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Autore: EternalSunrise    09/02/2015    2 recensioni
E' buffo come una singola scelta possa cambiare il destino di una persona. Sora, questo, lo sapeva perfettamente, perché fu a causa di un semplice cambio d'idea che fu costretto a passare delle vacanze natalizie “memorabili”.
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Axel, Nuovo personaggio, Organizzazione XIII, Riku, Sora
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Eighth chapter: Madness

Hana arrivò a casa e parcheggiò l'auto dell'amico all'interno del cortile. Scrollò leggermente Sora per farlo svegliare e finalmente quello aprì gli occhi scattando sull'attenti per cercare di capire dov'era e cosa doveva fare. Appurato che doveva scendere dalla macchina, si strofinò gli occhi con entrambe le mani, poi si slacciò la cintura e scese aprendo la portiera.

Nel frattempo la ragazza era anch'ella scesa e aveva notato che la sua moto non c'era più. Aveva dedotto che il Rosso se ne fosse andato via con quella. Dall'esterno poteva vedere la luce della camera di Riku accesa, segno che probabilmente il fratello si stava preparando per andare a dormire. Non appena il suo nuovo amico richiuse lo sportello della vettura, lei premette un pulsante sul telecomando delle chiavi per poter far scattare la serratura e chiuderla. Vide il moretto trascinarsi fino all'ingresso, dove l'aspettò per poter entrare. Le venne da ridere, perché il ragazzo si era poggiato con la spalla e la tempia sinistre all'infisso della porta e aveva chiuso nuovamente gli occhi. Aprì velocemente l'ingresso, così l'amico poté andarsene a dormire mentre lei si diresse da suo fratello. Si avvicinò alla porta senza fare rumore e bussò leggermente, come solo lei sapeva fare, prima di entrare. Il ragazzo era seduto con la schiena poggiata al muro e stava leggendo un libro. Aveva lo sguardo fisso su di lei e sembrava voler dire qualcosa, però non fiatò. La ragazza non aveva bisogno che il fratello le parlasse, sapeva cosa doveva dirle. Era dispiaciuto, ma anche lei, infondo, lo era, perché prima di aggredirlo avrebbe dovuto mettersi nei panni del ragazzo. Lo vide chiudere il libro e alzarsi, per poi passarsi una mano dietro la testa con lo sguardo fisso sul pavimento. Lei gli si avvicinò velocemente e lo abbracciò stretto.

Riku rimase un attimo sorpreso, poi però ricambiò il gesto, facendo passare le braccia attorno alle spalle della minore e facendo affondare il viso nei suoi capelli. Gli scappò un sospiro: Axel aveva ragione.

***

Dopo aver sciolto l'abbraccio aveva accompagnato la sorella nella sua camera, cosicché potesse prepararsi per andare a dormire. Lui era sceso per andare a prendersi un bicchiere d'acqua, ma salendo passò davanti alla stanza dell'inglesino: aveva lasciato la porta aperta ed era crollato sul letto senza nemmeno cambiarsi. Mosso dalla compassione, o forse da altro, Riku sospirò entrando nella stanza e andando a recuperare una pesante coperta dall'armadio. La distese sul più piccolo, in modo che non sentisse freddo, e se ne andò socchiudendo la porta. Dopo aver finito di prepararsi passò a dare la buonanotte alla sorella, ma la trovò già dormiente, quindi si limitò a posarle un leggero bacio sulla fronte. Arrivato in camera sua si distese sotto le coperte, rabbrividendo per quanto fossero fredde, e chiuse gli occhi, pensando che dopotutto quel ragazzino non era tanto male, ma prima che lo ammettesse il mondo avrebbe avuto il tempo di finire.

***

Sora si svegliò che erano le nove e mezza. La sera prima aveva avuto talmente tanto sonno che non appena aveva toccato il cuscino si era addormentato. Si alzò tranquillo, notando poi che qualcuno -probabilmente Hana- lo aveva coperto. Ripiegò la coperta e rifece il letto, per poi vestirsi e andare in bagno a lavarsi la faccia e i denti. Si guardò allo specchio e si accorse di come i suoi capelli si fossero orribilmente scompigliati durante la notte, quindi andò a recuperare in camera il gel per poi tornare nel bagno e spalmarsene una buona quantità sui capelli, non prima di averli pettinati a dovere. Quando uscì sentì dei fruscii provenire da qualche porta più in là e vi si diresse incuriosito. Affacciandosi al bianco ingresso, vide Riku che si allenava facendo delle trazioni alla sbarra. Rimase ad osservarlo curioso per un bel po'. Poteva vedere i muscoli del ragazzo tendersi, le nocche delle mani sbiancare per la forte presa sulla barra, lo sguardo concentrato e fisso davanti a lui. Ad un tratto si fermò mollando la presa dall'attrezzo e voltandosi verso la sua parte. Sora sussultò leggermente, non credeva si fosse accorto di lui.

“Se dovesse capitarti di finire in una rissa, saresti in grado di prendere a pugni qualcuno?” domandò il maggiore.

Il più piccolo rimase un attimo attonito dalla domanda, poi però si riprese “N-no, non credo.” rispose.

“E se qualcuno per strada ti aggredisse alla spalle, tu sapresti difenderti?” chiese ancora, l'altro.

“Ehm, credo dipenda dai casi... Non lo so.” rispose incerto il moretto, domandandosi dove voleva arrivare il più grande con quelle domande.

L'altro mormorò un 'd'accordo' e si avvicinò lentamente al più giovane. In un attimo Sora si ritrovò con le spalle al muro, la mano destra di Riku che stringeva leggermente il suo collo, come a volerlo strozzare, quella sinistra a tenergli fermi i suoi polsi sopra la testa e le sue gambe bloccate da quelle dell'altro.

“In una situazione del genere cosa faresti?” domandò l'argenteo, guardandolo serio negli occhi azzurri.

Sora non sapeva cosa rispondere, non tanto perché non sapesse la risposta, probabilmente se ci avesse pensato un po' avrebbe trovato una soluzione, ma perché era troppo impegnato a pensare a quanto vicino fosse l'altro, fissandolo nelle sue iridi acquamarina. Se si fosse messo a contare i centimetri, probabilmente sarebbero risultati essere solo cinque. Forse sei.

Riku capì che il ragazzino non lo stava prendendo seriamente, quindi decise di rendere le cose più movimentate. Aumentò la presa sull'esile collo dell'altro, finché questo non cominciò ad agitarsi per cercare di liberarsi. L'argenteo poteva sentire perfettamente il battito accelerato del minore, che ne frattempo stava cercando di liberare le mani dalla sua presa ferrea, con scarsi risultati.

“Ri-ku” gemette il più piccolo con voce strozzata, senza riuscire a liberarsi e respirando a fatica.

“Non mi hai risposto.” disse irremovibile l'altro, aumentando ancora un po' la presa.

Sora aveva le lacrime agli occhi. Cercò di pesare in fretta a una possibile soluzione per uscire da quell'impiccio, ma sia le mani che le gambe erano bloccate e non poteva fare molto senza di quelle. Di questo passo lo avrebbe soffocato.

Rendendosi conto che l'inglesino non sapeva come rispondere, Riku lo lasciò andare allontanandosi di qualche passo. Quello si portò istintivamente una mano al collo, reggendosi con l'altra alla parete, e prese a tossire cercando di respirare a pieni polmoni.

“Se ne avessi avuta l'intenzione, saresti morto.” disse con una punta di rimprovero nella voce.

Sora non sapeva se mostrare rabbia o paura. Da una parte era arrabbiato, perché nessuno gli aveva dato il permesso di aggredirlo a quel modo, dall'altra lo temeva fortemente perché, come aveva appena dimostrato, avrebbe potuto fargli del male senza che lui riuscisse a difendersi. Alla fine ne uscì a metà tra l'una e l'altra.

“Con una presa del genere non è del tutto semplice liberarsi, soprattutto se il tuo aggressore è fisicamente avvantaggiato.” il moretto l'aveva notato da solo che il maggiore era più muscoloso e forte di lui, per cui trovava offensivo che lo evidenziasse “Ma bisogna considerare che per tenerti bloccato in quel modo ho dovuto usare tutto il mio corpo, ottenendo un equilibrio precario. Se me l'avessi fatto perdere, allora avresti avuto una buona percentuale di sopravvivenza.” spiegò con calma, affinché l'altro capisse “Inoltre se tu avessi abbassato le braccia avresti potuto liberare i polsi e attaccarmi a tua volta. Ci sono altri modi per liberarsi, ma credo che questi siano sufficienti per farti afferrare il concetto.” concluse, sorpassandolo e andandosene.

Sora si portò nuovamente una mano sul collo, gli sembrava di sentire ancora la presa vigorosa sulla sua pelle. Adesso che l'aveva lasciato andare, dalla sua mente affiorarono informazioni che normalmente non avrebbe mai pensato di prendere in considerazione, come ad esempio la temperatura delle mani dell'argenteo: erano bollenti nonostante fossero in inverno. O ancora, il timbro di voce risoluto che aveva usato per spiegargli come difendersi e che lo fece sentire più piccolo di quel che già era.

Scosse la testa per togliersi quegli strani pensieri dalla testa e pensò a dove potesse trovare Hana. L'idea di chiederlo al fratello era fuori discussione, quindi decise di mettersi a cercarla alla vecchia maniera. Uscì da quella specie di piccola palestra e si diresse al piano inferiore. Cercò in cucina, in soggiorno, provò a bussare negli altri due bagni, ma di lei nessuna traccia. Si affacciò a una finestra e vide che l'appariscente macchina di Axel non c'era più e ne dedusse che, per sua sfortuna, era rimasto da solo con Riku, poiché la sorella era probabilmente andata a restituire la vettura al proprietario.

“Come mai quella faccia da uccellino in gabbia?” domandò all'improvviso una voce dietro di lui.

Si girò di scatto ma non si meravigliò più di tanto nel vedere l'argenteo, a lasciarlo sbalordito furono il ghigno che gli increspava le labbra e il divertimento che brillava nei suoi occhi. Il piccoletto deglutì a vuoto, poi il suo cervello analizzò ciò che aveva appena detto.

“Ehi!” si stava prendendo gioco di lui, quella carogna.

L'altro si mise a ridere “Suvvia, Sora, non te la sarai mica presa per prima?” lo canzonò.

L'altro mise il broncio. Come poteva non essersela presa se lo aveva neutralizzato -se così si poteva dire- come se niente fosse, evidenziando quanto fosse gracile? Offendersi era il minimo.

“Volevo solo vedere come reagivi, tutto qui.” spiegò il maggiore con un'alzata di spalle.

Quella specie di confessione non migliorò il suo umore. Sbuffò decisamente irritato e lo superò per potersi dirigere verso la sua stanza, ma l'altro lo prese per un polso facendolo fermare e girare.

“Il lupo ti ha mangiato la lingua?” chiese ironico. Peccato che così facendo fece tornare in mente al ragazzino l'animale di due sere prima. Rimase un attimo spaesato chiedendosi se lui sapeva ciò che era successo, poi però si riprese e sfilò il proprio polso dalla mano dell'altro.

“Lasciami in pace.” disse cercando di essere, con poco successo, minaccioso.

L'argenteo ridacchiò sommessamente “Altrimenti?” lo provocò.

“Ma si può sapere che ti prende?! Prima mi guardi come se volessi uccidermi, poi fai finta che non esista e ora ti diverti a darmi sui nervi!” sbottò lui, stanco di quell'insolito comportamento.

Riku sembrò tornare serio per un attimo, poi però ghignò di nuovo divertito “Guarda guarda, il gattino ha tirato fuori gli artigli.” disse beffandosi di Sora.

“La vuoi smettere?” in teoria il moretto non l'aveva pensata come una domanda, ma così gli uscì fuori.

“Perché mai? È così divertente!” affermò lui sapendo di dargli fastidio.

L'inglesino strinse i pugni altamente irritato, poi si girò e si diresse verso la sua stanza, deciso ad ignorarlo.

Si chiuse la porta alle spalle e sospirò. Perché tutto a un tratto quel ragazzo si comportava in maniera così strana? Prese il libro che si era portato da casa e si sdraiò sul letto a leggerlo.
 

 


Cavolo, lo so che il capitolo dovrei postarlo domani, ma davvero non riesco a resistere ç_ç le mie mani si muovono da sole! xD E poi, infondo, mancano solo 20 minuti alla mezzanotte (e conoscendo i miei tempi posterò il capitolo solo dopo averla passata ) ù.ù ma andiamo avanti...
'Sera a tutti, comunque ;) come ve la passate? Io sono qua, mezza preoccupata per l'interrogazione di storia e la verifica di francese di domani, il bello è che non ho studiato né per una né per l'altra ç_ç è stato un piacere conoscervi! Siete tutti invitati al mio funerale...
Ok, dai. Basta cavolate u.u 
Finalmente Riku interagisce un po' con Sora ^^ dai, ammettetelo che non aspettavate altro :P (... anche se è più probabile che molte di voi non sperino altro che io aggiunga una bella AkuRoku >.>). Tutto sommato la 'discussione' con la sorella non è andata poi così male e come al solito Axel aveva ragione xD (tra l'altro è molto felice che la sua macchina sia ancora intera ^^). Adesso che ci penso, il comportamento che Riku ha avuto alla fine, forse, era più un atteggiamento del Rosso... ma va beh, che importa u.u Riku è pur sempre Riku xD (tranquilli, questi deliri sono più che normali).
Sulla scena in cui l'argenteo ha tentato di uccidere Sora, non fate domande xD mi è uscita così, anche perché l'altra idea era troppo corta e ne veniva fuori mezza pagina in meno u.u
Che Sora si stia effettivamente innamorando di quel favoloso, bellissimo, intelligentissimo e affascinante Riku? Solo il destino potrà dircelo *^* o, nel vostro caso, io u.u eheh 
Ah, per chi trovasse favoloso Axel: provate ad immaginarvi lui, appesso a quella barra, mentre fa le trazioni ;P 
Mosso dalla compassione, o forse da altro... io opterei per quel 'da altro' e voi? u.u
Se non sbaglio avevo già fatto questa domanda, ma non posso fare a meno di riporla: chi di voi riesce ad immaginarsi Sora con il codino o.O? 
E' mezzanotte passata (che vi avevo detto?), quindi vi auguro una calorosa buona notte (per una volta, almeno, non vi lascio per andare a mangiare xD) ^^

Al prossimo aggiornamento, 
E.S.

P.s. spero vi sia piaciuto u.u tra l'altro, nessuno ha aggiornato questa settimana, quindi quanto scommettete che tutti lo faranno proprio ora che l'ho fatto io, mandando la mia storia negli angoli più remoti della sezione ç_ç??
  
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