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Autore: Dicembre    18/11/2008    7 recensioni
Nyven è uno schiavo, nato in catene non ha mai vissuto una vita diversa, per lui un padrone vale l'altro. Quando viene venduto al Crocevia, non può immaginare chi sia il suo nuovo padrone, nè chi viva alla sua corte. Si accorge però subito che il luogo dov'è stato portato è completamente diverso da tutto ciò che ha visto e da tutto ciò che ha vissuto. Irìyas l'ha acquistato per i suoi capelli, cremisi ed indomabili, che hanno una proprietà indispensabile di cui neanche un mago della sua potenza può fare a meno. Specialmente quando il mago si ritrova ad affrontare il Fuoco Eterno, scagliatogli contro da un suo vecchio amico e si ritrova legato ad una promessa fatta ad un drago per cui farebbe di tutto. Nyven è intrappolato in quest'intreccio di tradimento e di fedeltà e ne rimane inevitabilmente affascinato. Ma c’è un fondo cremisi, un’anima dedita al fuoco nel ragazzo, che nessuno sa spiegare , ma che tutti temono. E’ innata, sconosciuta ed indomabile.
Il mago però non può lasciarlo libero, e Nyven non conosce cosa giace nel suo animo. La matassa è stata srotolata troppo tempo prima perché ora si possa tornare indietro. Il Re, il cavaliere e amico del mago, il traditore… Tutti vogliono qualcosa, mentre il Regno rischia di ardere in eterno.
Genere: Romantico, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cremisi_28

L'avevo promesso: non ci saranno sempre "misteri su misteri", ecco che la trama inizia a districarsi, a farsi capire. Ecco che alcuni nodi vengono al pettine e vengono "sciolti". O se non altro, le cose iniziano ad avere un certo ordine. Voi che dite? Il povero Nyven ha comunque la testa confusa, ma quella ahimè, è pure difficile da sconfondere XD Mando un bacino a tutti quelli che leggono, ci stiamo avvicinando al capitolo 30, se siete ancora qui (o già qui) vi adoro *_* Dicembre ^_^/

Capitolo Ventotto

 

 

La trovarono così, cosparsa di fiori bianchi, che coprivano l’altare e ne profumavano l’aria.

La trovarono così, la Cappella del Vespro, inesorabilmente vuota ed incredibilmente sola.

“La Cappella morirà, se nessuno prenderà il posto della Bianca” sussurrò Zir, temendo, con la sua voce, di disturbare il sonno di quei luoghi “Non esiste più un noviziato dal quale scegliere il successore della Bianca e il Mattino è troppo lontano da qui perché il suo celebrante si preoccupi del Vespro”

Irìyas raccolse un fiore: “Era destino che la Bianca scomparisse nella sua follia. Non so se mai qualcuno prenderà il suo posto. Non è affar mio”

“Ma senza il suo Vespro, anche il Mattino si spegnerà. E senza le due Cappelle…” il coniglio sospirò, non osando pensare alle conseguenze che la distruzione di Mattino e Vespro avrebbe  portato.

Sideas alzò il Frammento d’Acqua di A’ece’nar e lasciò che questo brillasse al sole, di una luce azzurra innaturalmente intesa.

“Lascia che sia io ad occuparmi di questo mondo, non chiedere ad Irìyas risposte che non può avere”

“Come hai fatto ad ottenere un Frammento d’Acqua?” Zir venne percorso da un brivido di stupore, e lo stesso Irìyas non nascose la sua meraviglia.

“Porti con te il Frammento di Fuoco più grande del Regno e allo stesso modo maneggi un Frammento d’Acqua senza subirne conseguenze…” disse ammirato.

“Me l’ha donato A’ece’nar, il secondogenito dei regnanti della Città Nascosta. Non so perché, ma ho intenzione di scoprirlo. Non so quali porte mi aprirà, ma so per certo che solo capendolo potrò restaurare la pace in questo Regno che ormai, è chiaro, si sta sfaldando sotto i nostri occhi”

“E ripristinerai i Noviziati?” Zir era scettico.

Sideas sorrise, non sapendo rispondere: “Non lo so, Zir. Davvero. Ma sarebbe sciocco da parte mia pensare che per rifondare questo Regno io debba solo confrontarmi col Re. Il Vespro ha fondamenta molto solide, ma avrà bisogno presto di una celebrante. E così…” Non terminò la frase, troppe cose da dire e nessuna allo stesso tempo. Del resto, ormai lo sapeva, quel Frammento d’Acqua  aveva segnato il suo destino.

“Partirò dopo aver liberato Gyonnareth” poi si girò a guardare Irìyas che fissava la Cappella “le nostre strade si divideranno definitivamente lì”

Il mago annuì: “Può darsi che si incrocino nuovamente” disse, più all’aria che ai due che gli erano vicino “Andrai alla Città Nascosta?”

“Starò qui, all’inizio” Sideas sospirò “Ho bisogno di capire esattamente quello che sta succedendo per non fare passi falsi”

“Ma qui, Sideas, è lontano dalla capitale e lontano dai due regni confinanti…”

Qui, Zir, è la casa di Irìyas, che non è davvero lontana da nulla, nel Regno. Perché credi che sia venuto?”

Irìyas non trattenne la risata, quando vide sul muso di Zir un’espressione di completa confusione.

“Chiunque abbia il permesso di abitare la mia casa, lo ha di conseguenza per ogni suo accesso...” Zir cominciava a capire. Irìyas avrebbe lasciato la sua casa al vecchio amico, e con lei anche tutti gli accessi creati dal mago che rendevano il suo palazzo relativamente vicino a qualunque regione del Regno.

“Basta parlare del futuro, ora dobbiamo riportare l’attenzione al presente. Zir “Il tono di Irìyas era completamente cambiato “Va’ ad assicurarti che Nyven dorma. Il pensiero di Adiisia deve lasciarlo in pace almeno per un po’. E assicurati che la dea dell’Acqua stia tessendo i suoi capelli”.

Il coniglio salì – con una certa goffaggine – sul cavallo che l’aveva portato al Vespro. Guardò il Vespro e sospirò. Era davvero un peccato che tutto fosse in rovina.

 

“Perché Gyofinnan ha fatto tutto questo?” Dopo lunghi minuti di silenzio, Sideas diede voce alle sue domande.

“Gyofinnan è un essere molto aggressivo. Avrà avuto le sue ragioni, ma di certo, ha agito d’istinto”

Sideas scosse la testa: “Un drago impulsivo?” chiese incredulo.

Irìyas si strinse nelle spalle: “Per quanto lo possa essere un drago… Ai nostri occhi la loro vecchiaia è sinonimo di saggezza. La loro forza è sinonimo di dominio. Ma anche loro, esattamente come gli uomini, sono dominati dal carattere che è stato donato loro alla nascita. Gyofinnan non fa differenza” sospirò, distogliendo lo sguardo dal Vespro. “Gyofinnan vuole che Gyonnareth venga liberato. Non vuole altro. Qualunque cosa intralci il suo percorso, dev’essere spazzato via”

“Una forma di egoismo…”

Il mago annuì: “Una forma di egoismo, sì. Senza che sia necessariamente malvagia. Semplicemente, Gyofinnan non ha alcun interesse per le faccende umane, né per questa terra. Vuole tornare nella propria, col suo compagno. La Bianca deve, in qualche modo, aver fatto un passo falso”

Sideas annuì: “Un passo falso che le è costato la vita”

“Per Gyofinnan questo ha poca importanza. Un essere semi-eterno vede, nella caducità dell’uomo, la sua fragilità…”

Il cavaliere annuì: “Ora è nascosta, più di prima. Non c’ più la Bianca che la protegge… Perché rimane qui?” Sideas si voltò verso l’amico “Perché Finnan non se ne va, aspettando che Gyonnareth venga liberato o che distrugga il Regno?” fece una piccola pausa “Che cosa lega Gyofinnan a te, Irìyas?”

Irìyas sorrise, voltandosi verso l’amico. Non rispose subito, ma rimase a guardarlo per un istante, con una certa ammirazione.

“Non avresti mai dovuto andartene dall’Accademia e dirigerti verso la Capitale. O forse è colpa mia, non avrei mai dovuto lasciar passare così tanto tempo prima di ritrovarti”

Non rispose alla domanda, ma si diresse verso l’interno della Cappella. Il cavaliere lo seguì. In prossimità dell’altare, Irìyas riprese a parlare.

“Ero appena andato via dall’Accademia. Il Saggio Alem era morto, ucciso da una forza ignota. Hago era scappato rubando il segreto di come andare ad Est e appropriandosi del mio sogno. Ricordo i giorni che succedettero agli ultimi all’Accademia con una certa difficoltà. Non so esattamente cosa feci, forse perché anche allora non sapevo cosa fare… Pensavo di essere stato privato di tutto, del mio maestro, dei miei amici, e, soprattutto, che tutto quello che avevo voluto costruire per raggiungere il mio obiettivo fosse stato disfatto e calpestato” Irìyas sorrise, sedendosi sulla base di una colonna ormai in frantumi. “In quei giorni avevo completamente perso la mia lucidità. Non riuscivo a capire dove ritrovare la mia storia”

Sideas a sua volta si sedette vicino all’amico, per ascoltarlo; non fece rumore, per non interromperlo. Gli eventi all’Accademia – lo sapeva bene – erano una parte troppo fragile del passato di Irìyas che non potevano essere interrotti da alcun rumore.

“Non avevo un luogo dove tornare, né dove andare.  In quei giorni camminai e cavalcai a lungo. Molto a lungo, fino ad arrivare ai Confini del Mondo. Li hai mai visti?” Irìyas non aspettò la risposta. “Ero a Sud, fra il territorio di Droà e le Rapide di Ocber, dove crescono gli Alberi Millenari. Avevo viaggiato così tanto da essere arrivato alla Fine del Mondo e non aver assolutamente capito dove doveva portarmi la mia strada. Una volta arrivati al confine, che cosa si fa? O si va in mare, andando incontro a morte certa, oppure si torna indietro. Io non avevo intenzione né di fare l’una, né l’altra cosa. Perciò mi sono fermato. Dopo giorni e giorni, mesi forse, mi sono fermato, perché la strada s’interrompeva.

Il promontorio dov’ero arrivato e dove mi sedetti era molto più in alto del livello del mare, ma ugualmente qualche onda raggiungeva il mio piede. E rimasi lì a guardare quello spettacolo incredibile. Davanti a me il mare cadeva quasi subito, in una cascata di cui non si vedeva la fine. Creava mulinelli e vortici apparentemente senz’ordine e poi cadeva, inevitabilmente. Più ad Ovest invece, dove gli Alberi Millenari si arroccano e dove sprofondano le loro radici, l’acqua è molto più calma e il mare molto più pacato. La distesa azzurra  è molto più ampia e solo in lontananza, osservando bene, si vede la fine del mare. Lì, lontano, si può anche intravedere una delle Colonne. Purtroppo il suo colore si confonde con quello del cielo, perciò è difficile da vedere bene” Irìyas sembrava perso nel suo racconto, probabilmente tornato nel lontano Sud.

“Rimasi lì per un po’, a guardare il mare che cadeva e a chiedermi che cosa potessi fare. Finché non mi accorsi di non essere solo laggiù. Le Ancelle riempivano le loro giare d’acqua e la riversavano nelle Rapide di Ocber, che poi avrebbero riportato l’acqua al Mare Interno. La loro figura era appena accennata, esile ed imponente allo stesso tempo. Probabilmente c’erano anche quando ero arrivato, ma ero così preso dai miei pensieri che non le avevo viste. E’ lì che l’Ancella che ora è nel lago mi parlò per la prima volta. Senza che facessi niente, mi si avvicinò appoggiando la sua giara sull’acqua del mare e nuotando fino a me, per poi raggiungermi sul promontorio. Sapevo dell’esistenza delle Ancelle, ovviamente, ma non le avevo mai viste.

All’inizio non disse niente, si limitò a guardami e io a guardare lei. Aveva l’odore della salsedine e i colori del mare. Poi, d’un tratto, sorrise e m’indicò l’orizzonte, lontano. Troppo lontano perché io potessi vedere. O comunque non subito”

Irìyas prese fiato, ricordando nel dettaglio ogni risvolto di quel giorno.

“Fu così che incontrai Gyofinnan la prima volta. Un drago bellissimo, con le scaglie bianche che riverberavano la luce del sole ed un’eleganza che non avevo mai visto prima. Planò vicino a me, con quel suo fare che ho imparato essere tipico di lei: un po’ aggressivo e un po’ silenzioso. Quasi volesse testare le persone prima di rivolgere loro la parola. Mi parlò nella Lingua Antica, sapendo che è una lingua ormai dimenticata dalle orecchie degli Umani. Ma all’Accademia avevo imparato tutto ciò che ne era rimasto, perciò qualcosa capii. E questo, probabilmente, la ben dispose nei miei confronti.

E’ vero dunque quello che si dice, mago disse nella Lingua Ufficiale del Regno tu sei il compagno di studi di Hago l’Alchimista. Tu sei il mago dagli straordinari poteri.

Io non risposi subito, affascinato com’ero da lei e infastidito da quel nome pronunciato ad alta voce

Non so chi ti ha dato le informazioni che hai, ma di certo sono datate. Non sono più il compagno di studi di Hago.

Era troppo attenta – e io troppo giovane per nasconderlo – per non accorgersi del risentimento che provavo pronunciando quel nome.

So bene, disse lei, che la tua strada e quella di Hago si sono separate perché, ora, quella di Hago s’è incrociata con la mia.

Ricordo che se l’avessi avuto di fronte, avrei potuto ucciderlo lì, con le mie mani, ma solo quando Gyofinnan riprese a parlare, capì che dovevo fermare quel pazzo ad ogni costo.

Ha catturato Nnareth, il mio compagno.

Come può averlo catturato?

Gliel’ha insegnato l’Accademia.

Come ha potuto…

Per andare ad Est, l’ha messo in catene.”

Irìyas si alzò, e si mise di fronte a Sideas, parlandogli dritto negli occhi.

“Servono i draghi per andare ad Est” disse in un solo fiato, come sussurrando un segreto.

“Nessun viaggiatore è mai tornato dai Territori perché solo volando sul dorso di un drago si riescono ad oltrepassare, a superare il mare e ad arrivare nei Regni dell’Est. Solo sul dorso di un drago io avrei potuto scoprire cosa c’è al di là dei Territori di Confine” sospirò, quasi qualcosa, d’improvviso, l’avesse vinto “Ma nessun drago porterà mai nessun umano sul proprio dorso, per permettergli di viaggiare e scoprire ciò che vuole. Il draghi sono esseri liberi, mai avrebbero accettato di portare me, Hago o chiunque sulla propria schiena per assecondare i nostri futili desideri”

“Ed è per questo che Hago ha soggiogato Gyonnareth?”

Irìyas annuì: “Aveva imparato come farlo all’Accademia, e non aveva esitato a mettere in pratica le sue conoscenze, nonostante sapesse benissimo che i draghi sono animali sacri…” prese tempo “Nonostante sapesse benissimo che non gliel’avrei mai permesso”

Sideas capì “E’ per questo che Gyofinnan è venuta a cercarti?”

“Sì, è per questo. Gyofinnan sapeva che era troppo rischioso - per lei - opporsi a Hago. Se questi era stato in grado di soggiogare Gyonnareth, altrettanto avrebbe potuto fare con lei. Se lei si fosse fatta catturare allora, le loro speranze di libertà sarebbero svanite del tutto. Hago sa bene che se catturi un drago, questo non ti perdonerà mai. Non lascerà mai vivo e libero un drago a cui ha messo le catene”

Sideas annuì e Irìyas riprese a parlare: ”Ma Finnan sapeva che io potevo fermare Hago, potevo impedirgli di andare a Est. E sapeva anche che avrei comunque impedito ad Hago di fare ciò che io volevo fare”

“E come poteva saperlo?”

“Questo non lo so, ma quando venne a cercarmi, ai Confini del Mondo, sapeva già molte cose. E mi fece una proposta che non potevo certo rifiutare” sorrise, ricordandosi quel giorno.

“Ed è il motivo per cui Gyofinnan ora è qui”

Il mago annuì: “Se fossi stato in grado di liberare Gyonnareth dal giogo di Hago, mi avrebbe portato lei ad Est, volontariamente. Mi avrebbe permesso di volare sul suo dorso e mi avrebbe fatto attraversare i Territori, il Mare e avrebbe finalmente esaudito il mio desiderio”

Sideas inarcò le sopracciglia, sorpreso: “Liberare Gyonnareth e sconfiggero Hago, quindi, non è semplice vendetta”

Irìyas scosse la testa: “Abbiamo stretto un patto. Liberare Gyonnareth senza ferirlo, cosicché io possa andare ad Est”

Sideas vide finalmente tutto chiaramente: “E la rete che stai facendo tessere dall’Ancella è per rendere innocuo Gyonnareth…”

“I capelli di Nyven domano persino la fiamma dei draghi. Domano qualunque fuoco. Affrontare Gyonnareth il giorno del Solstizio senza rendere innocua la sua fiamma sarebbe da pazzi…”

“Tutto questo, però, ha portato l’anima di Nyven a risvegliarsi, il suo fondo cremisi a scalpitare pur di venire fuori…”

Irìyas non rispose subito: “Nyven”disse d’un tratto” è tutto ciò che non ho ancora capito, non so perché tutto quello che lo circonda sembra affondare le sue radici in avvenimenti di molto tempo fa”

Irìyas si alzò, facendo cenno all’amico di seguirlo: dovevano tornare a casa.

“Il mare continuò a cadere, ai Confini del Mondo, ma quando me ne andai di lì, io ero un uomo completamente diverso da quello che era arrivato laggiù per caso”

“Forse non era poi stato per caso”

“Forse. E forse Nyven ha una ragione per essere qui”

***

DJKIKA: non me ne volere *_* Appoggia quel badile, suvvia ''^_^ LO shounen ai scarseggia, lo so, ma perchè dev'essere inserito in altri luoghi. L'attrazione è chiara, ma non potevo farli saltare addosso l'uno all'altro, Avrei fatto un OOC in una original! La tentazione (ammetto) però, è stata grande XD abbi un pochino di fede . baci

Ali ò_O la mia pelle devo venderla molto cara °_° Lo so, lo so...La tentazione era enorme. credimi. Ma non era proprio quello il momento giusto. Ora, quando Irìyas deciderà che è ilmomento giusto, magari, avrai già tirato fuori il fucile e sparso il mio sangue per i 5 continenti... (Voglio dire, lo spargerei io stessa, se poi non dovessi andare a raccattarlo in giro XD). Baci baci

silencio caro, ciao! Bello risentirti *_* Grazie tantissimo per la tua recensione e spero che questo capitolo (in qualche modo un po'  chiarificatore) ti sia piaciuto altrettamento ^_^ Sideas piace moltissimo anche a me, mi diverte. Così tanto da dedicare 8finito cremisi) una storia tutta a lui. Il "seguito" (se di seguito si può parlare, dato che sarà solo un seguito "temporale") lo vedrà alle prese con gravi problemi di politica interna ed estera XD I koob, invece, sono quel che sono. Un popolo molto chiuso nelle sue tradizioni e molto irritato dalla presenza di esterni. Non potevo creare degli illuminati. In ultimi, la lingua...Sulla lingua ci sto facendo un piccolo dizionarietto. Mi piacerebbe scrivere anche qualcosa della Lingua Antica, ma temo che il risultato la "imbartardisca" troppo. La lingua del regno, invece 8diversa da quella della Citta Nascosta ha regole di pronuncia più precise. Appena è pronto lo posto ^_^ Un bacio grande, a presto ^_^/

Namida:hai perfettamente ragione! i nomi degli abitanti della città nascosta sono impronunciabili; e non solo per te. Io che li ho inventati, poi, fatico a ricordarli...vedi  un po' ._. Forse un "Giorgio" sarebbe stato meglio XDD Felice che lo shounen ai sfumato ti sia piaciuto (e che almeno tu non mi abbia minacciato di morte °_°) Besos

Francesca: era ora, me lo dico io stessa XD

Aealith: salvatore! scusami. Chissà perchè ero convinta fossi una ragazza. Birra per farmi perdonare? Le fan dello shounen ai mi sono collassate sì, ma mi hanno anche minacciato di morte, di accoltellamenti nella notte e cose simili. Aiuto °_°  (però mi salvo, dato che Hago sta davvero arrivando... XD). Vendo cara la pelle XD

BiGi: ogni promessa è debito, abbi fede °_°

Aphrodite, sorellina. felice di risentirti. E felice che i capitoli ti siano piaciuti. Irìyas lo sto persuadendo a che si sciolga un pochino, del resto non può mica rimanere tutto d'un pezzo fino alla fine °_° altrimenti non c'è divertimento XD

Yuko: Sideas *_* Mi piacer così tanto che s'è meritato una storia da protagonista (dopo Cremisi). Non manga tantissimo alla fine, perciò sto già delineando il suo percorso. Non potevo lasciare che un personaggio così mi sfuggisse (poi quei capelli bianchi, quell'aria assorta... Mi piace *_*). Pensa che all'inizio era davvero solo un personaggio minore... 

Un bacione a tutti...

  
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