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Autore: Just Izzy    07/02/2015    3 recensioni
"Bene... Vi starete chiedendo perché queste cassette siano arrivate proprio a voi. Semplicissimo, siete una delle tredici ragioni del mio suicidio. Non allarmatevi, nulla di grave. Ogni volta che vi vedrete vi guarderete in cagnesco e poi vi imbarazzerete perché siete colpevoli anche voi e chissà cosa avrà sentito l’altra persona su di voi. Nulla di personale."
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Traccia nona

PLAY.

Sally, Sally.

La mia cara, carissima Sally Donovan, con un'intelligenza particolarmente limitata ma, molto molto furba, c'è da riconoscerlo.

 

Sospiro e mi guardo intorno. I lampioni illuminano pallidamente le strade del quartiere e nella città deserta, c'è un lieve e caldo tepore.

Penso a cosa fare dopo tutta questa storia. Oltre a Sherlock non ho nulla.

La Signora Hudson non mi fa quasi più pagare l'affitto. Almeno fino a che non mi riprenderò del tutto.

Prova compassione per me (come tutti in questo periodo), anche se non ne ho chiesta o cercata.

Comunque credo di avercela già un'idea, su cosa fare dopo.

 

Dovete sapere che, a differenza del Detective Lestrade, la nostra amica Sally non si è conquistata il suo posto di lavoro con grande fatica, no.

Lei faceva la spogliarellista in un posto chiamato "Gold Bitches". Parecchio rassicurante, no?

Anderson tradiva la moglie da molto tempo ormai.

Penso che si siano persino lasciati da un po'.

Lui era dipendente da quel posto quasi quanto io lo sono dall'oppio. Disgustoso.

Una sera incontrò questa bella ragazza, lunghi capelli ricci, occhi penetranti e pelle scura. Ma soprattutto, lunghe gambe aperte.

Potete capire benissimo come andò a finire.

 

Sto zitto per l'intera durata del racconto. Non ci credo ... Sembra una ragazza per bene, nonostante il caratteraccio.

 

 

 

 

-Non credi possa essere stata la sorella? Dopotutto non ha un alibi, il movente potrebbe anche esserci ... Perché non provare?- chiese John, ancora chino sul corpo della sessantenne ritrovata morta quella mattina.

Sherlock sospirò esasperato.

Possibile che anche John a volte debba essere tanto ottuso?

-No John, non può essere la sorella. Guardale le mani! Le tremano troppo per compiere un omicidio tanto perfetto! E poi non posso "provare". La vita è fatta di certezze e riflessioni, non di impulsività- disse Sherlock, guardandolo di sottecchi mentre studiava il cadavere. John sbuffò internamente.

-Ah, certo. Vieni a fare la predica a me, quando ti ricordo che sei stato tu a puntare la pistola su una bomba che minacciava di esplodere- disse John tutto d'un fiato.

Sherlock aprì la bocca, stava per ribattere, ma John lo precedette.

-Non dirmi che sapevi perfettamente del fatto che Moriarty avrebbe ricevuto una chiamata, perché non è possibile nemmeno per te, Sherlock- concluse infine John, mettendolo a tacere.

Lavorarono per pochi altri minuti prima che Sherlock si interrompesse di punto in bianco. John fece per aprire bocca e domandare, ma Sherlock lo zittì

-Devo farti vedere una cosa ...- sentenziò infine, prendendolo per un braccio, alzandolo di peso, fino a trasportarlo in un vicolo cieco, stretto e sconosciuto.

John si era accorto da tempo che Sherlock ... Bè era cambiato.

Era meno "infantile". Tranne quando cercava di conversare, a suo dire, in maniera impossibile, con delle persone che lui riteneva stupidi.

Ma con John. Con John era diverso. Dopo quell'episodio di qualche settimana prima ... Aveva cambiato totalmente atteggiamento con lui.

Come se in lui fosse scattato qualcosa, come se all' improvviso avesse capito tutto.

John invece, continuava a non capire.

Anche lì nel vicolo. Si chiedeva cosa facessero appostati lì.

-Quella ... "Cosa" che è successa qualche settimana fa non passa inosservata. Non ai miei occhi- disse Sherlock guardandolo negli occhi.

John deglutì, nervoso. Sapeva fin dall' inizio che non avrebbe dovuto abbracciarlo. A Sherlock non piaceva il contatto fisico.

-Tu sei attratto da me. Io ti piaccio John- sentenziò Sherlock con autorità.

John sospirò. Non era attratto da lui in quel senso, gli piaceva solo la sua intelligenza.

Al diavolo! Sherlock aveva colpito nel segno di nuovo e mentre cercava una spiegazione a quella situazione, vide il Consulente Investigativo, poggiare le sue lunghe mani sulle sue spalle e chinarsi sul suo viso, poggiando le sue labbra sulle sue. John rimase sconvolto. Non c'era nulla di ... Sconvolgente. Era casto.

Nessun tentativo di andare oltre, nessun tentativo di ... Bè, nulla.

Non appena Sherlock si staccò da lui, John sorrise.

Anche Sherlock sorrise.

E poi arrivò Sally Donovan a rovinare tutto.

-Oh, geniaccio, oltre ad essere completamente svitato sei anche gay. Ma cosa potevo aspettarmi?- disse sarcastica.

John sussultò di sorpresa. Stava per saltarle addosso una volta per tutte, ma Sherlock lo precedette

per l'ennesima volta.

-Ma perché invece di venire qui a disturbare, tu non torni a lucidare il pavimento di Anderson? Sappiamo tutti che tradisce sua moglie ... Dovresti vergognarti.-

Sally scappò via a testa bassa. John sospirò e si allontanò da Sherlock.

-Mi dispiace- sussurrò prima di andare via.

 

 

Non sono molto sicuro adesso, ma so per certo che la metà di voi che sta ascoltando questa cosa si ritroverà ad essere attratto da questa descrizione e non vedrà più Sally Donovan come una semplice Sergente di Polizia.

 

Riemergo, completamente dai miei pensieri e sospiro. Perchè deve avere sempre ragione? E' snervante anche da morto.

L'unica cosa che spero è che non mi salti fuori una Sally Donovan in maniera completamente casuale, visto che non ne posso più di trovare puntualmente persone di cui Sherlock mi sta parlando e condividere quello che Sherlock ci ha lasciato. Non mi va più.

Sherlock è … era, mio. Punto.

Tutta questa ressa di persone, che non lo conoscevano come me, che salta fuori, decretandolo miglior uomo del mondo, grande salvatore, senza conoscere chi era veramente.

Lui era quello che per non annoiarsi e stabilirsi più intelligente degli altri era disposto a giocare con la morte.

Quello che sparava ai muri quando era annoiato e non si faceva scrupoli a sparare ad una bomba che stava per scoppiare.

Quello che interpretava mille ruoli diversi pur di ottenere ciò che voleva.

Che non si faceva scrupoli ad utilizzare gli amici per i suoi stupidi esperimenti, che si divertiva a insultare il più stupido di turno, con un sarcasmo pungente, con un odio spietato per suo fratello e con tutte quelle sigarette.

Che odiava il contatto fisico ma poi è successo quello che è successo.

Quello che mi pregava con gli occhi di credergli, quella sera prima della caduta. E io gli ho creduto, fino alla fine. Fino a che non l'ho visto lì, a terra, gli ho stretto la mano e l'ho sentita fredda. Fino a che non ho sentito più battere il suo cuore. Fino a che non ho visto i suoi occhi vuoti e vitrei e il sangue, cosparso sulla testa.

Fino a che non mi ha detto “addio”.

 

Philip era completamente sbronzo quella notte. Più del solito. Aveva finito un turno estenuante.

Sally gli si avvicinò sinuoso e non lo sedusse come sempre. Voleva smettere di guadagnare soldi in quel modo. E quindi gli chiese di aiutarla. E lui ovviamente lo fece. Le fece cambiare vita, tutto a sue spese. Le fece frequentare dei corsi avanzati di criminologia e le fece incontrare Greg che la ritenne subito preparata.

Ed eccola lì, Sergente, al suo nuovo posto di lavoro.

Come lo so? Mmh, bè ... È semplice da spiegare.

Le gambe di Sally sono slanciate e lei sa stare in equilibrio perfetto sui tacchi a spillo.

Sì, può esserci anche l'opzione dell' "ex ballerina classica" ma ho deciso di scartarla per un motivo che scoprirete dopo.

Ho visto due - tre volte, Anderson mentre entrava nel locale.

Ho visto anche mentre usciva con lei e si andavano ad ubriacare da qualche parte. Ma vi parlo di due giovincelli, circa 35 anni. Alle prime armi.

Lei aveva quasi sempre calze a rete, minigonne e top, abbinati anche piuttosto male. Meno male che adesso va sul sobrio.

E non vi chiedereste anche voi come fa una spogliarellista a passare dalla brace alla padella in men che non si dica? Documenti falsi.

Come ho fatto a capire perché non è un "ex - ballerina" ma una spogliarellista?

Semplice anche questo.

Quale ballerina terrebbe certi strumenti in certi luoghi del proprio ufficio? (Sì, ho rovistato nel tuo ufficio Sally, dovresti stare più attenta a dove metti le chiavi. Una delle cose più divertenti mai fatte, trovarle).

Quale ballerina non conserverebbe almeno uno dei suoi ricordi da ballerina? Scarpette, tutù e quant'altro?

Quale ballerina, da sbronza, non riesce a mantenere un equilibrio costante (la prima cosa che imparano le ballerine, praticamente)?

Quale ballerina non si vanta della propria carriera?

Quale ballerina finirebbe col lavorare in un locale chiamato "Gold Bitches"?

E qui concludo la lista, perché avrei da dirne molte altre.

 

Sospiro e vado a sedermi su una panchina, abbandonandomici completamente.

Sono ancora le quattro e sembra che il tempo non passi mai.

Ma mi sto avvicinando alla fine.

Tutta questa è una preparazione a ciò che mi aspetterà, ne sono sicuro.

Incrocio le braccia. Non c'è nessuno. Le strade sono deserte, solo qualche macchina solitaria che passa e non si cura di me.

Da piccolo, dopo la morte di mia nonna, mi sono sempre chiesto cosa si provasse ad essere un fantasma.

Ora ho la tentazione di chiederlo a te, Sherlock.

Cosa si prova? Puoi passare attraverso i muri? Essere invisibile?

Ho perso tante persone nella mia vita, ho visto persone morire, in guerra, sotto i miei occhi, amici, nemici, persone che non sono riuscito a salvare, ... ma nessuno ha mai lasciato una voragine tanto grande come stai facendo tu.

Sempre con ... queste manie di protagonismo ed esibizionismo ... No, non va.

Non dovrebbe essere così anche da morto.

E allora perché la tua presenza è ancora così ingombrante nella mia testa e nel mio cuore? Perché non riesco a liberarmi di te e della tua stupida presenza?

Perché non te ne vai e basta?

Perché non mi lasci mai da solo?

Perché non riesco a lasciarti andare ...?

Stiamo arrivando agli sgoccioli per davvero. Stiamo arrivando alle ultime persone e non sarà affatto piacevole.

Sarete sorpresi se vi dico il nome di Harry Watson, sorella del buon vecchio John?

 

Cosa? Mia sorella? Cosa diamine c'entra mia sorella con Sherlock?

 

Bene, ecco, siamo arrivati al tuo turno, cara.

Ciao Harry.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note dell' autrice.

Bene eccoci! Come dice Sherlock siamo agli sgoccioli, quindi tenete duro, possiamo farcela ad arrivare alla fine.

Allora, come vi sembra il capitolo? Io spero che vi piaccia, perchè mi ci sono impegnata.

Siete sempre di più, e la cosa mi fa piacere, anche se mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, insomma le recensioni sono sempre gradite, no?

Ringrazio, come sempre, la mia beta Inathia Len che mi ha corretto e che mi sta accanto in questo percorso. Grazie, dolcezza.

Va be, vi lascio.

With so much love,

BAZINGAA!

 

  
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