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Autore: Ladyriddle    02/03/2015    12 recensioni
Semplicemente una raccolta di storie, momenti, personaggi e coppie.
1. Indice
2. Al di là del bene e del male [Tom O. Riddle- flash fic] Terza classificata al contest 'Soldati' di Rosmary; Prima classificata al contest ''In Character - perché vero è meglio" e vincitrice del premio IC valutato da Merion Selene; Prima al “Flash Contest – Only Old Generation” e vincitrice del miglior personaggio maschile indetto da Himeko Kuroba
3. Un sentiero per i Campi Elisi [OS -Regulus Black]
4- Alphard Black/Bilius Weasley (Flash fic)
5 ''Prometeo Incatenato'' (Flash Fic- Grindeldore) Prima classificata al contest ''Il peggior giorno della mia vita'' e vincitrice del premio Feels, indetto da Mary Black
6 ''Sogni andati a male'' Merope Graunt - Seconda classificata al contest ''Viva la mamma'' di Nuel
Genere: Angst, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Gellert Grindelwald, Harry Potter, Tom O. Riddle, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Albus/Gellert
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
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Un sentiero per i Campi Elisi
 
Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima?
O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima?
Matteo 16,26
 
Le dita pallide di Regulus si muovevano lente, appuntando con cura ogni piccolo bottoncino in madreperla nell’asola della camicia di seta. Sembrava quasi come se stesse svolgendo un rituale, in quel caso la vestizione di un cavaliere prima della Giostra, di un guerriero prima della guerra.
Guardandosi allo specchio, Regulus si convinse che nessun protagonista delle ballate epiche che tanto amava leggere da ragazzino, prima di una battaglia o di una tenzone, avesse avuto i tratti contratti dall’apprensione, gli occhi colmi di paura e le mani scosse da lievi e quasi impercettibili tremori.
Paura.
Aveva paura.
Non solo timore dell’ignoto, ma di mettere un passo dietro l’altro e uscire da quella stanza perché se lo avesse fatto, se solo lo avesse fatto, non sarebbe più potuto tornare indietro.
Regulus aveva sempre calpestato i sentieri di una vita che rientrava in paletti che gli erano stati imposti fin da bambino; dentro quelli che erano i canoni della società Pureblood.
Era stato un figlio esemplare, uno studente modello e tutti si aspettavano che sarebbe stato anche il perfetto membro dell’élite nobiliare; uno degli ultimi baluardi di quegli antichi valori che andavano a scemare di generazione in generazione.
Era una pianta rara, come le orchidee che ornavano le serre della loro tenuta di campagna e, come quelle piante dai petali delicati e dalla fioritura breve, anche lui, in quel momento, si rese conto di essere sempre stato come un qualcosa di puramente ornamentale.
Regulus non aveva mai dovuto preoccuparsi del suo destino perché era stato scritto prima ancora che nascesse e, se suo fratello aveva visto quelle opportunità come imposizioni, vivendole con sofferenza, lui aveva sempre pensato che fosse quasi rassicurante non dover pensare, non doversi preoccupare.
Gli era sempre piaciuta la sua vita, ma non era più come quando gli bastava giocare come Cercatore per la squadra della sua Casa, prendere ottimi voti a scuola e comportarsi in modo da rendere fieri i suoi genitori per sentirsi soddisfatto e orgoglioso di se stesso.
Aveva bisogno di altro.
Un tempo, l’immagine specchiata negli occhi degli altri lo compiaceva, insieme alla sensazione di avere tutto ciò che si potesse desiderare: ricchezze, un nobile retaggio e un futuro riflesso dalla luce sfolgorante del nome della sua famiglia. Era tutto come doveva essere, non come voleva che fosse.
In realtà, lui non si era mai chiesto come e chi voleva essere. Sapeva solo a chi non avrebbe dovuto somigliare: a Sirius, suo fratello.
Era stato felice quando Sirius si era chiuso la porta alle spalle rinnegando tutti e tutto e sua madre, presa dalla collera e dalla vergogna, aveva ripulito l’onta bruciando il nome del suo primogenito dall’arazzo di famiglia. Regulus si era sentito trionfo e orgoglioso nell’aver surclassato definitivamente quel fratello che in realtà non era mai stato una minaccia, e che con la sua fuga l’aveva designato come l'unico erede della famiglia, come avrebbe sempre dovuto essere.
Sarebbe stato lui l’eredità vivente di tutti i principi e di tutte le tradizioni che gli avevano inculcato e che avevano sempre ripetuto come una nenia.
Per quei principi si era unito alle schiere dell’Oscuro Signore, portavoce della causa dei Pureblood; per quei valori avrebbe combattuto, lui che non era mai stato un guerriero.
Era facile leggere di guerre e di battaglie sulle pagine ingiallite di ballate e romanzi, ma le guerre, quelle vere, non erano parole in rime o in versi. Le guerre tiravano fuori il meglio o il peggio di un uomo, ma lui si era scoperto ancora ragazzo le cui mani troppo piccole non riuscivano a impugnare la bacchetta per ferire, torturare, uccidere.
La morte, ormai, se la portava dentro.
Tutto puzzava di morte da quando aveva visto la luce spegnersi negli occhi del primo uomo che aveva visto morire, Caradoc.
Erano quasi coetanei, Regulus lo ricordava vestito con i colori dei Grifondoro mentre scorrazzava per i corridoi della scuola accompagnandosi a volte con il fratello e quel branco di animali che Sirius chiamava ‘amici’.
Era poco più grande di lui, si erano affrontati in volo sul campo da Quidditch e fisicamente non sembrava cambiato dai tempi di Hogwarts. Eppure, tra gli scherni dei presenti, Caradoc aveva gridato che prima di morire voleva vedere il volto del suo assassino, che voleva vedere in faccia chi avesse il coraggio di uccidere un uomo senza bacchetta. Non gli era stato concesso.
Regulus aveva sentito il tonfo del capo ricciuto sul pavimento in pietra al di sopra delle grida di giubilo degli altri Mangiamorte e aveva osservato quel corpo robusto immobile con occhi vitrei, schiacciato e tremante come una foglia.
Aveva la sua età, era un Purosangue, un ragazzo che aveva scelto di lottare dall’altra parte, come suo fratello. Poteva essere Sirius, poteva essere chiunque, poteva essere persino lui.
Passato il febbrile brivido che Regulus associava a un volo in picchiata, si era reso conto che l’Oscuro Signore era talmente assetato dal  potere che avrebbe spazzato via dal suo cammino come foglie chiunque, persino i suoi alleati – servi, si corresse.
I Mangiamorte erano semplici marionette con un cappio di seta legato al collo. Il Lord aveva preteso che lo chiamassero padrone, che si prostrassero con reverenza ai suoi piedi, che baciassero l’orlo della sua veste e Regulus aveva cominciato a chiedersi chi fossero gli inferiori, adesso.
La purezza del sangue non li avrebbe protetti ancora a lungo e l’illusione di libertà si sarebbe infranta nel momento in cui una bacchetta sarebbe stata puntata alle loro spalle o alle spalle di uno dei loro cari.
Regulus credeva ancora in tutto ciò che l’aveva portato a prendere il Marchio; credeva ancora che la società magica avesse bisogno del rinnovamento delle antiche tradizioni, di farsi guidare dalla cerchia dei migliori, d’impedire che filtrassero nel loro Mondo influenze filo- Babbane.
Credeva ancora in tutto questo, con convinzione, eppure qualcuno doveva fermare il Lord specie perché questi stava andando oltre la condizione umana, sfidando persino il confine naturale della morte.
Un brivido freddo s’inerpicò lungo tutta la schiena mentre rammentava ciò che aveva scoperto sull'Oscuro Signore. Sarebbe stato inarrestabile e lui… Lui, cosa?
Non poteva correre semplicemente da sua madre per nascondersi dietro la sua ampia gonna né poteva chiedere consiglio ad altri: non si fidava di nessuno.
Aveva pensato a Sirius, quel fratello che se n’era andato senza neanche salutarlo, ma che aveva lasciato sul suo letto la bussola a cui era tanto affezionato e che Regulus aveva pensato di gettare, ma poi l'aveva conservato tra le sue cose.
Sirius l’avrebbe aiutato, forse, ma se Regulus gli avesse chiesto una mano avrebbe messo in pericolo anche lui e, ancora, si sarebbe comportato come il ragazzino che non sapeva creare né disfare.
Era un uomo ormai e voleva vivere scegliendo da sé.
Aveva paura perché stava scegliendo di vivere morendo. Come un guerriero che nessuno avrebbe ricordato, un eroe di cui nessuno avrebbe rammentato il nome e lui… Non era in grado di muoversi, non era in grado di agire, non poteva!
Aveva paura di quello che sarebbe accaduto fuori, di non riuscire a farlo ed era inquieto per ciò che sarebbe venuto dopo. Aveva paura della morte, di non riuscire a guardarla come un uomo, di…
Non era mai stato coraggioso: non era un Grifondoro, non era suo fratello e, infine, non era neppure un vero uomo. Sapeva che non sarebbe stato capace di farlo senza aver paura, reprimendo fino alla fine l’impulso di scappare e vivere e respirare in un mondo che, però, non sarebbe mai stato all’altezza dei suoi sogni.
Non era un Grifondoro, non era suo fratello; era un Serpeverde ed era Regulus, non Sirius, e Regulus poteva non essere coraggioso, forte e testardo, ma il suo onore gli impediva di inginocchiarsi ancora ai piedi di un padrone, di Voldemort.
Il suo onore gli imponeva di proteggere quello che restava della sua famiglia e di vivere e morire come un Black, come un Purosangue, come l’uomo che forse non sarebbe mai stato.
Prese il mantello, drappeggiandoselo intorno alle spalle, dandosi un’ultima occhiata allo specchio dagli intarsi barocchi: aveva la pelle cerea e tirata, gli occhi spalancati, ma almeno era in ordine, ben vestito e le mani avevano smesso di tremare.
Uscì dalla stanza, senza voltarsi.


 
Ancora, si ricordi, che il futuro non è né nostro, né interamente non nostro: onde non abbiamo ad attendercelo sicuramente come se debba venire, e non disperarne come se sicuramente non possa avvenire.
-Epicuro
 

 
Mani morte e bianche, viscide e fredde, gli stringevano le braccia e lo trascinava in basso. Gli parve di sentire la voce disperata di Kreacher, ma forse era frutto della sua immaginazione.
Qualcosa si strinse attorno alla sua gola, tanto forte da spezzargli il fiato eppure, stranamente, con le unghie che si artigliavano nella carne e l’acqua gelida che gli entrava nei polmoni, gli sembrò di… respirare.

 
*
 
 Il più terribile dunque dei mali, la morte, non è nulla per noi,
perché quando ci siamo noi non c’è la morte, quando c’è la morte noi non siamo più

 
-Epicuro
 
 
Note al testo:
  • Regulus nasce nel 1961, diventa Mangiamorte intorno al 1977, all’età di sedici anni, muore nel 1979. Il nome Regulus, dal latino= Piccolo re, è il nome della stella più luminosa della costellazione del Leone. Regulus era anche il nome della famiglia di Marco Attilio Regolo, un comandante navale romano la cui abnegazione eroica è leggendaria. Arcturus, dal latino  'sopportare tutore;' la stella più luminosa quarta nel cielo notturno, il cui sorgere e tramontare è stato pensato dai Romani per predire il tempo tempestosa.  Per chiarezza, tutte le informazioni su Regulus le ho prese QUI
  • Dearborne Caradoc non è un OC ma un membro del primo Ordine della Fenice. Sparì durante la prima guerra contro Lord Voldemort e si presume sia morto. Il nome Caradoc apparteneva ad un principe Celtico (il nome di questo principe è spesso riportato come Caractacus) che guidò una ribellione contro le regole imposte da Roma ed è anche il nome di uno dei Cavalieri della Tavola rotonda.                                                                                                                                                                            Inizialmente avevo pensato alla morte di un Prewett, o un McKinnon ma facendo qualche ricerca, le morti di questi personaggi  sono sicuramente posteriori a quella di Regulus. Caradoc si è “prestato” bene allo scopo in quanto non sappiamo la data della scomparsa e inoltre, non avendo informazioni, ho potuto giocare sulle caratteristiche del personaggio – rifacendomi anche al nome-, sull’età, sulle amicizie.

 
  • Il Campi Elisi sono, per la mitologia romana, il luogo nel quale dimoravano dopo la morte le anime di coloro che erano amati dagli dèi. Non trovo inverosimile che Regulus conosca la mitologia e l’epica anche se Babbana.

 
Note linguistiche e varie:
 
Pureblood= Purosangue nella versione inglese, credo che stilisticamente si sposi meglio o, in definitiva, mi piace di più.
 
“…qualcosa di puramente ornamentale”: con quel ‘qualcosa’ intendo proprio un oggetto.
 
‘’…di farsi guidare dalla cerchia dei migliori’’ : cito involontariamente "La democrazia come violenza’’ di un Anonimo Ateniese che denuncia la violenza della democrazia cioè la possibilità da parte di tutti – quindi ‘giusti’ e ‘sbagliati’ di poter accedere alla gestione dello stato. La politica non è per tutti, ma dovrebbe essere preclusa ‘ai migliori’.

Il ritmo di tutta la OS è volutamente spezzato, cadenzato e confusionario.
 

Note finali:
Ho scritto quesra Os di getto, tardissimo, mentre cercavo di convincere quella sadica di Nuel a non distruggere le mie OTP <3
Credo di avere un sacco di deya vu per quanto riguarda questa Os: leggo molto su Regulus (e sui Mangiamorte in generale) e non mi sembra di per sé una descrizione originale, anzi. Ma ho sempre immaginato così il personaggio anche alla base delle FF che ho letto.
(Appena mi viene a mente qualche OS le credito. In particolare stavo pensando a una ragazza che pubblica su NA, ma adesso non ricordo il nome. Aggiunta:Hikaru Ryu, bravissima, la adoro  ) 
Regulus è una specie di 'eroe' decadente, il volto del milite ignoto, sempre all'ombra del fratello anche se era lui il preferito di casa. Alcune immagini sfumano (la bussola che Sirius gli regala, per esempio), proprio nel tentativo di dare al tutto una specie di atmosfera sospesa. 
Credo che sia una delle cose più deprimenti che abbia scritto ultimamente e credo anche di essere stata criptica, cosa insolita per me. 
Il poco simbolismo (Regulus che alla fine chiamava l'Oscuro per nome, ad esempio) così come il titolo sono un po'... ad cazzum, ma, boh... si è scritta così. Spero che vi piaccia e che non vi deprima come ha depresso me mentre la scrivevo. 
Niente, Note lunghissime. Mi sembra quasi di aver fatto un'analisi testuale ^^'
Love. Lady




 
   
 
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