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Autore: My_Name_Is_Toby    24/01/2015    4 recensioni
[School!Au Taluke, Zartemis e Percabeth] (Attenzione! Incompleta)
Al primo suono del campanello, Talia pensò seriamente di lasciare che il suo misterioso visitatore se ne andasse convinto della sua assenza: stava dormendo così bene sopra il suo comodo divano e non aveva voglia di muoversi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Artemide, Percy/Annabeth, Talia/Luke, Zoe Nightshade
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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SARAH SMILES
"I was fine just a guy living on my own,
Waiting for the sky to fall
Then you called and changed it all,
Doll."
Zoe sorseggiava il suo caffè, con uno sguardo più cupo del solito.
-Cos’è tutta questa allegria?- chiese ironicamente Phoebe.
Bianca lanciò l’ennesima occhiata eloquente, prima di controllare il cellulare e scoppiare a ridere.
-Se può consolarti in qualche modo, Talia Grace mi informa di non aver dormito per tutta la notte.-
Zoe parve non ascoltare: osservava il locale, con uno sguardo che lasciava intendere la sua agitazione.
Quando una mano le toccò la spalla, quasi saltò giù dalla sedia.
- Rilassati! Troppi caffè fanno male….Etchi... Buona fortuna per la verif...Etchi-
La più piccola del gruppo guardò l’amica con un sorrisetto innocente che nascondeva tutta la sua approvazione.
- Ti sei dimenticata di riprendere questa ieri. – disse Zoe, tirando fuori dallo zaino una giacca di pelle. – Grazie ancora…-
-Figurati! Etchi… Ci mancava solo che te lo prendessi tu, questo raffreddore!-
Zoe impallidì e Bianca quasi temette di vederla svenire: sarebbe stato uno spettacolo divertente, ma quello non era di certo il momento adatto.
- Mi dispiace! Non volevo ti prendessi un malanno per me!-
Artemis si soffiò il naso e Bianca si chiese come facesse ad essere elegante anche in quella situazione: le piaceva quella ragazza, aveva un qualcosa che la rendeva quasi regale.
- Nah…Etchi… Non saresti stata altrettanto carina con il naso rosso.-
Si diresse verso il bancone, mentre Zoe assumeva una tonalità simile a quella dei pomodori maturi.
"Velvet lips and the eyes to pull me in,
We both know you'd already win,
Mm your original sin."
 
 
Percy si sfregò le meningi, sicuro al cento per cento che qualcuno avesse sostituito la sua Annabeth con un clone addestrato da Silena Beurgard.
- Ricapitoliamo n secondo – disse, guardandola neglio occhi. – Tu questo pomeriggio hai detto a Talia che vi sareste viste. -
-Sì- confermò lei.
- Mentre invece l’appuntamento sarà con Luke.-
-Sì-
- Infatti tu, questo pomeriggio, sei già impegnata a fingere di aiutare Piper e Reyna-
-Esatto!-
-Mentre il tuo piano malvagio è quello di farle mettere insieme.-
-Lo dici come se fosse una cosa brutta!- ridacchiò lei, passandosi una mano tra i capelli.
-E domani tu e Piper aiuterete Bianca Di Angelo e Talia a far sì che Zoe Nightshade parli con la sua cotta. -
-Yup-
-Annabeth! – la rimproverò lui, esasperato. – Tu non sei Cupido!-
Lei roteò gli occhi.
-Tu non capisci,, Testa d’Alghe: Talia sembra una morta da quando è tornato Luke, devono chiarire! Per quanto riguarda Zoe, Talia mi ha chiamata per aiutarla ed io ho chiamato Piper.-
-Una reazione a catena.- commentò lui, prima di chiudere l’armadietto.
I casi sono due, si disse Percy. O Annabeth ha passato troppo tempo con Silena Beaurgard, oppure ha in testa un piano talmente contorto e dettagliato per rendere tutti felici. Era quello il problema di Annabeth: voleva che tutti fossero felici.
In quel momento, la bionda fece qualcosa che il ragazzo non si aspettava: gli prese le mani.
-Ascoltami, mi dispiace se non sono stata….l’amica più presente, in questo periodo. Oggi mi defilerò presto da casa di Reyna, potremmo mangiare insieme e guardare qualcosa.-
-Alla ricerca di Nemo?- propose lui, con gli occhi che brillavano ed un troppo evidente rossore sulle guance.
- Basta che non ci sia la tua amica.-sussurrò lei.
-Cosa?-
Annabeth fece per andarsene.
-Non ho detto nulla, Testa d’Alghe.-
 "You fooled me once with your eyes now honey,
You fooled me twice with your lies and I say"
Ridursi all’ultimo momento? , era sicuramente un’abitudine di Talia Grace.
Cercava di correre a passo svelto, ma le risultava difficile: aveva dormito poco quella notte, un po’ per i troppi pensieri, ma soprattutto perché qualcuno faceva rumori strani nella camera adiacente alla sua.
Era stata quasi tentata di aprire la porta e urlare: << Qualcuno sta cercando di dormire!>> , poi però aveva pensato che sarebbe stata una buona scusa per infastidire suo fratello il giorno dopo.
Ed ora eccola lì, con due occhiaie belle profonde e lo sguardo assente, che si dirigeva verso la biblioteca preferita di Annabeth: d’istinto, le venne quasi un conato di vomito, ripensando al supplizio passato in quel luogo a studiare. Ok, forse un conato di vomito è esagerato, ma diciamo che si sentì molto a disagio.
Fu allora che lo vide. Avrebbe dovuto aspettarselo: imprecò mentalmente contro la sua migliore amica, maledicendola per la situazione in cui l’aveva cacciata.
Ebbe l’’istinto di scappare, ma fu fermata da un abbraccio ben poco desiderato.
-Ehi, non ti mangio mica! – disse Luke, lasciandola andare. – Voglio solo parlare!-
Preparò tutti i discorsi furiosi che aveva studiato negli ultimi giorni, si preparò ad insultarlo per tutto quello che aveva fatto, aprì la bocca per parlare e… non ci riuscì.
Non ci riusciva, non poteva: era, questo la irritava ancora di più, pur sempre Luke, non poteva odiare Luke, non quando avevano condiviso così tanto tempo insieme.
Si era sentita tradita, abbandonata, ma continuava a volergli bene.
-Perché non mi hai scritto?-
Lui abbassò la testa.
- Aspettavo che mi scrivessi tu.-
Talia sgranò gli occhi, sicura di aver perso un passaggio.
- Quando me ne sono andato, eri arrabbiata. – disse lui. – aspettavo che ti calmassi. Non volevo forzarti a parlare.-
La peggior scusa del mondo, pensò lei. Dannazione.
Aveva gli occhi umidi, forse perché, in fondo, rivederlo non le dispiaceva.
-Posso avere il mio abbraccio adesso?- chiese lui, con un sorriso allegro sul volto.
-Idiota!- rispose Talia, prima di abbracciarlo forte, come si fa con un amico che non si vede da tempo.
Incominciò a piangere, accorgendosi solo in quel momento di quanto si fosse sentita sola.
- Si prepari, signorina Grace! – disse lui in tono scherzoso. – la porto al cinema!-
 "Sarah smiles like Sarah doesn't care,
She lives in her world so unaware"
-Grazie per gli appunti. – disse Reyna, sfogliando il quaderno di Annabeth. – Avevo paura che la mia assenza rovinasse questa ricerca, ma così posso avere delle basi buone.-
 -Bhe, temevo che gli appunti di Piper fossero un po’… sintetici.- rispose l’altra, comodamente spaparanzata sul letto dell’amica.
-Per adesso non mancano solo gli appunti di McLean, ma anche la sua persona.-
Parli del diavolo e spuntano le corna: il campanello suonò.
Quando Reyna aprì la porta, si ritrovò davanti allo strano spettacolo di una ragazza mezza Cherokee che tentava di suonare un campanello con il naso, tenendo tra le braccia una decina di tomi.
L’altra non disse niente, prese semplicemente metà dei libri e la fece entrare.
- Questi sono… - iniziò Piper, con il fiatone. – ….sono i libri che Annabeth mi ha consigliato di portare…-
-Il materiale sicuramente non manca! – disse Annabeth, con l’interesse di chi sta per farti studiare il nome di ogni singolo membro dell’allegra famiglia degli anfibi.
Inutile dire che, quando Annabeth se ne andò, per Piper fu la pace dei sensi, anche se il lavoro non era nemmeno giunto a metà: ogni volta che sembravano finire un punto, si apriva un’ennesima lunga parentesi che la costringeva a farsi venire il mal di testa sui libri.
-Se vuoi puoi fermarti a mangiare, McLean. – disse Reyna, osservando un grosso libro di Biologia. – altrimenti non finiremo mai questa ricerca.-
- In teoria dovevo uscire. Povero Jason, non potrò essere lì a reggere il lume mentre lui e Nico si sbaciucchieranno. Quanto sono dispiaciuta. –
- Come vanno le cose a scuola? – chiese l’altra con disinvoltura, continuando a sfogliare il libro.
- A parte Drew Tanaka che cerca di rovinarmi la vita direi che va tutto bene. Non hai idea di com’è avere una persona odiosa che ti ronza intorno solo per infastidirti.-
Reyna ridacchio, pensando che, in effetti, sapeva benissimo come ci si sentiva: tutti i suoi problemi a scuola erano riassumibili in un solo nome. Octavian.
- Che c’è da ridere?-
- Niente, è che non capisco perché si sia accanita così tanto su di te.-
Piper si strofinò gli occhi, esausta.
- Perché sono la persona più brutta che conosce, a quanto pare. –
- Consiglio alla signorina Tanaka una visita dall’oculista, allora.-
 "Does she know that my destiny lies with her?"
  
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