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Autore: Nemo Silvestrus    28/02/2015    3 recensioni
Dopo il ritorno di Elsa e Anna ad Arendelle, Henry, Regina ed Emma si sono messi alla ricerca di nuovi indizi sull'autore del libro delle fiabe. Passate alcune settimane però non hanno fatto progressi, ma un nuovo mistero terrà lo sceriffo e l'ex-sindaco impegnate.
E' comparsa una sconosciuta dentro i confini della città, in mano ha un biglietto con il nome di Emma. Tutto questo sembra impossibile, poiché Storybrooke è ancora sotto l'incantesimo di occultamento e le nostre protagoniste dovranno capire cosa stia succedendo.
Genere: Angst, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Le cose cambiano


Era passato quasi un mese da quando avevano incontrato la libreria dell'autore.
Regina, Henry ed Emma avevano passato moltissimo tempo in quella stanza, avevano sfogliato ogni singolo libro ma erano tutti bianchi. Avevano cercato altre stanze nascoste o qualsiasi passaggio segreto, ma ancora non era saltato fuori niente, non c'era traccia dell'autore.
“Troveremo un indizio.” aveva detto Emma mentre, per l'ennesima sera, lasciavano quella casa a mani vuote. Henry non era rimasto quel pomeriggio, dopo un po' d'incertezza era uscito con degli amici, voleva rimanere con le sue madri, ma lo avevano convinto loro ad andare. Regina non riusciva ad avere fiducia in quella ricerca da qualche giorno e non voleva che Henry si sentisse in dovere di restare con lei. Emma invece non si arrendeva, Regina le aveva detto che avrebbe potuto andare a casa, ma lei aveva insistito per restare. Tuttavia ora stavano montando sul maggiolino giallo dello sceriffo senza nessuna novità.
“Emma, so che vuoi solo incoraggiarmi, ma adesso davvero non ho bisogno dei discorsi in stile Azzurro.” strinse le mani e tenne lo sguardo fisso oltre i vetri della macchina.
“Non ti sto facendo un discorso d'incoraggiamento, voglio invitarti a cena” Emma la guardò e sorrise “Abbiamo passato tutto il giorno qui dentro, direi che un boccone da Granny e un bicchiere di vino sarebbero l'ideale”. Regina la guardò stupita, poi annuì e senza dire altro Emma ampliò il suo sorriso e accese il motore della macchina.

“Emma!” la voce di Mary Margaret sorprese lo sceriffo. Regina la salutò con un cenno del capo, ma si sedette in disparte.
“Hey, Mary Margaret,” Emma sorrise “Come sta il piccolo ometto?” si chinò sul passeggino dove stava dormendo Neal.
“Sta bene, oggi siamo stati al gruppo con le altre mamme.” sorrise osservando il proprio figlio che continuava a riposare serenamente “Comunque volevo dirti che tuo padre domani sera dovrà darmi una mano con Neal, potresti sostituirlo in ufficio?”
“Certo, nessun problema.”
“Come sta Regina?”
Solo in quel momento Emma si accorse che la bruna non si era avvicinata. “Diciamo che continua a provarci.” sospirò e Mary Margaret l'abbracciò.
“Sono sicura che troverete un modo per incontrare l'autore o per spezzare l'incantesimo di confine. Vai da lei, noi ci vediamo domani.” si salutarono, poi Biancaneve prese il passeggino e andò via.
“Eccomi” Emma si sedette davanti a Regina, questa non alzò nemmeno lo sguardo del menù, ma sembrava pensasse ad altro.
“Allora ragazze, che prendete?” Ruby si era avvicinata e teneva pronto il taccuino.
“Per me del pollo alla piastra con le verdure” Regina si era decisa ad abbassare il menù.
“Io prenderò la carne al sangue con le patate, e due bicchieri di vino.” disse Emma, la cameriera annuì e andò verso la cucina.
“Regina domani pomeriggio dovrò restare in ufficio, David deve aiutare Mary Margaret con il bambino, ma se hai bisogno di qualcosa...”
“Grazie Emma, me la caverò. Comunque credevo non dovessimo parlare di questo.” Regina fissò lo sguardo in quello di della bionda e sorrise, la stava minacciando scherzosamente.
“Giusto,” Emma ricambiò il sorriso “Pensi che Henry dovesse uscire con una ragazza?”
“Assolutamente sì,” Regina rise “Ma naturalmente non ha il coraggio di dircelo.”
La cena trascorse tranquilla, parlarono di sé stesse e di Henry. Emma riuscì a strappare alla bruna qualche altra risata mentre le raccontava di alcune delle bravate che aveva fatto da ragazza, tra cui scappare e rifugiarsi in una casa commettendo effrazione con un'altra ragazza.
“Caspita Swan, hai avuto una vita avventurosa, eh?” Regina dovette asciugarsi una lacrima dall'angolo degli occhi.
“Puoi dirlo forte.” Emma finì il vino e quando appoggiò il bicchiere la sua mano finì su quella di Regina. Continuarono a sorridere e la mano della bionda si strinse per un attimo attorno alle dita sottili ed eleganti dell'amica.
“Swan!” le mani delle due si separarono mentre Uncino si avvicinava al tavolo, aveva un sorriso ammaliante sul viso e si sedette accanto a Emma, avvolgendole la vita con il braccio “Pensavo che potremmo fare una passeggiata al chiaro di luna stasera.”
“Killian, stai buono.” gli sorrise posando un bacio sulla sua guancia.
“Io sono un bravo ragazzo.” rise.
“Se volete scusarmi, io andrei." Regina si alzò e si infilò il cappotto.
“Aspetta Regina, ti accompagno,” Emma si alzò “Non opporti, è per questo che non ti avevo fatto prendere la macchina.”
“Sicure di non voler bere nulla, signore?” chiese Uncino.
“Sono a posto così. Emma davvero non...”
“Andiamo,” Emma le sorrise prendendo la giacca, Regina si diresse verso la porta e lei si trattenne per salutare il pirata “Killian, scusami, ma sono stanchissima.”
“Lo immaginavo. Dovrò rimanere a giocare a freccette con Scarlett,” i suoi occhi chiari la fissarono mentre si grattava il mento “Non preoccuparti Swan, troverò un altro momento per rapirti.” sorrise e la baciò brevemente sulle labbra.

“Scusa per Killian.” Emma l'aveva accompagnata fino alla porta.
“Sì be', non posso impedire agli altri di avere una vita per non darmi fastidio.” Regina si spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Se hai superato il vizio delle mele avvelenate, immagino di sì." scherzò la bionda e la sua risata contagiò Regina, che suo malgrado sorrise e sbuffò. "Non sfidarmi Emma, potrei trasformarti in un cigno." Regina si schiarì leggermente la voce "E poi, sto cercando di andare oltre.” Emma non era sicura di cosa volesse dire, sentì un nodo alla gola mentre guardava gli occhi profondi di Regina. Si morse un labbro e distolse lo sguardo, cambiando discorso.
“Stavo pensando che magari potremmo ritagliare del tempo per riprendere le lezioni di magia, se ne hai voglia ovviamente. Potremmo trovare un modo per rompere l'incantesimo di confine.”
“E' una buona idea.” la bruna non ci aveva più pensato in effetti, Emma doveva ancora imparare molto, era un'ottima apprendista e i suoi poteri erano sbalorditivi, ma ancora doveva affinare le sue abilità.
“Ottimo, allora ci organizzeremo.”
“Sì, a domani.” si scambiarono un lungo sguardo e, dopo un cenno di saluto, Regina entrò in casa mentre Emma si voltava per tornare alla macchina.

 
   
 
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