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Autore: Marra Superwholocked    01/01/2015    2 recensioni
A volte si ha la sensazione che qualcosa di oscuro aleggi intorno a noi. E, credetemi, è tutto vero.
Da bambini pensiamo ai mostri sotto al letto, ai fantasmi nell'armadio o alla strega cattiva che gira per le strade buie imprecando e lanciando incantesimi. Ma poi cresciamo e ci rendiamo conto che faceva tutto parte di un film, di una storia raccontataci dai nostri fratelli maggiori o di un libro che avevamo letto pochi giorni prima e che nulla di tutto ciò poteva succedere. Be', è lì ci sbagliavamo: tutto può succedere, basta solo avere la mente aperta.
E un TARDIS.
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Pond, Doctor - 11, Nuovo personaggio, Rory Williams
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Angolo dell'autrice:
Tilena: Eccomi qui, dopo tanto tempo, ahimé, a pubblicare FINALMENTE il settimo capitoloooooo =D
*Una Amy selvaggia appare alle spalle di Tilena* Era ora, non ti sembra?!
Tilena: Taci. Ho avuto dei problemi col sito ç_ç E poi dovresti portarmi rispetto T^T Sono molto più crudele del tuo amico Steven, sappilo :3
Amy: Ho i briv-
*Tilena si volta di scatto brandendo una sega elettrica tutta lucente*
Amy: Mi shutappo all'istante.
Tilena: Brava =D Ora. Come vi dicevo, sono finalmente arrivata al settimo capitolo e come già avevo architettato, qui avrei fatto succedere qualcosa di particolare, ma solo perché il 7 è il mio numero magico XD Vi anticipo che ci sarà qualche specie di citazione, ma non proprio... Insomma, è che in questo periodo sono malata di Supernatural e quindi ho pensato di mett-
*Amy mette subito una mano sulla bocca di Tilena*
Tilena: ... Ti ueppeue uei uipeuiuempi a Sueuaual...
*Amy tira fuori un cartello stile Willy il coyote con la scritta SPOILER! e toglie la mano dalla bocca di Tilena*
Tilena: Simpatica... E va bene ._. Anche se non avrei spoilerizzato granché, ora vi lascio direttamente al capitolo, perché non mi va di annoiarvi con i miei discorsi ^^” Se avete delle perplessità, dubbi e domande di ogni genere non esitate a contattarmi e ricordate che una recensione è sempre ben accetta, che sia positiva o meno :3 Grazie a tutti e... Buona lettura!!
*Amy, shutappata, saluta con la manina*


xoxo
Tilena

 

Capitolo 7
Sale e ketchup

 


Neri. Più lucenti del marmo, più pericolosi della notte. Gli occhi di Amy avevano perso ogni briciolo di umanità, rinchiusa chissà dove nella sua mente. Ostaggio di qualcosa che andava oltre la realtà che i ragazzi attorno a lei conoscevano, oltre l'umano.
«Amy...» Rory, mezzo intontito, si stava rialzando a fatica. «I tuoi occhi...»
«Zitto, tu» ruggì lei, volgendo solo per un istante lo sguardo sul ragazzo. «Ciao, Dottore, era da tanto tempo che volevo conoscerti.»
Il gallifreyano se ne stette con la testa bassa, a guardarsi le punte delle scarpe impolverate. «Ah, sì?» chiese speranzoso di, così facendo, allungare il tempo, ma le lancette non si fermavano.
Amy fece una risatina mozzata, poi tornò seria. «Questi umani non ti hanno stufato? A me sì.»
«È questo, allora, il tuo piano? Radere al suolo anche questo pianeta?»
«Oh, no, Dottore. Quello è ciò che farebbe un alieno.» La ragazza schioccò la lingua sul palato e aspettò la domanda del Dottore che, però, non arrivò. «Che chiacchierone!» scherzò. «Una domanda alla volta, vi prego!» Amy si guardò in giro: terrore era la sola cosa che leggeva negli occhi di ogni individuo lì accanto a lei. Meno che il Dottore ed una ragazza: Catherine.
Quest'ultima – prima che il Dottore potesse chiedere chi fosse il nuovo inquilino del corpo di Amy – una volta incrociato lo sguardo della rossa, prese fra le dita da pianista il suo amuleto appeso al collo, quello che, con una catenella lunga quasi mezzo metro, teneva nascosto a tutti, quello che rappresentava una stella a cinque punte inscritta in un cerchio di fuoco. Poi, con quanto più fiato aveva, recitò scandendo bene le prime parole del rituale in latino. «Exorcizamus te» cominciò.
«No!» urlò Amy terrorizzata, portandosi le mani alle orecchie.
«Omnis immundus spirit-» Catherine cercò di continuare, ma – come tutto era iniziato – sembrò finire, più presto del solito. Troppo velocemente, pensò, dato che dalla bocca di Amy fuoriuscì un fumo nero e denso, quasi tangibile, simile ad un velo fatto di seta; puntò dritto verso le scale per scenderle subitamente.
E poi venne il silenzio.


«Stai... bene?» Rory pose la domanda alla moglie mantenendo una certa distanza.
Il Dottore ignorò totalmente la coppietta che, fra mille ostacoli, rimaneva sempre forte come una roccia. Andò, infatti, spedito verso Catherine mentre Amy chiedeva dell'acqua, col suo atteggiamento da duro e arrabbiato, ma che non avrebbe fatto paura nemmeno ad una mosca, per quanto ci provasse. «Cos'è successo?» le chiese guardandola dritta negli occhi.
«Io...»
«Dimmi la verità» la avvertì.
Catherine cercò negli occhi di Silvia un sostegno, ma dall'altra parte non vi fu nemmeno comprensione. «Io... Be'... Può darsi che io sappia qualcosa sugli esorcismi...»
Le espressioni che andarono a dipingersi sulle facce dei presenti – Dottore compreso – furono qualcosa di davvero indescrivibile. Si passava dallo sbigottimento alla pura adrenalina, condita con tic di panico e un pizzico di confusione di cui, in questi casi, l'espressione q.b. è proprio da ignorare.
«Tu cosa?!» Silvia quasi corse nel mettersi di fronte l'amica. «Quello era un esorcismo?!»
«S-sì...» E non è la prima volta che lo faccio, avrebbe voluto aggiungere, ma le sembrò già abbastanza così.
«No, dai» disse Rory mezzo sconvolto. «Dottore, avanti...»
Lui se ne rimase zitto e immobile. Avrebbe voluto essere da un'altra parte, un posto qualsiasi, ma non lì. «Catherine, da quanto tempo sapevi?»
«Da quando abbiamo visto entrambi le tracce di zolfo in infermeria» fu la risposta di lei.
«E, sentiamo, per quale assurdo motivo non ne hai parlato con me
«Non ne ero sicura.. Insomma, lo zolfo è molto reperibile, poteva anche essere...»
«Cosa?! Polvere di zolfo usata come sali da bagno?!» urlò il Dottore.
«Ehi, calmati, okay?» Amy prese la mano dell'alieno e gliela strinse forte. «Sto bene.»
Lui la guardò con occhi ballerini e senza dire una parola se ne andò nel gabbiotto delle bidelle, in cerca di un po' di tranquillità. Ma non ce la faceva, non poteva rimanere calmo, non in quella situazione. Camminò, infatti, avanti e indietro, su e giù, con la schiena ricurva e le sopracciglia aggrottate, mentre fuori la notte cominciava ad annientare ogni raggio di luce rimasto.
 

«E così... Fra un esercizio di matematica e l'altro, ti metti a fare esorcismi...» Willy era tornato in sé dopo quello a cui aveva appena assistito e, per la prima volta, stava rivolgendo la parola a Catherine. La conosceva solo di vista, non l'aveva mai salutata, ma sapeva che era la migliore amica di Silvia, la sua ex compagna di classe a cui piaceva scrivere. Come lui, ma non in rima. «Lo sai? Mi piaci» disse e se ne andò pensando a qualche altra melodia rappata.
«Quello era Willy» lo presentò Silvia a Catherine. «Fa sempre così. Sembra antipatico, ma lo fa solo per apparire forte. In realtà è un tenerone.»
«Mi ricorda Dean Winchester...» le sussurrò Catherine.
«A proposito di Winchester...» Silvia la prese in disparte da tutti quanti. «Quando avevi in mente di dirmelo?»
«Che cosa?»
«Che cosa...»
Catherine si tormentò le mani un po' sudate cercando le parole giuste. «Prima o poi, te l'avrei detto...»
«Prima o poi?»
«Sì, be', non è facile vivere con una cosa del genere.»
Silvia la guardò torva, insicura sul da farsi. Conosceva quella ragazza praticamente da tutta una vita e si erano dette sempre tutto, ma a volte ci sono segreti che nemmeno la tua migliore amica potrebbe mai comprendere. Ecco perché anche Silvia stessa aveva sempre nascosto a Catherine il suo “passatempo” preferito. «Posso immaginare» disse, infatti, con lo sguardo basso. «Cathy» aggiunse a voce bassa. «C'è una cosa che devo dir-»
«Catherine!» Il Dottore interruppe il discorso delle due amiche, richiamandola a gran voce. Stava correndo verso di loro, quando le indicò l'amuleto che portava al collo. «Ne hai altri? Ti prego, dimmi di sì!» le chiese affannato.
«In verità, no... Ho solo questo.»
«Ah, no!» si disperò poggiando le mani sulle ginocchia. «E come si costruisce?»
«Non si costruisce... Ma, aspetta, come fai a sapere che è un amuleto?» gli chiese Catherine.
Il Dottore si tirò su e si gustò il momento da sapientone. «Facile. Quello che tutti pensano essere un simbolo del Diavolo è, in realtà, un simbolo che, se inscritto in un cerchio di fiamme – le quali rappresentano l'Inferno – tiene alla larga ogni tipo demone e, quindi, protegge dalle possessioni.»[1]
«Sì, ma solo da quelle» completò Catherine. «Non può nulla contro i loro poteri.»
«Già» disse il gallifreyano sorridendole.
«Non credo ci sia molto da ridere.» Silvia si avvicinò di soppiatto ai due. Scambiò un fugace sguardo con quello strano tizio che si faceva chiamare Dottore, poi prese di nuovo parola: «Io so di cosa abbiamo bisogno ora» disse e subito dopo richiamò tutti i suoi compagni di scuola. «Ragazzi, questo non è uno scherzo, dovete prestare molta attenzione per ogni cosa che fate e dite. Per questo, la cosa migliore da fare è riunirvi tutti in un'unica stanza e aspettare che...»
«Sei forse impazzita?!» sbraitò Maria Vittoria tutta tremante. «Io non me ne starò buona buona ad aspettare che un mostro mi faccia la stessa cosa che ha fatto a questa ragazza!» aggiunse tirando per un braccio la povera Amy. «Se voi volete che questa qui vi dia ordini, fate pure! Io mi darò da fare per cercare un'altra soluzione! Ma chi è che ti ha dato il permesso di capitanarci?! Ne capisci meno di-»
«Taci.» Silvia non la guardò nemmeno nel pronunciare quell'ordine, non le serviva. Ormai era talmente allenata che non necessitava più del contatto visivo, ma poteva anche solo far affidamento ai ricordi o all'immaginazione. Infatti, sapeva benissimo che il suo ordine avrebbe avuto buon esito: Maria Vittoria si dava tanto da fare, ma la bocca era ...scomparsa. L'unico modo per farla star zitta era proprio quello e mentre lei si agitava come una pazza nel tentativo di aprire uno squarcio con le unghie, Silvia riprese a parlare come se nulla fosse, ignorando gli sguardi di tutti. «Propongo di andare tutti in Aula Magna, la più grande di tutte. Farà freddo, ma almeno non avremo l'intralcio di banchi e sedie.»
«Che idiozie.» Lorenzo era tornato alla carica. «Vuoi davvero andare incontro a quella cosa?!»
Maria Vittoria si agitò nell'approvare quanto appena detto dall'ex compagno di classe.
«Sì» rispose Silvia. «È l'unica cosa che quel demone non si aspetta e dobbiamo rimandarlo da dove è venuto. All'Inferno.»
Ci fu qualche istante di silenzio, durante i quali tutti, o quasi, pensarono alle loro famiglie che li aspettavano a casa, preoccupati. Come avrebbero spiegato loro quello che stavano vivendo in quel momento? Una parte di loro avrebbe continuato a vivere con il terrore di rivivere quell'esperienza, se ne fossero usciti vivi...
«E va bene.» Lele si fece largo tra i suoi compagni di scuola, tenendo lo sguardo fisso su Silvia, la ragazza che tutti avevano etichettato come “strana” e “diversa”. Se l'avessero vista gli altri... «Che cosa dobbiamo fare?»
«Be', per cominciare... Ho bisogno del tuo aiuto, così come il tuo, Marco, e di te, Dottore.»
L'ultimo dell'elenco trasalì, un po' impreparato, ma annuì unendo i palmi delle mani. «Scommetto che il nostro compito sarà di recuperare del sale, non è vero?»
«Esatto, ma non è la sola cosa che ci serve. Devo prendere anche del ketchup.»


Note:
[1] Il simbolo è un amuleto presente nella serie tv “Supernatural” sin dal primo episodio, ma i significati descritti li ho inventati (è molto probabile che siano tutt'altro!)


Angolo dell'autrice:
*anf anf* Sono stanchissima... Ho scritto tutto in una notte, dato che avevo poco tempo e volevo pubblicare al più presto ç_ç Vogliatemi bene e datemi almeno un paio di giorni per riprendermi xD Tutta la trama è dentro al mio cervellino, al sicuro da ogni pericolo, state tranquilli, ma ci vorrà un po' per mettere tutto per iscritto, perché un conto è farsi film mentali, un altro è scriverli :P
Ah, volevo inoltre approfittarne per augurare a tutti voi un felice 2015!! :D


xoxo
Tilena

   
 
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