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Autore: _Rainy_    30/12/2014    2 recensioni
Estratto:
-Malfoy risparmiami i convenevoli e passiamo all'ordine del giorno: ho preso più di te!
Hermione sapeva che era un comportamento infantile, ma non le importava: l’aveva battuto e la delusione negli occhi del nemico era evidente.
[...]
Quella del voto era una scusa, voleva semplicemente parlare con lei e vederla impegnata per qualcosa che lo riguardasse, e ci era riuscito meravigliosamente.
Ormai non gli restavano più molti giorni da passare con lei.
E così eccolo in piedi nel corridoio, da solo, mentre ripensava a quell'unico errore nella sua verifica, scelto con cura tra le domande più difficili e commesso apposta, anche se sapeva la risposta...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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05.

Quando finalmente Hermione riuscì a tornare nella bella camera di Astoria aveva il fiatone.

Le informazioni apprese l’avevano scombussolata e non era riuscita ad ottenere le informazioni che voleva. Era sicura che Malfoy stesse facendo tutto per una scommessa, ma a quanto pare non era così.
L’unica soluzione era chiedere direttamente all’interessato qualche chiarimento e far finire quella storia che non aveva mai avuto nessuna utilità.

Rimise tutto a posto e si assicurò che la Greengrass tornasse in sé dopo poco tempo o la sua assenza avrebbe destato sospetti. Magari le altre ragazze di Serpeverde le avrebbero chiesto spiegazioni sul suo comportamento e lei, ovviamente, non avrebbe saputo rispondere, ma Hermione era sicura che non fosse un problema e che presto quel pomeriggio particolare sarebbe stato dimenticato.

L’unico problema era come attutire lo scalpore che avrebbe creato Astoria al suo risveglio, dato che avrebbe sicuramente urlato ai quattro venti e con la sua vocetta odiosa di essere stata derubata, violentata o peggio mentre era svenuta.

Hermione alzò gli occhi al cielo: quanto odiava l’esibizionismo delle persone.

Astoria era un problema, ma sicuramente non sarebbe stato possibile risalire a lei se fosse stata attenta a non lasciare indizi e poteva contare sulla scarsa credibilità che la Serpeverde aveva. Nella peggiore delle ipotesi si sarebbe pensato che qualche studente avesse escogitato questo sistema per riuscire ad approfittare della Greengrass inerme.

Sorridendo e facendo attenzione a non farsi scoprire, Hermione rientrò in fretta nel dormitorio di Grifondoro, dove un’eccitatissima Ginny la aspettava:
- Herm! Herm! Sai cosa ho saputo? La Parkinson sta morendo di gelosia per la storia tra te e Malfoy!
- Ginny… - Inizió pacata Hermione. – Tra me e Malfoy non c’è nessuna storia!
- Oh andiamo! – Ginny ridacchiò – Non c’è nulla di male ad ammettere di farsela con quel gran pezzo di ragazzo che è!
- Ginny! – Cercò di rimproverarla Hermione, ma perché nel profondo del suo cuore tutte quelle attenzioni da parte della Serpe la rendevano tutt’altro che triste?

-

Ron si era svegliato male.
Quando aveva aperto gli occhi la luce del sole lo aveva accecato e in un istante aveva capito che non si trovava nella sua stanza. Quale occhiata in giro e aveva visto i cuoricini appesi alle pareti, i cuscini rosa e le lenzuola di pizzo a fiori e allora, finalmente, aveva realizzato dove si trovava: nella stanza di Lavanda.
A conferma di ciò c’erano centinaia di sue foto appese alle pareti – “Inquietante…” pensó – e Lavanda dormiva profondamente tra le sue braccia, avviluppata a lui sotto le lenzuola.

Ricordava poco della notte precedente, ma non doveva essere stata molto diversa dalle solite che ormai erano parte della sua vita da quando era ufficialmente fidanzato.

Lavanda era nuda e così lui, poteva percepirlo da sotto le coperte, ma a parte quel dettaglio fisico era ben contento di non ricordare cosa fosse successo.

Già da tempo Lavanda non gli dava più la gioia che forse, in effetti, non gli aveva mai dato. Sapeva che era solo una breve pausa dal grande amore che continuava a provare per un’altra persona.

-

La colazione ad Hogwarts era sempre stata spettacolare e anche quel giorno non faceva eccezione: era davvero difficile trattenersi davanti a tutto quel cibo che non si esauriva mai sulle lunghe tavolate.

Hermione osservò la sua mano allungarsi verso i biscotti e afferrarne uno con determinazione:

<< Avanti Herm, posalo. Ne hai già mangiati abbastanza, no? >> Pensó, ma la sua mano era determinata a non perdere quella battaglia e quando il dolce sapore del biscotto le invase la bocca, sospirò pensando: << Okay, ma ora basta, eh! >>

In effetti non sarebbe più riuscita a mangiare biscotti per tutto il giorno, perché una ben nota voce la rimbeccò:
- Signorina, non le sembra di aver mangiato abbastanza? – Ghignò Draco Malfoy in persona, evidentemente divertito.
- Da quando ti interessi della mia dieta, Mr. Malfoy Sono Un Dietologo? – Chiese di rimando Hermione, senza guardarlo, ma consapevole che tutto il tavolo era ammutolito e almeno venti paia di occhi erano puntati su di loro.
- Da quando la mia spasimante preferita ha deciso di mettere su qualche chiletto, evidentemente! – Rispose lui con noncuranza.

Hermione quasi sputò il latte: spasimante?!

<< Per Merlino, è una provocazione bella e buona! >>

La ragazza si alzò e sorrise al Serpeverde dicendo:
- Capisco che voglia prendere spunto dalla mia dieta perfettamente bilanciata. Un consiglio veloce? Quattro biscotti con il cioccolato, una tazza di latte e una pera: il 20% del fabbisogno medio quotidiano. Diglielo e farai un figurone oltre ad aiutarla a non ingrassare! – Poi gli strizzò l’occhio. – Mi ringrazierai poi, Furetto. – E uscì dalla Sala Grande lanciando uno sguardo di scuse a Harry, Ron e Ginny.

Hermione rimase a tormentarsi per qualche minuto, perché non aveva nessuna intenzione di farsi rovinare la colazione da un Furetto platinato, ma in effetti non poteva proprio rientrare come se niente fosse, quindi decise di aspettare i suoi amici in corridoio.

Quando li avvistò corse da loro e prima che potessero chiederle alcunché sospirò:
- Ragazzi, non so cosa stia succedendo, quindi non chiedetemelo.

Ginny le strizzò l’occhio:
- È esattamente come ti ho detto ieri, punto. A proposito, Astoria sta sollevando un gran polverone, perché dice che non si ricorda nulla di ieri pomeriggio, mentre Pansy afferma che era a pranzo e che ha fatto tante domande sul tuo rapporto con Malfoy… - Hermione trasalì, mentre Ginny continuava imperterrita a spettegolare. - Però ovviamente nessuno le ha creduto e, anzi, molti hanno pensato che fosse impazzita, ma quella continua a sbraitare…

Harry annuì, mentre Ron li guardava distrattamente. Harry, da efficiente amico, chiese subito:
- Ron?

Hermione lo guardò a sua volta, felice che l’argomento della conversazione fosse cambiato. Il rosso sbuffò e a testa bassa ammise:
- Ragazzi, non so se ho fatto la scelta migliore a mettermi insieme alla Brown… È tremendamente seccante…

Cinque minuti dopo Ron se ne stava andando, infastidito dalle frecciatine degli amici (ad esempio “Te l’avevamo detto!” o “Ormai avrai le labbra tutte spellate…”) che non facevano altro che dare voce ai suoi pensieri.

Harry, Ginny ed Hermione si avviarono divertiti alle loro lezioni, felici di potersi liberare di Lavanda una volta per tutte. Stavano per entrare in aula quando Ron li raggiunse nuovamente, affannato:
- Aspettate, prima di entrare a lezione devo chiedervi una cosa… Tu, Ginny, puoi andare. – Concluse scortesemente.

Hermione alzò gli occhi al cielo come stava facendo sempre più spesso negli ultimi tempi e sorrise a Ginny pensando che a volte a Ronald mancava proprio un po’ di gentilezza.

- Cosa c’è? – Chiese Harry osservando Ginny andare via.
- Volevo chiedervi se… - Cominciò Ron imbarazzato.
- … Se? – Lo incitò Hermione.
- … Se potevate aiutarmi a lasciare Lavanda. – Concluse Ron a bassa voce, rosso come i suoi capelli.
- Cosa?! – Strillarono Harry ed Hermione, in coro. Poi Hermione proruppe in una raffica di parole: - Assolutamente no: devi farlo tu! Tu ti sei cacciato in questo guaio e ora tu te ne tiri fuori!
- Andiamo ragazzi…
- Be’, dai Herm, forse potremmo… - Provò Harry, mettendole una mano su una spalla.
- No! – Rispose Hermione, ma meno convinta.
- Per favore… - Ron ormai aveva assunto la classica aria da “cucciolo bastonato” con tanto di occhioni dolci che mal si intonavano con i suoi goffi lineamenti.

<< No, non cedere… Non cedere! >> Disse il cervello della ragazza, ma ormai il suo buon cuore aveva presto il sopravvento.
- Va bene… Le parlerò domani. – Sussurrò Hermione pentendosi all’istante di quella scelta, mentre Harry sorrideva sornione.

-

Nel pomeriggio Hermione raggiunse Ginny e insieme si diressero al laboratorio organizzato da Hagrid. L’una aveva intenzione di chiedere spiegazioni a Malfoy riguardo al suo comportamento, l’altra aveva semplicemente voglia di fare un salto da Hagrid insieme ai suoi amici, visto che il laboratorio era aperto agli studenti di tutte le età, ma era obbligatorio.

- Herm, ma su cos’è esattamente il laboratorio di oggi? – Chiese Ginny sbuffando.
- Sul comportamento da tenere nel caso si avvisti in drago in libertà… In effetti non so quanto sia utile come corso, ma se è obbligatorio… - Rispose Hermione citando il programma dell’incontro a memoria.

Ginny annuì, ma presto abbandonò Hermione per gettarsi tra le braccia del suo amichetto molto affascinante di Corvonero, sempre sotto lo sguardo vigile di Harry che non la mollava un secondo nonostante le occhiate truci di Hermione.

All’incontro non c’erano molti studenti e Hermione aveva il terrore che la Serpe non si presentasse o che magari ci fosse già andato il giorno prima: stupido da parte sua non considerare quell’ipotesi.
Quando lo vide arrivare sospirò sollevata senza darlo troppo a vedere e lanciò un’occhiata carica di disprezzo a Pansy, avviluppata al braccio del Furetto. Alla vista di quel contatto del tutto inappropriato per i suoi rigidi ideali, la Grifondoro sentì una punta di gelosia di cui si pentì immediatamente:
<< Perché Herm, perché?! È della Serpe con la parrucca più evidente di Hogwarts che stiamo parlando! Non puoi permetterti di sviluppare alcunché per un ragazzo di siffatta arroganza! >>
Pensó subito.

Si voltó un secondo a guardare il ragazzo che la tormentava e vide che la stava fissando. Distolse subito lo sguardo, imbarazzata e fece del suo meglio per seguire la lezione di Hagrid.

- … Sono creature nate all’inizio dei tempi, si sa, ma non sappiamo con esattezza perché abbiano… Creature affascinanti prevalentemente composte di squame, ma non solo… Nel 1876 si narra ci sia stato un incontro tra Sir Francisco Garroway, anglo-spagnolo, e l’essere che venne poi indentificato come il primo drago e inoltre…

Hermione non stava ascoltando la lezione e le frasi le giungevano come sconnesse e senza senso. Provò a concentrarsi, ma gran parte del suo cervello era intenta a programmare le domande da fare al bel Serpeverde.

- Chi di voi sa di cosa, oltre alle squame, può essere ricoperto un drago? – Tuonò Hagrid con il suo vocione, sporgendosi in avanti e scrutando gli allievi.
Hermione sogghignò e alzò prontamente la mano per dare la risposta corretta, ma la sua mente era altrove e quando Hagrid diede il permesso di fare una pausa, camminò decisa verso i bagni passando vicino al Serpeverde e lanciandogli una lunga, intensa occhiata mentre la sua coscienza si ribellava con forza.

Il Furetto non ci mise molto a raggiungerla nei bagni, mosso da chissà quale aspettativa, e Hermione subito lo attaccó non appena si trovò alla distanza perfetta per non essere uditi da altri né tantomeno per rischiare quale inutile contatto fisico. La Grifondoro rabbrividì al solo pensiero.
- Furetto, sentimi bene: cosa sta succedendo?! – Chiese a bruciapelo, con i pugni serrati lungo i fianchi.
- In che senso Bellicapelli? – Sorrise lui, amabile, buttando alla fine della frase una frecciatina sgradita.
- Lo sai perfettamente. – Hermione alzò gli occhi al cielo.
- Allora al momento mi sfugge… - Malfoy si appoggiò a un lavandino con noncuranza e Hermione finse di non notare la posa assunta dal corpo del ragazzo, che nonostante fosse casuale sembrava studiata a tavolino, perché nella sua figura non c’era alcuna imperfezione: la camicia si piegava nei punti giusti, i capelli erano sufficientemente spettinati, le maniche arrotolate ad altezze simmetricamente diverse…

Hermione sospirò rumorosamente e spiegò tutto d’un fiato:
- Questo tuo improvviso interesse per me, quello che è successo… Questo! – Concluse gesticolando freneticamente e agitando un braccio nell’aria.
Draco era vagamente divertito:
- Oh… Quello. Bellicapelli, non montarti la testa, perché quello che è successo non significa nulla… - << Pausa ad effetto… >> pensó il Serpeverde con un ghigno. - … A meno che tu non voglia che significhi qualcosa. - << Sguardo languido per farla capitolare… E ora via. >> Concluse Malfoy con un ghigno, voltandosi e avviandosi verso il prato dove Hagrid stava per riprendere la lezione.

Hermione però era decisa a non mollare e lo rincorse, afferrandolo per un braccio:
- Non sognarti di andare via ora! – Sibilò a un tono di voce più alto del normale.
- Mezzosangue, capisco che le ragazze debbano per forza corrermi dietro, ma se tenessi le tue unghie lontane dalla delicata pelle del mio braccio sarei più contento e propenso ad ascoltarti… - Sorrise di nuovo lui.
- Malfoy, parliamoci chiaro: questa storia è frutto di una scommessa o no?! – Ribatté Hermione.
- Oh Granger, Granger, Granger… - Scosse vistosamente la testa lui. – Sono certo che il tuo cervello possa fare di più!

Hermione gli lasciò improvvisamente il braccio, abbassando la testa e cercando di trattenersi dall’urlare, dal piangere o da entrambe le cose e sussurrò, seccata:
- Finisce sempre così: un matura conversazione che finalmente mitiga questa rivalità immotivata, poi un insulto, qualche battuta ad effetto per accrescersi l’autostima e siamo punto a capo! Ah, quanto ti odio! – Concluse scuotendo la testa e facendo ondeggiare tutti i suoi ricci ribelli.

Draco si fermó in mezzo al corridoio, lentamente si voltó e si mise a ridere:
- Facciamo i sentimentali ora, Granger?! Cos’è, ti danno fastidio i miei meritati insulti? Vedili come dei complimenti al contrario come quelli che popolano i tuoi ricorrenti sogni su di me! – E proruppe in una sonora risata. – Sai, per me tutta questa storia significa qualcosa, ma non più di quanto abbiano significato tutte le storie che ho avuto con ragazze decisamente più interessanti di te. E ora, se vuoi scusarmi, devo tornare a lezione. Ah, ti consiglio di scoprire chi sarà il tuo compagno di ronda: potresti avere delle brutte sorprese…
- Se ti può consolare per me tutta questa storia non significa più di quanto significhi per te: provaci ancora Furetto, insomma! – Sputò velenosa Hermione.

Malfoy se ne andò definitivamente e senza replicare, lasciando una furiosa Grifondoro a osservare quel profilo perfetto che si allontanava, cosa che era successa sempre più spesso negli ultimi giorni.

 


- ANGOLO AUTRICE -
Buongiorno serpentelli (?), oggi sputiamo passione verde e argento da tutti i pori… Si insomma, ho un debole per quelli di Serpeverde. Un debole incontrollato c:
C’è poco da dire su questo capitolo e mi auguro che la Dramione non proceda troppo velocemente o spunti di punto in bianco.
Nel caso il capitolo vi fosse piaciuto potete farmelo sapere con una recensione, allegando ovviamente consigli o critiche :3
(Secondo voi dovrei mettere dei titoli specifici ai capitoli??)
Vi lascio miei serpentelli preferiti, bye e un baciottone,
_Rainy_
PS: Buon Natale in ritardo e buon Capodanno in anticipo (sono un asso con le date, I know u.u)
BLOG: http://raggywords.blogspot.it
PAGINA FACEBOOK DELL’AUTRICE (ossia me lol): https://www.facebook.com/pages/Rainy_/615961398491860?fref=ts
FICCY ORIGINALE (sarei molto onorata di una visitina, really :3): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2822907

   
 
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