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Autore: FoxFire    06/01/2015    3 recensioni
Cinque ragazzi, tutti con una loro storia, e con la stessa voglia di ricominciare a vivere.
Faranno un percorso, dove incontreranno molti amici, ma altrettanti nemici.
Tante amicizie si distruggeranno ed altre si rafforzeranno.
Una storia di odio e amore, cazzotti e lacrime, tradimento e passione.
Ma con la premessa che... Sopra Le Nuvole, (c'è sempre) Il Sole.
- Dalla storia:
'' Cos'hai li? ''
'' Questo? '' dice lei indicando la macchia nera che si intravedeva dai pantaloni a vita bassa
'' E' solo un tatuaggio. '' continua spostando i pantaloni un po' più giù scoprendo la scritta.
'' Sopra le nuvole, il sole ... Figo, mi piace! ''
'' Ce l'ha anche Nichi, è tipo il mantra della nostra vita. ''
Mentre si guardavano negli occhi, lui le fece un sorriso di quelli che scioglierebbero anche il Polo Nord.
Appoggiò la testa sopra la pancia di lei e rimasero sdraiati a guardare il mare.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Decision



Giuly’s Pov.
 
Finalmente era venerdì pomeriggio: il weekend era ufficialmente iniziato. Ero sdraiata sul divano con Liam. La mia testa era appoggiata comodamente sulle gambe toniche del mio ragazzo; sì, il mio ragazzo! Ero ancora incapace di pensare che davvero mi fossi fidanzata. Lo guardavo dal basso: i suoi lineamenti spigolosi, la mascella squadrata, gli occhi marroni; tutto di lui mi faceva impazzire e l’insieme mi mandava direttamente al manicomio.
<< Ti va di andare al centro commerciale? >> ruppe ad un certo punto il silenzio
<< Sì che bella idea! Però mi compri il gelato >> risposi scherzando
<< Ok, ma scegliamo anche il vestito per la festa in maschera di Halloween, ormai è domani e non abbiamo nemmeno idea di cosa prendere >>
<< Prima il gelato >> replicai ridendo.
Mi alzai di fretta andando dritta verso la porta, non ero vestita elegante ma abbastanza sportiva: giusto una felpa rosina corta comoda che copriva una maglietta più lunga bianca e dei jeans appena strappati sopra al ginocchio. Liam dietro di me scoppiò a ridere e si alzò in tutta la sua bellezza, mi obbligai a girare lo sguardo. Ci incamminammo verso il centro commerciale più vicino mentre mi diede un bacio a stampo al quale divenni paonazza. Adoravo anche questo aspetto di lui: non mi forzava e non faceva nessuna battuta sul mio essere così nervosa perennemente. Mi prese la mano ed io gliela strinsi volentieri guardando in alto verso di lui ricambiando il bacio che i diede pochi secondo prima. 
Lo sapeva bene che non ero solita prendere io l’iniziativa, e questo mi faceva vergognare; ecco perchè, sempre con le mani intrecciate, si strinse a me strofinando il naso sul mio collo e lasciandomi un bacio nell’orecchio che mi fece a dir poco rabbrividire. Riuscivo a sentire il suo calore sulla mia pelle ed un brivido percorse la mia schiena fino ad arrivare alle braccia in cui comparve la pelle d’oca. Io risi, sia perché mi faceva il solletico sia perché ero così felice che il mio cuore scoppiava di gioia. Arrivammo al centro commerciale e vedemmo un negozio di giochi e videogame che era anche pieno di vestiti in maschera, ce ne erano di tutti i tipi: da quelli più spaventosi a quelli più divertenti.
<< Guarda questo>> disse indicandone uno da zucca ed io risi pensanso a me stessa vestita così.

Mi aggirai dentro il negozio, non ero mai stata una grande appassionata di videogame, ma riuscii a riconoscere tutti i personaggi dei videogiochi con cui giocavo da bambina col Nintendo Ds. Guardai ad un certo punto Liam e lo vidi col telefono puntato nella mia direzione:
<< Liam che stai facendo? Toglilo subito! >> imprecai a bassa voce per non fare scenate in pubblico
<< No. Voglio mettere una storia su Snapchat, voglio far invidiare tutti >>
<< Quanto sei scemo, sono anche uscita di merda >> mi limitai a rispondere, ma quando notai che mi guardò male cessai la conversazione, tanto non l’avrebbe eliminata.
Guardandomi intorno trovai un costume perfetto per lui, sapevo che amava i supereroi e quello lì in particolare; glielo indicai e vidi i suoi occhi luccicare:

<< Lo metterò solo se tu sarai la mia Catwoman >>
<< Nonono >> accanto al costume di Batman c’era quello di Catwoman e non lo avrei mai messo. Per nessuna ragione al mondo. Era troppo, troppo. Una tutina aderente di pelle nera con una coda alla fine, una mascherina e delle orecchie su un cerchietto. No. Lui però si mise in ginocchio facendomi il labbruccio.
<< Ti prego, ti prego, ti pregooo >>
<< Liam, ALZATI SUBITO! Ti stanno guardando tutti! >> 
risposi subito afferrandolo per un braccio, ma a causa della mia esile forza contro i suoi muscoli non riuscii a spostarlo di un misero millimetro
<< Mi alzo solo se lo prendi >>
<< Mi conosci, non puoi davvero pensare che io sarei in grado di andare in giro con quel coso. Oltre a vergognarmi, non so usare i tacchi. E poi mi parlerebbero tutti dietro >>
<< Almeno provalo, fallo per me, voglio solo vedere come ti sta >> riflessi un attimo, ma non seppi resistere al suo labbruccio in fuori.
Mi avviai verso il camerino per provare almeno la taglia. Tanto non lo avrei comprato. Giusto? Giusto. Abbassai la cerniera laterale della tuta, tolsi il reggiseno anche se non mi sentivo a mio agio ma era una tuta da portare così, e infine la indossai. La chiusi e contai fino a tre prima di guardarmi allo specchio:
1,
2,
3.
Aprii gli occhi e capii che con quella cosa non sarei potuta uscire, si vedeva ogni curva del mio corpo. Stiamo scherzando? Io mi vergognavo anche di uscire con i leggings, come avrei fatto a indossare quell'indumento?! Non volevo farmi vedere da Liam così, rischiavo che potesse cambiare idea su di me: magari vedendomi con un vestito così stretto avrebbe capito che le mie curve non gli piacciono e vuole un altro tipo di ragazza. Mi vergognavo tanto; il mio lato B era super evidente, ma ero italiana, non era di certo piccolo come quello delle modelle inglesi. Oltre a quello anche il mio seno era l’unica cosa che da davanti si notava, mi avrebbero preso tutti in giro perché quello delle ragazze britanniche era piccolo e raffinato, io al contrario rischiavo di risultare veramente volgare. Ci pensai un attimo: i maschi avrebbero davvero pensato questo al posto di apprezzare? Effettivamente dubitavo che si sarebbero lamentati, ma così era peggio ancora, non volevo che mi fissassero tutti. Mentre ero immersa nei miei pensieri la tenda si aprì di scatto prima che potessi accorgermene:
<< Sei bellissima >>
<< Nonono, ma guarda sembro, cioè dai >>
<< Io vedo solo una ragazza bellissima con un costume bellissimo >> non risposi, avvampai e guardai il pavimento con più interesse
<< Lo prenderai? >>
<< No Liam, io… >> Liam, prima che potessi finire la frase, entrò nel camerino e chiuse la tenda per poter parlare tra di noi in tranquillità
<< Ma perché no? >>
<< Ma perché guardami! Guarda il mio fisico, non va bene >>
<< Non va bene? >> continuò fissando per tutto il tempo le mie tette, anche se feci finta di non accorgermene
<< Tu mi stai dicendo che questo fisico magrissimo ma con delle curve perfette, un seno abbondante ed un culo pazzesco non va bene? >> diventai bordeaux per i termini che aveva usato, anche se non mi diedero alcun fastidio
<< Liam! Ho vergogna... >>
<< Io no. Non ho vergogna di avere una fidanzata mozzafiato, anzi, sarò geloso che gli altri guarderanno il tuo fisico perfetto perché è inevitabile che lo faranno. Ma sai quanto riderò quando rosicheranno a vedermi in parte a te? E potrò testare con i miei occhi di essere fortunato del fatto che tra tanti tu hai voluto proprio me. Cavolo, ancora non ci posso credere! il campus è pieno di ragazzi bellissimi e molti fanno addirittura i modelli, e te hai scelto me. Non ho niente di straordinario: capelli scuri e occhi marroni. 
Nessun segno particolare, nessun colore speciale, e te mi hai voluto comunque. Tu hai deciso di far felice me ed io ancora non ci credo. Non potrei essere più entusiasta di farmi vedere accanto a te in tutto il tuo splendore >> sentendo le sue parole mi stupii veramente. Rimasi semplicemente allibita. Come poteva Liam pensare queste cose su sé stesso? Come poteva avere una così bassa autostima? Io del campus avevo occhi solo ed unicamente lui e per me era più bello di tutti i modelli della scuola che, a dire la verità, neanche avevo notato ci fossero:
<< È così irreale quello che hai detto. Sono io che penso quelle cose. Tra tutte le ragazze che ci sono hai scelto me e mi sembra impossibile. Perché pensi queste cose brutte su di te? Io ho avuto occhi per te dal primo giorno che ti ho visto, solo per te. Avevi la fila di ragazze eppure hai voluto me, quella da un'altezza media e con un carattere bizzarro, ultra timido e super impacciato. Non riesco ancora a spiegarmelo >>
<< Come? Sei te che avevi la fila di ragazzi, non io >> rispose
<< Ma cosa stai dicendo? È impossibile che non hai mai sentito i commenti delle ragazze mentre ti alleni a torso nudo. E io non ho mai avuto nessuna fila proprio, nessun ragazzo è nemmeno mai venuto a parlarmi a differenza di come le ragazze fanno con te >>
<< Le ho sentite ma non mi è mai interessato niente di quelle, sono solo delle oche. Ma quindi te sei davvero convinta che nessun ragazzo ti abbia notato? Dovresti passare anche solo 10 minuti nello spogliatoio maschile per sentire i commenti sui pantaloncini che ti risaltano il culo e sulle tue tette. Tutti i maschi parlano di te, Nichi, Chiara e Fede. Tutti. Perché avete un fisico così divello da questi standard inglesi, ma non in peggio. E tra tutte voi i commenti più assidui li fanno su di te, mentre tremo di rabbia e di paura di perderti >>
<< Non ci credo. Il mio fisico non ha niente rispetto alle altre ragazze. Hai detto bene, sono anche italiana, quindi so perfettamente che non è bello come quello delle ragazze londinesi. 
Tutte le ragazze della scuola ci sparlano dietro dicendo che ci mettiamo in mostra apposta quando non è vero, e sicuramente i ragazzi penseranno lo stesso >>  
<< Ok, questa storia che ti vedi brutta deve finire, non volevo arrivare a questo ma ti devi rendere conto di quello che sei e di che effetto fai >> disse convinto.

Subito mi prese le braccia e iniziò a fissarmi intensamente. Fece scorrere le sue mani sul tessuto della mia tutina, mi scostò i capelli. Mi strinse in un abbraccio molto stretto, i nostri corpi erano incredibilmente attaccati, molto più di quanto non lo fossero le altre volte in cui ci abbracciavamo. Spostò la testa e iniziò a baciarmi il collo, fu un bacio delicato che poi si intensificò tanto che sentii la sua lingua leccarmi il punto appena baciato e poi soffiare dell’aria fredda sul bagnato che mi fece provare una strana, inspiegabile, ma bellissima, sensazione:
<< Ti ho dato solo un abbraccio e un bacio sul collo. Solo questo ho fatto. E guarda cosa mi è successo >> continuò sbottonandosi i pantaloni e tirando giù la cerniera. Diventai nuovamente bordeaux. Si calò di pochissimo i pantaloni, il giusto per far vedere solo le mutande, ma era evidente che la sua intenzione non era di farmi vedere di che colore erano i suoi boxer.
<< Liam… non dovevi sentirti costretto a fare una cosa così imbarazzante >> dissi, non riuscendo a distogliere lo sguardo dal suo intimo bianco che faceva intravedere tutta la sua eccitazione che solo un paio di volte avevo sentito, inevitabilmente sentii una vampata di calore su tutto il corpo
<< Io con te sono me stesso al 100%, non sono in imbarazzo, anzi. Voglio che tu capisca che effetto hai su di me. A parole non lo capisci, sei troppo insicura e testarda, se non te lo avessi fatto vedere saresti andata avanti mesi a credere che tu non mi piacessi fino in fondo >>
<< Beh… sono io ad essere in imbarazzo >>
<< Scusami Giuly, non voglio che pensi male >> disse prendendo le estremità dei pantaloni per tirarseli su, ma inaspettatamente gli bloccai le mani
<< Non penserò mai male di te Liam, lo sai. E, seppur mi maledirò con me stessa per quello che sto per dire, voglio che tu sappia che questa visione mi piace davvero, per non dire che mi eccita. È per questo che sono in imbarazzo, non per il tuo gesto, lo sono di me stessa ma in modo positivo >> confessai, dovevo sembrargli una bambina alle prime esperienze, ma effettivamente era così e non potevo che essere impacciata
<< Mi piace questo tuo istinto che ti prende a volte, sai? E non sentirti imbarazzata con me, non voglio. Insomma, guarda quello che ho fatto io >> aveva ragione, infondo eravamo fidanzati e non volevo che lui continuasse a pensare cose del tipo “non sono niente di che”, perché aveva un certo effetto su di me a livello ormonale che nemmeno io sapevo descrivere
<< Pensi di essere il solo a cui succedono queste cose solo perché sei un maschio? >>
<< In che senso? >> l’emozione stava prendendo il sopravvento, la visione di quell’angelo così bello in boxer mi stava facendo impazzire
<< Scusami per quello che sto per fare, ma voglio che anche tu capisca l’effetto che hai su di me >> risposi allora.

Allungai tremante la mano verso di lui, con un mare d’imbarazzo appoggiai la mano su suoi boxer e feci una leggera pressione. Non feci niente di eclatante, ma capii che il mio tocco gli fece effetto quando sentii la sua presenza muoversi involontariamente dentro al suo intimo, a quella sensazione strizzai gli occhi:
<< Hai visto? >> chiesi
<< Visto cosa? >> girò la domanda, ansimando.
Guardai appena sotto il mio collo: i capezzoli erano diventati duri per la sensazione che Liam provocava in me e si vedevano da sotto la tutina di pelle. Lui seguì il mio sguardo e capì. Gli presi le mani e le appoggiai sopra al mio seno. Non glielo avevo ammesso, ma era anche un test perché volevo capire se potevo fidarmi ancora più di quanto già non mi fidassi. Le sue mani non si mossero, non cercò di palparmi e non si spinse oltre, ma restò fermo con lo sguardo fisso su di me respirando a fatica. Sapevo di potermi fidare, mi conosceva così bene che sapeva di non mettermi a mio agio se ne avesse approfittato per, volgarmente parlando, strizzarmi le tette. Mi portò il massimo del rispetto come speravo facesse. 
Decisi allora di fare io la prima mossa: misi le mie mani sopra le sue grandi che ancora erano appoggiate al mio petto e le chiusi forte premendo sulla tutina. Liam si accorse che i miei capezzoli erano diventati ancora più turgidi di quanto non lo fossero già, la sua faccia era così incredula. Mi gettai completamente nelle sue labbra, cercando la sua lingua. Era il primo vero bacio che ci eravamo scambiati, ed il primo mio vero bacio in generale, prima erano sempre e solo stati baci a stampo. Non avevo mai baciato nessuno e non credevo di sapere come si facesse. Gli morsi infatti per sbaglio la lingua, senza farlo apposta, e cercai di staccarmi per andarmi a nascondere dalla vergogna, ma lui mi tenne stretta a sé non permettendomi di fuggire. Appena ci staccammo mi lanciai nel suo petto non riuscendo a sostenere il suo sguardo. Ero talmente imbarazzata. Liam mi accarezzò i capelli e rise, ma non rise come per prendermi in giro; rise e basta. Prese il mio viso tra le sue mani enormi, ero certa di avere una faccia da ebete in quel momento. Fece scivolare il suo naso sul mio ed io sorrisi.
<< Proviamo un’altra volta? >> annui e le sue labbra toccarono nuovamente le mie. Questa volta cercai di non commettere errori,

Mi guardò iniziando a spostare le mani pensando che non mi trovassi a mio agio come al solito, ma gli feci cenno di no con la testa e gliele rimisi sopra al mio petto, dove volevo che restassero. Capendo che quello era il primo nostro momento intimo da fidanzati, si sedette sullo sgabello del camerino, e mi invitò a sedermi sopra di lui, cosa che accettai subito e senza esitare. Continuammo a baciarci senza secondi fini, ma non era uno dei nostri soliti baci, era un bacio passionale e pieno di voglia da entrambe le parti. D’istinto misi nuovamente le mani sopra i suoi boxer facendo molta più pressione di quella che ebbi fatto prima, e la sua presenza si fece sempre più grande e sempre più dura, riuscivo a sentire che premeva ogni secondo di più implorando di uscire da quel tessuto che si era fatto troppo stretto, mentre il mio fidanzato ansimava. A sua volta lui prese a muovere le mani sul mio seno, le strinse piano piano provocando in me un’avvampata di calore che avvertii soprattutto nelle mie parti intime. Mi staccai da lui interrompendo il nostro lungo bacio, guardandolo pieno di attrazione:
<< Giuly non esagerare, 
lo sai che non mi permetterei mai di oltrepassare il limite senza il tuo consenso, ma capiscimi, sono pur sempre un maschio. Non ce la faccio ad andare avanti così. Mi stai facendo impazzire  >> confessò col respiro rotto. Mi misi a ridere, dopotutto aveva ragione
<< Hai ragione amore mio, adesso mi tolgo >> 
dissi inconsciamente alzandomi, ma mi bloccò subito dopo per il polso facendomi risedere sopra di lui
<< Mi hai chiamato amore mio? >> disse con gli occhi che stavano diventando lucidi
<< Scusami se non te l'ho mai detto. 
Non pensare che per me non sia lo stesso. Non l’ho detto prima perché avevo paura che fosse troppo presto e mi prendessi per pazzo, ma è da tempo ormai che il mio sentimento è andato oltre a una semplice infatuazione. Giulia, amore mio, io ti amo. >> disse sorprendendomi, non mi aspettavo nulla del genere, ma non c’era altro al mondo che avrei voluto sentire in quell’istante. Aveva saputo rendere quel momento così intimo anche così romantico, come avrei sempre voluto che fosse. Ero sempre più sicura che quel ragazzo era nato per stare con me, e io non potevo chiedere niente di meglio al mondo. Era riuscito ad esaudire il mio desiderio senza neanche saperlo.
<< Anche io ti amo Liam. Sono follemente innamorata di te, e non l'ho detto prima per lo stesso motivo. Ma questa volta mi è uscito inconsciamente >> conclusi dandogli un ultimo bacio sulle labbra.
<< Sarai la mia Catwoman? Per piacere >>
<< E va bene. Ma sia chiaro che quella frusta non la prendo >> dissi infine indicando l’armese che vendevano insieme al costume.
Lui rise e mi diede un bacio sulle labbra, ma questa volta fece più pressione ed io misi le mani al suo collo.
<< Vedendo questo tuo lato la frusta potrebbe tornarci utile >> riprese scherzosamente per smorzare l’atmosfera, infondo dovevamo uscire dal camerino. Fu così che tornai la stessa di sempre ed avvampai a quella sua proposta. Chissà cosa aveva pensato di quel momento, chissà se dentro di sé non pensava che fossi una totale imbranata e non ci sapevo fare per niente. U
scire dal camerino per farmi rivestire, gli diedi uno spintone per sgridarlo della battuta
<< Comunque spiegami lo “scusami per quello che sto per fare”. Dovrei scusarti? Al massimo ti devo ringraziare. E la mano sui boxer puoi metterla quando vuoi senza chiedere il permesso, non mi lamento tranquilla. Già che ci sei puoi anche metterla dentro farò questo sforzo >> disse facendo un sorriso furbetto e uno sguardo furbo non appena lo raggiunsi
<< LIAM! >> gli urlai per la vergogna, ma sapevo che non c’era malizia nelle sue parole
<< Andiamo a prenderci un gelato! >> finii il discorso per restare tutto il resto del tempo chiusa nei miei pensieri degli attimi appena condivisi, che per me erano i primi e che non potrò dimenticare mai nella vita.


Fede’s Pov.
 
Sdraiata sul letto, vagavo per Youtube in cerca di qualche nuova canzone da provare. I capelli erano un aggroviglio indefinito e continuavano ad andarmi sul viso, così presi un elastico. Mentre mi guardai allo specchio tenendo con le mani i capelli e in bocca l’elastico, sentii suonare il telefono e mi lanciai, letteralmente, a prenderlo. Dopo l’uscita con Harry non c’eravamo più sentiti ed io speravo sempre in un cenno da parte sua, perché io non avevo alcuna intenzione di farmi avanti per prima, non spettava a me. Era raro che qualcuno riuscisse a rendermi così impaziente e questo non faceva altro che aumentare il mio nervosismo. Appena lessi il nome sbiancai e lo stomaco mi si ribaltò: Zayn. Avrei dovuto parlare con lui di tutta la faccenda. Ero convinta di dover parlare chiaro con quel ragazzo, perché dopo tutto era un po’ che andava avanti quella storia e non volevo che si allargasse sfuggendomi dalle mani. Stare con Zayn mi piaceva tanto e mi divertivo un sacco quando eravamo solo noi due, riusciva a farmi dimenticare di ogni problema che si presentasse davanti. Il problema però non era lui, ma il suo compagno, quell’idiota dai capelli ricci che mi aveva già creato non pochi casini. Non riuscivo a metterli tutti e due sullo stesso piano, era come se appartenessero a due pianeti completamente diversi; uno era Giove e l’altro Saturno, io mi sentivo un misero satellite che non sapeva intorno a quale orbita girare.
 
Da: Zayn
“Ti va di vederci oggi?”
 
Chiusi velocemente il messaggio, gli avrei risposto quando avrei avuto le idee più chiare. Avevo bisogno però di una mano del consiglio di qualcuno interno nei ragazzi per sapere realmente cosa fare. L’unica persona a che mi avrebbe dato un consiglio disinteressato era Niall, quindi cercai il suo numero nella rubrica e lo chiamai:
<< Pronto? >> rispose pochi secondi dopo
<< Niall >>
<< Hey Fede >>
<< Che fai? >>
<< Niente, perché? >>
<< Ti va di fare un giro?>>
<< Certo dai, al bar tra mezz’ora, sono già in giro quindi non passo di lì >>
<< Ok grazie, a dopo >>. 
Mi cambiai dato che ero in pigiama. Misi una semplice canottiera verde acqua e dei leggings neri. Andai al piano inferiore dove Giuly e Liam erano intenti a guardare la televisione, mi fermai alla fine delle scale osservandoli. Erano così belli e pacifici, lui le accarezzava i capelli e lei lo guardava parlandogli a raffica di non so quale argomento; ero abbastanza sicura che non la stesse ascoltando da come teneva lo sguardo sui suoi capelli. La scena però rimaneva dolcissima, lei con i suoi occhialoni e le mani sporche di tempere era stranissima vicino a lui con i capelli perfettamente tirati indietro e la camicia a quadri senza una grinza. Guardai l’ora e vidi che era tardi, così andai alla porta.
<< Hei Fede >>
<< Ciao ragazzi >>
<< Dove vai? >> mi chiese Giuly ed io risposi rimanendo vaga
<< Qua in giro, voi ragazzi cosa avete intenzione di fare? >>
<< Andiamo al centro commerciale per prendere i vestiti per la festa in maschera di domani, siamo in ritardo >>
Mi ero completamente dimenticata della festa, in quei giorni avevo la testa completamente da un’altra parte.
<< Allora buono shopping >>
<< Buona passeggiata >>
Uscii dalla porta ed il gelo invernale si fece sentire, mi concentrai suoi miei pensieri e notai che, per quanto si dicesse che gli inglesi non sapessero divertirsi, organizzavano così tante feste che perdevo il conto. Non avevo neanche tutta quella voglia di andarci, avrei dovuto affrontare troppe facce e l’unica cosa di cui avevo voglia era rinchiudermi in camera a mangiare patatine davanti alla televisione. Arrivai al bar e voltando lo sguardo non lo notai tra le persone, allora mi misi in fila per ordinare qualcosa, appena arrivò il mio turno qualcuno mi parlò sopra coprendo il suono della mia voce:
<< Prende un thè verde >> mi girai con le sopracciglia aggrottate.
<< Bevi troppo caffè, poi è naturale che sei sempre così agitata >> risi tirandogli una sberla sul braccio
<< Guarda che teina e caffeina sono la stessa cosa >>
<< Sì, ma nel thè verde la caffeina è al minimo rispetto a quello normale >>
Prendemmo l’ordinazione ed andammo a fare un giro, fermandoci al lago del parchetto.
<< Sono uscita con Harry ieri >> iniziai quindi il discorso
<< l’avevo intuito >> gli chiesi spiegazioni con lo sguardo.
Lui sorrise e poi parlò:
<< Ieri appena è tornato, Louis gli ha dato una pacca sulla spalla e gli ha sussurrato qualcosa all’ orecchio. Avevo sentito solo che parlava di una mora. Poi è stato di buon umore tutta la serata, ha anche chiesto a Liam come andava con Giulia. Solo tu potevi provocare questa reazione >> guardai per terra sentendo la fitta allo stomaco diventare più ferrea.
<< Non credi che sia arrivato il momento di parlare con Zayn? >>
<< Era quello che ti volevo chiedere… Ma cosa gli dovrei dire? >> mi passai una mano nervosamente tra i capelli. Lui me la tolse e mi sorrise come il solito.
<< Parti dall’inizio, raccontagli tutto e vedrai che capirà >>
<< Non lo so >>
<< Glielo devi dire. Lo devi anche a te stessa, se decidi di dare la possibilità ad uno devi escludere l’altro e il tuo sorriso mi fa capire che il tuo cuore ha già deciso >>
<< E se avessi paura del mio cuore? >> la frase mi scivolò dalla bocca senza che riuscissi a fermarla. Sembravo una bambina di sei anni che non voleva andare a letto perché aveva paura che sotto si nascondesse un mostro a tre teste.
<< È normale avere paura e in più noi siamo artisti, come tali abbiamo il problema di dare tutti noi stessi in quello che facciamo, senza risparmiare nemmeno una goccia della nostra essenza. Per questo non posso assicurati che andrà bene, ma posso dirti che sarà un’esperienza meravigliosa nella sua assurdità. Perché è questo che è l’amore. Tutti sono d’accordo nel dire che è una delle magie più allucinanti che la vita ci propone, quindi io adesso ti faccio un'altra domanda. Sei abbastanza coraggiosa da rinunciarvici? Io non me lo perderei per niente al mondo, per quanto possa essere bastardo a volte >>.
Rimasi ferma attonita a fissare il bicchiere bollente tra le mie mani, le dita erano bloccate come qualunque parte del mio corpo. Non sapevo cosa risponde, avrei avuto il coraggio di mollare tutto? Avevo sempre pensato di essere una vigliacca a non prendere una decisione, invece Niall era riuscito a ribaltare le carte in tavola lasciandomi sconvolta e senza difese. La risposta però mi apparse davanti agli occhi chiara come non lo era mai stata tanto che salutai Niall di fretta dandogli un veloce bacio sulla guancia e ringraziandolo. Avevo capito cosa dovevo fare. Mi girai ancora una volta e lo vidi guardandomi sorridente con in mano il bicchiere di thè che io non avevo neanche toccato.
 
***
 
Ero ferma davanti alla fontana e continuavo a passarmi la mano tra i capelli tirando un po’ più del normale. Stavo impazzendo ed ero fermamente convinta che quella situazione doveva finire, anche se sarei stata molto più contenta se nessuno avrebbe sofferto. Le mie unghie oramai erano un ricordo lontano, ma non mi importava. Continuavo a ripetermi nella mente le frasi che avrei detto quando, con la sua andatura sciolta, Zayn sarebbe arrivato. Mi sedetti sul bordo della fontana sentendo gli schizzi bagnarmi la maglietta.
<< Fede? >> alzai di scatto gli occhi e mi sciolsi. Quel momento era arrivato.
Zayn era lì in perfetto orario bello come una statua romana, mi sorrideva con e labbra rosee. Gli occhi erano più luminosi di quelli di Harry e per una volta non fui davvero così sicura della decisione che avevo deciso di prendere. Appena si accorse che non gli rispondevo si sedette accanto a me poggiando la mano sulla mia gamba. Non disse niente si limitò a stingermi con una presa ferrea.
<< Ieri sono uscita con Harry >> dissi senza tanti giri di parole.
Lo vidi muoversi vicino a me, ma non disse nulla, allora continuai:
<< Non so con che diritto io ti sto facendo questo discorso e nemmeno il motivo per il quale continuo a parlare, ma sento che devo essere sincera con te >> anche in quel momento non parlò e io respinsi il desiderio di vomitare tutto il mio pranzo. Però stinsi i denti e continuai:
<< Ti ricordi la prima volta che sono venuta a mangiare con voi? Avevo incontrato Harry quel pomeriggio e mi aveva stesa con i suoi modi gentili e quel tocco di ironia. Poi però era successa la cosa della scommessa ed io non sapevo cosa pensare, l’unica cosa di cui ero certa è che mi aveva ferita profondamente. Sei arrivato tu con i tuoi silenzi ed il tuo fascino nascosto e mi sono lasciata andare, mi piaceva il modo in cui mi facevi sentire. Io poi sono uscita con Harry ed è stato come se mi avesse preso per un braccio trascinandomi di nuovo giù. Adesso non so cosa pensare. O forse lo so e per tutto il tempo ho avuto paura a crederci >> avevo lo sguardo fisso sulle mie mani rosse per quanto continuavo a stringerle fra loro. Lui tolse la mano dalla mia gamba lasciandola scivolare, ma non parlò.
<< Ok, scusa, mi dispiace, dimentica quello che ho detto >> mi alzai con l’intento di scappare. Ero stata una tale stupida a dirglielo, non aveva importanza infondo, cosa gliene fregava a lui di una come me, probabilmente neanche gli piacevo e stavo solo facendo una figura di merda.
Sentii una presa sul polso, ma non riuscii a girarmi.
<< Non scappare, ti prego >> chiusi gli occhi respirando profondamente. Il suo tono di voce mi aveva squarciato lo sterno, quella sua perenne compostezza e quello strano accento mischiati alla sua sempre più forte presa sul mio braccio mi diede il coraggio di guardarlo. Mi fece segno con la testa di sedermi ancora accanto a lui:
<< Sei sempre così sincera >> mugugnò passandosi una mano sulla faccia, aveva lo sguardo fisso sull’asfalto e la schiena curva.
<< Come sono stato così stupido, si vedeva dall’inizio, era palese, ma volevo non crederci. Però lui è uno dei miei migliori amici e voglio dargli fiducia, questa situazione non può andare avanti così ed io ti facilito la scelta. Mi è piaciuto uscire con te, non sai dai quanto tempo avevo voglia di trovare qualcuno con cui condividere le piccole cose, ma a quanto pare non sei tu >>
Non sapevo cosa dire e mi sentivo un verme. Avrei voluto solo uccidermi e sotterrarmi. Sapevo che non si aspettava una mia risposta, ma mi sentivo in dovere di dire qualcosa. Lui però mi precedette ed io gli fui grata. Si alzò allargando le braccia davanti a me come per chiedere un abbraccio che anche io necessitavo. Mi alzai e lo abbracciai, lui mi strinse forte a sé. Il suo odore pungente di tabacco mi si insinuò nella pelle ed io mi sentii stranamente a casa.
<< Mi sarebbe piaciuto avere un’opportunità >> mi sussurro nell’orecchio lasciandomi un bacio vicino al collo prima di lasciarmi ed allontanarsi con gli occhi colmi di tristezza.
 
 
Nichi’s Pov.
 

Faceva un certo freddo e dovevo ammettere che l'idea di indossare i pantaloncini corti per andare ad allenarmi non era poi così tanto buona, seppur ero coperta sopra con una lunga felpa nera. Ero andata a correre nella zona del parco, tanto per tenermi un po' in forma. Stoppai “Summer paradise” dei Simple Plan dall'Ipod ed entrai in gelateria: sì, dovevo tenermi in forma, ma io volevo il gelato. Come gusti scelsi biscotto lotus e cioccolato; erano davvero squisiti. Uscii ringraziando la simpatica gelataia ed iniziai a gustarmi il gelato, perché anche se il tempo non era dei migliori, non potevo farne a meno. La giornata era soleggiata, le nuvole erano sparse e bianche nel cielo azzurro, ma il vento era così forte da far muovere tutti i rami anche degli alberi più resistenti e massicci. Mentre camminavo sulla strada di ritorno a casa, notai una figura a me conosciuta fissare il laghetto, per poi alzarsi qualche secondo dopo. La sua persona snella mi apparve nella visuale e non riuscii a fare a meno di fermarmi. Raggiunsi l'irlandese e da dietro gli coprii entrambi gli occhi con la mano libera:
<< Cucù >> dissi poi liberando la presa per farlo voltare
<< Ciao Nichi, cosa ci fai qui? >> rispose sorridendo, intanto ci incamminammo senza meta
<< Ero andata a correre un po' >>
<< E quel gelato? >>
<< Eh, mi era venuta fame >> continuai ridendo seguita da lui
<< Certo che tu la coerenza non ce l'hai, vai ad allenarti e poi ti mangi il gelato, con questo freddo poi! >> notai che stringeva tra le mani un thè ancora fumante.
<< Simpatico insomma >>
<< Dai dammene un po' >>
<< Sei un pozzo senza fine Horan >> replicai esasperata
<< Almeno ti riduco le calorie >>
<< Lo so che devo dimagrire, ma dirlo in faccia ad una donna forse non è la migliore delle ipotesi, lo sai? >> risposi
<< No scusa, te sei qua a correre perché vuoi dimagrire? Ma ti sei vista? Sei impazzita? >>
<< Voglio solo perdere 3-4 kg >> dissi tranquillamente, ma Niall si piazzò di fronte a me ed io non riuscivo a comprendere il suo gesto
<< Senti Nicole non ti azzardare. Pesi 45 kg, non provare a voler perdere un solo grammo rispetto ad ora, mi hai capito? >> obiettò con un tono più alto di quello che era solito usare
<< Ma cos’è sta mania che tutti volete chiamarmi Nicole? E poi ne peso 46.5, e mi serve per danza, cosa ti salta in testa di risponderi così? >>
<< Piuttosto smetti di fare danza >>
<< Piuttosto smetti di cantare >> risposi.
Come se avessi mai potuto lasciar perdere la mia più grande passione, come per lui lo era il canto:
<< Chi ti ha detto che canto? Non lo sa nessuno a parte i ragazzi, nemmeno Barbara lo sapeva. È stato Harry? >>
<< No, passo le sere ad ascoltarti cantare con la finestra aperta. Anche se la tua è chiusa, ti sento benissimo. Pensavo ti fossi accorto che ti spiassi ogni sera prima di dormire, ormai sono 2 mesi che lo faccio. A proposito: bella la tua nuova canzone, ha un testo molto profondo >> confessai sincera, arrossendo subito poi. Lui si imbarazzò talmente tanto che mi prese il gelato dalle mani per poi mangiarne un po’, evidentemente non sapeva cosa rispondere:
<< Non faceva mica freddo per mangiare il gelato? >> continuai quindi io cambiando argomento
<< Ho cambiato idea >> 
<< E va bene >> mi arresi.
Senza neanche accorgermene eravamo già arrivati all'uscita del parco.
<< Dai, questa parte mangiala con me >> propose Niall
<< Meglio se lo finisci, effettivamente sono venuta per allenarmi e sono ancora caduta nella tentazione del cibo >>
<< Nicole in che senso tentazione? C’è qualcosa che mi devi dire? >> chiese tornando serio probabilmente cercando parole nascoste nella mia frase, ma evitai subito l’argomento, era totalmente fuori strada
<< No, semplicemente come ti ho già detto, devo dimagrire per danza >>
<< Posso sapere se te l’ha detto la tua insegnante? >>
<< Sì, me l’ha detto lei >> mentii
<< Perfetto, vorrà dire che glielo andremo a chiedere ora dato che è esattamente lì davanti alla fontana >> disse aumentando la velocità dei passi per raggiungere Darcey
<< NO ASPETTA! FERMATI! >> urlai d’istinto in preda al panico fermandolo per un braccio, non poteva certo andare a dirglielo, la Bussell si sarebbe arrabbiata se avesse saputo delle mie intenzioni senza prima aver chiesto un consulto professionale
<< Va bene non me l’ha detto lei, scusami, ma non andare a parlare ti scongiuro >>
<< Come ti è venuto in mente di metterti a dieta se non ne hai bisogno senza chiedere nemmeno se andasse bene? Sei già magrissima non puoi prendere queste decisioni senza aver consultato nessuno >> ancora non capii questa sua reazione esagerata
<< Le altre sono così magre e così slanciate ed io non sono al loro livello. Perdendo un po’ di kg sulle cosce potrei alzare la gamba ancora più di quanto lo faccia adesso, a quanto pare è l’unica cosa che mi riesce bene >> spiegai quindi per fargli comprendere
<< Le altre sono anche 20 cm più alte di te, come fai a non capire che sei troppo magra e che non va bene quello che stai facendo? Mangia questo gelato o vado da Darcey >> continuò con un'espressione veramente riflessiva
<< Facciamo metà, per favore, fallo per me. Non capisco cosa vai a pensare, ho la situazione sotto controllo te lo giuro. Te ne accorgeresti se no, ti stai facendo solo delle paranoie >> supplicai
<< Ti tengo d’occhio, ma ora mangia questo gelato >> disse portandolo verso di me.
Lo presi tra le mani e poggiai le labbra sulla mia metà, mi alzai sulle punte e avvicinai il gelato anche a Niall, mangiandolo così nello stesso momento con me come una coppietta carina. Dopo aver preso la sua parte, prese nuovamente il gelato e mi diede, senza che potessi aspettarmelo, un lungo caldo ed affettuoso bacio sulla guancia.
<< Se succede qualcosa con me puoi parlare, ok? Non volevo usare questo tono poco fa, scusami Nichi >>
<< Non è niente, ma davvero non preoccuparti. Non andare a pensare a strane cose che non stanno né in cielo né in terra. Volevo solo smagrire le gambe per quel motivo e basta >>
<< Non posso non preoccuparmi, ho paura di quello che stai facendo >>
<< Non ne capisco il motivo Niall, come lo fanno le body builder non capisco perché non posso farlo io >> risposi nuovamente convinta che avesse inteso male la mia decisione
<< Come faccio a spiegartelo, non voglio metterti pressione. Ma forse è giusto che te ne parli Nichi >> disse poi, sedendosi su una panchina e facendomi segno di seguirlo.
<< Cosa succede? >> chiesi spazientita, quella situazione iniziava ad irritarmi
<< Il pomeriggio in cui mi hai fatto salire in camera tua, mentre ti sei addormentata sono rimasto tutto il tempo sul letto abbracciato a te per starti vicino >> disse arrossendo, ed io di conseguenza
<< Ma vagando con lo sguardo per la camera notai una foto di te e gli altri tuoi amici che mi lasciò sbigottito >>
<< Sì, ma ne ho tante, quale? >>
<< Quella dove eravate sul prato in riva ad un fiume in costume... ne indossavi uno blu >> disse, e a quella frase sbarrai gli occhi. Non avevo messo sul ripiano quella foto. Non l’avevo neanche portata con me dall’Italia. Era impossibile. Ma mi ricordai subito dopo che Chiara l'appoggiò sulla mia mensola per fare le polveri in camera sua, probabilmente l'aveva dimenticata lì, ma mi sembrava troppo strano lo sapeva che non la volevo vedere, l'aveva portata nuovamente da lei per forza
<< Non capisco di cosa tu stia parlando >> finsi infine, convinta che era impossibile che fosse rimasta in camera mia
<< Sai bene di cosa sto parlando >>
<< Io non ho portato con me quella foto, né tantomeno l’ho messa in camera mia. Quindi non so di cosa stai parlando >> continuai, tradendomi con le mie stesse parole
<< Se hai capito che foto è evidentemente sai bene a cosa mi riferisco >> rispose insistente
<< Sai Niall, non credo siano affari tuoi >> dissi infine con una tale cattiveria che non mi apparteneva, ma non aveva il diritto di comportarsi così
<< Credo invece che siano affari miei >> replicò poi, voltandomi con forza la faccia per guardarlo. Non aveva mai osato comportarsi così
<< Mia cugina è morta a causa di una grave anoressia. E ora vedere te che vuoi dimagrire quando sei già troppo magra e dopo aver visto il tuo passato non posso fare finta di niente. Quindi sì, per quanto possa essere un argomento che non ti piaccia, sono affari miei. Da quando ti è venuta in mente sta cosa di voler dimagrire per danza? Ho bisogno di saperlo >> chiese senza lasciar passare alcuna espressione
<< Madonna Niall. Tu non sai proprio niente del mio passato, come fai a dire di conoscerlo? Non ero anoressica, non lo sono mai stata. Né tantomeno bulimica. Non capisco cosa parli senza di sapere le situazioni >> non potevo credere che volesse aver ragione senz neanche chiedermi niente in merito
<< Se non eri ammalata, ti stavi ammalando >> continuò a contrario mio con una tale tranquillità e fermezza che mi fece perdere ulteriormente la pazienza
<< Ho detto di no >> dissi alzandomi per andare a casa mia, non capivo come potesse permettersi
<< Fermati >> urlò alzandosi per raggiungermi
<< So che è un problema grave e che hai i tuoi tempi per poterlo affrontare, ma mi sto solo preoccupando per te >>
<< Senti Niall, mi dispiace davvero per tua cugina, ma come ti ho già detto non avevo nessun disturbo alimentare, non so che altro dirti. Dovresti prima chiedere al posto di aggredirmi così >>
<< Nichi, ti si vedevano le tutte le ossa del bacino. Oltre che la gabbia toracica e le ossa di tutto il resto del corpo. Per non parlare del tuo viso così scavato. Quasi non ti riconoscevo e mi si è stretto il cuore nel vederti in quelle condizioni >>
<< Ma davvero vuoi avere ragione te? Avevo solo perso qualche kg, basta. Ti ho già detto che non ero malata >>
<< Quando te la sentirai di affrontare questo discorso io ci sono, ma non voglio che dimagrisci ancora. Se continuerai con questa folle idea andrò a parlare con Darcey a costo di farmi odiare da te per il resto della vita. La salute è più importante, ricordatelo >>
<< Niall sei ritardato sì o sì? NON. AVEVO. DISTURBI. ALIMENTARI. >> urlai infine facendo scendere delle lacrime dai miei occhi, come faceva a non capirlo?
<< Senti finiamola qui ok? Non voglio litigare >> continuò lui con assoluta calma e comprensione
<< Dai, torna a sederti con me e facciamo due chiacchiere del più e del meno mentre ti tranquillizzi, ti va? >> continuò poi
<< No, mi va di tranquillizzarmi in camera mia >>
<< Come vuoi, ma vengo con te ovunque tu vorrai andare >>
<< Voglio stare da sola. Come fai a non capire quello che hai detto? >>
<< Perdonami, mi sarò sbagliato, non ti volevo offendere >> disse poi con un tono talmente falso che mi fece arrabbiare ulteriormente.
<< Mi scusi? Non voglio litigare con te >> insistette
<< Vedi che sei anche strafottente? Voglio stare da sola Niall, per piacere >>
<< Io non sono andato dalla tua insegnante sotto la tua supplica. Ora sono io a supplicarti di passare un po’ di tempo con me. Per favore, ne ho bisogno, voglio assicurarmi di risolvere questa faccenda e metterci una pietra sopra, non mi piace litigare dai >> continuò, semi-ricattandomi. Non potei che accettare e tornare a sedermi in parte a lui, restandogli comunque distante e con le braccia incrociate. Ripensai però bene al mio comportamento, a quanto ero stata sgarbata e cafona. Lui non lo poteva sapere, era logico che si fosse preoccupato. Lo avrei fatto anche io al posto suo. Quella foto lasciava intendere conclusioni sbagliate, chiunque l'avesse vista avrebbe pensato ad un'anoressia. Ma per il modo in cui si era comportato decisi di non spiegargli comunque niente, mi limitai solo a scusarmi:
<< Scusami Niall, ho esagerato, non volevo litigare con te. Ma detesto quando le persone credono di avere ragione su cose che posso sapere solo io senza prima magari chiedere >> 
<< Scusami te, ti dovrei credere. Ma sappi che non mi posso levare questo dubbio dalla testa, e che se te ne parlerò in futuro è solo a fin di bene. Parliamo di altro? >> chiese, allargando le spalle in cerca di un abbraccio
<< Va bene >> mi convinsi infine, sprofondando con la faccia nel suo petto mentre lui mi accarezzava i capelli.
Il suono del cellulare che segnalava un messaggio in arrivo interruppe il silenzio momentaneo che si era creato.
 
Da: Harry
“Devo parlarti, o forse ringraziarti, o forse tutti e due, booooh ciao scema grazie di tutto ti voglio bene XxIlRicciolino”
 
Ero sempre più convinta che quel ragazzo avesse dei seri problemi mentali. Niall, probabilmente vedendo che avevo fatto una faccia strana a causa del messaggio, mi chiese:
<< Tutto bene? >>
<< Sì, è Harry che fa il demente, ha detto che mi vuole vedere >>
<< Per cosa? >> chiese con un tono di voce diverso dal solito, cercando pure di guardarmi il telefono per leggere
<< Non per quello ce pensi tu >> risposi facendogli una linguaccia, tornando serena
<< Credo che sia per l'uscita con Fede >> continuai poi
<< Probabile, prima ero al parchetto appunto perché Fede mi ha voluto vedere e mi stava parlando della loro uscita >>
<< Ah sì? >> domandai, un po’ stupita
<< Sì >>
<< Capito >> mi limitai a rispondere, alzando involontariamente le spalle
<< Sei gelosa della tua migliore amica? >> chiese per stuzzicarmi
<< E tu del tuo migliore amico? >> replicai punzecchiandolo
<< No, non mi dà alcun fastidio >>
<< Lo vedo, Niall >>
<< A proposito, ti sei divertita ieri in palestra con la tuta aderente? >>
<< Ah quindi hai parlato con lui? E tu invece ti sei divertito a uscire con Fede e condividere con lei la merenda? >> sollecitai indicando il bicchiere del thè che ormai era diventato freddo. Non rispose e mi strinse solo di più a sé, alzandosi poi per raggiungere casa. Pensai per qualche istante alla situazione, per poi esclamare ridendo:
<< Ma ti immagini quei due come una coppia? >>
<< Oddio, meglio non immaginarselo >> iniziò a ridere facendo diventare quelle sue adorabili guance rosse.
<< Una che è testarda come le pietre e l'altro orgoglioso fino al midollo, se ne vedrebbero sicuramente delle belle >> continuai quindi, felice di aver riacquistato la nostra solita armonia
<< Per non parlare di quello che potrebbero combinare! Pensa che Harry l'anno scorso ha rotto l'anta della finestra perché non riusciva ad aprirla, e gli imprecò contro convinto che l'anta potesse sentirlo >>
<< Che demente... Ma credo che Fede lo superi: era nel parcheggio di un centro commerciale ed è entrata in una macchina scambiandola per quella di sua sorella, ma quando si accorse che al volante c'era un'altra persona ha urlato al conducente di uscire dandogli una sberla e dicendogli che non doveva permettersi di rubarle la macchina >> mi bloccai piegandomi dal ridere ripensando a quella scena che in realtà avevo vissuto io e Niall iniziò anche lui, diventò così rosso che ebbi paura. Sembrava non respirasse ma dopo parlò asciugandosi con la mano libera gli occhi, e poi continuando a bere il suo thè.
<< È pazza >>
<< Beh, in realtà l'ho fatto io questo, ma volevo cercare qualcosa per prenderla in giro >> confessai ridendo
<< Te non sei normale Nichi >>
<< Stiamo prendendo in giro i nostri migliori amici, ma se sono scemi non è colpa nostra >> 
<< Hai ragione, hai ragione. Pronta per la festa di domani? >> chiese spostando lo sguardo sui miei occhi marroni cambiando argomento.
<< Certo, da cosa ti travestirai tu? >> non ero pronta per niente, ma almeno il vestito lo avevo scelto
<< Ho un vestito fantastico, te lo devo far vedere, tanto ormai siamo quasi a casa... tu piuttosto come ti concerai? >>
<< Sarò una sposa cadavere! Ho le parigine al ginocchio con il sangue disegnato e un fiocco rosso su entrambe, una minigonna sempre col sangue disegnato e il fiocco, una maglietta bianca e il velo ancora col sangue >>
<< Guarda che ok che è Halloween, ma nessuno si traveste davvero per fare paura. Si usano vestiti come di carnevale, e poi con tutto quel sangue potresti far svenire qualcuno >>
<< Non fare il cretino, voglio proprio vedere il tuo costume guarda! Poi vedremo chi sembrerà più coglione >>
<< Come vuole lei signorina, almeno io non avrò una minigonna >> mi fece la linguaccia, ma vidi comunque il suo sguardo farsi più serio.
<< È per caso un problema? >>
<< No, ma va, l’ho detto solo perché a me non piacciono sulle ragazze, trovo più belli gli shorts >>
<< Sì, come no. Va beh, troverò qualcuno che sappia apprezzare una ragazza con la minigonna >>
<< Sarò io ad apprezzarla ok? Basta >> disse veramente serio.
<< Ma hai detto che non ti piacciono! >> risposi per stuzzicarlo ancora
<< Me la farò piacere >>
<< Non è che l’hai detto perché sei geloso? >>
<< No >>
<< Peccato, a me piacciono i ragazzi gelosi >>
<< Hai finito di provocarmi? Sono geloso lo sai bene. Ovvio che mi piacciono le minigonne. Adesso basta! >> concluse dandomi un bacio sulla fronte, decisi di non andare oltre.
Eravamo arrivati a casa, aprì la porta e salimmo le scale:
<< Okay, aspetta qui fuori dalla porta della mia camera che mi cambio… a meno che tu non voglia entrare >> propose entrando in camera e fissandomi con uno sguardo provocatorio, gli chiusi la porta senza rispondere per ridere subito dopo. Dopo qualche minuto sentii un:
<< Entra, ma tieni gli occhi chiusi >>.
Così feci, ma quando li aprii lo trovai con un vestito da folletto tutto verde con dei bottoni bianchi, un paio di scarpe ridicole rosse ed un cappello a punta. Non riuscii a trattenermi dall'ennesima risata, quel ragazzo faceva morire, non poteva realmente essersi vestito il quel modo. Avevo le lacrime agli occhi:
<< No ma sei serio? Dimmi che mi stai prendendo in giro, ti prego >>
<< Hey, che hai contro i folletti?! >>
<< Sei cretino Niall >>
<< Non insultare i folletti, la mia patria ne va fiera >> gli diedi un colpetto al collo e lui scoppiò a ridere.
<< Dai, mi cambio e ti accompagno a casa >> disse chiudendo la porta e girando la chiave per poi toglierla mentre ero ancora in camera
<< Dammi subito la chiave e fammi uscire! >> gli dissi
<< Lo so che vuoi stare qua tanto >>
<< Niall!!! >> protestai cercando di rubargli la chiave dalle mani fallendo miseramente, era troppo alto per una nana come me
<< Tranquilla, ci metterò poco >>
Mi sedetti sulla sedia girevole girata dal lato opposto a lui, ero veramente imbarazzata. Qualche secondo dopo Niall ruotò la mia sedia e fui costretta a portare lo sguardo sul ragazzo che era davanti a me senza maglietta e con i pantaloni. Non riuscii a distogliere lo sguardo dalle sue braccia toniche e dai suoi addominali lievemente scolpiti, per non parlare dell'estastico bianco con la scritta
Tommy Hilfiger” che si intravedeva dai jeans neri che indossava. Dovetti deglutire per restare poi a bocca aperta.
<< Tutto bene? Ti sei incantata? Volevo solo chiederti quale tra queste due magliette mi sarebbe stata meglio con questi pantaloni >> disse poi facendomi vedere una maglietta rossa nella mano destra ed una bianca nella mano sinistra
<< N
on mi sono incantata, stavo solo notando che ti piace la marca Tommy Hilfiger come a me. E poi non è vero che volevi un mio parere, l’hai fatto apposta >>
<< Fatto apposta cosa? >> chiese, facendo il finto tonto, così decisi di non dargli quella soddisfazione a cui ambiva
<< Niente, ti sta meglio quella bianca, il colore si addice di più a quei pantaloni >> risposi seria, notando il suo sguardo di disappunto
<< Tanto lo so che ti ho fatto un bel regalo >> disse infilandosi la maglietta facendo guizzare i suoi muscoli e, ancora una volta, dovetti deglutire per poi mordermi il labbro, ma poi tornai alla realtà
<< Guarda te che egocentrico e presuntuoso >>
<< Sai che ho ragione>> 
<< Ti ho detto di no >>
<< E allora perchè mi fissavi il pacco? >>
<< Ma te sei fuori di testa! Non ho fatto niente del genere >>
<< E allora come sai di che marca sono i miei boxer? >> chiese infine, prendendomi alla sprovvista
<< Ho solo... Niente semplicemente spno bassa e quando mi hai girato la mia testa era all'altezza dei tuoi pantaloni quindi ho letto l'elastico perchè era la prima cosa che ho visto >> mentii convinta di aver trovato una scusa accettabile
<< Farò finta di crederci >>
<< Pensala come vuoi >> risposi infine, facendo la finta offesa
<< Hey, stavo solo scherzando >> 
concluse abbassandosi al mio livello per darmi un bacio sulla guancia
<< Ti accompagno a casa >>.
Una volta arrivati fuori dal mio portone lo salutai e quando aprii il mio appartamento, gli diedi un bacio sulla guancia che ricambiò e mi strinse poi in un abbraccio:
<< A domani Nichi, buonanotte per dopo, sogni d'oro. Scusami per aver insistito prima >> gli sorrisi
<< Buonanotte, non c’è nessun problema, è già acqua passata. Ti voglio bene Niall >>
<< Anche io piccola >> rispose prima di darmi un ultimo bacio e un lungo abbraccio, per avviarsi poi verso la sua casa.
Gli lanciai un ultima occhiata mentre lo vedevo dileguarsi, prima di chiudersi la porta alle spalle mi fece l’occhiolino. Io sorrisi fissando per ancora qualche secondo la sua porta chiusa. A quel punto chiusi la mia ed andai a cenare con gli altri.
 

 
 _______________________
SPAZIO AUTRICE

Beh, ciao ragazze, ho aggiornato piuttosto in fretta, spero vi faccia piacere!
Dunque, questo capitolo era veramente microscopico e ho aggiunto davvero davvero davvero tante parti.
Vi ricordo come sempre che se non vi arrivano le emozioni, probabilmente saranno nel capitolo successivo dove le protagoniste ripensando alle scene lo spiegheranno. So che può non piacere fatta in questo modo, ma le ragioni sono 2: la prima i capitoli diventerebbero davvero troppo lunghi, e già lo sono. La seconda, non sono brava nel fatto delle emozioni, mi piace di più narrare e lasciarle immaginare, ma sono consapevole che sono importanti quindi mi prendo un po' di tempo in più per ragionarci meglio. Comunque, spero che la scena di Liam e Giuly vi sia piaciuta. Insomma, alla fine la storia è a rating arancione e ancora non avevamo inserito niente (ai tempi) pensando di metterlo molto più avanti, ma rivalutandolo direi che ci sta. Se è a rating arancione ci devono essere varie parti, non solo 2/3. Spero che le descrizioni siano ciare, è la prima volta che provo a scrivere in questo modo, e so di avere ancora tanto da imparare, ma magari apprezzate comunque! Magari proverò a migliorarla ancora più avanti.
Spero di poter migliorare anche sotto vostri consigli, per cui, se avete qualche osservazione, fatevi avanti!
Vi lascio al vecchio spazio autrici e alle immagini che come sempre trovate in fondo!
Buona continuazione, a presto!
Baci, Nichi.
________________________________________
SPAZIO AUTRICI    
 

Ciao :) Eccoci col nuovo capitolo!
Innanzitutto buon anno a tutte!
Speriamo in un 2015 pieno di allegria e di gioia per tutte :)
Dunque, in questo capitolo Fede decide di aprirsi con Niall e di parlare con Zayn.
Come andrà avanti secondo voi? 
Si scommesse pareri di ogni tipo ahaha.
Dunque dunque dunque, ci sarà una festa in maschera eh?! Mmmmh vi anticipiamo che se ne vedranno delle belle.
O forse brutte.
Dipende da come la prendete voi ;)
Abbiamo gia parlato troppo, quindi detto questo ecco il solito rituale:
 passate a leggere le sue storie, sono bellissime:

AnVe_96 : “You managed to make me fall in love”
Ecco il link:
 http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2523412&i=1
e anche "Do you wanna dance with me?", ecco il link:
 http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2889042&i=1

un’altra di ToInfinityAndBeyond_ : “SMILE AND IF YOU CAN'T FIND A REASON TO DO, DO IT FOR ME"
Ecco il link:
 http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2722722&i=1

Ed anche "TWO WORLDS COLLIDE" scritta da Gre di ToInfinityAndBeyond___ & da me, Fede di FoxFire:
 http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2952914&i=1

Di questa storia, abbiamo creato il Trailer che potete trovare sul nostro canale Youtube:

https://www.youtube.com/channel/UCbXq9eQQ5frFfO3CYJMp9pQ
Ecco il link del Trailer:
https://www.youtube.com/watch?v=j70Orat4VGU

Ed infine abbiamo il trailer della nostra storia, ecco il link:

http://youtu.be/nTEubql5afk
Vi lasciamo alle immagini, ciao un bacione.
Vostre
-FoxFire
-Nichi&Fede

 
 Giuly e lo snapchat alla ricerca dei costumi per la festa Fede che esce per sfogarsi con Niall
 Nichi a casa di Niall, che prima era andata ad allenarsi
  
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