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Autore: Snow_Queen    01/02/2015    2 recensioni
-Hiccup.. devo chiederti una cosa..-
Hiccup sembrò sussultare e si passò una mano tra i capelli.
-Va bene Jack lo ammetto, ho mangiato io l'ultimo biscotto al cioccolato che ci ha dato Elsa l'altro giorno-
-Il.. il biscotto?-Jack non poté fare a meno di ridere e gli scompigliò i capelli
Brevi (se siete fortunati) short Hijack ♥
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era passato qualche giorno da quando Jack gli aveva chiesto di andare a vivere con lui e un po' la cosa lo faceva ridere ancora. Andare a vivere insieme due persone che già lo stavano facendo.. Sembrava un po' strano eppure era ciò che avrebbero fatto.. e quando comunicò distrattamente la notizia ad Astrid, la ragazza per poco non gli distruggeva un timpano col grido che cacciò.
-Ma sei impazzita!Un altro grido così è diventerò sordo..-
-No Hiccup, non sono impazzita. Sei tu che non capisci nulla!- sbuffo lei portandosi una mano tra i capelli. -Sai cosa significa?-
-Si, che vivremo altrove. Non vedo la novità..-
Astrid dovette sospirare più volte per non prenderlo a schiaffi. Hiccup era un ragazzo intelligente ma spesso e volentieri non capiva le cose più semplici che gli accadevano. Per sua fortuna in quel momento nel bar entrò un’altra bionda che si avvicinò a loro. Era Elsa, la migliore amica di Jack. Per un periodo Hiccup era stato alquanto geloso di lei, quando si erano conosciuti Jack, gli aveva rivelato che aveva avuto una cotta per lei e per cui, nonostante fosse una ragazza magnifica, non si era mai sentito a proprio agio, o almeno fino a che lui e Jack non si erano fidanzati. Ora, da due anni a questa parte, era diventata una sua ottima amica, forse addirittura alla pari di Astrid.
-Buongior..- non riuscì a finire il saluto che Astrid la tirò giù, così che si sedesse accanto a lei.
-Gliel'ha detto!- esclamò entusiasta come se si trattasse di lei.
 -Gliel'ha detto?- anche se la sua reazione fu più calma e composta, i suoi occhi trasmettevano tutt'altre emozioni.
 -Mi spiegate?- Hiccup non capiva, cosa c'era da comprendere dietro quell'invito?
-A parte il fatto che nessuno, neanche durante qualche vacanza, qualsiasi vacanza, ha mai visto casa sua, da quando sua sorella è morta, Hiccup perché non capisci che è praticamente una quasi proposta?- Il moretto strabuzzò gli occhi, una proposta? Quella proposta?
 -Ragazze voi due avete qualche problema.-
Quasi all'unisono le due bionde sbuffarono guardandolo alquanto male secondo il suo punto di vista. -Non abbiamo nessun problema! Sei tu che sei cocciuto e non noti l'evidenza! Come quando eri convinto che Jack non ti amasse. Hiccup togliti le bistecche dagli occhi!- Astrid non sapeva più in che modo far capire all'amico la situazione.
-Astrid..- Elsa la rimproverò un pochino, lei era di sicuro più calma.. apparentemente. -Hiccup proposta o meno, so che è inutile chiederti, di stargli vicino quando ti porterà a vedere la casa.. Non è facile per lui, anche se non può sembrarlo, è un grande passo quello di far rientrare qualcuno lì dentro.-
Hiccup annuì appena, se Elsa era convinta che fosse così doveva aver ragione. Lei è Aster erano le uniche persone che conoscevano davvero Jack, lui probabilmente era tra il primo è il secondo posto. Non conosceva bene il passato del suo ragazzo, certo conosceva i fatti.. ma erano mascherati dall'allegria e la facilità con cui Jack cambiava discorso praticamente sempre. Le sue sofferenze le conosceva lui soltanto.. lui e chi gli era intorno in quei momenti.
-Ragazze scusatemi devo andare ora, ci vediamo dopo- le salutò dando un bacio sulla guancia a entrambe e si precipitò fuori lasciando le due biondine un po' sorprese.
 
 ~
 
-Hiccup? Cosa ci fai qui?- Aster non capiva, Hiccup l'aveva chiamato poco prima chiedendogli se era in casa e alla sua risposta affermativa, aveva agganciato.
-Scusami.. posso entrare?-
-Certo.-
Aster si spostò lasciandolo entrare e come sempre Hiccup ebbe l'impressione di trovarsi in un giardino botanico. C'erano piante di vario tipo un po' ovunque ma nessuna stonava con l'ambiente. Era tutto meraviglioso, Aster le curava tutte con amore dalla prima all’ultima, doveva adorare molto l’ambiente.
 -Caffè? Thè?- le domande di Aster lo riportarono alla realtà.
-Nulla grazie.. sono venuto per chiederti di raccontarmi qualcosa.. sulla morte di Emma..-
Hiccup parlò lentamente ma notò subito che Aster sobbalzò e ci mancava poco che facesse cadere una tazza. Se c'era qualcosa della vita di Jack che non sapeva, era quella.. Non si era mai azzardato a chiederlo direttamente a lui perché non voleva creargli nuovo dolore.
-Non c'è molto da dire Hiccup..- nonostante avesse rifiutato, Aster gli aveva preparato lo stesso una razza di thè, che a quel punto accettò. Sapeva bene che sarebbe stato difficile, ma voleva conoscere meglio ciò che era accaduto.
-Perché queste domande così all’improvviso?-
- Jack mi ha chiesto di andare a vivere con lui e..- si fermò qualche istante quando vide lo sguardo sorpreso di Aster. –Così.. capisci volevo..-
-Il punto è quello Hiccup, non c’è molto da dire.. per Jack è stato terribile contro ogni immaginazione ma immagino che tu lo sappia già..- Hiccup annuii e lo lasciò parlare senza interromperlo.
-La madre di Jack era cagionevole di salute e quando morì fu difficile per entrambi, Jack aveva compiuto da poco diciott’anni, Emma avrà avuto cinque anni circa.. ma per fortuna gliela lasciarono tenere.. tre anni dopo..-
Aster dovette fare una pausa e si passò la mano sugli occhi.. forse si stava chiedendo se doveva toccare davvero a lui raccontare tutto quello ma alla fine sospirò e continuò.
-Era fine novembre la neve era attecchita da poco al suolo ma il laghetto del parco cittadino si era ghiacciato ed Emma voleva pattinare a tutti i costi, così mentre pattinavano il ghiaccio, s’incrinò sotto il suo peso e cadde in acqua. Jack cercò di tirarla fuori dall’acqua il prima possibile ma quando arrivarono al pronto soccorso, c’era poco da fare.. l’Ipotermia era già arrivata ad un grado tre.. per quanto cercarono di riscaldarla.. morì poche ore dopo e con lei tutto ciò che restava della sua famiglia.. Inutile dirti che non è uscito di casa per giorni.. anzi, dire giorni è poco. Non è uscito per quasi un anno, non lasciava entrare in casa nessuno ed Elsa ed io ci alternavamo per fargli la spesa.. un giorno siamo andati insieme e notammo che il giorno prima Jack non l’aveva presa, così forzai la porta ed entrammo e indovina, lui stava tranquillo a tavola a fare colazione, era tutto disordinato in giro ma sembrava ignorarlo. Noi eravamo davanti a lui, sconvolti, e lui con un mezzo sorriso ci ringraziò di tutto e ci comunicò la sua scelta di continuare gli studi con tanto di Università..-
Per Hiccup non fu proprio semplice ascoltare.. così come non lo fu per Aster raccontarlo. Non era un argomento facile per nessuno e a fine racconto buttò giù un sorso di thè oramai freddo.
Pensava che, essere informato di tutto, avrebbe reso tutto più facile e invece ora si sentiva solo più insicuro.
-Qualsiasi cosa tu stia pensando smettila-
-Non stavo pensando nulla Aster..-
-Non mentirmi, sentivo gli ingranaggi del tuo cervello muoversi, stavi pensando di sicuro qualcosa e qualsiasi cosa sia, smettila di pensarla.-
Alla frase di Aster, Hiccup non potè fare a meno di ridere e si divertì nel notare da solo che la sua risata era diversa quando non era Jack a provocargliela.
-Nulla, pensavo che mi sembra strano sai.. dopotutto questo tempo ora ha deciso così..-
-Beh Hiccup, parlando chiaramente ha scelto te. Anche se da quel giorno non ha fatto entrare più nessuno lì dentro, ha deciso di passarci sopra chiedendoti di andare con lui..-
Ora a sussultare fu Hiccup, non l’aveva vista sotto questo punto di vista.. forse, in effetti, non doveva pensarci poi troppo e, come a segno del destino, in quel momento gli squillò il cellulare e dalla suoneria personalizzata, capì al volo che si trattava di Jack.
“Pronto?”
“Ehi, proprio oggi hai deciso di darmi buca amore mio?”
Lo sentì ridere ma ci mise poco a comprendere che era una risata piuttosto nervosa.
“No, tranquillo mi sono attardato con Astrid e Elsa, non preoccuparti sto arrivando.”
“Ti aspetto allora. A tra poco.”
No, non si era per niente dimenticato che avrebbe visto la loro nuova casa da lì a una decina di minuti.
 
~
 
Il tragitto non fu molto lungo, il condominio era poco distante la casa di Aster per cui ci sarebbero voluti meno di dieci minuti con la moto ad arrivare all’università per seguire i corsi. La zona non era tanto male anzi, i condomini erano disposti ai lati di un quadrato immaginario, dove al centro c’era un parchetto con aiuole ben potate con dei fiori viola, delle altalene per i bambini e qualche panchina qua e là.
-Ti avviso prima.. ecco è da un po’ che non ci entro io stesso..-
Hiccup avrebbe risposto di getto con un “Lo so, tranquillo non preoccuparti” ma, anche se avrebbe resistito ancora per poco, doveva far finta di non sapere nulla.
La palazzina dove Jack si diresse era alta quasi una decina di piani, la più grande di tutte dato che le altre erano alte intorno ai sei o sette piani. I muri esterni erano dipinti in verde acqua e bianco, sembravano quasi i colori ospedalieri ma con tutto quel verde intorno era sopportabile.
Arrivati al portone Jack lo aprì e si avvicinò all’ascensore.
-Se è per me posso salire le scale Jack..- ed era vero, protesi o meno poteva salire benissimo ma la risatina di Jack lo lasciò un po’ così. –Che ti prende?-
-Beh Hiccup non credo che tu voglia fare dieci piani di scale- detto ciò pigiò il pulsante per chiamare l’ascensore e quasi istintivamente prese la mano di Hic. Non lo avrebbe mai ammesso ma, se non fosse stato per Hiccup non sarebbe mai riuscito neanche a metter piede nel portone.
-Jack stai bene?-
La voce di Hiccup lo fece trasalire, non si era reso conto che aveva iniziato a stringere forte la sua mano.
-Scusami.. ti ho fatto male?-
-No, tranquillo..- quasi d’istinto Hiccup portò la mano libera tra i capelli del fidanzato e lo tirò piano a se rubandogli un bacio, con enorme sollievo lo sentì rilassarsi immediatamente e ciò non poté non farlo sorridere. Si baciarono per un tempo indefinito scostandosi soltanto quando il trillo dell’ascensore lì avvisò che erano arrivati al piano giusto.
Hiccup poteva quasi percepire il cuore di Jack battere all’impazzata mentre quest’ultimo infilava la chiave giusta nella toppa e la girava. –Beh.. benvenuto a casa Frost.. perdona il vago disordine..- si giustificò mentre entrava e, a tastoni nel buio, si avvicinò al balcone, dove aprì la persiana lasciando entrare la luce nell’appartamento. Era molto più grande di ciò che si aspettava, dato che era un ultimo piano, Hiccup si aspettava una mansarda e invece il soffitto non era così basso, o almeno nel salotto, l’ambiente era aperto. L’ingresso fungeva anche da soggiorno, era formato da un'unica stanza. C’erano due divani disposti uno di fronte all’atro e tra di loro tre tavolini uno affianco all’altro, come a crearne uno solo. Di fronte, vi era situato un caminetto e poco distante da esso, incastrato in un muro c’erano due librerie stracolme di libri. La luce proveniva da due grandi vetrate ai lati della stanza, sulla destra c’era un arco, apparentemente doveva essere il corridoio che portava alle altre stanze. La stanza era ben arredata, a parte un bel po’ di disordine.. piatti rotti.. bicchieri.. il pavimento era seminato qua e là da vetri e ceramica di vario tipo.
-E’ un po’ incasinato tutto ma cercherò di pulire tutto al più presto- Jack sembrava quasi mortificato ma Hic poteva solo immaginare quanti ricordi gli stavano riaffiorando la mente.
-Non ero io quello che si faceva troppi problemi tesorino?- rise appena e gli si avvicinò, poteva comprendere cosa stava passando per la testa di Jack, era distratto, un po’ imbarazzato.. ma nonostante tutto Hiccup non poteva che trovarlo adorabile.
-Jack.. io..- per farsi coraggio gli prese le mani e sospirò.. –Io mi sono fatto raccontare da Aster.. di Emma.. e di tua madre..- già sentirgli pronunciare il nome della sorella, lo vide sussultare chiaramente ma quando sentì anche di sua madre, ingoiò a vuoto e sembrava ancora più preoccupato o meglio timoroso di qualcosa.
-Hiccup io.. – sospirò e si passò una mano tra i capelli. –Avrei dovuto raccontartelo io ma..-
Hic lo interruppe prima che potesse continuare. –Non preoccuparti Jack, non sei obbligato a raccontarmi tutto.. solo volevo.. ecco si volevo solo sapere di più.. In pratica conosco tutto di te da quando ci conosciamo ma del tuo passato.. non so praticamente nulla..-
Jack lo tirò appena a se e poggiò il capo sul suo. –Hai ragione mi dispiace.. immagino.. che tu già sappia che non è facile per me..-
-Lo so bene.. ecco perché sono andato da terzi..- sentire la risata di Jack gli riempì il cuore, sembrava che non gli pesasse molto per fortuna.
-Hai pienamente ragione.. vediamo un po’.. sai di Emma.. sai di mia madre.. ti manca solo mio padre..- sospirò e lo portò a sedersi sul divano, si era assicurato che non ci fossero cocci di nessun tipo. –Non c’è davvero molto da dire su di lui.. non ho molti ricordi di lui, non ricordo partite di Football, Hokey o Basket.. posso dirti solo che quando Emma aveva poco più di due mesi lui ha deciso che non gli andavamo più bene, così ha raccolto le sue cose e se n’è andato. Qualche giorno dopo bussò alla porta un uomo anziano che si presentò come mio nonno e ci portò in questa casa. L’aveva comprata a mo di scuse e ci lasciò dei soldi sul conto corrente. Mai più visto ne sentito-
Dopo il racconto Hiccup aveva solo voglia di prendere a pugni il presunto padre di Jack.
-Non immaginavo Jack..-
-Nessuno lo immagina, questa è una cosa che sappiamo solo: io, te e quel bastardo- spiegò in breve dandogli un bacio sulla fronte. –E ora vieni dobbiamo togliere i cocci da terra o finiremo col farci male.- lo tirò su con un sorriso e quando fu in piedi gli rubò lui un bacio questa volta, bacio che Hiccup non potè non ricambiare.
-A quanto pare.. o incolliamo tutti i piatti e i bicchieri.. oppure dovremmo ricomprarli nuovi..- i piatti e i bicchieri servivano in una casa no?
-A dir il vero per essere precisi abbiamo un paio di cosette in più da comprare.. ma credo che potremmo farcela senza spendere un patrimonio. Magari potremmo trovare qualche plaid con disegni di draghi magari- rise appena e gli scompigliò i capelli quando vide gli occhi del fidanzato illuminarsi a giorno all’idea di coperte con i draghi.
-La mettiamo sul nostro letto!- esclamò diretto il moretto, costi quel che costi così sarebbe stato.
-Credi che ne troveremo una matrimoniale?-
Hic arrossì fino all’orecchie all’idea di dividere lo stesso letto, era un po’ strano però dato che tecnicamente dividevano lo stesso letto da due anni.. c’erto erano due singoli con due lenzuoli e due coperte.. non era la stessa cosa.. l’albino gli fece un occhiolino veloce e lo portò a vedere il resto della casa.. 


xAngolo dell'autricex

BuonSalve! Eccoci qui con il secondo capitolo della fanfic <3 se tutto va bene dovrei riuscire a pubblicare più spesso queste "short" e sinceramente lo spero perchè oramai io (per colpa di Lia483) oramai vivo di Hijack xD mattina.. pomeriggio.. sera xD ma non cambierei nulla di tutto ciò e approfitto per ringraziarla pubblicamente per avermi fatto apprezzare questa ship.. ricordo ancora quando le ho detto: Si, va bene.. però non li giochiamo come coppia (giochiamo in campo di GDR) ... e invece... mi sono letteralmente "innamorata" di loro <3 GRAZIE <3

  
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