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Autore: Lily Liddell    16/02/2015    3 recensioni
Effie's POV | Hayffie
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Prequel di Petrichor.
{Potranno comunque essere lette separatamente.}
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Tutti gli Hunger Games che Effie ha vissuto da accompagnatrice. Dal 60th al 73rd.
E' sostanzialmente l'evoluzione di Effie e del suo rapporto con Haymitch e con alcuni degli altri vincitori/accompagnatori.
In particolare immagino Finnick, Chaff e Johanna.
Alcuni di questi capitoli sono presenti anche all'interno di altre mie raccolte, quando sarà così, lo farò presente all'inizio o alla fine, in una nota d'autore.
Quando sarà finita, comincerò Rain, gli avvenimenti più importanti dei 74th Hunger Games dal POV di Effie.
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Capitolo 1:
Esattamente dieci anni dopo aver preso la mia decisione, dopo aver affrontato la scuola, le selezioni, le graduatorie e la forte opposizione di mia madre, finalmente sono riuscita a diventare un’accompagnatrice.
Sapevo che avrei dovuto cominciare dal basso, ma non immaginavo che il basso fosse così profondo.
La delusione che ho provato nell’incontrare finalmente di persona il Vincitore del mio Distretto, Haymitch Abernathy, è stata immensa.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Effie Trinket, Haymitch Abernathy, Portia, Tributi edizioni passate, Vincitori Edizioni Passate
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Atmosphere'
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A/N: State per leggere un capitolo particolare. L’ispirazione per quest’arena me l’ha data la persona più importante della mia vita (in teoria comincio anche a scriverlo a San Valentino ma dubito lo finirò in un giorno) e quindi volevo ringraziarla perché mi sono gasata tantissimo.
Update: spero che questo capitolo vi piacerà quanto a me è piaciuto scriverlo, ci ho messo un giorno e mezzo~
Una cosa importante: ci saranno dei numerini vicino ad alcuni nomi, in fondo al capitolo ci sono le varie spiegazioni, vi chiedo di leggerle alla fine e non mentre leggete il capitolo, ovviamente non siete obbligati. :3

Abbiamo un nuovo Capo degli Strateghi ed è Seneca Crane.
Il fratello dell’uomo che ho rifiutato, il fratello dell’uomo che mia sorella ha stracciato sul mercato.
Ho condiviso le mie paure con Portia prima di partire per la mietitura e le sue parole sono state inspiegabilmente sia confortanti che demotivanti.
« Non ci sarà alcun bisogno che gli Strateghi se la prendano con i nostri tributi, di che ti preoccupi? ».
Vorrei che avesse torto, ma anno dopo anno ho imparato che nonostante io ci metta impegno non arriviamo mai lontano nel reality – e forse mai lo faremo.
È un’estate più calda del solito al Distretto 12 e non vedo l’ora di rimettere piede sul treno.
Salgo sul palco con il solito sorriso da lavoro e un abito attillato; è di un tessuto estremamente leggero che mi dà l’impressione di avere indosso solo un velo di seta.
La parrucca è insopportabilmente calda – anche se ho i capelli raccolti, continua a pesarmi sulla testa e riesco a sentire le goccioline di sudore che mi si formano sulla fronte, sotto il sole bollente.
Alla fine della cerimonia, mentre i tributi salutano i loro cari, mi assicuro che Haymitch sia scortato al treno e ne approfitto per darmi una rinfrescata.
Un’ora più tardi sono in una macchina assieme ai due ragazzi.
Rook1, un diciassettenne dall’espressione dura, ben nutrito, alto e con le spalle larghe che torreggia su Lily2, una dodicenne mingherlina con una cascata di capelli corvini che le cadono lungo la schiena.
Lui potrebbe schiacciarla con una mano se volesse.
Il tempo di salire sul treno e lascio che vadano nelle loro stanze per riposarsi un po’ – li chiamerò io più tardi per la cena e per il riepilogo delle mietiture.
Finalmente l’aria condizionata mi dà un po’ di sollievo dopo una giornata così pesante.
Haymitch non si fa trovare, quindi immagino che sia in camera sua a godersi i liquori di Capitol City.
Come al solito cerco di lasciarlo in pace durante il tragitto verso la Capitale e me ne vado nel mio scompartimento a farmi una lunga doccia rigenerante.
L’inizio è la parte peggiore; dopo un anno passato a vivere la mia vita mi ritrovo di nuovo su questo treno, con altri due nomi da aggiungere alla lista e faccio del mio meglio per non affezionarmi a nessuno dei due.
Ma diventa sempre più complicato; soprattutto quando loro non fanno nulla per farmi distaccare.
L’aspetto duro di Rook nasconde un ragazzo d’oro che prende a cuore la ragazzina. Potrebbero essere fratello e sorella.
Lily passa quasi tutto il viaggio a piangere e i suoi occhi azzurri diventano gonfi e rossi per tutte le lacrime versate.
Durante la colazione, alle porte di Capitol City, chiede con voce sommessa: « Che cosa succederebbe se morissi prima di entrare nell’arena? »
L’idea è raccapricciante – senza contare che probabilmente io ed Haymitch verremmo arrestati, o peggio.
« Hai una sorella più grande? » le chiede il mentore con un tono serio.
La ragazzina annuisce, senza proferire parola.
« Allora farebbero una mietitura eccezionale, e nella bolla al posto dei nomi di tutte le ragazze ci sarebbero solo foglietti con il nome di tua sorella ».
Chino la testa sulla mia colazione, come se non avessi sentito quello che ha appena detto.
Non posso aver sentito.
Non è mai successo nulla del genere, non so come faccia Haymitch ad essere così sicuro di quello che dice – e non voglio saperlo.
Lily non ribatte e Haymitch torna a mangiare, ma l’atmosfera a tavola è cambiata irrimediabilmente.
Temo che dovrò tenerla sotto stretto controllo per evitare che faccia sciocchezze…
Il treno ha un piccolo ritardo, ma nulla di preoccupante.
Quando arriviamo al Centro Immagine devo consegnare in fretta i ragazzi ai loro preparatori e non ho il tempo di conoscere quello nuovo.
Tobias ha lasciato il gruppo e un nuovo ragazzo è arrivato.
Ho l’occasione di fare le presentazioni mentre Portia e Orion accompagnano i ragazzi ai carri.
Si chiama Perceus, ma preferisce farsi chiamare Percy, mi dice – togliendosi un enorme cappello dalla testa e facendo un mezzo inchino.
Si è occupato dei capelli di Rook e ha fatto un bel lavoro, la nuova acconciatura gli mette molto in risalto i lineamenti duri e lo fa sembrare pericoloso.
Lily ha la lunga chioma legata in una coda alta e strettissima, i capelli nerissimi luccicano sotto i riflettori, gli occhi brillano come diamanti. È meravigliosa.
Entrambi vestono di nero. Ancora una volta Rook torreggia al fianco della piccola Lily, sembra quasi che voglia proteggerla.
Purtroppo questo non basta per farli notare durante la sfilata, ma non demordo.
Hanno ancora tre giorni per dimostrare qualcosa agli Strateghi.

Solo poche ore mi sono sufficienti per capire che quest’anno non sarà come gli altri.
I ragazzi sono al loro primo giorno di addestramento e io sono appena stata  al piano di sotto per chiacchierare le mie amiche ed i miei amici, per cercare di capire un po’ la situazione generale.
Non sono gli altri tributi che mi preoccupano al momento, però.
Appena si aprono le porte dell’ascensore del dodicesimo piano sento delle voci provenire dal salotto.
Riconosco Haymitch e Chaff, le altre non sono chiare.
Detesto avere ospiti inattesi – avrei voluto rilassarmi un po’ e invece devo continuare a stare all’erta.
Sono in cinque ad essere seduti sul divano: Haymitch, Chaff, Finnick, Rowan e Johanna Mason.
Poche settimane dopo la sua vittoria, i giornali parlavano solo dell’incidente mortale che ha causato la morte della sua famiglia. Un incidente simile a quello che uccise i cari di Haymitch e sapevo che i due si sarebbero avvicinati per questo motivo.
Johanna non mi piace – e io non piaccio a lei dato lo sguardo che mi sta rifilando mentre attraverso il salotto.
Per educazione saluto tutti ma mi rinchiudo subito in camera mia. Con i due mentori del Distretto 7 nel mio appartamento non posso fare altro.
Temo che quest’anno sarò da sola. Spero solo che non continuerà ad essere così, non credo che lo sopporterei.
Il secondo giorno di addestramento non cambia assolutamente nulla.
Durante la colazione i ragazzi sono silenziosi, cerco di fare conversazione ma nessuno dei due sembra intenzionato a portarla avanti. Haymitch non si presenta nemmeno.
« Avete imparato qualcosa d’interessante? » chiedo in tono allegro versandomi del succo d’arancia.
Lily con un sorso svuota tutta la sua cioccolata calda e si pulisce la bocca con il dorso della mano.
Rook le rivolge un sorriso intenerito e le passa un tovagliolo, guardando poi nella mia direzione.
Le mie labbra si arricciano appena e abbasso la testa in segno di approvazione, prima di servirmi dell’altro pane imburrato.
Non ricevo risposta alla mia domanda, ma i due riprendono a mangiare tranquillamente, quindi non insisto.
Una volta entrati nell’arena le probabilità che uno dei due riesca a tornare a casa vivo sono pari a zero.
Forse Rook potrebbe rimanere vivo più a lungo, ma non voglio sperarci. È sempre più difficile quando entra in gioco la speranza, perché finisce sempre male.
Cerco di non pensare che questi due ragazzi così dolci e gentili saranno morti in meno di tre giorni.
Gli auguro con tutto il cuore che sia rapido.
Il pensiero mi chiude lo stomaco e mi limito solo a finire la mia tazza di caffè nero, prima di alzarmi e andare a sistemare alcune carte prima dell’inizio dei giochi.
Ieri sera mi sono addormentata senza finire e ho ancora un paio di cartelle da revisionare.
Appena Lily e Rook finiscono di fare colazione li accompagno all’ascensore e auguro ad entrambi di passare una buona giornata – raccomandandomi di apprendere più cose possibile e di non disdegnare gli stand dove insegnano a riconoscere piante, fiori e animali velenosi. In teoria sarebbe uno dei compiti di Haymitch fare questi discorsi ai ragazzi, ma visto che lui è ancora a dormire nella sua stanza, tocca a me prendere il suo posto. Ormai ci ho fatto l’abitudine.
A pranzo vengono a farmi compagnia Orion e Portia, ne approfittano per mostrarmi le bozze dei vestiti per le interviste che già stanno preparando.
Se, come al solito, durante la parata erano vestiti di nero, quando si siederanno di fianco a Caesar saranno entrambi in bianco.
Un completo gessato molto semplice ed elegante per Rook e un abitino a campana per Lily, al quale abbinerà una coroncina fatta dai fiori da cui prende il nome.
Nel pomeriggio scendiamo tutti al piano terra per raggiungere gli altri e comincio subito il mio giro fra gli accompagnatori per cercare di capire qual è la situazione.
Velvet sembra molto entusiasta dei sue due tributi – come al solito.
Quest’anno è toccato a Silver e Christal fare da mentori e secondo l’accompagnatrice il loro parere è che entrambi hanno ottime possibilità di vincere.
Potrebbe tranquillamente essere una tattica per intimidire quella di elogiare le caratteristiche dei propri tributi, ma di solito non è questa la strategia dell’1.
Non riesco a trovare Constantine, ma non ce n’è bisogno perché Velvet sembra conoscere gli altri quattro tributi Favoriti come se fossero suoi.
« Ho sentito che Finnick punta molto sulla ragazza » dice, con una punta di invidia nella voce. Cerca di nasconderla ma la sento comunque, mi appunto mentalmente di non dover perdere di vista il tributo femmina del 4.
Velvet continua. « Lyme invece ritiene che il ragazzo ha poco cervello ma una forza bruta ».
Sì, questo lo avevo capito anche io. Rook è rimasto impressionato durante il primo giorno di addestramento.
Dal momento che il mio ragazzo quest’anno spero possa comunque resistere un po’ più a lungo del solito, decido di fare un giro anche fra gli sponsor.
Li conosco più o meno tutti quelli abituali, e ne approfitto per conoscere i nuovi.
Cerco di mettere qualche parola buona per entrambi, elogiando la stazza di Rook e la dolcezza e graziosità di Lily.
Uno o due mi sembrano sinceramente interessati, se le cose dovessero andare bene mi ricorderò di fare i loro nomi ad Haymitch, così da non perdere tempo a cercare di convincere inutilmente chi non è propenso ad aiutarci.
Devo dire di essere parecchio soddisfatta di me stessa e vorrei poter condividere con lui questo mio piccolo successo.
Lo cerco con lo sguardo e lo trovo al bar – ovviamente – in compagnia di Chaff e Johanna Mason.
Immagino che Finnick stia facendo il suo solito tour degli sponsor per chiudere quanti più contratti possibile.
Mi avvicino tranquillamente, raddrizzando bene la schiena.
« Buonasera bambolina, » mi accoglie Chaff con fare sarcastico « oggi i miei occhi non erano ancora stati benedetti dalla tua vista » continua, sghignazzando.
Lo ignoro, così da non dargli nessuna soddisfazione e mi rivolgo direttamente ad Haymitch. « Sei abbastanza sobrio da concedermi due minuti in privato? » è una cosa abbastanza rara che qualcuno voglia sponsorizzarci, ancora di più quando i Giochi non sono ancora cominciati e non vorrei che si sapesse troppo.
Chaff, non contento del fatto che io non gli abbia rivolto nemmeno un’occhiataccia al suo primo commento, insiste. « Solo due minuti? Mi deludi Mitchy ».
La mascella di Haymitch si serra e Johanna mi fulmina con uno sguardo carico di odio.
Giudicata da una diciottenne… ho il doppio dei suoi anni.
Resto indifferente, come se Chaff non esistesse nemmeno. Il suo cervello funziona in maniera così semplice, se lo ignoro sicuramente si annoierà – non ho intenzione di dare spettacolo davanti a tutti.
Anche Haymitch sembra dello stesso parere; butta giù l’intero contenuto del suo bicchiere in un colpo solo e poi fa per seguirmi, ma l’intervento di Johanna lo blocca e d’istinto anche io mi volto verso di lei.
« Dio, la tua voce così irritante » dice, poggiando un gomito al bancone e rivolgendomi un’occhiata disgustata. « Nemmeno un minuto e ho già il mal di testa ».
M’impettisco, respirando piano attraverso le narici. È solo una ragazzina, non posso perdere le staffe.
Le rivolgo un sorriso garbato, cercando di comportarmi nel modo più naturale possibile. « Sai, non è educato rivolgersi così ad un’altra persona ».
Johanna non cambia atteggiamento, anzi, mi squadra da capo a piedi con uno sguardo di sfida. « E sei sempre così stronza? »
Cerco di rimanere impassibile, però qualche nervo cede, facendomi incrinare il sorriso. « Soprattutto con qualcuno che conosci appena » mi ricompongo velocemente, sistemandomi i capelli con una mano guantata. « Un po’ di buone maniere non guasterebbero, data la tua posizione » aggiungo, con una certa superiorità nel tono di voce.
Le sento borbottare oscenità ma prima che possa reagire lei solleva il braccio e mi getta in faccia il contenuto del suo bicchiere.
Non capisco subito che cosa sia successo, ma dalle labbra mi sfugge un grido acuto e orripilato che scatena ilarità generale nei mentori vicini.
Istintivamente faccio un passo avanti, ma la mia strada viene bloccata da Haymitch che mi fa da scudo con il suo corpo e tiene lontana Johanna con un braccio.
« Ma- ma come osi? » con il viso grondante di non so che diavoleria, cerco di spostare Haymitch che rimane impassibile.
Lui volta solo la testa verso di me e i suoi occhi lampeggiano preoccupati. « Sta un po’ zitta e vattene, non dovresti andare a cambiarti? » ringhia e reprimo a stento l’istinto di prenderlo a schiaffi.
Con le mani che non mi ero resa conto di tenere premute contro la sua schiena, do un ultimo spintone che lo smuove appena e marcio dritta verso l’ascensore senza guardarmi indietro.
Non mi ero mai vergognata tanto.
Mi prenderanno tutti in giro.
La mia reputazione è rovinata.
Tremo di rabbia durante tutto il tragitto verso il dodicesimo piano e non oso guardarmi allo specchio.
Mi chiudo in camera mia e finalmente do un’occhiata allo stato in cui è ridotto il mio viso. Il trucco ha retto quasi perfettamente ma ho del mascara che mi cola lungo le guance per colpa del drink mischiato alle mie lacrime nervose.
Il vestito è rovinato…
Mi spoglio e levo la parrucca – anche quella rovinata.
Nemmeno Haymitch nei suoi giorni peggiori emana un tale tanfo di alcol.
Lascio tutto quello che indossavo sul pavimento e prendo a struccarmi, per poi lavarmi accuratamente il viso.
Sto per andare a farmi una doccia per eliminare la puzza quando qualcuno bussa alla mia porta.
Ero riuscita a calmarmi ma quando sento la voce di Haymitch provenire da fuori la mia stanza, tutta la collera torna a ribollirmi sotto la pelle.
Ho il sangue che arde nelle vene – non ho nessuna intenzione di parlare con lui.
« Dolcezza, apri la porta » parla come se non fosse successo niente.
Come se non mi avessero appena mancato terribilmente di rispetto.
Non muovo nemmeno un muscolo, non sarà così facile.

« Andiamo, apri… Effie? » 
Chiamarmi per nome non funzionerà.

« Johanna è giovane, non è colpa sua ».
No. Questo non lo accetto.
Non può darle ragione.
Mi alzo, afferrando la prima cosa che mi capita sotto tiro: un vaso di fiori.
Apro la porta e me lo ritrovo di fronte, ma dopo avergli lanciato contro tutta l’acqua che il vaso conteneva – così può vedere da solo quant’è divertente – gli tiro contro il vaso stesso, mancandolo di un soffio.
Va a schiantarsi sul pavimento andando in mille pezzi, ma ormai non me ne importa più niente.
« VA AL DIAVOLO! » gli grido in faccia
 e al diavolo anche le buone maniere – con nuove lacrime che si formano ai lati degli occhi e sto attenta a non versare.
Riesco a leggere l’incredulità nel suo sguardo. Non si aspettava una reazione del genere da parte mia, è evidente. Ma non gli do il tempo di reagire. Gli sbatto la porta in faccia e chiudo a chiave la serratura.
Rimango ferma, affannata per via dell’adrenalina che continua a pomparmi nelle vene.
Il cuore nel petto batte all’impazzata e vorrei prendere a pugni la porta, ma sto ferma.
Vorrei urlare, ma resto in silenzio.
Vorrei piangere, e lascio che le lacrime scorrano senza fare rumore.
Dall’altro lato della porta non arriva nulla.
Evidentemente non ci teneva poi così tanto.
Ben presto il mio respiro viene rotto da singhiozzi, ma non gli darò la soddisfazione di sapere che la sua nuova amichetta è riuscita a farmi piangere.
M’infilo sotto la doccia e faccio scorrere l’acqua; finalmente posso sfogarmi quanto voglio senza che nessuno mi senta.
Non ne posso più di questo lavoro.

Durante i giorni che seguono non degno Haymitch nemmeno di uno sguardo.
Mi dedico completamente ai miei due tributi, aiutandoli come posso e assicurandomi che arrivino preparati all’intervista che precederà la loro entrata nell’arena.
Portia mi aiuta; abbiamo parlato di quello che è successo solo una volta.
Tutti nel Centro di Addestramento mi hanno riso alle spalle…
Alcuni sono stati più gentili con me, a dire il vero.
Velvet non ha nominato l’incidente nemmeno una volta e Ophelia mi ha difesa contro le battutine di Antonia e Elphaba.
Una cosa che non mi aspettavo affatto sono state le scuse di Lamia. Sembrava sinceramente mortificata per il comportamento della sua mentore.
Per la prima volta ho provato veramente pena per lei.
Con Rowan e adesso Johanna, la poverina non deve avere per niente vita facile…
Mi ha confessato che stava pensando di andarsene. Se decidesse di farlo sul serio non le darei torto.
« Quella selvaggia non è contenta se ogni mattina non mi lancia addosso un po’ della sua colazione » ha continuato, e improvvisamente mi rendo conto che forse Haymitch non è poi tanto male. Almeno lui mi sostiene durante il programma.
Questo fino all’arrivo di Johanna nel gruppo – non so cosa succederà quando il reality comincerà quest’anno.
La sera delle interviste faccio le ultime raccomandazioni ai ragazzi e poi dal momento che Haymitch continua a stare dietro le quinte, io raggiungo Portia e Orion in platea.
Finalmente la trasmissione comincia e Caesar fa accomodare Diamond3, la ragazza del Distretto 1.
Lei ha ricevuto un undici durante la sessione privata e Ace4, il suo compagno di distretto, un nove.
Entrambi sono bellissimi. Le classiche bellezze da Distretto 1. Alti, biondi e con gli occhi verdi.
Ricordano molto Alana, Gloss e Cashmere.
A detta dei ragazzi, lei non ha fatto vedere nessuna abilità particolare. Vorrà dire che ci stupirà nell’arena. Di certo gli Strateghi non regalano gli undici solo per un bel sorriso.
Finito col Distretto 1, passiamo subito al 2 e Caesar è più che felice di accogliere prima Quinn5 e poi Jack6.
La ragazza non è affatto orgogliosa del suo otto, ma dice che è stata tutta questione di sfortuna.
Lily mi ha raccontato che in effetti lei era in grado di tirare piuttosto bene con l’arco mentre lui il secondo giorno di addestramento è riuscito a centrare un bersaglio lontano con una pesantissima lancia.
Immagino che sia questo che gli ha fatto guadagnare il suo dieci, ma non posso esserne certa.
Non presto attenzione ai tributi del Distretto 3, entrambi hanno ricevuto voti bassi, sono i Favoriti che sto studiando.
E così finalmente faccio la conoscenza dei due ragazzi di Finnick: Alice7 e Tim8.
Lei è una graziosa quindicenne con i capelli scuri e gli occhi verde mare, lui un diciottenne dalla chioma riccia e disordinata, con uno strano sguardo negli occhi. Ha l’aria di essere un po’ fuori di testa.
Hanno entrambi totalizzato un dieci durante la sessione individuale, sono molto curiosa di vedere come se la caveranno nell’arena.
Questo pomeriggio ho parlato con Seneca – è stato lui a volermi vedere, per chiedermi come stessi, dopo l’accaduto increscioso. È stato carino da parte sua.
Ne ha approfittato per dirmi con evidente eccitazione che non vedeva l’ora di rivelare l’arena.
Sinceramente sono sempre più curiosa…
Quando è il turno dei miei tributi, sono un po’ nervosa.
Tocca prima a Lily, che brilla nel suo abitino bianco sotto i riflettori.
Si siede sulla poltrona accanto a Caesar e lui la tratta con i guanti.
La fa sorridere, le chiede come pensa di fare nell’arena e lei risponde che cercherà di essere veloce.
Ha ricevuto un quattro durante la sessione individuale, ma non ne parlano nemmeno.
Con Rook invece non stenta ad elogiare il suo sette.
Il voto più alto ricevuto da un tributo del Distretto 12 negli ultimi quattordici anni.
Quando ho visto quel numero apparire sullo schermo stentavo a crederci.
Appena le interviste finiscono, torniamo al nostro appartamento e mando a dormire i ragazzi, prima di ritirarmi nella mia stanza senza dare nemmeno la buonanotte ad Haymitch.
L’indomani mi alzo prima del solito per poter andare a salutare i ragazzi prima che lascino il Centro d’Addestramento.
Li abbraccio entrambi a turno e gli auguro buona fortuna.
Provo a controllare le mie emozioni mentre stringo la figura fragile di Lily che mi allaccia le braccia al collo. Faccio finta di ignorare il fatto che stia tremando come una foglia.
Rook è stoico, il suo sguardo è duro e il suo abbraccio è saldo. « Cercherò di darle una mano » mi sussurra all’orecchio, prima che io possa allontanarmi.
Annuisco piano quando ci separiamo, senza mai far crollare la maschera di felicità che devo portare.
Li lascio andare, sperando non sia l’ultima volta che rivedo uno dei due…

Non c’è nessuno con me a riguardare i riepiloghi delle interviste.
Portia e Orion sono con i ragazzi, Haymitch è da qualche parte fuori. Probabilmente con i suoi amici.
Per la prima volta dopo anni non avrò nessuno al mio fianco durante i primi momenti dei Giochi – non che in questo momento la compagnia di Haymitch sarebbe gradita.
Meno lo vedo e meglio è… non l’ho ancora perdonato.
Finalmente lo schermo si annera per qualche secondo e poi comincia a riprendere il volto dei tributi.
I miei occhi rimangono sbarrati quando osservo tutto ciò che li circonda.
Seneca aveva ragione ad essere emozionato.
Per il momento stanno inquadrando solo l’area attorno alla cornucopia ed è un meraviglioso giardino.
I ventiquattro tributi sono in piedi sulle loro pedane, ad una distanza considerevole l’una dall’altra e a dividere le postazioni ci sono cespugli di rose bianche – le preferite del Presidente Snow.
Le riprese si alternano. Primi piani dei tributi si dissolvono in inquadrature dall’alto dell’arena e io non posso che rimanere a bocca aperta.
Il giardino ricopre solo una piccola parte di terreno.
Si susseguono molti tipi di aree, tutte diverse fra loro.
C’è un bosco fittissimo, abitato da creature spaventose; c’è una radura spoglia, un terreno piuttosto roccioso pieno di grotte, e ci sono diversi laghetti e fiumiciattoli.
Fiori coloratissimi abbelliscono la radura e funghi dalle dimensioni strane crescono sotto gli alberi del bosco.
Dei conigli bianchi abitano nelle grotte – li ho già visti e mi si accappona la pelle. Tutti i tributi sono troppo giovani per ricordarseli… Haymitch deve conoscerli bene.
I sessanta secondi scadono e ritorno alla realtà, dimenticando per un attimo la bellezza dell’arena.
Sono riuscita a distogliere lo sguardo da quasi tutti i bagni di sangue a cui avrei dovuto assistere, ma questa volta non posso.
Devo vedere che cosa succede, perché non ho nessuno che può farlo al posto mio.
Subito i Favoriti si lanciano sulla Cornucopia scintillante, agguantando le armi che più gli piacciono.
Altri tributi tentano di fare lo stesso – alcuni perché pensano sul serio di potercela fare e altri perché sanno che questo è il modo più facile per farla finita in fretta.
Cerco disperatamente Lily e Rook con lo sguardo e ogni tanto li vedo, ripresi dalle telecamere.
Penso che Rook potrebbe essere in grado di sostenere uno scontro per tentare di recuperare almeno uno zaino, ma non ci prova nemmeno.
Invece di correre dritto verso la Cornucopia, si mette a correre alla sua destra – mi ci vuole un attimo per capire che sta correndo verso Lily.
La ragazzina è rimasta immobile, paralizzata dalla paura. È una preda fin troppo facile per i Favoriti.
Ad un occhio estraneo potrebbe addirittura sembrare che Rook stia cercando di raggiungerla per ucciderla, ma io so che vuole solo mantenere la promessa che mi ha fatto prima di lasciare quest’edificio.
Le afferra il polso cercando di darle una scossa, ma lei scuote la testa e non vuole ascoltarlo.
Le telecamere sono puntate su di loro perché una scena così è insolita durante il bagno di sangue.
Smetto di respirare senza nemmeno accorgermene, vorrei vomitare.
Rook prova a trascinarla via, ma ormai hanno attirato su di loro l’attenzione degli altri tributi.
Diamond – la ragazza del Distretto 1, quella che ha ricevuto un 11 senza sembrare troppo dotata – comincia a correre verso di loro, con una serie shuriken fra le dita delle mani.
Ne lancia uno che colpisce una spalla di Rook e lui stringe i denti, continuando a provare a convincere Lily. Se non se ne vanno subito finiranno per essere ammazzati entrambi.
Non fa niente, penso. Non fa niente, lasciala lì. Non vuole sopravvivere… tu puoi farlo, ti prego, lasciala lì.
Una lancia trafigge Lily in pieno stomaco, facendole sputare sangue sul petto di Rook, che indietreggia orripilato e la lascia andare.
Ho il tempo di portarmi una mano all’addome e di reprimere un lamento prima che il ragazzo si volti nella direzione da cui proveniva l’arma.
Un’altra lancia è pronta per volare dritta nel cuore del mio tributo ma lui comincia a correre e non per allontanarsi – carica come un toro Jack, il tributo del Distretto 2.
Una testata del mio ragazzo gli spezza il respiro – e forse qualche costola.
È evidente che il Favorito non si aspettasse una simile reazione da un tributo del Distretto 12 e questo gioca a favore di Rook. Gli strappa con una forza inaudita la lancia dalle mani e con una rabbia omicida negli occhi lo impala conficcandogli la punta fra collo e spalla.
Ritira l’arma subito dopo e senza battere ciglio comincia a correre come un disperato nella direzione opposta per scappare dal bagno di sangue.
L’ultimo tributo del Distretto 12 ad aver ucciso un Favorito è stato Haymitch, ventidue anni fa.
L’addome mi fa male, devo riprendere a respirare piano.
Rook per ora è salvo.
Il bagno di sangue finisce e le telecamere inquadrano i cadaveri.
Lily è caduta su un cespuglio di rose bianche e il suo sangue le sta tingendo di rosso.

Dopo un’ora dall’inizio del reality, l’ascensore del dodicesimo piano si apre ed Haymitch finalmente torna.
I miei occhi si poggiano su di lui solo per qualche istante – per controllare in che stato sia.
Non mi sembra eccessivamente ubriaco.
« Ho chiuso un contratto per una borraccia d’acqua, ma gli servono delle medicine » dice in tono piatto, prendendo posto accanto a me. Più distante di quanto farebbe di solito.
Annuisco lentamente, continuando a seguire il programma.
Dopo essermi tolta le scarpe ho portato le ginocchia al petto e ci ho poggiato sopra il mento.
Ero sola fino a pochi momenti fa e la presenza di Haymitch non cambia poi molto le cose.
L’acqua dei ruscelli che scorrono nell’arena è talmente limpida e pulita che sembra dire « bevimi » ma Rook è stato abbastanza intelligente da notare che nessuno degli animaletti che la popolano si abbevera in quei corsi d’acqua.
Non è potabile, anzi, è velenosa e la ragazza del Distretto 9 lo ha scoperto a sue spese.
Il paracadute argentato arriva fra le mani di Rook e lui ringrazia guardando in alto.
Ha ancora con sé la sua lancia insanguinata, gli potrà essere molto utile in futuro, sia per cacciare che per difendersi.
Mentre le immagini staccano sul gruppo dei cinque Favoriti, io mi volto verso Haymitch.
Il nostro accordo prevede che durante i Giochi la nostra ascia di guerra sia sotterrata.
Il fatto che sia stata proprio Johanna Mason a causare il nostro litigio mi fa quasi sorridere.
Devo essere io a fare il primo passo, quindi sollevo la testa dalle mie ginocchia e la poggio contro lo schienale del divano. « Che cosa volevi dirmi l’altro giorno? » chiedo.
Haymitch mi guarda con fare incerto.
« Non ti tirerò un altro vaso di fiori, promesso » gli sorrido, ma lui non ricambia.
Forse non vuole affrontare l’argomento, pensava che fosse acqua passata. Io però voglio sapere.
« Lo sai » mi dice, ma la mia espressione confusa deve confermargli il contrario. « La tua gente ha ucciso la sua famiglia » spiega con voce inespressiva.
La mia gente. Non distolgo lo sguardo, né faccio finta di sembrare sorpresa o indignata. È la prima volta che parla così apertamente di queste cose. Se fossimo in qualsiasi altro luogo sarei anche spaventata, ma di sicuro nessuno si preoccupa di mettere cimici all’interno dell’appartamento del Distretto 12. Sarebbe uno spreco di tempo e soldi…
« Anche la tua, » ribatto tranquilla « eppure tu non mi tratti così ».
Queste parole portano un sorriso divertito e un po’ ambiguo sulle labbra di Haymitch. « Primo – la prima volta che ci siamo incontrati ti ho vomitato sulle scarpe. E secondo – tu non c’eri durante il mio primo anno da mentore » il suo tono di voce cambia, s’incupisce. « Fidati: Johanna l’ha presa bene ».
Inspiro lentamente, distogliendo lo sguardo e portandolo al soffitto bianco.
Sono stanca e non mi va di continuare ad ignorarlo. In un’altra occasione avrei tenuto duro ma sono piuttosto egoista e avrò bisogno di lui durante i prossimi giorni. Ho bisogno di lui adesso. « Immagino che non riceverò delle scuse ufficiali » piego la testa di lato, nella sua direzione. La mia è chiaramente ironia.
« Non penso proprio » conferma, con un mezzo sorriso.
Nelle ore successive rimaniamo in silenzio, gli parlo solamente degli sponsor che ho incontrato prima dell’inizio dei Giochi e lui mi dice che a dargli i soldi per l’acqua è stato proprio uno di questi.
Alla fine ce l’ha fatta anche senza che io dicessi nulla… forse non sono così indispensabile come credo.
L’arena si rivela essere meravigliosa e al tempo stesso letale – ricorda molto quella della seconda Edizione della Memoria.
Il ragazzo del Distretto 10 e la ragazza del Distretto 3 finiscono per rimanere uccisi quando il sole è quasi tramontato.
Lui ha mangiato un fungo velenoso che lo ha fatto gonfiare al punto tale di essere irriconoscibile e lei è morta dopo aver annusato un fiore incredibilmente bello e colorato – al minimo contatto la pianta ha spruzzato negli occhi della ragazza qualche tossina letale che l’ha portata prima alla follia, facendole avere potenti e terribili allucinazioni, e in seguito alla morte.
Così si è conclusa la prima giornata di Giochi e per la prima volta io mi faccio prendere dalla speranza che finalmente qualcosa potrà cambiare.

Il secondo giorno di Giochi non succede nulla di speciale, a parte la morte del tributo maschio del Distretto 7.
Sì era rifugiato nella fitta boscaglia ed è stato attaccato alle prime luci dell’alba da un animale simile a un gatto, della grandezza più o meno di una tigre.
Era riuscito a sfuggire al primo attacco riportando gravi ferite ma la bestia lo ha inseguito come se fosse la sua ombra e alla fine è riuscita ad ucciderlo – gli Strateghi sono dovuti intervenire per impedire alla belva di rovinare troppo il corpo del ragazzo.
Durante il terzo giorno non succede nulla, ma la ferita al braccio di Rook s’infetta e gli sale una gran febbre.
Haymitch è rimasto quasi sobrio e riesce a fargli arrivare una medicina che lo rimette in sesto. Nessuno aveva resistito così tanto, sapevo di poter contare su di lui.
La mia felicità, purtroppo, dura poco.
Il quarto giorno di Giochi, Rook decide di scalare la montagna rocciosa che delimita parte dell’arena.
Pensa che in questo modo si separerà dai Favoriti e potrà cacciare in santa pace.
Ha già raggiunto un’altezza considerevole quando mette il piede in fallo e ruzzola giù, ferendosi gravemente ma non in maniera mortale.
Sento Haymitch imprecare accanto a me e non capisco subito il motivo, ma poi lo vedo: un enorme uccello che plana dritto verso Rook.
Il ragazzo ruzzolando sul fianco della montagna è finito dritto nel suo nido, e il rapace non sembra affatto contento di questo.
Non riconosco che animale sia. Ha un’apertura alare di circa due metri, il becco ricurvo e un piumaggio incredibilmente colorato che va dal verde smeraldo all’azzurro.
Atterra a pochi passi dal ragazzo e con una lunga lingua biforcuta saggia l’aria. Ha gli occhi di un serpente e le piume della coda sono lunghe e rosse, così come lo sono quelle attorno al collo.
I commentatori lo chiamano Jabberwocky9.
C’è un momento di stallo in cui Rook non fa altro che fissare l’uccello con la lancia impugnata nella mano, pronto a difendersi se necessario.
Poi l’animale attacca e fa un profondo graffio nella spalla del ragazzo usando i terribili artigli che si ritrova.
Lo costringe ad indietreggiare fino al bordo della striscia di roccia su cui è caduto e mi ritrovo a pensare che se non sarà quella bestia ad ucciderlo, la caduta lo farà sicuramente.
Il Jabberwocky torna all’attacco e spalanca le ali mentre si fionda su Rook, ormai prossimo alla morte.
Porto entrambe le mani a coprirmi il viso ma non posso non guardare attraverso gli spazi fra le dita.
Rook ha la prontezza di infilzare con la sua lancia l’uccello in pieno petto e l’animale emette un grido straziante – però è troppo tardi, ormai il ragazzo è troppo in bilico e perde l’equilibrio tenendosi stretta la sua arma e cade all’indietro, portandosi dietro anche il cadavere della sua ultima vittima.
Mi rifugio nella spalla di Haymitch perché non voglio vedere la sua caduta.
Serro gli occhi più forte che posso ed è il suono di un cannone ad avvisarmi che anche per quest’anno abbiamo fallito.
Le lacrime non tardano ad arrivare e bagnano la maglietta di Haymitch, che non si lamenta.
Non mi muovo per non so quanto tempo, ma non mi interessa. Il suo abbraccio mi dà conforto, mi aiuta a sopportare il dolore, la delusione e soprattutto il senso di colpa.
Non lo ammetterà, ma sono convinta che anche per lui sia lo stesso. 
Potrà ubriacarsi fino a stare male più tardi, potrà gridare oscenità contro la Capitale o chi vorrà per sfogarsi, ma nulla può essere paragonato al contatto umano quando si cerca un conforto.
Durante la stessa giornata a morire è anche il tributo femmina del Distretto 4, Alice.
I Favoriti si erano avvicinati alla montagna e avevano visto un coniglio bianco solitario aggirarsi nei pressi di una grotta, pensando di poterlo cacciare, lei si era fatta avanti.
La creaturina tanto bella da vedere si è rivelata essere altrettanto letale e con i suoi denti affilatissimi, il coniglio bianco ha staccato a morsi il collo di Alice, portandola ad una morte atroce.
Non riesco a riprendermi facilmente dalla perdita dei miei tributi e finisco per uscire poco dall’appartamento quest’anno.
Haymitch mi tiene compagnia ogni tanto, più spesso passa le giornate all’undicesimo o al settimo piano, dove si riunisce con Chaff, Johanna e Finnick.
A sopravvivere quest’anno è il tributo maschio del Distretto 1 – Ace Carroll10 – dopo l’umiliazione dello scorso anno, finalmente Velvet potrà dire di avere un nuovo vincitore.
Alla fine dei Giochi, Lamia mi prende in disparte, confermandomi che l’anno prossimo non ci sarà.
Dice che non vale la pena fare questo lavoro, che nonostante abbia vinto l’anno scorso non le hanno comunque dato una promozione e che non può sopportare di continuare ad accompagnare il Distretto 7 se mentori come Johanna e Rowan le rendono la vita impossibile – anche solo per due settimane l’anno.
Le dico che la capisco, la capisco fin troppo bene.
Me lo tengo per me, ma penso – anzi, sono sicura – che se non fosse per Haymitch io avrei mollato anni fa.
Così, quando mi informa che molto probabilmente Elphaba prenderà il suo posto, mi  dice anche che se volessi potrei fare direttamente richiesta per il Distretto 8, che non potrebbero rifiutarsi – io le rispondo che ci penserò sicuramente su, che non vedo l’ora di andarmene dal Distretto 12, ma in verità non farò proprio niente.
È qui che voglio restare, è questo il mio posto.

1Rook: torre (pezzo degli scacchi), 2Lily: il nome della figlia del Re e della Regina Bianca – fiore: giglio, 3Diamond: quadri (seme di carte), 4Ace: asso (carta da gioco), 5Quinn: pronuncia di queen: regina (carta da gioco e pezzo degli scacchi), 6Jack: fante (carta da gioco), 7Alice Liddell: protagonista di Alice in Wonderland e Alice Through the Looking Glass, 8Tim Burton: regista di una delle versioni di Alice in Wonderland, 9Jabberwocky: Ciciarampa (creatura protagonista di una filastrocca di Lewis Carroll), 10Carroll: cognome dello scrittore di Alice in Wonderland e Alice Through the Looking Glass.
 

A/N2: Salve!
Wow. Ok è pieno di quotes e le amo tutte dalla prima all’ultima.
Come potete notare dal mio nome utente, io amo alla follia il mondo di Alice.
Libri, film, cartoni animati – tutto, veramente tutto.

Chi becca tutte le citazioni vince gloria eterna!
(E ho mischiato il Bianconiglio e un pochino anche Tim da Monty Python).
Lo avevo detto all’inizio che questo sarebbe stato un capitolo un po’ diverso, spero non vi sia dispiaciuto.
Ormai siamo vicinissimi alla fine e Lamia non è più dei nostri. Conoscerete la nuova accompagnatrice che ci seguirà in Rain nel prossimo capitolo. Ho voluto umanizzare un pochino anche l'insopportabile accompagnatrice del Distretto 7 prima di farla fuori (e questa volta nel senso meno nocivo del termine).
Non aggiornerò Ozone per qualche giorno, e quando lo farò, pubblicherò il nuovo capitolo assieme al primo di Rain così da potervi dare anche il link di collegamento.
Detto questo, fatemi sapere cosa ve n’è parso perché io l’ho amato tantissimo. Sia dal punto di vista di evoluzione del rapporto Hayffie, che ovviamente per l’arena, che per i piccoli tributi.
 
Ps_ mi ha fatto strano mettere un personaggio che porta il mio nome, sì, però era perfetta per il Distretto 12. Ha il nome di un fiore ed è (come c’è scritto nelle notine su) il nome della figlia del Re e della Regina Bianca. Nel libro Lily è un pedone sulla scacchiera, ma siccome è un bebè Alice prende il suo posto.
 
A presto e grazie a tutti sia a chi legge e non si fa sentire che a tutti quelli che invece recensiscono, che ormai li considero degli amici XD
 

x Lily

 
   
 
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