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Autore: Mapix    06/01/2015    1 recensioni
Io non sono pazzo. Sono gli altri a dirlo, lo hanno deciso gli altri. vorrei essere pazzo, purtroppo non lo sono, ma gli altri dicono di si. Perché? Aiutami, non riesco ad accontentarli, loro dicono che sono così, ma io non mi ci sento, sono triste. Sono pazzo perché a un telefono da 800 euro preferivo i giocattoli da bambino; sono pazzo perché sostuisco le ragazze con le amiche; sono pazzo perché sono l'unico al mondo a pensarla così e farmi dei problemi.
Dimenticavo, mi presento: Piacere, il mio nome è Axel...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho bisogno di affetto, ho terribilmente bisogno di affetto, dottore, altrimenti morirò.
Come vi è sembrata la visita dal mio psicanalista, ragazzi? Simpatico, vero? Senz'altro una persona molto disponibile che riesce a cogliere i lati di me e sopporta le mie "gentilezze":
Mi ascolti attentamente, dottore da strapazzo, a me non importa se lei voglia aiutarmi no, ci siamo intesi? Io ho bisogno di qualcuno che mi ascolti, sono un fottuto autolesionista sonnambulo che si diverte a farsi del male, lo capisce questo vero? Si che lo capisce, altrimenti io non sarei seduto su questo materassino che peraltro non è nemmeno comodo, quindi lei ora si sta seduto comodo sulla sua bella poltroncina da medico milionario del cazzo e mi ascolta, intesi?
Beh, che dire, se sono pazzo non è certo colpa mia. Ormai ho la certezza di esserlo, ma che possiamo farci? Mi sto rassegnando all'idea.
Ricordate la mia serenità? Quella che avevo durante le nostre prime discussioni, ricordate? bene, è morta anche quella, forse ora è con la mamma e ha anche fatto la scelta migliore ad andarsene via da me.
Ora potrò attuare il mio progetto, anche se ancora no, è troppo, troppo presto.
Sono rimasto da solo adesso, non ho più un motivo per restare su questa terra, ma ancora no, ho ancora bisogno di dire qualcos'altro, così la mia anima sarà libera quando deciderò di porre fine a questo gioco violento.
Mi perdonerete se affretto un po le cose, ma davvero sto raccontando tutto questo con le lacrime agli occhi, le lacrime di un uomo che si rifugia nei suoi sentimenti e cerca l'uscita di emergenza da questo palazzo in fiamme, cui è stato sottratto l'unico estintore che ancora riusciva a placare le fiamme della disperazione.
Oh alexa... dove sei finita? Buttami ancora un po d'acqua e salvami dall'incendio..
Come? Chi è Alexa? forse eravate distratti quando ne ho parlato allo psicanalista:
Dottore, mi manca moltissimo, non riesco a vivere adesso, se solo quel giorno fossi stato più attento, forse adesso l'avrei salvata..
La mia mente ha deciso autonomamente di rimuovere il suo viso dalla mia mente, l'unica cosa che è rimasta viva e brucia nei miei ricordi sono i suoi occhi azzurri, del colore del cielo, che si specchiavano nei miei come se fossero degli specchi che mi spogliavano delle mie insicurezze, lasciando me solo, insieme a lei, in una danza dell'anima che durava secoli, millenni, eternità.
Maledetto quell'incendio che me l'ha portata via, lasciando me a bruciare in eterno. Volevo soltanto essere felice, ma nessuno vuole che io lo sia. Mi vogliono morto, anche io devo morire!
Questa è l'estasi romantica di un pazzo che aveva tutto, ha perso tutto, non riavrà mai nulla.
Ora non ho più bisogno di un dottore. Non ho bisogno di nessuno. Dopo oggi non ci vedremo mai più, nessuno mi vedrà mai più. Spero voi abbiate capito.
Non restate più ad ascoltarmi. Domani leggete i necrologi. Leggerete il mio nome.
Addio, con affetto
-Axel-
   
 
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