VI. Piton, Spinner's End
Era abbondante, fitta; più simile a granelli che a fiocchi, tanto che il vento la sollevava dai tetti facendola vorticare in splendidi giochi ghiacciati.
Lei era andata, insieme a quel qualcosa che lo teneva in vita, quel qualcosa che lo convinceva che al mondo fosse rimasto qualcosa di bello.
Era andata e non sarebbe tornata. Soprattutto, non sarebbe tornata per mano sua, perché non avrebbe potuto invertire l'ordine delle cose, sebbene quell'ordine non fosse stato naturale.
Sollevò il capo dal volume di Magia Nera che a lungo aveva studiato.
Non esisteva un modo per far tornare Lily Evans.
Almeno, non un modo degno di ciò che era stata in vita.
--- Author's corner ---
Va bene va bene va bene chiedo perdono *sventola bandiera bianca*. Sono desolata, non ho potuto aggiornare prima delle feste causa scuola e per il mega rush finale in cui ho finito Supernatural prima di partire - perché sì, poi sono partita quindi niente wifi e computer (sto aggiornando dal telefono, spero che l'html faccia il suo lavoro) e soprattutto poco tempo per scrivere.
Ma bando alle scuse, parliamo della storia. Ho cercato di rendere Piton il più umano possibile perché, andiamo, si parla di Lily, e si sa che lei è la sua più grande debolezza. Non so perché, ma dentro di me ho sempre avuto la convinzione che Sev abbia cercato in tutti i modi di portare indietro Lily, mi ha sempre ispirato tutta la faccenda della Magia Nera e del Principe Mezzosangue, quindi perché no. Ma poi in realtà penso che Lily fosse troppo delicata, troppo pura per essere associata alla Magia Nera. Quindi ecco qui.
Spero che non vi siate dimenticati di me e che mi perdoniate questa lunga attesa, ehm. Nel frattempo, colgo l'occasione per farvi i più cari auguri di buon anno, vi meritate tante belle cose.
Un abbraccio,
Chiara