CAPITOLO 43
Sam continuava a fissare con fare interrogativo Bad.
‘’Perché mi hai
trascinato fin qui? Non riesco proprio a capire’’, chiese nuovamente alla sua
copia.
Bad l’aveva prelevato dai bastioni di Fortwar, da dove lui
aveva seguito tutta la vicenda della disfatta degli Sconosciuti e dove stava
vegliando e curando i due giovani maghi di Huru. Lee e Smith erano riusciti a
sopravvivere allo scontro contro il Principe del Caos, ma erano in coma. Il
loro volto era stato ustionato, e nel caso fossero riusciti a risvegliarsi e a
tornare a muoversi, sarebbero rimasti orrendamente sfigurati.
Bad l’aveva costretto ad abbandonare il loro capezzale e a
seguirlo fin sopra le mura, nell’ampio spazio dei camminamenti tra le due
torrette di guardia nel muro est della città, proprio vicino al pezzo di mura
crollato poche ore prima nella battaglia magica.
Bad l’aveva condotto
quasi con la forza fin lì, evitando accuratamente di fornirgli informazioni di
alcun genere.
‘’Ora te lo posso dire. Vedi, ho appena messo in atto una
congiura’’, disse la copia, fissandolo con occhi pieni di rabbia.
Sam si spaventò. Non aveva mai visto la sua copia così
furiosa. E l’affermazione che fece lo sconvolse ancora di più.
‘’Una… una congiura?’’,
chiese Sam, con fare incerto, domandandosi dove la copia volesse andare a
parare.
‘’Sì, una congiura che ci porterà direttamente al trono di
Fortwar’’, rispose Bad, sorridendo con cattiveria. Sam provò un brivido freddo.
Bad stava mostrando tutto il suo lato perfido.
‘’Cosa significa tutto ciò?’’, chiese nuovamente Sam,
spaventato.
‘’Ora ti spiego tutto. Sergej mi aveva incaricato di portare
un messaggio a Tim. Io l’ho aperto, ne ho modificato il testo e gliel’ho
consegnato. Ben presto i due saranno qui, pronti a battersi per il trono di
Fortwar, ma non hanno calcolato la terza incognita. Io e te, fratellino’’,
disse Bad, iniziando ad affilare il suo pugnale con un’apposita pietra.
‘’Noi li uccideremo.
Sì, li attenderemo nascosti a fianco delle porte delle due torrette. Appena
loro le apriranno, ed usciranno sui camminamenti, sarà troppo tardi. Noi gli
saremo subito addosso, e li
pugnaleremo’’, continuò a dire Bad, senza lasciare spazio a Sam.
‘’Bad, cosa stai dicendo? Smettila di dire queste cose. Noi
non pugnaleremo nessuno. Anzi, ora vado a dire a Tim di non stare a venire qui,
e che il mio gemello ha sbagliato a consegnare il messaggio’’, disse Sam, tentando
di allontanarsi. Bad gli fu subito davanti, sbarrandogli la strada.
‘’Dove credi di andare? Tu starai qui, e ne ucciderai uno di
loro. Ne uccideremo uno a testa, così la gloria sarà di entrambi’’.
‘’La gloria non sarà né mia né tua. Muoviti, andiamocene di
qui’’, disse Sam, titubante.
‘’Non credevo di
doverlo fare, pensavo fossi più furbo, fratellino’’, disse Bad, puntando il pugnale
contro Sam.
Sam sentì una goccia di sudore freddo scenderli lungo la
schiena. Il Grande drago glielo aveva detto che la sua copia, per il bene di
tutti, doveva esser tenuta segregata in una cella, e rinchiusa lì dentro per
sempre.
Però Bad fino a quel momento si era sempre comportato molto
bene, e Sam non aveva avuto il coraggio di rinchiuderlo. Ma ora se ne stava
pentendo.
‘’Ragiona, fratello! Tutto questo lo sto facendo per il bene
di noi due. Se Tim e Sergej muoiono oggi, ci saremo tolti dal mezzo l’unico
ostacolo che ci separa dalla corona di Fortwar. Tu godi dell’appoggio del
Grande drago, e grazie al supporto delle creature magiche, ci prenderemo
legalmente il trono’’, continuò Bad, senza scostare il pugnale. Sam rise.
‘’E chi ti dice che il
Grande drago non scopra che siamo stati noi ad uccidere i due generali supremi,
e che successivamente non ci supporti come possibili eredi del trono
vacante?’’, chiese Sam.
‘’Basta, fratello. Ti fai troppi problemi. Con le bugie, con
l’inganno e con il male si ottiene tutto. La stupida lucertola farà tutto ciò
che tu gli dirai, perché si fida di te. Io mi occuperò di far sparire i corpi.
I due generali sono stati uccisi durante i festeggiamenti per la vittoria da
qualche ladro dei bassifondi, e gettati chissà dove. Non ci sono prove che i
due si siano incontrati qui sopra. E poi, vedrai che la tua parola vale più di
ogni altra cosa, tutti ti vedono come un essere buono, come un salvatore’’,
disse Bad.
‘’In sostanza, mi stai
chiedendo di mentire, uccidere, tradire e ingannare. Ma sai che io non farò mai
cose del genere’’, disse Sam, facendo un passo indietro.
Bad gli fu subito
addosso, e lo gettò a terra. Poi, con una forza sovrumana, lo immobilizzò e gli
puntò il pugnale alla gola.
‘’Se sei ancora vivo è solo perché mi servi, Sam. Se ti
ammazzo, muoio anch’io. Quindi, vedi di collaborare. Se ci scoprono a
complottare, saranno guai per entrambi’’ , disse ancora Bad.
‘’Tu sei un mostro, proprio come aveva detto il Grande drago.
Tu, appena avrai finito di usarmi per le tue menzogne, e avrai preso possesso
del trono, mi eliminerai, rinchiudendomi in qualche segreta sperduta chissà
dove. Tu sei l’essere più perfido che io abbia mai visto’’, gli sputo in faccia
Sam.
Quella volta, fu bad a ridere.
‘’Può darsi che tu abbia ragione. In fondo, anche tu sei
perspicace. Ma ricorda che io sono te stesso, io sono quasi una tua creatura;
io sono un pezzo di te. Inoltre, non è il caso di ribellarti a me. Come vedi,
ti ho in pugno’’, gli sibilò in faccia la copia.
Sam rimase immobile, mentre Bad si zittì, aguzzando l’udito.
‘’Lo senti?’’, gli chiese, dopo un istante.
‘’Cosa?’’.
‘’Dei passi. Qualcuno sta arrivando. In posizione. Non
tentare di scappare o altro, ti sarò addosso subito. Non potrò ammazzarti, ma
legarti e tagliarti la lingua sì. Quindi, occhio’’, disse bad, lasciandolo
andare, e mettendogli un pugnale in mano. Voleva che anche lui uccidesse.
Mentre Sam cercava di rialzarsi, bad si posizionò dietro una
porta di legno della torretta sinistra. Ben presto il suono dei passi fu ben
udibile, così come le voci. Chi stava arrivando non era solo.
La porta di legno si spalancò, e sui camminamenti uscirono
Sergej e Wolfy, giunti lì per valutare i danni.
Sam gridò con tutta la voce che aveva in corpo, per avvertirli.
Bad gli lanciò un’occhiataccia, e si avventò su di loro.
Sergej rimase per un secondo stupito, mentre la lama di Bad
penetrava nel suo fianco, pugnalandolo a morte. Il generale cadde
immediatamente al suolo, mentre Wolfy, il grosso lupo, si rigirò inferocito
verso Bad.
Compiendo un grande balzo, fu subito addosso al ragazzo, e lo
addentò ad un braccio. Bad gridò, straziato dal dolore.
Poi, con uno scatto
fulmineo, con la mano libera piantò il pugnale nel ventre del lupo, che lasciò
subito la presa, ululando di dolore. Con un calcio, Bad lo gettò al suolo, e lo
tramortì.
Il lupo non si mosse
più mentre Sergej restava anch’esso a terra, in una pozza di sangue. Sembrava
avesse già smesso di respirare.
‘’Tu sei un mostro!’’, gridò Sam, inferocito. In pochi passi
si avvicinò alla sua copia, e cercò di allontanarla da Sergej e da Wolfy.
Infatti, Bad voleva finirli.
‘’Smettila, fratello!
Ci siamo quasi! Tra poco avremo tolto di mezzo anche Tim, e poi saremo re! Ci
divideremo la corona, lo capisci?’’, disse Bad, con gli occhi fuori dalle
orbite. Era un pazzo.
‘’No! Tu mi menti! Noi non ci divideremo nulla, tu mi userai
per i tuoi loschi scopi, per poi farmi sparire, solo perché non mi puoi
uccidere, se no l’avresti già fatto’’, disse Sam.
‘’No, non dire così, fratellino. Sento già dei passi, Tim sta
arrivando. Ormai è già dietro quella porta chiusa, tra poco la aprirà, e noi potremo completare
l’opera’’, continuò a dire bad, sgranando le orbite e cercando di avvicinare
una mano a Sam. Sam si ritrasse.
‘’Non ti permetterò di far del male anche a Tim, costi quel
che costi’’, disse Sam.
‘’Ah sì, e che cosa credi di fare? Ormai non puoi più
fermarmi, senza perdere te stesso’’, disse bad ghignando.
‘’Ed è proprio quello che sto per fare’’, disse Sam,
puntandosi il pugnale al petto.
‘’No, tu non lo farai!’’, ruggì Bad.
‘’Sì, invece’’, ribadì
Sam.
In quell’attimo aveva
paura, ma sapeva che doveva suicidarsi. Se non l’avesse fatto, avrebbe lasciato
via libera a Bad, che avrebbe compiuto solo brutte azioni e brutali violenze.
Strinse il pugnale tra le mani e si preparò ad affondarlo nelle sue carni. La
realtà era che lui era morto il giorno stesso in cui era stato diviso
dall’effetto della pozione dei folletti.
‘’No!’’, gridò bad, lanciandosi contro di lui.
Sam spinse con forza
il pugnale appuntito verso di sé, ma Bad fu più veloce e gli prese il braccio.
Ma non fu sufficiente, poiché riuscì solo a deviarne la traiettoria. Il pugnale
si piantò nel ventre di Sam, procurando una ferita mortale.
Sam e Bad caddero a terra, urlando di dolore.
Sam continuò a respirare, mentre le sue mani erano zuppe di
sangue. Non trovò la forza per sfilarsi il pugnale e darsi il colpo di grazia.
Bad, in un ultimo atto
di ripicca, strinse il suo pugnale e preparò le sue ultime forze per lanciarlo
verso Tim, che tra pochi istanti sarebbe giunto sui camminamenti, a portata di
tiro.
‘’Il tuo… il nostro… sacrificio… sarà vano. Lo ucciderò
comunque’’, disse sottovoce Bad, ansimando.
Sam si guardò attorno,
sconsolato. La sua coscienza veniva a meno, mentre il dolore lancinante gli
impediva di pensare lucidamente. E se anche Tim fosse morto, il suo sacrificio
sarebbe stato veramente vano.
Sergej aveva ascoltato e visto tutto, nonostante la fosse
ferito a morte.
Aveva cercato di
controllare il suo respiro, fingendosi morto per non essere nuovamente
aggredito, ma non appena sentì il rumore della lama del pugnale penetrare nella
carne di Sam, era riuscito a tirare su lo sguardo.
Sam era lì, poco
distante da lui, che si premeva il ventre, con le mani tutte rosse di sangue. I
suoi occhi erano tutti per Bad, che era in attesa di veder sbucare Tim, per
colpirlo a morte, utilizzando le sue ultime forze. Sam non era riuscito a
suicidarsi.
Poi, vide che il
ragazzo puntò gli occhi su di lui; i suoi occhi invocavano aiuto.
Sergej seppe cosa doveva fare. Bad, intanto, non badava a
loro, e stava concentrando tutte le sue ultime energie vitali sulla porta dove
tra pochi istanti sarebbe sbucato Tim.
Il generale si mise in ginocchio, e si tastò la ferita. Le
sue mani divennero subito rosse di sangue; erano stati lesi gli organi vitali,
e tra poco sarebbe morto dissanguato. Di ferite così, ne aveva già viste molte
in battaglia, e chiunque le aveva ricevute, moriva nel giro di pochi minuti.
Sergej prese la sua
spada, che era caduta a terra ai suoi piedi, e si avvicinò a carponi di pochi
passi a Sam. Ansimò, e sentì che la sua ora era giunta. Doveva fare in fretta.
Utilizzando le sue ultime forze rimaste, alzò le braccia, e
calò la spada nel corpo di Sam, che si accasciò subito al suolo, morto.
Poco distante, Bad si rivoltò a terra, e la sua carne diventò
una sostanza verdastra, che si riversò a terra, sparendo in pochi attimi.
Sergej si ribaltò a terra, perdendo le ultime forze, e la sua
testa sbatté violentemente nelle pietre della pavimentazione. Sentì un
rivoletto di sangue uscirgli dalla bocca.
Giunse ad un’ultima conclusione. Per lui non ci sarebbe stato
nessun trono, ma solo una morte onorevole. Ma a lui, ormai, bastava anche solo
quella.
E proprio mentre la sua coscienza stava sparendo
definitivamente, sentì aprirsi la porta della torretta destra. Tim era
arrivato, ed era sano e salvo.
Sergej chiuse lentamente le palpebre, dando così il suo addio
al mondo dei viventi.
Tim si trovò sconcertato a fissare la scena che si era
trovato di fronte.
A fianco suo, Jack era rimasto senza parole, mentre le tre
guardie che si era portato dietro sguainarono le spade. A terra, sui
camminamenti tra le due torrette di guardia, c’erano i corpi di Sergej, Sam e Wolfy,
tutti immersi nel loro stesso sangue.
‘’Cos’è successo qui?’’, trovò la forza di dire Tim, che poi
si gettò verso i due amici morti.
‘’Avanti, non state lì impalate; il sangue è ancora caldo, il
colpevole di questi omicidi non deve essere lontano’’, gridò Tim alle guardie,
che presero subito a perlustrare la zona. Jack si gettò verso Sam.
‘’Tim, è tutta colpa mia’’, disse il folletto, tornando a
pensare alla pozione che aveva offerto a Sam parecchi mesi prima, quando tutto
era cominciato.
‘’Colpa tua? Cosa stai dicendo?’’, disse Tim, percuotendo il
folletto, che si limitò a piangere e a non rispondere.
‘’Non è colpa di
nessuno. Quello che è successo era inevitabile’’, disse la voce di Saby, alle
spalle di Tim. Tim si voltò di colpo, e vide che l’unicorno si era appena
posato a terra poco distante.
‘’Quella creatura
malvagia andava fatta sparire. Noi tutti abbiamo sbagliato a lasciare che Sam
continuasse a portarsi dietro quell’essere malvagio’’, disse un’altra voce. Tim
questa volta guardò verso l’altro, e vide un minuscolo drago tutto sporco di
sangue e ferito. Tim lo guardò stupito.
‘’Tim, tranquillo, sono il Grande drago. Solo che ora,
fintanto che non sarò guarito, non avrò le forze per mantenere il mio magnifico
aspetto, quindi mi sono… ridotto’’, disse, pensieroso, per trovare un termine
adeguato, ‘’diciamo che ho ridotto le mie dimensioni per risparmiare energia
vitale. Ma è ancora vivo!’’, disse tutto ad un tratto il Grande drago,
indicando il grosso capo dei lupi. Wolfy, effettivamente, respirava ancora.
Il Grande drago gli si
avvicinò, e gli posò una zampa sullo squarcio che aveva nel ventre.
‘’Si salverà, se lo
curiamo bene. La sua ferita non è mortale. Saby, Jack, portatelo giù insieme
con gli altri feriti’’, disse nuovamente il drago. Jack si staccò a malincuore dal corpo
di Sam, e, insieme a Saby, iniziarono a trasportare Wolfy giù dalle mura.
Tim, intanto, stava realizzando ciò che era accaduto lì
sopra. Tutto era iniziato con quel messaggio manipolato, e gli sguardi pieni
d’odio di Bad. E tutto si era concluso con un massacro.
Tim, approfittando di
quel momento, mostrò tutte le sue perplessità riguardo all’accaduto con il
drago, che lo guardò. Il suo sguardo era triste e dolorante, ma ancora pieno di
vita.
‘’Devi essere felice, in qualche modo, Tim, anche se non c’è
nulla di cui gioire. Qui ci dovevi essere anche tu. Come vedi, Bad, il perfido,
ha nascosto la sua natura quanto basta per cercare di ingannarci. Sapeva che se
avesse eliminato te e Sergej, avrebbe avuto una possibilità di coronare i suoi
perfidi ideali, spingendo Sam a richiedere a me la corona, per poi farlo
sparire e governare al suo posto. Sii felice, Tim; il sacrificio dei tuoi amici
non è stato vano, ed ha sconfitto l’ultima parte di male che attanagliava Fortwar.
Da oggi, Fortwar torna a vivere, nonostante le sue cospicue perdite. Ti farò
una rivelazione; la capitale ben presto avrà il suo nuovo re. Lo incoronerò io
stesso domani, prima che ci siano altri conflitti per il trono’’, concluse il Grande
drago, che non lasciò neppure il tempo di ribattere a Tim, e si allontanò.
L’ultimo generale rimase
solo, a ripensare alla rivelazione che gli aveva fatto il Grande drago. Si
chiese chi potesse essere il nuovo re. Al suo fianco, c’era il corpo di quello
che era stato prima un nemico, ad Arus, poi un migliore amico durante il
viaggio verso Fortwar, ed in seguito un collega pericoloso. Doveva odiarlo, ma
non ci riusciva. Per un certo verso, si era affezionato a Sergej. Sentì una
lacrima scorrergli lungo il volto.
Si girò, diede l’ordine ai suoi uomini di pulire il tutto e
di seppellire i cadaveri nel cimitero cittadino.
Poi, se ne tornò a casa per riposarsi. Quello fu l’unica cosa
che gli venne in mente per concludere quella lunghissima e durissima giornata. Una
giornata che sarebbe rimasta incisa per sempre nella storia di Fortwar.
Mentre camminava per le strade, dalla città si alzavano le
grida della gente, che piangeva i loro cari morti durante i vari combattimenti,
e gli ululati degli Akluth risuonavano ovunque. Erano ululati pieni di dolore,
per il loro capo.
Era ormai sera, e la
giornata più lunga dell’impero stava volgendo al termine, tra pianti e lacrime.
Dalla grande battaglia finale, nessuno ne uscì vincitore.
NOTA DELL’AUTORE
Ciao a tutti, e grazie per aver letto anche questo capitolo J
È un capitolo un po’ triste, lo ammetto. La grande battaglia
finale è conclusa, l’impero ha sconfitto il Principe del Caos, gli Sconosciuti
e Bad, ma ora resta l’incognita del nuovo re di Fortwar, che poi, di diritto,
diventerà imperatore. Secondo voi chi sarà? J lo scopriremo prossimamente… J
Ciao ragazze, a sabato J