Due giorni dall’ultima volta che lo avevo sentito. Ero in crisi d’astinenza.. “ Mi manchi”. Pensai ancora a letto. “ Non è possibile che io sia bloccata qui e non possa fare nulla..”. Stava diventando stressante e Jake era sempre più protettivo e preoccupato.
- Buongiorno..- aprì la porta senza bussare. “ Giustamente è la sua stanza..”- ti ho portato la colazione, Bells.-
- Grazie.. –. “ Ci risiamo.. altre schifezze..”.
Mi mise davanti succo d’arancia e cornetto al cioccolato. “ Oh meno male!”. Adoravo il succo d’arancia.. Esme me lo preparava sempre. Sorrisi a quel ricordo. Che tenera che era la mamma vampira.. Presi il cornetto e lo addentai vorace.
- Fame?- Mi posò un leggero bacio sulla fronte e io annui con foga.
- Nemmeno ti immagini..-. “ Finalmente un pasto come si deve, mi avrai fatto dimagrire a furia di brodo questi giorni”.
- Non ti devi muovere troppo mi raccomando..-. Mi disse rimboccandomi bene le coperte e controllando che tutto stesse apposto. “ Esagerato..”.
- Jake.. non devi fare così..-. Gli presi una mano e la strinsi forte – sei eccessivo..-. Mi ricordava qualcun altro nei suoi eccessi.. mio marito.
- Cerco solo di proteggerti..-. Sbuffai.. anche questa frase l’avevo sentita troppo spesso. “A volte si somigliano..”.
- Non sono più una bambina..-. Bevvi avidamente il succo e appoggiai il bicchiere arrabbiata. “Ma che cavolo adesso devo avere anche i controllori..”.
- No, ma ti metti nei guai. Perciò..-. mi levò il vassoio da sotto il naso senza lasciarmi il tempo di finire.
- Eihh..- gridai delusa – no, dai..-.
Rise, ci giocò un po’ e poi me lo ripassò. “ Licantropo stupido”. Scoppiai a ridere anche io e mi accorsi di quanto gli volessi bene quando si sedette e mi guardò con dolcezza.
- Ti voglio bene, Jake.. tanto..-. Mi sporsi per abbracciarlo e lui ricambiò la stretta felice. “Se soltanto questo bastasse..”. Ultimamente sentivo potente la differenza tra i miei sentimenti e il mio destino.
Non avrei mai potuto credere che al mondo potesse esistere qualcosa più forte dell’amore.. eppure Edward superava l’amore terreno con tanta violenza, prepotenza, passione, dolore che io non riuscivo a capacitarmi dell’esistenza di un tale essere, di una tale creatura. Nonostante questo avevo paura di lasciare solo Jake.
- Ti adoro piccola..-. Mi fece lui accarezzandomi la testa. Non mi aveva più baciato e di questo lo ringraziai mentalmente . Mi sentivo sollevata da un peso schiacciante… per ora sarebbe stato meglio fare la parte degli amici. Avrebbe risparmiato inutili sofferenze a entrambi.. non volevo fargli del male. Era così tenero e dolce.
Mi rilassai di nuovo sui cuscini e lo vidi uscire dalla stanza confuso.
- Qualcosa non va?-. Lo scrutai e mi guardò riluttante
– Io non vorrei lasciarti sola Bell, ma sai che devo uscire sta notte e..-.
Lo interruppi con la mano.. esasperata- Jacob Black, non sono in fin di vita. Sto bene, fai quello che devi e non pensare a me!-. “Ma che cavolo, non ci posso credere”.
- Bella..-. Cercò di ribattere.. ma qualcuno bussò insistente alla porta d’ingresso.
- Chi sarà?-. Gli domandai incuriosita.
- Bo, ma non è Billy sicuro. È andato in giro con tuo padre..- “Oddio, Charlie. A lui non ho ancora detto nulla.. speriamo che il padre di Jake tenga la bocca chiusa”.
Jacob fece spallucce “Spallone” e uscì dalla stanza incamminandosi verso l’entrata. Lo sentii aprire la porta ma poi più nulla. “ Chi potrebbe essere?”. Ero ansiosa..
Ancora niente.
“Jake, mi vuoi far morire?”. Volevo alzarmi per andare a controllare io stessa, ma se lo avessi fatto probabilmente il mio lupo mi avrebbe uccisa.
Cominciai ad innervosirmi e a mordermi il labbro inferiore.
- Che cosa?- Udii la sua voce gridare. “ Speriamo non sia grave..”.
Entrò calciando la porta con rabbia e spaccandone una parte. “ Ma sei impazzito..”. Urlò senza controllo e tenne la maniglia con poca grazia.
- Jake mi spieghi che..-. Vidi sei persone entrare con centinaia di rose in mano. Non riuscii a credere ai miei occhi.
In pochi secondi riempirono tutta la stanza. Persino sul letto, sopra di me, sulla finestra..uscirono anche dalla porta. Tutte rose rosse.
“Rosse..”.
Ne presi una tra le mani.. era bellissima. Bella e dannata… proprio come..
“Edward..!”. Scoppiai a ridere..
“ Oh Edward!!”. Non riuscivo a fermare le risa. Fissavo Jacob incredula e lui mi guardava sbattendo le mascelle ripetutamente.
“ Tu sei pazzo..sei pazzo..!”. Annusai quel profumo estasiata. L’odore era fortissimo.. non riusciva a farmi pensare coerentemente. Il letto di Jake era cosparso di rose rosse e dal gambo lungo, scarlatte come il colore del sangue che mio marito tanto amava.
Ce n’erano da tutte le parti, persino sul comò, o sotto il letto.. e a giudicare dall’espressione paonazza del mio migliore amico, doveva esserne piena l’intera casa.
Non sapevo che emozione fosse quella che mi trascinò in un baratro di piacere. Ma era riservata al mio vampiro, al mio amore eterno.. e mi strinse il cuore in una fitta talmente forte che sarei morta di felicità lì se non avessi avuto accanto a me uno dei fattorini con un bigliettino in mano.
- Isabella Cullen?- il tipo mi squadrò stranito. Annuii lanciando un’occhiata ad un Jake furente.
- E’ per lei..-. Mi passò un fogliettino.
- Ah.. – fece l’uomo improvvisamente- c’è anche qualcosa per il signor Jacob Black..-.
Prese un altro biglietto tra le mani e guardò Jake interrogativo.
Il licantropo non ci pensò due volte a calpestare quelle meraviglie scarlatte per prendere quello che Edward tanto gentilmente sembrava avergli mandato. Data la stazza ne distrusse un po’, ma non abbastanza.. erano veramente troppe.
Lesse e poi gridò –Fuori di qui.. subito!!-.
- Jake.. Jake.. controllati!!!-. Urlai cercando di farlo rimanere calmo. Ansimava e respirava a fatica..
Mentre sbatteva fuori gli ospiti indesiderati afferrai il bigliettino a lui destinato e curiosai.
Ciao, cane. Come va?Tratta bene MIA MOGLIE.
Spalancai la bocca sbalordita. Edward era.. Edward veramente era diventato matto.
Vidi Jacob tornare e osservarmi tristemente.
- Ne sa sempre una più del diavolo.. non è normale-. Brontolò schiacciando tutti i fiori intorno a lui con rabbia.
Non mi capacitavo della cosa, ma decisi di leggere quello che mi aveva scritto per capire bene il significato del suo gesto.
Afferrai il biglietto, presi un profondo respiro e lo aprii.
Chiudi gli occhi. Percepisci il profumo delle rose scarlatte? E’ forte, dolce, sensuale. Non ne puoi fare a meno..
Chiusi gli occhi e annusai quell’afrodisiaco riempiendo i miei polmoni, ignorando anche il dolore delle costole. Mi girò la testa. Voltai a fatica il biglietto..
La tua pelle, le tue labbra, il tuo seno, il tuo corpo.. tutto emana per me quel profumo avvolgente, che non mi permette di pensare, di esistere, di respirare normalmente eppure mi fa sentire incredibilmente vivo. Sei la mia ossessione, io ti amo. Tuo per l’eternità. Edward.
Era venuto il momento di svenire. Non riuscivo più a respirare. Guardai Jacob roteando gli occhi e lui si fiondò verso di me reggendomi la testa. Vedevo la sua bocca parlare, ma non riuscivo a sentirlo. L’unica cosa di cui ero cosciente era il bisogno di Edward, la dolorosa necessità di averlo vicino, di avere la mia dose di droga. Ne avevo bisogno.. ero in astinenza. Ansimai cercando aria..e l’odore dei fiori mi colpì come uno schiaffo.
“Il mio profumo..”.
Dava quasi fastidio per quanto era buono. Era un tormento per quanto era dolce. “ Edward..”.
“ Il colore rosso del sangue..”.
Presi una rosa tra le mani e l’ammirai imbambolata, mentre percepivo le mie spalle scuotersi sotto i colpi disperati del mio migliore amico. “ Come è lento il mondo..”.
Improvvisamente mi ripresi, il mio cuore tornò a battere e le luci tornarono normali.
- Jake..- ansai afferrandogli una mano.
- Stai bene.. mi hai fatto prendere un colpo..-. “No, non sto bene. Voglio vederlo”. Osservai il mio licantropo sedersi sul letto e osservarmi spaventato.
- Bella.. sembri una vampira.. mi fai impressione..- si voltò disgustato e spostò le rose da sopra il letto per gettarle a terra.
“No, sono così belle”. Pensai di getto. “ Se solo durassero in eterno..”.
Che pensieri macabri, mamma mia.. ero così nostalgica.. malinconica..che fossero i sentimenti di Edward?
- Jake.. devo chiederti un favore grande.. so che mi dirai di no, ma.. devo..-. Non potevo fare altro..speravo che il mio migliore amico mi capisse ancora e non si arrabbiasse.
- Vuoi vederlo..- sospirò alzando gli occhi al soffitto.
Lo fissai stringendo i denti.
- Sì, ti scongiuro..-. Non capivo più nulla, volevo solo poter vedere quel viso di angelo di fronte a me sorridermi. Avrei fatto qualunque cosa..
- Bene, ok.. a una condizione..-. Mi disse alzandosi e incrociando le braccia al petto.
- Quale..- lo fissai terrorizzata. “ Ho un brutto presentimento..”.
- Fa l’amore con me e ti lascerò vedere il succhiasangue..-.
Il mondo mi cadde addosso in un secondo. “ Fare l’amore con Jake?”.
Non che fosse brutto o che mi disgustasse.. tutt’altro. Era talmente caldo che sarebbe stato un piacere ma.. non era Edward. Lo fissai incredula. Il corpo di Jacob era senza dubbio perfetto, scolpito, una forma eccezionale.. avrebbe fatto accapponare la pelle ad ogni donna. Era bello.. molto bello. Ma.. non era Edward.
- Allora non è vero che lo vuoi vedere a tutti i costi..-  Aggrottò le sopracciglia divertito.
Ci pensai su focalizzando l’immagine di mio marito.
“Droga..”. La tachicardia tornò.. “Desiderio”. L’aria ricominciò a mancare ancora “Ossessione”.
Il cuore mi faceva male. Alzai la testa e lo affrontai guardandolo negli occhi.
- Non posso..-. “ Non ci riuscirei..perdonami”.
- Non è vero..lo vuoi quanto me-. Continuò lui imperterrito.
Il dolore alle costole tornò forte e le lacrime minacciarono di soffocarmi. “No.. ti sbagli..”.
Era diverso.. volevo Jake, tanto anche.. ma non era necessario per la mia vita. Non avevo bisogno di Jacob Black per respirare, ma di Edward Cullen. Ero attratta dal mio migliore amico, ma ero letteralmente stregata, affascinata e succube di mio marito. Non c’era confronto.
Chiusi gli occhi, cercando velocemente una soluzione, ma la mia testa era completamente vuota.
Vuota..
- Jake..ti prego..-. Lo implorai.
- Quella è la porta Bella. Sei libera.. va da lui. Forza..-. Era accecato dalla gelosia, gli si leggeva in faccia. Non potevo accusarlo.. lo capivo e mi faceva male vederlo così.
Rimase di sasso quando mi vide scendere con i piedi dal letto. Non ero sicura che le mie gambe avrebbero retto, ma non mi importava un fico secco. “Dai..”. Feci leva con le mani e mi alzai. “ Dolore..”. La sofferenza mi sommerse a ondate, mentre le costole mi lanciavano chiari segnali che non era il momento di forzare il mio corpo a inutili stress fisici. Caddi miseramente a terra tra le rose.. con il risultato di ferirmi le mani sulle spine.
“ Idiota, non riesci neanche a muoverti…”.
Cominciai a piangere e a singhiozzare.
“Voglio vederti..non ce la faccio più”. Il mio cuore si strinse dolorante. Ero terrorizzata..
“No, quella sensazione di morte no..”. Cercai di non farmi sommergere dall’apatia e dal coma vegetativo che l’essenza di Edward mi provocava. Ma fu inutile.. svenni.