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Autore: Raven_Phoenix    16/11/2008    10 recensioni
Kira non é mai esistito... non é mai esistita nessuna organizzazione segreta di detectives...la wammy's house non é mai stata eretta... e allora... dove sono ora Mello, Near e tutti gli altri? *Rimasi per tutti i diciassette minuti di tragitto immobile, cercando di non dare peso alla puzza di sudore e di fumo attorno a me... come cavolo facevano a fumare dentro a una bolgia simile?! Non vedevo l'ora di poter rimettere i piedi saldamente contro all'asfalto, anche se questo significava l'arrivo all'inferno: Scuola.* Narrata direttamente da Mello, la sua vita e quella degli altri alle prese con i "normali" problemi di tutti i giorni... o forse non saranno tanto normali come si crede? (Yaoi... ma c'era bisogno di dirlo? XD MxM principalmente/ LxL)
Genere: Generale, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito, Matt, Mello, Near
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Me é tornata finalmente +___+ wuuuu-uuuuh! Dopo la carica eccessiva di yaoismo che ho ricevuto al Lucca Comics ho sfornato il terzo capitolo! >.<
Se per caso chi ci é stato ha visto o fatto una foto con una cosplayer di Mana dei Moi dix Mois un po' troppo bassa(io) insieme ad un' altro Mana e un gruppo di Death Note si faccia sentireeeeee *___*
Ed ora vi lascio all'imminente inizio del terzo capitolo u.u



Capitolo 3:


Percorsi il tratto di strada da scuola a casa senza nemmeno accorgermi di non aver preso l'autobus e di essere andato direttamente a piedi. Entrai in casa togliendomi le scarpe al volo, ed improvvisamente passando davanti alla cucina il mio stomaco reclamò come se non mangiassi da giorni. In effetti all'ora di pranzo non avevo toccato cibo lasciando tutto il mio vassoio a Near, che si era tranquillamente ingurgitato tutto come una candida e piccola fogna.
Mi avventurai tra gli scaffali della credenza rovistando qua e là nel tentativo di trovare qualcosa di commestibile che mi permettesse di arrivare vivo fino all'ora di cena. Dopo aver scartato una pila di pacchetti di biscotti ripieni alla marmellata e non essere rimasto sepolto per miracolo sotto alla mole di una dozzina di pacchetti di patatine, qualcosa catturò tutta la mia attenzione. Era in un angolino, ricoperto da un po' di polvere. La forma era rettangolare e di colore scuro, e dopo essere riuscito a prenderla arrancando tra tutte le altre provviste me la rigirai tra le mani.
Una tavoletta di cioccolata.
Non amavo particolarmente la cioccolata, ne avevo mangiata talmente poca e di malavoglia che a stento mi ricordavo il suo sapore.
Un nuovo brontolio allo stomaco rieccheggiò per la cucina.
-Oh, beh...é pur sempre commestibile.- dissi tra me e me a voce bassa alzando le spalle mentre uscivo dalla cucina per dirigermi verso il piano di sopra.
Una volta arrivato nella mia piccola e spoglia camera mi gettai sul letto, soffocando il viso nel cuscino e rimanendo lì così per qualche minuto senza dare nessun segno di vita. Improvvisamente la stanchezza mi aveva assalito, e presto mi ritrovai a sbadigliare spalancando la bocca a forno fino al punto da sentire le mascelle cigolare. Mi voltai a pancia in su, affondando le mani nelle tasche dei miei pantaloni. Nel farlo sfiorai con le dita qualcosa sul fondo, e reprimendo un nuovo sbadiglio lo tirai fuori per vedere cosa fosse. Spalancai gli occhi ed emisi un patetico verso strozzato, simile ad un tacchino quando gli tirano il collo, mentre mettevo a fuoco il piccolo foglietto di carta ripiegato che ora tenenvo tra le mani. Ci credete se vi dicessi che solo a vedere quel piccolo ed insignificante pezzettino di carta il mio cuore aveva accelerato di colpo?
Facendo un lungo respiro lo aprii e rilessi quelle poche righe scritte in quella calligrafia un poco sbilenca e il piccolo disegnino sul fondo. Mille pensieri tutti con al centro quei capelli rossi capaci di acciecarmi mi turbinavano nella testa.
Cosa aveva Matt di così ipnotizzante?
Immerso in quella domanda scartai assente la barretta di cioccolato che mi ero ricordato di aver lasciato sul letto, accanto a me. Mentre fissavo ancora il bigliettino staccai con un morso il primo pezzo. In quel momento accadde una strana reazione: il sapore intenso di cioccolato si sovrappose all'immagine di Matt nella mia testa, in una perfetta armonia, trasmettendomi una sensazione travolgente che mi fece sentire dopo tanto tempo vivo.
Lentamente, mentre ingoiavo la cioccolata e il sapore scivolava via dalla mia lingua, quell'euforismo spropositato aveva iniziato a sfumare fino a farsi lievissimo. Spalancai gli occhi con una sola parola che mi martellava nella testa.
Ancora...
Ancora...
Ancora!
Rivolevo assolutamente quel momento magico a tutti i costi, mi sembrava quasi di morire ora che era sparito. In uno scatto nervoso presi la tavoletta e la tolsi completamente dal rivestimento di carta stagnola. Lo schiocco sonoro del pezzo di cioccolata che si staccava mentre lo mordevo rieccheggiò per tutta la stanza, e venne seguito presto a ruota da altri, mentre davanti ai miei occhi danzava di nuovo l'immagine di Matt che mi sorrideva tranquillo mentre prendeva un tiro di sigaretta e mi soffiava una boccata di fumo in faccia. Quest'ultimo si mescolò all'odore del cioccolato, e l'insieme era così nuovo per me, così anomalo, così irresistibile da inebetirmi completamente, tanto che pensai di avere la febbre alta e di essere in procinto di svenire.
Cioccolata...
Fumo...
Fumo...
Cioccolata...
Fumo e cioccolata...
Raggiunsi l'ultimo morso della tavoletta, ormai sazio di quella nuova esperienza, e rimasi fermo immobile, sdraiato a pancia in su a fissare le piccole ragnatele sul mio soffitto, cercando di calmare il mio respiro affannato.
Fu da quel giorno che iniziai ad amare la cioccolata più dell'aria.

La mattina seguente, quando mi presentai davanti a Near minacciandolo con una penna biro di andarmi a prendere una tavoletta di cioccolato alla mensa, solo a vedere la mia ombra sul pavimento mi sembrava di essere più simile ad un serial-killer psyco al posto di un semplice ragazzo in astinenza...e che astinenza! Anzi, quale delle due? Da cioccolata o da Matt?
Tutta la notte mi ero rigirato nel letto pensando a lui, che nei miei sogni non faceva altro che fumarmi come un turco in faccia. Al momento, però, aveva la priorità la mia nuova dipendenza dal cacao. Pregai per Near che mi prendesse una bella tavoletta al fondente nero, come quella che avevo letteralmente violentato a morsi la sera prima.
Troppo preso dalle mie fantasie sulla cioccolata non mi accorsi minimamente di quello che mi accadeva attorno, perciò potreste tranquillamente immaginarvi il colpo che mi presi quando mi sentii assalire alle spalle da un "dolce" peso che mi era volato dritto in schiena in una frazione di secondo.
Barcollai in avanti.
-Che cazz...- mi voltai di scatto facendo però morire a metà l'inizio della bestemmia lunga tre chilometri che avevo in programma di dire mentre posavo lo sguardo sul mio assalitore.
Eccolo, davanti a me, occhiali da aviatore sul viso e paglia in mano.
-M...Matt?- farfugliai sforzandomi di non fare istintivamente un passo indietro.
Lui sorrise raggiante.
-Ehilà, Mel!- mi salutò euforico con tanto di "ciaociao" con la mano.
Mel? Cazzo, con tutti i nomignoli possibili esistenti doveva proprio andare a prendersi quello che odiavo di più?! In quel momento metà del mio cervello si incazzava a bestia per via di questo, mentre l'altra metà gongolava pensado: "E chissene frega di come ti chiama, ti sta parlando con la sua splendida voce ed é questo che importa!"
-Ehm... ciao.- lo salutai un po' disorientato.
-Miseria! Ma hai dormito stanotte?- mi chiese avvicinandosi per studiare meglio le mie occhiaie che urlavano "evviva le ore piccole!".
-Diciamo che ho avuto una notte in bianco quanto i capelli di Near.- risposi con una smorfia.
-Uh? Intendi quel tizio che di solito sta sempre con te e che sembra essere appena uscito dalla casetta degli omini della farina?- chiese lui.
Non potei trattenermi e voltai il capo dall'altra parte per iniziare a sghignazzare sulla battuta della farina.
-Sì, proprio lui.- risposi dopo essermi calmato dalle risate.
Anche lui rise, e a quel nuovo suono della sua voce sussultai. Anche quella era splendida, come tutto il resto.
Con mio grande stupore fare conversazione con Matt si stava rivelando piuttosto facile, o almeno finché non incrociavo il suo sguardo color smeraldo ed ero costretto a fissare il vuoto da un'altra parte per non arrossire all'istante. Poco dopo ci raggiunse anche Near, consegnandomi il mio preziosissimo tesoro.
Agguantai la tavoletta di cioccolato e la scartai come un posseduto, mi calmai solo quando mi ritrovai il primo morso che si scioglieva lentamente in bocca. Ora il suo sapore era realmente mescolato all'odore di fumo che emanava Matt, e per un istante mi sembrò quasi di stare fluttuando a qualche metro da terra. Mi riebbi quando sentii la sua voce riportarmi alla realtà.
-Meeeel?- mi passò una mano davanti agli occhi.
-Sì, sì, sono vivo.- risposi cercando di riacquistare la lucidità.
-Oh, bene! Andiamo in classe?- domandò gettando a terra il mozzicone della sua sigaretta.
Sia io che Near annuimmo.
Mi impalai per un attimo ancora nel vedere la sua camminata... a testa alta, le mani in tasca.
Che bella andatura...
Che bella cadenza nei passi...
Che bella disinvoltura...
Che bel cu... eh no! Porca puttana, Mello! Che cazzo di pensieri stavo facendo?!
Mi sforzai di seguirlo, non senza qualche problema nel riacquistare le mia facoltà motorie. Eddai, Mello! Le gambe! Devi muovere quelle!
-Ehi!- mi bisbigliò Near con una espressione a metà tra l'allibito e l'impaurito.
Gli risposi con un rantolo mentre addentavo la mia cioccolata.
-Sbaglio o Matt ti ha appena chiamato "Mel"?- disse facendo guizzare per una frazione di secondo lo sguardo verso Matt per assicurarsi che non ci sentisse.
-E allora?-ringhiai con la bocca mezza piena.
-Di solito se ti chiamo così mi uccidi!-
-Lo so.-
-E a lui allora non dici niente?!-
-No.-
-Perché?!-
-Sta' zitto, Near!-
Accelerai il passo fino a portarmi alla pari con Matt, in modo da troncare quella conversazione.
Avevo deciso: soltanto lui d'ora in avanti avrebbe avuto il permesso chi chiamarmi in quel modo. Convinto della mia decisione sghignazzai.
Ci fu una strana reazione quando varcammo la soglia. Metà della gente ammassata sui banchi si girò a fissarci con espressioni stralunate, disorientate, alcune addirittura piene di ammirazione. Non capendo che stesse succedendo guardai il riflesso mio e di Matt alla fila di finestre dall'altra parte dell'aula.
In un certo senso eravamo una combinazione alquanto strana. Lui che si toglieva gli occhiali da aviatore posandoseli in mezzo alla chioma rossa mettendo in mostra il suo sguardo felino ammaliante, io che finivo di addentare la mia cioccolata mentre con l'altra mano spostavo distrattamente di lato la frangia bionda. Non che sembrassimo dei top-model, ma emanavamo una discreta aura di due tipi non proprio comuni. Uno faceva inspiegabilmente risaltare l'altro.
-Ehi, Mel.- mi disse Matt ghignando dandomi un pugno amichevole sul braccio, accortosi anche lui di quella nuova tensione nell'aria -Ho l'impressione che ci divertiremo parecchio nei prossimi periodi.-
Io appallottolai la stagnola della cioccolata ormai finita e la buttai dritta nel cestino ghignando a mia volta.



*sghignazza puntando un dito verso Mello* Iniziano i pensieri perversi eeeeh?
NdMello: Perché questo essere ha deciso di usarmi come protagonista?! <-inizia a sbattere la testa contro allo stipite della porta xD
Ringrazio tuttissimi per aver commentato ed aver inserito la mia ff sui preferiti *___* spero siate numerosi anche per questo cappy^^
Al prossimo capitoloooo! Sbaciuz a tutti^^
  
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