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Autore: kyndrani    04/01/2015    0 recensioni
[Marble Hornets]
[Marble Hornets] Ellen Jane Burton è alla ricerca della sorella,Sarah,sparita misteriosamente durante le riprese di un film amatoriale. Ellen non sa che è stata trascinata in un vortice intriso di ombre,enigmi e paura, nemici terrificanti che sarà costretta ad affrontare,dubitando della sua stessa salute mentale. non è rimasto molto tempo. lui ci condurrà all'arca.♠
-salve,io sono kyndrani. so che i primi 4 capitoli sono corti,ma la protagonista sta ancora entrando in contatto con il mondo in cui è capitata. ogni consiglio sarà ben accetto,spero proprio che vi piaccia!-
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La videocamera si accende: Entry#49
 
Quella notte Ellen venne operata: le tolsero decine di frammenti di vetro dalla spalla,e centinaia di minuscole schegge dalle ferite minori. Tim decise che la cosa più saggia da fare fosse ospitarla a casa sua: la ragazza non sarebbe mai tornata in hotel.
 
Poche ore dopo,Ellen si alzò dal divano dove si era sistemata,erano le 06.04. tolse il chiavistello ed aprì la porta,per immergersi nel buio della notte. Prese le chiavi dell’auto di Tim dal cortiletto,e guidò fino al Rosswood Park. Una volta scesa dalla macchina,un ragazzo le si avvicinò.
 
-oh,che ti sei fatta?- mormorò, in un rimprovero, sfiorandole la fasciatura. Schioccò la lingua scuotendo la testa,con fare di disapprovazione –non doveva andare così,no…- osservò,assorto nei suoi pensieri.
Ellen alzò gli occhi,per guardarlo in viso. Aveva la pelle candida come quella di un cadavere,capelli marrone chiaro,e un paio di occhi castani coperti da degli occhiali dalle lenti gialle. La bocca non era visibile,nascosta da una museruola da cannibale.
 
-potresti portare questo a Tim,cara?- cinguettò,porgendole una busta da lettera. La mano di Ellen non si mosse,mentre i suoi occhi iniziavano a chiudersi. –ehy,ehy,ehy! Resta sveglia!- fece lui,schioccando le dita davanti al suo viso tre volte. –diamine,ci è andato giù pesante questa volta…-
commentò,mettendole la lettera in tasca,topo averla piegata. –muoviti a tornare,prima di crollare mentre guidi…- sospirò,grattandosi la nuca,e dandole una leggera spintarella per indirizzarla all’auto.
 
Ci mise poco a tornare a casa. Non sentiva niente,né freddo,né stanchezza. Aprì la porta,ma inciampò nel primo gradino,urtando e rovesciando un vaso di fiori. Dal corridoio,circospetto,arrivò Tim,brandendo una mazza da baseball. Quando vide che non si trattava del ragazzo con la felpa gialla,abbassò la guardia.
 
 –Ellen?! Che diamine stai facendo?!- domandò,incredulo. Avvicinandosi,notò che si era addormentata con gli occhi aperti,stringendo una carta da lettera col suo nome sopra.
 
Non appena l’aprì,sentì la testa girargli. Si sedette,per sedare le vertigini.
“ciao Tim,ti ricordi di me? Oh si che ti ricordi… quel giorno,nel bosco,avresti dovuto correre più veloce. Non dovevano prenderti,non era quello il piano,vero? Lui si è molto arrabbiato. Molto,molto arrabbiato. I primi giorni è stato difficile,ti facevo paura,quando parlavo al contrario…
 
per capirne qualcosa dovevano registrare e mandare il nastro all’indietro,ma era ancora troppo veloce. Sentii un medico rivelare all’infermiera di turno che quando riuscirono a trascrivere i miei discorsi rimasero disgustati e terrorizzati.
 
Poco dopo che mi trasferirono,scappai di nuovo. Lui si scusò,disse che non voleva che mi succedesse questo. Disse che c’era stato un’errore.
 
Mi riportarono in clinica,ma a parte la Tourette non manifestavo più sintomi. Mia madre fece pressioni per farmi dimettere. L’ultimo giorno di ricovero,Lui si mostrò nella mia stanza. Non lo aveva più fatto da quando mi avevano spostato.
 
Mi disse che mi avrebbero portato lontano,e che Lui doveva rimanere con te per vegliarti. Io mi sentii geloso,ma sapevo che sarebbe tornato.
 
Ti ricordi di Lyra? Mia sorella? Morì un paio di anni dopo,incidente stradale. Diamine,era identica alla tua amichetta! Per questo mi ero preoccupato,quando ieri notte ha avuto quel brutto scontro. Lui sta perdendo colpi. Diamine,potrei perfino dire che è… irritato? Triste? Oh,ci sono: deluso.
 
Credeva di potersi fidare di te. Si è dovuto affidare ad un fantoccio. Com’è che si chiama? Aaron, Allan… oh beh non importa. Il fatto è: Lui è stanco di aspettare. Vuole che vi trovi. Noi,però , eravamo amici,giusto? In onore di ciò,ho deciso di darti questo vantaggio.
 
Ma attenzione: se ti troverò sulla mia strada,sarò costretto ad eseguire gli ordini.
 
                                                                                                                             Toby  E. Rogers
 
 
PS simpatica,la ragazza! Un po’ rigida,forse… se ci tieni a lei, vedi di tarparle le ali: la sua curiosità mi semplifica le cose…  “
 
Tim si passò una mano tra i capelli. –quello psicopatico ci ha trovati…- piagnucolò.
 
La videocamera si spegne.
   
 
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