Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: sihu    07/12/2008    6 recensioni
una storia a cavallo tra due tempi che si incontrano, quello dei Malandrini e quello dei nostri eroi. Harry, Ron, Hermione e Ginny si trovano a passare il settimo anno insieme ai Malandrini. il risultato? un continuo susseguirsi di colpi di scena, amori che nascono, gelosie, paranoie e molto altro ancora. DALL'ULTIMO CAPITOLO: “Remus, sei suo padre..” esclamò Ron alla fine. A Sirius e James mancò l’aria mentre Remus impallidì all’improvviso. Lily non poteva credere alle sue orecchie. Remus era padre, ma di chi? Di Harry? Di Teddy forse?
Genere: Commedia, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 28
PUNTO DI ROTTURA


“Non è possibile!”
Esclamò Remus svegliando i compagni di stanza. Sirius mugugnò qualcosa e Harry si mise a sedere guardando Remus con aria interrogativa. Solo Peter non reagì in nessun modo. Sia Sirius che Harry capirono a cosa era dovuta la reazione di Remus: il letto di James era intatto, non era neppure tornato a dormire. La situazione stava diventando decisamente misteriosa e preoccupante. Dove diamine poteva essere finito?
“Sguinzagliamo i fantasmi per cercarlo? Con te aveva funzionato..”
Propose Sirius ricordando quando lui e la Evans lo cercavano per convincerlo a non lasciare il castello. Sembrava fosse successo secoli prima, invece si trattava solo di un paio di mesi. Da quando Stev e i suoi amici erano lì con loro il tempo era volato. Era incredibile che fosse già dicembre. Ne erano anche successe davvero tante, si erano trovati a dover affrontare situazioni strane e preoccupanti. Avevano anche quasi perso James in un’altra dimensione e rischiato che Remus lasciasse la scuola. Sembrava impossibile e invece era tutto vero.
“Giorno Peter!”
Disse Remus cercando di capire se l’amico fosse sveglio oppure No. Sirius la sera prima gli aveva raccontato del loro strano dialogo. Non riusciva a trovare una spiegazione razionale.
“Giorno..”
Rispose lui asciutto senza fare nessun movimento. Rimase immobile nel suo letto, lasciando che le parole degli amici gli scivolassero addosso. Immerso in quei pensieri Remus non si accorse dei rumori che provenivano dalla scale. Ad Harry però non sfuggirono.
“Guarda chi si vede!”
Disse improvvisamente Harry indicando la porta che si era aperta e aveva lasciato entrare niente poco di meno che James. Remus e Sirius si girarono di scatto verso l’amico. Sembrava esausto, aveva delle borse enormi sotto gli occhi ma sprizzava felicità da tutti i pori. Non era la prima volta che James non tornava a dormire ma era la prima che tornava felice come una pasqua. I due si scambiarono un occhiata, per poi alzare le spalle e dedicarsi all’amico scomparso dal giorno prima.
“Ma allora sei ancora vivo!”
Esclamò incredulo Sirius prendendolo in giro. Harry guardava il padre, era al settimo cielo. Che fosse successo qualcosa con Lily? Il moro incrociò le dita.
“Come siete simpatici..”
Li canzonò James, senza perdere il suo sorriso radioso. Niente avrebbe potuto intaccare la sua gioia quel giorno.
“Da quanto si sparisce così a lungo per una punizione?”
Chiese Remus con fare indagatore, guardandolo di traverso per qualche secondo per poi mettersi a ridere. Non riusciva a restare arrabbiato a lungo con James, specie quando quest’ultimo era di ottimo umore. Di recente era molto che non capitava, non poteva rovinare tutto per giocare a fare l’investigatore del mistero.
“Accidenti la punizione!”
Ricordò improvvisamente James.
“Che cosa stai dicendo?”
Chiese Harry senza riuscire a capire. Sirius e Remus avevano la stessa faccia stupita del ragazzo che aveva parlato.
“Ci siamo dimenticati di finire l’ultimo pezzo di aula!”
Spiegò James assumendo un’aria preoccupata. La sera prima era troppo bella per sprecarla a finire di pulire così avevano rimandato ed avevano finito con il dimenticarsene.
“Non ci credo! Si può sapere che avete fatto in tutto questo tempo? Aspetta.. Mi metto comodo così mi racconti meglio!”
Rispose Sirius sistemando meglio i cuscini dietro la sua testa. Era stupito e curioso. Cosa diamine aveva fatto James tutta notte invece che pulire l’aula?
“Ma è tardi, dobbiamo andare a lezione.”
Disse James tetro. Avrebbe dato qualsiasi cosa per almeno un paio d’ore di sonno e per evitare la sgridata del professore di pozioni.
“Non ci credo! Si è dimenticato che oggi iniziano le vacanze di natale. Lo abbiamo perso!”
Disse Sirius guardando incredulo Remus. Oltre ad essere stato disperso tutto quel tempo per una punizione che non aveva nemmeno finito si era anche dimenticato che iniziavano le vacanze. Sirius cominciava ad essere seriamente preoccupato. Harry invece se la rideva alla grande.
“Hai ragione Sirius. Me ne ero dimenticato anche io!”
Rispose Remus lasciando Sirius ancora più incredulo. Anche Remus? Sirius sperò con tutto se stesso che si trattasse di una congiura per prenderlo in giro. Harry guardava la scena senza riuscire a smettere di ridere.
“Non è possibile.. Hermione ti ha proprio fatto andare in vacanza tutti i neuroni, eh?”
Chiese ironico Sirius guardando l’amico arrossire improvvisamente. James ascoltava curioso, fissando sorpreso Remus. Al sentire in nome di Hermione era diventato più rosso dei capelli di Ron.
“Hermione? Mi sono perso qualcosa?”
Chiese James sedendosi sul suo letto. Era stanchissimo e voleva disperatamente dormire qualche ora ma prima voleva capire che era successo tra Hermione e Remus anche se qualche idea l’aveva.
“Se non fossi stato chissà dove tutto questo tempo..”
Disse Harry con un sorriso degno di un malandrino fissando il padre. James si disse che quel ragazzo a volte era in grado di sorprenderlo e di essere quasi più diabolico di Lily.
“Dai raccontatemi tutto o non vi dico nulla.”
Minacciò James guardando i tre amici in cagnesco. Sirius sospirò e riflette un attimo, indeciso da che parte iniziare.
“Hermione e Remus stanno insieme da ieri. Ron non l’ha presa benissimo. Tutto qui.. Tu invece? Dai avanti, racconta tutto!”
Spiegò velocemente Sirius, impaziente di sapere che avesse combinato James. Peter sembrò sussultare nel letto ma gli amici non se ne accorsero.
“Va bene, vediamo.. Da dove comincio? All’inizio abbiamo iniziato a litigare..”
Iniziò a raccontare James.
“Come al solito.”
Gli fece eco Remus sedendosi di fronte a James.
“Poi lei mi ha detto delle cose veramente orribili, mi ha ferito. Così le ho chiesto di andarsene.”
Continuò lui ripensando alle parole grosse che erano volate. Si era sentito davvero ferito da quelle parole.
“Eh lei?”
Chiese Harry impaziente di sapere il resto della storia. Sperava che ci fosse un resto e che il padre non avesse passato tutta notte a vagare per il castello cercando di dimenticare la rossa. Sarebbe stata la fine. Oltre a preoccuparsi della mancata nascita del piccolo Teddy avrebbe dovuto iniziare a preoccuparsi anche della sua.
“Perché non sei tornato da noi.. Sarai stato distrutto..”
Disse Sirius preoccupato. Voleva un bene dell’anima all’amico e il solo pensiero di James ferito e solo lo faceva sentire male.
“Non mi andava di raccontare tutto. Sarei stato peggio. In ogni caso lei è andata via, ma poi lei è tornata.”
Disse James, cercando di spiegare perché non era tornato da loro. Non voleva che Sirius si sentisse ferito o ancora peggio inutile. Era il suo migliore amico, praticamente il suo secondo fratello ma la sera prima aveva davvero bisogno di stare solo.
“Wow, davvero?”
Chiese Remus incredulo. Lily che tornava? Era così strano che la ragazza avesse messo da parte il suo orgoglio, a volte sapeva essere davvero testarda.
“Si, davvero. Mi ha chiesto scusa..”
Disse James lasciando tutti i presenti di sasso.
“Lily Evans che chiede scusa a James Potter?”
Chiese Sirius sconvolto per la notizia. Ne Remus ne Harry riuscirono a dire nulla ma Harry era decisamente al settimo cielo. Era ora!
“Non ci credevo nemmeno io. “
Rispose James sorridendo e lasciandosi cadere sul letto. Era stanchissimo e ora voleva solo dormire un po’.
“E poi? Siete stati via tutta la notte quindi c’è stato per forza un poi..”
Chiese ancora Sirius saltando sul letto per la curiosità.
“Certo che c’è stato ma non ve lo racconto.”
Rispose James esausto. Era davvero distrutto e aveva bisogno di qualche ora di sonno. Avrebbe approfittato del primo giorno di vacanze per recuperare le ore di sonno perse la notte prima.
“Brutto Ramoso che non sei altro..”
Disse Sirius fingendosi offeso.
“Quindi state insieme!”
Esclamò Harry al settimo cielo.
“Bravo Stev! Hai centrato il punto!”
Gli rispose James.
“Era ora, non se ne poteva più!”
Disse Remus, felice di sapere che i giorni delle litigate furiose per i più futili motivi forse erano finiti. Finalmente un po’ di pace, amore e tranquillità. Dopo quei mesi così frenetici ne avevano proprio bisogno.
“Remus ha ragione però io voglio i dettagli!”
Disse Sirius, insistendo per sapere che altro era successo.
“Scordatelo cagnaccio!”
Gli rispose James, ben deciso a non dire nulla al migliore amico almeno per il momento.
“Come scordatelo? E per quale ragione, sentiamo..”
Chiese Sirius saltandogli con poca grazia sulla pancia per costringerlo a raccontare.
“Perché sei pettegolo!”
Rispose James cercando di mettere al tappeto il suo migliore amico.
“Ehy Peter, che hai?”
Chiese Harry, notando che Peter si era tenuto in disparte e fuori dalla conversazione. James a quel tempo doveva essere il suo migliore amico, non doveva ancora averlo tradito. Possibile che non gli importasse nulla del fatto che fosse felice?
“Niente, assolutamente niente. Devo preparare le mie cose.”
Rispose Peter senza guardare in faccia Harry.
“E perché scusa?”
Chiese Remus, intromettendosi nella discussione.
“Torno a casa.”
Disse ancora il ragazzo, mettendo le sue cose nel baule.
“Ma avevi detto che saresti rimasto al castello per le vacanze..”
Gli ricordò Sirius smettendo per qualche secondo di lottare con James. Anche quest’ultimo guardava senza capire la scena. James non sapeva nulla della strana conversazione del giorno prima.
“Ho cambiato idea.”
Disse semplicemente Peter, chiudendo il baule e uscendo dalla stanza. Appena fuori dalla porta si appoggiò alla parete e sospirò. Basta, era il momento di attuare la sua decisione.
Vagò per il castello fino che arrivò di fronte alla porta che stava cercando. Ripensò qualche secondo alla sua decisione e poi si fece coraggio.
“Preside, posso entrare?”
Chiese Peter bussando alla porta dello studio del preside.
“Certo Peter, dimmi pure.”
Rispose il professor Silente con il suo solito tono allegro e caldo.
“Avrei bisogno di parlarle.”
Iniziò titubante il ragazzo.

[nel frattempo, in sala grande]

“Giorno a tutti!”
Disse Ron entrando in sala grande e avvicinandosi al loro solito tavolo. Era appena riuscito a fuggire dall’infermeria. Non aveva nessuna voglia di passare le vacanze di natale a letto.
“Ciao Ron, come stai?”
Chiese Remus in modo gentile facendo posto al rosso.
“Meglio, grazie Remus.”
Rispose Ron con altrettanta gentilezza riuscendo a trattenere tutta la rabbia e la gelosia che covava dentro di lui. La conversazione con Harry, il clima natalizio e la convinzione che la storia con Hermione non sarebbe durata a causa dei danni al futuro lo avevano fatto tornare di buon umore.
“Sbaglio o manca qualcuno?”
Chiese Ron guardandosi intorno e notando che il tavolo era decisamente deserto.
“Peter ha preparato il baule e poi è sparito chissà dove..”
Iniziò Harry pensieroso. Peter non lo convinceva, era troppo strano. Non era un mistero che da quando lo aveva incontrato non gli era stato troppo simpatico ma adesso aveva la sensazione che stesse evitando deliberatamente tutti loro.
“Ma non aveva detto che rimaneva qui?”
Chiese Ron stupito. Quel topastro era un uomo dalle mille sorprese. Che stesse già progettando il tradimento?
“Dice che ha cambiato idea. Non so che gli sta succedendo. Sirius invece sta torturando James per sapere dove è stato tutta notte.”
Continuò Harry sorridendo, la scena che si era parata sotto i loro occhi era davvero comica. Il povero James che cercava di dormire e Sirius che saltellava sul suo letto per sapere tutti i dettagli.
“Alice sta facendo lo stesso con Lily, ma non penso che avrà successo. Lily sembrava molto stanca e assonnata.”
Raccontò Hermione sorridendo anch’essa. Era felice di vedere che Ron non sembrava arrabbiato ne con lei ne con Remus. Per un attimo quando lo aveva visto entrare aveva temuto il peggio.
“Quindi sono tornati alla fine!”
Constatò Ron sorridendo a Harry. Sapeva che era stato in pena per i suoi genitori.
“Si, stamattina. Sembra che si siamo messi insieme!”
Disse Remus prendendo una fetta di torta al limone.
“Era ora!”
Esclamò Ron strizzando un occhio a Harry.
“Ron, dopo colazione dobbiamo andare dal Preside. Vieni con noi?”
Chiese Hermione gentilmente. Dovevano andare a parlare con Silente del pasticcio che avevano combinato ed era importante che ci fosse anche Ron.
“Certo.”
Rispose Ron, capendo immediatamente la ragione della visita al preside.
“Come mai dal Preside?”
Chiese Remus curioso. In quel periodo stavano succedendo un sacco di cose, una più strana dell’altra. Alla faccia della tanta agognata tranquillità.
“Ehm.. È una cosa abbastanza delicata. Scusa ma non posso dirti di più.”
Rispose Hermione vaga, rubandogli un morso di torta.
“Va bene.”
Rispose Remus con un sorriso.

[nell‘ufficio del preside]

“Sei sicuro Peter?
Chiese per l’ennesima volta il vecchio preside. Avrebbe rispettato la decisione del ragazzo ma trovava quello che stava accadendo molto triste.
“Assolutamente si. Non posso sopportare oltre.”
Rispose Peter a testa bassa.
“Va bene, in questo caso contatterò il mio amico. Potrai continuare gli studi nella scuola che dirige lui in Francia.”
Rispose Silente rassegnato.
“Grazie mille signore.”
Mormorò Peter lasciando lo studio del preside. C’è l’aveva fatta, ora doveva solo andarsene e lasciarsi tutto alle spalle. Una voce lo chiamò, distraendolo dai suoi pensieri.
“Peter?”
Chiamò Sirius, stupito di vederlo uscire dallo studio di Silente.
“Sirius che ci fai qui?”
Chiese Peter allibito, notando solo dopo che Sirius aveva in mano la mappa del malandrino. Doveva averla usata per trovarlo.
“Volevo sapere come stai. Perché eri dal preside e hai quella faccia?”
Chiese Sirius preoccupato. Peter stava diventando sempre più strano e questa volta era deciso a sapere che stava accadendo. Non si sarebbe accontentato di risposte a metà come quelle del giorno prima. Voleva capire.
“Me ne vado.”
Disse semplicemente Peter.
“Si lo so, lo hai detto stamattina. Peccato, sarebbe stato bello passare il natale tutti insieme.”
Disse Sirius con un pizzico di malinconia. Quell’anno sarebbe stato il primo per James da passare di nuovo con il fratello. Sarebbe stato fantastico stare tutti insieme come una grande famiglia quale si consideravano l’uno per l’altro.
“No Sirius, non me ne vado per le vacanze. Me ne vado dal castello. Ho intenzione di trasferirmi in Francia, finire gli studi e andare oltre oceano.”
Spiegò Peter con calma. Ci aveva pensato a lungo ed era arrivato alla conclusione che quella era l’unica decisione possibile. A sentire quelle parole Sirius sbiancò improvvisamente. Non poteva essere vero, Peter doveva essere impazzito.
“Cosa? Ma sei impazzito?”
Chiese Sirius perdendo la calma. Come poteva andarsene così all’improvviso? Che ne era stato della loro amicizia, dei malandrini e di tutto quello che avevano fatto e detto in quei sei anni e mezzo?
“Si, sono pazzo. Mi sono innamorato di uno dei miei migliori amici. Ho provato a fare finta di nulla e a convincermi che è inutile, che per James sarò sempre e solo un amico e basta ma fa troppo male.”
Disse Peter senza prendere fiato. Lo aveva detto, alla fine lo aveva detto a qualcuno. Pensava che sfogarsi lo avrebbe fatto sentire meglio e invece ora stava peggio di prima.
“James? Sei innamorato di James? È..”
Iniziò Sirius senza sapere bene cosa dire.
“È strano? È sbagliato? Sono un essere orribile? Ti disgusto? Forse si, anzi penso che tu abbia ragione. Per questo me ne vado e non sentirete più parlare di me.”
Disse ancora Peter voltando le spalle a Sirius. Non aveva nemmeno il coraggio di guardarlo in faccia.
“Aspetta, possiamo parlarne tutti insieme come abbiamo sempre fatto. Trovare una soluzione, un compromesso, qualcosa dannazione..”
Disse Sirius, cercando di fermare Peter. Non poteva andarsene così, dannazione era loro amico. Perché non gliene aveva parlato prima? Come poteva dire una cosa del genere e poi andarsene.
“Non ci sono soluzioni. Racconta pure la verità agli altri ma non dire nulla a James. Non voglio che pensi sia colpa sua e che si senta in colpa. Sono io quello sbagliato non lui. Ora lui a Lily. Deve essere felice con lei. Ciao Sirius, è stato bellissimo essere uno dei Malandrini.”
Disse Peter prima di sparire oltre una porta. Sirius sospirò. Peter se n’era andato, era uscito dalle loro vite. Sirius guardò nel punto in cui prima c’era l’amico. Era vuoto, esattamente come quello che sentiva dentro al suo petto. Sospirò ancora. Crescere era così dannatamente difficile. Tornò sconsolato verso la sala comune, chiedendosi cosa avrebbe dovuto dire agli altri.
Non passò molto tempo che tre ragazzi comparvero di fronte alla porta del vecchio preside. Videro Sirius allontanarsi in lontananza ma erano troppo occupati. La cosa più importante da fare era parlare con Silente e risolvere quella terribile situazione.
“Signore? Possiamo entrare?”
Chiese timidamente Harry bussando alla porta del vecchio preside.
“Certo, sembra che ci sia un certo via vai oggi. Tutti volete parlare con me. Sedetevi pure ragazzi, e ditemi tutto.”
Rispose sorridendo Silente. Sperava che i ragazzi avessero argomenti più allegri di quelli di Peter Minus anche se sospettava avessero combinato qualcosa. Quel Harry Potter assomigliava incredibilmente a suo padre ed aveva anche lo stesso talento naturale per mettersi nei guai.
“Abbiamo un problema.“
Iniziò Hermione.
“Un grosso problema.”
Gli fece eco Ron.
“Avete cambiato il futuro, non è vero?”
Chiese Silente senza perdere la calma. Alla fine le sue previsioni si erano dimostrate veritiere.
“Ecco, si. Che possiamo fare? Dice che è troppo tardi o che possiamo rimediare? Potremmo cancellare la memoria, no?”
Chiese frenetica Hermione. Si sentiva terribilmente in colpa, ora più che mai. Era stata lei a combinare quel disastro, dando retta al suo istinto e non ascoltando la parte più razionale di sé.
“Purtroppo è pericoloso giocare con il tempo. Anche cancellando la memoria e rimediando ai vostri errori non è detto che il futuro non sia in pericolo.“
Spiegò con calma il vecchio preside accarezzandosi la lunga barba bianca.
“Quindi non c’è più nulla da fare?”
Chiese Harry incredulo. Non poteva essere vero, Silente aveva sempre una soluzione per tutto. Non poteva permettere che succedesse una cosa come quella. Che ne sarebbe stato del piccolo Teddy? Lui era il suo padrino, avrebbe dovuto proteggerlo e invece aveva lasciato che il futuro cambiasse e che lui svanisse.
“Beh si. Lasceremo che le cose vadano come vogliono. State tranquilli, le persone che avete lasciato nel vostro tempo non corrono nessun pericolo.”
Li rassicurò il preside, intuendo le loro preoccupazioni.
“Come è possibile? Poco fa lei aveva detto che il futuro era stato cambiato e che non si poteva fare nulla.”
Disse Ron confuso. Perché era così terribilmente difficile capire cosa volesse dire Silente. Sembrava si divertisse a parlare per enigmi.
“Diciamo che il futuro che è cambiato non è lo stesso da cui voi provenite.”
Spiegò meglio il vecchio preside sempre sorridendo.
“Cosa vuole dire signore?”
Chiese Harry.
“Quando Harry è arrivato in questo tempo ho immaginato che sarebbe potuto succedere qualcosa del genere. Si trattava di rimanere in un tempo diverso per molto tempo, non solo per poche ore. Così per evitare danni gravi ho separato i due tempi.”
Raccontò lui, divertito dalle espressioni spaventate dei ragazzi.
“Non capisco..”
Disse ancora Ron.
“Io forse si. Ha separato i due tempi nel senso che quello che facciamo non ha conseguenze sul futuro da cui proveniamo ma su un altro futuro. “
Disse Hermione guardando Silente in cerca di conferma.
“Esatto, quello che farete qui plasmerà un altro futuro in cui le cose potranno andare in modo diverso. “
Disse Silente, compiaciuto dalla sua stessa idea.
“Ma quindi noi non potremo più tornare nel nostro tempo?”
Esclamò Ron inorridito.
“Certo che potrete farlo. Ho fatto in modo che un passaggio rimanga aperto fino alla fine di quest’anno scolastico per permettervi di tornare nel vostro tempo. Potrete anche decidere di rimanere in questo tempo, ma in quel caso poi non potreste tornare mai più.”
Disse infine Silente guardando i tre ragazzi che sedevano di fronte a lui. Le loro espressioni erano stupite e confuse. Il vecchio preside li vedeva guardarsi l’un l’altro e riusciva a intuire la domande che ricorreva nelle loro menti.
E adesso?

ANGOLO DELL'AUTRICE
grazie mille a tutti quelli che seguono la mia storia. come vi avevo antocipato ecco un capitolo intenso, pieno di risposte. finalmente Peter se n'è andato (vi giuro che era dal primo capitolo che progettavo di cacciarlo dalla scuola!) e penso non mancherà a nessuno (specialmente a me!). in ogni caso ho deciso di mandarlo via facendogli fare una figura dignitosa e non da cattivo (devo ammettere che alla fine un po' di pena l'ha fatta anche a me)
ci sono anche risposte per quanto riguarda il mistero, il caro Silente ha separato i due tempi. questo vuole dire che Harry & company saranno liberi di scegliere cosa fare, cosa dire e in che tempo rimanere senza correre il rischio di fare danni. immagino capiate da soli che questo sognifica che potrebbe succedere di tutto negli ultimi capitoli.. XD
grazie mille a chi mi ha lasciato un commento!
JAILY: grazie mille del commento! XD Lily è stata influenzata da James!
LADY BLUE: grazie per il commento e non preoccuparti. anche io ho pochissimo tempo ultimamente e ti capisco benissimo! del triangolo Ron-Hermione-Remus non dico nulla.. ti lascio il mistero, senno che gusto c'è?  per quanto riguarda Peter, beh alla fine è stato abbastanza esplicito. personalmente non adoro questo personaggio, lo trovo molto difficile da mettere in una storia. non riesco a capirlo e decriverlo bene. insomma, non mi mancherà di certo! grazie mille per i complimenti. diciamo che ho una mezza idea degli avvenimenti più importanti che ci sono nella storia..XD
SMEMO92: grazie mille per il commento! in questo capitolo si è parlato poco di Hermione e Ron, ma recupererò nel prossimo! peter.. beh spero non ti abbia deluso la fine che ha fattO!
w sirius e harry e silente!
LYRAPOTTER: grazie mille per il tuo commento, mi fa un sacco piacere leggerli! spero che il capitolo non ti abbia deluso. alla fine non sono serviti i cani, visto? per quanto riguarda Remus-Hermione-Ron.. bah.. non dico nulla ma spero che continuerai a seguire per vedere come va. ti anticipo qualche colpo di scena prima della fine della storia che riguardarerà questo triangolo! XD 
TONKS17: grazie per il commento! spero che questo capitolo ti sia piaciuto e che continui a seguire la storia! XD
PICCOLA_PUFFOLA: grazie mille per il commento! spero che questo capitolo ti abbia chiarito ancora di più le idee!

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: sihu