*angolo autrice*
Oddio scusatemi tanto! Vi avevo detto che avrei continuato dopo tre giorni e sono in ritardo di almeno due settimane! E' solo che sono impegnatissima con la scuola e non ho il tempo di fare nulla.
Ho deciso che aggiornerò la storia ogni sabato o domenica.
Ringrazio infinitamente le ragazze che hanno recensito e spero di trovarne altre sotto questo capitolo. E' un capitolo cortissimo, ma abbiate pietà di me! Vi saluto tesoriii
ps. non ho avuto tempo di rileggere perché sono di fretta, scusate gli errori.
Vi amo :3
5.
"Le tue imperfezioni ti rendono perfetta per me"
*Davide's pov*
E' passata mezz'ora da quando Diana se ne andata, i ragazzi si sono ritirati nelle proprie camere ed io mi ritrovo solo con Rocco. Decido di mandare un messaggio alla mia compagna di stanza chiedendole dove si trova, lei risponde dopo qualche minuto e mi dice che si trova in mensa, allora mi siedo sulla sedia a rotelle e mi dirigo da lei, dopo qualche minuto arrivo e mi fermo a guardarla da dietro al vetro del posto. Lei ha lo sguardo rivolto verso il finestrone che illumina quella stanza. Io entro e mi avvicino al suo tavolo. Lei si gira verso di me e sorride, io ricambio.
-Hey- inizio il discorso.
-Hey- risponde con voce stanca.
-C'è qualcosa che non va?- chiedo accarezzandole il braccio. Lei abbassa lo sguardo verso il suo braccio e sorride.
-E' tutto okay- mente.
-Dimmi la verità- rispondo. Lei sospira e mi guarda.
-Mi sono scocciata di stare in questo manicomio, mi sento intrappolata, voglio andarmene da qui- sbotta.
-Io invece sono felice di essere qui, e sai perché?- le chiedo. Lei scuote il capo timidamente.
-Perché grazie a quest'ospedale ti ho conosciuta e sono felice di essere qui perché posso vederti ogni giorno!-esclamo, l'ho detto davvero? Cavolo. Lei sgrana gli occhi e mi fa un sorriso meraviglioso. Poi mi abbraccia forte, ed io sono al settimo cielo! Ci distacchiamo lentamente e ci guardiamo. Mi avvicino al suo capo, lei guarda le mie labbra e io faccio la stessa cosa, sono così invitanti! Decido di agire e unisco le nostre labbra. Siamo solo io e lei, tutto il resto è scomparso. Lei prende la mia mano e la intreccia alla sua, io subito la stringo. Mi sento completo così ma purtroppo lei si stacca, tutta rossa in viso e sorride. Io ricambio prontamente.
-Che dici ti va di andare a fare un giro?- chiedo.
-Non posso, finché non finisco di mangiare quella strega della psicologa non mi lascia andare- risponde sbuffando. -Ma io non ce la faccio proprio più! Ho già mangiato una mela intera stamane e se mangio ancora vomiterò e non voglio, capisci?- continua con una voce disperata. Io la guardo complice e lei subito capisce.
-l..la vu..vuoi tu?- balbetta, io sorrido. - Avvicinati, ti copro io- mi sorride. Faccio come mi ha detto, prendo una fetta di pera e la mangio velocemente mentre lei ride.
-Sei buffo-ride toccandomi una guancia gonfia. Io ridacchio. In poco finisco di mangiare la sua pera e la psicologa ci da il via libera.
-Grazie Davide- mi dice.
-Di nulla piccola- rispondo. La vedo arrossire.
-Però per favore promettimi che mangerai la prossima volta, fallo per me ti prego!- la supplico.
-Non posso prometterti questo..-risponde.
-Diana, cavolo, tu hai detto che ti sei scocciata di stare in questo posto, se vuoi andartene devi sforzarti a mangiare!-ribatto
Lei non risponde e abbassa lo sguardo.
-S..scusa i..io devo andare, ci vediamo dopo- risponde.
-No aspettami-dico alzandomi dalla sedia a rotelle e correndo verso di lei. Essendo più veloce di lei la raggiungo in poco e le prendo un braccio. Mi accorgo che sta piangendo e subito mi sento in colpa.
-Cazzo Diana scusa, non volevo farti piangere-le dico. Lei si asciuga le lacrime.
-No Davide, non è colpa tua, è solo mia, non combino mai nulla di buono..-dice singhiozzando.
-Perché dici così?- chiedo.
-Perché è la cazzo di verità!- esclama.
-Invece non è così- ribatto.
Le lacrime continuano a bagnarle il viso e io l'abbraccio forte, lei si lascia andare e continua a singhiozzare. Le accarezzo la schiena con fare dolce e la cullo. Quando si calma lei si avvicina a me, si alza in punte e mi lascia un bacio sulle labbra e mi prende alla sprovvista.
-Non so come tu faccia a sopportarmi- dice dopo essersi staccata dalle mie labbra, sorride anche se ha ancora le guance bagnate dalle lacrime.
-Le tue imperfezioni ti rendono perfetta per me- lei mi guarda.
-Nessuno mi aveva detto una cosa del genere-dice sorpresa, mi prende per mano e ci dirigiamo verso la nostra camera.
Ci stendiamo sul mio letto e ci addormentiamo abbracciati, entrambi col sorriso sul volto.