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Autore: Red Rope    17/01/2015    0 recensioni
[Daryl/Rick] [Otherverse]
Quando il vice sceriffo Rick Grimes si sveglia dopo il lungo coma, il mondo è stato stravolto da un’apocalisse: i morti sono tornati a camminare sulla terra, e sono ovunque. Uscito dall’ospedale, riesce a ritrovare sua moglie Lori e suo figlio Carl, insieme ad un gruppo di sopravvissuti, nei pressi di Atlanta. Ma non è solo dei morti che Rick deve preoccuparsi: una banda ben armata, capeggiata da Merle Dixon e da suo fratello Daryl, è intenzionata a rubare loro provviste e armi, e minaccia l’incolumità della sua famiglia e degli altri.
Cosa succede però quando Rick e Daryl, costretti a collaborare dal corso degli eventi, si avvicinano sempre di più?
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Daryl Dixon, Rick Grimes, Un po' tutti
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo II
 
 
La voce di Carol echeggiò nello spiazzo del campo, riempiendo il vuoto lasciato dal rumore dello sparo. Ci fu un attimo in cui tutti furono presi alla sprovvista, ma Rick riuscì a riprendersi appena in tempo.
“Al riparo!” gridò, correndo ad afferrare il proprio fucile, e lanciandone un altro a Shane. “Glenn! T-Dog! Adrian! Anche voi” distribuì le armi, e riuscì a girarsi appena in tempo per vedere gli uomini del giorno prima arrivare ad armi imbracciate, seguiti da altre tre facce nuove. Erano sette contro cinque, piuttosto impari, ma Rick contava sul fatto che lui e Shane erano entrambi poliziotti, abituati agli scontri a fuoco – anche se Rick preferiva decisamente evitarli.
L’uomo a cui Rick aveva sparato qualche giorno prima si fece avanti, tenendo nella mano buona una pistola, ancora fumante. Era stato chiaramente lui a uccidere Ed.
“Possiamo trovare una soluzione pacifica!” gridò, per farsi sentire dall’uomo che era a distanza. “Vi ridaremo Merle e Daryl, e voi ci lascerete in pace!”. L’uomo rise.
“Quei due coglioni legati lì?” ghignò l’uomo. “Potete tenerveli, se non riescono nemmeno a fronteggiarvi come si deve uno sbirro e la sua combriccola non hanno diritto di essere i nostri capi”.
“Andy, brutto figlio di puttana!” ringhiò Merle. “Appena avrete finito di far fuori questi stronzi e io mi sarò liberato verrò a farti fuori con le mie mani!”. Rick lanciò un’occhiata a Merle, che stava strattonando le corde con cui era legato per liberarsi. Andy, l’uomo ferito, rise sonoramente.
“Oh, non preoccuparti” rise cupo. “Sarai liberissimo tra poco, stanno arrivando alcuni amici a farvi compagnia”. Rick assottigliò lo sguardo, cercando di intuire il senso di quella frase: c’erano altri di loro nascosti nel bosco attorno a loro? Sentì Shane fremere, in tensione. “Sai, sbirro, i rumori forti attirano compagnia”. Così dicendo sparò un colpo per aria, seguito da alcuni suoi compagni che fecero la stessa cosa, ridendo sguaiati. I morti. Stavano attirando i morti.
“Fermi!” gridò, ma il suo grido fu sovrastato da un altro ancora più forte. Andy e il resto dei suoi uomini continuò a ridere, e corse verso la boscaglia. Intanto, da dietro il camper Rick sentì le grida alte delle persone. Si voltò appena in tempo per sparare ad un morto che si stava trascinando malamente sulle gambe poco salde verso di loro.
“Tutti qui!” gridò. Se fosse riuscito a far entrare gli altri nel camper, e a chiuderlo, lui e Shane avrebbero potuto sparare ai morti, insieme a chi fosse riuscito ad imbracciare un’arma: la cosa importante era che Lori, Carol, Sophia, Carl e le due sorelle Amy e Andrea fossero al sicuro. Da quello che vedeva, erano una trentina di morti. Facendosi strada a colpi di fucile, aprì un varco agli altri per entrare dentro il camper, e Dale chiuse la porta di scatto, bloccandola.
“Dobbiamo salire sul tetto!” urlò a Rick, facendogli segno verso il camper. “Da lì saremo in grado di sparar loro senza che loro ci raggiungano. I morti si stavano accalcando intorno a loro; uno cadde rovinosamente su Daryl, e Rick non ci pensò due volte a sparare al morto. Vide Daryl guardarlo con gratitudine. Doveva slegarli, non poteva permettere che morissero in quel modo atroce, e soprattutto due combattenti in più potevano essere utili per far fuori tutti quegli zombie.
“Andate!” gridò di rimando a Dale. Si piazzò davanti a Daryl e a Merle, sparando. “Glenn, taglia le corde!” ordinò, e il coreano lo guardò interdetto. “Avanti, Glenn, possono esserci utili questi due!”. Glenn eseguì; Daryl si alzò subito in piedi, e con un calcio fece cadere un morto che stava altrimenti tentando di mordere Glenn.
“Grazie” borbottò l’asiatico. Gli passò la balestra che gli avevano sottratto quel giorno, e andò a slegare Merle, che però non fu altrettanto grato. Spinse via Glenn con forza, gli prese il coltello e si mise a correre verso la boscaglia.
“Merle!” gli gridò dietro Rick. Per un attimo ebbe paura che anche Daryl lo avrebbe seguito, ma invece una freccia sibilò vicinò al suo orecchio, piantandosi nella testa di un morto che lui non aveva notato. Annuì, guardandolo, pieno di gratitudine.
“Saliamo” gli disse Daryl, e prese ad arrampicarsi sulla scaletta, verso il tettuccio, dove gli altri stavano già facendo fuori i morti che li assediavano. Rick lo seguì, protetto da Daryl che sparava a qualsiasi cosa tentasse di prenderlo.
 
***
 
Quando aveva visto Merle fuggire non era riuscito a pensare nient’altro se non coglione. Quel Rick era uno sbirro, sì, ma aveva fatto di tutto per tenerli in vita, e ancora una volta lo aveva salvato; però l’idea che suo fratello fosse da solo con tutti quei cosi che c’erano a giro non lo tranquillizzava: appena tutto quello fosse finito, sarebbe andato a cercarlo. In quel momento, però, la sua priorità era salvarsi la pelle, e se per farlo doveva collaborare con uno sbirro…beh, al diavolo, lo avrebbe fatto! Scoccò l’ultima freccia, e poi passò ad un fucile. Un tipo vicino a lui venne trascinato giù, e Daryl fece a malapena a tempo a ritrarsi prima che quello si portasse dietro pure lui.
“Maledizione!” imprecò, e sparò un colpo all’essere che stava allungando una mano verso la sua caviglia. Cadde sugli altri che stavano divorando il tipo caduto poco prima. Le sue grida risuonarono ancora per poco, prima di diventare un gorgoglio di sangue in gola. Stava continuando a sparare, quando quello che si chiamava Shane lo urtò sbilanciandolo; per fortuna quel negro, T-Dog, lo afferrò al volo, evitandogli di diventare carne per quegli esseri.
“Scusa” gli disse Shane, e Daryl poteva benissimo vedere che non era vero che gli dispiaceva. Lo aveva fatto di proposito, così nessuno di loro si sarebbe dovuto sporcare le mani ad ucciderlo. Doveva pensare velocemente a come uscire da quella situazione prima che quegli stronzi lo facessero fuori.
I morti piano piano tornarono a essere morti, i crani saltati, un terribile odore di putrido che saliva dai piedi del camper. Stava albeggiando ormai, e Daryl si sentiva terribilmente stanco. Doveva andarsene, però, se voleva rimanere vivo. Mentre riprendeva fiato, sentì il rumore del caricatore di una pistola, e poi di un altro, entrambi alle sue spalle.
“Abbassa l’arma, Shane”. Era la voce di Rick quella, e stava intimando ad un suo compagno di abbassare la pistola. Daryl si voltò e vide il triangolo che si stava formando: Shane puntava a lui, e Rick a Shane.
“Cazzo, Rick!” gli rispose Shane, senza abbassare la pistola. “Come puoi non capire che lui è un pericolo per tutti noi? Per Lori e per Carl?”. Quello Shane aveva ragione, lui era un nemico, e andava trattato come tale.
“Noi non spariamo ai vivi” gli rispose freddamente Rick, e Daryl gli fu ancora grato, anche se non lo avrebbe mai ammesso a nessuno. Vide Shane indugiare ancora un po’ con la canna della pistola rivolta verso il suo viso, ma quando Rick si frappose tra loro, tenendo ancora l’arma puntata su Shane, dovette abbassare l’arma. “Avanti, vai. Dobbiamo bruciare i corpi”.  Gli fece cenno con la pistola di scendere, e gli altri lo seguirono. Rick si voltò verso Daryl, e lui ebbe la sensazione che quegli occhi glaciali lo stessero facendo a pezzi. “Non farmi pentire delle mie scelte”. Daryl annuì, ma mentre Rick prese a scendere le scale gli parlò.
“Vi aiuterò con i corpi, ma poi l’unica cosa che voglio è cercare mio fratello e andarmene con lui” disse. “Dobbiamo farla pagare a quegli stronzi che ci hanno mollato qui”.
“Vedremo” rispose Rick.
 
***
 
Non è che gli importasse qualcosa, però non gli andava che Daryl se ne andasse da solo per i boschi, con la possibilità che gli spari di quella notte avessero attirato altri di quei cosi. Chiamatela deformazione professionale, o come volete, ma non voleva sprecare una vita così, per un coglione. Atterrò sull’erba piena di sangue fresco, e cercò con gli occhi gli altri; poco dopo li sentì: qualcuno piangeva, disperato. Si avvicinò, e vide Andrea inginocchiata a terra, che stringeva la mano di sua sorella e gridava. Era una scena straziante. Rick si avvicinò a Lori.
“Cos’è successo?” chiese. Lori lo guardò, e il suo sguardo fece sentire Rick stupido per aver fatto una domanda del genere.
“Uno di quegli esseri ha morso Amy” spiegò Shane. Dale era a terra, vicino ad Andrea, e stava tentando di rincuorarla. Poco lontano, Rick vide Sophia e Carol, zitte, ritte come fusi, che fissavano il corpo senza vita di Ed; sui loro volti c’era un’espressione cupa: Rick sapeva che Ed abusava di Sophia e picchiava Carol, e di certo non si aspettava lacrime da parte di nessuna delle due, però vedere una moglie e una figlia fissare così il corpo di quello che era stato un tempo padre e marito gli faceva un certo effetto. Era come se a Carol dispiacesse che Ed fosse morto e Rick non riusciva a capire per bene quel sentimento. Come poteva dispiacersi per un uomo che la picchiava tutti i giorni?
“Andiamo” disse, dando una pacca sulla spalla di Glenn. “Porta qui il pick-up, li carichiamo e li bruciamo. Dobbiamo fare veloci, il fumo li attirerà, se non sono già stati attirati dagli spari di questa notte”. L’asiatico fece come gli era stato detto.
Rick si allontanò dal gruppo, e raggiunse Daryl che aveva già iniziato a spostare i corpi e a recuperare le sue frecce, pulendole con il suo fazzoletto. Alla fine arrivò al corpo di Aidan, martoriato e divorato; si era risvegliato, e Rick fu veloce a piantagli il coltello nel cranio, prima che mordesse Daryl. L’uomo lo guardò, e fece un cenno di ringraziamento. Fu in quel momento che Rick vide il neo nascosto tra i baffi chiari.
“Noi dobbiamo allontanarci da qui prima che ne arrivino altri” disse, aiutandolo a sollevare un corpo. Poco dopo arrivarono anche Shane e Glenn, che caricarono i corpi sul pick-up. T-Dog si era messo alla guida, e quando il rimorchio fu pieno andò a spostare i corpi verso un avvallamento del terreno.
Ci misero qualche oretta a fare tutto il lavoro, e nel frattempo Lori era andata a raccogliere della legna per fare una catasta con cui bruciare i corpi. Andrea non si era spostata di un solo millimetro dal suo posto accanto ad Amy. Rick le si avvicinò, e si sedette vicino a lei.
“Andrea” la chiamò. Lei si voltò a guardarlo, e sorrise mestamente.
“Era così bella” disse la donna. Rick poteva vedere tutto il suo amore per la sorella, e ne fu travolto; si sentì stanco, d’improvviso. Prese gentilmente la mano di Andrea, e la strinse. “Sai, io lavoravo lontano da casa dei miei, e lei era solo al College” cominciò a raccontare la donna. “Ogni volta, per il suo compleanno, le regalavo dei modellini. Era ormai un’adulta, ma io continuavo a comprarglieli. Le piaceva molto il fantasy…”. La voce le si strozzò in gola, e calde lacrime salate le scivolarono giù per le guance.
“Andrea” disse ancora Rick. “Lo sai che tra poco si risveglierà…”
“Vorrei seppellirla” dichiarò, tirando su con il naso e guardandolo fisso negli occhi. Rick si alzò in piedi, senza dire una parola. Trovò una vanga, e cercò un posto al sole, vicino agli alberi. Se doveva seppellirla, che fosse seppellita in un bel posto, dove avrebbe potuto stare vicino al bosco, e i rami frondosi l’avrebbero protetta. Iniziò a scavare, con forza.
“Rick” lo chiamò Dale. Lui continuò a scavare, imperterrito. “Rick, abbiamo raccolto la legna, è ora di dare fuoco alle carcasse”. Rick continuò a ignorarlo. “Rick!”
“Ho capito!” gli rispose, esaurito. Dale se ne andò, e lo sentì gridare agli altri.
“Preparate le vostre cose e mettetele nelle auto, appena saremo pronti accenderemo il fuoco e ce ne andremo”. Era giusto. Si fermò, per asciugarsi il sudore dalla fronte, e vide Daryl venirgli incontro, con un’altra vanga.
“Shane mi ha chiesto di scavare un’altra buca, per Ed”. Rick non era molto d’accordo, non pensava che quell’uomo meritasse una sepoltura – ma questo non lo disse.
“Cosa farai adesso?” gli chiese, cercando di distogliere i suoi pensieri da quelle fosse. Daryl scrollò le spalle, cominciando a scavare.
“Andrò a cercare mio fratello”
“Lo sai che potrebbe non esserci più tuo fratello, là fuori?”. Daryl lo fissò a lungo.
“Sa cavarsela” rispose freddo. A Rick però non andava che Daryl andasse da solo alla ricerca di Merle.
“Senti, posso far spostare un po’ gli altri, e accompagnarti alla ricerca di tuo fratello” gli disse. Daryl aveva ripreso a scavare, ma si bloccò di nuovo, guardandolo stupito.
“Cosa?”
 
***
 
Quel Rick era pazzo. Accompagnarlo nelle ricerche di suo fratello? Lo avrebbe solo rallentato, e non era sicuro che Merle non lo avrebbe fatto fuori. No, era impossibile.
“Mi rallenteresti” gli disse, per cercare di farlo desistere; quegli occhi azzurri però avevano un’espressione ostinata. Era una testa dura, quello sbirro.
“Sarà pieno di Vaganti, là fuori”
“Di cosa, scusa?”. Vaganti? Aveva capito bene?
“Sì, quei…quei cosi, i morti. Penso che definirli Vaganti sia il termine giusto” spiegò Rick, ricominciando a scavare. Daryl rise, un semplice sbuffo ilare, e Rick gli lanciò una lunga occhiata, prima di tornare alla fossa.
“E’ un termine piuttosto…”
“Io lo trovo quasi poetico” rise Rick, e Daryl pensò che aveva una bella risata, per essere uno sbirro. Si preoccupava per tutti, quel Rick, e a Daryl, nonostante non lo avrebbe mai ammesso nemmeno a se stesso, la cosa andava a genio. Suo padre, e nemmeno Merle, si erano mai preoccupati per lui come Rick stava facendo, dopo nemmeno ventiquattr’ore dal loro primo incontro. Forse Daryl stava sviluppando una sorta di Sindrome di Stoccolma.
“Va bene, basta che non appioppi altri nomiglioni alle cose” gli rispose, ruvidamente. Non gli avrebbe dato la soddisfazione di ridere alla sua battuta.
 
Quando le fosse furono pronte, Daryl aiutò Rick a portare Ed nella buca, e a gettarci sopra la terra. Sua moglie e sua figlia stavano di lato, lontane, a fissarli, e Daryl non poté fare a meno di vedere i loro sguardi, gli sguardi di chi è al tempo stesso sperduto e sollevato. Pensò che la bambina era stata fortunata, per lo meno l’uomo che abusava di lei era morto e non poteva più farle del male – non come era successo a lui. Quando ebbero finito, seguì Rick verso una donna bionda che teneva stretta la mano di una ragazzina, morsa al collo.
“Andrea” la chiamò Rick, e la donna si voltò, gli occhi chiari gonfi di lacrime. “Per favore, va via, Andrea” le disse con dolcezza. La donna scosse la testa, tornando a guardare la sorella.
“No” pigolò. Rick sospirò, Daryl vedeva che nonostante non volesse ferirla stava perdendo la pazienza – e soprattutto, Daryl capiva la sua ansia: quella ragazzina a breve si sarebbe risvegliata, e avrebbe messo tutti in pericolo.
“Andiamo, Andrea” Rick la prese per le braccia, e la tirò su, mentre la donna si divincolava e continuava a singhiozzare.
“Amy” chiamava la sorella, la voce disperata. Pensò di essere lui, quello steso lì per terra, con la gola squarciata da un morso, e poi immaginò la reazione di suo fratello… probabilmente non avrebbe pianto come quella donna, era ovvio. Ma avrebbe mai pianto? Sarebbe stato dispiaciuto per lui? Era certo che suo fratello, a modo suo, tenesse a lui, come lui teneva a Merle, ma non era sicuro che fosse proprio affetto.
“Daryl” sentì la voce allarmata di Rick, e in quel momento si riscosse, notando che il cadavere di quella che alla fine era poco più di una ragazzina stava lentamente iniziando a ritornare indietro. Gettò un’occhiata alla donna, e la vide che continuava a piangere, mentre Rick la teneva ferma; l’aveva fatta voltare in modo tale che non guardasse la scena, e Daryl fu grato che i suoi singhiozzi fossero attutiti dal petto di Rick. Si abbassò, e guardò Amy.
“Scusami” le disse, posando una mano sulla sua fronte e affondandole il coltello nella tempia.
 
La moto era a posto, per fortuna. Provò a farla ripartire, e montò in sella, infilando la testa nel poncio che tanto amava; tirò fuori da una tasca un pacchetto di sigarette, e ne accese una. Era pronto per andare alla ricerca di Merle.
“Daryl”. Ancora quello sbirro. Si voltò a guardarlo, e fu tentato di sgommare via, perché lo vide arrivare con uno zaino e il fucile in spalla. Sbuffò, e posò entrambi i piedi a terra. “Ti ho detto che verrò con te”. Daryl lo guardò, poco convinto della sua affermazione. Dietro di lui, quella che era sua moglie aveva un’espressione che mostrava tutto tranne che soddisfazione per quella decisione; li aveva visti prima, che discutevano animatamente – che lei discuteva animatamente, e lui la rabboniva, cosa che la faceva arrabbiare ancora di più.
“Tua moglie non mi pare d’accordo” gli rispose, sperando che Rick non lo seguisse.
“Lori” rispose lui “sa che me la so cavare bene, e tu hai bisogno del mio aiuto. Cosa succede se lo trovi ferito? O se ti attaccano dei Vaganti? O peggio, i tuoi ex compagni?”. Chi era, sua madre? Fu infastidito dalle sue parole, però continuò a non muoversi. “Ascolta, Daryl… io so che non ti vado a genio, soprattutto perché sono uno sbirro, e tuo fratello ha l’aria di uno che ha fatto avanti e indietro dalle prigioni della contea. Dio solo sa come avete vissuto, e non ti farò domande a riguardo, ma permettimi di aiutarti. Non come sbirro, ma come persona che si preoccupa”. Daryl sbuffò, divertito.
“E per quale motivo dovresti preoccuparti per me?” gli domandò. Non aveva senso ciò che quel Rick stava dicendo.
“Senti, è andato tutto a puttane qua, e chissà come se la cavano in altri posti. Penso che invece di combattere tra di noi, dovremmo aiutarci. Sei in gamba, e sicuramente saresti il benvenuto tra di noi, perché sei un combattente in più”. Daryl lo scrutò, esalando un filo di fumo. Al diavolo, che andasse con lui – che non si aspettasse però che Daryl fosse corso in aiuto al suo culo in ogni istante.
“Monta” gli disse infine. Rick si sistemò dietro di lui, e si aggrappò malamente al suo torace quando Daryl diede gas. “E non ti aggrappare a me come una donnicciola” gli intimò. Aveva accettato di portarlo con lui, non di farsi palpare – soprattutto da un uomo, e sbirro per giunta!
 
***
 
Il bosco era estremamente silenzioso, e lui si sentiva fuori luogo. I suoi stivali da poliziotto facevano un rumore terribile sul fogliame che ricopriva il sottobosco; Daryl, invece, si muoveva agilmente, come un grosso gatto, senza fare il minimo rumore. Si sarebbe aspettato, tra un passo e l’altro, quando vedeva alzare i piedi all’uomo, di trovare sulle suole i cuscinetti delle zampe dei felini. In lontananza sentì il rumore delle auto che si spostavano, segno che Dale e gli altri erano partiti. Si erano dati appuntamento sulla strada per Fort Benning, al tramonto del giorno dopo. D’improvviso un rumore colse la sua attenzione, e si abbassò, prontamente, quasi contemporaneamente a Daryl. Rimase immobile, aspettando – cosa, non lo sapeva: che Daryl gli facesse qualche segno, che apparisse un Vagante, o Merle. Dopo poco, un cerbiatto passò, spuntando da dietro alcuni alberi. Brucava tranquillo, quasi senza accorgersi di loro. Daryl si voltò a guardarlo, e gli fece cenno di continuare. Rick non sapeva nemmeno dove stavano andando, ma non lo avrebbe chiesto all’uomo davanti a sé: era certo che Daryl sapesse perfettamente dove andare, perché sembrava come scrutare il terreno, alla ricerca di tracce. Erano quasi quattro ore che camminavano, e iniziava a scurirsi tutto attorno a loro. Rick gli si avvicinò, perché Daryl, proprio in quel momento si era fermato a guardare da vicino alcuni segni per terra.
“Qui è caduto” disse l’arciere. Rick guardò il punto indicato, ma non vedeva altro che foglie stropicciate come tutto attorno a loro. Non disse però una parola, così iniziò a guardarsi attorno. In quel momento lo vide, un cadavere a qualche metro da loro.
“Daryl” lo chiamò, picchiettando sulla sua spalla. Gli fece cenno verso la direzione, e Daryl si avvicinò, cauto, seguito da Rick, entrambi con le mani alle armi. Quando arrivarono, Rick notò che non era Merle – e fu sollevato, perché non sapeva come avrebbe reagito Daryl.
Intanto, Daryl stava ispezionando il corpo. Lo vide che apriva la bocca al Vagante, alla ricerca di solo lui sapeva cosa.
“Dammi il coltello” gli disse alla fine. Rick gli allungò quello che aveva appeso alla cintura, e si abbassò, al suo fianco.
“Cosa vuoi fare?”. Lo vide che continuava a guardare nella bocca del Vagante, e con il coltello ispezionava i denti.
“Se ha mangiato di recente, ci saranno delle tracce particolari” disse, come se fosse stata una cosa ovvia. Rick scosse la testa, davvero non capiva come potesse riuscire a riconoscere tutti quei segni. Si guardò attorno, e proprio allora vide qualcosa tra le foglie. Si alzò, per andare a controllare.  “Lo stronzo ha mangiato di recente” confermò acidamente Daryl.
“E la sua preda è stata abbastanza furba da ucciderlo, ma non senza lasciarsi indietro qualcosa” rispose, sollevando ciò che aveva trovato. Daryl si avvicinò, e Rick gli mostro cos’era: una mano morsa, e tagliata dal braccio abbastanza di recente.
“I segni sono irregolari” constatò Daryl, osservandola. “E’ stato fatto con un coltello affilato, ma comunque è stato difficoltoso”.
“Potrebbe essere di…” si azzardò a dire. Daryl lo guardò, muovendosi nervoso sulle gambe, e guardandosi attorno. “Voglio dire, non è detto, però…”
“Cazzo, Rick!” sbottò Daryl, e Rick ebbe paura che lo avrebbe ucciso lì sul posto. “Certo che è sua, chi sarebbe abbastanza pazzo da fare una cosa del genere? Quel figlio di puttana, si è tagliato la mano!”. Gettò il coltello a terra, con rabbia.
“Quanto tempo può essere passato?” gli domandò, cercando di riportarlo da lui. “Magari non è andato tanto lontano, a giudicare dalla pozza di sangue deve aver sanguinato parecchio”. Daryl lo guardò, come se si fosse svegliato in quel momento.
“Hai ragione” mormorò, e Rick dovette correre per stargli dietro, perché era partito a seguire le tracce di sangue ormai secco. Dopo qualche tempo arrivarono in una piccola radura, dove alcune braci ormai fredde riposavano in un angolo. Daryl si avvicinò, e guardò attentamente attorno al focolare. “Quello stronzo è addirittura riuscito ad accendersi un piccolo fuoco per cauterizzare la ferita. Maledetto figlio di puttana”.
“Quanto tempo?” disse ancora Rick. Daryl si muoveva nervosamente attorno al braciere freddo.
“Direi che è passato quasi tutto il giorno” rispose, scrutando attentamente le tracce attorno. “Poi è andato per di là” continuò, indicando un punto imprecisato tra gli alberi.
“Daryl” iniziò. Si stava facendo tardi, e Rick sentiva tutta la stanchezza dell’ultima notte e l’ultimo giorno appena passati. “Dovremmo cercare un posto per riposare, e continuare domani”.
“Mio fratello è là fuori, da solo!” gridò, e Rick fu repentino a chiudergli la bocca con una mano. Gli intimò silenzio, e si voltò a guardare un punto poco lontano da loro. Dagli alberi, un Vagante fece il suo ingresso nella radura. E poi un altro. E un altro. E un altro ancora.
 
 
 
 
Note
Prima che mi si dia della razzista, per T-Dog ho usato la parola “negro” solo per motivi letterari. È secondo me una parola dispregiativa, che non utilizzo nel mio quotidiano, ma essendo il POV di Daryl, il quale è un redneck e stereotipamente (???) parlando è probabile che sia razzista. Abitando in Georgia, che fa parte del Sud degli USA, è sicuramente cresciuto in un ambiente di ispirazione sudista e razzista, dove gli afroamericani sono considerati inferiori – o almeno, è questo che immagino con le informazioni che ho riguardo Daryl. Poi lo sappiamo tutti che lui non è realmente così e non è malvagio, ma la forte influenza di Merle si fa sentire.
 
Ora, a parte tutto ciò, questo è il capitolo più lungo che ho scritto per ora lol. Non riuscivo a trovare dove interrompermi.
 
Non credo di avere molto da dire, a parte l’appunto fatto prima! Quindi, grazie a chi legge questa storia, e recensite :3
 
xoxo
 
Red Rope
   
 
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