Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
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Autore: Ashera_Hiden    11/01/2015    2 recensioni
In ogni parte del mondo esistono persone con poteri incredibili, queste capacità derivano dai Frutti del Diavolo, che se ingeriti donano capacità fuori dal comune, seppur ad un prezzo.
Molti di questi Frutti sono tuttora ignoti, ma quello che li accomuna sono tre semplici dogmi:
1. Chiunque mangi un Frutto del Diavolo perde la capacità di nuotare;
2. Esiste solo un frutto per tipo, e dona un potere unico;
3. Il potere scompare alla morte e non è ereditato dalla discendenza.
Come ogni regola esiste un’eccezione.
Io sono questa eccezione, io sono un Demone nato dal mare.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Barba bianca, Ciurma di Barbabianca, Marco, Portuguese D. Ace
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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8 - 8

Dove sono? Perché è tutto bianco? Ovunque guardo non c’è nulla… però… mi sembra di esserci già stata! Non capisco, anche se cammino non trovo niente! Che posto è questo… c’è nessuno?!
- Svegliati! -
Dove sei? Chi sei?
Ti prego rispondi!
- Svegliati! Devi aprire gli occhi! -
Sono aperti! Aiutami!
- Ricorda! Devi ricordare chi sei! -
Perché ora è tutto nero! È buio! Ho paura!
Perché vedo le mie mani? In questo nero tetro ci sono solo io?! No… c’è qualcuno davanti a me… Chi sei?
Oh, quella sono io… sono io… è uno specchio…
- Il tuo nome! -
Io sono…
******
- Finalmente hai aperto gli occhi! - disse Marco mettendola a sedere.
La ragazza si portò una mano alla testa.
- Quei due? - chiese.
- In catene! - disse Ace.
Enji cambiò espressione - Ancora vivi?! -
- Per poco! Li hai ridotti male! - disse Pugno di Fuoco.
- Uhm?! Ho esagerato di nuovo! - concluse la ragazza facendo una linguaccia.
- Già! Sei incorreggibile!! - la consolò Marco scompigliandole i capelli.
- De.. Demone?! - dalla folla che si era radunata dopo il combattimento spuntò la bambina che aveva protetto, in mano, aveva ancora la sfera con inciso il simbolo di Barbabianca.
- Piccoletta, sei stata brava! - la ragazza sfoggiò uno dei suoi caldi sorrisi rassicuranti - Vieni qui! -.
La bambina corse tra le braccia del Primo Ufficiale scoppiando a piangere.
- Su, non piangere! Sei stata coraggiosa! - le ripeteva, ma le sue lacrime non si fermavano.
Ace e Marco le guardavano con un cenno di sorriso.
- Mostrami la sfera! - chiese dolcemente Enji per distrarla - Vedi questa?! L'ho creata quando ero una bambina più piccola di te! -.
- Davvero?! - domandò la bambina fermando le lacrime - Come si fanno? -.
- Appena riesco ad alzarmi te lo mostro! - .
“Cavolo… mi è tornato il mal di terra…” pensò Enji abbattuta.
Marco ed Ace intanto stavano discutendo con il capo villaggio sull’accaduto. Poco dopo Enji si unì a loro.
- State tutti bene? - chiese la ragazza.
- Si, alcuni sono un po’ ammaccati, a parte questo gli abitanti non sono feriti. Ci toccherà ricostruire alcuni palazzi e la piazza! -
Gli occhi dei tre ragazzi si spostarono lentamente verso la piazza.
“In effetti è distrutta…” pensarono quasi contemporaneamente i tre pirati con espressione contratta.
Il capo villaggio scoppio a ridere - Non vi preoccupate! Meglio una piazza distrutta, che quei maniaci sull’isola! -.
I tre ragazzi accennarono un sorriso .
- Demone! Le sfere?! - chiese la bambina tirando il cappotto di Enji.
- Giusto, te lo avevo promesso! - rispose prendendola per mano - Vieni! Andiamo sulla spiaggia! -.
Marco, Ace ed Enji si incamminarono verso il mare con una piccola folla alle spalle.
Una volta arrivati la ragazza entrò in mare vestita, si fermò con l’acqua al ginocchio.
“Ora sto meglio!” pensò il Demone.
- Piccoletta, lanciami la sfera! -.
La bambina titubante le lanciò la sfera con grande fatica, essendo abbastanza pesante.
- È stata una delle prime che ho fatto... è davvero pesante... devo rimediare, giusto?! - disse con un grande sorriso e facendo un occhiolino alla bambina.
Come sempre quando si trasformava la superficie dell’acqua cominciò a brillare, i suoi capelli luccicavano di un bianco splendente e la sua pelle in alcuni punti era trasparente, facendo intravedere i colori del cielo, mentre gli occhi azzurri brillavano.
Mise le mani a cerchio davanti al suo viso, la sfera si sciolse ricadendo in mare, subito dopo una seconda sfera azzurra luminosa si staccò dalla superficie dell’acqua ed iniziò a cambiare forma e dimensione.
Tutti gli abitanti erano ipnotizzati da quella scena fiabesca.
Poco dopo Enji tornò normale e si inginocchiò davanti alla bambina.
- Sei stata coraggiosa, Ann! - iniziò - Ti nomino mio “faro di luce”! - aprì le mani davanti al viso della bambina: tra di esse c’era un cristallo azzurro con la forma del simbolo di Barbabianca. Lentamente gli e la mise al collo con un laccetto che aveva con se, la piccola era incredula - Ora sei la custode dell’unico oggetto che vi permetterà di contattarmi. Usalo solo in caso di estrema necessità, e ricorda, nessuno è inutile a questo mondo! - gli occhi della ragazza erano fissi su quelli della bambina: leggendo il suo passato oscuro sperava che affidandole una missione l’avrebbe resa consapevole di essere una persona utile e che mai avrebbe ripensato al passato, ma che avrebbe guardato al futuro.
- Capo villaggio, i due pirati incatenati in piazza hanno una taglia cospicua, la usi per dare nuova vita all’isola! - concluse Enji con un sorriso.
- Siete cresciuta, principessa… - alcune lacrime rigavano le guance dell’uomo.
- Non chiamarmi così… - rispose la piratessa con sguardo sereno - Bene, si torna a casa! -.
- Cosa?! Io non ho alcuna intenzione di ripetere quell’esperienza!! Ho rischiato di morire!! - Ace apparve decisamente agitato.
- Su, su… sei o non sei Ace Pugno di Fuoco, sii coraggioso! - disse Marco soffocando una risata.
- Ahahahah - Enji invece scoppio senza trattenersi.
- Parla lei che a quanto pare soffre il “mal di terra”!! - appena Ace concluse la frase la ragazza sbiancò di colpo.
- Pe… perché me l’hai ricordato?! - .
- Su basta voi due! Enji prima di sentirti male di nuovo buttati in mare per favore! - disse la Fenice con tono allegro.
- Appena siamo sulla Moby Dick vi stendo entrambi… - farfugliò il Demone mentre suo malgrado dovette seguire il consiglio del biondino.
Poco dopo furono pronti a ripartire, con grande disappunto di Ace, irritazione di Enji e piena soddisfazione di Marco.
- Ringraziate il Capitano Barbabianca da parte nostra! - gridarono gli abitanti, un secondo dopo i tre ragazzi,esattamente come erano arrivati scomparvero.
- Nonno, sono gente strana! - disse Ann rivolta al capo villaggio.
- Si, sono pirati particolari, ma… - fece una piccola pausa - …nessuno è più generoso di loro! Ti hanno mai raccontato del perché Brene è sotto la protezione del pirata Barbabianca? -.
- No, mai! -.
- Tutto ebbe inizio circa tredici anni fa… -.
 
******
Tredici anni prima, Isola di Brene, Nuovo Mondo.
Una mattina di primavera, gli abitanti si svegliarono presto per andare a pescare o dirigersi ai campi.
Un piccolo paradiso, o almeno per gli isolani un tempo era così, fino al giorno in cui alcuni banditi non decisero di stanziare li la loro base operativa.
- Allora, vecchio, dove sono gli ordini che ti avevo richiesto? - il capo dei banditi era un uomo piuttosto avanti con l’età, ma grazie ai suoi tre figli teneva l’isola in pugno.
- Mi dispiace, noi non siamo artigiani del legno o carpentieri, non possiamo eseguire le sue richieste! - disse il capo villaggio.
- Osi rispondermi così?! - il vecchio stava per sparare all’uomo quando uno dei banditi corse dentro alla casa.
- Capo! C’è un grosso problema! - disse senza fiato - Alcuni pirati sono sbarcati a Brene! -.
- Cosa?! Voi tre buoni a nulla... - si rivolse ai figli - …occupatevi di loro! -.
- Si! - risposero contemporaneamente i tre banditi.
 
**
- Sembra un bel posto, babbo! - disse una bambina di circa sei anni in piedi sul parapetto della nave.
- Uhm… si, così sembrerebbe! Marco! - disse il capitano Barbabianca.
- Eccomi! -.
- Enji sembra impaziente di scendere, perché non… - esattamente in quell’istante si accorse che la bambina era già sulla spiaggia.
- Ahhh… - gridò Marco raggiungendola - Cosa combini? - chiese la Fenice.
- V… vo… volevo visitare l’isola! - disse la bambina trattenendo la nausea.
- Sei una causa persa! - rispose Marco grattandosi la testa - Su salta in braccio! -.
Enji con tutta la forza che poteva avere in quel momento piegata dai fremiti, lo guardò con occhi di fuoco.
- No… non sono… una bambina! -.
- Ma davvero sorellina?! - disse cercando di non ridere, si avvicinò al suo orecchio - Preferisci sentirti male davanti a tutti? -.
- Or… ora passa! - ma ovviamente non sembrò molto convinta.
Poi arrendendosi all’evidenza che era un “pesce fuor d’acqua” come le ripeteva il ragazzo fino alla nausea, decise di saltargli sulla schiena.
- Un giorno mi vendicherò! - gli disse in un sussurro.
- Tranquilla, mi stai già tormentando abbastanza! -.
- Cosa?! - gridò lei tirandogli i capelli.
- Lo vedi! Sei una peste… chi me l’ha fatto fare di imbarcarmi sulla Moby Dick?! -
- Ovviamente io! - rispose lei con uno sguardo fin troppo autoritario per una bambina così piccola.
- Si, si! Agli ordini! - concluse il giovane scoppiando a ridere.
- Vedrai! Diventerò fortissima! - .
- Pasticciona, e dimmi chi sarà il tuo maestro? Se non sbaglio sono io ad allenarti tutti i giorni, o no? -.
- No, sei tu! - ammise con una goccia di sarcasmo - Ma vogliamo parlare del giorno in cui sei entrato nella ciurma? - chiese Enji.
- No! Grazie! Un’umiliazione nella vita è sufficiente! -.
Marco conosceva Enji da due anni, e sapeva bene quanto soffrisse la terra ferma, così escogitava sempre qualcosa per distrarla, e prenderla in giro amichevolmente funzionava alla perfezione.
- Ehi voi… - un uomo molto anziano attirò gli sguardi del ragazzo e della bambina - andate via o vi uccideranno… -.
- Ucciderci?! - chiese la bambina inclinando la testa - Noi?! Guarda che vorremmo solo prendere qualche provvista! Vero Marco? E poi sembra proprio bella la vostra isola! - concluse con un sorriso.
Subito dopo si senti una serie di colpi di fucile. I due pirati caddero a terra.
- Oddio… era una bambina innocente! - gridò il vecchio ai tre banditi che avevano sparato.
- Era insieme ai pirati, vecchio! - disse uno dei tre.
- Giusto! La feccia come quella va eliminata alla radice! - rispose un secondo.
- Ahia… - Enji si era rialzata a sedere - Marco? -
- Siete decisamente frettolosi! - la Fenice si era rialzato in piedi rimettendo la bambina in posizione eretta.
- Li avete mancati! Idioti! - disse il terzo.
- Io… credevo di averla presa! - disse il secondo.
- Dì vecchio, sono amici tuoi? - chiese Enji ignorando vistosamente i tre uomini.
- No… - rispose l'uomo con il viso pieno di lacrime - Sono dei banditi che ci hanno ridotto in schiavitù! -.
- Ma davvero?! - chiese Marco.
- Sparategli, ora! - ordinò uno dei tre banditi.
Il rumore dei colpi riempì l’aria.
- Capitano! Una sparatoria! - uno dei pirati della ciurma di Barbabianca informò il capitano.
“Enji, Marco!” pensò questi.
- Ora li abbiamo presi per forza! - disse il primo.
Quando la nuvola di fumo scomparve le due figure erano in piedi immobili.
- Ma come è possibile?! - gridarono contemporaneamente i tre banditi.
- Voi! - gridò la bambina - Avete la più pallida idea di quanto faccia male?! -
- Eh?! - rimasero senza parole.
- Direi parecchio! - la spronò Marco.
- Quando hai ragione… ai ragione fratellone! - Enji scattò in avanti sparendo alla vista.
- Dove?! - chiese il secondo.
Un pugno folgorante colpi in pieno stomaco uno dei tre, facendolo cadere al suolo privo di sensi.
- Sparagli! - ordinò l'altro.
- Non la vedo! -.
- Allora uccidiamo l’altro! -.
Quando puntarono al secondo pirata si accorsero che anche lui era sparito.
- Sono qui! - Marco atterrò il secondo.
- Fratelli! - gridò l’ultimo.
- Prima regola del combattimento corpo a corpo… mai distrarsi! - con un colpo ben assestato Enji sparò il secondo contro una roccia poco distante distruggendola.
- Bel colpo! - approvò Marco.
- Fra… fratellone… mi… mi sento male… - la bambina era piegata in due dalla nausea.
- Appena finisci l’adrenalina torni ad essere una lumaca di mare. - si avvicinò a lei fregandole una mano sulla schiena per poi prenderla in braccio - Stai meglio? -.
- Si, grazie! - rispose lei.
- Marco! Enji! Cosa succede? - chiese il capitano Barbabianca.
- Beh… - la Fenice venne interrotta da Enji.
- Babbo, mi piace molto quest’isola!!! La vorrei tanto!!! -
Nel frattempo l’anziano era stordito per quello che aveva appena visto, e sentire quelle parole lo resero agitato.
- Voi, siete pirati? Perché volete Brene? - chiese con la voce tremolante.
Il vecchio pirata non rispose.
- Io non voglio Brene! - la bambina ruppe il silenzio - Voglio che Brene sia libera… è un posto troppo bello per essere trattato così! - fece una lunga pausa guardando il capitano - Anche la mamma è stata qui, moltissimo tempo fa. Non voglio che venga devastato un suo ricordo!! -.
- Selyn è stata qui? - chiese Barbabianca con voce leggermente sorpresa.
- Avete detto Selyn? - si intromise l’anziano isolano - In effetti la bambina le somiglia molto! -.
- Tu hai conosciuto la mia mamma quando eri giovane! Le volevi davvero bene. Le hai mostrato anche…. - Enji si blocco di scatto, un gruppo di uomini erano stati attirati dalla piccola disputa di poco prima.
- Come osano dei pirati da quattro soldi a ridurre così i figli del capo!! - chiese uno degli uomini sopraggiunti.
Il capitano osservò i nuovi arrivati per poi posare lo sguardo su Marco e Enji.
- … quattro soldi… - la Fenice tentò di reprimere una risata - I vostri sono stati stesi da questa bambina al primo colpo! Chi sarebbe da quattro soldi?! -.
- Maledetti… - ringhiò uno dei banditi.
- Ora basta! - tuonò il vecchio capitano - Ho deciso che Brene sarà sotto la mia protezione d’ora in avanti! -.
- Chi si crede di essere?! - disse un bandito.
- Ho un brutto presentimento… sembra… - le parole gli morirono in gola.
- Cosa? - venne incoraggiato.
- Lui è Barbabianca!!!! -.
I banditi sbiancarono di colpo, non osarono attaccare il vecchio pirata così si dileguarono.
Al termine della giornata, l’isola fu finalmente libera. Così Brene divenne il primo ricordo riconquistato di Enji.
 
******
- Wow!! - esclamò Ann - Anche se era solo una bambina era così forte?! -
- Già! - rispose il capo villaggio - Lei è una forza della natura, voleva proteggere Brene non solo per via della madre, ma anche per quello che si nasconde su questa terra! -.
- Perché cosa si nasconde?- chiese la bambina incuriosita.
- I discendenti di un popolo antico, anche nelle tue vene scorre quel sangue. -
“La nostra fortuna è stata incontrarti, principessa!” 
 
******
Un lampo di luce azzurra illuminò il ponte della Moby Dick.
I tre ragazzi ricomparvero dal nulla: Ace appena toccò terra si schiantò al suolo farfugliando un insulto.
- Ahhhh, mare aperto!!!! Mi sei mancato!!!! - gridò la ragazza con le braccia al cielo.
La ciurma scoppio a ridere - Sei stata via solo mezza giornata!! - disse Satch.
- Allora? Come è andata? - chiese il capitano.
- Bene! L’isola è di nuovo al sicuro. - rispose la Fenice.
- Ace, vedo che sei sopravvissuto al viaggio! - constatò Vista.
- Sinceramente non capisco come faccia Marco a sopportarlo. - disse cercando di rialzarsi.
- Questione di abitudine, la prima volta ho quasi perso conoscenza! - rispose la Fenice.
La discussione sembrava interminabile e tutti vi partecipavano attivamente senza accorgersi della mancanza di Enji.
 
******
“Che casinisti!! Devo ricaricare le batterie!!” pensò la ragazza a circa 300 metri di profondità.
Data la confusione ne aveva approfittato per sgusciare in acqua.
“È circa metà pomeriggio… mancano diverse ore al tramonto…” la luce del sole illuminava l’ambiente “oggi è l’ultimo giorno di luna piena… al prossimo plenilunio avrò già aperto il primo cancello… non posso tirarmi indietro…”
 
******
Era passata la mezzanotte quando Enji ritornò a bordo, un’ombra la stava aspettando.
- Figliola. -
- Babbo, come mai sei ancora sveglio? -
- Dobbiamo finire il discorso sulla tua missione. -
La ragazza abbassando lo sguardo tornò alla sua forma umana, le ciocche nere del combattimento pomeridiano erano scomparse, i capelli di nuovo candidi splendevano sotto i raggi della luna.
- Eccomi, padre! -
 
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Note dell'autrice: Ciao a tutti, eccomi tornata con un nuovo capitolo. Questo in realtà è un intermezzo, mi piaceva l'idea di far vedere Enji da bambina, :).
Il prossimo capitolo invece scopriremo il primo cancello, e se Enji deciderà di aprirlo, :).
Grazie a tutti quelli che mi seguono.
Baci Hiden

 
   
 
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