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Autore: Torma    17/01/2015    6 recensioni
Immaginate i personaggi di Hunger Games in un contesto del tutto differente di quello di Panem. Niente guerra , niente dittatura, niente Hunger games come tutti noi li conosciamo. Solo semplice vita universitaria, amicizie, lezioni ,feste e amori. Una Katniss più aperta e socievole alle prese con un Petaa che le farà battere il cuore. Tutto condito con leggerezza e allegria. Buona lettura- Torma
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finnick Odair, Katniss Everdeen, Madge Undersee, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Ciao a Tutti! Come state? E' sempre un piacere vedere che la storia ha ancora molte visualizzazioni e alcuni di voi trovano tempo anche per esprimere la propria opinione. GRAZIE.GRAZIE.GRAZIE. Prima di lasciarvi al capitolo metto subito le mani avanti e vi avviso che queste pagine nascono da un'idea balorda nata durante una notte buia e tempestosa, non voglio anticipare nulla per non rovinare la lettura quindi buon proseguimento. A presto -Torma
P.S. Ditemi cosa ne pensate ;)


 
35.
POV Madge

Sono ancora eccitata per la fine dell'asta! L'adrenalina scorre nelle mie vene e mi fa sentire viva. Sorrido a chiunque si congratuli con me mentre la festa, per concludere la serata, ha inizio . Mi sono seduta un attimo al tavolo perché sento le gambe molli, la tensione accumulata nelle ore che sono appena trascorse sta pian piano lasciando il mio corpo concedendo spazio ad altre emozioni. Gale è al mio fianco ancora nervoso per la mossa di Johanna, i muscoli tesi pronto a scattare al primo errore di qualsiasi persona. È stato un brutto tiro quello della brunetta, lo ammetto , ma non riesco a essere arrabbiata con lei, in fondo so che è stata una trovata geniale, mi costa un po' ammetterlo ma il sapore della vittoria cambia tutte le carte in tavola . Mi rilasso sulla sedia mentre gelosamente Gale continua a massaggiare la mia schiena scoperta con le sue mani ruvide .. Ascolto distrattamente la conversazione che sta avendo con il suo "nuovo, vecchio, non ho capito" amico Thom e mi lascio distrarre dal movimento delle altre persone attorno a noi ... Sento per  la quinta volta Gale ringraziare Thom e ritorno a prestare attenzione ai ragazzi vicini  a me.. Osservo silenziosa il ragazzo moro seduto dalla parte opposta del tavolo e non posso fare a meno di notare che si somigliano ì moltissimo  , sembrano addirittura fratelli , quasi come Jake e Peeta, si differenziano per pochi tratti. Occhi ipnotici e profondi si posano su di me mentre Gale sta ancora cercando di trovare una scappatoia, ma sia io che lui sappiamo bene che l'appuntamento dovrà svolgersi per forza. Sono le regole. Ogni vincitore prenderà parte a un' intervista e le telecamere registreranno parte degli incontri per documentare i risultati di questa serata. Mangiucchio un pasticcino alle fragole preso da un vassoio, mentre lascio che le parole di Gale scorrano dalla sua bocca inutilmente, tuttavia dopo aver ascoltato il suo ennesimo piano per sovvertire le regole decido di intervenire -Hawthorne- richiamo l'attenzione di entrambi, sporgendomi sul tavolo e appoggiando i miei gomiti sulla candida tovaglia bianca- da quello che dici sembrerebbe che non ti fidi di me- dico lanciandogli una occhiataccia -sono dell'idea che saremo in grado di gestire, da persone mature, questa faccenda- aggiungo lanciando uno sguardo a Thom che dall'atra parte del tavolo sembra essere d'accordo con me e aggiunge - Tranquillo amico mi comporterò da gentiluomo - Gale imbarazzato annuisce ingerendo tutto d'un fiato il suo bicchiere di vino lasciando che uno strano silenzio scenda sulla nostra conversazione. Poco dopo i due ragazzi riprendendo a parlare di altro come se nulla fosse. Apro  di nuovo bocca solo per dire: - Non vedo Katniss da un po'- e mi congedo annoiata di ascoltare i loro discorsi - vado a cercarla- mi alzo lasciandoli bere e ricordare i vecchi tempi mentre attraverso la folla alla ricerca della mia migliore amica. Non l'ho ancora ringraziata per aver speso bene i miei soldi. Faccio fatica a trovarla, la maggior parte degli studenti ha abbandonato il proprio posto per dedicarsi al buffet e il caos regna sovrano. La trovo, dopo diversi minuti di ricerca, su un divanetto, vicino all'entrata, che parla o meglio ascolta Peeta parlare. Sono raggianti, come sempre, quando sono insieme quei due . - Eih disturbo?- chiedo prima di accomodarmi al suo fianco -No siediti pure- sono subito salutata con un sorriso da entrambi -Vado a prendervi qualcosa da bere ,signore.- ci dice Peeta dirigendosi verso al bar e concedendoci del tempo per parlare da sole -Emh..Emh- tossisce Katniss, sembra divertita -Non so bene come comportarmi- mi dice ridacchiando e lisciando con le mani la lunga gonna dell'abito -Devo inchinarmi alla super star della serata?- mi prende in giro prima di scoppiare a ridere -Ma smettila- le dico dandole un pizzicotto sulle sue braccia lisce - Ne sapevi qualcosa tu?- la incalzò con alcune domande - No ma a dire la verità sospettavo qualcosa . Johanna aveva uno sguardo strano ..- ammette - Non me ne ero accorta- emetto con un filo di voce . Mi sento un po' stupida. Ero troppo preoccupata di non piacere. Sono sempre stata abituata a essere al centro dell'attenzione, ma questa serata a messo a dura prova i miei nervi... - Che mi dici di Thom?- chiedo nascondendo l'imbarazzo nella mia domanda... Amo Gale ma qualcosa di Thom attira la mia curiosità .. Ascolto qua e là il discorso delle mia amica elaborando le diverse informazioni su Thomas Evans, lo studente di veterinaria che questa sera ha speso ben mille dollari per un appuntamento con me... Beviamo i drink che Peeta ci ha portato e scherziamo insieme, è bello stare in loro compagnia, Katniss e Peeta hanno un rapporto tutto loro, molto diverso da quello che abbiamo io e Gale. La mia amica guarda quel ragazzo come se tutto dipendesse dalla sua esistenza. Mi rallegra vederla così serena in sua compagnia ma non voglio disturbarli troppo. So, anche se non l'ammetterà mai apertamente, che a Katniss è mancato moltissimo Peeta in questi giorni quindi dopo mezz'oretta decido di tornare dal mio fidanzato che purtroppo trovo occupato a ridere e a scherzare con alcuni confratelli. Visibilmente ubriachi. Noto l'assenza del suo vecchio amico. Thom deve essere tornato a casa. Non mi va di disturbare Gale e soprattutto non mi va di ascoltare i commenti troppo volgari dei suoi confratelli su tutte le ragazze della stanza così decido di cambiare direzione. Passando accanto alle grandi vetrate della sala ,decido di uscire per un attimo sulla terrazza  a prendere un po' d'aria. Spingo la porta che dà verso l'esterno per uscire e lascio alle spalle tutti i rumori della sala per ritrovarmi sola.. Una tiepida brezza mi accarezza il viso e i miei capelli vengono spettinati leggermente.. La grande terrazza si affaccia sul parco secolare del municipio, e con mio immenso piacere è deserta. Non mi sorprendo del fatto che gli altri preferiscano stare dentro a ubriacarsi piuttosto di cercare un po' di tranquillità qui fuori.. La vita mondana appartiene al mio passato il quale, come un po' tutti d'altr'onde,  cerco a volte di dimenticare .. È da un po' che non sento mio padre .. È sempre molto occupato con il suo lavoro, quindi immagino che sia  normale che si dimentichi di contattare la sua unica figlia, che vive dall'altra parte del continente, dopo tutto ogni suo giorno deve dedicarlo all'amministrazione della sua città.. Per non parlare di mia madre.. Forse le pillole che assume per le sue emicrania potrebbero averle fatto dimenticare anche chi sono.. Mi sento un po' in colpa a formulare questi pensieri nella mia testa. Dovrei essere grata per la vita ricca che ho potuto condurre, ma non sempre la felicità è l'affetto si possono comprare con il denaro. Passo un dito sul girocollo di pietre preziose che i miei genitori mi hanno regalato per le vacanze di Natale e il ricordo della perfetta settimana che abbiamo trascorso insieme fa male.  E' stata forse la miglior recita che la famiglia Undersee ha inscenato da quando sono venuta al mondo. Impeccabili. Da Oscar. Entrambi i miei genitori  hanno fatto in modo di mostrare il loro lato  migliore davanti agli occhi increduli di Gale .. Tutto in quella casa gridava perfezione. Sembravamo perfetti. Quasi reali, ma dolorosamente irreali. Mia madre ha finto pure di preparare la cena di Natale mentre mio padre faceva domande a Gale come se fosse realmente interessato. Io come al solito sono rimasta sullo sfondo educata, gentile e affabile quasi felice nell'osservare quella messa in scena cosi ineccepibile. So essere perfetta grazie a loro. Fingere è stata la prima cosa che mi è stata insegnata a fare. Mantenere un certo comportamento era necessario per la facciata della nostra famiglia . La vita di mio padre, in quanto  personaggio pubblico, doveva essere d'esempio, nessuno lo avrebbe votato e rispettato se si fosse saputo che non era in grado neanche di tenere insieme i pezzi della sua famiglia. La sua vita, come la nostra del resto, fu spesso, ed è ancora argomento delle tv locali o dei giornali . Madge non fare questo e neppure quello. Bellezza. Vanità. Perfezione. Sono queste le tre parole che hanno accompagnato la mia infanzia e la mia adolescenza. Sii perfetta. Risplendi. Primeggia in tutto, sempre. Queste sono le regole e la vacuità su cui si è sempre fondata la mia vita. La costante necessità di essere perfetta mi sovrastava continuamente e mi faceva sentire sempre sul punto di essere stritolata da tutta quella pressione. Madge schiena dritta. Madge sorridi. Sii gentile Madge . Con eleganza Madge. Mostra solo quello che vorresti che gli altri vedano di te. Sii sempre all’altezza delle nostre aspettative e dei nostri standard Madge. Ciò che conta è la forma, non il contenuto. Sono cresciuta in vetrina e proprio  crescendo in quel ambiente ho imparato a creare la mia immagine seguendo il loro esempio.  Fa male ammetterlo ma sospetto che questa sera, io abbia raggiunto il miglior risultato grazie a loro. Chi non mi avrebbe voluta dopo tanto esercizio? -Grazie mamma grazie papà ..-  Sussurrò ironica . Alzo lo sguardo verso il cielo e osservo le poche stelle visibili qui in città. Sono così lontane . Brillano intoccabili . In silenzio. Perfette. Irraggiungibili. -Eih- una voce alle mie spalle mi fa sobbalzare , mi volto e vedo Thom a pochi passi da me stretto nella sua giacca elegante -Eih- rispondo a bocca asciutta dopo aver ritrovato la lucidità per rispondere . È proprio bello illuminato dalla luna. I suoi occhi scuri sono così diversi da quelli di Gale . Meno arroganti più dolci . Mi pento subito dei miei pensieri ma non posso negare di essere arrabbiata con lui.. Con Gale. Un pensiero insistente continua a frullarmi nella testa: Si era dimenticato di me. Così preso dalla competizione non si è preoccupato di me e neppure dell' asta fino a quando ha capito che potevo essere vinta da qualcun'altro , è stupido , lo so, ma fa male lo stesso.. Io sapevo di non voler che lui fosse di un'altra, ma lui? - Gale ti sta cercando- mi dice appoggiandosi alla balaustra e guardando di sotto - E' alto qui- aggiunge aspettando che io dica qualcosa - Non mi va di rientrare - ammetto posando nuovamente il mio sguardo sulle stelle. - Che c'è che non va, Madge?- mi chiede premurosamente - Nulla- mento sorridendo e cercando di ricordare tutti gli insegnamenti dei miei genitori "Qualunque cosa accada non lasciare trapelare le tue vere emozioni, amore mio, ricorda mostrati sempre al meglio e la vita sarà più facile"  Le parole  di mia madre annebbiano la mia mente e cerco di tornare la Madge perfetta di ogni giorno. Ricordo. Sorrido. Splendo. Eppure qualcosa va storto, non so da cosa lo capisce, ma Thom non abbocca alla mia recita - Si vede da due chilometri che quel sorriso non è vero- mi dice sorridendo accondiscendente. Sono scioccata, mai nessuno se ne era accorto. A fatica mantengo la facciata - Come fai a saperlo? - chiedo beffarda nascondendo il fatto che ha pienamente ragione - Guarda. Ti trema impercettibilmente  qui- dice sfiorando con un dito l'angolo della mia bocca e rimango senza fiato. Il cuore si ferma per un attimo e riprende a battere al rumore delle sua risata - Tranquilla Undersee, non lo dirò a nessuno. Sarà il nostro piccolo segreto- ammicca nella mia direzione e io passo le dita sul punto che è appena stato sfiorato dal ragazzo davanti a me - Non sentirti in imbarazzo- mi sorride - Non sono in imbarazzo - rispondo con voce tremante - E' che.. È che nessuno se ne era mai accorto prima - ammetto senza fiato. Non so spiegarmi come abbia fatto a comprendere. E' l'unico. Per questo ragazzo è bastato osservarmi una sera per capire quale fosse il mio sorriso falso migliore. - Sono un ottimo osservatore- ammette infilandosi le mani nelle tasche dei pantaloni - Non pensavo si notasse- riprovo a fare un sorriso nella sua direzione ma Thom mi risponde - Non ci casco, è peggio di quello di prima - sbuffo e tiro un calcio irritata a un sassolino vicino alla mia scarpa - Sarà perché sono stanca - cerco di difendermi - Se ti fa sentire meglio credici pure - mi dice e non sapendo che altro aggiungere decido di cambiare discorso -Da quando conosci Gale?- chiedo curiosa - Da quando all'asilo cercavamo una via d'uscita per scappare dalla recinzione della scuola materna per andare a esplorare e conquistare il mondo- dice senza imbarazzo e nel sentire la sua risposta pura e immaginandomi la scena scoppio a ridere -Ecco vedi, c'è differenza - dice indicando le mie labbra curvate all'insù - Se lo dici te - dico affrettandomi a coprire la mia bocca con la mano. È veloce nei movimenti e la sua mano si avvolge repentinamente attorno al mio polso - Non coprirlo , hai un sorriso bellissimo- sento le guance scaldarsi mentre il mio polso brucia ancora per il suo tocco dal quale mi ha subito liberata -Dai Undersee - continua come se nulla fosse - Facciamoci qualche confessione profonda che solo gli amici più intimi si possono rivelare- dice ridendo - Del tipo?- lo incalzò con una domanda sperando non mi chieda nulla di imbarazzante - Come mai sei arrabbiata con la tua dolce metà?-  rimango a bocca aperta - Come scusa?- cerco di non far trapelare emozioni - Suvvia... Lo capirebbe anche mia nonna che c'è qualcosa che non va - ammette . È davvero sveglio e intelligente .Sembra quasi che mi legga nel pensiero..- Beh poteva fare qualcosa lui se non voleva che qualcun altro vincesse il mio talento.. - - Ma non era contro le regole?- mi interrompe Thom - Non ha bisogno di un avvocato difensore-  lo attacco risentita - Poteva benissimo provarci- dico inviperita - Invece è stato in grado solo di arrabbiarsi con Johanna - ammetto tristemente - Gale non è stato mai un ragazzo sveglio quando centravano le ragazze - ammette divertito e fa sorridere anche me -Sentiamo, qual è il più oscuro dei tuoi segreti?- chiedo maliziosa. Un lampo vivace attraversa i suoi occhi scuri e le sue labbra si ricurvano all'insù in modo provocante -Non credo tu sia ancora pronta per scoprirlo mia dolce Madge- Dolce? Scoppio a ridere per quel tenero appellativo -So mantenere qualsiasi segreto- mi affretto a dire - Non ne dubito- Ammicca e subito dopo cambia discorso. Sa essere un ottimo conversatore e mi diverto ad ascoltarlo parlare di sè. - Ho freddo- dico ad un certo punto accarezzandomi le braccia ricoperte da un impercettibile pelle d'oca -Tieni- mi allunga la sua giacca elegante e la poggia sulle mie spalle. Cerco di non annusare il suo profumo ma è più forte di me e sprofondo nel morbido tessuto mentre Thom aggiunge -Forse dovremmo rientrare visto che siamo qui da parecchio tempo...- Già... Dovremmo... Gale mi starà cercando... Scuoto leggermente la testa... Dovrei rientrare...  Ma non voglio lasciare questa terrazza , stringo a me il caldo tessuto e lascio cadere nel vuoto la sua ultima affermazione. - Ho male ai piedi- confesso imbarazzata spostando il peso da una gamba all'altra , cercando di portare sollievo ai miei piedi doloranti racchiusi nelle mie altissime scarpe nuove - Perché non le togli?- mi domanda Thom, non del tutto dispiaciuto di essere ancora qui fuori con me. Lo guardo sconvolta - Dovrei rimanere scalza sulla terrazza?- chiedo con tono confuso -Sembra che io abbia detto una follia - ora è Thom a guardarmi confuso - Non mi è permesso - ammetto a bassa voce - Davvero non capisco- -Non posso mica stare a piedi scalzi in un luogo pubblico- dico semplicemente . Non è decoroso, Non si addice per niente. Se bella vuoi apparire un po' devi soffrire. Giusto mamma? -Non hai mai camminato a piedi scalzi?- Mi domanda scombinato Thom -Ma certo che sì! Nella mia stanza. A volte a casa. In spiaggia...- ammetto un po' in imbarazzo - ...Ma qui siamo...- non riesco a spiegarmi -Non posso crederci- afferma il ragazzo di fronte a me - Mia madre e mio padre..- inizio a dire ma non so come continuare, Thom ride mentre si china e slaccia le sue scarpe. Rimango a bocca aperta mentre lo fissò senza capire. Toglie anche i calzini e si ritrova a piedi scalzi sul marmo della terrazza - Ecco è facile vedi- alzo lo sguardo al cielo - Ma c'è gente dentro- cerco di dire - Coraggio . Non è morto nessuno per una passeggiata a piedi scalzi- incalza e cedo -D'accordo-. Senza abbassare lo sguardo dai suoi occhi, sfilo prima una e poi l'altra scarpa e mi ritrovo dodici centimetri più in basso ma il dolore alle estremità è subito alleviato . Sgranchisco i piedi a contatto con il pavimento freddo e un senso di sollievo mi fa scoppiare a ridere. Rido a pieni polmoni . Rido perché i piedi non mi fanno più male . Rido anche di me e delle mie stupide convinzioni, delle stupide regole imposte dai miei genitori...  -E' stato semplice, vedi- sorrido a quel ragazzo davanti a me e improvviso qualche piroette sul terrazzo lucido . Mi sento leggera . Meno impostata . Felice di stare a piedi nudi in hotel di lusso. - Se mi vedessero i miei genitori impazzirebbero- ammetto subito dopo essermi fermata -Impazzirebbero di gioia?- mi domanda divertito - Non esattamente - sorridendo  mi appoggio di nuovo alla balaustra accanto a lui. Con il cuore che batte per la gioia di poter essere perfetta nell'imperfezione. La mia acconciatura è quasi arruffata per le diverse giravolte, le guance mi fanno male, i piedi non sono più perfettamente puliti e con indosso una giacca più grande di tre taglie sono: -Perfettamente sciatta- bisbiglio mentre sospiro e lascio che l'aria fresca riempia i miei polmoni. Thom mi guarda divertito e nonostante rida di me non ho paura del suo giudizio. Posso benissimo non essere all'altezza non è un dramma. E' bello non doversi preoccupare del proprio aspetto una volta tanto...
Parliamo del più e del meno per un tempo imprecisato. E' piacevole stare in compagnia di Thom. Vorrei sapere molte cose della sua infanzia passata con Gale e del perché si siano persi di vista nonostante mi siano sembrati affiatati questa sera. Tutte queste domande mi affollano la mente ma quando trovo il coraggio di parlare dico tutt'altro  - Non dovevi spendere tutti quei soldi per Gale- mi guarda stranito  -Non se lo meritava - aggiungo tutto d'un fiato - Ti sbagli - due uniche parole escono dalle sue labbra - Se li meritava?- domando curiosa - No- sorride. Come? Ora sono confusa ma le sue parole arrivano chiare al mio cuore - Non l'ho fatto per Gale - Ah no? Ma cosa sta dicendo questo ragazzo? - ...e per chi allora ?- sussurro con un filo di voce - L'ho fatto... Per me- - Per te? Ma cosa vuoi dir.. -Cerco di chiedere prima che lui possa aggiungere -Mi piaci Madge Undersee- e dicendo questo raccoglie da terra le sue scarpe e se ne va. Si allontana lasciandomi sola sulla terrazza. Rimango immobile avvolta da una giacca grigia, circondata dal profumo di Thom così diverso da quello di Gale. Senza scarpe. Spettinata. E guardando le sue spalle muscolose avvolte nella camicia  bianca scomparire dietro la porta finestra non so più cosa pensare.

  
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