Era la mattina
degli esami. Lily si alzò e cercò di calmarsi.
Pensò che presto sarebbe scesa
giù con Gea e questo la consolò leggermente, ma
il pensiero che James non
avrebbe affrontato i M.A.G.O la demoralizzò in partenza.
La comunicazione
era arrivata qualche giorno prima. James era stato chiamato dal preside
che gli
aveva detto che con la sua media partecipare agli esami era quasi
impossibile
ma che conoscendolo avrebbe fatto un’eccezione visto
l’intelligenza che aveva.
Era stato proprio
il giovane Potter a rifiutare. James aveva detto che preferiva rimanere
ad
Hogwarts ancora un anno e prepararsi per bene per gli esami piuttosto
che
uscire dalla scuola con una sufficienza regalata e non meritata.
Ovviamente la
notizia aveva lasciato tutti senza parole e sia Harry che Ginny avevano
cercato
di fargli cambiare idea, ma conoscendo James alla fine avevano
rinunciato.
E così
adesso
Lily stava per affrontare gli esami.
Gea stava per
affrontare gli esami.
Scorpius stava
per affrontare gli esami…
Lily
respirò profondamente
e scese in sala grande che era stata preparata per
l’occasione, i tavoli erano
spariti e al loro posto erano comparsi dei banchi. Toccava prima agli
studenti
del quinto anno affrontare gli esami, poi nel pomeriggio sarebbe stato
il turno
di quelli del settimo anno e poi, il giorno dopo, a casa per le
vacanze.
Pensare alle vacanze impauriva Lily più degli stessi esami,
la sua storia con
Scorpius aveva qualcosa di strano e la lontananza la
spaventava…
- Lily, dobbiamo
andare- Gea strinse la mano di Lily ed entrò nella sala
grande. Era agitata.
Pensare agli esami che Tobias non avrebbe mai fatto, ai momenti che si
era
perso l’aveva tenuta sveglia tutta la notte, tuttavia si fece
forza ed entrò
nella stanza.
Vide il preside
che li guardava entrare e prendere posto poi con un colpo di bacchetta
chiuse
le porte della sala e fece comparire il compito sopra ogni banco.
- Potete
iniziare- Gea e Lily trassero un respiro profondo e si immersero
nell’esame.
- Wow, pensavo
peggio…- Erano passate tre ore da quando avevano iniziato il
test e le due
giovani grifondoro stavano uscendo per prendere una boccata
d’aria. Lily
avrebbe voluto vedere Scorpius ma sapeva che era impossibile, meno di
venti
minuti dopo sarebbero iniziati gli scritti del settimo anno e loro
avrebbero
avuto la pratica…
Stanca e
sconsolata Lily si lasciò cadere sull’erba seguita
da Gea.
Scorpius vide la
rossa lontano sul prato e sentì un tuffo al cuore. Lui
l’amava ne era certo ma
qualcosa si era rotto dentro di lui. Sapeva che non sarebbe stato
possibile
continuare la loro storia al di fuori di Hogwarts. Non avrebbe fatto
bene ne a
lui ne tantomeno a Lily. Combattendo l’impulso di avvicinarsi
si voltò e si
avviò in sala grande per gli esami. Chiunque
l’avesse visto avrebbe pensato che
era in ansia per gli esami, ma era quello che sarebbe venuto dopo a
spaventarlo…
- Lily Potter!-
la voce del commissario esterno la fece sobbalzare. Si alzò
dalla sedia in cui
era sprofondata aspettando il suo turno e sorrise
cortese all’auror che l’avrebbe
valutata e ai suoi professori.
- Bene signorina
Potter, suo padre molti anni fa si è distinto in questi
esami evocando un
patronus esemplare per uno studente della sua età, sarebbe
così gentile da
togliermi la curiosità se è una dote di
famiglia…-
Lily lo
guardò
sicura e pensando al ballo di capodanno pronunciò le parole
“expecto patronus”
subito una fiotto di luce argentata uscì dalla sua bacchetta
e, poco dopo, la
nebbia si trasformò in un fantastico felino. Sicuro di se
come Lily, ma
affascinante e ipnotizzante. L’auror affascinato
scoppiò in un fragoroso
applauso che riportò Lily alla realtà
ricordandole tutte le incertezze che
aveva visto nel volto di Scorpius e la morte di Tobias. Si
sentì sprofondare in
un baratro nero e senza via d’uscita, ma non voleva cedere.
Con uno sforzo
enorme e senza ascoltare i professori Lily si aggrappò con
tutta la forza
possibile ai ricordi più belli che aveva con Scorpius, Gea e
la sua famiglia e
piano piano sentì il velo disfarsi e rivide la luce.
Quando
uscì dalla
sala era ancora scossa. Sapeva che dopo il patronus i professori ci
erano
andati calmi con lei, e ne era felice, ma doveva stendersi.
Passò accanto ai
ragazzi che ancora aspettavano di fare l’esame e raggiunse
Gea che era salita
in camera.
- Gea andiamo?-
Lily guardò la sua amici insicura, era la cena per
festeggiare la fine della
scuola, ma non era sicura che Gea ne avesse voglia, anche se
ultimamente stava
reagendo bene.
- Arrivo, siamo
in ritardo, James ci ucciderà…-
Lily sorrise
pensando a quanto suo fratello fosse speciale e aprì la
porta per lasciare
passare Gea.
-Alla fine ce
l’avete fatta!- James sorrise a Gea e la prese per le
spalle.- Andiamo!-
Erano nella sala.
Urla di gioia, festoni colorati, ragazzi seduti nei tavoli sbagliati
ansiosi di
passare gli ultimi momenti con i loro amici erano lo scenario di quella
sera.
Lily si sentiva un po’ fuori posto, tutta quella
felicità non le sembrava
appropriata e sapeva che anche Gea si sentiva come lei. La vedeva
sforzarsi di
sorridere alle battute ma sapeva che dentro di sé era
distrutta. Non c’era
bisogno che glielo dicesse, lo leggeva nei suoi occhi tuttavia stava
lì,
aspettando che il dolore passasse e che tornasse la
felicità. Era forte Gea,
anche troppo, ma di una forza instabile…
- Scusate- Gea si
alzò e uscì dalla sala. James fece per alzarsi ma
Lily fu più veloce
- vado io-
Seguì Gea
allontanarsi dalla fasta il più possibile e poi la
chiamò…
- Gea, aspettami-
- Lily, scusa.
Torna di là, ti ho rovinato la festa non volevo…-
- Figurati, anche
io non ce la facevo più…-
- Domani torniamo
a casa…- per la prima volta Gea parlava con qualcuno delle
sue paure per
l’estate
- Sarà
più facile
usciti di qui…dimenticare sarà più
semplice. E poi io ci sarò sempre. Puoi
venire a casa mia quando ti pare e lo sai che io non aspetto che un
segnale per
potermi trasferire da te e abbandonare per un po’ James e
Albus-
- La mia casa
è
sempre aperta…-
- Anche la mia
Gea. Non te lo scordare, io ci sarò sempre per
te…-
- Grazie-
Era finita la
scuola. Stavano per partire. Lily credeva di impazzire. Non trovava
più
nessuno, Albus era chissà dove a fare chissà
cosa, James e Gea non si vedevano
e questo rendeva la rossa nervosissima e in più non vedeva
Scorpius da nessuna
parte. Quello la stava letteralmente uccidendo. Aveva bisogno del suo
calore e
dei suoi baci e lui era sparito. Aveva bisogno di qualcuno a cui
confidare
quello che stava succedendo tra Gea e suo fratello, anche se non sapeva
cosa
fosse esattamente, e lui non c’era. Voleva
urlare. Aveva bisogno di trovarlo, ma non ci riusciva. Decise
che era
meglio iniziare a preparare le valigie e così si chiude in
camera. Quando finì
portò il baule insieme agli altri, convinta di aver perso
tempo ma con un
rapito sguardo all’orologio capì che non ci aveva
messo neanche un’ora. Accidenti
alla sua efficienza. Si girò più nervosa che mai
quando sentì la voce che tanto
amava.
- Lily, vieni.-
wow. La voce di Scorpius era seria e tesa, i suoi occhi, che
generalmente
cercavano quelli di Lily erano abbassati e socchiusi, non le prese
neanche la
mano per condurla dove voleva lui.
Si fermarono in
una stanza.
- Cosa
c’è?- Lily
aveva la voce rotta, qualcosa le diceva che non sarebbe stato niente di
bello…
- Dobbiamo
parlare.- la tipica frase. Scorpius non voleva usarla. Aveva pensato a
cosa
dirle ma non aveva mai trovato qualcosa di giusto, ma adesso non poteva
più
rimandare. Anche se avrebbe voluto…ma sapeva che non poteva
- Lily io ti amo,
lo sai, ma non possiamo più continuare.-
Niente. Lily
avrebbe pensato di sentire qualcosa dentro di se, il rumore del suo
cuore
spezzato e la pesantezza di quelle parole. Invece niente. Era talmente
scioccata, incredula che non gli arrivava niente. Sentiva i suoi
respiri e,
anche se non lo guardava, sapeva che Scorpius la stava osservando ma
non
sentiva niente. Ne dolore ne voglia di piangere. Vuoto. Inutile,freddo
e
raccapricciante vuoto.
- Lily, tu sei
fantastica, non ti ho mai meritata…-
- Stai zitto.-
Lily non riusciva a capire perché continuasse a parlare.
Aveva detto quello che
voleva dire, perché non se ne andava? Perché non
veniva inghiottito dalla
nebbia che aveva inghiottito tutto?
Perché?
Fu in quel
momento preciso che sentì quello che sarebbe dovuto arrivare
in precedenza.
Sentì il rumore di qualcosa che cade, si spacca in mille
pezzi. Tanti piccolo
pezzettini impossibili da raccogliere ma affilati e pericoloso. Poi
sentì un
velo caldo sugli occhi e seppe che stava per piangere. Non voleva farlo
davanti
a lui, a quel essere mostruosamente bello ma non poteva muoversi.
Scorpius
continuava a farfugliare…
- Ti prego stai
zitto. Hai fatto quello che volevi no? Mi hai lasciata adesso vattene-
- No. Non dire
così Lily. Lo sai che ti amo io…-
- Io non so
niente Scorp. Solo che non voglio più vederti. Pensavi che
sarei rimasta qui a
sentire i tuoi discorsi su come siamo stati bene
insieme? Te lo scordi.
Io non sono come quelle stupide oche che farebbero di tutto per
sentirti
parlare. Non mi vuoi più? Ok, ciao, anzi addio.- le lacrime
le avevano bagnato
le punte dei capelli… si girò e fece per
andarsene quando Scorpius le prese il
braccio con forza e l’avvicinò a sé.
- Lily, lo sai
che ti amo. Io vorrei stare con te, ma non possiamo. Non
sarò più a scuola.
Soffriremmo e basta. Non posso vederti soffrire…-
- Scorpius,
lasciami subito andare. Non dire niente, per favore. Stai zitto e
lasciami in
pace. Non peggiorare tutto…- Le lacrime rigavano il suo
volto perfetto
- No. Non ti
lascio andare così. Tu devi sapere…-
- Non
c’è niente
da sapere! Non voglio sapere niente, LASCIAMI!-
In quel momento
entrò Albus…
- Lily, va tutto
be..Oh. rimase un secondo in silenzio a guardare la scena - Cosa sta
succedendo?- Guardava le lacrime della sorella, ma il tono di voce era
duro e
severo, chiaramente diretto al biondo
- Albus,
andiamocene- Lily si lanciò tra le braccia del fratello e si
lasciò trasportare
fuori da quella maledetta stanza
- Aspetta, devo
fare una cosa- Albus tornò verso la stanza...
- Albus - Vide lo
sguardo omicida del ragazzo e si zittò - Potter, lasciami
spiegare…-
- Non
c’è niente
da spiegare Malfoy. Ho capito tutto. Lei si fidava di te, noi ci
fidavamo di
te…- Con una forza che mai avrebbe pensato di avere Albus
scagliò un pungo in
faccia a Malfoy e uscì.
Camminavano tutti
insieme. Lily muta, con lo sguardo spento e negli occhi un dolore
sincero. Albus
con la mano fasciata. James con i pugni stretti per impedirsi di andare
da
Malfoy. Gea che per la prima volta da un po’ di tempo sentiva
dolore per Lily e
non solo per quello che le era successo. Tutti e quattro sembravano
fuori posto
lì alla stazione tra ragazzi urlanti e spensierati.
Scorpius li vide
da lontano.
La vide
abbracciare James e poi scoppiare in lacrime. Avrebbe voluto stringerla
tra le
sue braccia, ma sapeva che non era più possibile. Non era
neanche giusto,
aggiunse una vocina nella sua testa. Per nessuno di loro. Si costrinse
a
voltare le spalle e dirigersi verso la stazione. Chiuse gli occhi. Una
lacrima
timida e solitaria partì dal suo bellissimo occhio grigio e
gli solcò il volto.
Salì sul
treno
pensando a Lily e alla loro storia finita troppo presto. Fatta finire
troppo
presto. Ed era stata tutta colpa sua. Lui aveva pronunciato le parole
che
avevano messo fine a tutto.
Sentì il
fischio
del treno e si lasciò cadere sul sedile. Ripensò
a tutto quello che era
successo quell’anno. Dopo tutto quello che aveva passato non
lo avrebbe
cambiato con niente al mondo. Mettersi con Lily gli aveva dato
l’accesso ad un
posto fantastico che lui si era richiuso. L’aveva fatto perché era la
cosa giusta.
Si forzava di ripetere tra sé questa frase, ma se si
lasciava andare l’unica
cosa a cui riusciva a pensare era il rimpianto. Il rimpianto per aver
abbandonato Lily in un momento delicato della sua vita. Il rimpianto di
non
aver fatto in modo che quell’anno si fosse trasformato in
anni. I migliori anni della nostra vita.
Sorrise tristemente a tale pensiero e chiuse gli occhi.
Quando si
svegliò
il treno era arrivato alla stazione. Si alzò leggermente
intorpidito e prese il
suo baule. Si fermò sull’ultimo gradino e si
bloccò.
Lily era a pochi
metri da lui, con la sua famiglia. Si fece forza. Un passo dopo
l’altro scese
dal treno e si allontanò verso i suoi genitori a qualche
metro di distanza.
Stava per varcare
la barriera del binario quando si lasciò sfuggire un ultimo
sguardo indietro.
Quello che vide gli rimase impresso nella mente per tanto tempo.
Lily era in
singhiozzi tra le braccia della madre. Non lo guardava e Scorpius
gliene fu
grato. Alzò leggermente gli occhi e si accorse di Harry. Non
lo aveva mai visto
in quel modo. Era scioccato. Lo vide alzare lo sguardo su di lui e
fulminarlo.
Fu solo un secondo, poi Harry si voltò ancora verso sua
figlia.
Scorpius era
pietrificato dal dolore.
Se Lily soffriva
era solo colpa sua. Non era pentito della sua scelta, sapeva che con il
senno
di poi sarebbe stata la cosa migliore per tutti, ma non poteva fare a
meno di
come sarebbe stato avere ancora Lily tra le sue braccia, abbracciarla e
baciarla. Non l’avrebbe mai più fatta soffrire,
mai più.
Non si sarebbe
più avvicinato a lei, in nessun modo. Lui sarebbe
completamente sparito dalla
sua vista. Lily Potter non avrebbe mai più versato una
lacrima per lui. Di
questo ne era certo.
Guardò
un’ultima
volta Lily e si accorse che anche lei lo guardava.
Rimase a fissare
i suoi occhi ancora, poi improvvisamente staccò lo sguardo.
Non si girò più.
Quello fu il loro
ultimo saluto.
The end.
Allora
ci siamo. È
finitaaaaaaaaaaa. Spero che vi sia piaciuta questa ff.
Prima
di andarmene
volevo solo dirvi che alla fine ho deciso di non fare nessun seguito.
Preferisco lasciare la storia così. Lo so che è
un finale triste ma la vita non
è tutta rose e fiori….
Un
grazie a tutti
quelli che mi hanno recensita o hanno solamente letto i miei capitoli.
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