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Autore: effe_95    03/01/2015    3 recensioni
[ STORIA IN FARE DI REVISIONE ]
Claudia Rossi è una ragazza di sedici anni, frequenta il terzo anno del liceo Classico insieme a Francesco, il suo migliore amico dall'infanzia, ha una madre non troppo presente, un fratello cresciuto troppo in fretta e un padre che sembra sparito.
Yulian Ivanov ha diciotto anni, un carattere ribelle e spensierato, un passato che non vuole essere ricordato, e un'altra nazione nel cuore, la Russia.
Le vite di questi due ragazzi si incontreranno quasi per caso, per raccontare una storia passata di due persone che hanno solo bisogno di essere salvati.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Salvami, ti salverò.

95. A modo tuo camminerai e cadrai, ti alzerai.
 
Sarà difficile diventar grande
Prima che lo diventi anche tu
Tu che farai tutte quelle domande
Io fingerò di saperne di più
Sarà difficile
Ma sarà come deve essere
Metterò via i giochi
Proverò a crescere 

<< Coraggio Claudia, ci siamo ok? >>
Claudia guardò la dottoressa con l’espressione più sofferente che avesse mai avuto, si trovava in quella sala da parecchie ore, le contrazioni si erano fatte ancora più forti, aveva la fronte sudata e i capelli attaccati sul viso. Yulian se ne stava al suo fianco con la mascherina e tutto il necessario per essere presenti ad un parto, le teneva stretta una mano ad ogni dolore.
<< Non ce la faccio più! >> Sbottò la ragazza aggrappandosi ancora di più al braccio di Yulian, il ragazzo era un po’ pallido in viso e sentiva che quando tutto sarebbe finito, il suo braccio destro non avrebbe funzionato mai più per quanto Claudia lo stava stringendo.
<< Devi spingere Claudia, va bene? Al mio tre >>
Claudia si lasciò sfuggire un altro grido di dolore e inarcò la schiena appoggiando la fronte sul petto di Yulian, si mordeva il labbro inferiore per non urlare ancora.
<< Coraggio Claudia! Non fare così, ti prego >> Yulian le accarezzò la fronte sudata mentre lei si lasciava ricadere sul lettino respirando profondamente come le aveva detto di fare la dottoressa. Guardò Yulian negli occhi e vi lesse una paura che non gli aveva mai visto, cercava di essere forte ma era spaventato, era spaventato perché Svetlana aveva perso la vita.
Claudia era arrabbiata e dispiaciuta per il loro litigio, non avrebbe voluto che accadesse, voleva che Yulian stesse tranquillo e non avesse paura.
Si fece forza sopra il dolore e gli regalò un breve sorriso misto alla sofferenza, Yulian le accarezzò la fronte baciandogliela, lei gli strinse forte una mano.
<< Adesso Claudia >> Claudia si aggrappò completamente a Yulian quando eseguì il comando della ginecologa, aveva la fronte ancora più imperlata di sudore, sentiva un caldo opprimente e numerose lacrime le rigarono il viso per la disperazione e il disagio.
<< Non ce la faccio … non ce la faccio >> Piagnucolò lasciandosi ricadere con la schiena sul lettino, probabilmente le si erano arrossati anche gli occhi a furia di piangere.
Yulian gli passò i pollici sulle guance per asciugargliele, Claudia incrociò i suoi occhi e attraverso la mascherina e la cuffia, intravide un viso pallido e provato.
<< Andiamo Claudia, ci sei quasi. È Ivan Clo, il nostro bambino, andiamo! Andrà tutto bene, andrà tutto bene >>
Claudia capì benissimo che le ultime parole Yulian le stava dicendo più a se stesso che a lei, ma lui aveva ragione, era il suo bambino, non l’aveva portato nella pancia quasi nove mesi per fare tutte quelle storie, non aveva conosciuto Yulian all’età di sedici anni, non l’aveva amato, aspettato e sposato per poi deluderlo in quel modo.
Guardò la dottoressa negli occhi e spinse fino a farsi bruciare la gola dallo sforzo, e ad un certo punto il dolore venne come smorzato, diminuì vistosamente e passò in secondo piano.
Il pianto di Ivan ruppe quel breve silenzio che si era andato a creare, e non appena lo sentirono piangere, anche Claudia e Yulian si lasciarono andare, facendo scorrere le lacrime di sollievo e gioia nello stesso momento.
<< Ecco il vostro Ivan >> Il loro pianto venne interrotto dall’infermiera che stringeva tra le braccia il loro bambino, Yulian e Claudia avevano ancora le mani strette le une alle altre e le fronti combacianti, le sciolsero solo per accogliere Ivan.
Il bambino aveva appena smesso di piangere, le mani erano rinchiuse a pugno all’altezza della gola, aveva gli occhi aperti di un verde chiarissimo con sfumature azzurre. Scrutava i genitori in silenzio, con la pelle un po’ arrossata e i pochi capelli arruffati sulla nuca.
Yulian e Claudia risero contemporaneamente quando Ivan arricciò il nasino, Yulian gli sfiorava la mano con l’indice notando quanto fosse piccolo, Claudia gli accarezzava la fronte con le dita come per benedirlo, per fargli capire che tra le sue braccia sarebbe stato al sicuro.
<< Ha gli occhi belli come i tuoi >> Yulian accarezzò Claudia sul viso, seguendo solamente il profilo dei suoi occhi stanchi e provati ma colmi di gioia, gli sorrise.
<< E ha le tue labbra >> Disse lei sfiorandogliele con le dita, Yulian catturò le sue dita e gliele baciò.
 
Sarà difficile vederti da dietro
Sulla strada che imboccherai
Tutti i semafori
Tutti i divieti
E le code che eviterai
Sarà difficile
Mentre piano ti allontanerai
A cercar da solo
Quello che sarai
 
<< Dimmi Claudia, secondo te è biondo? >> Domandò Yulian accarezzando i capelli del figlio. << Si Yul, sono biondi, ma sembrano avere dei riflessi ramati >>
<< È ancora presto per dirlo >> Intervenne la dottoressa avvicinandosi, Yulian e Claudia la guardarono come se si fossero completamente dimenticati di lei mentre osservavano Ivan.
<< Coraggio papà, adesso esci da questa stanza che la mamma e il piccolo hanno bisogno di cure >>
Quando Yulian lasciò la sala operatoria e raggiunse il corridoio, si ritrovò una marea di gente ad investirlo. Erano le otto e venti del 4 Aprile.
<< Allora? Claudia come sta? >> Domandò apprensiva Luna, afferrandolo per le braccia, Yulian era così frastornato che gli mancò l’aria quando tutti lo accerchiarono, aveva ancora una pessima cera probabilmente, ma nessuno se ne curò, erano troppo ansiosi di sapere.
<< Sta bene, è stata dura ma se l’è cavata alla grande >> Dichiarò togliendo la mascherina, il camice verde e la cuffia, i capelli erano un vero disastro.
<< E il bambino? >> La voce di Nicola lo raggiunse da lontano, il castano sembrava veramente stralunato, Lara aveva partorito esattamente quattro giorni prima, e la bambina non la smetteva in nessun modo di piangere e far passare le notti in bianco a lui e alla moglie.
<< Ivan sta alla grande, è sano come un pesce >>
<< Quanto pesa?! >> Yulian aggrottò le sopracciglia alla domanda di Francesco, il moro alzò gli occhi al cielo ed indicò il cellulare accostato all’orecchio.
<< È Iliana, vuole saperlo per comunicarlo a tua madre che sta in ansia! >>
Yulian annuì solamente, e si dimenticò di chiedergli come stava Aleksej.
<< Tre kili >> Mormorò, quando lo disse fu investito da altre esclamazioni di sorpresa e congratulazioni fino a quando non si sentì completamente soffocare.
Aveva scaricato così tanto la tensione che svenne letteralmente addosso ad Andrea, ma era andato tutto bene.
 
A modo tuo
Andrai
A modo tuo
Camminerai e cadrai, ti alzerai
Sempre a modo tuo
A modo tuo
Vedrai
A modo tuo
Dondolerai, salterai, canterai
Sempre a modo tuo
 
Elisa – A modo tuo.
_________________________________________
Effe_95 

Buonasera a tutti e buon 2015 anche se in ritardo di qualche giorno :)
Vi chiedo immensamente scusa per il ritardo, ma tra le festività e consonanti tesche non ho trovato molto tempo per postare.
Ecco finalmente la nascita di Ivan, spero che il capitolo vi sia piaciuto, e vi dico già da adesso che nel prossimo comunque appofondirò molto di più i sentimenti di Yul, Clo e tutti gli altri. La scena del parto non so se è proprio attendibile, io non ho mai partorito, e avendo diciannove anni non è nei miei progetti ancora per molto xD, ma ho cercato di informarmi il più possibile e di essere fedele alla realtà per quanto possibile.
La canzone che ho riportato, non completa, come avrete letto è di Elisa e si chiama "A modo tuo", nella seconda strofa, nella frase:" A cercar da solo quello che sarai", nella versone originale è al femminile: " A cercar da sola quella che sarai", ma siccome Ivan è un maschio l'ho riportata al maschine altrimenti sembrava strano xD.
Vi chiedo scusa per questa odissea di parole ma avevo da spiegare un po' di cose.
Grazie mille a tutti come sempre e alla prossima.
 
  
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