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Autore: Astrea9993    05/01/2015    3 recensioni
Non c'era altra spiegazione: ero finita all'interno della mia stessa fanfiction ed ora non sapevo come uscirne e, a dirla tutta, non sapevo neppure se volessi farlo!
C'era solo un piccolo problema: prima di essere trasportata all'interno del mondo di Harry Potter non avevo avuto il tempo di concludere la mia storia ed ora questa era fuori controllo ed io non sapevo più cosa mi riservasse il futuro...
Ero appena giunta ad Hogwarts, non era ancora trascorso il primo giorno ed io ero già quasi riuscita a rompermi l'osso del collo e a portare James Potter all'altro mondo assieme a me...
Se questi erano i presupposti qualcosa mi diceva che d'ora in poi le mie giornate sarebbero state piuttosto movimentate...
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Dominique Weasley, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 12
 
Dove Melanie scopre che la verità rende liberi ma che, a volte, l'ignoranza è una benedizione
 
 
"Quale parte dell'espressione -fuori dai piedi- voi teste di Troll non riuscite a capire?!" domandai piuttosto minacciosamente mentre scrutavo uno sparuto gruppo di primini
"ma questa è la Sala Comune..." farfuglio uno dei mocciosetti
"ma davvero?! Non me ne ero accorta!" esclamai sarcastica "immagino che sia a causa di questa arguzia che non sei finito a Corvonero" soggiunsi poi
Per un momento i ragazzini restarono a scrutarsi a vicenda come se fossero incerti sul da farsi o, più probabilmente, da bravi Serpeverde quali erano, stavano cercando di capire se, quando avevo promesso di trasfigurarli in tanti piccoli furetti, stessi bluffando o se io fossi una reale e seria minaccia.
Partendo dal presupposto che in giro per il castello c'era ancora chi pensava fossi una pazza omicida avrebbero dovuto fuggire senza guardarsi indietro ma, a quanto pareva, non c'erano più i primini di una volta!
"sentite: io devo parlare col professor Piton" sentenziai mentre indicavo il ritratto alle mie spalle "e non voglio avere voi vermicoli tra i piedi." continuai mentre estraevo la bacchetta "quindi avete due possibilità rientrare nei dormitori ormai praticamente deserti di Serpeverde dove troverete tantissimi spazi inutilizzati e potrete continuare a fare le cose inutili che stavate facendo qua, oppure potete supplicare" conclusi mentre levavo la bacchetta da cui stavano iniziando a sprizzare scintille di avvertimento.
Per mia fortuna, se i primini non erano più quelli di una volta, i Serpeverde ci tenevano ancora alla propria integrità fisica e morale pertanto, prima che potessi batter ciglio, i mocciosetti si erano affrettati a precipitarsi nei dormitori che di certo erano molto più sicuri della Sala Comune.
"Lieto di vedere che le vacanze non hanno addolcito il tuo carattere" mi accolse Piton "d'altra parte il tuo gusto estetico è stato seriamente minato" soggiunse poi con una nota di disgusto nella voce, fu solo seguendo lo sguardo del professore che mi resi conto di indossare ancora la sciarpa di James...
In quei giorni alla Tana, Potter  aveva preso l'abitudine di indossare la sciarpa che gli avevo regalato ed io, senza nemmeno accorgermene, avevo finito con l'indossare la sua il che, finché eravamo alla Tana, andava bene ma ora eravamo ad Hogwarts.
"Faceva freddo e Dominique mi ha prestato la sua sciarpa" dissi con un alzata di spalle "sai, i Grifondoro e la loro mania di sacrificarsi per il prossimo..."
"Ignorerò le iniziali ricamate sulla sciarpa di Dominique che, da questa distanza sono piuttosto nitide... J S P" replicò Piton infondendo più sarcasmo possibile nel pronunciare il nome Dominique
"Ad ogni modo non sono qui per parlare di questo" tagliai corto, non avrei permesso al quadro di un ex preside morto di farmi sentire a disagio!
"E di cosa vorresti parlare?! Tanto,  a quanto pare, non ho niente di meglio da fare che ascoltare i capricci di una ragazzina" si lamentò il professore
"Ora sono pronta ad ascoltare. Lei ha detto che mi resta poco tempo se voglio tornare a casa..."
"Quindi dopo aver svelato l'entità della minaccia che affligge Hogwarts e aver sufficientemente illuso Potter vuoi svignartela?"
 
Era il primo Gennaio ed io ero giunta alla conclusione che fosse arrivato il momento di svelare le mie carte. In fin dei conti, dopo tante menzogne e sotterfugi, era giunto il momento di un po' di sincerità. Non sapevo se a convincermi fosse stato il filtro di Fred o magari il messaggio recapitatomi da George Weasley mediante un aeroplanino di carta (che per poco non mi aveva colpita in un occhio) in cui il più che responsabile genitore ci avvertiva che avevamo mezz'ora per porre fine alla festa e rimettere tutto in ordine se non volevamo farci beccare...
Ma forse, più probabilmente, avevo compreso che, per quante ricerche potessi fare, non avrei mai trovato prove certe, quindi,  se volevo salvare delle vite, era il caso di farmi avanti e chiedere aiuto.
Fu con riluttanza che bussai alla porta della camera di Harry e Ginny Potter.
Io odiavo chiedere aiuto, per chiedere aiuto bisognava fidarsi ed affidarsi e io mi fidavo solo di me stessa, eppure, negli ultimi tempi, chiedere aiuto ai Potter sembrava essere diventata un' abitudine.
Una pessima abitudine.
"Avanti" mi invitò ad entrare la voce di Harry Potter ed io, dopo aver assunto l'espressione più dignitosa della mia gamma di espressioni dignitose, mi apprestai a varcare la soglia.
Ora non si tornava più indietro.
Appena entrata nella stanza fui sorpresa nel trovarvi Ron Weasley, erano appena le sette del mattino del primo Gennaio eppure i due Auror, a giudicare dalle foto che stavano esaminando, avevano già ripreso ad indagare sulle misteriose aggressioni avvenute ad Hogwarts e, cosa ancora più strana, a giudicare dal suo sguardo, Harry Potter mi stava aspettando. 
Per un momento esitai, l'essere attesa, al posto di incoraggiarmi a farmi avanti, mi faceva solo sentire in trappola.
"Come facevate a sapere che sarei venuta?"
"Non lo sapevamo ma eravamo certi che prima o poi ti saresti fatta avanti" spiegò Harry Potter
"e come facevate ad esserne così certi?"
"Sei abbastanza intelligente da sapere quando è il caso di chiedere aiuto" intervenne Ron
"D'accordo" dissi stabilendo che, per il momento, mi sarei accontentata di quella spiegazione.
Poi, senza alcun indugio, assieme i miei appunti, iniziai ad estrarre dalla borsa i libri che avevo consultato in quei giorni di affannose ricerche
"Tu parli l'italiano?!" Esclamò Ron sorpreso mentre esaminata con sospetto i miei libri
"Forse fareste prima ad esaminare i miei appunti" proposi io
"Che ne diresti di un riassunto a voce?" Intervenne Harry
"Va bene" acconsentii io "ma ci tengo a precisare che la mia è un' ipotesi, un' ipotesi folle, azzardata ed incredibile..."
"Però credi che la tua ipotesi sia corretta" mi interruppe il signor Potter
"Certamente" convenni io
"Be' non sarà più folle di un lucertolone che striscia nei condotti pietrificando le persone" mi fece notare Ron
"Credo proprio che lo sia" ammisi prima di iniziare a raccontare "tutto è iniziato quando, sul luogo dell'ultima aggressione, ho rinvenuto questo" spiegai mentre mostravo il famoso libro ai due Auror
"Credevo non centrassi nulla coi libri svaniti dalla biblioteca" mi fece notare Harry
"Il fatto che abbia preso un libro in prestito non credo debba fare di me una sospettata" replica io prima di continuare il mio racconto "Penelope Lighte ed Hermione erano state pietrificate solo dopo che quest'ultima aveva già scoperto l'esistenza del Basilisco pertanto ho pensato che, se l'aggressore sta davvero  ricostruendo quanto avvenuto al vostro secondo anno, in questo libro dovesse esservi un indizio" spiegai tutto d'un fiato "ho letto il libro dall'inizio alla fine, anzi, a dire il vero l'ho letto un paio di volte" precisai "si tratta di un saggio in cui vengono studiate le principali creature magiche e vengono annoverati i miti che i Babbani hanno elaborato attorno a quelle figure ma, la parte più interessante, è la seconda parte del libro in cui l'autore, partendo dalla mitologia Babbana, ipotizza che molte altre creature esistenti nei miti Babbani e al momento considerate alla stregua di pura fantasia in verità esistano davvero..."
"Arriva al punto" mi interruppe Ron
"Non me ne sono resa conto subito ma poi l'ho visto: nella stessa pagina in cui si parlava del Basilisco, sulla stessa pagina che l'aggressore ci aveva fatto trovare aperta dinanzi a Clarissa, venivano nominate le Gorgoni e Medusa."
"Gorgani?" Domandò perplesso Ron
"Gorgoni" lo corresse Harry "sono delle creature appartenenti alla mitologia Babbana, se non sbaglio le Gorgoni erano tre sorelle: Steno, Euriale e Medusa. Di aspetto mostruoso, avevano ali d'oro, mani con artigli di bronzo, zanne di cinghiale e serpenti al posto dei capelli, inoltre, chiunque le guardasse direttamente negli occhi, veniva pietrificato..." continuò l'Auror sorprendendomi, ed io che pensavo che l'unica a possedere un briciolo di cultura fosse Hermione!
"Aspetta, non vorrai forse dirmi che credi davvero che una creatura del genere, ammesso che esista, si aggiri davvero per Hogwarts?! Se così fosse qualcuno l'avrebbe notata..." intervenne Ron
"È ovvio che ad Hogwarts non si aggira nessuna Gorgone, Ronald!" Sbottai infastidita dall'interruzione "ma se solo mi lasciassi finire di parlare..."
"Continua" intervenne Harry
"Le Gorgoni rappresentavano la perversione nelle sue tre forme: Euriale rappresentava la perversione sessuale, Steno la perversione morale ed infine Medusa la perversione intellettuale. Delle tre Medusa, la regina delle Gorgoni, era l'unica mortale ed è proprio la sua figura quella che mi interessa maggiormente" spiegai "secondo autori quali Ovidio, Apollodoro ed Esiodo in origine Medusa era una bellissima fanciulla che venne mutata in una Gorgone dalla dea Atena. Vi sono diverse versioni per quanto concerne i motivi che spinsero la dea a compiere quest'atto, alcune versioni, ad esempio, dicono che lo fece perché Medusa l'aveva sfidata in una competizione di bellezza, altre che Medusa avesse giaciuto con Poseidone nel tempio dedicato alla dea. Ad ogni modo, ciò che conta, è che Il re di Serifo, Polidette, inviò Perseo ad uccidere Medusa. L'eroe, con l'aiuto di Atena che gli insegnò a distinguere Medusa e che gli donò uno specchio affinché potesse scorgere la Gorgone senza venire pietrificato, riuscì nell'impresa e decapitò Medusa nel sonno..."
"Potresti arrivare al punto?!" Mi interruppe nuovamente Ron
"Il punto è" dissi scocciata "che la testa di Medusa non perse il suo potere e Perseo poté usarla contro i suoi nemici e avversari prima di donarla alla Dea Atena che la pose sulla propria egida allo scopo di spaventare i nemici" conclusi io
"Quindi tu pensi..." iniziò Harry
"Che qualcuno abbia trovato la testa di Medusa e la usi per pietrificare degli studenti innocenti" lo interruppi io
"Le Gorgoni non esistono" mi fece notare Ron
"Molti credevano che anche quella dei doni della morte fosse solo una fiaba" gli feci notare io "nelle loro leggende i Babbani parlano di streghe, fantasmi, lupi mannari e vampiri e di molte altre creature magiche realmente esistenti. Certo, queste storie sono romanzate e poco realistiche ma le creature esistono davvero, quindi perché le Gorgoni non dovrebbero esistere?! Atena potrebbe essere stata una strega e quella scagliata su Medusa una semplice maledizione, inoltre, il fatto che nessuno sappia come invertire la pietrificazione che ha colpito le vittime conferma la mia tesi, tesi che a giudicare da ciò che è scritto in quel libro non sono la sola a condividere" conclusi la mia arringa.
Per un momento nella stanza calò il silenzio più completo.
"Proveremo a seguire questa pista" sentenziò poi Harry e, con mia somma sorpresa neanche Ron parve avere nulla in contrario...
"Potete tenere il mio materiale" soggiunsi prima di avviarmi alla porta
"Per quanto riguarda i libri della biblioteca di Hogwarts..." iniziò Harry ma io lo interruppi
"Come le ho già detto, signor Potter, non ho la più pallida idea di chi abbia preso quei libri ma se io fossi nei panni del ladro non me ne farei niente di quegli inutili e noiosi volumi, probabilmente i libri ricompariranno da soli in un paio di giorni..." conclusi sorridendo innocentemente prima di andarmene.
Io avevo fatto la mia parte, ora toccava agli Auror. 
 
"non c'è niente di certo e la mia è solo un ipotesi" feci notare a Piton
"ipotesi che personalmente mi sento di condividere" intervenne il professore
"il fatto che lei la pensi come me mi fa supporre che la mia teoria sia esatta" dissi "ma non è questo ciò di cui ho bisogno di parlare... Io voglio sapere, non so se voglio tornare a casa ma devo sapere" soggiunsi tornando sull'argomento che mi premeva
"cosa ti ha fatto cambiare idea?"
"sono tornata a casa"
"sei andata da Daphne Greengrass?! Non mi sembrava che il vostro rapporto fosse dei migliori..."
"Figurati! Non mi recherei da quella donna neppure se ne andasse della mia stessa vita!" Esclamai disgustata "intendevo dire che sono andata a casa di Melania Rossellini, non a casa di Melanie" spiegai
"Impossibile" replicò Piton "Melania Rossellini e tutto ciò che la riguarda non esiste più, lei esiste unicamente in Melanie, ovvero in te, ma non c'è alcuna traccia del suo passato né tanto meno del suo futuro"
"Melania esiste, io sono Melania!" Dissi con foga, una nota di panico nella voce "sono andata in Italia" continuai sforzandomi di dominarmi "ho visto la mia casa"
"Quindi sei italiana..." commentò Piton distrattamente "e allora se l'hai vista cos'è che ti spaventa così tanto, Melania?" Soggiunse poi pronunciando il mio nome con un briciolo di sarcasmo
"Non sono riuscita ad entrare"
"Non sei riuscita ad entrare perché quella casa non esiste!"
"Severus Piton! piantala di giocare con me e dimmi una buona volata come stanno le cose!" Esclamai fuori di me, avevo paura e la rabbia, quando avevo paura, era la prima risorsa a cui istintivamente ricorrevo.
"Questa è una dimensione parallela Mel, tu vieni da un altra dimensione" per un momento restai a balbettare perplessa, troppo confusa per dire qualcosa troppe domande per capire da dove cominciare.
"Come?" Fu l'unica parola che riuscii a pronunciare
"Questo dovresti essere tu a spiegarmelo, indubbiamente si tratta di magia, una magia molto potente e sconosciuta, una magia che ha colpito tutti coloro che ti circondano e che ora si comportano come se avessero sempre conosciuto Melanie Artemis Starlight quando lei, invece, non esiste" concluse il professore
"Se questo è un universo parallelo Melanie deve esistere per forza, se esiste Melania anche Melanie deve esistere!" Intervenni io
"Una Melanie Artemis Starlight esisteva, ma quella bambina, la figlia di Daphne, è nata morta ed è probabilmente per questo che hai potuto viaggiare tra le due dimensioni"
"La tua memoria... come mai la tua memoria non è alterata?"
"Se non l'avessi notato io sono morto."
"Quindi lei e Silente..."
"I nostri ricordi non sono stati alterati"
"E non sono riuscita ad entrare a casa mia..."
"Perché in questa dimensione non esiste, sei riuscita a vederla solo perché, a causa tua, le due dimensioni, in quel punto, sono tra loro molto vicine"
Per la seconda volta tra noi calò il silenzio mentre io elaboravo tutte quelle informazioni.
"Non so come io sia potuta arrivare qui... nella mia dimensione non sono una strega, la magia non esiste e voi siete solo i personaggi di dei libri"
"Quindi è grazie a quei libri se sai molte cose sul nostro conto..."
"Esatto"
"In quanto alla magia" intervenne nuovamente Piton "questa è come l'energia di cui parlate voi Babbani: si trasforma ma non si distrugge, probabilmente ha un aspetto diverso ma, anche nel tuo mondo la magia esiste e ti ha portata qua."
"Io stavo scrivendo... scrivevo di Melanie e poi, all'improvviso, sono arrivata qui. Sapevo già delle cose sul suo conto, credevo fosse un personaggio frutto della mia fantasia"
"quindi, come vedi, in entrambi i mondi hai un talento naturale nella magia..."
 
 
 
*****
 
 
 
La verità rende liberi
 
Cristo era stato il primo ad utilizzare quest'espressione e, di fatti, era stato crocifisso.
Per mia fortuna ero quasi certa di scampare alla crocifissione ma, aver rivelato che probabilmente un pazzo pietrificava gli studenti utilizzando la testa di Medusa non mi avrebbe aiutata a sopravvivere come, sapere di provenire da un universo parallelo, non mi aiutava a vivere la mia vita più serenamente. La faceva facile Piton "se vuoi tornare nella tua dimensione devi sbrigarti a trovare un modo per farlo, se no resterai intrappolata per sempre qui"
Io non sapevo ancora se volevo tornare a casa e quel dannato ritratto di un ex preside morto mi aveva messa sotto pressione.
Amavo questa dimensione ma 'per sempre' era molto, moltissimo tempo...
 
"Starlight! Smettila di fantasticare e torna sulla terra!" esclamò Scorpius, la faceva facile mio cugino! non era lui quello che, solo poche ore prima, aveva scoperto di provenire da un'altra dimensione!
"mi pare di essere riuscita a respingere tutti i bolidi" feci notare io a mio cugino che, al momento, era in modalità "capitano pronto a tutto per la vittoria" e con pronto a tutto volevo dire che era disposto anche a far impazzire i propri compagni di squadra...
"tra poco più di una settimana giocheremo contro i Corvonero e, se vogliamo vincere, dovrai fare molto più che respingere i bolidi che accidentalmente ti passeranno accanto!"
Eravamo rientrati ad Hogwarts da un paio di giorni e avevamo già iniziato ad allenarci, sapevamo che la partita conto i Corvonero era fondamentale, se volevamo sperare di vincere il campionato dovevamo battere a tutti i costi i Corvonero ma, negli ultimi giorni, Scorpius era davvero insopportabile! Dal giorno di capodanno mio cugino non aveva più parlato con Rose il che era piuttosto strano dato che Scorpius era riuscito a rimorchiare anche quella volta che Albus lo aveva colpito accidentalmente con una maledizione e gli erano spuntate coda e orecchie da gatto ma, la cosa più fastidiosa, era che Scorpius riversava lo stress su di noi massacrandoci più del dovuto.
"forse, se vogliamo vincere, il nostro capitano, almeno durante la partita, dovrebbe evitare di scrutare Rose Weasley come se cercasse di leggerle nella mente..." lo canzonai io scatenando l'ilarità dei presenti.
Certo, per vincere dovevamo assolutamente battere in Corvonero e, ovviamente, sperare che i Grifondoro perdessero, ma questo non significava che dovessimo smettere di giocare a Quidditch con gioia.
Per mia sfortuna mio cugino non sembrava pensarla come me e, a giudicare dal pesante allenamento a cui ci aveva sottoposto dopo il mio commento, non doveva neppure avere senso dell'umorismo...
Quando gli allenamenti erano finalmente terminati ero esausta oltre che in un bagno di sudore.
Non potevo far altro che sperare che ne fosse valsa la pena e che i Grifondoro perdessero una dannata partita.
Forse avrei potuto sedurre James, rapirlo e rinchiuderlo in qualche ala di Hogwarts da tutti dimenticata così che Grifondoro perdesse a tavolino, poi mi ero detta che, calcolando che negli ultimi giorni James Potter mi aveva evitata come se fossi affetta dalla Spruzzolosi probabilmente il mio piano sarebbe fallito.
Quel ragazzo era impossibile! Mi dissi mentre varcavo la porta dello spogliatoio femminile, se gli dicevo che volevo del sesso mi evitava e se gli dicevo che forse mi stavo innamorando mi evitava lo stesso!
Avrei dovuto essere io ad evitarlo, non il contrario! Pensai mentre mi infilavo sotto la doccia.
Odiavo lavarmi in spogliatoio ma Amelia aveva preso l'irritante abitudine di occupare per dispetto la doccia ogni volta che io tornavo dall'allenamento, così io e Cordelia, eravamo costrette a fare la doccia in spogliatoio.
L'acqua calda che scorreva sul mio corpo stanco era il migliore dei tocca sana pensai mentre, come il mio solito, mi dilungavo più del previsto sotto la doccia e, come da copione, quando uscii dalla doccia Cordelia, che ormai mi conosceva bene, si doveva già essere recata in Sala Grande.
Velocemente mi infilai un paio di Jeans a sigaretta abbinati al consueto maglione Grigio e alla camicia bianca, ai piedi un paio di stivali neri col tacco.
Normalmente avrei indossato la divisa scolastica ma, ultimamente, faceva molto freddo così al di fuori dell'orario delle lezioni, al posto della gomma mettevo un paio di pantaloni.
Per un secondo scrutai lo spogliatoio godendomi il tepore e la solitudine di quel luogo per poi uscire da quel luogo caldo e accogliente reinserendomi nel freddo della notte invernale.
"ce ne hai messo di temo!" esclamò James facendomi trasalire
"hai di nuovo spiato i nostri allenamenti?!" lo accusai io
"stavo solo aspettando te" replicò lui
"credevo fosse ormai chiaro che voglio te" aggiunse semplicemente "e mi pare altrettanto chiaro che tu vuoi me, ma non sei ancora pronta ad ammetterlo a te stessa" soggiunse poi
"sei uno sbruffone arrogante e pieno di te" sentenziai incrociando le braccia al petto
"può darsi" convenne James con un alzata di spalle mentre si avvicinava a me di qualche passe "ma ti piaccio anche per questo" ed io mi trovai ad ammettere a me stessa che aveva ragione, quell'arroganza che un tempo mi infastidiva ora mi faceva sorridere perché lui era James e anche quell'aria da sbruffone faceva parte di lui che era così gentile, che mi amava e mi appoggiava nelle mie folli ed inspiegabili decisioni.
"che cosa vuoi, Potter?" sospirai "sono stanca, fa freddo e vorrei  tornare al castello..."
"ho deciso che se tu non sei ancora disposta a lasciarti andare ai tuoi sentimenti non posso fare altro che starti accanto fino a farti capire che senza di me non puoi vivere" rispose avvicinandosi di un altro passo
"credevo avessi deciso di aspettare che io mi innamorassi di te"
"questo era prima che mi rendessi conto del fatto che sei già innamorata di me e che sei solo spaventata..."
"io non ho paura!" protestai infastidita
"e allora esci con me!"
"e di grazia quando dovrei uscire con te?!"
"ora"
"tu sei pazzo!"
"esci con me!" sussurrò James ad un palmo dalle mie labbra "o forse ai paura di innamorarti di me..." avrei voluto porre fine a quella tortura e baciare James fino a dimenticare tutto: il presente, il passato e tutte le mie preoccupazioni, e invece allontanai James da me con una spinta.
"d'accordo, usciamo"
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell'autrice
Salve a tutti! Ecco a voi un nuovo capitolo in cui, finalmente, vengono fornite alcune risposte... Come aveva intuito Eltanin Adelaide Malfoy (che ringrazio per la sua recensione) Medusa in qualche modo indubbiamente c'entra...
Che dire, spero che il capitolo vi piaccia!
Ringrazio finlin91  ed Helena Lily per aver aggiunto la storia alle seguite!
A presto!
Astrea
  
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