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Autore: Alhena Devon    22/02/2015    3 recensioni
Dalla storia:
-Harry ragazzo mio, non ti posso spiegare niente per ora, non ho tutte le informazioni, e prima di spiegarti quello che ti sta succedendo io preferirei cercare alcune informazioni ma...- continuò il preside - tieni questo e non lo togliere mai mi hai capito?- io annuì e lui mi consegnò un ciondolo, rappresentava due fenici incrociate una rossa scarlatta e una nera.
Quella nera portava una spada con un serpente attorcigliato sulla zampa e quella scarlatta portava tra le zampe un'altra spada con dei rubini incastonati nell'elsa e infine dietro c'era uno strano simbolo, una stella a 8 punte metà bianca e metà nera. Infine mi disse di indossarlo sempre e che lo avrei dovuto avvertire per ogni singola cosa fuori dal normale.
Cos'è che mi nasconde?
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-Mira, Mira è mezzora che ti chiamo mi vuoi dare ascolto e smettere di sbavare!!- ecco la guastafeste di mia sorella
-Che c'è?- rispondo seccata
-Volevo solo chiederti di venire con me a fare un giro, ma vedo che sei impegnata- disse con aria maliziosa
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Questa è la mia prima ff è spero che possiate aiutarmi e l'unico modo per aiutarmi è RECENSIRE (è un'ordine)
Buona Lettura
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, James/Lily
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Diagon Alley

(parte 1)



Pov Mira
Fui svegliata grazie ad un leggero battere alla porta.
 Qualcuno bussava e io non avevo proprio voglia di alzarmi.
 Una voce. Ma che diceva?
 Mi stava chiamando.
 Uffa! Volevo rimanere a poltrire nel letto ripensando al sogno di ieri sera.
 ALT!! Non era un sogno era la verità, lui… Harry… mi… AVEVA BACIATA!
 No, era impossibile! Sicuramente la mia mente bacata mi aveva giocato un brutto scherzo... sì, era andata sicuramente così.
«Mira alzati è pronta le colazione» mi urlò Hermione esasperata.
«Sì arrivo, dammi un minuto… tu scendi, ti raggiungo dopo» dissi io affannata.
«Ok ma muoviti dobbiamo andare a Diagon Alley dopo colazione» e così dicendo si allontanò.
 Diagon Alley, finalmente sarei entrata nel mondo magico, e poi IO.ERO.UNA.STREGA!
 Ero entusiasta e felice quando scesi per la colazione.
 Indossavo dei jeans che mi calzavano a pennello e una felpa bianca che mi stava un po’ larga con delle converse nere e i miei capelli mossi raccolti in una coda alta.
 Appena entrai notai che quasi tutti erano già pronti e stavano finendo di mangiare.
 La Signora Weasley mi venne incontro con un sorriso enorme e indicandomi un posto libero accanto ai gemelli.
«Allora trascorsa bene la tua prima notte a Grimmauld Place?» mi chiese Fred con un sorriso.
«Meravigliosamente» risposi arrossendo un pochino in zona gota. Menomale che ero chinata sul mio piatto e non se ne accorse.
«Allora streghetta pronta a entrare nel Mondo Magico?» mi domandò George.
«Ragazzi ora basta, lasciatela mangiare» li riproverò la Signora Weasley passando in quel momento dietro di noi con un mattarello in mano.
 Per il resto andò tutto bene, i gemelli chiacchieravano e ridevano, io alcune volte mi intromettevo nei loro discorsi e altre volte chiacchieravo con Hermione e Ron.
 Erano tutti molto simpatici (tranne “Ginevra-antipatica-oca” ovviamente) e cordiali.
Ma una cosa mancava o meglio una persona: Harry.
«Sentite ragazzi ma dov’è Harry?» chiesi rivolta a Ron ed Hermione.
I due si guardarono preoccupati per poi rispondermi con un semplice:
«Sta male, oggi non potrà venire purtroppo» mi risposero.
Sentivo il cuore battere per la preoccupazione.
Batteva troppo, troppo forte.
Basta mi dovevo calmare, sicuramente aveva solo l’influenza o robe così.
«Ragazzi su muovetevi dobbiamo andare» gridò la Signora Weasley.
Mi risvegliai dai miei pensieri e mi incamminai verso l’uscita.
Sarei andata a Diagon Alley
Ero una strega.
Harry sarebbe sicuramente guarito e io dovevo tirarmi su di morale.
 
 


 
Diagon Alley era magnifica, le strade affollate, bambini allegri che correvano da una parte all’altra, venditori che invitavano la gente ad entrare urlando offerte e sconti.
«Ok ragazzi prima andiamo alla Gringott poi io, Ron, Hermione e Mira andremo a comprare il necessario per Mira e i nuovi libri, voi invece andrete a comprare il resto.» disse la Signora Weasley.
Ci incamminammo per la via fino ad arrivare davanti ad un edificio bianco che brillava al sole: la Gringott.
Davanti all’edificio ci aspettava l’uomo più vecchio e strambo che io avessi mai visto, indossava una veste blu con delle stelline e un cappello a punta ricoperto di lune.
Ci avvicinammo e la Signora Weasley lo salutò calorosamente ma con una specie di rispetto impetuoso che cercava di nascondere.
«Salve preside non credevamo di ritrovarla qui» dissero in coro i gemelli.
Ecco chi era: occhi azzurri, barba lunga, stravagante e maledettamente potente… Albus Silente.
«Salve ragazzi, in realtà ero venuto qua per la Signorina White- cominciò con un sorriso -Spero che non le dispiaccia fare un paio di acquisti con questo povero vecchio e poi magari ritornare con i suoi amici» disse rivolto a me.
«No, non mi dispiace Signore» gli risposi io.
«Benissimo, allora andiamo, arrivederci ragazzi miei» disse e si incamminò verso l’interno dell’edificio con me al seguito.
«Signore di che voleva parlare?» chiesi io curiosa
«Le vorrei raccontare la verità sulle sue origini, vede ho fatto delle ricerche e ho scoperto molte cose interessanti; inoltre ho chiesto al direttore della banca una stanza per poter parlare ecco perché della mia venuta» mi rispose serio.
Entrammo dentro una stanza poco illuminata con una grande scrivania piena di fogli e di fronte ad essa tre comode poltrone nere.
Le pareti erano interamente di pietra e il pavimento di marmo nero.
«Salve Signorina, sono onorato di riceverla, prego si accomodi» disse una voce grottesca dalla scrivania.
Per poco non urlai, seduto sulla poltrona dietro la scrivania c’era una creatura bassa e tozza: se non ricordavo male era un goblin.
Con passo incerto andai a sedermi e quasi mi venne un infarto, seduto sulla sedia c’era Harry, era uno spettacolo mozzafiato!
I capelli neri gli ricadevano morbidamente sulla fronte e sul collo immobili ma sembrava che il vento li stesse muovendo come onde nel mare, gli occhi verde smeraldo brillavano come mai prima d’ora ed erano esaltati dall’assenza degli occhiali, indossava dei pantaloni attillati che gli fasciavano le gambe leggermente muscolose, una camicia bianca che risaltava la pelle leggermente abbronzata.
Per poco non svenni, mi sedei incerta sulla sedia accanto alla sua e Silente si accomodò su quella alla mia destra.
Ripresami dallo sgomento iniziale mi voltai verso il Preside con sguardo interrogativo.
«Non preoccuparti cara a breve ti verrà spiegata ogni cosa» mi disse tranquillamente con una faccia da nonno comprensivo.
Mi misi comoda e aspettai che tutta la confusione nel mio povero cervello riuscisse finalmente a trovare un po’ d’ordine.
   
 
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