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Autore: Sylvia Naberrie    31/01/2015    4 recensioni
Soraya Keto, ex Padawan del maestro Sifo-Dyas, è tornata al Tempio Jedi, stavolta da Cavaliere.
È venuta ad assistere alle Prove degli Iniziati e solo uno di loro sarà il suo futuro allievo.
Ma non tutto sarà rose e fiori. Il Consiglio manderà Soraya ad indagare nel sistema Hutt sulla scomparsa di una famiglia di mercanti, in una disperata caccia al tesoro in pianeti dove la criminalità è all'ordine del giorno.
Riusciranno Soraya e la sua Padawan a portare a termine la missione?
Genere: Angst, Science-fiction, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dreams and Revenge'
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CAPITOLO 12
"PUNIZIONI"


Un rumore violento e metallico fece svegliare di soprassalto Nihall. Si alzò velocemente a sedere e con gli occhi assonnati ricercava la fonte del rumore.
"Svegliaaa, se non volete dieci colpi di frusta!", urlò un uomo sbattendo un bastone contro il coperchio d'acciaio di una pattumiera. Appena vide che quasi tutti i bambini si erano alzati uscì.
Nihall osservò di sottecchi cosa facevano gli altri. Questi si stavano alzando e, spogliandosi tutti insieme, senza alcun pudore, si toglievano la camicia da notte per rivestirsi di una casacca che tenevano sotto il cuscino. Nihall si affrettò a guardare sotto il suo ma non trovò niente. Un brivido le percorse la schiena.
'E ora?', pensò impaurita.
"Tengono le altre casacche nell'armadio in fondo alla stanza", le sussurrò un bambino che le si era avvicinato. Nihall guardò l'armadio e poi il bambino. Era quello che dormiva nel letto di fronte il suo.
"Grazie", rispose Nihall raggiungendo il punto indicato dal ragazzino, mentre questo la seguiva.
"Sai, io ti ho...", il bambino venne interrotto da un'altra di quelle guardie.
"Forza marmocchi, ancora non siete pronti? In fila!", ordinò e tutti i bambini spaventati si misero in fila indiana. Poi vedendo Nihall e il bambino, puntò loro con il suo bastone.
"E voi due. Se tra cinque secondi non siete ancora pronti, vi bastono a sangue!", li minacciò sventolando il suo bastone. Nihall prese la prima casacca che vide e si vestì di fretta e furia, così come l'altro bambino.
Si unirono alla fila e furono condotti in una enorme sala con delle tavolate e sgabelli. Nihall si sedette sul primo posto che vide e lo stesso bambino di prima si mise accanto a lei.
La zabrak cominciava a infastidirsi. Quel bambino le stava praticamente addosso e presto o tardi le avrebbe procurato dei guai, lo sentiva.
Una donna, l'unica che per ora aveva visto, passò dietro di loro per versare una brodaglia disgustosa nelle loro ciotole. Quella doveva essere la colazione.
Il bambino si buttò a capofitto sul cibo e Nihall lo guardò disgustata, ma cominciò a mangiare per non destare sospetti. La brodaglia non era così brutta come appariva, ma aveva lo stesso un brutto sapore.
"Ti conviene mangiare, ci danno poco tempo per fare colazione", sussurrò il bambino. Nihall iniziò a mangiare più velocemente.
Il bambino finì la sua colazione e, dopo essersi pulito la bocca con la mano ed emesso un verso soddisfatto, si girò nuovamente verso Nihall e la squadrò qualche secondo.
"Sai io ti ho visto stanotte. Sei entrata nel condotto dell'aria", sussurrò.
Nihall sputò il cibo sul tavolo per la sorpresa e le sfuggì il cucchiaio, che, nel quasi totale silenzio che regnava, risuonò come una campana.
"Ehi, tu! Fuori di qui! Oggi niente colazione!", gridò uno dei sovrintendenti. Una delle guardie prese Nihall per il braccio e la trasportò fuori dalla stanza.
La zabrak guardò il ragazzino raccapricciata per qualche secondo, finché la porta non fu sbattuta.
"Sei nuova qui, ragazzina?", chiese la guardia senza lasciare il suo braccio.
"Io..."
'E ora cosa gli dico?', pensò impaurita.
"Allora?"
"Io... sì, sono nuova", rispose.
"Lo immaginavo. La tua faccia mi è sconosciuta. Quando sei arrivata?"
Nihall sudò freddo. Non si era preparata una storia da raccontare agli addetti del palazzo. Cercò di ricordarsi quando aveva visto camion di bambini.
Il giorno prima ce n'era stato uno piuttosto grosso. Poteva fingere di far parte di quel gruppo.
"Sono arrivata ieri", rispose. L'uomo si fermò e la guardò stranito.
"Non c'è stato nessun carico ieri. Forse ti confondi con l'altro ieri", rispose quello guardandola storto.
"Sì sì, mi sa che ha ragione lei. Mi sarò confusa..."
L'uomo la squadrò per qualche secondo e poi tornò a spingerla nel corridoio. Nihall tirò un sospiro di sollievo ma ripensò alle parole dell'uomo.
'Non c'è stato nessun carico ieri'.
E tutti quei bambini che avevano visto allora? Doveva indagare.
"Hai già fatto i controlli medici?", chiese l'uomo.
"Controlli medici?"
"Immagino di no. Domani verrai condotta in un laboratorio dove ti visiteranno e ti controlleranno. Dopodiché verrai smistata", disse l'uomo fermandosi davanti la porta di un bagno.
"Laverai tutto il giorno le latrine, e che siano linde e pulite! Appena finisci questo bagno, fai l'altro. E niente pausa, siamo intesi?", ordinò.
"Sissignore"
"Bene. Mettiti al lavoro allora. Io ti farò da guardia"
Nihall prese straccio e spugna e iniziò a lavorare.

Il sole di Ganath era tramontato da almeno dieci minuti quando l'uomo si decise di fermarla.
"Basta così. Hai fatto un buon lavoro. Dato che sei nuova ti do una dritta: non sputare più il cibo, per quanto disgustoso possa sembrarti, non fare rumore mentre mangi, non fare confusione e non chiacchierare con i tuoi compagni. Non sei qui per divertirti, sei qui per lavorare! Per stavolta ti è andata bene che quei signori lì non avevano la luna storta, altrimenti ti avrebbero frustato loro stessi. Non metterti più nei guai, intesi?"
Nihall posò gli attrezzi da lavoro e si pulì le mani sulla casacca.
"Sì, signore. Grazie"
"Non voglio che mi ringrazi. Tieni. E vai nella tua stanza", disse quello porgendole un tozzo di pane. Nihall lo prese e lo mangiò avidamente correndo verso la sua camerata.
Entrando, vide che già molti bambini erano a letto, anche quello che dormiva davanti a lei. Nihall finì di mangiare il pane senza smettere di fissare il bambino.
Se avesse rivelato alle guardie che era un'infiltrata, l'avrebbero di già catturata e uccisa. Doveva saperne di più.
Si alzò dal suo letto e si sedette su quello del bambino.
"Hai detto a qualcuno che sono entrata qui di nascosto?", sussurrò minacciosa Nihall. Il bambino scosse la testa.
"Sarà meglio per te. Quanti anni hai?"
"Cinque", rispose il bambino.
"E come ti chiami?"
"Noal"
Nihall spalancò gli occhi per lo stupore.
"Noal? Sei il figlio di Yiram e Xander Fong?"
"Sì! Li conosci? Sai dove sono la mia mamma e il mio papà?", chiese speranzoso il bambino.
"La tua mamma è con noi. Siamo qui per salvarti", rispose fiduciosa Nihall.
"Chi sei tu?"
"Io sono una Jedi", rispose Nihall e sorrise vedendo l'ammirazione di Noal. Ma il magico momento fu interrotto dall'arrivo di un'altra guardia.
"Su, a letto, bastardi che non siete altro! E voi due, ognuno nel proprio letto!", gridò rivolta a loro due. Nihall corse nel suo, si infilò la camicia da notte e si mise sotto le coperte.
La guardia osservò che tutti fossero nel proprio letto, spense le luci e chiuse la porta. Nihall attese qualche minuto e si concentrò con la Forza.
Nella stanza tutti i bambini stavano per addormentarsi, mentre qualcuno era già addormentato e altri ancora svegli. Non poteva fidarsi degli altri, ma di Noal sì.
Dopo una buona mezz'ora sentì che tutti si erano addormentati, perciò si alzò e andò verso la piccola grata del condotto, che si trovava in basso, poco lontano dal suo letto. La spostò e prese il comlink dalla cintura e gattonando raggiunse il suo letto ma non vi si distese. Si mise sotto il letto e accese il comlink, chiamando la sua maestra.
"Nihall!", sussurrò la voce rassicurata di Soraya.
"Maestra, sono qui"
"Stai bene?"
"Sì. Oggi ho avuto qualche problemino, ma nulla di grave per fortuna"
"Meno male. Hai novità per noi?"
"Sì, maestra. Ho trovato Noal"
"Noal? Sta bene? È lì con te?", chiese ansiosa Yiram.
"Sì, signora, Noal sta bene. Si trova nel letto di fronte al mio", rispose Nihall.
Poi descrisse l'ambiente a Soraya, per quel poco che quel giorno aveva potuto vedere.
"E un'altra cosa maestra: ho detto al soldato che mi ha portato a lavorare che sono arrivata con il carico di ieri. Sa, quello dove c'erano tutti quei bambini, in quel furgoncino bianco. Ma mi ha detto che non c'è stato nessun carico ieri", raccontò la Padawan confusa.
"Mmmh... strano. Vedi di informarti Nihall e vieni a riferirci ciò che ti dicono"
"Sì, maestra. Ah, e un'altra cosa: hanno detto che domani devono farmi delle specie di visite mediche. Se mi chiedono come mi chiamo o da dove vengo cosa rispondo?"
"Il tuo nome lo puoi dire o se vuoi inventartene uno fai pure. Nessuno ci conosce qui. E puoi dire che vieni da Nar Shaddaa. Se scopri da dove è venuto l'ultimo carico, è meglio. Vedi se gli altri bambini sanno qualcosa"
"Sì, maestra, grazie"
"Che la Forza sia con te, Padawan"
"E con te, maestra", rispose Nihall chiudendo la chiamata. Posò di nuovo il comlink nel condotto e tornò nel suo letto.
L'indomani sarebbe stata una lunga giornata.










Note dell'autrice

Salve a tutti!
No, aspettate, perché avete dei sassi in mano? Ehi ehi, ne possiamo parlare! No, vi preg... Aaaaah!!
Ok, la smetto xD
Vi chiedo scuuuuusa per aver aggiornato così tardi :(
Inutile dire che sono stata sopraffatta dallo studio :( e se qualcuno volesse aiutarmi con la tesina lo accolgo a braccia aperte xD
Quindi... Nihall trova Noal, o Noal trova Nihall, non è ben chiara questa cosa xD
Vi avverto che dai prossimi capitoli in poi la storia comincerà a mostrare veramente il suo rating arancione e gli avvertimenti :)
Uomo avvisato, mezzo salvato u.u
Bien! Ringrazio la mia sorellina Dragasi a cui dedico oggi il capitolo, ringrazio famousdrago, erik3090 e Aven90.
Nel caso in cui vogliate farmi domande, che siano inerenti alle storie o altro, eccovi il mio profilo ask.
Un bacio e a presto!
Vostra

Sylvia Naberrie
   
 
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