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Autore: _Rainy_    18/01/2015    1 recensioni
Estratto:
-Malfoy risparmiami i convenevoli e passiamo all'ordine del giorno: ho preso più di te!
Hermione sapeva che era un comportamento infantile, ma non le importava: l’aveva battuto e la delusione negli occhi del nemico era evidente.
[...]
Quella del voto era una scusa, voleva semplicemente parlare con lei e vederla impegnata per qualcosa che lo riguardasse, e ci era riuscito meravigliosamente.
Ormai non gli restavano più molti giorni da passare con lei.
E così eccolo in piedi nel corridoio, da solo, mentre ripensava a quell'unico errore nella sua verifica, scelto con cura tra le domande più difficili e commesso apposta, anche se sapeva la risposta...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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07.

- Oh, sul serio?! Io ho appena fatto uno dei discorsi più imbarazzanti della mia vita e tu lo rovini con “Intendiamoci: rimango sempre un figo da paura, Purosangue e ricco sfondato”? – Alzò gli occhi al cielo lei, leggermente stizzita.
- Veramente c’era anche “playboy”: non dimenticarlo al prossima volta, ne vado fiero. – Ridacchiò lui in risposta, passandosi una mano tra i capelli biondi.
- Hai rovinato tutto, Malfoy.
- E’ uno dei miei talenti, me lo dicono spesso… - Il tono di voce era strafottente, ma Hermione poteva indovinare un’ombra di tristezza dietro quella maschera di menefreghismo.

La ragazza sospirò rumorosamente e fissò il ragazzo, in attesa che dicesse qualcosa. Lui la fissò a sua volta e rimase per qualche secondo così, guardandosi dritto negli occhi. Hermione mugolò nuovamente di dolore non appena provò a spostare il braccio e sbuffò sonoramente, non riuscendo a sopportare di essere momentaneamente invalida.
- Dio santo, Granger: datti tregua.
- Taci Malfoy! – Ribatté lei, scortese, ma si pentì immediatamente del tono ingrato che aveva usato con quel ragazzo, che in fondo l’aveva salvata e curata.
- Oh, va bene. Prego dunque: chiedi pure, hai fatto un così bel discorso prima… - Ghignò lui.
- Scusami se per una volta mi sono permessa di essere obiettiva. – Lo fulminò con lo sguardo lei e sbuffò rumorosamente. – Non succederà mai più con te, promesso!
- Come siamo permalose, eh! – Ridacchiò divertito il Serpeverde.
- Okay, ecco la mia prima domanda: perché sei sempre così stronzo? – Chiese decisa la Grifondoro.
- E tu perché sei sempre così fastidiosamente permalosa?
- A “permalosa” si riduce la tua varietà di aggettivi? – Ghignò la ragazza.
- No, cara. Potrei dire che sei logorroica, superba, a volte sciocca, competitiva… Devo continuare? – Sorrise sornione lui.

Hermione non rispose, sbuffano, ma sotto sotto era parecchio divertita da quello scambio di complimenti ed era stato liberatorio dare dello “stronzo” al Furetto. Non che non l’avesse mai fatto, ma era sempre una soddisfazione.

- La mia domanda l’ho fatta. Tocca a te.

Draco assunse un’aria sorpresa. Era ancora sicuro di volersi invischiare in una discussione del genere? No che non lo era, ovviamente, ma non poteva tirarsi indietro infangando il suo onore. Magari, oltretutto, avrebbe potuto tratte qualche importante informazione da quel dialogo…
- Va bene, allora… Hai mai avuto un ragazzo? – Chiese ridacchiando.

Hermione arrossì immediatamente a quella domanda (causando l’ilarità del Serpeverde), ma la sua coscienza subito la pungolò:
<< Tu ti sei infilata in questa situazione e ora cerca di mantenere un contegno, signorina! >>
Subito la ragazza si ricompose, drizzando maggiormente la schiena e alzano la testa per guardare il Furetto negli occhi. I capelli le incorniciavano il volto come una fiera e preziosa corona:
- Si. – Rispose semplicemente, senza un’ombra di imbarazzo nella voce.

<< Davvero?! E chi?! >> Pensò immediatamente Malfoy, che era rimasto stupito dall’autocontrollo della ragazza e che ora era tormentato dal fastidioso tarlo della curiosità:
- E chi, di grazia? – Chiese Malfoy candidamente.
- Ah, no! Non ci provare: una domanda alla volta. Tocca a me ora! Dunque, visto che tu mi hai fatto una domanda così io ti chiedo… Hai mai amato davvero qualcuna… - Disse seria, poi ghignò brevemente. – O qualcuno ovviamente…

Il Serpeverde rimase spiazzato da quella domanda e assunse un’aria stupita:
- Uh, andiamo sul personale… Penso di si, comunque. – Poi si alzò e andò a sedersi vicino alla ragazza, controllando le sue ferite.

Scuotendo la testa applicò qualche altro incantesimo di guarigione a un paio di tagli e sospirò, facendola appoggiare al muro. Lei si lasciò sollevare delicatamente dalle forti mani del ragazzo e si appoggiò alla parete. Dopo qualche secondo Malfoy si sedette accanto a lei, sospirando:
- Hai mai baciato seriamente qualcuno, Granger?
- Ovvio, Malfoy. Per chi mi hai preso? – Sbuffò divertita lei, sentendo una punta di amarezza nello stomaco: Malfoy pensava seriamente che lei fosse una tale frigida insensibile all’amore? Ovvio che aveva avuto anche lei le sue prime esperienze, non era così strano!

<< Quindi in realtà questa ragazza, pur avendo una tale reputazione, sa perfettamente il fatto suo… >> Rifletté il ragazzo. << Ma chi può essere stato il suo primo ragazzo al quale probabilmente è stato dato il primo bacio? >>
- E di chi stiamo parlando? – Chiese Malfoy con finta noncuranza.
- Te l’ho già detto: una. Domanda. Alla. Volta. – Scandì bene Hermione. – Be’, hai rapporti con il nemico? Cioè, con… Tu-Sai-Chi? – Chiese lei, abbassando improvvisamente la voce mentre nominava le tre parole maledette.
- Non penso di potertelo dire, Granger. E non ti riguarda, ovviamente. – Rispose immediatamente lui, freddo. Non poteva rivelare la verità alla Granger, forse per riservatezza o forse perché se ne vergognava immensamente anche lui.

La ragazza non sembrò sorpresa da quella risposta e il suo viso non lasciava trasparire alcuna emozione, fino a quando parlò di nuovo:
- Spero che tu sappia cosa stai facendo… - Sussurrò mentre il ragazzo si voltava a guardarla.

Il Serpeverde osservò i tratti delicati e il dolce profilo di Hermione e sospirò a testa bassa, senza dire nulla.

- Allora… Ti vergogni di tuo padre e di quanto tu sia sottomesso a lui? – Chiese improvvisamente lei.

Quando Draco alzò il volto, gli occhi sbarrati dallo stupore e un lieve rossore sulle guance vide che la ragazza gli sorrideva, le loro spalle che si sfioravano. Poi Hermione aprì gli occhi e li sgranò quando notò il rossore sulle guance di Malfoy; subito ghignò:
- Se avessi saputo che bastava così poco per far arrossire sir. Draco Malfoy in persona…

Il Furetto provò a mascherare il suo imbarazzo, ma il risultato non fu granché e immediatamente si odiò per quell’attimo di debolezza. Ritrovata la calma voltò la testa dall’altra parte, in modo da non dover sottostare allo sguardo indagatore della Granger:
- Io. Non. Sono. Sottomesso. – Scandì tra i denti, forse con troppa rabbia che rivelava grande imbarazzo.
- Cooome no... – Sorrise lei tra sé e sé.
- Granger, seriamente, non pensavo fossi così subdola! Il Capello Parlante ha sbagliato alla grande a metterti tra quei patetici Grifondoro! – Ghignò Malfoy, voltandosi a guardarla a sua volta.
- Ah si? E dove avrei dovuto stare? Con voi Serpi presuntuose forse? Bel tentativo di cambiare argomento comunque! – Ridacchiò lei.

Draco si sistemò il colletto della camicia, diventato improvvisamente stretto e lanciò un rapido sguardo alle ferite della ragazza, soffermandosi sui lembi di pelle lasciati scoperti dall’uniforme: ah, quando adorava i completi scolastici di Hogwarts!

- Hai mai sognato di stringere amicizia o qualcosa di più con membri di altre case?
- Già fatto, Furetto. Non sono l’asociale che tu pensi che io sia. – Rispose lei come se fosse una cosa ovvia.

Sul serio: stava cominciano ad offendersi. Il Furetto aveva davvero un’idea così bassa di lei e della sua vita sociale?
In realtà non era stata del tutto sincera con lui: aveva stretto amicizia con membri di altre case, ovvio, ma riguardo al “qualcosa di più” non ne poteva essere davvero sicura. Viktor Krum contava come “qualcosa di più”? Non era di Hogwarts, certo, ma per questo si poteva considerare un membro di un’altra casa, o no?
Poi ovviamente c’era stato qualche ragazzo di Tassorosso che aveva deciso di avvicinarsi a lei e aveva avuto qualche piccola storia, ma decisamente insignificanti rispetto a quelle che abitualmente aveva il principe delle Serpi.

- Rimpiangi qualcosa del mondo Babbano? – Aggiunse in fretta Draco.

Quella era un’ottima domanda: si o no?
In un secondo le passò davanti agli occhi tutta la sua vita prima di Hogwarts. Le camminate al parco con suo padre, i suoi libri preferiti, le scatole piene di fogli di carta misteriosi stipate in soffitta e i primi gelati dell’estate che ogni anni andava a comprare da Bo’s. Le mancava qualcosa?

- Si. – Rispose semplicemente; un’ombra le scurì per un attimo gli occhi.
- Davvero? – Chiese lui, sinceramente stupito. – E cos…
- Una domanda alla volta, mio caro! Già ti ho concesso quella sul mondo Babbano… - Lo interruppe lei, divertita. Dunque… Perché ti diverti a insultare la gente?
- Potrei farti esattamente la stessa domanda! – Si scompigliò rapidamente i capelli. – Mi fa sentire potente e superiore alla maggior parte di essa. In realtà lo sono davvero, ben inteso.  – Concluse ghignando e ottenne un leggero pugno sulla spalla da parte della Granger, subito seguito da un mugolio di dolore.

- Non muoverti, Granger. Non sei fatta di titanio! – Sbuffò lui controllando subito lo stato delle sue ferite.
- Accidenti quanto sei noioso, sai? Ho capito che dipendo da te in questo momento!
- E non ti fa sentire enormemente bene questa cosa? – Ammiccò lui, poi chiese, senza aspettare la risposta (o più probabilmente l’insulto) che già affiorava sulle labbra della ragazza. – Cosa rimpiangi del mondo Babbano?

Lei chiuse la bocca dalla quale stava per partire un “viscido Furetto in salamoia” – Hermione non sarebbe mai riuscita a spiegarsi il perché della salamoia: semplicemente si era sentita di aggiungere quella particolarità all’insulto altrimenti troppo classico – e rifletté qualche secondo: cosa le mancava?
Quelle piccole cose a cui aveva pensato prima o forse qualcosa di più?

- Il non avere alcuna alta responsabilità verso il mondo intero.
- Hai delle responsabilità? – Chiese Draco, scettico.
- Ovvio. La magia può rendere il mondo un posto migliore e spetta ai maghi farsi carico di questo ruolo. – Rispose con assoluta determinazione.

In quel momento Draco Malfoy sentì il bisogno impellente di sorridere teneramente e rassicurarla sulle responsabilità troppo grandi che sentiva di avere, ma che sarebbe di sicuro riuscita a soddisfare negli anni. Questo era quello che lui pensava di lei: una fiera Grifondoro generosa e servizievole, una guerriera nata; e questa idea collocava la Granger in una posizione intermedia tra la categoria dei “rispettati” e dei “disprezzati”, uniche vere categorie in cui il suo cervello classificava le persone.

Venne, però, distratto dalla sua intenzione di appoggiarle una mano sulla spalla per rassicurarla sul suo futuro:
- Perché ti sei improvvisamente interessato a me?

Ah! Sapeva che quella domanda sarebbe arrivata e non poteva sfuggirle, ora come ora. La risposta, però, era pronta da tempo e Draco era impaziente di vedere la reazione della ragazza.

- Penso tu ci possa arrivare, sai?

Emozioni contrastanti passarono sul volto della ragazza e Draco si divertì un mondo a notarle tutte: confusione, fastidio, rabbia, perplessità…

Lei dal canto suo non riusciva a catalogare quella risposta, perché di fatto una risposta non era, e non sapeva come ribattere. Alla fine si voltò verso di lui e, alzando gli occhi al cielo ovviamente, rispose:
- Assomigli molto ad uno stupratore…
- Mi sono sentito dire di peggio! – Rispose subito lui, scoppiando in una fragorosa risata.

Il cuore di Hermione fece una capriola a quella risata sincera e la stipò nei ricordi da conservare: dopotutto non ci sarebbe stato nulla dopo il loro salvataggio, no? Un “dopo” non sarebbe esistito mai, quindi tanto valeva immagazzinare tutti i bei momenti di quell’inaspettato e profondo viaggio che li stava involontariamente avvicinando e facendo conoscere.

- Ultima storia seria? – Ridacchiò lei, guardandolo come per dire “te la sei cercata!
- Sarebbe una domanda alla volta, ma… Anni fa.
- Quanti?
- Una domanda alla volta, mia cara. – Le fece il verso lui, scimmiottando la sua voce e imitando i nervosi gesti che lei faceva quando era preoccupata.

Calò un secondo di silenzio dopo che le risate scaturite da quell’imitazione della Grifondoro cessarono, e Draco si decise a fare una delle domande che gli premevano di più:
- Cosa c’è tra te e Lenticchia? – Fissò il profilo della Granger che aveva un’espressione rilassata e per nulla turbata dalla domanda.

Hermione, ovviamente, non poteva sapere che quella era una domanda che stava molto a cuore al ragazzo e pensava fosse stata posta esclusivamente per infastidirla, ma anche in quel caso non capiva perché mai avrebbe dovuto infastidirsi. La sua leggera ingenuità le impediva di vedere quanto Ron e lei fossero vicini e quanto il loro rapporto potesse essere intenso come qualcosa di più profondo di un’amicizia.

- Nulla, che io sappia. – Rispose tranquillamente. – Siamo solo ottimi amici.
- C’è mai stato qualcosa? – Chiese lui immediatamente, pronunciando la domanda tra i denti, a bassa voce.
- Be’, è stato il mio primo fidanzato… - Ammise lei, rilassata.
- Cosa?! – Esclamò lui, piegando la schiena di lato in modo da allontanarsi da lei.

La ragazza si voltò a guardarlo, un sincero stupore dipinto sul volto e anche un leggero fastidio:
- Perché ti stupisci tanto? Uff… Ho capito che la tua idea della mia vita sociale non è esattamente positiva, né tanto meno emozionante…
- Ehi, calma! – Strinse gli occhi lui. – Non pensavo fosse stato proprio Lenticchia il tuo primo… Primo… - Pronunciò la parola “fidanzato” con enorme fatica e un pizzico di disgusto sapendo che era associata a quel lentigginoso idiota ambulante.

Hermione lo stava sempre guardando e ogni volta che aveva occasione di ammirare da vicino il profilo del ragazzo coglieva qualche nuovo particolare che contribuiva a creare un’immagine sempre diversa del Serpeverde, a volte migliore e a volte peggiore.
<< Si insomma, Ginny a volte ha ragione… >> Ammise suo malgrado: era davvero un bel ragazzo. Riusciva perfettamente a capire perché mezza Hogwarts gli sbavasse dietro.

- Se hai finito di ammirarmi, Granger… - Ghignò lui piegando la testa di lato. Non si poteva dire, però, che lui non avesse fatto lo stesso. << Ammettilo, Draco: negli ultimi anni si è fatta proprio proprio carina. >> Lo pungolò subito la coscienza, ma lui non poteva che essere d’accordo: la Grifondoro da piccola ragazzina saccente aveva sviluppato una bellezza tutta sua e sapeva di non essere l’unico sensibile ad essa, anche se molto probabilmente la Granger non lo sapeva.

- Solo quando anche tu smetterai di fissarmi! – Sostenette il suo sguardo la ragazza, sorridendo.
- Io so già di essere bellissimo, tu, invece, hai bisogno di un po’ di autostima in più e chi te la potrebbe fornire meglio del ragazzo più affascinante di Hogwarts, fissandoti?
- Non mi è chiaro il collegamento tra sguardi inquietanti e aumento dell’autostima, ma quando mi avrai presentato il ragazzo più affascinante di Hogwarts forse mi sarà chiaro. Dammi almeno un indizio: di che Casa è? – Ghignò lei a sua volta. << Scacco matto, caro. >>
- Sei decisamente migliorata nei confronti verbali, e tutto grazie alla mia vicinanza! Pensa nel caso ti avessi dato delle lezioni… - Rispose lui ridendo e cambiando inevitabilmente argomento.

La ragazza ridacchiò e approfittò del rilassamento per Serpeverde per chiedere, a bruciapelo:
- La tua ultima storia è stata tanti anni fa, hai detto, quindi… Non ti manca mai l’amore? – Forse non era la persona più adatta a parlare di amore, ma era una domanda seria.
- Continuamente, Granger… - E lei lo interruppe per dire “Sei incoerente, però…”, ma lui proseguì imperterrito, voltandosi a guardarla. – … Ma per fortuna vedo spesso qualcuno che mi ricordi cosa voglia dire amare…

E prima che Hermione potesse replicare qualsiasi cosa le labbra del Serpeverde premevano sulle sue.

La Grifondoro spalancò gli occhi, stupita, poi li chiuse lentamente, tacitando la coscienza.

Fu un bacio lento e dolce, nulla a che vedere con quelli per cui era famoso il Serpeverde, violenti e fugaci. Le labbra del ragazzo erano morbide contro le sue e i fini capelli biondi le solleticavano la fronte.

Fu un semplice scontro di labbra, niente più, ma le sensazioni che Hermione provò la turbarono profondamente, mentre il suo cuore batteva all’impazzata.

Draco si scostò con estenuante lentezza, assaporando per ancora qualche secondo le labbra della ragazza.

Perché l’aveva fatto? Si fissarono negli occhi dopo qualche secondo, dopodiché lui si scostò con troppa foga, leggermente rosso in volto.
- Scusa. Dimenticalo. – Sussurrò il ragazzo, a testa bassa, gli occhi socchiusi e in quel momento Hermione non vide il principe delle Serpi con cui era abituata a gareggiare; vide solo Draco, il fragile ragazzo in tutta la sua umanità.

Stava per replicare, quando la voce della professoressa McGranitt glielo impedì:
- State bene voi due?
-Si, professoressa. – Rispose Draco, ogni traccia dell’emozione degli attimi precedenti svanita.
- Bene, allontanatevi: io e il professor. Piton stiamo per buttare giù il muro di macerie.

Quando vide i due professori sbucare da dietro le pietre Hermione capì che quella breve parentesi di una notte era finita e tante erano le domande che avrebbe voluto porre al ragazzo.

Venne immediatamente trasportata in infermeria e sentì la McGranitt congratularsi con Draco per gli incantesimi di guarigione applicati al suo corpo, poi venne addormentata e il suo ultimo pensiero andò di nuovo alla sensazione di quelle labbra, mai così dolci, sulle sue.

 


- CIAMBELLANGOLO -
Alt! Vedo già forconi e pugnali pronti a martoriare il mio povero corpo, ma pliz lasciatemi spiegare ç.ç
Ho deciso di inserire questo capitolo (che parte da un comportamento totalmente OOC di tutti e due i nostri baldi giovani) a mio parere molto tenero (ho un concetto strano di tenerezza? Possibile lol), solo perché mi sembrava il caso u.u Volevo iniziare a creare un’atmosfera più Dramione, perché altrimenti tra tira e molla non si finisce più…
Chiedo perdono per l’evidente OOC che a tratti fa la sua comparsa, ma essendo una Dramione è inevitabile… Perdonatemi.
Spero che, nonostante tutto, il capitolo vi sia piaciuto c:
Baciottoni,
_Rainy_
BLOG: http://raggywords.blogspot.it
ORIGINALE: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2983736
FICCY SU SHADOWHUNTERS (aggiornata dopo secoli): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2989580

   
 
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