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Autore: Rov    21/01/2015    1 recensioni
"Le ombre sono creature sfuggenti, fedeli al proprio padrone che seguono per tutta la vita, dal grembo alla tomba."
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Chiara era uscita di casa con l'aria arrabbiata, sbattendo la porta, mentre stringeva la mano di Lili con lo zainetto rosa sulle spalle. Doveva accompagnarla alla fermata dell'autobus, e si sarebbe trattata di una cosa normale, se non fosse che quella sarebbe stata una delle ultime volte. Nathaniel glielo aveva comunicato a colazione, che avrebbero cambiato casa.
La notizia che Chiara avrebbe dovuto raccogliere tutte le sue cose, infilarle in un enorme sacco di plastica nero per le immondizie e imballarle su un furgone per chissà dove, l'aveva fatta esplodere come un reattore.
Aveva urlato, aveva strillato, aveva pianto come una bambina, soprattutto alla vista di sua madre che guardava distrattamente il telefono, inviando SMS.
"Amore"
"Non provare a chiamarmi amore, Nathaniel! Magari con Lili attacca, ma non con me!"
E il patrigno si era accigliato, si era pulito la bocca con il tovagliolo e aveva appoggiato le mani sul tavolo, guardandola negli occhi.
"E' una cosa che bisogna fare."
"Perchè?! Perchè dobbiamo andarcene?!"
Lui aveva scosso il capo e aveva guardato verso la mamma, un po' con rimprovero un po' con aria triste.
"Amore, non possiamo più restare per via dei debiti. Purtroppo io ho deciso che sarà meglio così, per tutti. Soprattutto per tua madre."
Chiara odiava il modo in cui Nathaniel si rivolgeva a lei, chiamandola con quel nomignolo affettuoso, che gli aveva ripetuto più e più di non essergli permesso, e soprattutto come parlava di sua madre, presente nella stanza, proprio lì accanto a lui, come se non ci fosse.
Le cadde lo sguardo sul tavolo della cucina un po' consumato e sulle piastrelle grigiastre del piano cottura. L'aria era appesantita dall'odore di fumo, e sembrava tutto un po' triste, ma quella era la loro casa in cui avevano vissuto per tre anni con il suo vero padre, prima che se ne andasse anche lui come avevano fatto tutti gli altri.
Chiara si domandò perché anche Nathaniel non se ne fosse andato.
Era l'unico in tutte quelle relazioni disastrose che aveva intrapreso sua madre ad essersi insediato in casa per così tanto tempo, permettendosi addirittura di accamparsi il diritto di decidere della loro vita.
"Farete tardi a scuola." commentò lui avvicinandosi di nuovo la tazza di caffelatte alle labbra.
"Sai cosa importa!"
Lili, in tutto questo, sembrava non avere capito esattamente quale fosse l'argomento di discussione; forse Chiara aveva rotto qualcosa mettendo i piedi sul tavolino del soggiorno, i vicini avevano telefonato perché faceva troppo rumore con la sua musica, o magari era aveva preso un brutto voto a scuola.
Erano tutti problemi semplici, nella testa di una bambina che aveva sei anni, e quella casa sarebbe presto stata dimenticata non appena gli scatoloni fossero stati caricati sul furgone dei traslochi.
Anche una ragazzina di sedici anni forse era ancora troppo piccola, nell'ottica del suo patrigno, per sentirsi dispiaciuta di una perdita così grande come quella di un mondo familiare in cui c'erano ricordi, profumi e sensazioni piacevoli.
Aria di casa.
"Chiara, fai come dice tuo padre." intervenne a quel punto la mamma, con i suoi occhi incavati e le sue dita nodose che stringevano il BlackBerry nervosamente.
Quella frase fu come un pugno allo stomaco: Il momento in cui Chiara percepì che, sul fronte del suo schieramento, non era rimasto più nessuno, se non una bambina con gli occhi sgranati e uno zainetto rosa.
Sua madre, consumata dal gioco d'azzardo e dal tabacco a poco prezzo, aveva di nuovo preferito che quel mostro scegliesse per loro la strada giusta e tracciasse il disegno sbagliato di un futuro di cui non avevano bisogno.
La ragazza rimase immobile per un lungo istante di silenzio: solo perché sua madre era incapace di scegliere per sè stessa, ciò non significava che anche Chiara non fosse in grado di farlo!
"Noi non ci andremo, mamma!"
E il volto di Nathaniel diventò furente di rabbia.
   
 
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