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Autore: Mikirise    10/01/2015    9 recensioni
Piper sa che sua mamma è… speciale.
Sa che è bravissima a risolvere i problemi di cuore delle persone, nonostante non riesca proprio a togliersi quel sorriso divertito dal viso, quando qualcuno soffre per amore.
Non sa, però, come Afrodite faccia a risolverli, questi problemi.
Bacchetta magica? Stregoneria? Lavaggio del cervello?
No, è inutile, non riesce proprio a immaginalo.
Ma Leo può.
Piper non ha mai accettato di lavorare per sua madre, ma Leo, con un contratto che non chiedeva soldi ma la soluzione ai suoi problemi sentimentali, sì.
E questo è il racconto di quell'anno in cui Leo fu il meccanico-aggiusta-tutto della biblioteca e di come questo lavoro gli cambiò la vita.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Afrodite, Calipso, Leo Valdez, Nico di Angelo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Tutta colpa di Afrodite'
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Note: E queste sono le ultimissime note di questa storia. Con l'ultimissimo ringraziamento, quindi mi ci devo impegnare:

Grazie. Tante. Davvero.

Come ho già detto, non ero molto sicura su questa storia. All'inizio sono stata spinta dalle mie sorelline che dicevano “Ma sì, dai, è una buona idea” ma non mi aspettavo un'accoglienza così calorosa.

Avete recenaito, seguito, ricordato e preferito. E questa è stata la storia più amata di quelle che ho già scritto e… beh, è grazie a voi. Quindi, alla fine, questa storia è stata - nel senso di esistere- per ognuno di voi che sta leggendo in questo preciso istante. Altrimenti, mi sarei deloralizzata e avrei lasciato tutto a metà. Mi capita sempre.

Grazie :)

 

Come utilizzare la biblioteca nella maniera più sbagliata in questo mondo ed essere felici

Ossia di quando Leo scoprì dei retroscena della vita di tutti che non avrebbe mai, mai, proprio mai, confessato a Piper

Capitolo dieci, o Epilogo, o Prologo: Non pensare di essere speciale




"Allora, com'è avere una vera ragazza e non una immaginaria?" chiese Nico, bevendo Coca-cola, con aria innocente.

"È come...” prese a rispondere Leo, ignorando, volutamente o no, la sottile presa in giro del ragazzino “è come avere un'Afrodite in miniatura che mi comanda di fare questo o quest'altro. Lo sapevi che, per regola, i ragazzi devono sempre aprire le porte, portare il caffè e le borse? Sai quanto cavolo pesano i libri? Tanto"

"Benvenuto nel mio mondo" borbottò Percy, sorseggiando del tè blu, probabilmente di mirtilli "e quando ti chiedono di condividere i tuoi dolci con loro? Se lo mangiano sempre tutto loro!"

"Mi ha chiesto di fare da modello a Rachel. Sono dovuto stare fermo per tre ore. Tre ore! Sai cosa vuol dire?"

"Questo non è niente. Io devo affrontare Atena tutte le volte che vado a prenderla a casa. Quella donna ha cercato di uccidermi!"

"Hai paura di Atena? Mai visto in faccia Atlante? Ha cercato di schiacciarmi sotto i pesi che usa per fare esercizio. Cento chili su un ragazzo come me!"

"E poi quei Fai sempre cose stupidissime! Per una volta, potresti non farmi prendere questi spaventi?"

"Illuse" rise Leo.

"Sembra divertente" commentò il più piccolo "Perché non ti fidanzi anche tu, Jason?"

"Perché per sopportare certe cose devi essere innamorato, no?"

"Più che innamorato" ammise Leo, con un sorriso "Nico, possibile tu ci voglia far sempre parlare dei nostri sentimenti?"

Nico continuò a bere la sua Coca-cola, alzando le spalle.



☆★☆★



“Questo vale come appuntamento?” Calypso afferrò il gelato che il ragazzo aveva in mano, per leccare del pistacchio e poi scuotere la testa, valutando il gusto e se sarebbe potuto diventare un suo gusto preferito.

“Non saprei” sbuffò Leo, contemplando il gelato, ma lasciandolo in mano di lei, come gli aveva detto di fare Jason qualche ora prima -Percy gli aveva consigliato quello che Charles aveva consigliato a lui quando aveva iniziato ad uscire con Annabeth: se una ragazza ti vuole distruggere, sicuramente ti ama, sta tranquillo. Ora, Leo non sapeva cosa doveva farci con questo consiglio, ma lo aveva tenuto a mente, per cercare di capire i pensieri della sua ragazza -questa è una bella bomba: per chi pensava che Leo Valdez non avrebbe mai avuto una ragazza, alla faccia vostra!- “Sono nuovo in questo campi”

“Sì, è un appuntamento” riprese lei, ridandogli il gelato tra le mani e porgendogli il suo “Anche se il mio naso è gelato” e rosso. Ma non disse che il suo naso era rosso. Semplicemente fece un sorrisetto ed alzò leggermente le spalle. Non so dice mai no ad un gelato, nemmeno in pieno inverno.

“Il mio naso è caldo” rise lui, alzando il mento, come se fosse un merito tutto suo.

Calypso alzò la mano con in mano il cono gelato e lasciò un po' di fragola sul naso di Leo, che aprì la bocca in protesta.

Lei lo zittì con un bacio e scoppiò a ridere prima ancora di staccarsi da lui. E lui anche iniziò a ridere, ma sentiva freddo sul naso.


🔅🔆🔅



"Ah" gongolò Afrodite al telefono "Devi vederli. Sono riuscita a farli parlare e loro si sono piaciuti ed innamorati. Se devo dirtela tutta, pensavo che Leo fosse gay. Cioè, scommettendo, avrei detto che avrebbe scelto Nico. E sarebbe stata una buona scelta. Se fossi maschio e con una decina d'anni in meno, avrei scelto Nico"

"Mamma" rispose Eros "questa conversazione sta diventando imbarazzante. Di nuovo. E, non per dirti niente, c'è qui Psiche che..."

"Ma ha scelto Calypso. Ed anche lei è un buon partito. In fondo, sì, perché non ci ho pensato io? Quei due si stavano cercando da anni, ormai"

"Mamma, quest'argomento non m'interessa"

"Sai che nome ha la loro coppia? Caleo..."

"Mamma"

"In greco vuol dire Chiamo. Ed in effetti loro non hanno fatto altro che chiamarsi. Cercavano e chiamavano amore, finché non si sono trovati. Devi vederli. Litigano, fanno pace, si punzecchiano e ricominciano da capo. Pensa che lei ha trovato il modo per costringerlo a portarle il caffè tutti i giorni"

"Che bello"

"E lei lo sopporta in tutte le sue stranezze! Pensa che lo ha aiutato a costruire una torre di controllo nel giardino della biblioteca!"

"Non è illegale?"

"Non con il permesso del proprietario. Io"

"Mamma, senti, sono felice che tu sia felice, ma io e Psiche..."

"E tu che pensavi che non sarei riuscita a fare niente, senza di te"

"Penso che la maggior parte del lavoro lo abbiano fatto i ragazzi e non tu"

"Oh, taci" Afrodite scosse la mano in aria "La prossima coppia chi dovrebbe essere?"

"Mamma, senti, smettila. Non ce la farai, è troppo difficile e non è alla tua portata. E poi, davvero?, non tentare la sorte. Calypso e Leo si sono trovati da soli. Certamente non sei stata tu ad aiutarli"

"Porta rispetto a tua madre! Forse non mi aspettavo che Leo mi chiedesse direttamente aiuto, ma sapevo perfettamente come farlo muovere e come farlo arrivare a certe conclusioni. Fargli fare il tuo lavoro, anche se ha fatto più macelli che riparazioni, è stato un colpo di genio. L'ho fatto parlare con le persone che si sono innamorate, con Calypso e Nico. L'ho accompagnato con la mano ad affezionarsi ad una persona che lo avrebbe potuto capire meglio di tutte le altre, perché abbandonata e quindi respinta, così tante volte da essere disillusa. E quella scintilla che avevano loro quando li ho visti litigare davanti a me, la prima volta, non ce l'hanno tutte le coppie. Ad esempio, tu e Psiche…” lasciò cadere l'argomento con un gesto della mano, come se il figlio avesse potuto vederlo “Certo, non pensavo che Leo fosse così idiota, e che Calypso fosse così testarda. Ho dovuto chiedere a Thalia una mano, ricordandole la sua situazione con Luke, almeno per poter far capire a lui quanto non fosse la ragazza che faceva per lui, e a lei… ho usato vecchie teorie idiote sull'evoluzione. Ma non sarebbe durata se non ci fosse una base, eh! Poi ho lasciato che facessero quello che si sentivano di fare”

"Litigare" borbottò dall'altra parte della cornetta il ragazzo, sospirando “Potresti anche smetterla di dar fastidio ai poveri ragazzini. Ogni tanto, qualche sbandata dovrebbero prenderla, sai? Certo, qualche pena d'amore farebbe loro bene. Hai visto Nico? Non mi sembra sia venuto fuori così male. E nemmeno Reyna” la voce annoiata avrebbe dovuto far capire alla madre quanto poco l'argomento lo interessasse.

"Il mio prossimo obiettivo è Rachel. Sai che è diventata amica di Calypso? Chi lo avrebbe mai detto, eh?" Afrodite saltellò sul posto "La sfida di cui avevo bisogno"

"Mamma"

"Mi dovrò far aiutare dalla famiglia di Apollo..."

"Dèi, mamma. Fa come ti pare" Eros attaccò il cellulare in faccia alla mamma.

Afrodite lanciò un'occhiata fuori dal suo studio, soddisfatta, senza neanche pensare al fatto che il figlio le avesse -per l'ennesima volta- mancato di rispetto. Ad essere sincera, non le piaceva l'idea d'amore che Eros aveva maturato: troppo crudele, troppo doloroso. A lei piaceva giocare con i ragazzi di New Olympus, ma amava il fatto che, dopo una lunga sfida, dopo tanto penare, avrebbero trovato la loro felicità, in un modo o nell'altro. Al contrario di quello che Luke pensava, Afrodite adorava vederli felice -al contrario di suo figlio-. Eros giocava con i ragazzi, senza insegnare loro niente e senza portarli alla loro felicità -esempio ne era davvero Nico di Angelo-.

Ma se c'è qualcosa che Afrodite ama tantissimo, così tanto da trovare sempre un motivo ed un modo per far sì che si realizzi, è l'Amore -quello vero-.

Per questo le sue labbra carnose si curvarono in un sorriso dolce, mentre sul dorso delle mani poggiava il suo mento, guardando fuori dalla porta, poco distante dall'area Ludoteca, c'erano i suoi neoinnamorati.

Leo stava sorridendo con dolcezza a Calypso, lasciando che quel piccolo draghetto volasse intorno a loro, per poi posarsi sui capelli legati di lei. La donna dovette aggrottate le sopracciglia e porgere bene l'orecchio destro, per riuscire a sentire cosa si stessero dicendo, anche se aveva già qualche teoria sulla conversazione.

"Mi terrai ancora per molto sulle spine o...?" stava dicendo il ragazzo, muovendo l'indice per aria, con fare scherzoso.

"Non so. Oggi ci sono le repliche di Sherlock?" rispose lei, poggiando le sue mani sui suoi fianchi ed alzandosi in punta di piedi.

"No" sbuffò il ragazzo "del Dottor Who. Non so se ti rendi conto"

"Meno male che Merlin è finito"

"E nel peggiore dei modi" piagnucolò lui, scuotendo indignato la testa.

"Ma Once Upon a time me lo devo sorbire tutto"

"Anche Supernatural. Lo sai che ho un debole per Dean" disse lui, con un sorriso ed alzando il suo tono di voce di alcune ottave, ad imitare la voce acuta di lei, congiungendo le due mani ed alzando gli occhi al cielo, come se stesse aspettando l'arrivo di un Principe Azzurro.

Calypso aggrottò le sopracciglia con aria dubbiosa, verso Leo, che scoppiò a ridere "Mi stai prendendo in giro?"

"Nah" continuò a ridacchiare il messicano "Anche se, ogni tanto, quando vieni a vedere Supernatural da me, ho paura che tu inizi a baciare la tv tutte le volte che vedi Dean"

"Senti, io amo Dean" iniziò Calypso "Ma metto te sopra di lui. E se metto te sopra di lui è perché ti amo più di quanto ami Dean" abbassò il tono di voce di alcune ottave, ad imitare la voce di lui.

Leo sorrise e le rubò un bacio veloce "Mi stai prendendo in giro?" rise, per poi riavvicinarsi a lei e lasciarle un bacio più consistente.

"Mai" disse lei, in mezzo al bacio.

Afrodite sorrise ancora più soddisfatta.

Stia zitto Eros. Quella coppia, lei aveva aiutato a formarla.


 
  
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