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Autore: Danya    13/01/2015    7 recensioni
Le idee possono mancare ed è per questo che ho stilato una lista di “parole” che ho intenzione di seguire. Molte le ho prese a caso in queste settimane, facendo una semplice lista. Cose che ho sentito in giro, parole lette su un libro o ascoltate in tv. Cose banali, insomma. Ogni capitolo che scriverò avrà come titolo quella parola e dovrò ripeterla o comunque scrivere una one shot o drabble attinente, scrivendo anche AU o OOC. (o anche riproporre la stessa parola ma con personaggi o punti di vista differenti)
#1 Cominciare [IchigoxRyou] "Quando sono nata devo essere per forza caduta dalla culla. Non c'è altra spiegazione. O forse mi sono strozzata col cordone ombelicale causando gravi danni al mio cervello” pensò esausta."
#10 Ammirazione [Pai]" Era inutile dire che non fosse vero: Pai ammirava quelle stupide Mew Mew"
#7 Passato [Zakuro] Zakuro Fujiwara ha dodici anni ma della vita ha capito tutto.
Genere: Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non essere indifferente!
Salva anche tu una tastiera da pazzoidi che
le massacrano scrivendo come disperate!
Non chiudere gli occhi, puoi salvare milioni di vite elettroniche
 
1.    cominciare
2.    sensazione
3.     amanti
4.     c'era una volta
5.    immaginazione
6.    . viaggio nel tempo
7.    passato
8.    presente
9.    . futuro
10.  . ammirazione
11.  . goffaggine
12.  . distrazione
13.  . colore
14.  . letto
15.  shopping
16.  . risata
17.  pianto
18.  . dolore
19.  felicità
20.  tuono
21.  luce
22.  oscurità
23.  scoprirsi
24.  mare
25.  stupidaggine
26.  caramella
27.  desiderio
28.  religione
29.  separazione
30.  finire


# 11. Goffaggine
Paring: PurinxTaruto
Parole: 1794
Rating: Giallo

Era chiaro come il sole che Taruto e Purin si amavano. Era uno di quegli amori puri e semplici, da storia romantica e strappa sospiri.
Non era stato travagliato come quello di Ichigo e Ryou o Pai e Retasu, né improvviso come quello di Kisshu e Minto.
Dopo tanti anni , dopo essersi incontrati nuovamente, si studiavano con la curiosità dell’innamorato.
Purin aveva i capelli un po’ più lunghi e legati in una bella treccia laterale, un po’ disordinata ma tipica di lei, caratterizzante ed era diventata alta, slanciata e un po’ più formosa. Taruto era ancora più alto, raggiungendo               quasi lo spilungone Pai e l’allenamento che il suddetto fratello gli aveva imposto aveva formato un fisico asciutto e scattante.
L’emozione del primo incontro fu tenero e allo stesso tempo comico. Purin gli era corsa incontro e gli aveva buttato le braccia al collo chiamandolo “Taru-Taru” e quello era arrossito come un peperone, urlando un “Lasciami scimmia!”.
Se Retasu avesse potuto esprimere la sua opinione, avrebbe detto che, negli occhi del minore degli alieni c’era commozione che rendeva i suoi occhi liquidi mentre, per un attimo solo, aveva stretto quell’amica/nemica.
Eppure, non si muovevano. Impacciati e goffi nei loro corpi adolescenziali, non muovevano un passo l’uno verso l’altro. Taruto pensò che, dopo Pai e Retasu, che ormai erano attaccati come sardine e Kisshu e Minto che tubavano senza ritegno, potesse prendere il coraggio a due mani e dichiararsi a Purin.
La stessa cosa valeva per la biondina.
Aveva visto la timida Retasu prendere il coraggio a due mani e mettere l’algido alieno davanti alla realtà non riuscivano a stare lontani e che era inutile fingere indifferenza davanti al mondo se tanto, quando rimanevano soli si abbandonavano ad ogni tipo di effusione, approfittando di ogni singola distrazione del gruppo (come quando Keiichiro li aveva beccati nella dispensa del Caffè a baciarsi e le mani di Pai non erano a posto… e poterono solo ringraziare la discrezione del cuoco che aveva preso lo zucchero senza commentare ed era uscito silenziosamente, mandando Retasu nel panico e facendo sprofondare Pai dalla vergogna); poche settimane più tardi, Kisshu aveva ammesso che era geloso di come gli altri uomini guardavano la bella ballerina, specialmente quando era in tutù o in tenuta da ballo, così poco coperta e bella e allora la mora gli aveva detto, con il solito tono acido “Allora smettila di sbavare dietro Ichigo o qualsiasi altra femmina giri per il mondo e ne possiamo pure parlare”.
“Smettila tu di flirtare con i clienti”
“Io non flirto, io lavoro” aveva detto con aria di superiorità e leggermente offesa
“Ah beh, se questo è un lavoro, allora per piacere, fai vedere a me come lo fai”
“Kisshu, non provocarmi”
“No, sei tu che provochi. Ogni dannatissimo giorno”
E infine, dopo la litigata del secolo, che aveva visto Minto ritrasformarsi nella paladina della giustizia solo per far di Kisshu un punta spilli, erano diventati l’uno per l’altra indispensabili. Sembrava che sugli occhi di Kisshu fosse caduto del prosciutto perché non aveva occhi che per la ballerina che, di tanto in tanto, gli lanciava occhiate languide o semplicemente cercava il suo sguardo ambrato tra la folla del Caffè.
E ancora più incredibile erano  Ichigo e Ryou, dopo un epopea, stavano insieme.
Masaya aveva chiesto alla rossa di partire per l’Inghilterra con lui e di stabilirsi lì, visto che ormai lui aveva un lavoro e certo Ichigo poteva studiare nella capitale europea ma  pensare di sposarti. Il giorno prima di partire, la sera, Ryou era arrivato sotto casa di Ichigo, solo per dirle addio e per ammettere per la prima volta in tutti quegli anni che l’amava, un sentimento che era cresciuto giorno dopo giorno, anno dopo anno, fino a che era diventato talmente doloroso che era contento che lei partisse, così non l’avrebbe più vista e sarebbe stato libero, finalmente. Non doveva essere una dichiarazione d’amore, ma più uno sfogo personale e non aveva previsto che Ichigo lo prendesse a schiaffi urlandogli “Era ora, idiota!”. Inutile dire che il biglietto per Londra fu strappato in mille pezzetti.
Per Taruto era diverso. Tutti, lì dentro, sembravano saper cosa volere dal compagno: passare il resto dei giorni insieme, anche solo per litigare e poi a fare la pace. Ma tutti avevano alle spalle anni di tormento , di cuori spezzati o picchi di gelosia che avevano loro aperto gli occhi. Per lui era differente perché non sapeva esattamente come fare. Temeva di rovinare quel rapporto con Purin, certo, un po’ ambiguo, ma non sapeva come muoversi. Aveva capito di amare Purin quando l’aveva rivista ragazza e non più bambina. In un angolino della sua mente era cresciuto con l’idea che Purin fosse la sua migliore amica: era stato troppo ingenuo per capire che lo stomaco che si contorceva al suo pensiero o la forte nostalgia fossero sintomi di “mal d’amore”.
Eppure non ce la faceva più. Dopo più di due mesi sulla Terra, affrontò l’eventualità di togliersi questo peso sullo stomaco.
Era di turno al Caffè. Purin aveva quella uniforme che, diamine, lasciava le belle gambe scoperte e sembrava raggiante, sempre sorridente.
-La smetti di mangiarla con gli occhi?- lo aveva schernito Kisshu, facendolo sobbalzare.
Taruto era arrossito, imbronciandosi –Non so di cosa tu stia parlando.
-Sì, certo. E io sono cieco.
Non era l’unico che lo prendeva in giro. Anche Ryou e Pai si divertivano alle sue spalle. Da quando avevano stabilito quella sana amicizia basata sul rendere la vita di Kisshu un inferno, erano stranamente allegri e, da qualche tempo a quella parte, parevano averlo preso di mira.
-Dovresti dirglielo, sai?- aveva proposto il maggiore, sorridendo furbo.
-Oppure poi si sposa con Yue Pie e bye bye, Purin!
-Yue.. cosa? Con chi si sposa Purin?- Taruto si era quasi strozzato e Ryou ghignò maligno.
- Il padre di Purin l’ha promessa a un altro uomo, anni fa.  Se Purin non troverà una valida ragione per rifiutarlo, finirà per sposarlo, no?
In realtà non era vero niente: Purin aveva già messo in chiaro le cose, ovvero che non si sarebbe mai sposata con l’allievo di suo padre, ma questo Taruto non poteva saperlo, no?
Taruto era rimasto a bocca aperta e poi era tornato a fissare la biondina “No, questa me la paghi!” aveva pensato furioso. Non aveva neanche aspettato che finisse il turno di lavoro ed era corso a prenderla per un braccio e l’aveva portata in una delle stanze al piano di sopra.
-Che vuol dire che sei già fidanzata e che ti devi sposare?- sputò velenoso, arrabbiato come non mai.
Purin fissò Taruto senza capire –Eh?
-Non fare la finta tonta! So tutto di Yue Pie!
Purin si grattò la guancia, imbarazzata –Taru-Taru, forse… non hai capito bene.
-Ho capito benissimo- sbraitò quello –Bene, spero che voi siate felice e bla bla bla- le disse, incrociando le braccia la petto, con l’espressione imbronciata.
A Purin venne quasi da ridere –E anche se io fossi fidanzata con un altro, questo non mi vuol dire che non ci sia qualcuno che mi piace tanto- disse, trattenendo il respiro.
Taruto la guardò di sbieco –Ah sì?
-Sì. E forse… se questo qualcuno non fosse così… scorbutico… potrei anche dirgli che io non mi sposo proprio con nessuno.
Taruto le prestò tutta l’attenzione, cercando di trattenersi dal saltare da un piede all’altro.
-Io sto aspettando che qualcuno …- Purin si guardò le punte dei piedi -… prenda coraggio e ammetta che mi vuole bene perché io l’ho fatto tante volte ma sono sempre stata rimproverata.
Taruto deglutì, imbarazzato. La conversazione aveva preso una strana piega –Non è… così facile- ammise, mordendosi il labbro. Sciolse le braccia ancora incrociate sul petto e afferrò una mano di Purin, rosso come un peperone -…Se… cambiasse qualche cosa… a me piace questa Purin.
Il cuore della biondina prese ad accelerare in modo frenetico, stringendo la mano sudata e calda di Taruto –Anche Purin ha un po’ di… paura che possa cambiare qualche cosa.. ma Retasu onee-sama e Minto-chan le hanno assicurato che… può solo migliorare.
Taruto e Purin erano in una situazione di stallo, in quella zona grigia fra amici e più che amici che arrovellava il cervello, portandoli a soffrire quelle pene d’amore tipiche della loro età.
Erano fermi e rigidi in quella posizione da troppo tempo e Purin prese un respiro profondo. Si avvicinò al volto di Taruto e poggiò con delicatezza le labbra su quelle di Taruto, che era di sale, imbarazzato e impacciato.
Purin si era allontanata quasi subito, sorridendo nervosa –Visto? Non è… difficile.
Taruto l’abbraccio, spinto da qualche slancio improvviso, come se il cervello avesse ripreso a funzionare, ma al contrario.
-A me piaci da impazzire- ammise in un sussurro.
Purin chiuse gli occhi, arrossendo e stringendosi al bel corpo di Taruto –Anche a me tu piaci da impazzire. Tanto. Tantissimo. Da morire. Da…
-Sì, ho afferrato- la bloccò, fingendosi acido e cercando di mostrarsi più forte di quello che era in quel momento.
Purin rise, strofinando il naso sulla maglietta del ragazzo, con il cuore talmente pieno di gioia che solo la salda stretta di Taruto le impediva di saltare e di correre per tutto il locale col suo pallone.
-Paga- Ryou fissò Kisshu con malizia, guardando Purin e Taruto scendere mano per mano dalle scale.
-Eh no. Voi avete imbrogliato- guardò di sbieco Pai e Ryou, rilassati davanti alle loro tazze di caffè –Gli avete fatto credere che Purin si sposasse e quel cretino c’è pure cascato.
-Dovresti essere contento per tuo fratello- lo rimproverò Ryou, con finta aria severa.
-Io avevo scommesso che Purin avrebbe fatto la prima mossa. Non è corretto quello che avete fatto- rimbeccò acido, firmando la sua condanna.
-Cosa avete fatto?
Retasu era comparsa dietro i tre, fissandoli con cipiglio severo –Avete scommesso su Purin e Taruto?
Pai non rispose, gelato dallo sguardo della ragazza e Ryou ridacchiò nervoso –Ma solo per scherzare. Solo per far sì che si muovessero…!
-Già, perché Taruto è come Pai. La tira assai per le lunghe- disse Kisshu, cercando di glissare l’attenzione della verde sul fidanzato.
Retasu avvampò, e dietro lei arrivarono Minto e Ichigo. La blu guardò Kisshu con disappunto –Vi dovreste solo vergognare. Tutti e tre.
-Ryou, sei stato crudele!- lo rimproverò Ichigo.
-No aspettate ….- Ryou alzò le mani in segno di rese –Non volevano essere cattivi, ma…
Le tre diedero loro le spalle, guardandoli male e tornarono al loro lavoro, ignorandoli.
-Bene. Altre idee geniali, Kisshu?
-E’ stata tua l’idea di scommettere, Shirogane.
-Sì, ma questo le ragazze non lo sanno e tu non sei, come dire, credibile- si alzò dirigendosi verso Ichigo e Minto, pronto per l’arringa finale che, probabilmente, avrebbe potuto salvare  lui e Pai.
Kisshu lo fissò basito. Colpo basso.
-Bastardo.

 
**
Bene ecco.. io dovrei studiare ma non ce la facevo a star ferma sulla sedia e l’ispirazione è stata così violenta che, se non pubblico, collasso su me stessa (esagerata ndPai -_-).
Quanto sono carini Purin e Taruto? Forse è la prima volta che scrivo di loro da grandi  e non so se il risultato è buono, ma accettata comunque l’esperimento XD
Ringrazio tantissimo Hypnotic Poison, Mew_vale, mobo e tibby92 per i loro commenti e grazie anche achi legge la storia e l’ha messa tra i preferiti e le storie seguite ^^
Ora una piccola anticipazione per il prossimo capitolo… a presto!
 
Anticipazioni:
#14 letto
-Avanti, viene a letto- disse ridendo.
-Assolutamente no- bofonchiò l’altro offeso –Non è carino quello che hai detto.
   
 
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