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Autore: Faith Grace    31/12/2014    4 recensioni
{Au - Rokuner, Akuroku, Sokai, Riso, Zemyx, Cleon, Vanion, Vanven, Terraven}
La vita di un diciannovenne londinese al verde non può far tanto schifo se tralasciamo un gemello idiota, un cane spastico, un fidanzato forse non tanto fidanzato, un'amica con cui è quasi finito a letto e il fidanzato di lei che potrebbe garantirgli l'ultimo posto da tirocinante. Quello che metterà a dura prova i suoi nervi sarà l'invito dagli States di suo fratello maggiore a trasferirsi nella sua casa sulla spiaggia vicino Beverly Hills. Quest'opportunità sarà la ciliegina sulla sua torta di sfighe oppure gli permetterà di vivere l'estate più bella della sua vita?
***
"Che ci fa un figlio di papà dei quartieri alti di Chelsea con un teppista dei sobborghi popolari di Camden Town?"
"Potrei ritorcere la tua domanda in questo modo: che ci fa un figlio di papà della Londra perbene con un piromane egocentrico che ha vissuto nel Bronx e si atteggia a superstar?" sibilai irritato dalla sua presenza ma lui non parve far caso al tono della mia frecciatina, un'improvvisa luce illuminò i suoi occhi verdi e sorrise malizioso.
"Baby, ti sei dimenticato 'sexy'... Sexy piromane egocentrico"
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Axel, Hayner, Roxas, Sora, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
Capitoli:
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Mi chiamo Roxas Cooper, ho 19 anni, 3 mesi e 23 giorni e ho la sfortuna di essere imparentato con un'ameba di nome Sora.
Il motivo all'origine di tale affermazione stava proprio nel piccolo localino in legno che torreggiava davanti a noi. Un anonimo bar dal soffitto basso e il tetto di paglia, con un insegna ovale rossa che svettava sopra la porta d'ingresso e, sullo sfondo, il rosso tramonto che dava sull'oceano.
Quello era il Crimson Jazz.
Altresì conosciuto come il luogo in cui la mia dignità sarebbe definitivamente andata a farsi fottere.
"Rox cerca di calmarti altrimenti spaventerai i clienti"
E quello accanto a me era Sora, la sciagura della famiglia, il risultato di qualche maleficio inflittomi da qualcuno che mi voleva davvero male nella vita passata, colui che sembrava aver inconsapevolmente venduto la sua anima al diavolo pur di rendere la mia esistenza un vero inferno a causa della sua stupidità.
La sua voce mi aveva riportato alla realtà dalla miseria del mio animo travagliato e aveva risvegliato in me una serie di sentimenti contrastanti nei suoi confronti: in quel momento avrei potuto ucciderlo o torturarlo, ma sapevo che non mi conveniva tale estremo gesto perché altrimenti sarei finito in prigione, quindi avrei dovuto limitarmi a fargliela pagare in qualche altro modo. La riduzione in schiavitù forse era la soluzione ideale.
"Me ne frego dei clienti! Non riesco ad accettare di essere finito in una situazione del genere e soprattutto per colpa tua...” sbraitai ostile, senza staccare il torvo sguardo dal locale davanti a noi “Appena questo incubo finirà, denuncerò Yuffie per lesioni morali"
Sora ridacchiò imbarazzato, si portò una mano tra i capelli per sistemarsi la cuffietta che aveva in testa e seguì il mio sguardo "Ricordati che ci ha trovato un lavoro e la paga è anche buona”
A quella blanda giustificazione, mi girai verso di lui con fare sgomento ma prontamente lo fulminai con il più malevolo sguardo omicida del mio ampio repertorio.
"Sora, sono vestito come una fottuta cameriera lolita!"
Semmai avessi avuto un libro sulla mia vita in cui, sfogliando le pagine, avrei potuto rivedere ogni singolo evento che avevo vissuto, sapevo che questo giorno sarebbe rientrato nella lista nera delle giornate più sbagliate della mia esistenza – ovviamente assieme al giorno in cui ero venuto al mondo assieme a quell'essere dal livello di idiozia esorbitante.
Quelle mie parole dovevano essere il punto finale della discussione, nessun conforto o obiezione poteva concludere tale dramma, eppure quella disgrazia che mi ritrovavo come fratello non poté fare a meno di avere l'ultima parola.
"Almeno le zeppe ti slanciano!" mi rivolse un ampio sorriso e io mi appellai a tutta la pazienza di cui ero dotato e repressi i miei più ancestrali istinti violenti.
Anche Sora era vestito come me ma forse era troppo stupido per esserne turbato.

#2. Homosexual Assumptions (part 1)

Quella sera, dopo aver portato fuori Chelsea Bun e aver fatto un'epocale figura di merda con uno sconosciuto, mi guardai bene dal frequentare luoghi in cui avrei potuto sicuramente incappare in qualcuno. Dal momento che non c'era anima viva, decisi di rifugiarmi sulla spiaggia adiacente al portico di casa e approfittai di quel breve momento di pace e tranquillità per riposare la mente in vista di quella che si prospettava una vacanza davvero stressante.
Per un'oretta o poco più rimasi in compagnia del rumore delle onde dell'oceano che si infrangevano contro gli scogli e di Chelsea Bun che correva e giocava felice nella sabbia. In quel momento mi sentivo in armonia con il mondo attorno a me e per poco mi dimenticai quasi del rimpianto di aver lasciato, anche se solo momentaneamente, il caos di Londra.
Forse avrei potuto dare un'opportunità a questa città - magari mi sarebbe pure piaciuta, in barba al mio odio per l'America - però prima di tutto avrei dovuto parlare con Cloud e chiarificare che diavolo stava succedendo.
E fu con questi pensieri che occupavano la mia mente che rientrai in casa chissà a che ora della notte, non doveva essere molto tardi ma comunque tutte le luci erano spente e nessuno era in vista; portai Chelsea Bun nella sua cuccetta in soggiorno e mi assicurai che rimanesse lì, intercettai fugacemente la figura incosciente del fanatico di spade in cosplay (si chiamava Sephiroth vero?) sbracata sul divano, e mi affrettai a raggiungere la stanza degli ospiti in religioso silenzio per non svegliare nessuno, mi infilai nel letto e mi avvinghiai al corpo caldo di Hayner.
Non mi ci volle molto a scivolare nel profondo baratro del sonno, ma sono sicuro che prima di addormentarmi del tutto Hayner mi aveva stretto a sé.
Il mattino dopo però non ci furono baci e carezze a svegliarmi ma uno strano peso che era atterrato con violenza sul mio stomaco, facendomi letteralmente prendere un colpo, e aveva iniziato ad abbaiare nell'istante in cui avevo sgranato gli occhi. In un primo momento non riuscii a registrare completamente cosa fosse successo, dato che ero troppo preoccupato a regolarizzare il respiro e i battiti del cuore che sembrava volesse uscirmi dal petto; quando riguadagnai piena coscienza, la prima cosa che notai fu quel cane spastico che si era seduto sul mio stomaco come se quello fosse il suo trono e successivamente mi accorsi di essere osservato. Un brivido di freddo mi percorse la spina dorsale quando intercettai uno sguardo freddo e pungente, pronto a trafiggermi nella maniera più brutale possibile, e non potei fare a meno di lasciarmi scappare un grido di sorpresa nel riconoscere mio fratello Cloud che torreggiava su di me con la stessa aria di potenza di una divinità nei confronti di un povero mortale.
"Cl-Clo-Cloud" feci per dire qualcosa ma la mia attenzione fu poi catturata da un guaito ovattato, e scorsi sul letto accanto a me Sora legato come un salame. Immediatamente la realizzazione si fece strada in me e compresi che nel giro di pochi istanti sarei morto: Cloud doveva essere venuto a vendicarsi per averlo interrotto in quel momento di intimità con Leon.


Alla fine mi ero preso un grande spavento per niente perché Cloud, al mio sgomento, si era prontamente scusato e mi aveva spiegato che voleva sfruttare la calma della mattina per conversare con me e Sora dato che non era riuscito a farlo prima.
E dal momento che non ti svegliavi ho pensato di venire a farlo di persona” spiegò poco dopo, giustificando la sua presenza nella stanza “Quindi benvenuti in California”
E perché mi hai lanciato addosso il cane?” interloquii mettendomi a sedere una volta che mi fui liberato di quella palla di pelo, Cloud scrollò le spalle.
Si aggirava per il soggiorno come un'anima in pena, penso che abbia fame. Dovresti averne più cura”
Quello è il cane di Sora, io non sono tenuto a occuparmi di lei” ribattei indignato e seguii con lo sguardo Chelsea Bun che adesso stava annusando quell'idiota del suo padrone ancora legato “E lui?” chiesi poi inarcando un sopracciglio, vagamente divertito nel vedere Sora che si lamentava e si dimenava.
Lui farebbe bene a pensarci due volte prima di rubare i miei involtini primavera”
Corrucciai la fronte e guardai Sora con fare di rimprovero.
Sor lo sai che non devi toccare gli involtini primavera di Cloud” mormorai scuotendo il capo. Cloud era una persona tranquilla e pacata, senza particolari vizi né pecche; le uniche cose che sembravano animarlo erano gli involtini primavera. Erano come una droga per lui, per capirci quando aveva quegli involtini davanti cambiava atteggiamento come Smeagle aveva fatto in presenza dell'Anello e si era trasformato in Gollum. In pratica chi gli toccava quella roba era morto e tutti quelli che lo conoscevano avevano imparato questa regola per convivere pacificamente con Cloud.
Mi sporsi verso mio fratello e con un gesto deciso gli strappai il pezzo di scotch dalla bocca e dai polsi.
Io non ho rubato niente” lo sentii piagnucolare “Volevo solo fare colazione”
Cloud lo trafisse con lo sguardo “Ladro, ti sei finito pure il riso al curry!”
Prima che iniziasse un battibecco, scattai sulle gambe e mi frapposi tra i due ma fu troppo tardi perché ormai era in corso una vera e propria disputa su chi avrebbe potuto prendere cosa dalla dispensa o dal frigorifero, seguito a ruota da minuziose puntualizzazioni su chi avesse sempre cucinato o fatto la spesa tra i due quando vivevamo ancora a casa dei nostri genitori. Se vogliamo essere sinceri la risposta era Roxas perché quando mamma e papà erano in viaggio mi occupavo io di tutto - se avessi aspettato loro penso che saremo morti tutti di fame - ma non dissi niente e mi tenni fuori dalla discussione per amor dei miei nervi, però quando anche Chelsea Bun iniziò ad abbaiare, coinvolta dalla foga della situazione, non ce la feci più. Mi alzai dal letto, raggiunsi la porta e la sbattei con violenza per richiamare la loro attenzione.
Signori, cerchiamo di comportarci da persone adulte!” esclamai ormai esasperato, nonostante fossi sveglio da non più di una trentina di minuti.
Ha cominciato Cloud!”
E tu devi ricevere la punizione divina”
Qualcuno mi dia la forza di arrivare al termine di questo soggiorno...” mi schiaffai una mano in faccia e mi lasciai cadere sul letto a peso morto.

Qualche minuto di riorganizzazione dei pensieri e una pausa bagno dopo, ci sedemmo tutti a tavolino per parlare come delle persone adulte e ragionevoli quali avremmo dovuto essere data la nostra età.
Adesso che abbiamo messo tutti i risentimenti da parte, proporrei di ricominciare la giornata con il piede giusto, facendo una bella chiacchierata come dei fratelli che non si vedono da anni” annunciai accomodandomi sul divano appena rifatto.
Il che sarebbe pure vero” sottolineò Cloud incrociando le braccia mentre si sedeva accanto a me, Sora invece era seduto sulla sua poltrona assieme a Chelsea Bun ed era intento a spazzolarla. Corrugai immediatamente la fronte, gli avevo detto mille volte che questo lavoro doveva farlo fuori perché quella bestia perdeva tonnellate di pelo e alla fine lasciava me a pulire tutto.
Posso aprire una piccola parentesi?”
Che diavolo vuoi adesso, Sor?” risposi infastidito.
L'ignaro oggetto delle mie maledizioni mentali alzò lo sguardo e guardò me e Cloud con fare interrogativo “Perché la casa è così tranquilla? Dove sono finiti tutti gli altri?”
Effettivamente ora che ci penso è vero” risposi chiedendomi che fine avesse fatto Hayner, a quel punto mi alzai e andai a cercare il cellulare per controllare eventuali messaggi o chiamate perse.
Li ho mandati tutti fuori” spiegò Cloud con una scrollata di spalle “Volevo scambiare due parole con voi senza avere gente tra i piedi”
Niente.
Hayner non si era degnato di lasciarmi neanche un messaggio in segreteria.
Bloccai il cellulare e tornai a sedermi con un sospiro “Lo stesso vale per me, anche se prima di ciò mi aspetterei di sapere che ne hai fatto degli altri”
Olette è in spiaggia con Yuna e Aerith mentre a Hayner ho dato 50 dollari per andare a fare colazione”
Ma se è mezzogiorno!” esclamai guardando l'orario sul display.
Vorrà dire che farà un brunch”
Un brunch costoso” ridacchiò Sora senza staccare lo sguardo dal cane “E Leon?”
Lui è catatonico sul divano a smaltire i postumi della sbornia di ieri”
Io e Sora ci lanciammo un'occhiata di intesa e preferimmo non indagare oltre.
Mamma e papà come stanno? Non li sento da una vita, ho come l'impressione che ce l'abbiano ancora con me”
Con chi non ce l'hanno quei due” ridacchiai piegando le braccia dietro il capo a mo' di cuscino e mi appoggiai allo schienale, Sora protestò al mio commento ma io lo ignorai “Se vuoi la sincerità sì, papà è incazzato ma pare che abbia messo tutto da parte per concentrarsi a odiare me e Sora... più me in realtà, Sora ha il ristorante...” mi corressi alla fine.
Credevo che invecchiando avrebbe cambiato carattere”
Papà non è cattivo” affermò Sora, lasciando finalmente andare Chelsea Bun “È solo un po' austero e all'antica... però ci vuole bene”
Cloud inarcò un sopracciglio e accavallò le gambe per mettersi più comodo “Non mi pare normale che un genitore si impunti se suo figlio non vuole portare avanti l'attività di famiglia. È così recidivo che i nostri rapporti si limitano ai soli auguri a Natale e ai compleanni”
E poi c'è la mamma che è una pazza” borbottai accodandomi alla precedente affermazione “Tutti i figli quando crescono vogliono la propria indipendenza ma se fosse per lei dovremmo vivere sotto al suo tetto fino ai quarant'anni. Ho fatto carte false per prendere casa appena finita la scuola e deve ringraziare se ho deciso di seguire l'università a Londra e non altrove”
Sarebbe morta in caso contrario” Cloud abbozzò un sorrisetto “Voi sete i piccoli di famiglia, se l'abbandonate voi si sentirebbe persa”
Sora assentì soddisfatto, io invece mi lamentai internamente per il mio triste destino e alla fine decisi di dare aria alla domanda che mi stava assillando ormai da una settimana a questa parte.
Piuttosto, Cloud, perché ci hai fatti venire fin qui? Non sei il tipo a cui piace coinvolgere altri nella sua vita privata e conoscendoti non ci avresti fatto fare tutte quelle ore di viaggio solo per prendere parte ad una festa... soprattutto se era quel bidone di ieri sera”
È vero” confermò Sora “Per caso hai vinto un Oscar o qualcosa del genere?”
No, ma prima di rispondere a questa domanda volevo chiedervi prima una cosa. Avete sentito Ven? Ho provato a chiamarlo a casa sua ma non sono riuscito a rintracciarlo”
Io inarcai un sopracciglio e lanciai un'occhiata perplessa a Sora che inarcò le spalle.
L'ultima volta che l'ho sentito era a Forteventus-...For-...Fuerte... ohhh era alle Canarie” mugugnò Sora spazientito.
Fuerteventura per caso?” lo corressi “Ma che diavolo dici, Ven mi ha chiamato un paio di mesi fa e mi ha detto che era a a Bells Beach, in Australia!”
Ma sei pazzo? Era alle Canarie, l'ho sentito con le mie orecchie”
Allora non c'è da fidarsi”
Calma ragazzi, dov'è finito è irrilevante. In poche parole manca da Parigi da un po'... si sta facendo una bella vacanza lo scemo” acconsentì Cloud e a quelle parole rimanemmo tutti in silenzio per qualche istante.
Appena lo vedo glielo faccio ingoiare quel cellulare, tanto non lo usa per nulla” sputai velenosamente.
D'accordo, di Ven ci occuperemo in seguito” Cloud riprese parola e ritornò all'argomento iniziale, sembrava ora insofferente dalle troppe chiacchiere “Sora, Roxas, vi ho convocati entrambi a passare l'estate qui per un motivo ben preciso. Non ho molto da dire e non sono intenzionato a rivelarvi ulteriori dettagli, voglio solo che sappiate che mi sposo”
COSA?!” esclamammo in coro .
Mi sposo” ripeté lui con tutta la calma del mondo. Io non riuscii ad articolare alcun pensiero concreto ma Sora sembrava aver digerito la notizia meglio di me.
Allora ti sposi con Leon? Si può fare?”
No, non con Leon”
Ma noi ti abbiamo visto con lui ieri” tentò di protestare ma fu prontamente bloccato da Cloud che tagliò a corto con un gesto della mano.
Tra me e Leon non c'è niente. A tal riguardo vorrei chiedervi di dimenticare tutta quella storia”
Sicuro? A me e Roxas sembra il contrario”
Voi non avete visto niente”
Ma-”
Discorso chiuso” disse con tono imperioso che non accettava proteste.
Si può sapere almeno con chi ti sposi?” provai a insistere io con un tono più ragionevole.
No”
Almeno dicci se è maschio o femmina”
Di tutta risposta Cloud si alzò e se ne andò, tipico da lui, e nella stanza non rimanemmo che io e Sora ancora esterrefatti da quella rivelazione. Mio fratello però, che era più avvezzo ai cambiamenti e alle novità, non poteva fare a meno di mostrare un'espressione entusiasta.
Cloud si sposa, Cloud si sposa!” disse elettrizzato, stringendo i pugni con fare vittorioso.
Ancora non riesco a crederci” mormorai invece io con sguardo perso nel vuoto.
A chi lo dici! Fremo dalla voglia di iniziare ad organizzare i preparativi!”
Cosa?”
Rox non l'hai capito? Se ci ha chiamati qui e ci ha detto che si sposa significa che vuole che lo aiutiamo a organizzare le nozze!”
Lo guardai scandalizzato “Stai scherzando”
Lo conosci Cloud, questa è il suo tacito modo per farci capire che ci vuole bene e, anche se è un incapace nelle relazioni sociali, vuole che noi facciamo parte dei passi più importanti della sua vita”
A volte mi stupisci, Sora. Come hai fatto a realizzare un pensiero così profondo?”
Che antipatico che sei” mise il broncio.
Lo scrutai pensieroso e poi guardai il pavimento con interesse, in quel momento non c'era niente di più appassionante che contare le mattonelle. Mi ripetei in mente un altro paio di volte quello che Sora non faceva altro che dire a voce e finalmente mi girai verso mio fratello.
Cloud si sposa.
Sicuramente tante cose sarebbero cambiate da ora nella famiglia.
E mamma e papà? Perché non ha chiamato anche loro?” sussurrai alla fine.
Sora piegò il capo di lato e con un dito si torturò il labbro inferiore “Forse perché se l'avessero saputo avrebbero subito tentato di monopolizzare tutto”
Corrugai la fronte e fui sul punto di ribattere che nonostante fossero due rompiscatole, erano comunque i nostri genitori e avrebbero dovuto essere al corrente di un evento del genere, ma mi fermai e scossi il capo. Rimasi qualche altro minuto immerso nei miei pensieri, con lo sguardo fisso sul panorama fuori la finestra e sintetizzai la notizia. Ormai stavamo crescendo, ognuno si stava costruendo la propria vita. Mamma e papà, anche se alla lontana, avrebbero sempre fatto parte della nostra vita ma dovevano accettare le nostre scelte. E ora toccava a Cloud decidere cosa fare della sua vita.
"Rox tu non puoi capire” Sora interruppe il filo dei miei pensieri. Alzai lo sguardo e lo vidi che saltellava per la stanza come un emerito idiota “Mi sento tanto come Fievel quando sbarcò in America"
"Sora, Fievel era un topo... ti senti come un topo?"
"Era un topo felice..."

E perché saresti felice?”
Perché finalmente dopo tanto tempo ci siamo riuniti”
Manca ancora qualcuno all'appello” sottolineai abbozzando un sorrisetto e Sora fece altrettanto, il suo però era ampio e gioioso.
Sai, credo proprio che sia vero quello che si dice dell'America. È il luogo in cui tutti possono riscattarsi ed essere felici”
Sei un proprio sognatore” sospirai rasserenato e voltai di nuovo lo sguardo verso l'oceano che si vedeva dalla finestra della stanza.
Forse aveva ragione.
Forse per una volta tutto sarebbe filato liscio, avremo potuto ricucire i rapporti e lasciarci alle spalle tutti i problemi della nostra famiglia.
...dopotutto sognare non aveva mai fatto male a nessuno.


Ohhh, che carino”
Non è carino, 'Lette”
Baby blue, eh?” fece eco Leon, assaporando le parole “Non mi sembra una presa in giro”
È un insulto alla mia persona” ribattei arrossendo leggermente.
Dopo la chiacchierata assieme a Cloud, la giornata era passata piuttosto fiaccamente. Cloud era sparito nel nulla con la scusa di dover badare a delle faccende (bel padrone di casa, aggiungerei!), Leon non sembrava voler far nulla a parte che oziare, Olette era tornata dalla spiaggia verso metà pomeriggio con la pretesa di essere sfinita, Sora era stato bandito dalla cucina quindi non avrebbe potuto né mangiare né cucinarci la cena, Hayner non si era ancora fatto vivo, e io stavo valutando l'idea di iniziare a studiare e anticiparmi il programma in vista dei corsi che sarebbero ricominciati a settembre, ma il casino che stava facendo quell'ameba di Sora mi fece desistere. E così finimmo in giardino, nella vasca idromassaggio mentre Sora giocava col cane, tutti immersi nel tiepido tepore di quel tramonto dal cielo tinto di rosso e il mare divenuto di un'accesa gradazione di arancione; la spiaggia collegata da un cancelletto al cortile di casa si stava lentamente svuotando di tutte le persone che la popolavano durante le ore più calde della giornata. In lontananza, sulla costa, si vedeva un lungo pontile sul quale vi era una ruota panoramica che vegliava sulla città e che ora si era tinta di blu.
Quella era Santa Monica, una piccola cittadina a due passi da Beverly Hills. Uno di quei posti paradisiaci che si vedono solo nei film, un luogo incantevole direbbe una persona normale, ma io, Roxas, avevo accettato di sbarcare fin qua giù non per poltrire, bensì per iniziare ad accumulare del materiale per la mia tesi che avrei avuto tra qualche anno.
Meglio iniziare prima che mai, oh!
Quanto la fai lunga, Rox. Sei davvero noioso, sai?” commentò Olette incrociando le braccia sul bordo della jacuzzi e vi appoggiò il viso. Mugolò per qualche istante, estasiata dal getto di acqua rilassante e poi tornò di nuovo a parlare “È stato carino invece, anche io vorrei essere chiamata così da qualcuno”
Tu hai Pence, non appellarti al qualcuno” ribattei lanciandole un'occhiataccia e lei di tutta risposta mi fece la linguaccia.
Sono una donna libera come una farfalla al momento”
Leon ridacchio e afferrò il suo bicchiere di limonata che aveva precedentemente appoggiato sul bordo della vasca “Però non hai né un pigiama azzurro né gli occhi azzurri come Roxas, se ti chiamassero baby green non penso che farebbe lo stesso effetto”
E perché no?” Olette parve stupita da quell'affermazione ma il castano non le rispose subito, giusto per il gusto di tenerla sulle spine, studiò accuratamente il contenuto all'interno del bicchiere e poi fece un sorso con la cannuccia.
Perché a quanto pare il nostro sconosciuto è un cultore di buona musica” dichiarò alla fine.
Io sbuffai scocciato e mi tuffai sott'acqua, per quello che mi era permesso date le esigue dimensioni, e mi maledissi per aver iniziato a raccontare a Olette dello sfortunato incontro con lo sconosciuto dai capelli rosso fuoco della sera precedente, a noi si era poi unito anche Leon perché a quanto pare gli piaceva fare salotto. Sora invece per mia grande fortuna non ci aveva badato più di tanto perché era troppo occupato a corteggiare la sua cagnetta e quindi mi aveva risparmiato dalle sue domande a raffica.
Quando riemersi in superficie, mi passai una mano tra i capelli e me li sistemai di lato come mio solito e mi voltai di scatto quando udii la porta finestra del salotto aprirsi e richiudersi sonoramente.
Ragazzi ho una notizia fantastica!”
Hayner era arrivato in giardino correndo euforicamente e sventolando al vento quelli che apparentemente sembravano dei pezzi di carta. Tutti alzammo il capo verso di lui ma solo Sora, seduto su un lettino poco lontano da noi lo salutò con entusiasmo “Di che si tratta?”
Come avevo detto a Roxas tempo fa, tra due settimane i Pyromniacs si esibiscono al Nokia Theatre a Los Angeles!”
Chi?” mi intromisi, non avendo idea di cosa stesse parlando ma Olette mi parlò da sopra con voce stridula.
Wow dici davvero? Io li adoro!”
Hayner sorrise malizioso e si fece aria con quei bigliettini che aveva in mano “Lo so, cara. Secondo te perché ho preso quattro biglietti?”
Io inarcai un sopracciglio.
Olette scattò subito in piedi e trattenne a stento un urlo di gioia “Come hai fatto ad averli? Io pensavo che fossero finiti da un bel pezzo”
Li guardai scandalizzato durante il loro scambio di informazioni e attesi il momento in cui calmassero i loro spiriti per cercare di capire di che stavano parlando.
I Pyromniacs sono un gruppo abbastanza conosciuto da queste parti” chiarificò Leon come se mi avesse letto nel pensiero, prese un altro sorso dalla cannuccia “E non sono neanche male”
Esatto. E tu dovresti saperlo perché io te ne ho parlato un sacco di volte”
Scusa se non ricordo tutti i cantanti che ascolti, ne nominerai un migliaio al secondo!”
Hai presente la suoneria delle Quattro Stagioni che ti ho impostato? Ecco sono proprio loro”
Se per Quattro Stagioni intendeva quella cover trash metal di cui ho già avuto modo di citare allora potevo affermare con sicurezza che la musica di quei Pyromniacs mi faceva davvero ribrezzo.
Loro sono fantastici! Appena li vedrai non te li dimenticherai tanto facilmente” intervenne Olette, le sue parole mi sembravano tanto una minaccia “Allora dove hai trovato i biglietti?”
Hayner sorrise e andò a sedersi su un lettino vicino a quello di Sora “Ero in un negozio di musica alla ricerca di qualcosa di interessante. Inizio a chiacchierare con il proprietario che era proprio interessato dal fatto che anche io gestisco un'attività del genere... in breve quando gli faccio il nome di Cloud, vengo a scoprire che lui può procurare dei biglietti dei Pyromniacs perché è un amico del manager. E quindi eccoci qui”
E dovei avresti preso i soldi per pagarli? Non penso siano tanto economici” domandai scettico.
Quello di Olette è un regalo da parte di Pence” Hayner annunciò con un sorriso e la mia amica si sciolse in un brodo di giuggiole “Mentre questi tre sono un regalo per te e Sora da parte mia per ringraziarvi di questo viaggio”
Adoro i concerti” esclamò Sora “Non conosco i Pyromniacs ma ti ringrazio per il gesto”
Allora non sei tanto povero come dicevi di essere” borbottai ignorando Sora “Ti sei fatto pagare il volo e tutto”
Non ho mai detto di essere povero ma non sono ricco come te”
La mia famiglia lo è ma non io!”
E quindi Cloud conosce il gruppo?” Sora domandò a Leon e lui annuì.
Li conosco anche io in realtà, hanno lavorato alla colonna sonora del nostro film”
Non vedo l'ora di vedere Axel Ramirez dal vivo” vociò Olette con espressione incantata.
Probabilmente ero l'unico a cui non interessava tutto ciò, però ero comunque felice per quel regalo di Hayner.
Finché potevamo fare qualcosa insieme a me andava bene tutto.

Appena uscii dalla vasca idromassaggio e fatto una doccia rinfrescante, Hayner mi portò a fare una passeggiata sulla promenade principale di Santa Monica dal momento che ero li da quasi più di ventiquattro ore e non avevo ancora messo piede fuori da casa. Ci fermammo al primo chioschetto di panini che trovammo e ordinammo un hot dog per lui e un sandwich con insalata e pomodoro per me. Appena il mio ordine fu pronto Hayner storse il naso.
Ti fai sempre riconoscere tu”
Cosa intendi?” domandai ignaro dando poi un morso al mio sandwich.
Sei in vacanza Rox, goditi un po' la vita e piantala di mangiare sempre questa roba da vegetariani”
Scusa se a me piace mangiare sano, non vedo come la mia dieta possa offenderti” borbottai contrariato, lui di tutta risposta diede un morso al suo hot dog, mi mise un braccio attorno alle spalle e mi guidò verso una panchina vicina.
Lui sospirò “Non ci pensare”
Io mi appoggiai a lui e iniziammo a mangiare in silenzio, guardando con scarso interesse la folla che riempiva le strade della città, ora illuminata in vista della sera. Il paesaggio era completamente opposto a quello che ero abituato a vedere; io provenivo da una grande metropoli dove pioveva un giorno sì e l'altro pure, e trovarmi ora catapultato in una piccola cittadina dove era perennemente estate, con un assetto architettonico totalmente diverso e una lingua simile alla mia ma così oscena che mi sanguinavano quasi le orecchie*, mi faceva sentire un tantino fuori posto.
Che hai fatto stamattina?” domandai a un certo punto.
Te l'ho detto” mugugnò Hayner finendo il suo panino “Sono andato a fare un giro per i negozi, non è male qui” prese un sorso d'acqua dalla bottiglietta che avevamo comprato poco prima e me la porse, io scossi il capo e la rimise nel mio zaino “Però domani ti porto in centro. Andiamo a fare un giretto a Beverly Hills” concluse con un gran sorriso.
Io annuii e risposi al suo sorriso.
A Beverly Hills avevo letto che c'era una bella biblioteca ben fornita, magari mentre lui girava io avrei potuto aspettarlo lì.
Chissà se era fornita la sezione di Linguistica e Glottologia, l'America era stata la casa di numerosi linguisti che avevano fatto storia. Il cuore stava iniziando già a battere forte al solo pensiero di tutta la conoscenza di cui avrei potuto appropriarmi.
Mmm, orgasmo intellettuale.
E tu che hai fatto oggi?”
Ah” mi riscossi dai miei viaggi mentali e dissimulai il mio imbarazzo tornando a guardare la città illuminata davanti a noi “Stamattina sono stato con Cloud e Sora, abbiamo chiacchierato un po'... sai cose così”
Hayner annuì e allungò le braccia sullo schienale della panchina, stese le gambe davanti a sé e alzò lo sguardo al cielo buio. Vicino al mare si vedevano molte più stelle che in città.
Cloud si sposa” dissi di punto in bianco e lui si rigirò di nuovo verso di me.
Che?”
Quando me l'ha detto non riuscivo a crederci” mormorai a bassa voce “È per questo che ci ha chiesto di venire qui”
Tu lo sapevi?”
No, l'ha detto stamattina a me e Sora”
E a quando le nozze?”
Io scossi il capo, quell'informazione mi era sfuggita.
Non ho portato neanche lo smoking”
Per me potresti andarci anche nudo, saresti molto più carino” disse Hayner con faccia seria e io ridacchiai.
Piuttosto, si sta facendo tardi, perché non iniziamo a tornare a casa?”
Mi alzai dalla panchina, andai a buttare le carte dei nostri panini e poi gli offrii una mano per aiutarlo ad alzarsi. Lui accettò volentieri e iniziammo a camminare, mano per mano, a ritroso per le vie della città, finché un lampo di rosso non catturò la mia attenzione.
Una chioma di fuoco piuttosto familiare entrò nella mia visuale e, con un po' di fatica riconobbi lo sconosciuto che avevo incontrato la sera precedente. L'idiota con gli occhiali da sole in piena notte che mi aveva chiamato Babyblue, per intenderci.
Non riuscii a trattenere un'esclamazione di pura sorpresa, mista a terrore e, senza neanche pensarci, trascinai Hayner accovacciato accanto a me dietro un'aiuola.
Ma che diavolo fai, Rox!” protestò questi, ma io lo ignorai e gli feci cenno di star zitto. Mi sporsi leggermente e notai quello strano ragazzo passarci accanto indisturbato, ad essere sinceri non sapevo neanche perché diavolo mi stavo nascondendo ed ero tanto agitato, forse ero intimorito che mi riconoscesse e potessi di nuovo fare una figura di merda. Pensandoci bene però poteva anche non ricordarsi affatto di me e magari non era neanche serio quando aveva detto di essere sicuro che presto ci saremmo rivisti.
Notai poi che una ragazza, con dei codini rossicci rosati, si era buttata al suo collo e lo abbracciava calorosamente, e uno strano disagio crebbe in me, probabilmente quella doveva essere la sua ragazza, ma perché io mi sentivo quasi... turbato?
Nah, forse era un po' di malinconia perché Hayner non mi abbracciava così forte quando eravamo insieme.
Quando i due furono abbastanza lontani mi alzai in piedi e iniziai a camminare a passo spedito verso casa, Hayner si alzò e mi raggiunse di corsa “Ehi Roxas, che ti prende?”
Andiamo a casa” conclusi senza staccare lo sguardo dalla strada davanti a me.

Quando arrivammo a casa mi accorsi che c'era qualcosa di strano. Non capii immediatamente di cosa si trattasse ma era un presentimento, e a rafforzare tale tesi si mettevano le chiacchiere concitate e la puzza di fumo che io e Hayner avvertimmo una volta entrati nel vialetto. La sera era scesa e tutte le case erano già illuminate, il quartiere in cui Cloud e Leon vivevano era particolarmente tranquillo ma non mi sarei mai immaginato che gli elementi di disturbo fossero loro, o meglio quelle persone che quotidianamente occupavano abusivamente la loro dimora.
Una volta varcata la soglia di ingresso, sgranai gli occhi in preda allo sgomento.
Quello che si presentava davanti a me e Hayner non era più il salotto che ricordavo, l'intera stanza sembrava invece essere uscita direttamente da un casinò. Il tavolo era stato coperto da un copritavolo verde da poker, dotato anche di una ragazza mezza nuda seduta su di esso, così per dargli un aspetto più professionale. Un brano di musica jazz contrastava in sottofondo il caos dell'ambiente con la sua melodia elegante e vellutata.
La ragazza aveva selvaggi capelli biondi e quando si accorse della nostra presenza agitò una mano per allontanare il fumo del sigaro che aveva Sephiroth tra le labbra, si aggiustò una spallina del pezzo di sopra del bikini e ammonì il resto del gruppo “Novellino in vista”
Ehi a chi hai dato del novellino?!” ribattei.
Gli occupanti del tavolo si girarono verso di noi. Leon si prese il suo tempo per lanciare prima una fugace occhiata ai pettorali scolpiti di un Cloud stranamente senza maglietta e non riuscì a trattenere un minuscolo sorrisetto spavaldo. Sephiroth alzò lo sguardo e sorrise mesto, non seppi dirlo con precisione ma sembrava che mi stesse guardando come se fossi della carne fresca. Il tizio dai capelli neri del giorno precedente si lasciò scappare un grido di eccitazione, si alzò dal suo posto e corse verso di noi per salutarci. Era in boxer con delle carte ancora in mano “Guarda chi si rivede! Speravo di ritrovarvi qui questa sera”
Ciao Zack” lo salutò Hayner facendosi strada nella stanza, senza batter ciglio alla vista dell'uomo in biancheria “Perché non mi avete detto che giocavate a poker anche oggi?”
Con lo sguardo intercettai Sora arrossire, anche lui era seduto timidamente al tavolo e in mutande. Accanto a lui, completamente vestito, c'era Leon con un debole ma perpetuo sorrisetto rivolto a Cloud.
Non ti hanno detto che oggi era poker night?” Zack mi risvegliò dai miei pensieri e lo vidi turbinare per la stanza mentre sbraitava animatamente verso gli altri “Ehi perché non gli avete detto che oggi era poker night?”
Non possiamo mica mettere il calendario degli eventi” disse Sephiroth cacciando una boccata di fumo per ogni parola pronunciata.
Io avevo sentito di sfuggita che stasera avreste fatto qualcosina... ma nessuno mi aveva detto che fosse strip poker” mormorai scrutando tutti i presenti.
Sephiroth vi toglierà tutti i vestiti di dosso” canticchiò Zack palesemente brillo. Lo vidi avvicinarsi al divano che ci dava le spalle e andò a disturbare una persona che doveva essere stesa, a giudicare dai lamenti che si udirono quasi subito “Sveglia Olette! Sono arrivati i tuoi amiconi”
Vi prego, non ditemi che l'avete fatta bere” feci esasperato.
Lei ha dato per stasera” ridacchiò Leon, gli occhi ancora incollati su Cloud. Mio fratello lo fulminò con lo sguardo, incrociò le braccia e si girò dall'altra parte “Non è una persona da bar evidentemente”
Bar?” Yuffie che era praticamente stesa sull'ampio tavolo con solo la parte superiore del busto ancora vestita, scattò e si mise a sedere “Quale bar?”
Non il tuo” sospirò Cloud annoiato da quella baraonda.
Oh, okay” con una mano la ragazza si ravvivò i capelli e si riaggiustò la maglietta a mezze maniche che indossava, poi alzò lo sguardo e sorrise “Hayner, Roxas, vi trovo bene... vi unite a noi?”
Io la guardai scandalizzato “Tu non stavi dormendo?”
Yuffie perde i sensi ogni cinque cicchetti” Aerith si avvicinò ridacchiando e raccolse i bicchieri vuoti dal tavolo. Era vestita da cameriera con una camicetta bianca, una minigonna nera, un papillon al collo e aveva un vassoio tra le mani. Riscontrai che lei era la più sobria in mezzo a quel branco di animali da circo.
Ehi” Yuffie mise il broncio “Mi sono svegliata però, no?”
Dunque” Sephiroth tagliò corto le chiacchiere e lanciò un'occhiata a me e Hayner che nel mentre mi stava guidando a prendere posto al tavolo “Voi due avete intenzione di unirvi ai giochi o volete gustarvi gli spogliarelli dalle retrovie?”
Oh, io decisamente sono dentro” annunciò enfaticamente il mio ragazzo sedendosi in una delle sedie vuote rimaste e io mi accomodai accanto a lui.
Barista, porta qui due drink!” annunciò con un gesto della mano la ragazza bionda seduta sul tavolo vicino a Yuffie. Dall'altro lato della stanza, vicino alla vetrina contente un'ingente varietà di liquori era stato allestito un minibar e dietro di esso vi era Yuna seduta su uno sgabello.
Cosa desiderate miei cari?” sorrise.
Un po' di tutto” Hayner rispose prontamente “E una cannuccia”
Oh... io niente” mi affrettai ad aggiungere quando la donna mi guardò in attesa.
Quindi tu sei l'altro fratello di Cloud” pronunciò di la ragazza bionda che non conoscevo e mi girai verso di lei, sul suo volto si accese un ampio sorriso “Io sono Rikku”
Io...” le mie gote si tinsero di rosso alla vista della mercanzia che stava esponendo senza farsi troppi problemi “Io... sono Roxas”
Il gemello di Sora” puntualizzò Cloud, mantenendo sempre la sua aria di austerità “E come ti ho detto per Sora, non mettergli le mani addosso”
Ohhh come sei noioso Spiky!” la ragazza mise il broncio e tornò a concentrarsi sulle carte che aveva in mano. Vidi di sottecchi Hayner che la stava guardando più del dovuto e prontamente gli diedi una gomitata nello stomaco.
Ecco il tuo drink” annunciò Aerith arrivando con un bicchiere ricolmo di liquido ambrato e lo poggiò sul tavolo davanti ad Hayner “C'è qualcosa che non va?” chiese poi con un accenno di preoccupazione vedendolo contorcersi silenziosamente e lui vide bene di scuotere il capo e affogare il suo dolore fisico in quel suo miscuglio di roba alcolica.
Non giochi anche tu?” chiesi curiosamente spostando lo sguardo da quello scemo di Hayner ad Aerith prima che se ne andasse.
Lei ridacchiò e scosse il capo “Preferisco avere i vestiti addosso. Vengo qui per assicurarmi che nessuno faccia sconsideratezze”
"Noi veniamo per lo show!” esclamò Yuna dal suo sgabello, aveva un'aria perfida e non so perché mi fece preoccupare non poco.
È vero” Leon rise e andò a recuperare il suo bicchiere mezzo vuoto “E quando le cose si fanno piccanti iniziano pure a fischiare”
Io sgranai gli occhi e andai a cercare Sora con lo sguardo, che annuì tristemente e arrossì. Poveretto dovevano aver abusato di lui in maniera davvero pesante a giudicare da come era stato ridotto e sperai solo che non facessero altrettanto con me.
Merda” sospirai preparandomi mentalmente ad accettare il mio avvenente destino.
Allora, siete tutti pronti a continuare? Dai chiudiamo questa partita” chiese Sephiroth. Si levarono immediatamente degli assensi e tutti ripresero le loro carte, ma Yuffie lo rimproverò.
Ehi dove sono le mie carte?”
Yuffie, tesoro, hai dormito per tre round consecutivi” spiegò Zack con un sorriso stupido “Puoi riprendere a giocare nel prossimo turno assieme a Roxas e Hayner”
La ragazza mise il muso, incrociò braccia e gambe, sempre sul tavolo, e buttò giù il bicchierino che aveva davanti a sé – doveva averlo sicuramente preso prima di addormentarsi.
Mentre il gioco riprendeva, occupai il mio tempo guardando i giocatori, o almeno quello che ne rimaneva di loro. Sora, in mutande, aveva lo sguardo perso e davanti a lui facevano bella mostra due lattine di birra, probabilmente lui era già fuori dal gioco. Poi c'era Cloud, anche lui in mutande, intento a mangiare gli involtini primavera dallo scatolo del take away, probabilmente anche lui era fuori. Leon fischiettava come se niente fosse mentre scrutava prima le sue carte e poi quelle degli altri. Yuffie aveva iniziato a intrattenere un'animata conversazione con Aerith e Yuna. Zack, palesemente ubriaco, pensava a guardare il prosperoso seno della nuova ragazza di nome Rikku piuttosto che le sue carte e Sephiroth sembrava essere l'unico ad aver preso quel gioco con massima serietà, studiava attentamente la sua mano e poi tirava una boccata di fumo.
C'è davvero tutto dentro?” chiesi a bassa voce a Hayner, avvicinandomi di più a lui e poggiando il mento sulla sua spalla.
Quasi tutto, sì” lui ridacchiò e poggiò il bicchiere sul tavolo, una bomba del genere non gli conveniva mandarla giù tutta in una volta e ringraziai che avesse già qualcosa nello stomaco altrimenti stanotte avrei passato una gran brutta nottata assieme a lui accovacciati in bagno vicino al gabinetto.
Potresti però farmi il favore di non ubriacarti?”
Hayner mi lanciò un'occhiata divertita “Rox dimmi una volta in cui mi sono ubriacato”
Se mi mettessi d'impegno potrei farti una bella lista” ammisi facendo spallucce “E posso confermarti che hai coinvolto anche me varie volte”
Eravamo due giovani ingenui e scapestrati”
Scossi il capo e sospirai esasperato “Non andrò oltre solo per farti un piacere. Piuttosto ieri sera quando sono uscito col cane avete giocato a poker se non mi sbaglio, questo è tutto? Non mi sono perso nient'altro a parte il gran casino?”
Di tutta risposta Hayner alzò un pugno in arie ed esclamò a gran voce “Poker night!”, a lui si unirono anche gli altri svitati e in breve il concetto mi fu semplice.
Forse avrei dovuto pianificare una fuga con Chelsea Bun anche stasera.

La partita finì con un altra sconfitta di Zack, mentre Sephiroth, il vincitore, accantonava in un enorme pila davanti a sé la vincita che consisteva in chips.... letteralmente patatine chips. Non ci potevo credere. Il povero Zack, già ridotto in mutande, si sfilò i calzini e li lanciò a terra accanto a tutti gli altri indumenti persi dagli altri giocatori. Durante la breve pausa, mentre Sephiroth si adoperava a raccogliere e rimescolare le carte, tutti gli altri si alzarono e si stiracchiarono i muscoli. Io mi alzai e raggiunsi Sora e gli chiesi a che tipo di torture lo avevano sottoposto ma lui rabbrividì e si rifiutò di rispondere, così gli misi un braccio attorno alle spalle e andammo vicino al divano per controllare che Olette fosse ancora nel mondo dei vivi.
Ehi Roxas, guarda un po' qua” mi chiamò qualche minuto dopo Hayner e io mi girai verso di lui, era in compagnia di Cloud, Leon e un nuovo drink “Non è disgustoso? Questo qua è riuscito a mantenere addosso tutti i vestiti”
Vidi Leon sorridere malefico mentre Cloud continuava a lanciargli occhiatacce e mi avvicinai a loro assieme a Sora.
In realtà ho perso una partita all'inizio” specificò il castano con tono mite e Cloud sembrava sul punto di volergli tirare un pugno.
Ti sei tolto il codino! Quello conta a malapena!” sibilò irritato.
Per me è abbastanza”
Da quanto tempo state giocando?” domandai a quel punto guardando la pila di vestiti a terra.
Un paio d'ore più o meno. Non molto tempo dopo che voi siete andati via” questa volta fu Cloud a rispondere e con un gesto ci invitò di nuovo a prendere le postazioni al tavolo assieme agli altri.
Io inarcai un sopracciglio, sinceramente stupito “E non vi annoiate?” domandai sedendomi tra Sora e Hayner.
Ci fu un colpo di tosse dall'altro parte del tavolo e Sephiroth mi fulminò con lo sguardo “Per questa volta farò finta di non aver sentito. Solo perché sei fratello di Cloud... e perché sei nuovo” vidi Hayner annuire man mano che l'uomo parlava “Ma ti sfido a ripetere quello che hai detto una volta che sarai nel giro. Il poker non stanca mai, è una filosofia, uno stile di vita. Il poker continuerà sempre... almeno finché ci sono ancora patatine sul tavolo”
"Patatine?” feci eco perplesso “Credevo che a poker si usassero i soldi”
“Non quando c'è Leon. Da quando ha iniziato a partecipare alle nostre serate non ci permette di usarne... e lui non si perde una partita!"
Yuffie si sporse per afferrare una manciata di patatine e rise vivacemente "Soprattutto ora che si è unito anche Cloud. Prima riuscivamo a giocare seriamente almeno una volta a settimana, ora è patatine su tutti i fronti"
"Io vi avevo detto che era una questione di tempo prima che questi due tornassero ad affrontarsi” si accodò Yuna, che nel frattempo si era seduta momentaneamente accanto alla ragazzina dai capelli neri “Dio, la tensione tra di loro si potrebbe tagliare con un coltello"
"Tensione sessuale" chiarificò Rikku agitando i pugni in aria.
"Non parlate di noi come se non ci fossimo!" le rimproverò Cloud lanciando loro addosso dei cuscini sparsi per terra, di tutta risposta le ragazze presero a ridere tra di loro sempre più istericamente. Solo Aerith mi sembrava sempre l'unica più normale e composta.

Okay signorine, basta con i pettegolezzi” dichiarò Sephiroth alzando la voce “Tutti ai vostri posti altrimenti siete fuori”
Nello stesso istante in cui quell'uomo (che a quanto pare non solo era fanatico di spade e cosplay ma anche di poker) terminò di parlare, terminò tutto il vociare assordante e ci fu un turbinio di movimenti per il salotto mentre gli ultimi che vagabondavano ancora si rimettevano alle proprie postazioni. Per il primo round rimasi sotto la guida di Hayner per farmi spiegare le regole del gioco e, una volta che carte furono distribuite, feci per afferrarle ma Hayner mise una mano sulla mia e mi bloccò.
Faccia da poker, Rox” sussurrò al mio orecchio lanciando occhiate a destra e a manca.
Che?” feci io non avendo idea di quello che stesse dicendo.
Faccia da poker. Mantieni sempre la tua faccia monotona e noiosa, non dobbiamo far capire agli altri se abbiamo carte perdenti o vittoriose”
Ehi come ti permetti” sbuffai offeso afferrando le carte. C'erano un tre, un cinque, un sette, un dieci... e una vecchia signora con un cuore e una Q.
Fa abbastanza schifo come mano” Hayner le guardò e prese un sorso dal suo bicchiere “Passa il tre e il dieci”
Scusa non posso passare la vecchia? Non è neanche un numero!” protestai.
Rox quella è la regina di cuori! Dio, non hai visto Alice nel Paese delle Meraviglie?”
A quella rivelazione spalancai gli occhi e tornai a guardare con stupore quella carta, le mani mi presero quasi a tremare e nell'arco di un istante mi sentii un suddito indegno “La... la regina...” balbettai sudando freddo “Lei è la regina... noto una certa somiglianza con Elisabetta II, la mia regina... che stolto che sono... se non mi avessi avvertito l'avrei ceduta per nulla. Hayner...io... io avrei potuto essere esiliato!”
Il mio ragazzo inarcò un sopracciglio e mi guardò come se fossi un pazzo “Appunto per questo. Custodisci gelosamente la regina e vinciamo il gioco in suo onore!” io annuii ancora scosso, stringendo le carte al petto mentre Hayner si rivolse a Zack “Un due”
Il gioco proseguì relativamente liscio a parte qualche minaccia o qualche imprecazione casuale finché, quando le cose si stavano animando, Hayner richiamò la mia attenzione e mi mostrò una scena davanti a noi che mi disturbò non poco, il bello è che nessuno pareva farci caso.
Senti un po', ma tuo fratello non hai detto che doveva sposarsi?”
Ehm...si?”
Perché Leon guarda famelico prima le sue carte e poi lui?”
Non lo so ma vorrei sperare che non si auguri che abbia perso lui”
Rox?”
Dimmi”
Sei sicuro che Cloud non vi stava prendendo per il culo?”
Se c 'era una cosa di cui ero sicuro al 99,999% era che Cloud non scherzava mai. C'era più probabilità che l'Inferno gelasse o che l'Antartide andasse a fuoco. Però alla vista di quello spettacolo non sapevo più cosa aspettarmi.
All'improvviso ci fu una nuova voce che ci interruppe. Olette si alzò dal suo giaciglio sul divano e si guardò attorno “Dove cazzo sono?”
Vai a dormire, puttana!” intimò Hayner con voce alta e lei ritornò di nuovo nella sua posizione dormiente. Io rimasi a dir poco scioccato dalla sua reazione e mi strinsi alle carte come se fossero la mia speranza di salvezza. Hayner ridacchio e si sporse verso di me “Devi essere fermo e deciso con lei quando è ubriaca, altrimenti potrebbe saltarti addosso”
Se l'avessi saputo prima penso che a quest'ora avrei evitato tutti i casini in cui mi ero cacciato a partire da quella fatidica sera che avevo passato a casa di Olette.
Siete tutti degli svitati” mormorai timoroso “Lo sapete, vero?” passai in rassegna tutti, compreso il cane che era appena apparso chissà da dove “Vero?”
Tocca a te, Roxas” disse Sephiroth per niente toccato da quello che avevo detto “Mostraci le tue carte”
Conscio della mia perpetua sfiga, il primo indumento che mi fu portato via fu la mia maglietta e, nonostante l'immenso imbarazzo, non mi dispiacquero le attenzioni extra che mi rivolse Hayner da quel punto in poi del gioco. Quello che non sapevo ancora è che il peggio sarebbe arrivato molto presto e questo non mi sarebbe piaciuto affatto.





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Character Profile


Nome: Sora Cooper
Soprannomi: Sor, Muffly, idiota, ameba, disgrazia
Età: 19
Data di nascita: 21 Marzo
Ama: Roxas, Chelsea Bun, Riku, Kairi, i suoi fratelli e i suoi genitori, mangiare, cucinare.
Odia: Cloud o chiunque lo chiuda fuori la cucina, chi parla male dei suoi genitori.
Personalità: molto più gioioso ed estroverso del suo gemello, Sora è l'anima della casa. Riesce a legare facilmente con chiunque e ha uno spirito di adattamento pazzesco a qualsiasi situazione. È molto legato alla sua famiglia, anche se non tutti inizialmente sembrano importarsene. Spesso e volentieri ha testa tra le nuvole ed è molto ingenuo ma nonostante questo già in giovane età, grazie all'aiuto del padre e la manodopera di Roxas, ha coronato il suo sogno di aprirsi un ristorantino che gestisce con molta passione e dedizione. A volte sembra essere il più saggio tra i fratelli.


Nome: Chelsea Bun
Sesso: Femmina
Razza: Volpino di Pomeriana
Età: 2
Ama: Sora e Roxas, mangiare e giocare nel fango
Odia: non ricevere attenzioni



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* Roxas proviene da Londra, quindi quello che è abituato a parlare lui è inglese (British English). In America la lingua si chiama American English, con diversa pronuncia e parole diverse. Semmai diceste a un inglese o a un americano che negli usa si parla inglese entrambi si offenderebbero a morte. Gli inglesi reputano gli americani come dei “volgari borghesi arricchiti”, per questo motivo Roxas poco li tollera.

Buon Anno Nuovo!
Sono felice di essere riuscita a pubblicare qualcosa oggi, così passato capodanno potrò iniziare a studiare seriamente.
Forse.
È passato un po' di tempo anche per questa fic ma per chi mi segue ormai sa quanto io sia occupata in generale... coooomunque spero che questo capitolo vi sia piaciuto, nonostante penso abbiate capito è stato diviso in due parti perché era davvero lungo e mi dispiaceva affrettarlo.
Nel prossimo capitolo potrete gustarvi qualche altro round di poker, scoprirete finalmente come Sora e Roxas hanno fatto a finire in un bar vestiti da cameriere lolita e finalmente apparirà qualche nuovo personaggio.
Detto ciò, come prossimo aggiornamento stavo pensando a One Day o Frozen (devo riprendere qualche long abbandonata al suo destino da ormai troppo xD), voi cosa preferite? Fatemi sapere u.u

Grazie alle bellissime persone che hanno commentato questa e grazie alle preferite, seguite, ricordate.
Alessia27
Archaix_Lemixia
AxelBlake
Blake_Xerxes
Breathing Space
Devilangel476
EdelSky
EternalSunrise
harrisdimples
Kairi Vessalius
Kronohunter25
LadyDate
RainXSmile
Resha_Stark
Summer38
The_pirate_wife
Yuuumi_96
faire
milky98
monique
Ringrazio infine il mio beta, Kronohunter25, che lavora persino a Capodanno e fa sempre un ottimo lavoro xD
Lasciatemi un commentino per iniziare al meglio l'anno nuovo.... altrimenti non la continuerò mai più D: <3

NEXT
#3. Homosexual Assumption (part.2)

Fold. Rox, toglimi un calzino”
Fanculo, un calzino non è un pegno!” lo sbeffeggiò Leon.
E invece sì. È un capo di abbigliamento più che legittimo”
Avresti dovuto toglierli entrambi quando hai perso le scarpe! È uno strip poker, Hayner, e non il giorno del bucato”
Idiota, Cloud è in mutande!”
Anche Roxas”

"Okay gente, vi siete ricordati di portare la macchina fotografica? No? Nessun problema, ci ha pensato Yuna"
"Quindi era tutto pianificato?"
"Ovviamente, mio caro Spiky. Ora alzati"
"Sicura che mi metterete qualcosa addosso? Perché sono rimasto in mutande e se hai intenzione di levarmi anche quelle non sarò più tanto buonista"
"Regole del gioco, Cloud. Tu le conosci, hai accettato, hai partecipato..."
"...e hai perso spettacolarmente! Ecco il tuo pegno"
"Scarpe con tacchi a spillo?!"
"Ah, la gioia di tutte le donne"


Ehilà, bionda”
Sono un maschio!”
Io sono Axel”
...”
L'hai memorizzato?”
Sono vestito da cameriera, non sono scemo”
Buono a sapersi”
Allora cosa vuoi?”
Sex on the beach
COSA?”
E un massaggio alla schiena”

   
 
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