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Autore: Tears Wave    25/02/2015    1 recensioni
Matt Wolfram è un ragazzino dal carattere altalenante e ambizioso.
Non ha tempo di pensare al suo tredicesimo compleanno, poiché c'è un anniversario ben più significativo da ricordare: da due lustri ormai, un altissimo muro di fuoco divide in due parti la regione di Calvas, la sua casa.
Matt vive nella parte occidentale della regione, a pochi passi da quello spettacolo desolante che non accenna a spegnersi. E' stanco di aspettare.
Ha capito che non serve perdersi nelle illusioni. Per cambiare il suo mondo, sa perfettamente che c'è bisogno di una cosa sola. Il potere. Il potere di una Risorsa.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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«Sono ancora vivo?» pensò il ragazzino ancora terrorizzato «Cos'é… quella luce?»
Sotto shock e con la vista offuscata, si avvicinò alla tenue luce arancione, sperando che non fosse solo il frutto della sua immaginazione. Cosa mai poteva brillare nell'oscurità così vivacemente?
Matt si avvicinò ancora. La polvere che gli era finita negli occhi se n'era andata, la sua vista era tornata quella di sempre.
La luce cominciò a prendere forma, la forma di una bizzarra penna: una comunissima biro di plastica, colorata di giallo dorato e con inchiostro arancione, fluttuava avvolta da una luminescenza del medesimo colore. Possedeva un tappo brillante, decorato con due ali bianche incise con precisione, perfettamente spolverato da un’aurea pennellata.
Nonostante tutte le sfumature, nonostante tutte le decorazioni applicate, la penna risultava di scarsa qualità. Non sembrava affatto adatta per scrivere qualcosa.
Dopo pochi secondi, cominciò a pensare che si trattasse di una Risorsa. Ma perché rivelarsi in quel momento?
Le pareti dell'edificio tremarono ancora, Matt istintivamente si coprì la testa.
«Devo uscire da qui. Forse l'unico modo é...»
Il ragazzino provò a toccare la penna, ma quando fu in procinto di sfiorarla, una leggera scossa dalle saette arancioni respinse ogni tipo di contatto.
Matt rimase molto stupito dalla reazione di quella bizzarra entità, tutte le Risorse documentate si erano sempre poste al servizio dell’umanità.
Mentre il dubbio stava per affliggerlo, la penna cominciò a vibrare da sola, come se avesse voluto farla finita, facendosi esplodere. Andando contro alle apparenze, l’oggetto si diresse in un attimo verso il soffitto, e con la sua lucentezza, rischiarò un'uscita d'emergenza: una botola che conduceva all’esterno, unica via di fuga, era accompagnata da una scaletta di ferro. Grazie al piccolo sisma, si era abbassata da sola, rendendola raggiungibile al ragazzino.
La Risorsa, dopo aver mostrato la via a Matt sfondò la botola di sicurezza situata all'apice della scala. Non restava altro che arrampicarsi sulla scala e fuggire prima che l'edificio crollasse.
Il ragazzino fece un salto per aggrapparsi alla scaletta. Dopo essersi attaccato all' estremità più vicina, con un piccolo sforzò riuscì a tirarsi su, riuscendo a fuggire con facilità. Non aveva mai pensato di rivedere la luce del sole.
Il ragazzino si guardò attorno, e si rese conto di trovarsi nel bel mezzo delle siepi vicino al cantiere, in una posizione più vicina all'uscita. Qualcosa lo distrasse.
Individuò la penna proprio ai suoi piedi, e si chinò per osservarla: continuava a tremare in preda a strane convulsioni, non sembrava che questo suo comportamento fosse normale.
Quando la Risorsa si riprese, Matt notò che le decorazioni alate sembravano macchiate di verde. Nel momento in cui trionfante, riuscì ad afferrare l’oggetto, le chiazze scomparvero come per magia.
Matt sapeva di non avere molto tempo per analizzare la Risorsa, sapeva bene che se fosse tornato a casa tardi, la madre l'avrebbe sgridato fino a terrorizzarlo. Il peggio era passato, ora era il momento di tornare sui propri passi.
Il ragazzino si sporse dal suo nascondiglio, e vide che l'uscita più vicina non era per niente difficile da raggiungere, sarebbe bastato superare una grande buca scavata nella terra da alcune gru.
Con l'agilità di un gatto, Matt superò le siepi e cominciò a discendere verso il centro della buca, ma sbadatamente non resto coi piedi sufficientemente a terra, e capitombolò in mezzo alla buca. La penna gli sfuggì di mano cadendo poco più avanti al suo ciuffo spettinato.
Dopo essersi imbronciato per la caduta, fece una mezza risata. Gli ritornò il mente Russell, suo padre.

Aveva guardato quei DVD un infinità di volte. La cosa che ritraevano le esperienze e le epiche battaglie del padre. Era il suo unico idolo, e le sue dichiarazioni dirette al pubblico alla fine di ogni conflitto, lo riempivano sempre di gioia e ammirazione.
«Le avversità? Ah-ah! Bazzecole! Le avversità fanno parte del gioco, che é la nostra stessa vita. Nessuno ha detto che la vita é un gioco semplice, anzi, é quello più complicato e misterioso. Ma è proprio per il suo valore che la vita non può piegarsi alle avversità. Capito? Mi sono spiegato? E poi...non sarebbe tutto così eccitante, se la vita fosse un percorso semplice no?»
Quelle parole risuonarono nella mente di Matt, un eco in lontananza, il loro suono era chiaro e dolce allo stesso tempo, e rasserenarono l'animo pessimista del ragazzino. Si rialzò.
A Matt non importava se la Risorsa non fosse stata destinata a lui, l'avrebbe tenuta al sicuro fino all'arrivo del suo vero possessore, se avesse dovuto.
Il ragazzino scorse la Risorsa nella buca, coperta di terra, ma appena prima di potersi avvicinare alla penna, qualcuno lo immobilizzò con una strettissima presa.
«Finalmente ti ho trovato, piccolo furfante!» ridacchiò Mike «Sai mi hai fatto preoccupare un pochino,ma… vedo che non ti sei fatto niente, te la sei cavata. Sai un'altra cosa? uesto a me non importa affatto!»
Mike aveva bloccato il compagno di classe afferrandolo alle spalle con tenacia, impedendogli di muovere braccia e spalle, merito della sua poderosa stretta allo stomaco. Inutile fu per Matt agitarsi come un pesce fuor d'acqua, così non fece altro che sprecare le proprie forze.
«Ma che fai?! Mollami subito!» strillò.
«Solo se mi prometti che sarà il mio articolo ad andare sul giornale!»
«Mai! Neanche per sogno!» ribatté Matt.
«Ah, si? Allora vediamo se ti convinco così.»
Mike sollevò di peso il ragazzino fino ad alzarlo sopra la propria testa, tenendolo per le anche. Non fu difficile per un bulletto così in forma sollevare il piccolo Matt, una vera piuma.
Tenendo la presa ben salda, Mike cominciò a girare su se stesso più velocemente possibile, il povero Matt cominciò a piagnucolare frastornato:
«Aaah! Aiuto! Lasciami andare, così mi fai girare la testa!»
«Ti arrendi allora?» gli chiese Mike fermandosi per attendere la risposta del nanetto.
Dalla bocca di Matt sarebbe uscito un temerario "no" –che sicuramente avrebbe movimentato la situazione– se non fosse stato per la penna. Dopo essersi posizionata velocemente proprio davanti agli occhi del bulletto, la Risorsa s’illuminò di colpo, abbagliando il malcapitato.
Sia per lo spavento, sia poiché non vide più nulla per qualche secondo, mollò istantaneamente la presa facendosi cadere Matt addosso, mettendosi al tappeto da solo.
Dopo un attimo di esitazione, il ragazzino si rialzò con fare esultante.
«Ah! Ecco! E' quello che si merita un ragazzaccio come te! Non ho mai avuto l'occasione di potermi vendicare di tutta la tua prepotenza...» Matt fece per avvicinarsi a Mike, non avendo certo dei buoni propositi. La penna lo fermò in un istante, dandogli una leggera scossa sulla mano.
«Ehi! Tutto questo é così ingiusto! Perché non posso...» assunse un espressione pensierosa, poi si rivolse alla penna, che al momento stava fluttuando vicino a lui «Certo, le Risorse sono essenze pure, e dunque si scagliano contro ogni tipo di ingiustizia. Ecco perché non posso vendicarmi...che noia!»
Matt notò che il bulletto stava cominciando a riprendere i sensi. Si avvicinò alla penna e le rivolse la parola allungando la sua mano aperta, come se avesse voluto stringerle la mano:
«Io mi chiamo Matt. So che tu sei una Risorsa, ma so anche che…non sono io la persona che stai cercando. Non preoccuparti, non ti farò del male, ti terrò al sicuro, promesso.»
Dopo qualche secondo, la penna si avvicinò pian piano alla mano di Matt, fino al contatto.
Il ragazzino strinse la mano per qualche attimo, prima di nascondere la Risorsa in una delle tante, enormi tasche beige che i suoi pantaloni preferiti possedevano. Sapeva che stava facendo la cosa giusta e questo lo rincuorava.
Il ragazzino uscì dal cantiere, e per evitare che Mike lo scorgesse da lontano e ritentasse di inseguirlo, si diresse alla stazione della metropolitana, giusto a pochi passi dal cantiere.

Lo stato di Gracalm poteva vantare un buon sistema di treni che collegava quasi tutte le sue regioni: le stazioni era sempre ben pulite, e colorate di un bianco puro. I treni stessi erano considerati tra i migliori in quanto a tecnologia e comfort.
La regione di Calvas voleva preservare questo bene nazionale, perciò nelle stazioni la sicurezza veniva sempre prima di tutto. Molto spesso, le forze di Polizia perlustravano gli angoli più remoti delle reticolate piante di quei stabilimenti. Con degli agenti a piede libero, Mike non si sarebbe nemmeno azzardato a torcergli un capello, nel caso sfortunato in cui avesse deciso di perlustrare la metropolitana.
Era il posto perfetto per stare un po' per conto proprio. Aveva bisogno di pensare.
Matt si sedette su una panchina, vicino ad una piccola fontana a forma di cuore, con una scultura di marmo al centro che raffigurava la famosa Betty. Una statua costruita in sua memoria poco dopo la fatidica battaglia dieci anni prima.
Il rumore dell'acqua era molto rilassante, cosicché Matt riuscì a sciogliere tutta la tensione che aveva accumulato. Quello scroscio lo distese, e lo rasserenò. Chiuse gli occhi, trovando la pace.
«Se questa Risorsa si fida di me ci sarà un motivo. Forse sono la persona che la farà congiungere al suo possessore...ma come posso trovarlo? Sarà davvero utile tenerla nascosta?» si mise nuovamente a riflettere, portando la mano al mento con un certo tono saccente «Umh...potrebbe anche finire in mani inconsapevoli, e potrebbe mettere in pericolo chiunque possieda questa Risorsa...me compreso! Come posso fare? Forse il coraggio non basta... »
La penna si mosse di nuovo nella sua mano, e Matt la fece uscire allo scoperto.
Pensò che la Risorsa volesse comunicargli qualcosa, invece l’oggetto si proiettò come un fulmine verso le gallerie.
«No! Dove stai andando?!» gridò il ragazzino sorpreso, lanciandosi all'inseguimento della penna.
Il ragazzino seguì la Risorsa, che pareva davvero impazzita, oltre le macchine obliteratrici. Oltrepassandole senza utilizzare alcun biglietto, attirò l'attenzione del controllore di turno, che decise di seguire il marmocchio.
La penna raggiunse una fermata della metropolitana e si fermò di scatto vicino alle rotaie. In pochi secondi Matt la raggiunse, prendendosi un attimo per respirare.
In quel lasso di tempo il controllore lo afferrò per un braccio, con lo scopo di portarlo all'uscita, fino a che qualcosa d’oscuro accadde: una leggera nebbiolina verdognola si materializzò in qualche istante, investendo quelle rotaie desolate. La sua fu una vita breve, ma diradandosi, diede vita a cinque esemplari di Green Blood dalla sembianze umanoidi –quelli più comuni esistenti– assetati di sangue e pronti ad uccidere.
Dato che alla fermata opposta non c'era nessuno, localizzarono subito Matt, osservandolo con sguardi minacciosi. Il controllore non seppe resistere alla paura e fuggì lasciando il ragazzino al suo destino.
I cinque Green Blood salirono sulla pensilina con dei balzi agilissimi, e Matt si ritrovò circondato. La sua vita poteva spegnersi in un istante.
Il ragazzino cercò di indietreggiare verso una parete, ma quando si ritrovò con le spalle al muro, sembrò davvero la fine. Un solo tentativo sarebbe bastato, quei abomini non fallivano il bersaglio.
«No...questo non é possibile. Non può finire tutto così...la Risorsa non si trasforma, non sono io il suo possessore…» la penna in effetti, non si muoveva. Sembrava volesse assistere alla furia assassina dei mostri «E' così...sbagliato...non posso accettare tutto questo...»
La paura di Matt si trasformò in ira.
Anche se la sua condanna sembrava ormai inevitabile, non ci si poteva arrendere.
Tutti gli insegnamenti del padre a cosa sarebbero serviti? E come Leila avrebbe potuto sopportare la morte del figlio per mano dei Green Blood?
Piangendo, il ragazzino strinse i pugni, e mentre i mostri si avvicinavano sempre più, dichiarò:
«Se devo morire, lo farò combattendo! Voi...voi avete ucciso mio padre! Maledetti!»
Matt si preparò a sferrare un gancio destro con tutta la sua forza. Gli mancava solo il coraggio di agire, sferrando il primo colpo.

Il coraggio...è potere, il potere che hai sempre desiderato...ma sei davvero degno di tutto ciò? Dimostralo!

Matt udì quelle strane parole nella sua mente, dopodiché, senza pensarci due volte, scagliò il suo pugno. Colpì in pieno il volto della creatura, scagliandola a metri di distanza. Il Green Blood poi, cominciò a ritornare nebbia, soffrendo come solo una creatura demoniaca poteva fare.
L'aveva eliminato lui. Proprio con le sue mani.

I mostri si innervosirono, vedendo che Matt si era trasformato da preda a cacciatore.
Un altro esemplare cercò di saltargli addosso, ma il ragazzino ebbe la prontezza di spostarsi, evitando quella furia bestiale che si infranse sulla parete della stazione.
Ci fu un attimo di tregua.
Rendendosi conto di quello che poteva fare, Matt decise di non tirarsi più indietro: aspettò l'assalto successivo da parte del Green Blood più agguerrito, che cercò di graffiarlo con i suoi artigli. Il ragazzino si abbassò, evitando nuovamente la minaccia, prima di sferrare un micidiale montante sul mento della creatura. Essa venne sbalzata fino al soffitto, e l'impatto le fracassò la testa. E ne rimasero soltanto altre tre.
I Green Blood lo circondarono di nuovo. I loro orribili versi risuonarono nella stazione. Il combattimento silenzioso non era ancora terminato. All'improvviso, si percepì un altro rumore.
Il treno stava giungendo alla sua fermata, ignaro del pericolo a cui si stava rapidamente avvicinando.
Matt capì che se il treno sarebbe arrivato in stazione, centinaia di persone avrebbero potuto rischiare la vita. Doveva fermarli.
Il ragazzino prese l’iniziativa, ma stavolta i Green Blood furono più scaltri, e facendo gioco di squadra, riuscirono ad afferrarlo, immobilizzandolo nelle loro grinfie. Il loro intento era cambiato, miravano a qualcosa di più sanguinoso. L’avrebbero gettato sulle rotaie, trasformandole in una tomba senza ritorno.
Nonostante il potere che non aveva mai posseduto, Matt non riusciva a liberarsi dalla presa delle tre creature, oramai mancava solo un passo prima che riuscissero a farlo cadere. Il treno era sempre più vicino.
Uno sparo spezzò quel momento. Uno dei Green Blood cadde a terra, morente, e Matt riuscì a liberarsi dalla presa.
Un poliziotto, in compagnia di Mike, era riuscito ad agire appena in tempo.
«Mi ha trovato!» esclamò Matt terrorizzato.
«Microbo! Le trattative le facciamo dopo..» gli rispose Mike, che corse verso il ragazzino, con aria decisa.
Sembrò che Mike dovesse colpire senza alcun ritegno il suo compagno di classe, data la sua espressione minacciosa. In realtà, il suo obiettivo erano i due Green Blood rimasti.
Incredibilmente,  le sue braccia cominciarono a cangiar pelle, diventando similia roccia lavica di colore nero. Il bulletto afferrò le teste delle due creature, e le sbatté entrambe sulla pavimentazione della stazione con una forza micidiale. I due esseri morenti si dissolsero in nebbia. Finalmente era tutto finito.

Non ci fu spazio per festeggiare.
Senza alcun preavviso, Matt si sentì come una batteria scarica, e non riuscì a restare in piedi.
Mike lo afferrò e lo tenne stretto, dopodiché lo fece aggrappare alle sue spalle, in modo da poterlo trasportare senza problemi. Le sue intenzioni non erano chiare.
«Mi sento...debole...che mi sta succedendo?» disse con una flebile voce.
«Non ora. Abbassati il cappuccio. Ti porterò via da qui.»
«Perché?!» rispose dubbioso Matt.
«Se per caso dovessero chiederti delle informazioni o persino interrogarti, come faresti a nascondere il tutto ai tuoi genitori? Si vede che sei un novellino. Hai persino lasciato qui a terra la tua Risorsa.»
Mike si accovacciò con Matt ancora sulle spalle, e afferrò la penna. Risultò misteriosamente meno luminescente del solito, inoltre non fluttuava più per conto suo.
Il bulletto porse la penna a Matt, il quale avvertì una sensazione particolare. Fu come un piacevole risveglio dopo una bella dormita. Si sentì rinvigorito e pieno di energie, nonostante la stanchezza.
«Allora...mi stavi solo mettendo alla prova...mi hai dato la forza solo quando ho avuto il coraggio di reagire...pur non avendo alcuna speranza di cavarmela...» pensò Matt guardando la penna, che sembrava molto più serena ora.
Quella Risorsa era veramente destinata a lui, era oramai un dato di fatto.
«Pensavo che avere una Risorsa fosse un processo ben più immediato...ma ora so che cosa devo fare, questa non può essere una coincidenza.»
«Dobbiamo parlare.» lo interruppe Mike «Andiamo in un posto più tranquillo.»
Mike corse davanti al poliziotto con il ragazzino sulle spalle, e gli riferì con una certa nota di sarcasmo, che Matt era rimasto illeso. Inoltre gli riferì , siccome il suo compagno era molto spaventato, sarebbe stato meglio portarlo a casa, facendogli dimenticare l'accaduto.
Chissà per quale motivo, il poliziotto acconsentì alla richiesta del bulletto. Forse la personalità di Mike fece il lavoro sporco: era un ragazzino piuttosto convincente con le parole, nonostante il suo aspetto da ragazzaccio presagisse proprio l'opposto.
Mike trasporto il suo fardello fino a quando non giunsero vicini alla Via del Diavolo. Il ragazzino indebolito cominciò a sentirsi meglio, decise di camminare con le proprie gambe.
Si fermarono sul ponte ignifugo più vicino, difficilmente qualcuno li avrebbe disturbati.
Nessuno si sarebbe mai fermato per osservare il panorama per più di mezzo secondo, osservando l'ardente spettacolo che si trovava di fronte.

Raggiungere i tetti dei palazzi sembrò semplice, ma all’inizio le cose erano diverse.
Il governo di Calvas aveva fatto istallare a fianco dei palazzi, due grandi ascensori, simili a delle piattaforme mobili, che potevano trasportare fino a cinquanta persone.
Era l'unico modo per raggiungere il ponte che collegava le due metà spezzate della regione.
I due si ritrovarono finalmente sul ponte ignifugo, da soli.
Erano intrappolati in una struttura chiusa ermeticamente, con una porticina automatica come accesso. Il ponte possedeva un sistema auto-idratante –importato dalla regione di Wayspot, che in campo tecnologico era davvero all’avanguardia– assieme ad un sistema auto-refrigerante, che permetteva al ponte di non bruciarsi, nonostante la vicinanza con il muro di fuoco sottostante.
Con aria malinconica, Matt guardò le fiamme e fece un sospiro, poi si voltò verso Mike.
«Vorrei ringraziarti. Mi hai salvato la vita.»
«Normale amministrazione!» rispose Mike altezzoso.
«Non sto scherzando. Io non sapevo cosa si potesse provare con il potere di una Risorsa al proprio fianco, sono stato incauto.»
Mike si avvicinò al ragazzino, e gli strinse amichevolmente la spalla.
«Non preoccuparti. E' accaduta la stessa cosa anche a me. La prima volta che ho sfruttato i poteri della mia Risorsa sono rimasto confuso. Non capivo cosa provavo, non capivo perché avesse scelto me. E' solo questione di abitudine.»
«Perché non hai detto niente a nessuno?» gli domandò Matt.
«Perché avere una Risorsa, in questo mondo, é un'arma a doppio taglio. Se un Green Blood venisse a conoscenza di un potere in grado di minacciare la sua razza, sarebbe disposto a tutto pur di farti fuori. Siamo noi i loro bersagli più importanti.»
«Davvero?!» reagì turbato.
"Certamente! Non farti prendere dal panico come sempre, nanetto! Le Risorse sono fatte anche per proteggerci, perciò se terrai questo segreto al sicuro non ti succederà nulla di male.» rispose Mike ridacchiando.
«Ma...che cosa devo fare adesso? Io non so come poter usare questa penna, non sono sicuro di saper utilizzarla nel migliore dei modi…»
«Questo, caro gnomo, lo devi scoprire da solo. Ognuno di noi ha un legame speciale con la propria Risorsa. Solo quel legame ti mostrerà ciò che devi fare.»
Matt era soddisfatto. Non era mai venuto a conoscenza di tutte quelle informazioni.
Finalmente, poteva conoscere delle cose che nessuno gli aveva mai potuto dire.
Finalmente, avrebbe compreso cosa significasse possedere del vero potenziale.
Finalmente, si sentiva più vicino a suo padre, come mai prima d'ora.
Capendo che Matt aveva recepito il messaggio, Mike decise di congedarsi.
«Bene. Questa volta te la sei cavata, ma sappi che non sarò così buono con te la prossima volta! Cerca di non perdere la tua Risorsa alla prima occasione...e fatti valere, microbo.»
Mike si diresse verso casa, anche Matt avrebbe dovuto farlo alla svelta. Non riuscì a farlo, aveva ancora un piccolo compito da svolgere.
Guardò nuovamente quel muro di fuoco inestinguibile, fissandolo intensamente.
«Troverò il modo. Te lo prometto, papà.»

   
 
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