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Autore: EternalSunrise    12/01/2015    1 recensioni
E' buffo come una singola scelta possa cambiare il destino di una persona. Sora, questo, lo sapeva perfettamente, perché fu a causa di un semplice cambio d'idea che fu costretto a passare delle vacanze natalizie “memorabili”.
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Axel, Nuovo personaggio, Organizzazione XIII, Riku, Sora
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Fourth chapter: The wolf

Girarono per vari quartieri, Hana lo portò persino a Boston Common e a Flag Staff Hill, dove gli fece ammirare l'intera città e il Soldiers and Sailors Monument dalla collina. Per pranzo si fermarono a mangiare in un fast food, abbuffandosi con panini e patatine fritte. Giunti a fine giornata, Sora chiese alla ragazza se poteva riportarlo in albergo e lei accettò, facendosi spiegare la strada.

“Ovviamente a patto che tu prenda le tue cose e poi torni giù facendoti portare a casa mia.” continuò, alzando la voce per sovrastare il rumore delle auto e della moto.

Sora quello non se lo aspettava davvero. Possibile che si fidasse tanto da invitarlo a restare a casa sua? Nel frattempo Hana fermò la moto un paio di metri prima dell'ingresso all'albergo e si tolse il casco. Sora la imitò porgendoglielo.

“Ti ringrazio, ma non poso accettare. Non voglio disturbare e poi tra meno di una settimana devo tornare a casa. Inoltre non credo di stare molto simpatico a tuo fratello.” disse, grattandosi la testa in segno di disagio.

“Andiamo, Sora. Proprio perché devi andare via dovresti venire con me, così avrai modo di passare un po' di tempo in compagnia, senza startene da solo. Per quanto riguarda Riku, te l'ho detto: è così con tutti, ma vedrai che gli starai simpatico. Infine, non saresti di alcun disturbo, anzi! Ci aiuteresti a riempire quella casa vuota.” replicò lei, con una nota di tristezza nell'ultima frase.

Sora voleva sapere cosa ci fosse che la turbava, perché nonostante gli si mostrasse sempre sorridente ci fossero degli attimi in cui sembrava tutt'altro che serena e felice. Anche quella mattina, con suo fratello, era sembrata strana. Gli sguardi che si erano scambiati contenevano messaggi che solo loro due potevano capire e sembrava qualcosa di serio, qualcosa di totalmente fuori dalla sua portata ma che lo includeva indirettamente. Aveva deciso di lasciar perdere i suoi dubbi, credendo di essersi immaginato tutto, ma lo sguardo che la ragazza aveva assunto, glieli fece tornare a galla. Poi cosa voleva dire con quella frase?

“Sul serio, Hana. Grazie, ma non me la sento. Poi magari i tuoi genitori non hanno piacere di avere uno sconosciuto in casa.” dissi a mia volta.

Se prima era malinconica, ora si era fatta totalmente scura in viso. Incrociò le braccia in una specie di auto-abbraccio e si voltò a guardare da un'altra parte.

“Non credo possa essere un problema. I miei genitori sono morti cinque anni fa.” confessò cupa.

In quel momento Sora si sentì uno schifo. Era quello il motivo per cui a volte si faceva triste e forse era proprio quello che l'aveva spinta a comportarsi in quel modo con lui. Forse aveva semplicemente bisogno di compagnia, forse quella di suo fratello non le bastava più. Istintivamente l'abbracciò, sussurrandole delle scuse all'orecchio. Lei rimase ferma per qualche istante, in silenzio, con la testa appoggiata alla sua spalla. Poi si allontanò leggermente e Sora capì che poteva lasciarla andare.

“Va meglio?” domandò. Aveva sempre detestato quelle situazioni, perché non sapeva mai cosa dire o come comportarsi. Se era meglio stare zitti, o parlare. Se era meglio dire come stavano le cose, o cercare di tirare su il morale. Forse perché gli inglesi tendevano a non farsi i fatti altrui, forse perché lo era e basta, però una cosa era certa: era una frana nel dare supporto alle persone.

La ragazza aveva chiuso gli occhi, ma annuì dando una risposta positiva. Sciolse il suo auto-abbraccio e si passò entrambe le mani sul viso, poi sospirò e ritornò con il suo bel sorriso. Ecco, ora si che Sora si sentiva meglio. Gli piaceva vederla sorridere, gli trasmetteva un immenso senso di tranquillità e a lui ciò piaceva tanto quanto leggere i suoi libri preferiti.

“Allora? Vieni o no?” continuò testarda, come se nulla fosse successo.

Sora represse una mezza risata, poi però sbuffò divertito “Non mi ci farai rinunciare facilmente, vero?” domandò nonostante conoscesse già la risposta.

“Esatto!” esclamò lei accentuando il sorriso.

Questa volta Sora ridacchiò senza riuscire a trattenersi. Hana era davvero una ragazza speciale, una di quelle rare che una volta incontrate andavano tenute strette. Per questo, alla fine, riuscì a convincerlo.

“Però mi spieghi come facciamo a portare la mia valigia su una moto?” domandò lui incrociando le braccia al petto e facendo un sorrisetto sghembo, come a schernirla per non averci pensato.

“E chi ha parlato di moto?” rispose con altrettanta espressione.

Subito dopo tirò fuori dalla tasca della giacca un piccolo cellulare touch, sul quale digitò rapidamente un numero e pigiò la cornetta verde. Rimase in attesa per meno di mezzo minuto, poi il destinatario rispose al telefono.

“Ehy A- no è tutto a posto, tranquillo.” la ragazza sospirò seccata “Dov'è scritto che io ti debba chiamare solo quando c'è qualcosa che non va, mh? Perché deve essermi sfuggito questo particolare. Inoltre com'è che mio fratello può chiamarti quando vuole, anche solo per mandarti a fanculo, e io no?” dal sorriso soddisfatto che le si dipinse in volto poco dopo, Sora dedusse che avesse ottenuto l'attenzione dell'altro, in un modo o nell'altro “Mi servirebbe che tu mi prestassi per un'oretta la macchina, poi te la riprendi 'sta sera.” Sora stava cercando di ascoltare ciò che l'altro stesse dicendo, ma l'unica cosa udibile era un borbottio incomprensibile. La ragazza sbuffò spazientita “No, non ho litigato con Rik- cosa?! Ma come te le fai venire certe idee?! Sicuro di non essere caduto in una buca quando eri piccolo?” Sora ricordava quel modo di dire leggermente diverso, ma preferì non dire nulla, sia per educazione, sia perché forse da quelle parti si diceva così “Quanto la fai lunga! Basta che tu mi dica o un sì o un sì. Non è difficile.” questa poi! Hana aveva un modo molto particolare di chiedere le cose. O gli americani erano tutti così? Un attimo dopo il viso della ragazza s'illuminò di felicità “Grazie! Ci vediamo tra una decina di minuti davanti all'Hotel Marlowe, ciao.” chiuse la chiamata e alzò lo sguardo su Sora “Bene, non credo tu abbia bisogno di spiegazioni, quindi corri su e fai i bagagli! Io devo aspettare il mio amico. Era nei dintorni, quindi sarà qui tra poco.” ordinò con un mezzo sorriso, riponendo in tasca il cellulare.

Sora scosse la testa divertito, poi entrò il albergo e raggiunse velocemente la sua stanza. Prima di fare i bagagli, però, corse nel piccolo bagnetto a sua disposizione a ricoprirsi i capelli di gelatina. Gli erano mancati tanto, quei capelli strambi. Finito di sistemarsi, raccattò tutte le sue cose per la stanza e le ripose con cura nella valigia blu di medie dimensioni che si era portato. Mentre andava a prendere il caricabatterie vicino al comodino, sentì il motore di una moto allontanarsi, segno che l'amico di Hana fosse già passato. Ciò lo incentivò a sbrigarsi, così in pochi minuti era riuscito a fare i bagagli e a riordinare la stanza -era educato, lui. Uscì dalla camera e si diresse alla reception, dove consegnò le chiavi e pagò il conto. Raggiunse finalmente Hana e rimase a bocca aperta quando la vide poggiata alla portiera di una Chevrolet C6 rossa fiammante. A quanto pare da quelle parti stavano tutti economicamente bene. Anche lei rimase un attimo interdetta dalla capigliatura del suo nuovo amico, ma decise di non badarvici, infondo stava meglio così che con il codino. Caricarono la valigia del ragazzo nel baule, poi salirono in macchina e si diressero a casa Davenport.

“Ah, mi sono dimenticata di dirti che questa sera verranno un paio di amici. Festeggiamo sempre l'anno nuovo insieme e, anche se siamo in pochi, ci divertiamo molto. Uno di questi è il ragazzo che ci ha prestato questo gioiellino.” disse ad un tratto la ragazza. Sora si rese conto che quei cinque giorni erano passati velocemente, che erano già arrivati alla fine di dicembre.

Le disse di non preoccuparsi, che sarebbe stata un'occasione per fare nuove conoscenze, poi gli unici rumori presenti tornarono ad essere il motore della macchina e la radio accesa.

“Quanti anni hai?” Hana spezzò nuovamente il silenzio che si era creato. Il ragazzo però non capiva come mai i loro non erano pesanti o imbarazzanti come quelli che intercorrevano tra degli estranei. I loro non erano nemmeno tranquilli, perché c'era sempre un qualcosa di strano che toglieva la possibilità di avere un'armonia totale, ma erano pur sempre piacevoli. Un po' come quando sua nonna aggiungeva un po' di peperoncino alla torta di cioccolato. Certo, un po' il piccante si sentiva, però il dolce era buono lo stesso.

“Ne ho fatti diciotto cinque mesi fa, il diciannove di luglio. Tu e Riku, invece?” domandò a sua volta Sora.

“Io e te abbiamo la stessa età, ne ho fatti diciotto il tredici aprile, mentre Riku ne ha compiuti diciannove il sedici maggio.” rispose quella.

Passarono il resto del viaggio chiacchierando dei proprio gusti, delle cotte -Sora aveva scoperto che Hana era fidanzata con un chitarrista, partito una settimana prima per una tournèe- e altre cose in generale, tanto per conoscersi un po'. Una volta arrivati la ragazza parcheggiò la macchina all'interno della tenuta, poi scesero entrambi e, presa la valigia, si diressero alla porta d'ingresso.

“Accidenti, devo aver lasciato le chiavi nell'altra giacca.” disse lei frugando nelle tasche “Riku non è a casa, quindi mi tocca entrare dal retro.” sbuffò seccata, poi si voltò verso Sora “Ti dispiace aspettarmi? Entro e ti vengo ad aprire.” spiegò per poi correre dall'altra parte della casa senza aspettare una risposta.

Il ragazzo si chiese come facesse a sapere che il fratello non era in casa. L'aveva avvertita quella mattina? Il giorno prima? Oppure era per questioni a lui sconosciute? Poi si rese conte che le sue erano domande stupide e insensate, perché era palese che il fratello glielo avesse detto prima, quindi scacciò dalla testa qui pensieri e si guardò attorno. Era già buio, quindi la visuale era scarsa, ma riusciva comunque a distinguere le varie forme. Come, ad esempio, quella di un volatile appollaiato sul camino dell'abitazione, oppure quella del grosso cane che stava dirigendosi a grandi falcate verso di lui.

Gli ci volle un po' più di un attimo per realizzare la cosa, ma non appena si rese conto dell'effettiva situazione, si fece prendere dal panico. I cani non gli facevano paura, no, ma quelli che gli correvano contro minacciosi sì. Un attimo dopo si ritrovò a terra, con l'animale addosso che gli ringhiava a pochi centimetri dalla faccia, minacciando di sbranarselo se avesse fatto una mossa sbagliata. Sora, però, si rese conto che l'aspetto dell'essere era leggermente diverso da quello di un semplice cane: aveva una fisionomia più snella, gli arti più lunghi, il pelo più folto e i denti più aguzzi. Gli occhi sembravano neri a causa della poca luce, ma Sora giurò di vedere delle sfumature di verde in essi. Continuava a ringhiargli contro, mentre il ragazzo continuava a guardarlo tremante, senza riuscire a fare nulla. Era arrivato alla conclusione che quello non era un semplice cane, bensì un lupo.

Ancora una volta, Hana arrivò giusto in tempo. Non appena la ragazza aprì la porta, corse subito ad aiutarlo, anche se lo fece in modo molto particolare.

“Fermati! Lui è con me.” a quelle parole il lupo smise lentamente di ringhiargli contro e si spostò da sopra il suo corpo, anche se rimase in guardia nei suoi confronti. Dopo aver scambiato una rapida occhiata con Hana, attraversò il cancello rimasto aperto e sparì in mezzo alla foresta.

 


Alleluja! 
Parto dicendo che il titolo è orribile (non che gli altri fossero migliori...), quindi ignoratelo xD 
Contavo di postare prima delle quattro, ma tra che me l'ero quasi dimenticata (sono stata fino alle quattro passate a giocare ad AC ^^"), tra che ho dovuto passare la scopa ovunque -perché mio padre sta facendo dei lavori e quindi era pieno di polvere!- e tra che per scrivere 'ste note mi ci voglio ore, alla fine sono riuscita ad accendere il pc solo ora .-. a proposito di lavori e non lavori! Questi settimana la mia stanza diventerà per 3/4 blu puffo e l'altra parte argentata ** (non è il migliori degli abbinamenti, però sono due colori che mi piacciono un sacco :D) peccato che dovrò svuotarmi tutti gli armadi e -forse- condividere temporaneamente la stanza con mio fratello -.-" va beh, continuiamo a guardare il lato positivo... niente più rosa confetto!! ^^
Per quanto riguarda la torta al cioccolato e peperoncino... non fate domande ù.ù mai cucinata, mai assaggiata, quindi non so se effettivamente si senta o meno il piccante >.> 
Boston non lo toccata più di tanto, perché sinceramente non mi ci so orientare e andare a cercare tutto su internet non è semplice (o almeno non lo è per una pigrona come me u.u). L'hotel esiste sul serio e dalle recdensioni non sembra nemmeno tanto male! 
Non è fantastica la macchina del Rosso *^*?! (Solita storia: cliccate per ingrandire u.u)


Heberger image

Voi non avete assistito a tutta la conversazione al telefono, ovvero compresa la parte di Axel, però posso garantire che c'era da morire dal ridere xD (non chiedete nulla, anche perché non me la sono segnata e non me la ricordo più ç_ç).
Ah! Cosa mi sono dimenticata negli altri capitoli -.-" Sora ha il codino ahahah mi sembrava strano lasciargli quel suo riccio anche sotto la pioggia (a differenza di Nomura che, dopo un bel tuffo in acqua, glieli ha fatti solo leggermente afflosciati >.>"), quini mi sono adattata u.u chi di voi riesce ad immaginarselo con quell'affare dietro la testa? Io no.
Parliamo un po' di date u.u ho visto in giro qualche immagine dove si dice che Riku sia Scorpione (23/10 - 22/11) e Sora Sagitario (23/11 - 22/12), però ho preferito fare di testa mia e mettere il primo del Toro e il secondo del Cancro. Cosa ne pensate? 
Hana è fidanzata (e quindi totalmente fuori dalla portata di Sora). Il suo ragazzo dovrebbe essere Castiel, di Dolce Flirt (lo ammetto, odio 'sto nome da diabete >.>"), ma per non fare un inutile crossover lo lascio anonimo u.u 
Che animale affascinante il lupo ** probably si può considerare il mio animale preferito :D (però quella scena è davvero orribile -_-||).
Comunque, che ne pensate? Fatemelo sapere con una bella (o brutta, se non vi piace u.u) recensione, mi raccomando! 
Detto questo vi saluto, sempre sperando di non aver dimenticato nulla ^^ tanto ormai dovreste aver capito che sono smemorata xD 

Al prossimo lunedì, 
E.S.

  
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