Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: blackcatlilly    12/02/2015    2 recensioni
Aveva da tempo rinunciato all'amore. Desiderava solo un amico con cui condividere il peso di essere regina.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elsa, Jack, Frost, Nuovo, personaggio
Note: Cross-over, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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I bambini erano raccolti nella sala del trono. Elsa entrò e la applaudirono. Lei li salutò sorridendo e si sedette di fronte a loro.
Poco dopo arrivò anche sua sorella. La maestra, anche lei emozionata, le ringraziò per averli ricevuti e spiegò ai bambini che potavano fare delle domande a scelta. 
I bambini non persero tempo.
"È vero che puoi creare il ghiaccio?" fu la prima domanda rivolta a Elsa. Lei sorrise e si alzò. Creò dal nulla uno scivolo di neve. Poi appoggiò il piede allo scalino più basso e trasformò in ghiaccio. "Chi lo vuole provare?" Chiese e subito i bambini corsero ridendo alla giostra. Elsa creò altri giochi con il ghiaccio e a malincuore, all'ora stabilità, li dovette lasciare. 
Mentre si allontanava li sentiva ridere felici. Altro che riunione militare. Avrebbe voluto stare li con quei bambini a giocare. 
Il colonnello scattò sull'attenti appena lei mise piede nella stanza.  "Vostra altezza," "Riposo, colonnello, riposo". Mentre il colonnello iniziava a parlare della necessità di riaprire l'avamposto 3, lei staccò il cervello e si mise a pensare al famoso spirito. 
Si, l'idea che avrebbe potuto darle delle spiegazioni in merito ai suoi poteri era plausibile. Lei era o non era la regina di ghiaccio? Perchè non poteva esistere uno spirto che governasse l inverno?
"Vostra Altezza?" 
"Scusi colonnello, potrebbe ripetere?" Ecco, bella figura.
Si concentrò sull'argomento della riunione, senza distrarsi. E pensare che la giornata non era ancora finita....
L'incontro con gli agricoltori risultò più breve del previsto, per fortuna. Elsa aveva giusto il tempo di farsi portare una tazza di tè, prima che il vocione di Josef Eisbrechen risuonò nella stanza.
Come ogni inverno, il capo dei venditori di ghiaccio richiedeva udienza, per accordare gli ultimi permessi. E come ogni volta, l'udito della regina ne sarebbe uscito compromesso. 
E Josef stava ancora parlando, quando entrò Ralf Zimmermann,  il suo segretario. "Le chiediamo scusa, signor Eisbrechen, ma purtroppo la regina ha un altro appuntamento"
"Ja, ci rivediamo alla fine della stagione" tuonò l'uomo. 
Elsa salutò e seguì il suo segretario fuori. "Bene, vostra Altezza, la giornata è quasi finita". Elsa annuì "La lascio a prepararsi, se ha bisogno di me mi troverà nel mio ufficio" "A riempirmi anche la giornata di domani di noiosi appuntamenti" pensò la regina "Grazie di tutto Ralf, non credo che ti chiamerò, per oggi" disse invece.
Entrò e chiuse la porta. Povero Ralf, in fondo non era colpa sua. Lui faceva solo il suo lavoro e lo faceva al meglio. Doveva essere più gentile con lui. 
Andò alla finestra. Si dannatamente in gabbia. Avrebbe tanto desiderato almeno un giorno di libertà. Mentre si stava crucciando entrò sua sorella.
"Ehi, Elsa....che succede?" Involontariamente stava iniziando a far nevicare nella stanza. "No nulla, non ti preoccupare" "Elsa....ti conosco. Cos'hai?" Non poteva mentire a sua sorella. 
Non voleva fare come in passato:aveva già visto che escludere Anna della sua vita non era la scelta migliore.
"Sono stanca....regnare non è facile...e riunioni su riunioni, appuntamenti, incidenti, trattative....non riesco a fare altro..." Si bloccò. Anna aveva già un'espressione mortificata e non voleva farle del male dicendole che si sentiva sola.
"Mi dispiace...mi dispiace che debba fare tutto tu....so di essere una frana totale e di non esserti minimamente di aiuto..." Anna era veramente dispiaciuta. 
"No, Anna, non è colpa tua..." Si fece avanti e l'abbracciò. 
"Ti va di aiutarmi questa sera?" Le sussurò. Si sciolsero dall'abbraccio. "Ho una cena con il duca di Michelbach questa sera...vuole parlarmi di un ospedale e....te ne potresti occupare tu?" Anna sorrise e l'abbracciò di nuovo "Certo sorellina!ti aiuterò in tutto quello che vuoi" "E allora....vatti a preparare!"
Anna lasciò la stanza e Elsa si sentì meglio. Voleva un bene infinito alla sorella, e non desiderava altro se non renderla felice, dopo tutto il dolore che la aveva causato quando erano piccole. 
Confortata dalla presenza della sorella, si preparò. Si lavò e indossò un abito blu scuro, dalla linea semplice,  con dei ricami bianchi sulla gonna. Aveva quasi finito quando sua sorella bussò 
Knock knock "Elsa?"
Knock knock "Elsa?" 
Knock knock "Elsa?"
Elsa sospirò sorridendo. "Il bussare di Anna delle grandi occasioni". 
"Anna, basta una volta" le disse quandò aprì "Sto friggendo dalla curiosità! Helga mi ha detto che il duca è uno degli uomini più belli di tutta Arendelle!" Anna la investì -letteralmente-, mentre saltellava nel suo abito verde menta a maniche corte. 
"Anna calmati! Si dicono che sia un bell'uomo ma...." "Ma cosa?? Potrebbe piacerti!"  Elsa alzò gli occhi al cielo "Dai Elsa, sarebbe anche un buon partito! É un nobile di Arendelle, è ricco, è bello..." "Anna, peccato che non l'abbia mai visto!" La interruppe piuttosto bruscamente. 
Sua sorella fece per dire qualcosa ma ci ripensò. "Almeno parlaci...ma non da regina, da Elsa" le disse piano. 
Elsa non aveva assolutamente voglia di pensare a un pretendente. Purtroppo sapeva che non aveva ancora molto tempo, prima che i suoi ministri cominciassero a consigliarle di sposarsi. Ma non voleva che questo accadesse prima del tempo. Perché anticipare l'infelicità? 
Stava camminando lungo i corridoi che conducevano al salone, quando notò della neve su una finestra. 
Solo su una. 
E il pensiero ritornò immancabilmente allo spirito dell'inverno. 
Improvvisamente voleva che la cena finisse presto. Non per rinchiudersi nella sua stanza a godersi un po' di pace come al solito, ma per risolvere il mistero. "Elsa muoviti," la chiamò Anna.
Per un attimo le venne in mente che poteva mandare solo Anna alla cena. 
No, non poteva. Il duca era un nobile troppo in vista, doveva farsi vedere da lui. Doveva solo trovare una scusa per fuggire appena finito di mangiare.
Raggiunse la sorella ed entrarono nel salone.
Il duca era voltato di schiena, stava ammirando i preziosi quadri che decoravano la sala. Appena le sentì entrare si voltò e andò loro incontro.
"Vostra altezza, principessa" disse inchinandosi "sono Stefan Meyer, duca di Michelbach" levò il viso verso di loro e Elsa sentì Anna trasalire. Ma anche lei fu sorpresa: era veramente bello. Aveva una carnagione più scura rispetto a loro, ma aveva gli occhi azzurri. Non un azzurro ghiaccio, ma un azzurro quasi torbido, molto profondi e assolutamente magnetici. Aveva i capelli rasati, ma si intuiva che dovevano essere scuri anch'essi. Elsa si inchinò a sua volta e diede un colpetto ad Anna che stava fissando imbambolata l'ospite. "Si accomodi pure" disse Elsa facendo un cenno alla tavola imbandita. Il duca si scostò per farle passare "Prego" disse con voce profonda. "Mamma mia" disse in un soffio Anna. Si accomodarono e i camerieri iniziarono a servire la cena. 
"Finalmente la vedo di persona signor duca" disse Elsa "Sono onorato di essere qui con voi, maestà" "La vostra fama vi precede. Si dice che siate un eccellente medico" "Esagerano, maestà. Sono solo un uomo che cerca di aiutare gli altri" "Noj fate il modesto"intervenne anna " Siete il medico più in vista del regno! anzi...volevo chiederle...come mai ha deciso di diventare medico?" "Be...credo che sia stato il mio destino. Sapevo fin da piccolo che quella sarebbe stata la mia strada...la strada di mio padre e di mio nonno. Toccava a me continuare la tradizione di famiglia." "E non ha mai cercato di ribellarsi?" Elsa sgranò gli occhi, in segno di rimprovero. Il duca sorrise "Quando ero adolescente si. Mi ero messo in testa che mai e poi mai avrei fatto il medico. Ma poi....ho capito che era un modo per fare del bene,per aiutare gli altri. Si può dire che ho letteralmente abbracciato il mio destino, e l'ho fatto diventare la mia passione" la regina ascoltava silenziosamente. "Abbracciare il mio destino...."
Per fortuna Anna fece altre domande più leggere e il tono della conversazione cambiò radicalmente.
Anna chiese dei suoi studi all'estero e il duca la deliziò raccontandole dei sette regni di Westeros e delle città libere che aveva avuto modo di visitare anni prima. 
Il duca, notò Elsa, rispondeva volentieri alle domande di Anna, anche se continuava a fissarla intensamente. Non ci fece molto caso, aveva altro per la testa, tipo come far apparire lo spirito dell'inverno. Poteva limitarsi a seguire vagamente la conversazione, senza entrarci veramente. 
Nonostante gli sguardi a volte  quasi imbarazzanti del duca, la cena proseguì tranquillamente, la conversazione era piacevole e rilassata,  anche se Elsa diventava sempre più impaziente.
Il duca se ne accorse. "Vostra grazia, c'è qualcosa che vi turba?" disse mentre mangiavano il dolce, un ottimo strudel alle mele. Elsa non si era accorta dei fiocchi di neve che si stavano posando sulla tavola. "Oh mi perdoni,signor duca, non preoccupatevi...è che sono molto stanca..." disse imbarazzata.
 "Mi dispiace trattenervi....se volete possiamo discutere dell'ospedale un'altra volta" Elsa non credeva alla propria fortuna. "Davvero sareste così cortese da rimandare?" "Certo, maestà. Dopo tutto governare un regno da sola non deve essere facile...verrò un altro giorno, in cui possiamo discutere con tranquillità" disse lui rivolgendole un sorriso disarmante. Elsa sorrise  sua volta "La ringrazio infinitamente per la sua cortesia" "Non si preoccupi. Anzi si riposi. Lo stress è il peggior nemico della salute. Contatterò il suo segretario, il signor Zimmermann." si alzarono e dopo gli ultimi convenevoli formali si salutarono. 
Al momento del baciamano il duca indugiò sulla mano di Elsa, che sembrò non accorgersene. Invece chi se ne accorse benissimo fu Anna, rimasta interdetta dallo strano comportamento della sorella. Elsa che rimanda qualcosa? No, non era da lei.
La seguì lungo il corridoio "Elsa, tutto bene?" "Si, si non preoccuparti, buonanotte sorellina" le disse frettolosamente, prima di chiudersi la porta alle spalle.
Anna rimase in corridoio, davanti alla porta, come tanti anni prima. 
"Che succede Elsa?" Sospirò. Certo il loro rapporto era notevolmente migliorato, ma le dispiaceva non poterla aiutare, e le dispiaceva ancora di più che la sorella non riuscisse ancora del tutto a fidarsi di lei. Eppure i suoi poteri questa volta non c'entravano. Anna ne era sicura. C'era qualcos'altro sotto. 
Si diresse verso la sua stanza, con queste domande che le frullavano in testa; avrebbe voluto stare a chiacchierare con la sorella, parlare delle discrete attenzioni che il duca le aveva rivolto...e invece si chiuse in camera sua, da sola. 
Elsa era nella sua stanza e aprì la finestra. "Okay...ci siamo". Il momento della verità. 
Le era venuto in mente un modo per far materializzare lo spirito. Fece apparire della neve con un gesto della mano. Respirò l'aria fredda. Lasciò che la neve si depositasse sui mobili, sul letto, ovunque. "I miei poteri esistono. L'inverno esiste. ESISTE!" pensò. 
Non successe nulla. 
Elsa si guardava intorno, scoraggiata. Ci riprovò.
Nulla. 
Si sedette sulla neve sul letto. "Ancora una volta". Doveva succedere qualcosa. Lo spirito doveva esistere! Maestro Albus non le avrebbe mai mentito!
Chiuse gli occhi. 
"I miei poteri esistono. L'inverno esiste. Tu esisti" e poi, sussurrò "Ci credo"
"Era ora!" la voce si era materializzata. 
 
 
 
 
 
 
L'angolo del gatto
C'è l'ho fatta ad aggiornare! Allora... Eccolo. Il duca Stefan. Personaggio di mia invenzione, liberamente ispirato a...provate a indovinare! un bel dottore, che arriva da una nota famiglia di medici, alto, carnagione scura e occhi azzurri.....signore e signori...direttamente da grey's anatomy...Jackson avery!!!  O almeno, nella mia mente il duca ha i suoi tratti, anche se caratterialmente sarà un po' diverso...eheheh! Ne combinerà, ne combinerà!
Ah si! Dimenticavo!  nel prossimo capitolo la voce avrà un volto, un nome e un cognome. (È un codice fiscale)
Che altro dire....ringrazio chi ha recensito la storia e ringrazio chi è passato per una lettura e basta! Se avete domande, volete lasciarmi un parere o altro fate pure e vi risponderò. 
Tante fusa gente! 
 
  
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