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Autore: _Giuls17_    22/02/2015    5 recensioni
Katniss e Peeta hanno vinto la guerra e adesso vivono al Dodici, stanno imparando di nuovo a conoscersi e ad amarsi, sanno che ci vorrà del tempo ma finalmente non dovranno più lottare, ma nello stesso tempo, in un luogo sconosciuto, ma in realtà vicino, Tobias scopre un'amara verità: Tris è morta, e tutto il suo mondo con lei.
Un nemico comune, una nuova guerra li faranno incontrare, poichè c'è un Mostro in ognuno di loro, ma solo Tris è stata messa davanti a quella triste realtà.
C2: -Chi sei tu?-
-Il mio nome è Tris. Ti prego non sparare.
C3: -Ti hanno detto il loro nome.-
-Sì, li hanno chiamati Hunger Games.-
C4: Cercò di reprimere l’orrore che provava per se stessa ma non ci riuscì, si odiava per come l’avevano fatta diventare: un mostro.
C6: Ricordo così bene il giorno che ci siamo visti la prima volta, [...], Io non ho dimenticato, Tris.
C8: -Quattro lasciami.-
C10: Scattò in avanti ma prima che potesse afferrarle il corpo sentì un altro ago perforarle la pelle.
C13: -Dove sei stata per tutto questo tempo?- domandò quasi sulla sua bocca.
-Stavo tornando da te.- rispose lei.
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caleb Prior, Christina, Four/Quattro (Tobias), Tris
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Returning to his roots
 
-Signorina Everdeen, è da molto tempo che non la sento e credo che non sia solo per cortesia.-
-Mi conosce davvero bene.- sorrise impercettibilmente e capì che anche lei lo aveva fatto.
-Molto più di quanto crede, cosa succede?-
-Ho trovato una ragazza nel bosco, non posso raccontarle tutta la storia per telefono ma abbiamo urgenza di venire a Capitol.
C'è il rischio di una nuova guerra.-
 
Paylor rimase in silenzio, cercando di valutare la veridicità di quelle parole, ma nonostante tutto si era sempre fidata di Katniss, era grazie a lei che avevano realizzato la pace, grazie a lei il popolo di Panem l'aveva eletta presidente.
-Riuscite a partire subito? Un treno dovrebbe arrivare al Dodici tra mezz'ora.-
-Possiamo farcela.-
-Vi prenoto due cabine, appena arrivate ci vedremo nel mio ufficio.-
-A dopo.-
 
Katniss posò il telefono e chiuse gli occhi, era stata allontanata da Capitol da così tanto tempo che non riuscì ad evitare di rabbrividire al solo pensiero di ritornare in quel luogo, lo stesso luogo dove la Coin aveva fatto uccidere sua sorella.
 
Prim non sono riuscita a salvarti.
 
-Katniss?-
-Partiamo subito, ci aspetta nel suo ufficio appena arriviamo a Capitol.-
-Penso io alle borse.-
Peeta le si avvicinò e le baciò la fronte per poi sparire al piano di sopra.
 
-Anche tu hai i tuoi demoni.- sussurrò Tris.
-Sì, io... Ho salvato molte persone ma il mio unico rimpianto è mia sorella.-
-Anche io non sono riuscita a salvarli.-
-Chi?-
-I miei genitori, si sono sacrificati per salvarmi la vita... Tutto quello che ho fatto, tutto quello che sono diventata lo devo a loro... E credevo che con la mia morte avessi adempiuto al mio compito, credevo che toccasse anche a me la pace, mi sono solo illusa.-
-Perché ti penti di essere viva? Hai un'altra occasione di stare con Tobias, di vivere una vita normale.-
-Katniss, Quattro non tornerà da me.-
-Quattro è Tobias? Perché quel nome?-
-Quando cambiamo fazione, possiamo cambiare nome, io adesso sono Tris, però ti ho anche detto il mio vero nome, lui si è fatto chiamare in quel modo per via delle sue quattro paure.-
-Tu quante ne hai?-
-Sette, ma io le posso sconfiggere.-
-Divergente?-
-Sì.- disse, ridendo.
-Io so qual'è la mia paura, l'ho provato già due volte.-
Tris rimase in silenzio, guardando la ragazza.
-L'arena, sono più che sicura che quella sarebbe la mia unica paura.-
-Tutti abbiamo paura di qualcosa.- commentò soprappensiero.
-Non mi hai detto però perché pensi che lui non ti vorrà più.-
 
-Si sarà innamorato di Christina, la mia migliore amica.-
-Ah.-
Improvvisamente si sentì a disagio, nessuno era mai riuscito a intimidirla, neanche Haymitch durante i primi Hunger Games ma Tris c’era riuscita, anche in più di un occasione e capì che sarebbero potute essere amiche, in un altro contesto.
Erano così simili che le parole tra loro sarebbero state superflue.
 
-Andiamo?-
Peeta chiuse la porta di casa e le condusse verso la stazione, osservò Katniss camminare vicino alla ragazza, tutto sommato anche lui aveva capito che dovevano aiutarla, se l'avessero abbandonata, non se lo sarebbe mai perdonato.
Alzò lo sguardo e notò che il sole era stato totalmente oscurato dalle nuvole, inspirò a fondo l'aria pulita del suo nuovo Distretto.
Arrivarono alla stazione nel momento esatto cui arrivò il treno, e Katniss comunicò gli ordini della Paylor, vennero scortati verso il fondo del vagone, per arrivare ai loro alloggi.
-Questi treni sono così diversi da quelli che avevamo noi.-
-Venivano usati solo da Capitol, per sposare persone, per spostare i tributi e dargli la parvenza che, nonostante fossero stati scelti, potevano vivere una vita diversa, la vita che avevano sempre desiderato.-
-Da noi il treno lo prendono solo gli Intrepidi, anche se siamo abituati a saltarci sopra.-
-Siete abbastanza fuori di testa, voi Intrepidi.-
-Oh sì, Peeta e non hai visto i nostri allenamenti.- rise piano.
 
-Questo è il tuo scompartimento, se vuoi fatta compagnia io posso...-
-No, vorrei restare sola.-
-Tris.-
-Sto... Bene, almeno credo. Quanto dura il viaggio?-
-Solo un paio di ore, se siamo fortunati.-
-Va bene.-
 
Tris mosse la mano a mo’ di saluto e si chiuse la porta alle spalle, dopo il breve rumore, si appoggiò ad essa e si lasciò scivolare, lentamente e sentì nuovamente gli occhi umidi per le lacrime, posò le mani sul viso e si lasciò andare.
 
*
 
Katniss sistemò i capelli in una coda disordinata e si sedette sul letto, avrebbe preferito non lasciarla sola poiché tutti i suoi sensi le stavano urlando che Tris avrebbe potuto commettere qualcosa di stupido.
Qualcosa che l’avrebbe fatta soffrire ancora di più.
 
-Lei si è spezzata.-
La ragazza alzò lo sguardo verso Peeta che stava osservando il panorama dalla finestra del treno in movimento, ed annuì brevemente.
-Tutto quello che le hanno fatto è orribile.-
-Tutto quello che Capitol ha fatto è sempre stato orribile ma adesso, hanno incrementato la dose, se i sostenitori di Snow sono ancora in vita devono aver sicuramente trovato il modo di mettersi in contatto con quelli di Chicago, e credo che sia un miscuglio troppo pericoloso.-
-Più folli che si uniscono, ho come la sensazione che questa guerra sarà dura.-
-Sarà giusto parlare di guerra?- chiese, voltandosi.
-Sì, hai visto i suoi occhi… Lei sa bene, quanto noi, cosa voglia dire lottare, quindi se ne è convinta lo sono anche io.-
-Mi piacerebbe fare qualcosa per lei, io ho avuto te, ed adesso sto meglio ma lei è stata maltrattata per così tanto tempo che sarà difficile.-
-Spero che Tobias possa aiutarla, anche se secondo lei si sarà innamorato della sua migliore amica.-
-Mi ricorda qualcosa.- sussurrò, ironico.
-Anche se non lo avevo capito, io ho sempre amato te.-
-Lo so.-
Katniss si alzò e si avvicinò a lui, lo abbracciò e posò la testa sul suo petto e si lasciò cullare da quel calore che gli era tanto familiare, quel corpo che aveva imparato ad amare in ogni sua sfaccettatura ed increspatura, nelle sue imperfezioni.
-Non lasciamola sola, neanche quando avremo raggiunto Chicago.-
-Mi ha detto di avere cinquanta sfumature di tenebra dentro di sé.-
-Ci si sente così quando perdi il contatto con la realtà, quando sai di non avere più speranze, quando ti rendi conto che non sei più umana.-
-Tutto questo… Lo hai provato anche tu?- domandò, senza guardarlo.
-Sì, ma Gale mi ha salvato.-
 
-Ti amo, Peeta.-
-Ti amo.- sussurrò baciandola in bocca.
 
*
 
Tris appoggiò la fronte al vetro e si lasciò penetrare dal freddo della superficie per calmare il suo animo.
Ancora non riusciva a crederci che era riuscita a scappare, aveva progettato la sua fuga così minuziosamente negli ultimi due anni della sua vita, che non aveva avuto troppe difficoltà, aveva imparato i loro ritmi, i loro turni, aveva studiato i loro comportamenti.
Sapeva tutto e niente.
Chiuse gli occhi e cercò di fermare le lacrime.
Le avevano fatto male, anche adesso riusciva a percepire il dolore, la paura e il terrore scorrerle nelle vene; guardò i suoi polsi e notò ancora il solco dovuto alle catene, si staccò dal vetro e silenziosamente si spogliò, per guardarsi allo specchio.
Osservò la sua immagine riflessa: era pallida e magra, i solchi sulle gambe non si erano ancora chiusi, i graffi sulla pancia come anche i lividi stavano sparendo, si voltò, cercando di guardarsi la schiena e fu li che vide le altre lacerazioni dovute alla frusta che più volte si era abbattuta su di lei.
Cercò di reprimere l’orrore che provava per se stessa ma non ci riuscì, si odiava per come l’avevano fatta diventare: un mostro.
Adesso che era stata messa al corrente dei suoi limiti, sapeva fino a che punto poteva spingersi e non era stato un bene, l’avevano distrutta per costruire un’altra Tris, un’altra ragazza che avesse solo le sue sembianze.
 
-Chi sono io adesso?-
Sentì gli occhi ricolmi di lacrime e li lasciò andare, pensò a Tobias, al dolore che gli aveva provocato e sentì quello stesso dolore, amplificato, nel suo petto. Si colpì più volte con il pugno, provando a farlo smettere ma non ci riuscì e crollò a terra.
 
“Cosa siamo diventate?”
Non lo so, non so più chi sono.
Io mi sono persa…
“Abbiamo persa la strada.”
 
Tris appoggiò il viso a terra e chiuse gli occhi, non sarebbe più riuscita a dormire su un letto, ormai era il pavimento la sua casa.
 
***
 
Quattro rientrò a casa tardi quella sera, accese la luce della sua camera da letto e ci si buttò sopra, aveva bevuto qualche bicchiere, anche se aveva evitato di ubriacarsi come faceva una volta.
Chiuse gli occhi e rilassò la mente, finalmente tutto il suo dolore stava scomparendo, finalmente aveva avuto il coraggio di guardare in faccia la realtà: lei non sarebbe più tornata.
Tris aveva occupato i suoi sogni ogni notte da giorno che era saltata da quel tetto, e da quel momento in poi gli aveva cambiato la vita senza di lei non sarebbe stato l’uomo di adesso, anche se col tempo anche lui aveva smarrito la retta via.
Il dolore però era stato più forte di lui, quasi più bravo e lui si era lasciato andare, ma per la prima volta oggi aveva visto la luce, Christina gli aveva dato una possibilità.
 
“La vuoi davvero cogliere?”
Credo di si, credo di poterlo fare.
“Era la sua migliore amica…”
Ed io il suo ragazzo, ma avrebbe voluto che io fossi felice, non lo pensi anche tu?
“Sì, ha scelto se stessa e non Caleb perché tu saresti riuscito ad andare avanti, a differenza sua, ma forse si sarebbe aspettata un’altra ragazza al tuo fianco.”
Non penso che riuscirò a trovarla.
“In realtà non vuoi, Tobias.”
Io sono Quattro, Tobias è morto quel giorno.
“Certo, me n’ero quasi dimenticato.”
 
Allontanando la voce della sua coscienza dalla testa, cambiò posizione e si lasciò andare al sonno.
 
***
 
-Non la immaginavo così Capitol City.- sussurrò Tris, guardandosi in giro.
-Con il passare del tempo è cambiata molto ma adesso è decisamente più accogliente.-
Katniss avanzò sicura per le strade della città, nonostante non vi fosse più tornata da quel giorno, tutto era impresso nella sua mente, come se fosse stato marchiato dal dolore stesso.
La notte era scesa così velocemente che quasi non se n’era accorta e quando arrivarono davanti alla sede centrale del Governo, nonché residenza di tutti i suoi membri, l’orologio iniziò a segnare le nove.
-Non sarà meglio passare l’indomani?-
-No.-
Entrarono nell’immenso palazzo e Tris rimase leggermente in disparte, non conosceva quel mondo, e in fondo gli faceva paura sapere che poco distante da loro qualcun altro stava lottando.
 
-Signorina Everdeen, il Presidente la sta aspettando.-
-Grazie.-
Li scortarono per qualche corridoio e alla fine si trovarono all’interno di un ufficio, dalle enormi dimensioni ma dall’arredamento semplice, come se quel Presidente cercasse di ricordarsi sempre le sue umili origini.
-Cosa posso fare per voi?- domandò Paylor, quando chiusero la porta.
-Lei è Tris, ed ha qualcosa da dirle…-
Tris avanzò lentamente, e si sedette assieme agli altri sulle poltrone, strinse le mani a pugno ed alzò lo sguardo.
-Vuole sentire la mia storia?-
-Siamo qua per questo.- sussurrò, intimorita da quegli occhi freddi come il ghiaccio.
 


Angolo dell'autrice: Ed eccomi tornata con il secondo aggiornamento della settimana, e sono ancora senza parol: G.R.A.Z.I.E. <4
Le vostre parole mi hanno aiutato tantissimo e sono così felice che la storia vi abbia colpito che in fondo non me lo aspettavo per niente XD 
Tutte le vostre preocuppazioni sono per Christina e Tobias/Quattro, ma io ho deciso, volontariamente perchè sono cattiva, di non anticipare niente su di loro, deve essere una sorpresa :)
Non linciatemi, pleasseeeeeee.
Katniss invece si sta battendo molto per Tris ed anche Peeta ha deciso che quella ragazza merita davvero la loro fiducia, cosa farà la Payrlo? Li aiuterà oppure liquederà la soluzione?
Ci vediamo mercoledì <4

Ed eccovi lo spoiler:


-Gale mi hanno trasformata in un mostro.- sussurrò, cacciando indietro le lacrime, -Per propria natura i Divergenti hanno un diverso modo di vedere le cose, ma io sono sempre diversa, sopravvivo ai Sieri, sconfiggo le paure e loro hanno amplificato tutto questo, hanno fatto a pezzi il mio cuore.-
-Non so tutta la storia, ma sono convinto che una parte di te c’è ancora. Guarda Peeta.-
-Peeta aveva Katniss, io sono sola, neanche Tobias mi vorrà.-
-Ti aiuterò io in caso.-


 
   
 
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