-
K-K-Kitt… - mormorò lei spiazzata
Avvertì
la stretta intorno alle sue spalle farsi più energica e un vago senso di
solitudine. Era il sogno della sua vita, era lui che le stava dicendo qualcosa
che desiderava da sempre, ma perché così all’improvviso?
-
Ti prego, non mi
lasciare anche tu… almeno per il momento, resta con me
Provò
tante cose in quell’attimo e poi si sentì involontariamente sorridere mentre la
mano accarezzava appena quella che la stringeva
-
Sì, resterò –
sussurrò piano come il battito d’ali di una farfalla
-
Sul serio? –
Chris sembrava incredulo, si voltò verso di lui scorgendo i suoi occhi
brillare, lui la afferrò per la vita e la fece volteggiare lì attorno mentre
lei, ridendo felice gli posava appena le mani sulle spalle; quando la lasciò
andare l’afferrò al volo, stringendole la vita e posando la testa nell’incavo
del collo, lasciando che lei gli cingesse il capo visto che i suoi piedini
ancora toccavano a malapena terra.
-
Gardis – mormorò
lui contro i suoi capelli – dovrebbero proibire a due persone di mettere al
mondo qualcuno speciale come te, lo sai? Sei in grado di capire quanto sei
pericolosa per le persone? Mi hai reso così felice che se il cuore non mi scoppierò
nel petto vivrò altri cent’anni!
E
d’impulso la baciò e lei non ebbe neppure il tempo di chiudere gli occhi come
aveva visto fare così tante volte nei vecchi film, ma solo concentrarsi sulla
miriade di sensazioni che lui stava scatenando dentro di lei.
-
Perché? – chiese
all’improvviso lei avvicinandogli le labbra all’orecchio – perché così
all’improvviso?
Lui
chinò il capo, quasi con imbarazzo
-
Ho ascoltato una
storia, questa sera, una storia molto triste di un amore infelice. Beh, non
voglio fare la fine di quelle due persone, voglio che almeno tu sappia cosa sei
davvero per me, dentro di me. Voglio che tu sappia che, anche quando non sei
con me, anche quando non ci sarai, anche quando io dovrò partire e andare via,
il mio cuore ti apparterrà per sempre. Abbine buona cura.
-
Partirai? Che
significa? – Gardis era preoccupata
-
Alla fine
dell’anno scolastico tornerò in Ungheria, ci sono delle faccende molto
importanti di cui devo occuparmi e… mia madre non sta bene, devo pensare a lei.
Gli
occhi le si riempirono di lacrime.
-
Non ti chiederò
di venire, devi pensare a studiare, studia e divertiti, vivi una bella vita. Ma
fino ad allora… ti prego, resta con me. – lei lo strinse dolcemente
-
Tu non capisci
proprio niente. Dopo tutti questi anni passati con te, dopo tutto il tempo che
siamo rimasti assieme, che io ti guardavo e mi mandavi in deliquio con
un’occhiata, mi scioglievo con un tuo gesto e arrossivo ogni volta che mi
sorridevi, è mai possibile che tu non ti sia mai accorto di quello che provo
per te? Era così difficile vedere che ero innamorata di te?
-
Tu?
-
Già, io… e per
quanto riguarda il futuro… - fece una pausa, prima o poi i segreti sarebbero
venuti a galla. Ora più che mai voleva indagare sulla sua famiglia, sapeva che
era quella la risposta a tutti i suoi problemi e alle sue domande. Ma ancora
più difficile sarebbe stato confessargli che, effettivamente, lei era la Sohryu con cui aveva parlato, colei che gli aveva
raccontato la storia lacrimevole dell’amore impossibile tra Rago
e Dresda. Certo Rago non si era preoccupata di
informarla della decisione di lui se amarla, odiarla o ignorarla, avrebbe
dovuto aspettare di andare a dormire, ma… non credeva che sarebbe arrivato a
tanto e… non aveva il coraggio di dirgli la verità, lui non era pronto era
troppo presto. – vedremo quando non sarà più futuro, ma ormai un presente,
d’accordo?
-
D’accordo. Fino a
giugno.
-
Fino a giugno. –
e senza più trattenersi gli lanciò le braccia al collo esultante. Aveva cinque
mesi per convincerlo, cinque mesi per dirgli la verità, indagare e scoprire le
sue, di verità. Per una volta proprio lei che era sempre stata fatalista si
ritrovava fiduciosa verso il futuro.
E,
anche se rossa di vergogna, anche se ingenua, gli posò le labbra sulle sue e lo
baciò.
* * *
-
Gardis! Gardis!
Rudiger
arrivò correndo
-
Ehm, scusate… -
divenne tutto rosso quando vide che la sorella di Leonard e Chris erano
abbracciati romanticamente sulla panchina. Si trovava al bivio della sua vita:
l’amore o i soldi? No, molto peggio… interrompere o meno il quadretto che per
due anni aveva sognato di creare?
-
Cosa c’è?
Beh,
qualcuno aveva pensato a risolvere il problema per lui, questa si chiamava
fortuna. Al momento due paia di occhi lo stavano fissando, avrebbe fatto meglio
a trovare una via di fuga nel caso il suo racconto sulle disperazioni di Karen
non avesse riscosso molto successo. Non aveva mai visto la collera di Kitt e
non ci teneva a scoprirla quel giorno, quella di Gardis però lo preoccupava
molto di più.
-
Ehm… - si toccò
un ricciolo biondo – K-Karen sta avendo una specie di
crisi isterica e Potter è l’unico che riesce a farla ragionare…
-
UnicA – precisò la bionda
-
No, non Hestia, Jacob!
-
Jacob?! Che
c’entra Jacob?
-
Senti non ne ho
idea, ma Karen minaccia di gettarsi da una finestra e anche se lui mi ha
assicurato che non glielo lascerà fare io non mi fido. Ha chiesto di te, quindi
per piacere vai su e impedisci che si getti dalla Torre
Gardis
e Kitt si scambiarono un’occhiata, non le andava di rovinare l’unico momento di
romanticismo che fosse riuscita a strappare a Christopher solo perché Karen
aveva le paturnie, ma… beh, una vita valeva quanto un incontro sotto la luna?
-
Va’ da lei… -
Chris le diede una pacca sulle spalle e le sorrise
Lei
gli annuì, grata che comprendesse l’affetto che la legava a Karen così come a
tutti i suoi amici, poi si incamminò verso la portafinestra.
Rudiger
si fermò un istante di più, s’inchinò appena con riconoscenza e poi corse verso
di lei che lo stava aspettando.
Rimase
sulla panchina a inspirare l’aria fredda della sera, sorridendo alla luna così
cara alla piccola Malfoy.
* * *
Percorrendo
le scale a velocità sostenuta la bionda puntò dritta verso la sua stanza dove
fuori era ancora accampato un capannello di gente preoccupata che si guardava
stranita. In un angolo del corridoio, accanto alla pendola, stavano Ciel e suo
fratello, lui sfoggiava un’aria seria e le braccia conserte mentre la mora si
stava nervosamente tormentando i cordoncini del vestito e aveva già distrutto
un foglietto di carta; lanciò loro un’occhiata e si diresse verso l’uscio.
Se
avesse detto chi era, probabilmente Karen avrebbe aperto la porta, ma Karen si
era presa la libertà di nascondersi nella sua stanza ed era giusto che lei
mostrasse che lì dentro comandava ancora lei, così estrasse la bacchetta e con
un incantesimo sbloccò la serratura davanti agli occhi sbigottiti di un paio di
sorelle Longbottom, mentre l’espressione imbronciata
dello Slytherin si trasformava in un tirato ghigno
orgoglioso.
Difesa
del territorio, poi dicevano dei leoni di Super Quark… le femmine sono sempre possessive
nei confronti delle proprie cose care, citò a menadito Leonard.
La
porta comunque venne subito richiusa alle sue spalle senza che nessuno
riuscisse a sbirciare all’interno. Rudiger sospirò e
andò a sistemarsi accanto alla cugina maggiore e ad uno dei suoi migliori
amici.
-
Gardis era con
Chris? – gli domandò Leonard, un assenso e a quel punto, senza un’altra parola,
lasciò il gruppetto e se ne tornò di sotto: Black
aveva mantenuto la sua promessa, non gli dispiaceva quel suo nuovo modo da
padrone del mondo. Magari potevano andare a farsi una bevuta insieme a quel
punto, era curioso di vedere fino a che punto si sarebbe spinto “Kitt”.
* * *
-
Ora spiegatemi
cosa sta succedendo qui – il suo tono era più bellicoso di quel che si sarebbe
aspettata a vedere due dei suoi migliori amici abbracciati sul letto davanti ad
un romantico caminetto acceso.
-
Noi ci vediamo
domani – si affrettò a dire Jack allontanandosi, risistemando le lenti rettangolari
e uscire – ciao Gardis – aggiunse poi portandosi via il manico di scopa con cui
era entrato dalla finestra.
Karen
ristette con gli occhi bassi e il volto arrossato sulle morbide coperte della
padrona della stanza che, nel frattempo, aspettava una spiegazioni degna di
questo nome circa la sua presenza in camera sua, ma soprattutto a proposito dei
suoi capelli.
-
Ho capito il mio
sbaglio – annunciò risoluta la ragazza seduta, un tic istintivo la portò a
cercare uno dei suoi boccoli biondi, ma non lo trovò: ormai i suoi capelli
erano troppo corti per quel genere di trastulli: abbassò le mani, doveva
proseguire da sola adesso.
-
Bene, sono felice
per te
-
E ho deciso di
darci un taglio con il passato, per questo mi sono tagliata i capelli – Gardis
annuì – Jacob mi ha aiutata – aggiunse
-
Non si può certo
dire che Jack abbia un futuro come coiffeur, ma ha fatto un lavoro abbastanza
ben fatto, ad ogni modo quando andremo ad Hogsmead ti
poterò da un parrucchiere serio
-
Oh, non è il caso
-
Karen… - il suo
tono era intransigente
-
D’accordo – e
sospirò sconfitta.
-
Come è successo?
-
Beh… Leonard… e
Ciel mi hanno detto tutto. All’inizio sono scappata piangente, ho fatto
preoccupare così tanta gente… ma vedevo solo il tradimento di mia sorella,
quando sono stata io a fare le cose senza curarmi di quello che c’era intorno.
Probabilmente se avessi fatto attenzione mi sarei accorta già da allora di
quello che c’era tra loro, ma o ero troppo cieca o non volevo vedere
-
Sì, è vero
-
Tu lo sapevi?
-
No, l’ho saputo
dopo, ma Leonard ha sempre avuto un debole per tua sorella… - gli occhi della Longbottom si abbassarono
-
Lo so, ero gelosa
proprio di questa preferenza che le accordava tra le tante, anche perché sapevo
che Ciel non era mai stata… con lui… a letto intendo – aggiunse imbarazzata –
inconsciamente sapevo che lei era particolare per lui… avrei dovuto darti retta
-
Come al solito
-
Già, come al
solito. Ma sbagliare per una cosa che si è scelto di fare è diverso, questa è
stata la mia prima decisione importante.
Gardis
non poté che invidiarla, la sua prima decisione importante risaliva a più di
dieci anni prima ed era decisamente più drastica di qualche lacrimuccia.
Ovviamente Karen ci stava male proprio perché si trattava di sua sorella e non
una delle tante, ma addirittura la sua preferita, però… ciò non toglieva che
ciò tra cui era stata costretta a scegliere lei andasse ben al di là dei
problemi di cuore e avesse ripercussioni su tutta la sua vita.
* * *
Christopher
rimase seduto sulla panca di pietra del giardino guardando il cielo trapuntato
di blu e di nero che sembrava una coltre di velluto disseminata di piccoli
brillanti, sospirò senza sapere neppure lui perché, ma non desiderò di tornare
all’interno dove, di sicuro, sarebbe stato assillato dai pressanti problemi
degli studenti, da gente che aveva fatto indigestione e altri che si erano
ubriacati, da qualcuno che aveva ben pensato che l’occasione fosse adatta per
gli scherzi, dalla mancanza di asparagi e ripieni sul tavolo dei buffet, da una
miriade di piccolezze che per quella sera voleva davvero scrollarsi di dosso,
egoisticamente.
Dal
folto dei cespugli dietro di lui udì un fruscio e dei passi e quando si voltò
la figura dello studente russo, quello con il viso da bambola che gli aveva
lasciato il suo biglietto da visita in tasca senza che se ne accorgesse, lo
fissò, si domandò cosa ci facesse lì dietro, soprattutto visto che l’aveva
visto dirigersi direttamente nella direzione opposta.
Lo
sconosciuto si avvicinò facendogli un gesto con la mano, poi si sedette accanto
a lui e allentò il nodo che stringeva la camicia del suo costume tipico; Kitt
lo guardò con solidarietà visto che, dopo la partenza di Gardis, si era
completamente allentato il cravattino.
Ci
fu un attimo di silenzio denso e teso, il ragazzo di Drumstrang
se ne rimase sulle sue a guardare le luci della sala da ballo, Christopher
quelle del cielo.
Aveva
paura a domandargli chi fosse per davvero perché aveva imparato che tutto
quello che aveva a che fare con qualcosa di sconosciuto portava guai e al
momento lui non ne aveva bisogno, si accontentava di quelli che aveva già.
-
Chi sei
veramente? – sputò alla fine piuttosto controvoglia per rompere il silenzio,
l’altro gli sorrise allungandogli la mano
-
Fjodor Andreevic – disse con
semplicità, come se fosse davvero una persona normale – o Astaro,
se preferisci
Il
moro gliela strinse piuttosto scettico
-
Astaro?
-
È il mio vero
nome
-
E l’altro?
-
Una copertura
come un’altra
-
E come mai
conosci Rago? – quella, rifletté il Ravenclaw, era la prima volta che parlava seriamente della
Regina dei Demoni.
-
Non avrai
seriamente creduto che Lark fosse il suo unico
fratello – sghignazzò come se fosse un’ovvietà senza dare peso alle proprie
parole, come se avesse detto “il mio gelato preferito è cocco e malaga”.
-
Tu sei… suo…
fratello?
-
Credo che sia
così che voi lo chiamate, no? Brat da noi, fratello… vero?
-
Sì – rispose lui
rispolverando il suo russo. - Allora tu eri “fratello” di Rago?
-
Eravamo quattro
fratelli, Rago era l’unica femmina e l’unica demone
-
Quattro?! –
esclamò stupito - E tu?
-
Vampiro – rispose
con nonchalance, come probabilmente avrebbe fatto anche Leonard – come Lark
-
Allora c’era un
altro fratello, incontrerò anche lui?
-
Eskale è morto diversi secoli fa.
-
Mi dispiace
-
Sì, dovrebbe, è
stato un tuo antenato ad ucciderlo – Kitt si sentì mortificato – ad ogni modo
eravamo tutti e quattro figli importanti. Nostro padre era Andrekasi,
re dei demoni, - raccontò parlando del suo passato senza motivo - nostra madre Theanu, regina dei vampiri. La nostra discendenza ci
conferiva poteri enormi, ma solo Rago era dotata
della quasi immortalità
-
Per questo sul biglietto
è scritto Andreevic?
-
Sì. Lei
probabilmente non ti ha parlato di loro, Rago ne
parla poco perché quella puttana della sua matrigna non ne ha mai tollerato il
nome nel palazzo e Rago, quale futura regina, è stata
costretta a vivere in quel posto orribile.
-
Di chi, scusa?
-
Di nostra madre e
nostro padre. Andrekasi tradì più e più volte sua
moglie, ma credo che fosse cosa normale visto il tipo che era. Fu Rago stessa a mandarla a morte. Andrekasi
amava molto sua cugina Theanu e aveva la coscienza
pulita perché non c’era sangue a dividerli, lei non ne possedeva; il loro primo
figlio, Lark, nacque vampiro, esattamente come i tre
seguenti: Eskale ed io, poi finalmente mia madre si
rese conto di quanto davvero Andrekasi fosse
innamorato di lei: nacque Rago.
-
Le eri molto
affezionato?
-
Moltissimo.
-
Mi dispiace
-
No, per questo
non è colpa tua. Rago ha deciso della sua vita, ha
fatto le sue scelte e io le rispetto. Ha fatto soffrire anche te. Rago era una persona forte, sono solo orgoglioso di essere
nato dai suoi stessi genitori, di avere qualcosa che mi leghi ancora a lei.
All’inizio non approvavo ciò che aveva fatto, diede a Lark
l’Anima Azzurra e quando Lark morì e mi pregò di
prenderla io perché ero stato quello a lei più vicino, la sbolognai ad Eskale e gli rovinai la vita. Per molti secoli me ne sono
disinteressato, poi, quando mi dissero che la persona che aveva ingerito
l’Anima Azzurra era riuscita a dominare lo spirito della mia sorellina, partii
per vedere con i miei occhi, non riuscivo davvero a crederci.
-
Hai incontrato
questa persona?
-
Sì
-
Chi è? – Astaro lo guardò con superiorità, possibile che non avesse
il minimo sospetto? O quel tipo era incredibilmente imbecille o non voleva
vedere. O…
-
Non sta a me
dirlo, lo devi scoprire da solo… ma mi è stato detto quello che Rago davvero sente per me e per te
-
Per me?
-
Non sei forse il Byakko?
-
Così dice lei
-
Bene, te lo
confermo anche io.
Gli
occhi dello sconosciuto si posarono nei suoi, blu come la notte sopra di loro e
Chirstopher si accorse che erano rossi come il sangue
e i suoi capelli erano diventati improvvisamente bianchi
-
Questo è il mio
vero aspetto, ma non avere paura, i miei occhi sono rossi anche se non sono a
caccia
-
Cosa intendi?
-
Sono vampiro da
molto più tempo di quelli che tu conosci, come Evangeline…
la mia mutazione è realizzata del tutto
-
Conosci la prof?
-
Era l’amante di
mio fratello Eskale; lei non lo sa, ma lui non fu
ucciso per una guerra territoriale, era un Black
quello che lo ammazzò, era un Byakko, per questo ci
riuscì facilmente, e voleva distruggere l’ossidiana azzurra di mia sorella. Evangeline conosceva mio fratello come “Edmund”.
-
Non ne sapevo
niente
-
Neppure lei, ma
la storia si sta perdendo e qualcuno deve mantenerne memoria
-
Senti, ma tu… hai
conosciuto… Dresda? – un’altra fitta, ogni volta quel nome gli faceva un
effetto strano
-
Sì – la risposta
pareva piuttosto vaga – eri un tipo che mi dava davvero sui nervi, ma
probabilmente perché eri così legato a mia sorella e avevi troppe ragazze
intorno… vampire, demoni, arcimaghe, capisci? Lei ci pativa e a me non stava
bene – spiegò con un tono che gli ricordò Leonard - Stavi sempre a fare
qualcosa che non dovevi. Come tutti i Black. Ma so
che tu non lo sei. – sì, aveva le stesse movenze, forse era una caratteristica
dei vampiri…
Kitt
fece una faccia indignata: com’era possibile che due emeriti sconosciuti
riuscissero a dire su due piedi che non era un Black
a dispetto del cognome che portava?
-
E ho un debito
nei tuoi confronti. – aggiunse poi
-
Un… debito?
Astaro
mise una mano in tasca e quando la estrasse nel palmo aveva un ciondolo. Aveva
una forma piuttosto semplice e rappresentava una luna capovolta.
-
Quando mia
sorella elaborò quel piano maledetto che distrusse il suo popolo, tenne alla
larga Dresda; pensava che se lo avesse visto le sue motivazioni avrebbero
vacillato e non sarebbe riuscita a portarlo a termine. Lui non riusciva a
farsene una ragione, così un giorno venisti da me e mi chiesi come favore di
darle questo; - nella mano gli mise un medaglione con il ciondolo - devi sapere
che la luna era il simbolo della Casata dell’Ovest, della Stirpe degli
Arcimaghi, Dresda però, essendosi sempre sentito differente dagli altri suoi
simili per i suoi occhi e i suoi poteri, lo cambiò e fece in modo che le punte
della mezzaluna fossero rivolte verso il basso, quasi come se fosse stato un
bastardo, un diverso, forse perché lo era davvero. Era l’oggetto più caro che
avesse. Io però tradii la sua fiducia, Rago non ebbe
mai questo ciondolo e la storia sappiamo entrambi che è finita in maniera molto
più tragica, tanto che le conseguenze sono ancora sotto i nostri occhi.
Credo sia giunto il momento di rendertelo, apparteneva
ad un Byakko e a lui tornerà, io non incontrerò di nuovo
Rago, quindi dallo alla persona che ami, che sia lei
o un’altra ragazza non importa più.
Kitt
lo prese tra le dita e lo fissò qualche istante, aveva un’aria stranamente
familiare, come se avesse sempre avuto qualcosa del genere sotto gli occhi.
Lo
legò al collo e ringraziò Astaro, lui gli rivolse un
sorriso che, però, gli mise i brividi visto che le zanne acuminate erano
spuntate agli angoli della bocca, la stessa sensazione di quando aveva scoperto
che anche Leonard lo era.
Un
momento…
Si
voltò verso di lui
-
Tu… io conosco un
altro vampiro, si chiama Leonard e… lo… conosci?- Astaro
ghignò
-
Bravo ragazzo,
cattivo vampiro – rispose semplicemente
-
Perché?
-
Se Gardis fosse
stata mia sorella… stai sicuro che non saresti vissuto fino all’indomani
mattina – Chris arrossì, evidentemente era a conoscenza dell’episodio del
corridoio
-
Immagino che tu
non ti nutra di animali come lui
-
Già, io
appartengo alla vecchia scuola, sono nato vampiro al tempo che esistevano
ancora i demoni e che nutrirsi di esseri umani non era peccato. Uccidere non mi
fa grande effetto, è la mia natura, sono un predatore.
-
Capisco
-
Hai paura? – gli
domandò con un sussurro il ragazzo dai capelli bianchi
Il
moro mosse la testa senza sapere se stava annuendo o negando, sentì solo un
risolino.
-
Sai, dopo tanto tempo
mi stupisce che tu non mi abbia ancora riconosciuto…
-
Se intendi per i
ricordi di Dresda, Rago mi ha detto che…
-
Non mi riferisco
a storia così passata. Parlo di quando ho abitato a casa tua.
-
Tu eri… quella
persona?
-
Non mi avevi
riconosciuto?
-
No… cioè…
-
Un bambino solo
nella vita e due fagotti, due pesi sulle spalle. E un vampiro che gli risparmia
la vita pur sapendo già da allora chi tu fossi
-
Tu sapevi che ero
il… Byakko?
-
Sì
-
E perché non mi
hai ucciso? Io avrei potuto ammazzare di nuovo Rago e
farla soffrire
-
Chi lo sa, forse
anche io sono un cattivo vampiro. Ma ho provato pietà per te e per quei
bambini…
Chris
distolse lo sguardo
-
Perché Rago non è venuta a cercarmi allora? Dopotutto se tu lo
sapevi…
-
Rago non era ancora nata – rispose
-
Come sarebbe?
Ma
Astaro si stava già avviando lontano senza guardarsi
indietro e, stranamente, riuscì a leggere uno strano senso di solitudine in
quelle spalle. Doveva essere difficile vivere tutto quel tempo senza il
conforto di una persona cara, dopo aver visto morire la propria famiglia, i
propri fratelli e aver seguito con disperazione le decisioni della propria
sorella, quasi folle per amore, e la sua condanna ad una esistenza di perpetua
rinascita finchè il Byakko
non l’avesse di nuovo accettata.
Sospirò
e, quando riaprì gli occhi la sagoma era scomparsa, vide Leonard appoggiato
alla ringhiera del portico e lo raggiunse.
-
Leonard, tu sai
che a scuola ci sono altri vampiri oltre a te? – il maggiore dei Malfoy gli
rivolse un sorriso di superiorità e un ghigno made-in-malfoy
-
Certo, c’è la
prof Evangeline e…
-
Conosci un certo Astaro? – il biondo smise un secondo di bere
-
Astaro come il fratello di Rago? –
chiese allusivo, il nome di Rago faceva un effetto
buffo sulla tranquillità mentale del Caposcuola dei corvi, mandava
letteralmente a rotoli il suo equilibrio e questo gli piaceva
-
Astaro IL fratello di Rago
-
Toh, è a scuola
anche lui? – aggiunse come se fosse una cosa normale
-
Lo conosci?
-
Sì
-
E Gardis? – il
biondo fece un secondo di silenzio
-
Sì, si può dire
di sì. Da molto tempo – e sorrise. – Chris – aggiunse poi – domani te la
porterò via tutto il pomeriggio, vorrei che venisse a Malfoy Manor come testimone del contratto di fidanzamento. Non ti
offendi, vero?
-
Perché dovrei?
-
Lasciatelo dire,
dovresti… - gli occhi dorati di Leonard gli dicevano che sapeva cosa era
successo là fuori con sua sorella, o che almeno lo intuisse.
-
Adesso cosa fa?
-
Credo che stia di
sopra a mettere a posto il solito casino…
* * *
Era
il primo pomeriggio e Malfoy Manor era avvolto nella
quiete dell’inverno, infagottato in una spessa e morbida coltre di neve candida
e riscaldato da una batteria di camini che andava a pieno regime.
In
uno dei salotti cinque persone si stavano fissando con diffidenza.
Nel
divano di sinistra i coniugi Longbottom stavano passando
con aria spaesata lo sguardo sui dipinti alle pareti, come se li vedessero per
la prima volta.
Nel
divano di destra i coniugi Malfoy stavano avendo invece un alterco telepatico
su cosa farne del figlio maggiore.
Per
finire nella poltrona a capotavola del grazioso tavolino da tè, Gardis stava
attaccando un pasticcino glassato con apparente indifferenza nella speranza di
allentare la tensione.
Mission impossibile…
uffa, almeno ci fosse stato Tom Cruise…
I
suoi genitori erano piuttosto a disagio, lo si capiva subito, soprattutto
perché quella era stata un’idea di Leonard; i genitori di Ciel parevano esserlo
ancora di più perché non si sarebbero mai aspettati un’unione del genere e
avevano appena ricordato che il loto futuro genero era nientemeno che un
vampiro di stirpe; c’erano inoltre una valanga di informazioni secondarie su
cui i quattro genitori si stavano soffermando da circa mezz’ora. Irrilevanti
dettagli per perdere tempo e fare della burocrazia i fondamenti della vita:
incredibile, si reggevano su colonne di autentica carta straccia!
-
Allora il primo
figlio si chiamerà… ehm… Edward?
Il
Ministro della Magia Neville Longbottom lo disse
quasi sottovoce, inutile aggiungere che era arrossito e che il sudore gli
colava copioso dalla fronte.
Non
immaginava di certo che la sua primogenita e amatissima figlia Ciel alla fine
della scuola sarebbe volata tra le braccia spalancate di un altro uomo (o
vampiro), che aveva già programmato i nomi per i figli e che il futuro marito
era nientemeno che il figlio di Draco ed Hermione.
Ottimi
rapporti, certissimo, brave persone, lui era un Auror
della sezione speciale addirittura, ma COSI’ PRESTO?!
Anche
lui faticava a vedere le sue bambine come delle signorine, ormai, forse stava
davvero invecchiando…
-
Uhm… già…
Questo
era Draco che stava pensando non solo alla
chiacchierata con gli ospiti, ma anche a quella che avrebbe fatto il prima
possibile con il suo primogenito che, dall’oggi al domani, si era presentato a
casa con una fidanzata ufficiale e un contratto firmato; lui ed Hermione non ne avevano avuto bisogno, il pancione di lei
era più che sufficiente, a quel tempo, e intanto i coniugi Granger
non avrebbero neppure saputo cos’era un simile foglio. Insomma, si erano
sposati in quattro e quattr’otto senza troppi problemi. Leonard però era
estremamente fiscale su certe cose… non era un male, ma a volte neppure un
bene. Insomma, aveva preso troppo da sua moglie.
Tra
sé e sé non capiva di che avesse da lamentarsi col figlio… era stato così
fiscale e preciso, nessun problema… che diamine gli dava così fastidio?
-
Voi però certo
sapete che sarà estremamente difficile per loro due avere dei bambini… -
intervenne Hermione che si sentì in dovere di
ricordare il fatto che le coppie miste a volte fossero sterili
-
Se non avremo dei
nipoti noi, con sette figlie… - rispose Daphne
ridacchiando. Lei e la “signora Malfoy” erano grandi amiche fin dai tempi di
scuola, quindi pareva un po’ strano che non ci fosse la solita atmosfera dei tè
pomeridiani assieme a Ginny e, alle volte, anche Pansy.
-
Sì, ehm,
certo… - Hermione
nascose il suo imbarazzo dietro una tazza di limoges
con bucaneve azzurrini
Gardis
controllò l’orologio con la mezzaluna, le avevano detto di venire a
testimoniare che Leonard non aveva violentato, minacciato costretto o
quant’altro Ciel, ma l’unica cosa che stava facendo era rimpinzarsi di dolci,
come minimo tornata a scuola non sarebbe più entrata nei suoi abiti.
Se
riusciva a finire presto poteva anche godersi il pomeriggio coi suoi amici, ma
se i genitori di Ciel decidevano di andare avanti a leggere quelle note con una
lentezza esasperante avrebbero fatto notte e addio divertimento!
A
che diamine serviva che ci fosse anche lei? Aveva apposto la sua svolazzante
firma Malfoy su tutti i fogli necessari, la sua presenza era oltremodo noiosa.
Un
elfo arrivò e sostituì il cabaret quasi vuoto con un altro colmo di leccornie,
così non andava proprio, si appuntò mentalmente di farsi pagare da Leonard un
guardaroba nuovo per rimpiazzare quello che non avrebbe più potuto mettere.
Daphne si
coccolò il pancione di sette mesi, un’altra femmina, quando finalmente sarebbe
riuscita a fare un maschio? C’erano già troppe Longbottom
in giro…
Hermione
non aveva avuto figli dopo di lei, le avevano detto che sarebbe stato molto
pericoloso: a giudicare dai primi due risultati, forse era da considerarsi un
bene.
Di
certo il nonno e la nonna avrebbero gioito e stappato champagne per una
settimana a sentire che Leonard era ufficialmente fidanzato con la figlia del
ministro della magia. Purosangue. Dettaglio irrilevante per i genitori di lei o
di lui, ma fondamentale per i futuri nonni visto che con una nuora mezzosangue
non volevano rimescolare troppo il sangue dei Malfoy.
Agitare
con cura.
* * *
Spazio autrice: ciao a tutti! Eccoci al ventitreesimo capitolo, wow,
non mi pare vero che siamo così avanti, devo sbrigarmi a scrivere il finale o
non farò in tempo e arriverò con l’acqua alla gola agli ultimi capitoli.
Dunque
dunque dunque… protagonista
di questo chappy è Astaro,
il fratellino di Rago.
Avete
colto i dettagli significativi? Su, ho dato anche l’aiutino, ve ne sarete senz’altro
accorti, c’è una cosa che è evidentissima, non credo sia il caso di
andare a spulciare cosa.
Beh,
non è che ci sia molto da dire, credo di aver esaurito i commenti qui, non c’è
necessità di particolari spiegazioni, vi ringrazio tantissimo per tutte le
belle mail e recensioni che mi mandate, mi fa davvero molto piacere quindi
scrivetemi presto e, mi raccomando: COMMENTATE!!!
Ciao
ciao e un bacione! Nyssa
Giulia Malfoy: ciao! Sono contenta che le tue manie omicide nei
confronti di Kitt siano passate, che farei sennò senza il mio protagonista? Beh,
mi auguro che anche questo capitolo 23 ti piaccia, aspetto di sapere quindi
lasciami una tua recensione, ciao! Nyssa
Kri87: ma certo che ti aspettavo! Oh mamma, divinità forse è un po’ eccessivo…
eleggimi tra gli autori pazzoidi e vedrai che io sarò felice senza andare a
disturbare gli abitanti del Cielo...
Ad
ogni modo, anche una mia amica una volta mi aveva detto che il soprannome Kitt
dà un’idea differente di quello che dà Chris e di questo sono molto contenta,
accentua un po’ questo duplice modo di fare del nostro ravenclaw,
quindi sono felice che trasmetta ciò, rende bene, grazie per avermelo detto!
Ehehe,
per quanto riguarda lo schiaffo, che razza di amore è se non c’è un po’ di
furia in mezzo? Kitt e Gardis non fanno le scintille di Draco
ed Herm, ma l’amore è l’amore e brucia, in senso
letterale e non.
Sulla
politica di casa Longbottom ci ho pensato parecchio perché
alla fine “papà” è il cucciolo di casa, lui che è così svampito è coccolato da
tutti, esattamente come Karen, solo che poi si scopre essere meno idiota di
quel che si crede (eh già), mi fa piacere che approvi, la coppia Neville/Daphne non è molto famosa né supportata, ma a me piace, sta
bene quando una persona bella come Daphne si innamora
di qualcuno apparentemente insignificante come Neville, è bello scrivere di un
amore che non è tutto: “lui, bellissimo, affascinante, prestante, lei
slanciata, bionda, da paura!”, Neville non è certo un adone…è un po’ più umano
e mi piace giocare con l’umanità dei personaggi.
Se
mai deciderai di fare un calendario con i personaggi di HP avvertimi che sarò
la tua prima cliente! Lo voglio anche io! (l’autrice è un po’ pazza, vuole un
calendario con i suoi stessi personaggi, come se non fosse stata lei a
descriverli così =P).
Ad
ogni modo ogni tanto è bello vedere Kitt non solo come uno schiavo degli
incidenti di hogwarts, ma con le sue idee e la sua
virilità.
In
verità la storia delle Relazioni e di questa è molto intrecciata, nel senso che
questa storia doveva essere vissuta da Draco ed Herm, ma poi ci ho ripensato, non mi ci piacevano in questi
ruoli, così ho cambiato e l’ho fatta fare ai loro figli, non sono pentita, in
effetti rende molto di più, anche se i sequel sono sempre i sequel e perdono
rispetto ai genitori, io non riesco mai a leggerli, mi fanno troppa nostalgia!
Mi
farebbe piacerissimo scrivere qualche mail con te e
leggere la tua storia, quindi ti manderò un mp o, se
mi dimentico perché sono cotta come un prosciutto, mandamelo tu! Noi ci
risentiamo al prossimo capitolo, spero di leggere presto una tua recensione,
sono curiosa di sapere che cosa ne pensi di questo nuovo aggiornamento, ciao e un
bacione grandissimo! Nyssa
Killkenny: non dirmi che anche tu sei un fan della Black Lady! Ti prego, scrivi quella storia che vengo subito
a leggerla! Adoro
Lord Martiya: come si dice “è come sentirsi dire da Satana che si è
un po’ troppo peccatori”…
Sono
felice che il capitolo 22 ti sia piaciuto, in effetti era davvero l’ora che
quel benedetto ragazzo si desse una mossa, ad ogni modo non sai la fatica per
aspettare a scrivere quella scena, praticamente la pensavo già dal primo
capitolo! Beh, spero davvero che approverai anche questo chappy
23, io aspetto il tuo commento, ciao e a presto! Nyssa
DragonSlave: il mio trucco è costruire una storia e ricamarci
sopra, nel senso, fare un albero schematico bello chiaro e poi cominciare a
tracciare linee a caso, le parentele vengono fuori come funghi, parola mia! Beh,
non è proprio così, ma alla fine i miei alberi lo sembrano davvero!
Per
quanto riguarda la mia idea femminista (e io lo sono convintamente),
penso che la miglior idea la renda la canzone di Rex Harrison del film “My fair lady”, quando si domanda perché Eliza
è scappata di casa, ecco, penso che una donna sia proprio così, solo che gli
uomini non sono poi i santi che dipinge lui. Insomma, il musical è il vademecum
della vita societaria.
Mi
ha fatto contenta sapere che Fjodor ispira sentimenti
diversi, in effetti è un personaggio che avevo delineato poco, anche se in
questo capitolo parla di più e spiega chi è, senz’altro non dice tutto e si fa
gli affari suoi nell’ombra, è uno che non c’entra col gruppo grosso, vive per
conto suo. Però si scopre qualcosa su di lui e sulla sua vita. In effetti ci
avevi preso, non era proprio Lark, ma quasi…
Ammetto
che scrivere quella scena è stato difficilissimo, mi ero imposta così a lungo
di non lasciar trapelare i sentimenti di Kitt che scriverli è stato difficile
quanto per lui esprimerli (e qui è tutto dire), in effetti è così introverso
che non sapevo bene cosa fargli dire, qualsiasi cosa sarebbe stata troppo, per
fortuna il compromesso è andato bene e alla fine non ha svelato troppo alla
nostra scettica Gardis che non sa mai che pesci pigliare, poveretta.
Sono
contenta che il capitolo 22 abbia riscosso la tua approvazione, spero che sarà
lo stesso anche con questo e, ovviamente, mi auguro che anche la storia
continui a piacerti quindi aspetto curiosa e trepidante la tua prossima
recensione! Ciao e un bacione grandissimo, Nyssa
Lisanna Baston: in
effetti mi sembrava davvero che Hesta e Karen
stessero passando un po’ troppo in secondo piano quando poi mi serviranno
decisamente di più… e poi sempre Gardis non va bene, ok che lei è un
personaggio dalle mille problematiche, ma niente rende bene le sfaccettature
come tre persone come loro, Hestia l’adoro
letteralmente, Karen è un po’ piagnucolona, ma sta crescendo, l’avevo detto che
doveva trovare la sua strada nella vita e decidere che fare di se stessa, non
poteva rimanersene a fare la bambina in eterno è l’avrei ammazzata con le mie
mani ^_^
Sono
felice che il romanticismo della dichiarazione di Kitt ti sia piaciuto e mi ha
fatto piacere sapere che il personaggio di Fjodor ti
abbia incuriosito, come vedi in questo chappy 23 si
risolvono anche alcuni misteri su di lui.
Spero
davvero che ti piaccia, aspetto di sapere! Ciao e a prestissimo, un bacio! Nyssa
Vavva: mi sa che le fan del calendari ode “Del colore dell’ametista”
stanno aumentando, se mi decido a farne uno prometto di metterlo a disposizione
^:^
In
effetti il titolo l’ho preso da là, non ho letto quel libro, cerco di farmi
meno male possibile con le letture che mi intristiscono, però era riferito al
fatto che Kitt ci ha messo davvero una vita e si è deciso solo alla fine del
capitolo, come se si fosse ricordato all’improvviso che doveva farlo… Gardis
gli manda a rotoli l’orologio biologico, ammettiamolo, comincia a pensare non
con la testa ma con un’altra parte del suo corpo ^_^
Ehehe,
alcuni dei problemi su Astaro (o Fjodor)
si risolvono in questo capitolo dove finalmente si scopre chi è e che cosa ci
fa in giro per Hogwarts.
Per
quanto riguarda i capelli di Karen, è dispiaciuto anche a me perché erano
davvero bellissimi, però era da fare (come dicono nei Promessi Sposi). Anche io
avevo i capelli lunghi e tagliarli è stata una vera prova di coraggio, ma in
effetti è come cambiare un po’ anche della propria anima e Karen aveva bisogno
di cambiare molto di sé stessa.
Hehe, il
triangolo Jack=>Gardis=>Kitt
era facilmente intuibile dal fatto che Jack fosse parecchio geloso e che
arrossisse sempre, però Jack è proprio il tipo che si innamorerebbe di una come
Gardis, ammettiamolo, anche se Karen è la sua controparte ideale…
Sono
felice che l’atmosfera dolce-amara abbia reso bene e mi fa piacere di essere
riuscita a riprendere l’idea che ti eri fatta della scena, è bello soddisfare
le aspettative, specie senza conoscerle… Kitt si è deciso a fare il Black e Gardis
Spero
che gli elementi ci mettano ancora un po’ a quadrare sennò la storia diventerà
una vera noia! Nel frattempo mi auguro davvero che anche questo capitolo 23 con
il mistero di Astaro ti piaccia, aspetto di leggere
presto la tua recensione, ciao e un bacione! Nyssa
_Nana_: sono felicissima di essere riuscita a rendere bene l’idea
di come ti eri immaginata una dichiarazione tra Gardis e Kitt, è brutto quando
ci si fa un’idea e poi l’autore la realizzi in maniera completamente
differente, ci si sente un po’ delusi e traditi… sono contenta che non sia
stato così!
Eh,
Karen aveva davvero bisogno di darci un taglio con quello che era stata fin’ora,
fondamentalmente una bambina viziata, adesso è finalmente se stessa e se dovevo
sacrificare i suoi capelli, beh… tanto ricrescono, no?
Mi
ha fatto molto piacere leggere la tua recensione, spero che anche questo nuovo
aggiornamento con i misteri legati a Fjodor riscuota
successo, anche se forse è troppo sperare come il precedente perché non è
altrettanto toccante e profondo… nel frattempo ti mando un bacio e aspetto la
tua recensione! Ciao e a presto, Nyssa
Ginny 28: eh, ogni tanto ci vuole qualche battuta fuori luogo
per lasciare un po’ andare la tensione, in genere è un compito che tocca a Rudiger o a Gardis, però sono contenta che abbia calzato anche
la scena di Leonard e Kitt. Mi auguro che ti piaccia anche questo 23° capitolo,
ciao e a prestissimo! Io aspetto la tua recensione, Nyssa
Whateverhappened: non ho letto il dottor Zivago,
ma se mi dici che c’entra allora ti prendo in parola! Non sono molto ferrata di
storia e letteratura russa, è mia mamma la vera esperta…
Eh…
Fjodor non è proprio il discendente di Lark, ma quasi perché in realtà è suo fratello… e il fatte
che Gardis imprechi è perché non si aspettava di vederlo lì, lei lo ha
riconosciuto subito tramite i ricordi di Rago, ma lui
non sa bene come trattare quella ragazza, dopotutto è riuscita a soggiogare l’anima
di Rago!
In
effetti Gardis potrebbe anche dirglielo, ma dato che non si fida allora non
glielo vuole dire, inoltre pensa che sia meglio per lui non coinvolgerlo. Inoltre
quella simpaticona di Rago, sempre lei, ovviamente se
l’è sognato di dirle che Kitt l’ama profondamente, per questo è cascata così
dalle nuvole e gli ha detto che non doveva baciarla senza sentimenti… lo so, ho
fatto il mio solito polpettone di misteri e sentimenti, tra un po’ vado a fare
concorrenza a Via col vento.
Sì
sì, anche io penso che Jack sia perfetto con Karen,
sono due persone che caratterialmente si potrebbero trovare meravigliosamente
insieme mentre Hestia e Jeff… beh, su di loro parlerò
ancora, non ho certo esaurito l’argomento lì!
Spero
davvero che il nuovo capitolo ti sia piaciuto lo stesso, aspetto curiosa la tua
recensione a proposito della storia di Fjodor e degli
sviluppi che abbiamo avuto.
Ciao
a presto e un bacione grandissimo! Nyssa
Akiko: evviva! Tra le mie e le tue conoscenze di russo non
facciamo mezza frase! Yeah! Io credo che senza il
traduttore automatico di Google morirei, non conosco neppure l’alfabeto!
Ehm…
buongiooooorno. Riprendiamoci, non è il caso che
cominci a dare di matto già all’inizio della risposta (che si prospetta lunghetta, ehehehe).
Eh…
mi sa che tu vedi Kitt troppo bravo ragazzo, non lasciarti condizionare dalla
facciata, Kitt sa bere e fumare come si richiede da un vero Black
e… beh, c’è dell’altro, ma se lo dico adesso che fine fa la mia storia?
Comunque
è risaputo che i personaggi delle mie storie hanno sempre vita breve, guarda Draco, sarà morto per overdose di nicotina tra le Relazioni
e Amore selvatico, ‘sto ragazzo sta sempre a fumare! Poi pensa un po’ che c’aveva
pure le crisi di astinenza dallo stare con una dona… non ho ancora capitolo se
la colpa è mia o dei personaggi che mi condizionano, e dire che io sono pure
astemia…
Una
volta mi ricordavo dove avevo preso spunto per le sorelle Longbottom,
peccato che tra una cosa e l’altra me lo sia dimenticato =P in effetti possono
assomigliare alle sorelle sirenette, belle e ficcanaso proprio come loro ^_^
…e
comunque non volevo dire “Gardis ha sempre ragione”, ma “L’AUTRICE ha sempre
ragione” mhahahahaha, dopotutto sono io che faccio la
legge nelle mie fic, no? (ora mi arriva uno schiantesimo da qualcuno dei miei personaggi).
Per
il film western il titolo è “mezzogiorno e mezzo di fuoco”, sono una fan di Mel
Brooks, mi piacciono i suoi film, muoio sempre dalle risate… tranquilla, reggo
bene l’umorismo macabro del genere, il mio prof di informatica mi diceva sempre
“E’ importante trovare un buon lavoro in una città dove l’unica industria che
tira è quella delle pompe funebri”, so che ogni volta si spargeva una freddura
per la classe da rimanerci ghiacciati., non è che anche te sei un’informatica,
vero?
Kitt
e Gardis sono veramente due stupidi, come dicono jack e Karen (che non sono da
meno), hanno troppo orgoglio e/o troppa paura… hanno ragione. I loro film
mentali però mi riescono bene, che fic sarebbe senza
qualche bella pista? Mo io che scrivo allora? Quelle sono le uniche cose che mi
riescono alla perfezione…
Ad
ogni modo, sono lusingata dalla tua recensione, spero davvero che ti piaccia
anche questo nuovo aggiornamento, ciao ciao e un
bacione grandissimissimo! Nyssa