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Autore: Pervinca95    04/01/2015    19 recensioni
Lei ama la vita, lui fare stragi di cuori.
Lei è buona e dalla lingua tagliente, lui odioso e sicuro di sé.
Lei è una ragazza come tante, lui un dio della bellezza.
Lei è Federica e lui è Nick.
Due persone diverse che finiranno per odiarsi a vicenda, ma si sà, l'odio e l'amore sono due facce della stessa medaglia...che piaccia oppure no...
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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Epilogo- II parte





Nick svolta in una strada sterrata piena di alberi e mi sporgo in avanti per vedere di che posto si tratti. 
Intorno a noi la natura incontaminata fa da cornice a delle candide colline innevate e il sole bacia ogni foglia conferendogli un colore brillante. 
Ammiro estasiata il panorama e sorrido come una bambina nel vedere uno scoiattolo salire rapido su un albero. 

- È stupendo qua- dico abbassando il finestrino e mettendo un braccio fuori per fare leva e sporgermi. 

- E non hai ancora visto tutto- conviene Nick. 

Saliamo ancora un po' lungo la piccola strada sterrata, fino a che la macchina non si ferma in uno spiazzo da cui diparte un sentiero. Scendo velocemente e respiro a pieni polmoni l'aria pulita del bosco. Il sole mi colpisce coi suoi raggi luminosi ed un piacevole calore si diffonde sul mio viso e sul mio corpo. 
Alzo gli occhi al cielo e resto ad ammirare il suo stupendo colore per qualche istante, rendendomi conto di quanto sia fortunata per poter assistere a tanta perfezione. Dopodiché torno con lo sguardo su Nick e mio fratello che stanno tirando fuori qualcosa dal bagagliaio. 

- Che cos'avete lì?- domando avvicinandomi. 

- È una sorpresa- risponde Nick, prendendo un sacchetto bianco, dall'apparenza pesante, e porgendone un altro a Mattia. 

Chiude la macchina e mi si accosta; passa un braccio attorno ai miei fianchi e mi sospinge verso lo stretto sentiero. Decido di non fare altre domande e mi lascio trascinare nel fitto del bosco, beandomi della vista mozzafiato attorno.
Camminiamo per una decina di minuti, poi in lontananza scorgo una piccola radura provvista di un barbecue in pietra e di un tavolo di legno. 
Il rumore di un fiume mi fa voltare la testa e sorridere non appena lo vedo dietro degli alberi. E ben presto mi rendo conto che il suo corso arriva fino alla piccola radura.

- Eccoci arrivati- mi sussurra all'orecchio Nick, baciandomi sul lobo. 

Lo guardo e sorrido.- È stupendo!- esclamo felice.- Grazie, davvero.- 

Nick deposita un bacio sulla mia fronte e mi stringe a sé.- Non sono ancora finite le sorprese- afferma con un sorriso ed avvicinandosi al tavolo per appoggiare la busta.

- Sono curiosa- dico divertita. 

- E lo sono anch'io in effetti- interviene Mattia.- Voglio proprio sapere cosa ti sei inventato per superare il barbecue nel bosco.- 

- Qualcosa- risponde vago Nick, facendo spallucce. Apre le buste ed estrae delle confezioni di carne, salsicce e polpette impanate.- Questa è tutta roba che ha comprato ieri tuo fratello, forse pensando che in casa fossimo venti persone o che saremmo andati in contro ad un periodo di carestia.- 

Scoppio a ridere e porto una mano sulla spalla di Mattia per sorreggermi. 

- Sempre meglio abbondare- si difende mio fratello, dandomi un buffetto sulla fronte.

- Mat sei sempre lo stesso- riesco a dire tra una risata e l'altra. Lo abbraccio affettuosamente e poi mi metto ad aiutare Nick nell'accendere il fuoco del barbecue. 
Dopo cinque minuti buoni ci riusciamo ed aspettiamo che le fiamme disinfettino le grate abbrustolite.
Mat arriva con le fette di carne e le salsicce, intanto io vado ad apparecchiare la tavola coi piatti, le posate ed i bicchieri di plastica. 
Chissà perché solo nei momenti più belli mi ritrovo a pensare a quanto sono fortunata. Dalla mia mente è totalmente scomparso il pensiero della partenza imminente. In fondo potrò sempre prendere un aereo e fare visita a Nick nel fine settimana. Non sarà... poi così dura. 
Scuoto la testa e posiziono l'ultimo bicchiere, dopodiché porto lo sguardo su Nick e mio fratello che stanno lavorando gomito a gomito. 
Mi si scalda sempre il cuore quando li vedo insieme. Se solo fosse qui anche mio padre potrei affermare di avere tutti gli uomini della mia vita. 
E prima o poi sono sicura che riuscirò ad averli tutti e tre insieme. Più volte mi è frullata per la testa la saggia idea di portare Nick a Firenze per farlo conoscere ai miei genitori. 

- No, prima vanno le bistecche. Sei americano, certe cose non puoi capirle- 

- Possiamo anche mettere tutto insieme, non cambia nulla- ribatte Nick, fulminandolo.

- No, prima le bistecche che vanno condite. Lascia fare a me, io sono italiano e so come si mangia, tu, poveretto... non è colpa tua, bello. Ma fattene una ragione, io ho una cultura in questo campo- si vanta Mattia, scrollando le spalle. 

Nick solleva un sopracciglio e rimane a guardarlo in silenzio, poi ghigna e gli dà una pacca sulla spalla.- Allora lascio tutto a te, donna di casa.- 

Mio fratello gli lancia un sorriso finto e tirato, che assomiglia tanto ad una minaccia silenziosa, ed annuisce. 
Sorrido difronte alla scenetta e mi siedo sulla panca del tavolo, tanto per stare comoda nel caso in cui si presentasse un nuovo scontro in stile "guerra fredda". 
Nick viene verso di me e mi prende per mano; intreccia le nostre dita e mi fa cenno con la testa di seguirlo. 

- Donna delle bistecche, chiamaci quando è pronto- urla a Mattia, mentre ci allontaniamo seguendo il sentiero.

- Ma ovviamente, mio uomo- gli grida dietro mio fratello, imitando una voce femminile. 

Percorriamo la strada ciottolata per qualche metro, senza allontanarci troppo dalla radura. Improvvisamente Nick si ferma, si volta verso di me e mi agguanta per i fianchi. Porta due dita sotto il mio mento e si china a baciarmi. 
Il mio Nick. Quanto mi mancheranno i suoi baci, le sue mani calde, la sua voce, i suoi occhi. Intreccio le mani dietro il suo collo e lo attiro più vicino a me, in un disperato bisogno di non farlo allontanare. 
Le sue labbra si fanno più esigenti mentre lambiscono le mie; inclino la testa di lato e gli permetto d'insinuare la lingua nella mia bocca, innescando un bacio ricolmo di passione e sentimento. 
In mezzo alla natura, con il rumore del ruscello che scorre vicino a noi, con gli uccelli che cinguettano a turni e con Nick al mio fianco, mi rendo conto che la pace mi sta circondando con le sue braccia. Ogni ricordo piacevole di questa giornata intaccherà la mia capacità di autocontrollarmi domani. 
Mi ero immaginata di partire col sorriso, ma credo che saranno solo le lacrime ad accompagnarmi. Mi rendo conto di essere fortunata, ma... sembra da pazzi, avrei preferito non esserlo. Il pensiero di non avere Nick con me riesce ad annientarmi più di quanto avessi immaginato. Fa addirittura più male di quando dovetti partire e salutare la mia famiglia. 
Mi sollevo sulle punte ed interrompiamo il bacio per riprendere fiato. Le nostre fronti si incollano ed i nostri respiri si confondono l'uno in quello dell'altra. 

- Nick, non voglio andarmene- sussurro a voce bassa per non rompere quel delicato momento di pace. 

Mi stringe a sé e sospira debolmente.- Lo so, fosse per me ti terrei qua per sempre.- 

Torno coi talloni a terra ed appoggio la testa sul suo petto, lasciandomi cullare dal silenzio e dal calore del suo corpo. Quando non si ha scelta, almeno si abbia coraggio. Era così quella frase della Morgenstern? Be', non aveva tutti i torti. Non mi resta che cacciare fuori il coraggio e buttarmi, sperando di atterrare coi piedi per terra. Anche se sarò sola.
Sola come non lo sono mai stata prima.





Il pranzo nella radura è stato il più bello della mia vita. Mattia ha cucinato egregiamente, a partire dalle bistecche sino alle salsicce. Si è addirittura guadagnato un piccolo complimento da parte di Nick, il che è tutto dire. 
Con mia enorme sorpresa mio fratello non ha mai avuto nulla da protestare né quando Nick mi ha baciata sulla tempia e sul collo perché mi ero scottata con una forchetta lasciata vicino al braciere, né quando mi ha fatta sedere sulle sue gambe dopo aver terminato di mangiare. 
Mi sarei aspettata una qualche minaccia nei confronti del mio ragazzo o che ci avrebbe fatti distanziare. Invece nulla. Mi ha sorriso ogni volta con una dolcezza tale da farmi sciogliere. 

Dopo aver ripulito il tavolo e gettato tutto in un cestino accanto al braciere, Nick mi ha presa per mano ed insieme a Mattia abbiamo cominciato a camminare per il sentiero. 
Nonostante il freddo mi sono sempre sentita riscaldare dal tepore nel mio cuore. 
Più volte mi sono voltata ad osservare mio fratello e poi Nick, cercando di imprimere nella mente i loro volti rilassati. 
Mi mancherà da impazzire non sentirli bisticciare e non vedere le loro buffe espressioni quando si lamentano l'uno dell'altro. Però credo che potrò sempre vederli tramite le video chiamate... Almeno spero. 
Abbasso la testa e scruto i piccoli ciottoli della strada, scalciandone di tanto in tanto qualcuno; proprio nello stesso modo in cui vorrei calciare via i mille tristi pensieri che mi stanno affollando la mente. 
So che dovrei godermi la giornata, era questo lo scopo con cui mi sono alzata stamattina, ma... certi ragionamenti e riflessioni mi sorgono spontanei senza che io li possa controllare. 
Per quanto mi stia sforzando di non pensare a nulla, mi riesce impossibile attuarlo nella pratica. Anche perché sento che il momento della partenza si sta avvicinando sempre di più, inesorabilmente. 

- Ancora qualche metro e ci siamo- mi sussurra all'orecchio Nick, ridestandomi dai miei pensieri. Alzo la testa e gli sorrido annuendo, ma si rende immediatamente conto che il mio sorriso è tirato e che nasconde ben altro. 
Scioglie le nostre mani e adagia il braccio sulle mie spalle per attirarmi più vicina. Posa la bocca tra i miei capelli e sospira debolmente. 

Mi rendo anche conto che lo sto mettendo in difficoltà. Dopotutto cosa potrebbe fare lui? Se la situazione fosse ribaltata e toccasse a lui partire... non saprei davvero cosa fare per consolarlo, anche perché mi sentirei nello stesso identico modo in cui mi sto sentendo ora. Una schifezza. 

Sospiro anch'io e guardo davanti a me. Mi verrebbe da maledire il giorno in cui ho accettato di diventare una modella, ma sarebbe come maledire anche il giorno in cui ho conosciuto Nick. Impossibile, non riuscirei a farlo nemmeno sotto tortura. 
Questo lavoro mi ha dato tanto, e sembra che ora si stia riprendendo con la forza tutto ciò che mi ha concesso. Non posso nemmeno lottare per cercare di tenermi tutto stretto. 

Ad un certo punto i miei occhi mettono a fuoco un cartello di legno su cui sono incise delle lettere nere. Sporgo leggermente la testa in avanti e sento un sorriso di Nick sui miei capelli. 
Oh mio Dio. 
Quando leggo "centro equestre" per poco non rischio un collasso. 

Di scatto mi volto a guardare Nick con gli occhi spalancati.- Non posso crederci- sussurro stupita. 

Sorride sghembo ed inspira a fondo.- A cosa? A quanto sono bello o al fatto che da oggi hai un cavallo tutto tuo?- domanda mozzandomi il fiato. 

La mia bocca si spalanca e non emette un solo suono. Credo di essere sotto shock, anche se in senso positivo. 
Annaspo per un momento alla ricerca di qualche parola che non assomigli ad un'esclamazione da pazza su di giri e richiudo la bocca per riordinare le idee. 

Deglutisco mentre il cuore mi batte follemente e sbatto le palpebre più volte.- Mi hai comprato un cavallo?- riesco a dire con un filo di voce. 

Ride e sposta gli occhi davanti a sé.- Lo hai sempre desiderato, no? Adesso ne hai uno.- 

Mattia appoggia una mano sulla mia testa e mi scotola dolcemente i capelli. Porto lo sguardo quasi allucinato su di lui e lo vedo sorridere. 

- Devi pensare ad un nome- mi dice strizzando l'occhio.- È un maschio.- 

E quindi sapeva tutto anche mio fratello, nonostante abbia fatto finta di non saperne nulla fin dall'inizio.

- Oh mio Dio- sussurro girandomi ancora verso il mio ragazzo.- Ti sei ricordato di quello che ti ho detto la sera in cui stavamo guardando il film sulla cavalla- affermo flebilmente. 

Nick porta lo sguardo su di me e sorride divertito.- Certo che me lo sono ricordato. Eri così felice mentre me ne parlavi che sono rimasto colpito.- Fa spallucce.- Perciò ho pensato di esaudire un tuo desiderio.- 
 
Lo guardo in silenzio per una manciata di secondi, poi mi apro in un sorriso da orecchio a orecchio e lo abbraccio di slancio. Rido per la gioia e nascondo la faccia sul suo petto, mentre le sue braccia mi cullano dolcemente e la sua bocca deposita un bacio sul mio collo.- Oddio Nick, grazie- sussurro con la voce rotta e con una lacrima che mi scivola sulla guancia.- Grazie- ripeto stringendolo più forte.

- Non c'è di che- bisbiglia posando le labbra sulla lacrima.- Ti va di andare a conoscerlo?- mi chiede poi, alzandomi il mento. 

Sorrido ed annuisco. E quando riprendiamo a camminare tengo stretta sia la mano di Nick che di mio fratello. 





Non ho mai visto un cavallo più bello, ma forse perché sono di parte dal momento che me lo ha regalato Nick. 
È tutto marrone chiaro ad eccezione di una stupenda striscia bianca sul muso. Ha degli occhi stupendi: neri e profondi, umani. 
Quando ci ha visti si è ritratto in fondo al box spaventato, poi il titolare del centro ci ha consigliato di mettere del cibo sulla mano ed aspettare che si avvicinasse. 
Ed ha funzionato. Dopo una decina di minuti ha cominciato ad avanzare e si è fermato a mangiare dalla mia mano. L'espressione che ho avuto sul viso per tutto il tempo sono sicura che fosse il ritratto della felicità. 
Sentivo il cuore battermi impetuosamente e non riuscivo a togliermi il sorriso dalle labbra. 
Mattia nel frattempo non faceva altro che farmi le foto per tenerle come ricordo. 
Dopodiché lo abbiamo fatto uscire dal box e l'ho fatto camminare al mio fianco tenendolo per le briglie. Nick mi è sempre stato vicino, non si è allontanato nemmeno per un secondo. Di tanto in tanto depositava qualche bacio sulla mia testa e mi circondava i fianchi. Sono sicurissima che mio fratello abbia immortalato anche quei momenti per poi farli vedere al resto della mia famiglia. 

- Ho trovato un nome!- esclamo di punto in bianco mentre avanziamo nel recinto. 

- Spara- mi dice Nick sorridendo mentre accarezza il busto del mio cavallo. 

- Lo chiamerò Frenser- affermo soddisfatta.- Mi piace come suona.-

Mattia sembra pensarci e poi annuisce.- Sì, non è male.- Fa una foto al mio cavallo e gli dà una pacca delicata sulla criniera.- Benvenuto in famiglia Frenser.- 

Sorrido divertita e continuiamo a camminare per il recinto. Nick mi avvolge la vita ed il mio cuore perde una decina di battiti. Alzo la testa per guardarlo e in quell'esatto momento mio fratello ci grida di stare immobili.

- Fermi così, voglio farvi una foto con Frenser- spiega facendoci sorridere.- Ed ora baciatevi- conviene dopo poco. Per un attimo rimango sorpresa delle sue parole, ma poi Nick mi prende delicatamente il mento tra le dita, mi osserva intensamente e si china a baciarmi con dolcezza. 
Il bacio più dolce, lento e tenero della giornata. 

- Ti amo così tanto- sussurra a contatto con le mie labbra.

- Ti amo tanto anch'io- rispondo in un soffio, baciandolo di nuovo. Per un momento mi dimentico persino della presenza di Mattia davanti a noi e della briglia di Frenser nella mano, poi sento mio fratello contenere uno starnuto e sia io che Nick ci allontaniamo lentamente l'uno dalla bocca dall'altra. Restiamo a fissarci profondamente per un po'; mi sposta una ciocca di capelli dal viso ed infine gli prendo la mano per ricominciare a camminare. 

All'incirca una decina di minuti più tardi Mattia propone di farmi cavalcare Frenser. 
Un addetto ai box viene a montargli la sella e mi spiega come fare in modo che il mio cavallo non prenda a correre impazzito. 
Nick mi aiuta a montare sulla sella incredibilmente alta e quando riesco a sistemarmi su Frenser il cuore comincia a galopparmi. Mi sento elettrizzata. 
Accarezzo la chioma di Frenser e lui comincia a muovere la testa in una sorta di assenso, dall'alto verso il basso. 

- Se sei serena e ti fidi, lui lo sente- mi dice l'uomo. 

Annuisco e mi piego in avanti per dare un'altra carezza alla sua testa. Sorrido e faccio una leggera pressione sui talloni per dargli il via e farlo avanzare lentamente. 
Frenser comincia a muoversi con calma, in un'andatura elegante e sinuosa. Con la coda dell'occhio scorgo Nick, Mattia e l'uomo che ha montato la sella appoggiarsi al recinto per osservarmi. Ma gli unici occhi che mi fanno battere il cuore più rapidamente sono quelli del mio Nick. 
Porto lo sguardo sulla criniera di Frenser e sorrido raggiante. Perché sì adoro il mio cavallo, ma più di ogni altra cosa perché so che questa giornata meravigliosa è frutto di un'unica persona. La più importante della mia vita. Nick. 





Quando apro gli occhi e mi rendo conto che è già mattina sento un magone fossilizzarsi nella gola. 
Richiudo gli occhi e resto tra le braccia di Nick, sotto le coperte. 
Il giorno prima, dopo essere tornati dal ranch, siamo tornati a casa ed abbiamo preparato la cena tutti insieme. Per l'ultima volta. 
Mattia ha apparecchiato mentre io e Nick abbiamo cucinato, divertendoci e bisticciando scherzosamente come sempre. 
Dopodiché ci siamo trasferiti in salotto e mio fratello ha collegato il suo telefono al televisore per farci vedere le foto e qualche video che aveva fatto durante la giornata. 
Quello è stato uno tra i momenti più belli della mia vita. Tutti e tre seduti sul divano a ridere e prenderci in giro a vicenda. Nick che punzecchiava Mattia e quest'ultimo che gli tirava delle pacche scherzose. 
In quegli istanti mi sono resa conto di quanto quei due siano diventati amici e di quanto si siano affezionati l'uno all'altro. Non lo ammetteranno mai, anzi, lo negheranno fino alla fine dei loro giorni, però ad un occhio attento non può sfuggire la loro complicità. 
Alla fine siamo andati a dormire, sistemandoci come ci ha concesso mio fratello. Io con Nick e lui sul divano. Gliene sono stata silenziosamente riconoscente, e so per certo che se ne sia accorto dal modo in cui l'ho guardato quando ha annunciato lo smistamento. 
Mi ha dato il bacio della buonanotte sulla fronte, cosa che non ha mai fatto da che sono nata, e ha lanciato uno sguardo ammonitore al mio ragazzo. 
Mi sono addormentata quasi subito, stanca dopo le tante sorprese della giornata. Ma prima mi sono lasciata cullare e riscaldare dai dolci sussurri di Nick. Mi sono avvicinata il più possibile a lui e l'ho tenuto stretto a me fino a quando non mi sono assopita. 
Adesso che è giunta la tanto temuta mattina della partenza sento una nuvola di agitazione nello stomaco. 
Vorrei fermare il tempo e non partire. Ma so che non è possibile. 
Il mio telefono squilla e sobbalzo impaurita, allungo una mano sul comodino e disattivo la sveglia. Ora se possibile mi sento peggio di prima. 
È giunto il momento di alzarsi ed affrontare la realtà. Finora è stato tutto una favola, adesso si vive la vita vera. Quella fatta di difficoltà ed ostacoli che vanno inevitabilmente superati. 
Inspiro a fondo e rilascio un sospiro tremulo. 
Dai Fede, devi farcela. 
Mi alzo dal letto, facendo attenzione a non svegliare Nick che sta ancora dormendo beatamente. Corro al bagno e mi osservo allo specchio. Ho già gli occhi lucidi, con quale coraggio credo di affrontare questa giornata se non sono in grado di reggere nemmeno ora?
Mi sciacquo il viso con l'acqua fredda ed entro nella doccia con l'intento di pensare il meno possibile e di concentrarmi sul getto caldo. 
Inutile. Nella mia testa compare ad intermittenza l'immagine dell'aeroporto dove dovrò essere tra due ore. 
Preferirei di gran lunga trovarmi già su quel maledetto aereo, almeno adesso non dovrei vivere tutto questo. La partenza, i saluti, l'attesa che il gate apra, il silenzio che mi accompagnerà sino a Los Angeles... la solitudine. 
Basta, basta! Non voglio pensarci. La mia mente si diverte a farmi del male, più cerco di evitare un argomento e più me lo sbatte davanti agli occhi. Questa cosa mi rende solo stanca, consuma le mie energie. Non ne posso più di questa nube di agitazione che ho condensata nella testa e nello stomaco. Mi viene addirittura da vomitare. 
Solo che non sono così forte da riuscire a cacciarla. 
Scuoto la testa bruscamente e strizzo gli occhi. Dopodiché muovo la manovella verso destra e porto il viso sotto l'acqua tiepida, cercando di congelare i miei devastanti pensieri. 
Per un momento mi rilasso, concentrandomi esclusivamente sul getto sempre più freddo sulla mia pelle. Infine chiudo l'acqua ed esco dalla doccia. 
Mi avvolgo in un asciugamano e torno in camera a prendere i vestiti che avevo estratto dalla valigia la sera prima. Mi vesto in fretta e furia e con passo felpato raggiungo Nick. 
Mi siedo sul letto e gli passo una mano sul viso, carezzandolo dolcemente. Tenendo gli occhi chiusi afferra le mie dita e le stringe tra le sue, poi avvicina il mio dorso alla sua bocca e lo bacia piano, come il tocco di un petalo. 

- Buongiorno- sussurro sorridendo. 

- 'Giorno- biascica sollevando le palpebre e guardandomi.- Sei già pronta- constata distendendosi supino e sfregandosi gli occhi.- Che ore sono?- 

- Le sette- rispondo atona. 

- E l'aereo è alle dieci- conclude lui, sospirando pesantemente. Riporta lo sguardo su di me e mi osserva intensamente.- Ti va di dedicarmi solo dieci minuti?- 

- Ti dedico la mia vita intera- affermo distendendomi accanto a lui ed appoggiando la testa suo petto. 

Lo sento sorridere e portarmi distesa sul suo corpo.- È proprio quello che volevo sentirmi dire- dichiara alzandomi il mento e fissandomi. Sorrido e mi sporgo per far combaciare le nostre labbra in un piccolo bacio delicato. 
 
- A proposito- esclamo ritraendo la testa.- Stanotte mi è sembrato di averti sentito uscire dalla camera e andare da Mattia- confesso riducendo gli occhi a due fessure.- Mi devo preoccupare?- 

Sorride divertito e porta le braccia intorno ai miei fianchi.- Russava, non riuscivo a dormire e sono andato a svegliarlo.-

- Quindi non l'hai ucciso e non hai una storia clandestina con lui?- domando scherzosamente. 

Si porta una mano sul cuore ed alza l'altra.- Giuro che per quanto tuo fratello sia ai miei occhi un gran bel pezzo di manzo... No, non abbiamo instaurato nessuna tresca amorosa- ribatte sorridendo e facendomi scoppiare a ridere. 

Annuisco.- Ok, adesso mi sento più tranquilla- affermo continuando a ridere. 

Mi stringe a sé ed appoggio la testa sul suo petto: l'unico posto in cui mi senta davvero sicura e protetta. Lentamente il sorriso mi scema dalle labbra e i pensieri mi convergono nel solito punto. 
Sollevo il viso ed incateno gli occhi in quelli di Nick. Non so per quanto rimaniamo in silenzio a fissarci, forse per svariati minuti. Ciò che più m'importa è imprimere nella mente il suo sguardo, sperando che nei momenti più difficili che dovrò affrontare durante questo mese i suoi occhi tornino a farmi compagnia. Che mi diano la forza di non mollare e mi rassicurino. 

Sollevo un braccio e gli accarezzo delicatamente i capelli. Nessuno dei due ha intenzione di spezzare questa silenziosa bolla di cristallo che si è instaurata attorno a noi. Sarebbe inutile dirsi cose scontate. Questa mia partenza fa male ad entrambi e preferiamo non parlarne, ma semplicemente goderci gli ultimi momenti insieme. 
Anche se si tratta solo di un mese... Spezzare la routine quotidiana e sostituirla con un'altra di cui Nick non fa parte, fa troppo male. Ma è un dolore che, purtroppo, sono costretta a sopportare.

Abbasso lo sguardo e sospiro piano.- Vado a preparare le ultime cose e a svegliare Mat- dico in un sussurro, sgusciando dalle sue braccia ed alzandomi dal letto. 
Nick rimane a fissarmi e per un istante vedo un sorriso comparire sulle sue labbra. Ma forse mi sono sbagliata. Sicuramente. Mi sono sbagliata. 





Arrivati in aeroporto ho le mani che sudano, un tic nervoso alla palpebra sinistra, la fastidiosa nube di agitazione nello stomaco ed una quasi incontrollabile voglia di vomitare. Per farla breve sto una meraviglia. 
Scorgo Kate sbracciarsi da lontano e ci dirigiamo verso di lei. Le rivolgo un sorriso tirato e passo una mano tra i capelli. Fa persino un caldo soffocante qua dentro, nonostante ci sia l'aria condizionata. O forse sono io che avverto i primi sintomi di uno svenimento. 
Di male in peggio. 

- Buongiorno tesoro- mi saluta lei, sorridendomi calorosamente.- Hai già tutto a portata di mano vero? Il biglietto, il passaporto... Sì mi sembra che ogni cosa sia al suo posto- afferma dopo avermi esaminata nei minimi dettagli.- Sei solo un po' pallida- nota con un tono più preoccupato. 

Scuoto la testa e cerco di far calare il bellissimo conato di vomito che mi sta risalendo per la gola.- Tutto ok- riesco a dire frettolosamente. 

Kate annuisce poco convinta e mi passa una mano sul braccio per rassicurarmi. Le sorrido riconoscente e poi sollevo lo sguardo su Nick non appena sento una sua mano che mi sposta i capelli dal collo. 

Sfiora con le dita la mia pelle.- Sei sudata- constata corrugando la fronte. Senza dire niente si volta e prende a camminare verso il bar. Lo vedo arrivare al bancone e chiedere qualcosa, poi una ragazza gli porge un bicchiere d'acqua e lui afferra delle bustine di zucchero, svuotandocele dentro. 
Torna da me con lo sguardo concentrato sul bicchiere di plastica, prestando attenzione a  non farlo cadere. Mi scappa un sorriso nel vedere la sua espressione e Mat mi tira una leggera gomitata sul braccio. 

- Mi tocca ammettere che è un bravo ragazzo- dichiara in uno sbuffo.- Se fosse anche più simpatico sarebbe quasi perfetto.- 

- Quasi?- lo riprendo scherzosamente. 

Mat fa una smorfia con la bocca e sposta la testa di lato.- Va be' forse senza il quasi.- 

Rido divertita e torno con gli occhi su Nick, che ci ha quasi raggiunti. Appena mi arriva davanti, mi porge il bicchiere e con un cenno del capo mi fa segno di scolarmelo tutto. 

- Fino all'ultima goccia- precisa perentorio. 

Assaggio il primo sorso e mi sfugge un'espressione schifata.- Ma quante bustine di zucchero hai messo?- 

- Tre, e ora bevi- ordina incrociando le braccia sul petto. 

Sembra di buttare giù un blocco di zucchero, persino l'acqua è diventata bianca. Mi tappo il naso per non rischiare di sputare quello che mi arriva in bocca e lo bevo tutto d'un fiato. 

- Così si fa- conviene Mattia, tirandomi una pacca sulla schiena. Scuoto la testa schifata e Nick sorride divertito. 

Poi lo sento avvicinarsi al mio orecchio e togliermi il bicchiere di mano.- Ci sono delle persone che vorrebbero salutarti- sussurra baciandomi piano sul lobo. Si ritrae e mi fa un cenno verso la sua sinistra con un sorriso sghembo dipinto sul viso. 
Volto la testa di scatto ed i miei occhi incontrano immediatamente quelli di Cristy. 

M'illumino con una lampadina, lascio la valigia e corro da lei per abbracciarla. La mia migliore amica ride sulla mia spalla e mi stringe a sé.- Credevi che ti avrei lasciata partire così?- mi dice tra i capelli.

- Mio Dio- mormoro, sorpresa e su di giri. La guardo negli occhi e per poco non scoppio a piangere.- Non me lo sarei mai aspettata. Grazie.- 

- Ehi, ed io non esisto?- si lamenta scherzosamente qualcuno alle mie spalle. Muovo così velocemente la testa che per un momento vedo la sala d'attesa girare, poi il mio sguardo si pianta su Ryan. 

Rido dalla gioia e mi passo una mano tra i capelli, incredula.- Ci sei anche tu!- esclamo abbracciandolo.- Oddio mi sta per venire un infarto- dico continuando a ridere.

- E secondo te non sarei venuto a salutare la mia sorellina acquisita?- domanda retoricamente, cullandomi e facendomi sollevare i piedi da terra. 

Cristy mi accarezza affettuosamente la schiena e sciolgo l'abbraccio con Ryan per guardarla.- Grazie di essere venuti- riesco a dire nonostante la voce rotta.- Come facevate a sapere...-

- È stato Nick- mi rivela sorridendo e lanciando uno sguardo al mio ragazzo.- L'altro giorno ci ha informati su tutto: ora e posto.- Il mio cuore prende a battere più velocemente e d'istinto mi volto a guardare Nick. I suoi occhi s'incastrano coi miei e si apre in un sorriso beffardo.- Volevamo farti una sorpresa- conclude Cristy, attirando la mia attenzione su di lei. 

- Ci siete riusciti alla grande, fidati- dico sorridendo.- Grazie mille.- 

Ryan mi passa un braccio attorno alle spalle e con l'altro circonda quelle della mia migliore amica.- Sapete qui cosa ci vuole?- domanda alternando il suo sguardo divertito tra noi. 

Cristy ed io ci guardiamo e le nostre labbra si stendono in un sorriso.- Un abbraccione di gruppo- esclamiamo all'unisono, scoppiando a ridere non appena Ryan ci stringe a sé. 
Rimaniamo abbracciati per un minuto buono, ridendo e sussurrandoci lamentele del tipo "il mio braccio è incastrato" oppure accusando Ryan di essere troppo forte. 
Infine siamo costretti a staccarci, perché il mio volo si sta inesorabilmente avvicinando e devo avviarmi al gate. 

Raggiungiamo gli altri e mi accosto a Nick per passargli un braccio attorno ai fianchi. Afferra la mia mano ed intreccia le nostre dita. 

Kate osserva i miei amici, mio fratello, il mio ragazzo e poi porta il suo sguardo velato di tristezza su di me.- Mi dispiace cara, ma mancano solo venti minuti e...- lascia la frase in sospeso e si passa una mano sotto al naso.

Sorrido ed annuisco. È giunto il momento tanto temuto. I saluti. 
Comincio dalla mia manager, abbracciandola e ringraziandola per il suo lavoro e per tutto ciò che ha fatto finora per me. Kate mi stampa un bacio sulla fronte e mi ordina di prendermi cura di me. 
Passo a mio fratello e sento gli occhi pungere insistentemente. Mattia sposta lo sguardo su un altro punto, tenendolo lontano da me. Lo vedo deglutire e rilasciare un tremulo sospiro. Apro le braccia e le stringo attorno alla sua schiena, appoggiando la testa sul suo petto. Chiudo gli occhi ed il magone che ho conficcato nella gola diventa quasi doloroso. 
Una sua mano si deposita sulla mia schiena e prende ad accarezzarla lentamente, come se cercasse di rimanere il più distaccato possibile da me. 
So bene quanta fatica stia facendo per trattenersi dal piangere, perché lo stesso identico sforzo lo sto compiendo io. 
Improvvisamente le sue dita si stringono sulla mia maglietta e l'attimo dopo avverto la sua testa sopra la mia.- È addirittura peggio della prima volta che sei partita- sussurra con la voce spezzata.  

- Lo è anche per me- rispondo tirando su col naso e nascondendo il volto nella sua maglietta.- Salutami mamma, babbo e Alessia quando torni a casa, ok?- 

Annuisce ed appoggia la fronte sulla mia spalla. Sento alcune sue lacrime scivolarmi lungo il collo e lì controllarmi diventa impossibile. Un singhiozzo sfugge dalle mie labbra ed artiglio le mani attorno alla sua maglietta per tenerlo il più vicino possibile a me. 
Le lacrime di Mattia hanno fatto rompere gli argini alle mie. Ho resistito fin troppo, adesso il magone sta finalmente avendo la possibilità di uscire. 

- Stai attenta e...- bisbiglia sfregandosi gli occhi con una mano.- Chiamami sempre, ok?- 

- Ok- mormoro con un filo di voce.- Tutte le mattine e tutte le sere.- 

Mi stringe a sé e poi fa scivolare le mani sino a liberarmi dalla sua presa. Lo guardo un'ultima volta ed i suoi occhi arrossati mi colpiscono come un pugno nello stomaco. Accarezza piano la mia testa ed infine mi bacia sui capelli.- Tutte le mattine e tutte le sere- ripete prima di lasciarmi andare. Ed in quel momento sento il freddo avvolgermi con un panno bagnato. 

Deglutendo a fatica mi rivolgo a Cristy e Ryan. La mia migliore amica ha già delle lacrime sul viso e Ryan sta faticando a trattenersi. Entrambi mi abbracciano e tutti e tre evitiamo di proferire parola. Non c'è più nulla da dire. Adesso lasciamo parlare solo il silenzio. 
Quando sciogliamo l'abbraccio Ryan mi scosta una lacrima dalla guancia e Cristy mi sorride dolorosamente.- Chiamami quando atterri- dice soltanto, con la voce rotta. 

Annuisco e le stringo una mano prima di voltarmi verso Nick. Non posso farcela. Già solo il pensiero che tra poco dovremo separarci e non vederci per un mese...
Nick corre in mio soccorso e mi prende per mano.- Ti accompagno fino al metal detector- annuncia, lanciando poi un cenno del capo a mio fratello. 

Non ci faccio troppo caso e mi volto per l'ultima volta a salutare gli altri con la mano. Dopodiché, appena torno a dar loro le spalle, sento il cuore spaccarsi. Mi sfugge una lacrima, calda e solitaria, che accarezza il mio viso fino a gettarsi nel vuoto. Nick mi trascina con sé ed appoggio la testa sul suo braccio. 
Gli occhi di mio fratello... ne sento già la mancanza. Della sua voce, dei suoi dispetti e dei suoi toni scherzosi. 
Incapace di resistere ancora, muovo la testa di scatto e lo cerco con lo sguardo. Ma lui non c'è più. Non è più tra gli altri. Perché? Se n'è già andato? 
Sposto gli occhi da una parte all'altra come impazzita, in una ricerca disperata, ma di lui nemmeno l'ombra. 
Torno a guardare davanti a me ed abbasso la testa, delusa ed affranta. 

- Siamo arrivati- mi avverte Nick, arrestando il passo. 

Alzo lo sguardo e vedo quell'orribile metal detector sotto a cui, tra pochi minuti, dovrò passare. Lo odio, se avessi della benzina gli darei fuoco. 
Sento le dita di Nick prendermi il mento e l'attimo dopo incontro i suoi occhi.- Me lo fai un sorriso prima di partire?- 

- No- ribatto scuotendo la testa e tirando su col naso.- Non mi riesce.- 

- Ah no?- domanda con una luce divertita negli occhi.- Vediamo un po' cosa si può fare allora- sussurra baciandomi sulla tempia e posando le mani sulla mia pancia. Appena prende a muoverle mi scappa una risata.- Ma guarda, stai ridendo- nota interrompendo il movimento delle sue dita e facendo risalire una mano fino al mio viso. 

Mi osserva intensamente e scosta un ciuffo di capelli dalla mia guancia.- Ora me lo fai un sorriso?- chiede teneramente. 

Annuisco e sorrido, scacciando, anche se per poco, i brutti pensieri.   

- Grazie- sussurra prima di chinarsi a baciarmi. Dapprima si tratta di un bacio dolce, lento, delicato; dopo poco si trasforma in uno disperato, carico di sentimento e trasporto. Afferro delle sue ciocche di capelli e le tiro piano, infine passo le braccia attorno al suo collo e mi allontano dalle sue labbra per portare la fronte contro la sua. 

- Te l'ho già detto che ti amo da impazzire, giusto?- soffio sulla sua bocca. 

- Puoi ripeterlo quante volte ti pare, non mi stancherò mai di sentirtelo dire- afferma baciandomi la punta del naso.
Sorrido ed una voce nell'altoparlante comunica di avviarsi al gate 12 per chi ancora non lo avesse fatto. Il mio gate. 

Nick sospira sulla mie labbra e scioglie l'abbraccio. Lo guardo intensamente negli occhi e lui fa altrettanto. Altre lacrime mi scivolano sulle guance, ma non faccio in tempo a cacciarle che ci pensa Nick con la sua bocca a raccoglierle una ad una. 
Stringo il manico della mia valigia nella mano ed inspiro profondamente. 
Io e Nick ci salutiamo con uno sguardo, senza proferire parola. Mi allontano da lui fisicamente, ma non spostando gli occhi dai suoi neanche di un millimetro. 
Li abbasso soltanto quando mi tocca passare sotto il metal detector, dopodiché li faccio scattare di nuovo come una molla nei suoi. 
Lui muove dei passi in avanti fino al corrimano che divide di vari metri le nostre parti. Lo stringe tra le mani e si passa la lingua sulle labbra. 
La voce nell'altoparlante annuncia che mancano pochi minuti prima che il mio gate chiuda. 
Il cuore mi batte furiosamente nel petto e la vista mi si annebbia per un attimo. Poi quando le labbra di Nick si muovono e mimano delle parole, un sorriso mi sboccia sulle labbra come un fiore primaverile. 
Mi fa cenno di avviarmi e così faccio, ma non prima di averlo guardato per un'ultima dolorosa volta. 
Mentre supero il gate e raggiungo la scaletta d'imbarco, mi ritrovo a sorridere per quelle poche parole di conforto. Avevo creduto che alla fine non ce l'avrei fatta a partire col sorriso, e invece eccolo qua sulle mie labbra.
Una folata di vento delle eliche mi fa volare i capelli alla rinfusa, frustandomi il viso. Ma non m'importa. Quelle poche parole mi hanno sollevato l'animo come mai mi era successo prima.
Alzo gli occhi al cielo e sorrido ancora. 
"Sarò dietro di te".









Ultimo angolo autrice:


Siamo giunti alla fine. 
Sono estremamente orgogliosa di questa storia e di essere riuscita a concluderla.
Ma soprattutto, ciò che mi rende più orgogliosa, è essere riuscita a farvela piacere, a chi più a chi meno.
Mettere la parola fine è sempre brutto. È come se in quello spazio vuoto della lettera "e" ci fosse tutta la nostalgia che stiamo provando, ma poi c'è anche quel gambino che si alza e che va quasi ad unirsi per formare una cerchietto. Quasi però, perché rimane aperto.
E come quel gambino anche questa storia rimarrà aperta, non si concluderà mai completamente.
A livello materiale perché ci sarà un continuo, ma a livello immateriale perché con la vostra immaginazione potrete sempre pensare a Nick e Fede e far proseguire la loro storia.
Siete state davvero fondamentali per me. Vi sono grata di tutto.
Mi avete sempre spronata a scrivere e a dare il meglio di me, a farmi capire i miei errori e a motivarmi ogni giorno di più.
Se sono arrivata fino a qua è grazie A VOI, ma soprattutto è PER VOI.
Abbiamo creato una grande famiglia, tutte insieme. Ci siamo strette intorno alle vicende di Nick e Fede e le abbiamo vissute anche noi, come se fossero reali. 
Conosciamo i punti deboli di Fede e i suoi punti vincenti, il carattere di Nick e la sua storia, in un certo senso sono i parenti comuni di tutte noi, che ci hanno unite come in una famiglia.
Questa storia non la definirei un mio lavoro, ma piuttosto un lavoro di squadra. 
C'è il contributo di ognuna di voi là dentro, e rimarrà indelebile, nessuno potrà mai cancellarlo.
Anche chi ha sempre letto in silenzio, senza fare alcun commento, sì, parlo a te, sappi che c'è anche il tuo meraviglioso contributo lì dentro. 
Ringrazio immensamente anche voi, lettrici silenziose, siete fondamentali quanto tutte le altre e il vostro silenzio spesso vale più di mille parole.
Per quanto riguarda le altre stupende lettrici, coloro che hanno recensito, beh, sappiate che ogni vostro commento mi ha aperto il cuore.
Ogni giorno leggevo le vostre recensioni, spesso anche le stesse per più di una volta, e sorridevo, anzi, sorrido; il più delle volte involontariamente, con felicità, altre volte perché mi fate ridere con qualche battuta. 
So di essere ripetitiva, ma... GRAZIE. Lo dico proprio col cuore in mano, con ogni singola fibra del mio corpo, con ogni sorta di affetto possibile.
Vi voglio davvero bene, e non lo dico tanto per dire. È un affetto istintivo e profondo quello che provo per ognuna di voi, come se foste mie sorelle, e fidatevi, non esagero.
L'affetto non è mai esagerato.
Scusatemi per tutte le volte che vi ho fatto attendere per un nuovo capitolo, scusate per tutte le volte che non ho risposto alle vostre recensioni, scusate se qualche volta vi ho deluse. Scusate.
E scusate se mi sto dilungando troppo adesso ahahahah.
Spero davvero, e con tutto il cuore, di aver lasciato una piccola traccia del mio passaggio in voi, di avervi lasciato tante cose su cui riflettere, di avervi dato forza in qualche momento, di avervi spronate a lottare e continuare, a prescindere da tutto e da tutti.
E sappiate che quando qualcuna di voi, per qualsiasi motivo, avesse bisogno di qualcuno con cui sfogarsi e parlare di qualcosa che la fa stare male, beh, io ci sono e ci sarò sempre.
Per ciascuna di voi sarò sempre disponibile. Del resto è questo che si fa in una famiglia, no? Ci si aiuta e spalleggia gli uni con gli altri, e non sarà mai un peso, anzi. 
Ok, adesso giuro che vi lascio in pace e che la finirò d'importunarvi con questo chilometrico angolo dell'autrice, ahahahahah!
Attraverso le altre storie in corso vi comunicherò la data con la quale intendo pubblicare il primo capitolo del sequel di "Tra modelli e manichini". 
Ancora GRAZIE MILLE a tutte voi! E ricordate, questo non è un addio a Fede e Nick, ma solo un arrivederci ;)
UN BACIONE IMMENSO E UN ABBRACCIO VIRTUALE CON TANTO TANTO TANTO TANTISSIMO AFFETTO! 

  
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