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Autore: piperina    22/11/2008    30 recensioni
ULTIMO CAPITOLO - CAP 1: ringraziamenti "Obsession"
Hermione Granger. Un nome, una garanzia. Quali aggettivi collegate a questo nome? Sinceramente. Non voglio altre prese in giro, decisamente non le tollero più.
Sapete che vi dico? Hermione Granger si è stancata. Mi volete diversa? Perfetto. Sarete accontentati. Non osate lamentarvi, poi, se quello che vedrete non vi piacerà. (cit. Cap 1)
Genere: Romantico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Pansy Parkinson, Theodore Nott | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Draco&Hermione -Leather&Libraries'
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*Act IV*
- Bet and Wait -

 

 

 

 

 

È domenica, sono le nove del mattino e ovviamente io, Hermione Granger, sono sveglia già da due ore a studiare. Sto ripassando tutte le lezioni della prossima settimana, portandomi avanti con il programma. Non voglio farmi trovare impreparata dai professori, né dare occasione a Piton di toglierci punti.

La Biblioteca resterà sempre il mio posto preferito ad Hogwarts. Silenziosa, intima… è come se fosse… magia nella magia.

E poi io adoro l’odore dei libri, della carta, delle pergamene… mi fanno sentire bene. Non so come spiegarlo, ma questo posto mi trasmette delle bellissime sensazioni.

Torno a concentrarmi sul mio volume di Storia della Magia, quando sento dei passi dietro di me. Spero che non sia l’ennesima coppia che viene a sbaciucchiarsi qui, è davvero fastidioso cercare di studiare coi rumori di ventose alle spalle.

Una volta ho beccato Ron e Lavanda… non è stato piacevole farmi notare da quei due che si stavano mangiando la faccia. Che schifo…

- Ma sei scema? Lo sai che viene sempre qui.- sento dire da una ragazza.

- Sì, sì, ma ti importa davvero che possa sentire?- risponde una vocetta un po’ acuta.

- Beh, sai… fosse una studentessa come le altre…- dice l’altra incerta -…ma è una Caposcuola!-

Caposcuola? Ho sentito bene? Drizzo le orecchie a questa parola, e cerco di ascoltare meglio quello che si stanno dicendo le due ragazze dietro di me. Chi sarà la Caposcuola di cui stanno parlando? Ci siamo solo io per Gryffindor e Hannah Abbott per Hufflepuff. Ravenclaw e Slytherin hanno Terry Steeval e Draco.

Di chi staranno…

- Oh, ti prego. Hai ancora paura del ruolo di Caposcuola?- dice la ragazza dalla voce acuta con tono di sufficienza. Questa tipa non mi piace.

- Lei non è mica una Caposcuola normale, lo sai Susie.- ribatte l’altra, evidentemente poco incline al pettegolezzo libero - E’ una tosta, fa sul serio, e non guarda in faccia nessuno quando si tratta di far rispettare le regole.-

- Questa è una cosa che non mi piace.-

- Cosa?-

- Il fatto che non copra gli amici.- risponde in tono ovvio - Insomma, io credo che gli amici vadano aiutati sempre e comunque, in qualsiasi situazione.-

- Beh, dipende.- dice l’altra - Potter ne ha combinate davvero di tutti i colori, coprirlo è impossibile anche per Silente…-

Potter? Harry? Cosa c’entra lui adesso? No, aspettate… non ditemi che stanno parlando proprio di…

- Hermione Granger non sa cosa sia la vera amicizia!-

Lo sapevo. Lo sospettavo. Se c’è da sparlare di qualcuno, ecco che spunta fuori il mio nome. Ma porca…

- Non starai esagerando Susie?-

Sì, credo proprio di sì!

- Ok, ok. Quello che ti volevo dire non riguarda la concezione dell’amicizia della Granger.- taglia corto Susie-dalla-vocetta-acuta.

- Infatti, dai, dimmi!- oh, adesso è curiosa! Lo sono anche io, guarda un po’.

- Beh, sai… ho saputo che la Granger va tutti i giorni a Slytherin!- confida come se fosse un segreto di stato.

- Ah… tutto qui?- dice l’altra - Lo sanno tutti che sta preparando la festa di Halloween con Malfoy. Che c’è di così strano?-

- Come, che c’è di così strano?- la scimmiotta Susie - Credi davvero che stiano solo preparando la festa?-

No, oddio… non ci avranno mica scoperti!

- Non dirmelo… la Granger se la fa con Malfoy?-

- Non lo so, è una mia supposizione. So solo che alla Parkinson non piace l’intrusione di una Gryffindor, specialmente la Granger, nel suo territorio.-

- Ti riferisci a Slytherin o a Malfoy?-

- Vedo che capisci…- dice con la voce di chi la sa lunga.

- Ma dai, secondo me è impossibile!-

- E perché, scusa?- chiede un po’ delusa Susie.

Sì, dimmi, anche io voglio sapere: perché è così impossibile che io frequenti Malfoy?

- Ma l’hai vista?- ridacchia - Vive tra i libri, si veste come una suora, non partecipa ad alcuna festa… ci scommetto che è astemia, e anche vergine!-

- Sì, e magari pure frigida.- ride Susie - Anne, senti… beh, sì, effettivamente la cosa non sta in piedi.- sembra riflettere seriamente la ragazza.

Sento le mie viscere intrecciarsi tra loro e giocare a Twister. Ma io non mi sto affatto divertendo. Come si permettono di dire certe cose di me?

Astemia, vergine, frigida… non mi conoscono, probabilmente non mi hanno mai rivolto la parola in vita loro… perché tutti devono vedermi in questo modo? Io sono altro, dannazione!

Sono una ragazza, un’adolescente, una femmina soprattutto.

- …potrebbe farlo davvero?- credo di aver perso una parte del discorso.

- Andare a letto con la Granger? Mah, non so, Anne… insomma, va bene tutto, ma Malfoy ha una reputazione da difendere!-

- Sì, hai ragione. Quindi, alla fine, non c’è nessuna tresca tra lui e la Granger.-

- Eh, sì… devo ritrattare. Pensandoci, ho capito che sarebbe proprio impossibile.- Susie sembra davvero convinta di quello che dice, come se fosse la conclusione di un discorso di astrofisica.

- Già. A lui non verrebbe mai voglia di farsela, lei figurati se sa cosa vuol dire farsi un ragazzo!-

Le sento ridere, poi Madama Pince le riprende e loro escono di corsa.

Resto immobile al mio posto, come pietrificata. I miei amici, i conoscenti, addirittura chi non mi conosce parla di me come se fossi un manifesto appeso al muro.

Se solo sapessero… se potessi dire, gridare che sono diversa, far sapere che cosa faccio davvero con Draco quando ci chiudiamo in camera sua… se sapessero che sto per mostrare loro la vera Hermione Granger…!

Chiudo i libri con stizza, li butto in borsa e mi alzo, incurante dello sguardo assassino che aleggia sul mio viso. Me ne frego di tutti.

A passo di carica mi dirigo verso la Torre, dove ho intenzione di restare per il resto della mattinata. Non voglio essere disturbata da nessuno! O quasi…

Ringhio la parola d’ordine in faccia alla Signora Grassa, che un po’ intimorita si fa da parte per farmi passare attraverso il buco dietro al suo ritratto.

Appena metto piede in Sala Comune, comunque, il mio umore crolla terribilmente.

Ron-Ron e Lav-Lav si stanno mangiando la faccia su un divanetto, facendo strani rumori che non saprei in che modo definire se non disgustosi. Sul divano davanti a loro, Harry è sdraiato con la testa sulle gambe di Ginny.

Perfetto. Le due coppie dell’anno insieme, non potevo chiedere di meglio.

Fingo di non averli visti e tiro dritto verso il Dormitorio Femminile, sperando intimamente che…

- Mione!-

Lo sapevo. Harry mi ha vista e ha pensato bene di chiamarmi. Ma non lo capisce nessuno che voglio stare sola?

- Harry.- mi giro con un sorriso da Barbie stampato in faccia - Non mi ero accorta di voi.-

- Vieni a sederti un po’ con noi.- mi invita indicando una poltrona vuota davanti a lui - Ci sono delle cose che devi assolutamente sapere!-

- A dire il vero, avrei da studiare.- dico fingendomi dispiaciuta - Se non termino le ricerche…-

- Non prenderai una T, Mione, dai… stai qui. Solo cinque minuti.- Harry mette su un’espressione da bambino che quasi mi convince a restare.

Ma ovviamente Miss Piattola Ginny si sente in diritto di intervenire - Perché non sei venuta alla festa?-

- Quale festa?-

Un attimo… di cosa sta parlando? Mi avvicino a loro di due passi, chiedendomi a che cosa si stia riferendo la rossa. Non ho sentito parlare di nessuna festa.

- Oh, un festino della nostra Casa, solo per noi.- sorride giocando con i capelli del fidanzato - L’abbiamo fatto ieri sera, nella Stanza delle Necessità. Come mai non c’eri?-

Volgo lo sguardo alla mia destra solo per vedere Ron-Ron e Lav-Lav che cambiano posizione. Se prima erano uno accanto all’altra, adesso lei sta a cavalcioni sulle gambe di lui. Giusto. A rigor di logica, alla prossima lui dovrebbe stare tra le gambe di lei.

Torno a guardare l’altra Weasley - Forse perché non lo sapevo?- rispondo con una finissima punta di ironia nella voce.

Lei fa una faccia fintamente dispiaciuta - Oh, ma davvero? Ero convintissima che tu lo sapessi!-

Sì, come no… Glielo leggo in faccia che mi sta prendendo in giro. Non fa neanche finta di nasconderlo, la stronza.

- Beh, poco male.- dico alzando le spalle in un gesto indifferente - Non mi interessano certe cose.-

Vedo un ghigno alla Tom Riddle fare la sua comparsa sulle labbra di Ginny, mentre Harry si mette a sedere imprecando.

- Te l’avevo detto!- esclama la rossa tutta contenta.

- Fanculo.- dice lui tra i denti - Adesso devo una scorta di dolci a te e a Ron.-

Il mio sguardo si sposta incerto da lui a lei e da lei a lui. Non capisco, di cosa stanno parlando? Cosa c’entrano Ron e i dolci?-

- Sai, Hermione,- inizia Ginny sorridendo - ho scommesso con Harry che tu avresti detto di non essere interessata alle feste.-

- Io invece pensavo che ti sarebbe dispiaciuto, ma ho perso.- continua lui - E adesso devo un rifornimento maxi da Zonko a lei e a Ron.-

Non so che espressione aleggi sul mio viso, ma sicuramente non è rassicurante. Hanno scommesso su di me, su quello che avrei detto riguardo la festa di ieri sera di cui non sapevo nulla…

- …ma come avete potuto?- chiedo ancora stupita.

Loro due mi guardano come se fossero innocenti.

- Era solo uno scherzo.- risponde Harry - Una stupida scommessa con dolci e caramelle.-

- Già, non è niente di grave.- interviene Ginny - E poi giocavamo in casa… sei un libro aperto, talmente scontata e prevedibile che non abbiamo saputo resistere!-

Sento qualcuno ridere dietro di me. Non mi volto, non voglio vederli.

Sta succedendo di nuovo. Ecco perché il ruolo di Caposcuola non ha più il rispetto che deve avere. Sento una rabbia furiosa montarmi dentro. In questo momento potrei fare qualsiasi cosa.

Senza neanche rendermene conto punto la bacchetta verso il camino e faccio alzare le fiamme fino a farle scoppiare.

Ovviamente nessuno si fa male, ma tutti si sono spaventati per il rumore e il calore improvvisi.

Me ne vado prima che possano voltarsi. In un attimo sono già in camera mia.

 

***

 

Ho passato tutta la giornata chiusa in camera a studiare. Nessuno è venuto a bussare alla mia porta per sapere come stavo.

È normale per loro. Non hanno mai pensato che le loro parole potessero essere offensive, e non si sono mai preoccupati di come mi sentissi. Bambini…

Chiudo l’ennesimo libro, sbadiglio e mi alzo lentamente. È ora di cena, ma non ho molta fame. Sono ancora di pessimo umore.

Ho sempre “perdonato” tutto, ma non una scommessa del genere su di me. Questa proprio non dovevano farmela, hanno sbagliato, e tanto anche!

Metto in ordine i libri e mi do una sistemata davanti allo specchio. Coda alta, qualche ciuffo sciolto, divisa in ordine e sono pronta.

Ignorerò Harry e Ginny stasera a cena, anche se sono sicura che mi romperanno l’anima per tutto il tempo fino a stancarmi.

Lui farà la sua solita faccia da cane bastonato, che gli riesce anche piuttosto bene, e lei mi riempirà di attenzioni. Fanno sempre così quando non vogliono problemi con me o capiscono di aver esagerato.

Peccato che loro esagerino quasi sempre…

Esco dalla mia camera e scendo in Sala Comune. Mh, loro non ci sono. Meglio così.

Attraverso il buco dietro al ritratto della Signora Grassa e mi avvio per i tetri corridoi notturni verso la Sala Grande.

Non ho proprio voglia di andarci… e se facessi un salto nelle cucine più tardi? Potrei prepararmi un panino, un risotto…

- …Granger!-

- Oddio!-

Mi volto di scatto e mi trovo davanti Draco Malfoy. Sempre troppo alto e troppo bello per i miei gusti, a volte mi mette soggezione.

Accidenti a lui, mi ha fatto perdere dieci anni di vita!

- Come sei tragica…- commenta la mia esclamazione con espressione tediata.

- Mi hai spaventata!- ribatto fermamente.

Mi guarda e alza un sopracciglio - Perché sono troppo bello, vero?-

- Hn. Come se non fossi abituata a vederti sempre.-

Alza le mani in segno di resa e sorride appena - Stai andando a cena?- mi chiede.

- Speravo di evitarlo.- sospiro - Tu?-

- Già mangiato.- risponde - E’ successo qualcosa?-

Non so perché, ma sento l’impellente bisogno di criticare Harry e Ginny con Draco. So che lui può capire.

- Non credo sia il caso di parlarne qui.-

 

***

 

- …e poi non ho detto più niente, che potevo fare?- addento un toast e mastico velocemente - Ho quasi fatto esplodere il camino e me ne sono andata. Non li ho ancora visti.-

Mi trovo nella camera di Draco, che ormai è come se fosse la mia, e sto mangiando toast e frutta seduta sul suo letto, davanti a lui.

Gli ho raccontato quello che è successo con Harry e Ginny. Lui ha ascoltato tutto, limitandosi a sgranocchiare una delle sue amate mele verdi.

C’è un qualcosa di erotico nel modo in cui le addenta… Hermione, riprenditi ti prego!

- Potter è un idiota.- sentenzia dopo un breve silenzio - E la Weasley… beh, su di lei non mi pronuncio.-

Non riesco a trattenere una risata per il modo in cui ha parlato. Riesce sempre a sorprendermi!

- Ci sono rimasta male.- rispondo - Non credevo che sarebbero arrivati a scommettere su di me. Che delusione…-

Nonostante tutto non riesco a tirarmi su. Di Ginny non è mi importi chissà quanto, ma Harry… che motivo aveva di fare quella scommessa? Abbiamo sempre avuto un bel rapporto…

Non faccio caso a come mi sta guardando Draco, troppo presa dai miei pensieri.

- Ti va una partita a scacchi?- propone all’improvviso.

Alzo la testa e lo guardo - Scacchi?-

- Sai giocarci, no?-

- Non sono brava per niente.- mi difendo subito - E’ Ron il campione.-

- Quindi Lenticchia è più intelligente di te?- è una provocazione, lo so. Lo sta facendo apposta, il platinato.

- Non è più intelligente di me.- ribatto dura - E’ solo bravo.-

- Gli scacchi sono per gli intelligenti. Weasley è un deficiente.-

- Avrà delle doti nascoste.- non so perché lo sto difendendo. Forse perché non voglio ammettere di essere un disastro con gli scacchi?

Vedo Draco avvicinarsi a me con aria da maniaco. Inizio ad avere caldo…

Ghigna con malizia, infila un dito nel colletto della mia camicia e ne slaccia il primo bottone. Oddio…

- Anche tu hai delle doti nascoste, Granger.- soffia a pochi centimetri dal mio viso - Potremmo scoprirle insieme.-

- Ci stai provando?- chiedo con voce ferma. Orgoglio di Gryffindor, accorri in mio aiuto!

- Forse.- risponde enigmatico.

Ogni volta che mi trovo così vicina a Draco non riesco a non perdermi nei suoi occhi. Sono stupendi, che cavolo. Di un colore indefinibile.

- O forse vuoi evitare la partita a scacchi.-

La cosa mi diverte. Siamo seduti sul suo letto, la sua mano è ancora sulla mia camicia e i nostri occhi incatenati. Wow! Alza un sopracciglio, e ormai so che è una muta domanda.

- Chi mi dice che tu non sia un pessimo giocatore?-

Ora tocca a me provocarlo. Ghigna. Che strano, non lo fa mai!

- Dipende, Granger.- risponde - A quale gioco ti riferisci?-

Mentre mi dice queste parole sento indice e medio della sua mano muoversi sulla mia pelle in una lenta e sensuale carezza. Mi mordo la lingua e mantengo alto lo sguardo.

- Gli scacchi, ovviamente!-

Draco sorride compiaciuto, si allontana da me e fa levitare fino a noi la scacchiera che tiene su una mensola.

- Hai imparato a flirtare.- mi dice mentre si sistema più comodo sul letto - E a non cedere subito alle avances.-

- Non sono mica una dodicenne!- ribatto piccata. Per chi mi ha presa?

- Non conosci le dodicenni di oggi.- ride lui sotto i baffi - La maggior parte di loro fa di quelle cose che neanche te le immagini.-

Scegliamo i colori e iniziamo a giocare.

- Non sapevo fossi un pedofilo.-

- Scema.- risponde facendo avanzare un pedone sulla scacchiera.

- Maniaco.- dico io, e con la mia mossa gli mangio il suddetto pedone.

- Non gongolare, l’ho messo lì apposta.-

- Sì, certo.- sorrido.

Mi sto divertendo… tanto, sì. Continuiamo a giocare, una partita dopo l’altra, smangiucchiando qualcosa tra una mossa e l’altra.

Draco è divertente, una piacevole compagnia.

E riesce a non farmi pensare al motivo che mi ha fatta soffrire per tutto il giorno.

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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