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Autore: piperina    06/12/2008    25 recensioni
ULTIMO CAPITOLO - CAP 1: ringraziamenti "Obsession"
Hermione Granger. Un nome, una garanzia. Quali aggettivi collegate a questo nome? Sinceramente. Non voglio altre prese in giro, decisamente non le tollero più.
Sapete che vi dico? Hermione Granger si è stancata. Mi volete diversa? Perfetto. Sarete accontentati. Non osate lamentarvi, poi, se quello che vedrete non vi piacerà. (cit. Cap 1)
Genere: Romantico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Pansy Parkinson, Theodore Nott | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Draco&Hermione -Leather&Libraries'
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*Act VI*
- Ospite d’Onore -

 

 

 

 

 

Harry e Ron non hanno ancora finito di parlare. Siamo via da mezz’ora e sono passate “Like a Virgin”, “Feel It” e “Time to Rock” tra le canzoni che mi sono persa. Queste volevo proprio ballarle.

Ginny non ha smesso un secondo di guardarmi come se fossi un alieno e Lavanda si è fatta la manicure completa nel frattempo.

- …con Malfoy!- esclama Ron. Non so cosa stia dicendo, ho smesso di ascoltare quattro canzoni fa.

- E’ inaccettabile.- annuisce Harry - E guarda come ti sei conciata!-

Lo fulmino con gli occhi e lancio uno sguardo più che eloquente a Ginny. Che almeno ha la decenza di arrossire, ma non risparmierò niente a nessuno, non stasera.

- Ma senti chi parla.- rido acidamente - Alla tua ragazza manca solo il cartellino del prezzo.-

Vedo Ron arrossire ed Harry boccheggiare, ma questa è la mia sera, la mia notte. Non permetterò loro di dire altre cattiverie su di me.

- Di cosa vi lamentate?- chiedo retoricamente - Sono esattamente quello che voi volevate che fossi.-

Faccio un giro su me stessa e li guardo sorridendo.

- Draco- li vedo storcere il naso e fare altre stupide smorfie infantili nel sentirmi pronunciare il suo nome di battesimo - non mi ha trasformata. Mi ha solo dato una mano a mostrarmi interamente anche a scuola.-

- Non ti sei mai vestita così.- dice Ron.

- Non qui.- ribatto - E voi non lo sapete semplicemente perché non mi avete mai vista in vacanza nel mio mondo.-

Mi passo le mani tra i capelli e sospiro. Non ne posso più di questa situazione. È grottesca e patetica.

- Cosa ti ha fatto Malfoy?- Harry si avvicina e mi guarda seriamente.

- Niente.-

- Nessuna maledizione?- continua - Non è che ti ricatta?-

Come, prego? Va bene che tra noi e gli Slytherin non corre buon sangue, ma di qui a pensare che un semplice mago diciassettenne come Draco possa ricattarmi o usare qualcosa su di me… ma in che universo vivono? Draco non è così frustrato e psicotico da mettersi a fare questi giochetti, e mi auguro che nessuno a Hogwarts lo sia!

- Ma sei scemo?- mi allontano da lui - Harry, guadami! Sono io, Hermione!-

- Sembri la brutta copia di Ginny.-

Eh no, cavolo, la brutta copia della piattola ninfomane no! Questo è troppo!

- Vi ho solo mostrato un lato di me che non avete mai conosciuto.- sono delusa, tanto delusa - I pantaloncini e il top non sostituiscono i libri e le notti passare a fare ricerche. Le due cose possono convivere tranquillamente, ma se non lo capite… beh, non posso farci niente.-

Non do loro il tempo di rispondere e gli volto le spalle. Riesco però a sentire la voce di Ginevra.

- Si stancherà di fare la fighetta, non ci è portata.- certo, come no. Contaci, stronza.

Torno al privè incazzata come una iena, sembro la Parkinson, che proprio in questo momento sta cercando un incantesimo per potermi uccidere con lo sguardo.

Quando lo trovi fammi un fischio, mi raccomando.

Il mio arrivo viene festeggiato con fischi e applausi da parte di quasi tutti gli Slytherin presenti.

Resto un attimo stordita, poi sorriso e raggiungo Draco, che mi sta facendo giustamente segno di sedermi accanto a lui.

Lo faccio e subito mi porge un bicchiere. Lo fulmino con lo sguardo.

- E’ analcolico, l’ho ordinato apposta per te.- specifica roteando gli occhi.

Decido di fidarmi e afferro il suddetto bicchiere, me lo porto alle labbra e bevo un po’. Non posso non sorridere: è coca cola.

Qualcuno si siede accanto a me, mi giro e vedo che è Theodore Nott. Oddio…

- Che bella sorpresa ci hai fatto, Granger.- sorride malizioso e mi mangia letteralmente con gli occhi - Non pensavo fossi una ragazza normale.-

È un complimento?

- Sei già ubriaco?- rido, poi mi allungo un attimo e poso il bicchiere sul tavolino basso davanti a me, poi torno a parlare col maniaco. La luce gli illumina il viso per qualche istante.

- Ma tu hai gli occhi azzurri?- chiedo. Non l’avevo mai notato prima. Beh, non che ne abbia mai avuto l’occasione…

- Azzurro scuro.- annuisce.

- Sono belli.- dico sinceramente. E poi gli stanno bene, si intonano ai suoi capelli castani.

Credo di aver detto qualcosa di sbagliato, perché all’improvviso mi parcheggia una mano sulla coscia.

Inizia a blaterare qualcosa di strano e io cerco di allontanarlo, ma la bacchetta di Draco infilata tra i suoi denti è più convincente delle mie parole.

- Lei è proprietà privata.- dice in tono grave e solenne - Toccala e te la vedrai con me.-

La minaccia funziona bene: improvvisamente tra me e Nott ci sono cinque metri di distanza.

- Non dirmi che state insieme!- esclama scandalizzato Adrian Pucey.

- Ma và!- rispondo io ridendo.

Un braccio di Draco mi circonda i fianchi e lo vedo ghignare come neanche Lucius saprebbe fare.

- Lei è la mia Lolita.-

Aiuto…

Quasi tutti ridono divertiti. Quasi, perché la Parkinson diventa bianca come un morto e il bicchiere le scivola dalle mani.

L’attenzione generale si sposta su di lei, che mormora un incantesimo riparatore e la via barcollando. Ci avrà creduto davvero?

Subito dopo la Greengrass la segue, non prima di avermi guardata con puro disprezzo.

- Lasciale stare.- mi dice Zabini agitando svogliatamente una mano - Pansy è convinta che sposerà Draco dopo la scuola.-

La mano del biondo sul mio fianco stringe con forza. Lo guardo e la sua espressione è dura. Che abbia qualche problema con la Parkinson?

- Dai, finisci il drink e andiamo a ballare.-

Zabini mi porge gentilmente il bicchiere. Sorrido ringraziandolo e torno a guardare Draco, ma la sua espressione è di nuovo rilassata e divertita.

È una persona molto riservata. L’ho notato in queste due settimane che ho trascorso con lui. Si gira verso di me e mi guarda, poi ghigna. Ma per un attimo mi è sembrato molto serio.

- Com’è andata?- chiede avvicinandosi in modo che nessuno possa sentirci.

- Niente di buono.- alzo le spalle - Credono che tu mi abbia fatto qualcosa.-

- E ti pareva.- fa una smorfia - Potter mi accuserebbe della fame nel mondo.-

- Ho provato a spiegare che sono sempre stata una ragazza normale e tu non c’entri, ma…- sospiro - …non mi hanno creduta.-

- Ah, lasciali perdere.- ghigna - Passerà. Dai, andiamo a ballare.-

Si alza e io lo seguo con Nott, Zabini, Pucey e la Bullstrode al seguito. Bene, sta passando “Baby Beat Box”, ho proprio voglia di ballarla!

In pista mi metto subito a ballare con Draco, ma i miei occhi trovano quelli di Harry. Mi guarda con un misto di odio-amore nello sguardo.

Forse inizia a capire…?

Cerco di sorridergli ma la sua espressione si indurisce e lo vedo andare via con Ronald e Ginevra.

Credo abbia capito di aver esagerato con le parole, o almeno è quello che spero.

Non voglio pensarci. Ora voglia divertirmi.

Il bello è che gli Slytherin sembrano contenti di vedermi in questi nuovi panni… e i miei amici no.

La musica cambia e Draco mi stringe più forte a sé. Incontro i suoi occhi che sembrano dirmi “Lasciali perdere.” e sorrido.

Mi fa fare una giravolta e mi ritrovo di nuovo contro il suo petto.

Si china un poco e mi sussurra all’orecchio - Hai superato l’esame, Hermione. brava.-

Oddio, ha appena spinto il bacino contro il mio in un modo che… respira, ricordati di respirare.

Sorrido in risposta e continuiamo a ballare.

Non mi divertivo così da questa estate…

 

 

***

 

Quando sono tornata a scuola non ho trovato nessuno. La domenica l’ho passata da sola in camera.

È lunedì mattina e ho addosso la mia nuova sexy divisa completa di tutto, compreso quel cravattino che mi riporta alla mente pensieri non esattamente casti.

Adesso mi trovo davanti all’ingresso della Sala Grande. Prendo un bel respiro ed entro.

Molti studenti non fanno caso a me, specialmente quelli lontani, ma gli altri sì, eccome se ci fanno caso!

Vedo Seamus dare una gomitata a Neville, che da un pizzicotto a Padma, che fa il piedino a Dean, e finalmente Harry, Ron e Ginny si voltano verso di me.

Li raggiungo con la mia bella camicia attillata e la gonna svolazzante e mi siedo come sempre vicino a Ronald.

- Buongiorno.- l’educazione innanzitutto, Hermione.

Nessuna risposta. Fanculo l’educazione e quei cretini con lei.

Prendo una mela, mi alzo e me ne vado. Sembra che abbia ucciso qualcuno, ma si rendono conto di quello che stanno facendo o no?

Sento una mano toccarmi la spalla e mi volto di scatto. È Draco.

- Problemi?- chiede portandosi una mela verde alle labbra. Resto sempre incantata quando lo vedo mangiare quello che sembra essere il suo unico nutrimento.

C’è qualcosa di erotico nel modo in cui morde una mela verde che mi rapisce ogni volta.

Cerco di riprendermi e scuoto la testa sconsolata - Mi hanno tolto il saluto.-

- Addirittura?-

- Già.-

Restiamo un po’ in silenzio. Credo sia il primo momento di pace interiore che ho da sabato sera.

- L’ho detto che ti stava bene questa divisa.- dice quando ha quasi finito la sua colazione a base di mele verdi - A Slytherin hai fatto colpo.-

- Parli di Nott?- sorrido divertita - A quello basta che respiri e va bene qualunque cosa.-

Lo vedo ghignare, divertito anche lui. Sa che ho ragione, Nott vive di sesso!

- Parlavo un po’ di tutto.- risponde - Il tuo cambiamento piace.-

- Ma io non sono davvero cambiata.- ribatto mentre ci avviamo verso l’aula dove abbiamo la prima lezione - Ho solo modificato l’atteggiamento che tengo a scuola. Insomma, questo non è il luogo adatto per divertirsi ed essere frivoli. Mi lascio andare a casa, durante le vacanze…-

- E’ questo il problema.- interviene lui - Avresti dovuto essere sempre te testa, e invece hai lasciato che tutti ti vedessero come una sfigata che vive per i libri.-

- Io amo i libri, ma non per questo sono sfigata!-

Draco mi guarda e ghigna. No… sorride.

- Ora lo so.-

Con queste parole mi saluta e raggiunge un suo compagno di casa.

 

***

 

La settimana è volata, letteralmente. Ho studiato molto e mi sono impegnata per terminare entro venerdì i compiti di un mese intero, interrogazioni orali comprese. Ora mi sento tranquilla, ma non mancherò di ripassare tutto ogni giorno.

È sabato e stasera sono stata formalmente invitata ad una festa in casa delle serpi. Pazzesco, eh?

Non troppo comunque, questa settimana ne ho viste di tutti i colori.

Mezza Gryffindor è sconvolta, i professori non hanno ancora smesso di guardarmi come se fossi uno Schiopodo Sparacoda in divisa e gli unici contenti della mia nuova immagine sembrano essere i serpentelli.

Nott più di tutti, che sembra essersi votato al “guardare ma non toccare”: mi mangia con gli occhi ma non osa alzare un dito.

Devo dire però che molti studenti sembrano essersi fatti canne di gruppo.

Mercoledì due Ravenclaw del 6° sono venute da me a dirmi che finora non avevano mai avuto il coraggio di parlarmi perché ero sempre apparsa troppo in alto e irraggiungibile per loro e tre quarti di scuola.

Sono rimasta sconvolta quando me l’hanno detto, ma mi sono accorta che effettivamente era vero: in questi giorni molti studenti mi hanno salutata e si sono anche fermati a parlare con me di varie cose.

Insomma, prima sembravo davvero una sfigata frigida! Sono sempre più contenta di aver deciso di cambiare atteggiamento a scuola.

Non pensavo che modificando il vestiario e facendomi vedere il discoteca averi potuto far capire a tutti che non sono diversa da nessuno.

Beh, io ho la coscienza a posto, chi mi ha tolto il saluto non credo proprio.

Mi porto davanti allo specchio e guardo il risultato di ben trenta minuti di preparativi.

Indosso un abito nero a tubino senza spalline e con una sottile striscia di brillantini sotto al seno. Come scarpe ho scelto un paio di decolletè nere, semplici.

I capelli li ho lasciati sciolti, il trucco è leggero e ho solo un piccolo braccialetto al polso destro.

Draco ha detto che si tratta di una festa per sole serpi e io sono l’unica esterna. Una specie di ospite d’onore per il mio cambio d’immagine.

Spero che l’abito sia adatto, non ho la più pallida idea di come siano le feste a Slytherin.

Prendo la pochette nera, ci infido la bacchetta ed esco. Il biondastro mi aspetta fuori dalla Torre. Spero che non stia di nuovo insultando la Signora Grassa, è uno dei suoi passatempo preferiti.

In Sala Comune ci sono pochi studenti. Un paio di bambine mi guardano senza parlare, un gruppo di ragazze del 5° invece mi salutano e mi augurano di passare una bella serata.

Incredibile, eh? Sembra che sia scesa tra i comuni mortali dal piedistallo di gloria e onore dove stavo prima con Harry.

 

- …almeno imparare a cantare.-

- Razza di…!-

Lo sapevo. Draco e la Signora Grassa stanno litigando ancora. Sono due bambini, uno più infantile dell’altra.

- Buonasera.- sorrido al quadro - Ciao Draco.-

La Signora Grassa sbuffa, lui caccia una bestemmia, mi prende per un braccio e inizia a camminare.-

- Ehi, ehi, ehi!- esclamo, tirando per farlo fermare - Non correre così!-

- Quella grassona non mi piace per niente!-

- Ma dai, non l’avevo notato.-

Sbuffa. No, dico… lui sbuffa!

Siamo fermi in mezzo al corridoio deserto, Draco si sistema i capelli passandoci una mano in mezzo e io ne approfitto per guardarlo un po’, che tanto male non fa.

Pantaloni eleganti neri, camicia verde scuro infilata dei suddetti pantaloni. I primi tre bottoni sono slacciati e il colletto è tirato su. Wow!

Si accorge del mio sguardo osceno su di lui e ghigna compiaciuto.

- Granger non farmi dire cose ovvia.-

- Tipo che ti sto consumando guardandoti?-

- Esatto.-

- Tranquillo, non ti mangerò tutto, lascerò qualche pezzetto per gli altri.-

Sorrido divertita e ci incamminiamo con calma verso i sotterranei umidi e freddi.

Siamo quasi arrivati quando Draco si ferma all’improvviso e io riesco per miracolo a non rompermi il naso contro la sua schiena.

Si gira verso di me e mi scruta da testa a piedi.

- Che c’è?- chiedo spazientita, dato che lui sembra aver perso la parola - Non va bene il vestito?-

Spero che il problema non sia questo, non ho voglia di tornare indietro per cambiarmi.

- Non è abbastanza elegante per una festa privata di Slytherin?-

- No, no… è perfetto.-

Eh…?

- E’ un complimento?- chiedo dubbiosa.

Lui rotea gli occhi e sospira teatralmente. Questo ragazzo potrebbe fare l’attore: è bello, viziato e con una faccia tosta da far paura. È perfetto.

- Perché ogni tanto non fermi gli ingranaggi nel tuo cervello, Granger?- mi chiede.

- Perché è grazie a quegli ingranaggi che non sono una bambolina ignorante.- rispondo prontamente.

Vedo le labbra di Draco tendersi in un sorriso. Non è un ghigno, è… un vero sorrido.

Porca miseria se è bello…

- Andiamo.-

Mi prende per mano e continuiamo a camminare. No, dico… io e Draco Malfoy stiamo camminando mano nella mano!

A Ron verrebbe un infarto, Harry invece mi ucciderebbe all’istante.

Siamo ancora così quando lui pronuncia la parola d’ordino e facciamo il nostro glorioso ingresso nel regno delle serpi.

Che Merlino me la mandi buona!

Ci accoglie una nube di fumo e luci psichedeliche, accompagnate da una musica a dir poco assordante.

Appunto mentale: imparare il linguaggio dei segni se uscirò viva da questo posto.

- Di là.- dice il biondino, poi mi stringe la mano che sembra essersi fusa con la sua e mi fa strada verso un angolo dove ci sono tanti invitanti divanetti.

Inutile dire che sono ricoperti di velluto verde scuro con ricami quasi invisibili color argento.

Ci sediamo e subito sento qualcuno prendere posto accanto a me.

- Granger!-

Una voce squillante quasi mi stordisce. Mi volto e vedo un paio di occhi azzurro scuro a pochi centimetri dai miei.

Sto per cacciare un grido dallo spreto ma un braccio del mio biondo salvatore - altro che Harry! - mi attira verso di sé, allontanandomi da Nott e il suo bacio di saluto.

- Sono le dieci e quaranta, Nott, non dirmi che sei già ubriaco!- esclamo, ben stretta tra le braccia di Draco che sta cruciando Nott con lo sguardo.

- Non sono ubriaco!-

Come no! Solo parlandomi mi ha tinto i capelli. Mi sto ubriacando standogli semplicemente vicino.

- Dai, Hermy cara, fumati il cannone della pace con me!-

Nel dirlo mi mette davanti al naso una canna gigantesca mezza fumata che emette un odore dolciastro talmente forte da farmi venire la nausea.

- Theo…- interviene Draco - …fumato il tuo cannone lontano da lei o da domani dovrai cambiare sesso all’anagrafe.-

La sua voce è un sibilo piacevole e sensuale che mi fa tremare. Non credo esista qualcuno che possa vantare una voce eccitante come la sua.

Forse solo Lucius, ma essendo suo padre non fa testo, gioca in casa.

Ad ogni modo le sue parole sono miracolose: il fattone sparisce alla velocità della luce. Wow, grande Malfoy!

- Mi ha davvero chiamata Hermy cara?- chiedo giustamente disgustata.

- Effetti collaterali.- risponde lui - Domani non ricorderà più nulla.-

Un ghigno compare sul mio viso - Potrei usarlo contro di lui.-

Draco ride. Ride davvero, e di gusto anche. È bello anche quando ride. Apparirà mai non bello questo ragazzo?

Uhm… no, direi di no.

- Tu dovresti davvero essere una Slytherin.-

- Chiederò a Silente se si può cambiare casa.-

- Hermione!-

Oddio, no! Non ditemi che il fattone è tornato!

Mi volto nuovamente, ma questa volta è un’altra la persona che vedo seduta vicino a me.

- Zabini.- sorrido - Ciao.-

Lui risponde al sorriso e mi fa un elegantissimo baciamano. Questo ragazzo è una perla di educazione.

- Vado a prendere da bere.-

Draco si alza dal divanetto e si sistema il colletto della camicia, poi si gira verso di me - Ti porto della coca cola?- ghigna.

Sfotte, il biondino!

- Sì, grazie.- rispondo mangiandomelo con gli occhi - Tanto è sufficiente il fumo qui dentro per farmi diventare una tossica.-

- Salutista della malora.- commenta lui ridacchiando, poi mi passa una mano tra i capelli, scombinandosi, e se ne va.

Ci sono certe cose di lui che non riesco a capire, ma credo sia normale. È da poco che abbiamo iniziato a conoscerci.

- Andate d’accordo tu e Draco.- dice il ben moretto accanto a me guardando Malfoy che si allontana.

Non so lui, ma io ho gli occhi fissi sul suo fantastico fondoschiena.

- Sai…- continua lui - …sei stata una sorpresa.-

- I miei amici mi hanno tolto il saluto, non credo che condividano il tuo pensiero.-

Lo vedo sorridere alle mie parole. Ora che posso guardarlo meglio devo dire che Zabini è un bel ragazzo.

I capelli neri un po’ mossi gli incorniciano alla perfezione il viso, che è leggermente femmineo, e risaltano i suoi occhi blu mare.

A pensarci bene neanche Nott è da buttare. I tratti sono più mascolini di quelli di Draco e Zabini, ed è molto carino. Peccato sia un maniaco.

Insomma, qui a Slytherin si trattano proprio bene, complimenti!

- Se Draco ti ha lasciata sola con me è perché si fida.- dice il moro per riavere la mia attenzione - Sono innocuo.-

- Solo da sobrio, ci tengo a precisare.-

Zabini ridacchia divertito mente io alzo lo sguardo su di ha appena parlato, ovvero Draco.

Allunga un braccio verso di me e afferro il bicchiere che mi sta porgendo. Posso fidarmi?

- E’ coca cola.- mormora sedendosi accanto a me.

- Grazie.- accenno a un sorriso e inizio a bere.

- Bene, direi che è il caso di andare.- annuncia Zabini alzandosi - Devo recuperare Theo.-

Salutiamo il bel cavaliere e restiamo in silenzio per qualche minuto. Non riesco a non guardare Draco, è più forte di me.

Si porta il bicchiere alle labbra e sorseggia il suo alcolico. Guarda lontano con espressione assorta, poi dischiude le labbra e vi passa lascivamente la punta della lingua.

Devo trattenere il fiato per non sospirare e le mani per non toccarlo.

Si gira lentamente verso di me, alza un sopracciglio e ghigna divertito.

Devo dire qualcosa, porca Morgana!

- E’ buono?- chiedo indicando il suo bicchiere. Ma che razza di domanda è?!

- Vuoi provare?-

- Solo un sorso.-

Allungo una mano verso il suddetto bicchiere ma lui la festa e si sporge verso di me.

- E’ sufficiente una leccatina.-

Dischiude le labbra e si avvicina ulteriormente. Oddio! Sta per baciarmi?

Non riesco a pensare a niente, ho la testa completamente vuota. Cosa devo fare? Mi avvicino anche io o lascio che sia lui a farlo?

Quando le sue labbra sono a due centimetri dalle mie si ferma e mi guarda dritto negli occhi con una tale intensità da farmi sentire nuda.

Restiamo così qualche istante, poi la sua espressione cambia.

- Andiamo a ballare?-

Ballare? Io avrei un’alternativa, ma se insisti… effettivamente non è il luogo adatto. Non ho corde e catene con cui legarlo!

- Ok.- annuisco.

Posiamo i bicchieri e ci mischiamo alla folla di baldi giovani che ballano a tempo di musica.

Ma non ho perso lo sguardo inferocito di Pansy Parkinson. Mi ha fatto venire i brividi.

Non ha smesso di guardarmi in quel modo per tutta il tempo…

 

 

 

 

 

 

   
 
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