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Autore: KillerQueen86    19/01/2015    2 recensioni
Rose si ritrova in un mondo che non conosce e deve trovare il modo per tornare indietro e aiutare il Dottore. Questa storia fa parte della serie 'Quarta stagione con Rose'
Si svegliò all'improvviso, la fronte appoggiata contro il vetro e il sole tiepido di Maggio che la riscaldava. Il treno sotto di lei sussultava tranquillo, per l'ennesima volta aveva fatto lo stesso sogno e per l'ennesima volta si ritrovava sveglia e nervosa.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jack Harkness, Rose Tyler
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Quarta stagione con Rose'
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Note dell’autore: Eccomi nuovamente qui a scrivere e nuovamente con questa quarta stagione che sembra non finire mai. Ma credetemi, ci sto mettendo tutto il mio impegno. Devo solo trovare il tempo e l’ispirazione per concluderla, anche se sono già a buon punto, quindi dovete avere un po’ di pazienza.

Comunque, eccovi il terzo capitolo di Turn Left. Spero vi piaccia, mi raccomando recensite, recensite in tanti.

 

Beta: Paolettazza e Feyilin

 

Capitolo 3

Il Tardis

 

I loro passi rimbombavano nel corridoio freddo e vuoto, davanti a lei e Sarah Jane un soldato dal berretto rosso e il brigadiere.

L’ansia stava aumentando sempre di più, voleva vedere il Tardis. Sperava che potesse aiutarla in qualche modo, ma in realtà non ne era sicura. Non aveva le giuste conoscenze per usare il Tardis, era solo una stupida scimmia del resto. Scacciò via quella sensazione e cercò di concentrarsi su quello che andava fatto in ogni caso. Avrebbe potuto chiedere a Tosh di lavorarci con Jack; sì, loro sarebbero state le persone giuste.

Il soldato e il brigadiere davanti a loro si fermarono, Lethbridge osservò le due per poi scambiarsi un cenno con il soldato che si allontanò.

Siamo arrivati?” chiese Sarah avvicinandosi all’anziano. In quel momento Rose si rese conto che era davanti una porta.

Se volete, qui, hanno conservato il suo corpo” disse con voce grave. A Rose sembrò mancare un colpo nel petto, il Dottore, il suo Dottore, giaceva al di là di quella porta. Le si stringeva il cuore al solo pensiero, tante volte nelle loro avventure erano arrivati al limite, e lei aveva sempre sperato che un momento del genere non arrivasse mai.

Sentì la mano di Sarah sulla sua schiena e si riscosse dai suoi sentimenti, si voltò e vide che la stava guardando.

Ti lasciamo un po’ di privacy, se vuoi entrare” disse sorridendole dolcemente. Rose guardò ancora la porta davanti a lei, sospirò tremando e chiuse gli occhi. Non era il suo Dottore dopo tutto, sicuramente si sarà anche rigenerato. Fece un respiro profondo e attraversò la porta chiudendosela alle spalle.

La stanza era buia e fredda come il resto della base, una luce sola era accesa, una serie di tavoli susseguivano. Solo uno era coperto da un lenzuolo. Rose respirò ancora e percorse la strada verso quel tavolo. Una volta avvicinata, con le mani tremanti sollevò il lenzuolo bianco. Sussultò leggermente nel vederlo lì disteso con gli occhi chiusi.

Oh Dottore” respirò a fatica, con la mano che le tremava gli accarezzò il viso, lasciando che le lacrime le solcassero il viso.

Mi dispiace … mi dispiace così tanto” disse con la voce rotta dalle lacrime. In cuor suo sapeva, sapeva che non era il suo Dottore, ma vederlo inerme lì era troppo anche per lei.

Non avrei dovuto lasciarti, lo so, dovevo dirti tutto, e ora non so più come fare a ritrovarti” continuò a parlare accarezzandogli i capelli soffici e sempre meravigliosi.

Ti prometto, però, che non mi arrenderò fino a quando non sarò nuovamente con te”

Si avvicinò e appoggiò le sue labbra a quelle di lui in un delicato bacio.

Ti amo” sussurrò sulle sue labbra nella speranza che un giorno riuscisse a dirlo anche al suo Dottore.

Si allontanò nel sentire la porta aprirsi nuovamente, si asciugò di fretta le mani e venne raggiunta da Sarah e dal Brigadiere, che l’affiancarono in silenzio.

 

Non era stato facile e indolore vedere il Dottore disteso senza vita, ma doveva trovare il modo di tornare da lui, doveva provarci almeno, e per fare questo aveva bisogno del Tardis.

Sarah Jane, il Brigadiere e lei si stavano dirigendo in un'altra sala, molto più grande, in uno dei piani sotterranei della base.

Dove l’avete trovata?” chiese Sarah alla donna che li stava scortando.

Era sotto il Tamigi, non poco lontano da dove abbiamo trovato lui” disse la donna aprendo una porta di metallo.

Rose fu la prima a varcare la soglia, la stanza era buia tranne che per un faretto, che illuminava la meravigliosa cabina. Si ergeva in tutto il suo splendore, con un tocco di magia e mistero, richiamando le sensazioni che aveva provato la prima volta che l’aveva vista.

Dietro di lei il brigadiere e Sarah Jane parlavano con la soldatessa, ma non coglieva le sue parole, e sicuramente non le importavano. Si avvicinò alla navicella, ne accarezzò la porta con le dita e sentì la nave collegarsi a lei. Rose sorrise a quel contatto.

Ciao vecchia amica” sussurrò con gli occhi umidi di lacrime trattenute, quel leggero contatto le aveva fatto capire che una parte di quel vuoto che sentiva dentro di lei era dovuto anche all’assenza del Tardis.

Pensi ti farà entrare?” chiese Sarah avvicinandosi a lei. Rose sorrise senza staccare gli occhi da quella meraviglia che aveva davanti.

Credo di sì” disse e prese la sua chiave. La mise nella toppa e scoprì con piacere che la nave non faceva resistenza, la lasciò entrare.

Non eravamo riusciti ad aprirla” disse la donna in uniforme che si era avvicinata.

Perché voi non avete mai viaggiato con lei” disse Rose, decise di entrare seguita dagli altri.

Incredibile” esclamò il Brigadiere entrando.

Allora cosa pensi di fare?” chiese Sarah mentre lei accarezzava la console godendosi appieno la sensazione della nave nella sua testa, la sensazione di paura e incertezza che aveva provato, sembravano svanire da lei, come se il Tardis stesse cercando una soluzione e la stesse aiutando a trovare la strada di casa.

Devo capire come sono arrivata in questa linea temporale e cosa sta succedendo” disse sicura guardando la colonna al centro della stanza.

Una cosa però è certa” disse voltandosi verso gli altri che sembravano ascoltare attenti quello che lei aveva da dire.

Senza il Dottore, la Terra è vulnerabile, dobbiamo prepararci al peggio, credetemi io lo so” disse con una sicurezza che non credeva di avere.

Guardò nuovamente verso la colonna centrale, sapendo cosa aspettarsi e preparandosi a quello che le sarebbe toccato.

 

Fine

Capitolo 3

 

   
 
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