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Autore: Libro_Dipendente    15/01/2015    2 recensioni
Una raccolta di flashfic su il passato di Leo. Spero vi piaccia :)
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1) Zia Rosa (REVISIONATO)
2) Piano C (REVISIONATO)
3) Nuova famiglia (REVISIONATO)
4) Scappo. Dove? Al centro commerciale, ovvio! (REVISIONATO)
5) Benvenuto alla Scuola della Natura!
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IN FASE DI REVISIONE
Genere: Comico, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Leo Valdez
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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5) Benvenuto alla Scuola della Natura
 
Leo aveva il suo zaino in spalla, sempre dei Power Rangers, nonostante fossero passati più di dieci anni da quando l’aveva ricevuto in regalo dalla madre, guardava stranito l’edificio davanti a sè. Si girò verso Clara. Era sempre stata dolce e comprensiva con lui e Leo l’adorava, sul serio, ma questa volta aveva decisamente esagerato. Ok che non era stata lei a deciderlo, ma non si era nemmeno opposta al tribunale!
- Davvero? “Scuola della Natura”? – Chiese, indicando l’edificio davanti a loro. La Scuola della Natura era un istituto per “ragazzi problematici” e per il giudice Carst Leo era esattamente così, a quanto pare. Leo odiava quella donna col parrucchino che la gente osava chiamare "giudice".
- Leo...- Lo rimproverò Clara, sospirando.
– “Leo” cosa, Clara? Un conto è essere un ragazzo problematico, e già qui ho da ridire perché io sono perfetto – Si vantò, sorridendo sghembo. – Ma è un altro conto essere un ragazzo problematico spedito in una scuola piena di altri ragazzi problematici che potrebbero aggravare i suoi problemi! E sembra un carcere più che un college. Nel Nevada, poi. Chi ti dice che a me piaccia il Nevada? – Domandò alzando un sopracciglio.
- Leo non è una mia scelta, lo sai. La decisone è stata presa, e a meno che tu non ti voglia fare un giretto in un carcere minorile ti conviene rispettarla…- Gli mise una mano sulla spalla dell'espanico.
- Questo doveva essere di conforto? – Domandò divertito il ragazzo. Claire cercò di sorridere, cosa che non fece altro che scatenare dell’altra ironia in Leo. Allora la donna sbuffò.
- Andiamo, va’. – Disse, prendendolo scherzosamente per l’orecchio.
- Ahio!- Esclamò Leo, Clara lo lasciò.
- Ma per favore, non ti sei fatto nulla! – Borbottò la donna, fintamente rabbuiata.
*************
Era l’ora di pranzo. Leo se ne stava seduto sulle scale che davano sul giardino, mentre smangiucchiava una mela. Pensò a come era arrivato in quella scuola. L’aveva accolto il Coach Hedge, urlando: “BENE,  ALTRI MARMOCCHI!”, molto confortante per Leo, che si sentiva spaesato, come un pesce fuor d’acqua in mezzo a quella piccola massa di ragazzi “delinquenti”. Davvero, lo apprezzò molto. Soprattutto perché l’uomo, di bassa statura tra l'altro, aveva una mazza da baseball con sé. Leo sospirò, dirigendosi verso il secchio della spazzatura lì vicino, ancora immerso nei suoi pensieri, ma nel farlo urtò qualcuno.
- Oh, scusa, non ti avevo visto! – Esclamò, voltandosi a guardare quel qualcuno. Era una ragazza abbastanza carina se la si guardava bene, con gli occhi cangianti, i capelli castani raccolti in piccole treccine che a Leo ricordavano molto quelle degli Indios che aveva studiato a scuola, e la pelle caramellata. Indossava però una maglietta larga e strappata, con sopra stampato il disegno di un gattino molto, molto somigliante ad Hello Kitty, e i suoi jeans potevano essere stati in guerra, tanto erano consumati. Leo ebbe un senso di dejà-vù.
- Ti ho già visto – Constatò, riducendo gli occhi a due fessure nel tentativo di ricordare.
- Già, ci siamo visti… Ehm, non lo so – Rispose la ragazza, imbarazzata e divertita.
- Sei Piper, giusto? – La castana annuì. – Quella del Centro Commerciale! – Disse, improvvisamente ricordando.
- Oh, Leo, vero? Da quanto sei qui? Io sono arrivata stamattina – Disse lei.
- Idem. Sei la prima che incontro, dopo il mio coinquilino… - Disse invece il ragazzo, ravviandosi la massa di capelli ricci che aveva con una mano.
- Eh, io no… Prima di te ho incontrato un ragazzo, Jason, sto tornando da lui, vieni con me? – Chiese Piper.
- Jason, alto, biondo, cicatrice sul labbro? – Ridomandò Leo.
- Mh-Mh.-
- E’ il mio coinquilino! – Esclamò il ragazzo.
- Davvero? -
- Si!-
- Ehi ragazzi!- Una terza voce si aggiunse alla conversazione. Come in un telefilm, il ragazzo oggetto del loro discorso si materializzò proprio in quel momento.
- Ehi bello! – Lo salutò Leo.
- Ciao Jason – Disse invece Piper.
- Andiamo un po’ di là? – Domandò il biondo, indicando il “parchetto” che era lì vicino. Era una sottospecie di prato seminato di quercie e fiorellini. Ovviamente era tipo sei metri quadrati per sette, sì e no, perchè poi quell'angolo s'interrompeva, lasciando spazio ad un campo da football, uno da baseball e uno da basket.
- Sisi – Disse Leo, tirando fuori dalla tasca un filo di rame iniziando a modellarlo con viti e bulloni.
- E quello da dove spunta fuori? – Chiese sconcertata Piper, indicando quello che era, ancora per poco, una massa di filo di metallo e oggettini vari. Leo alzò le spalle.
- Lo faccio sempre, da un anno a questa parte, è rilassante.- Rispose.
- Tu sei strano – Affermò la ragazza.
- Mai quanto te, Miss Mondo, e la tua meravigliosa Kitty – Disse l’espanico, alludendo alla maglia della ragazza.
- Oh, ma sta’ zitto!- Disse lei, divertita.
- Piper, Leo ha ragione, quel gattino proprio non si può vedere.- Disse Jason, mentre i tre si allontanavano dal cestino della spazzatura.
- La smettete di criticare il mio modo di vestire, “Superman” e “Maccanicomister”?- Chiese Piper retoricamente.
 – Miss Mondo, da dove ti è uscito “MeccanicoMister”?- Replicò, divertito Leo.
- Superman?- Domandò, invece Jason, oltraggiato.
- Ancora così mi chiami? Miss Mondo?- Chiese Piper, rabbuiandosi.
- Sì, d’ora in poi ti chiamerò sempre così – Replicò l’espanico.
- No, ti prego! Jason digli qualcosa, odio già quel soprannome! – Si lamentò la ragazza.
- Non posso niente – Disse Jason, alzando le mani in segno di resa.
- Ok ragazzi, mi state ufficialmente simpatici. – Affermò Leo, mettendo i gomiti sulle spalle e facendo ridere i due ragazzi.
Sì, sarebbero diventati proprio dei buoni amici.


Angolo_Autrice
Ma per caso sono in ritardo? No, perché non mi ricordo per quando avevo detto che avrei aggiornato. Ma almeno è un po’ più lungo degli altri, no? Spero vi sia piaciuto, perché io mi sono divertita un mondo a scriverlo. Ma qui finisce il mio lavoro su questa fanfiction. Mi dispiace tanto, però spero che almeno a voi sia piaciuta.
Oh, babbe’, ci si vede alla mia prossima storia!
In più volevo salutare e ringraziare quelle sante anime che hanno recensito la mia storia, vi adoro!
Goodbye
Libro_D
   
 
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