PUNTO DI ROTTURA
“Non è possibile!”
Esclamò Remus svegliando i compagni di stanza. Sirius
mugugnò qualcosa e Harry si mise a sedere guardando Remus
con aria interrogativa. Solo Peter non reagì in nessun modo.
Sia Sirius che Harry capirono a cosa era dovuta la reazione di Remus:
il letto di James era intatto, non era neppure tornato a dormire. La
situazione stava diventando decisamente misteriosa e preoccupante. Dove
diamine poteva essere finito?
“Sguinzagliamo i fantasmi per cercarlo? Con te aveva
funzionato..”
Propose Sirius ricordando quando lui e la Evans lo cercavano per
convincerlo a non lasciare il castello. Sembrava fosse successo secoli
prima, invece si trattava solo di un paio di mesi. Da quando Stev e i
suoi amici erano lì con loro il tempo era volato. Era
incredibile che fosse già dicembre. Ne erano anche successe
davvero tante, si erano trovati a dover affrontare situazioni strane e
preoccupanti. Avevano anche quasi perso James in un’altra
dimensione e rischiato che Remus lasciasse la scuola. Sembrava
impossibile e invece era tutto vero.
“Giorno Peter!”
Disse Remus cercando di capire se l’amico fosse sveglio
oppure No. Sirius la sera prima gli aveva raccontato del loro strano
dialogo. Non riusciva a trovare una spiegazione razionale.
“Giorno..”
Rispose lui asciutto senza fare nessun movimento. Rimase immobile nel
suo letto, lasciando che le parole degli amici gli scivolassero
addosso. Immerso in quei pensieri Remus non si accorse dei rumori che
provenivano dalla scale. Ad Harry però non sfuggirono.
“Guarda chi si vede!”
Disse improvvisamente Harry indicando la porta che si era aperta e
aveva lasciato entrare niente poco di meno che James. Remus e Sirius si
girarono di scatto verso l’amico. Sembrava esausto, aveva
delle borse enormi sotto gli occhi ma sprizzava felicità da
tutti i pori. Non era la prima volta che James non tornava a dormire ma
era la prima che tornava felice come una pasqua. I due si scambiarono
un occhiata, per poi alzare le spalle e dedicarsi all’amico
scomparso dal giorno prima.
“Ma allora sei ancora vivo!”
Esclamò incredulo Sirius prendendolo in giro. Harry guardava
il padre, era al settimo cielo. Che fosse successo qualcosa con Lily?
Il moro incrociò le dita.
“Come siete simpatici..”
Li canzonò James, senza perdere il suo sorriso radioso.
Niente avrebbe potuto intaccare la sua gioia quel giorno.
“Da quanto si sparisce così a lungo per una
punizione?”
Chiese Remus con fare indagatore, guardandolo di traverso per qualche
secondo per poi mettersi a ridere. Non riusciva a restare arrabbiato a
lungo con James, specie quando quest’ultimo era di ottimo
umore. Di recente era molto che non capitava, non poteva rovinare tutto
per giocare a fare l’investigatore del mistero.
“Accidenti la punizione!”
Ricordò improvvisamente James.
“Che cosa stai dicendo?”
Chiese Harry senza riuscire a capire. Sirius e Remus avevano la stessa
faccia stupita del ragazzo che aveva parlato.
“Ci siamo dimenticati di finire l’ultimo pezzo di
aula!”
Spiegò James assumendo un’aria preoccupata. La
sera prima era troppo bella per sprecarla a finire di pulire
così avevano rimandato ed avevano finito con il
dimenticarsene.
“Non ci credo! Si può sapere che avete fatto in
tutto questo tempo? Aspetta.. Mi metto comodo così mi
racconti meglio!”
Rispose Sirius sistemando meglio i cuscini dietro la sua testa. Era
stupito e curioso. Cosa diamine aveva fatto James tutta notte invece
che pulire l’aula?
“Ma è tardi, dobbiamo andare a lezione.”
Disse James tetro. Avrebbe dato qualsiasi cosa per almeno un paio
d’ore di sonno e per evitare la sgridata del professore di
pozioni.
“Non ci credo! Si è dimenticato che oggi iniziano
le vacanze di natale. Lo abbiamo perso!”
Disse Sirius guardando incredulo Remus. Oltre ad essere stato disperso
tutto quel tempo per una punizione che non aveva nemmeno finito si era
anche dimenticato che iniziavano le vacanze. Sirius cominciava ad
essere seriamente preoccupato. Harry invece se la rideva alla grande.
“Hai ragione Sirius. Me ne ero dimenticato anche
io!”
Rispose Remus lasciando Sirius ancora più incredulo. Anche
Remus? Sirius sperò con tutto se stesso che si trattasse di
una congiura per prenderlo in giro. Harry guardava la scena senza
riuscire a smettere di ridere.
“Non è possibile.. Hermione ti ha proprio fatto
andare in vacanza tutti i neuroni, eh?”
Chiese ironico Sirius guardando l’amico arrossire
improvvisamente. James ascoltava curioso, fissando sorpreso Remus. Al
sentire in nome di Hermione era diventato più rosso dei
capelli di Ron.
“Hermione? Mi sono perso qualcosa?”
Chiese James sedendosi sul suo letto. Era stanchissimo e voleva
disperatamente dormire qualche ora ma prima voleva capire che era
successo tra Hermione e Remus anche se qualche idea l’aveva.
“Se non fossi stato chissà dove tutto questo
tempo..”
Disse Harry con un sorriso degno di un malandrino fissando il padre.
James si disse che quel ragazzo a volte era in grado di sorprenderlo e
di essere quasi più diabolico di Lily.
“Dai raccontatemi tutto o non vi dico nulla.”
Minacciò James guardando i tre amici in cagnesco. Sirius
sospirò e riflette un attimo, indeciso da che parte iniziare.
“Hermione e Remus stanno insieme da ieri. Ron non
l’ha presa benissimo. Tutto qui.. Tu invece? Dai avanti,
racconta tutto!”
Spiegò velocemente Sirius, impaziente di sapere che avesse
combinato James. Peter sembrò sussultare nel letto ma gli
amici non se ne accorsero.
“Va bene, vediamo.. Da dove comincio? All’inizio
abbiamo iniziato a litigare..”
Iniziò a raccontare James.
“Come al solito.”
Gli fece eco Remus sedendosi di fronte a James.
“Poi lei mi ha detto delle cose veramente orribili, mi ha
ferito. Così le ho chiesto di andarsene.”
Continuò lui ripensando alle parole grosse che erano volate.
Si era sentito davvero ferito da quelle parole.
“Eh lei?”
Chiese Harry impaziente di sapere il resto della storia. Sperava che ci
fosse un resto e che il padre non avesse passato tutta notte a vagare
per il castello cercando di dimenticare la rossa. Sarebbe stata la
fine. Oltre a preoccuparsi della mancata nascita del piccolo Teddy
avrebbe dovuto iniziare a preoccuparsi anche della sua.
“Perché non sei tornato da noi.. Sarai stato
distrutto..”
Disse Sirius preoccupato. Voleva un bene dell’anima
all’amico e il solo pensiero di James ferito e solo lo faceva
sentire male.
“Non mi andava di raccontare tutto. Sarei stato peggio. In
ogni caso lei è andata via, ma poi lei è
tornata.”
Disse James, cercando di spiegare perché non era tornato da
loro. Non voleva che Sirius si sentisse ferito o ancora peggio inutile.
Era il suo migliore amico, praticamente il suo secondo fratello ma la
sera prima aveva davvero bisogno di stare solo.
“Wow, davvero?”
Chiese Remus incredulo. Lily che tornava? Era così strano
che la ragazza avesse messo da parte il suo orgoglio, a volte sapeva
essere davvero testarda.
“Si, davvero. Mi ha chiesto scusa..”
Disse James lasciando tutti i presenti di sasso.
“Lily Evans che chiede scusa a James Potter?”
Chiese Sirius sconvolto per la notizia. Ne Remus ne Harry riuscirono a
dire nulla ma Harry era decisamente al settimo cielo. Era ora!
“Non ci credevo nemmeno io. “
Rispose James sorridendo e lasciandosi cadere sul letto. Era
stanchissimo e ora voleva solo dormire un po’.
“E poi? Siete stati via tutta la notte quindi
c’è stato per forza un poi..”
Chiese ancora Sirius saltando sul letto per la curiosità.
“Certo che c’è stato ma non ve lo
racconto.”
Rispose James esausto. Era davvero distrutto e aveva bisogno di qualche
ora di sonno. Avrebbe approfittato del primo giorno di vacanze per
recuperare le ore di sonno perse la notte prima.
“Brutto Ramoso che non sei altro..”
Disse Sirius fingendosi offeso.
“Quindi state insieme!”
Esclamò Harry al settimo cielo.
“Bravo Stev! Hai centrato il punto!”
Gli rispose James.
“Era ora, non se ne poteva più!”
Disse Remus, felice di sapere che i giorni delle litigate furiose per i
più futili motivi forse erano finiti. Finalmente un
po’ di pace, amore e tranquillità. Dopo quei mesi
così frenetici ne avevano proprio bisogno.
“Remus ha ragione però io voglio i
dettagli!”
Disse Sirius, insistendo per sapere che altro era successo.
“Scordatelo cagnaccio!”
Gli rispose James, ben deciso a non dire nulla al migliore amico almeno
per il momento.
“Come scordatelo? E per quale ragione, sentiamo..”
Chiese Sirius saltandogli con poca grazia sulla pancia per costringerlo
a raccontare.
“Perché sei pettegolo!”
Rispose James cercando di mettere al tappeto il suo migliore amico.
“Ehy Peter, che hai?”
Chiese Harry, notando che Peter si era tenuto in disparte e fuori dalla
conversazione. James a quel tempo doveva essere il suo migliore amico,
non doveva ancora averlo tradito. Possibile che non gli importasse
nulla del fatto che fosse felice?
“Niente, assolutamente niente. Devo preparare le mie
cose.”
Rispose Peter senza guardare in faccia Harry.
“E perché scusa?”
Chiese Remus, intromettendosi nella discussione.
“Torno a casa.”
Disse ancora il ragazzo, mettendo le sue cose nel baule.
“Ma avevi detto che saresti rimasto al castello per le
vacanze..”
Gli ricordò Sirius smettendo per qualche secondo di lottare
con James. Anche quest’ultimo guardava senza capire la scena.
James non sapeva nulla della strana conversazione del giorno prima.
“Ho cambiato idea.”
Disse semplicemente Peter, chiudendo il baule e uscendo dalla stanza.
Appena fuori dalla porta si appoggiò alla parete e
sospirò. Basta, era il momento di attuare la sua decisione.
Vagò per il castello fino che arrivò di fronte
alla porta che stava cercando. Ripensò qualche secondo alla
sua decisione e poi si fece coraggio.
“Preside, posso entrare?”
Chiese Peter bussando alla porta dello studio del preside.
“Certo Peter, dimmi pure.”
Rispose il professor Silente con il suo solito tono allegro e caldo.
“Avrei bisogno di parlarle.”
Iniziò titubante il ragazzo.
“Giorno a tutti!”
Disse Ron entrando in sala grande e avvicinandosi al loro solito
tavolo. Era appena riuscito a fuggire dall’infermeria. Non
aveva nessuna voglia di passare le vacanze di natale a letto.
“Ciao Ron, come stai?”
Chiese Remus in modo gentile facendo posto al rosso.
“Meglio, grazie Remus.”
Rispose Ron con altrettanta gentilezza riuscendo a trattenere tutta la
rabbia e la gelosia che covava dentro di lui. La conversazione con
Harry, il clima natalizio e la convinzione che la storia con Hermione
non sarebbe durata a causa dei danni al futuro lo avevano fatto tornare
di buon umore.
“Sbaglio o manca qualcuno?”
Chiese Ron guardandosi intorno e notando che il tavolo era decisamente
deserto.
“Peter ha preparato il baule e poi è sparito
chissà dove..”
Iniziò Harry pensieroso. Peter non lo convinceva, era troppo
strano. Non era un mistero che da quando lo aveva incontrato non gli
era stato troppo simpatico ma adesso aveva la sensazione che stesse
evitando deliberatamente tutti loro.
“Ma non aveva detto che rimaneva qui?”
Chiese Ron stupito. Quel topastro era un uomo dalle mille sorprese. Che
stesse già progettando il tradimento?
“Dice che ha cambiato idea. Non so che gli sta succedendo.
Sirius invece sta torturando James per sapere dove è stato
tutta notte.”
Continuò Harry sorridendo, la scena che si era parata sotto
i loro occhi era davvero comica. Il povero James che cercava di dormire
e Sirius che saltellava sul suo letto per sapere tutti i dettagli.
“Alice sta facendo lo stesso con Lily, ma non penso che
avrà successo. Lily sembrava molto stanca e
assonnata.”
Raccontò Hermione sorridendo anch’essa. Era felice
di vedere che Ron non sembrava arrabbiato ne con lei ne con Remus. Per
un attimo quando lo aveva visto entrare aveva temuto il peggio.
“Quindi sono tornati alla fine!”
Constatò Ron sorridendo a Harry. Sapeva che era stato in
pena per i suoi genitori.
“Si, stamattina. Sembra che si siamo messi insieme!”
Disse Remus prendendo una fetta di torta al limone.
“Era ora!”
Esclamò Ron strizzando un occhio a Harry.
“Ron, dopo colazione dobbiamo andare dal Preside. Vieni con
noi?”
Chiese Hermione gentilmente. Dovevano andare a parlare con Silente del
pasticcio che avevano combinato ed era importante che ci fosse anche
Ron.
“Certo.”
Rispose Ron, capendo immediatamente la ragione della visita al preside.
“Come mai dal Preside?”
Chiese Remus curioso. In quel periodo stavano succedendo un sacco di
cose, una più strana dell’altra. Alla faccia della
tanta agognata tranquillità.
“Ehm.. È una cosa abbastanza delicata. Scusa ma
non posso dirti di più.”
Rispose Hermione vaga, rubandogli un morso di torta.
“Va bene.”
Rispose Remus con un sorriso.
“Sei sicuro Peter?
Chiese per l’ennesima volta il vecchio preside. Avrebbe
rispettato la decisione del ragazzo ma trovava quello che stava
accadendo molto triste.
“Assolutamente si. Non posso sopportare oltre.”
Rispose Peter a testa bassa.
“Va bene, in questo caso contatterò il mio amico.
Potrai continuare gli studi nella scuola che dirige lui in
Francia.”
Rispose Silente rassegnato.
“Grazie mille signore.”
Mormorò Peter lasciando lo studio del preside.
C’è l’aveva fatta, ora doveva solo
andarsene e lasciarsi tutto alle spalle. Una voce lo chiamò,
distraendolo dai suoi pensieri.
“Peter?”
Chiamò Sirius, stupito di vederlo uscire dallo studio di
Silente.
“Sirius che ci fai qui?”
Chiese Peter allibito, notando solo dopo che Sirius aveva in mano la
mappa del malandrino. Doveva averla usata per trovarlo.
“Volevo sapere come stai. Perché eri dal preside e
hai quella faccia?”
Chiese Sirius preoccupato. Peter stava diventando sempre più
strano e questa volta era deciso a sapere che stava accadendo. Non si
sarebbe accontentato di risposte a metà come quelle del
giorno prima. Voleva capire.
“Me ne vado.”
Disse semplicemente Peter.
“Si lo so, lo hai detto stamattina. Peccato, sarebbe stato
bello passare il natale tutti insieme.”
Disse Sirius con un pizzico di malinconia. Quell’anno sarebbe
stato il primo per James da passare di nuovo con il fratello. Sarebbe
stato fantastico stare tutti insieme come una grande famiglia quale si
consideravano l’uno per l’altro.
“No Sirius, non me ne vado per le vacanze. Me ne vado dal
castello. Ho intenzione di trasferirmi in Francia, finire gli studi e
andare oltre oceano.”
Spiegò Peter con calma. Ci aveva pensato a lungo ed era
arrivato alla conclusione che quella era l’unica decisione
possibile. A sentire quelle parole Sirius sbiancò
improvvisamente. Non poteva essere vero, Peter doveva essere impazzito.
“Cosa? Ma sei impazzito?”
Chiese Sirius perdendo la calma. Come poteva andarsene così
all’improvviso? Che ne era stato della loro amicizia, dei
malandrini e di tutto quello che avevano fatto e detto in quei sei anni
e mezzo?
“Si, sono pazzo. Mi sono innamorato di uno dei miei migliori
amici. Ho provato a fare finta di nulla e a convincermi che
è inutile, che per James sarò sempre e solo un
amico e basta ma fa troppo male.”
Disse Peter senza prendere fiato. Lo aveva detto, alla fine lo aveva
detto a qualcuno. Pensava che sfogarsi lo avrebbe fatto sentire meglio
e invece ora stava peggio di prima.
“James? Sei innamorato di James? È..”
Iniziò Sirius senza sapere bene cosa dire.
“È strano? È sbagliato? Sono un essere
orribile? Ti disgusto? Forse si, anzi penso che tu abbia ragione. Per
questo me ne vado e non sentirete più parlare di
me.”
Disse ancora Peter voltando le spalle a Sirius. Non aveva nemmeno il
coraggio di guardarlo in faccia.
“Aspetta, possiamo parlarne tutti insieme come abbiamo sempre
fatto. Trovare una soluzione, un compromesso, qualcosa
dannazione..”
Disse Sirius, cercando di fermare Peter. Non poteva andarsene
così, dannazione era loro amico. Perché non
gliene aveva parlato prima? Come poteva dire una cosa del genere e poi
andarsene.
“Non ci sono soluzioni. Racconta pure la verità
agli altri ma non dire nulla a James. Non voglio che pensi sia colpa
sua e che si senta in colpa. Sono io quello sbagliato non lui. Ora lui
a Lily. Deve essere felice con lei. Ciao Sirius, è stato
bellissimo essere uno dei Malandrini.”
Disse Peter prima di sparire oltre una porta. Sirius
sospirò. Peter se n’era andato, era uscito dalle
loro vite. Sirius guardò nel punto in cui prima
c’era l’amico. Era vuoto, esattamente come quello
che sentiva dentro al suo petto. Sospirò ancora. Crescere
era così dannatamente difficile. Tornò sconsolato
verso la sala comune, chiedendosi cosa avrebbe dovuto dire agli altri.
Non passò molto tempo che tre ragazzi comparvero di fronte
alla porta del vecchio preside. Videro Sirius allontanarsi in
lontananza ma erano troppo occupati. La cosa più importante
da fare era parlare con Silente e risolvere quella terribile situazione.
“Signore? Possiamo entrare?”
Chiese timidamente Harry bussando alla porta del vecchio preside.
“Certo, sembra che ci sia un certo via vai oggi. Tutti volete
parlare con me. Sedetevi pure ragazzi, e ditemi tutto.”
Rispose sorridendo Silente. Sperava che i ragazzi avessero argomenti
più allegri di quelli di Peter Minus anche se sospettava
avessero combinato qualcosa. Quel Harry Potter assomigliava
incredibilmente a suo padre ed aveva anche lo stesso talento naturale
per mettersi nei guai.
“Abbiamo un problema.“
Iniziò Hermione.
“Un grosso problema.”
Gli fece eco Ron.
“Avete cambiato il futuro, non è vero?”
Chiese Silente senza perdere la calma. Alla fine le sue previsioni si
erano dimostrate veritiere.
“Ecco, si. Che possiamo fare? Dice che è troppo
tardi o che possiamo rimediare? Potremmo cancellare la memoria,
no?”
Chiese frenetica Hermione. Si sentiva terribilmente in colpa, ora
più che mai. Era stata lei a combinare quel disastro, dando
retta al suo istinto e non ascoltando la parte più razionale
di sé.
“Purtroppo è pericoloso giocare con il tempo.
Anche cancellando la memoria e rimediando ai vostri errori non
è detto che il futuro non sia in pericolo.“
Spiegò con calma il vecchio preside accarezzandosi la lunga
barba bianca.
“Quindi non c’è più nulla da
fare?”
Chiese Harry incredulo. Non poteva essere vero, Silente aveva sempre
una soluzione per tutto. Non poteva permettere che succedesse una cosa
come quella. Che ne sarebbe stato del piccolo Teddy? Lui era il suo
padrino, avrebbe dovuto proteggerlo e invece aveva lasciato che il
futuro cambiasse e che lui svanisse.
“Beh si. Lasceremo che le cose vadano come vogliono. State
tranquilli, le persone che avete lasciato nel vostro tempo non corrono
nessun pericolo.”
Li rassicurò il preside, intuendo le loro preoccupazioni.
“Come è possibile? Poco fa lei aveva detto che il
futuro era stato cambiato e che non si poteva fare nulla.”
Disse Ron confuso. Perché era così terribilmente
difficile capire cosa volesse dire Silente. Sembrava si divertisse a
parlare per enigmi.
“Diciamo che il futuro che è cambiato non
è lo stesso da cui voi provenite.”
Spiegò meglio il vecchio preside sempre sorridendo.
“Cosa vuole dire signore?”
Chiese Harry.
“Quando Harry è arrivato in questo tempo ho
immaginato che sarebbe potuto succedere qualcosa del genere. Si
trattava di rimanere in un tempo diverso per molto tempo, non solo per
poche ore. Così per evitare danni gravi ho separato i due
tempi.”
Raccontò lui, divertito dalle espressioni spaventate dei
ragazzi.
“Non capisco..”
Disse ancora Ron.
“Io forse si. Ha separato i due tempi nel senso che quello
che facciamo non ha conseguenze sul futuro da cui proveniamo ma su un
altro futuro. “
Disse Hermione guardando Silente in cerca di conferma.
“Esatto, quello che farete qui plasmerà un altro
futuro in cui le cose potranno andare in modo diverso. “
Disse Silente, compiaciuto dalla sua stessa idea.
“Ma quindi noi non potremo più tornare nel nostro
tempo?”
Esclamò Ron inorridito.
“Certo che potrete farlo. Ho fatto in modo che un passaggio
rimanga aperto fino alla fine di quest’anno scolastico per
permettervi di tornare nel vostro tempo. Potrete anche decidere di
rimanere in questo tempo, ma in quel caso poi non potreste tornare mai
più.”
Disse infine Silente guardando i tre ragazzi che sedevano di fronte a
lui. Le loro espressioni erano stupite e confuse. Il vecchio preside li
vedeva guardarsi l’un l’altro e riusciva a intuire
la domande che ricorreva nelle loro menti.
E adesso?
ANGOLO DELL'AUTRICE
grazie mille a
tutti quelli che seguono la mia storia. come vi avevo antocipato ecco
un capitolo intenso, pieno di risposte. finalmente Peter se
n'è
andato (vi giuro che era dal primo capitolo che progettavo di
cacciarlo dalla scuola!) e penso non mancherà a nessuno
(specialmente a me!). in ogni caso ho deciso di mandarlo via
facendogli fare una figura dignitosa e non da cattivo (devo ammettere
che alla fine un po' di pena l'ha fatta anche a me)
ci sono
anche risposte per quanto riguarda il mistero, il caro Silente ha
separato i due tempi. questo vuole dire che Harry & company
saranno liberi di scegliere cosa fare, cosa dire e in che tempo
rimanere senza correre il rischio di fare danni. immagino capiate da
soli che questo sognifica che potrebbe succedere di tutto negli
ultimi capitoli.. XD
grazie mille a chi mi ha lasciato un
commento!
JAILY: grazie mille del commento! XD Lily è stata
influenzata da James!
LADY BLUE: grazie per il commento e non
preoccuparti. anche io ho pochissimo tempo ultimamente e ti capisco
benissimo! del triangolo Ron-Hermione-Remus non dico nulla.. ti
lascio il mistero, senno che gusto c'è? per quanto
riguarda Peter, beh alla fine è stato abbastanza esplicito.
personalmente non adoro questo personaggio, lo trovo molto difficile
da mettere in una storia. non riesco a capirlo e decriverlo bene.
insomma, non mi mancherà di certo! grazie mille per i
complimenti. diciamo che ho una mezza idea degli avvenimenti
più
importanti che ci sono nella storia..XD
SMEMO92: grazie mille per
il commento! in questo capitolo si è parlato poco di
Hermione
e Ron, ma recupererò nel prossimo! peter.. beh spero non ti
abbia deluso la fine che ha fattO!
w sirius e harry e silente!
LYRAPOTTER: grazie mille per il tuo commento, mi fa un sacco piacere
leggerli! spero che il capitolo non ti abbia deluso. alla fine non sono
serviti i cani, visto? per quanto riguarda Remus-Hermione-Ron.. bah..
non dico nulla ma spero che continuerai a seguire per vedere come va.
ti anticipo qualche colpo di scena prima della fine della storia che
riguardarerà questo triangolo! XD
TONKS17: grazie per il commento! spero che questo capitolo ti sia
piaciuto e che continui a seguire la storia! XD
PICCOLA_PUFFOLA: grazie mille per il commento! spero che questo
capitolo ti abbia chiarito ancora di più le idee!