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Autore: merrow_star    02/03/2015    5 recensioni
Era una notte di luna piena, quando tutto è iniziato, anche se in realtà nessuno ancora lo sapeva.
Sarebbero arrivati Voldemort, la guerra, la morte. Ma anche la vittoria, la pace, l'amore.
Il Prescelto e il ragazzo che ha fatto tutte le scelte sbagliate, sul campo di battaglia, Potter e Malfoy per la Società Magica, Harry e Draco per loro stessi.
Impareranno a esprimersi attraverso la musica, per poi capirsi con le parole e i gesti. E il mondo sarà il loro spartito.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, George Weasley, Harry Potter, Teddy Lupin, Theodore Nott | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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I passi leggeri si fermarono, appena udirono le note. Accarezzavano l’aria come una piuma, ma graffiavano il tempo, dando vita a una melodia aggressiva dalle sfumature malinconiche, ma delicata.
Harry ne era affascinato, si fece rapire da quella sinfonia sconosciuta e la seguì come se non gli importasse di null’altro al mondo. Vagò per i corridoi nascosto dal Mantello, giunse all’aula dalla quale proveniva quella musica; fortunatamente la porta era aperta quel tanto che bastava affinché entrasse senza sforzo. Inoltre, gli sarebbe dispiaciuto infastidire il suonatore: voleva solo che continuasse, fino all’alba e anche oltre.
Lo sguardo verde di Harry si era subito posato su di lui: i capelli biondi baciati dalla luna sembravano ancora più bianchi e sottili, la pelle ancora più diafana e delicata, gli occhi ancora più grigi e profondi. Con il violino appoggiato alla spalla e l’archetto in mano non sembrava proprio quel bambino arrogante e pieno di sé che il primo giorno di scuola aveva malamente offeso Ron.
Harry continuò ad avanzare catturato verso l’inconsapevole Draco, ma non fece attenzione al banco; ne urtò lo spigolo con la coscia, e il dolore fu così improvviso e acuto che non seppe trattenere un urlo.
Draco smise di suonare all’istante con un grido soffocato. “Chi c’è?”
Harry si era rannicchiato su sé stesso a terra, con le lacrime agli occhi, e fece di tutto per non fiatare, per non combinare ulteriori guai. Se Malfoy lo avesse scoperto…
“Chi c’è?” domandò ancora quello con voce isterica. Non gli piaceva, evidentemente, dover ripetere le cose. Ma Harry non si mosse, continuando a tacere.
L’altro bambino ripose il violino nella sua custodia, afferrando la bacchetta. “Se non esci subito fuori, giuro su Salazar che chiuderò a chiave quella maledetta porta e lancerò Schiantesimi per tutta la stanza finché non ti prenderò”
Silenzio. Anzi no, lievi respiri. Patetico. “So che ci sei, è inutile che ti nascondi”
Harry stava morendo di vergogna, era stato scoperto manco avesse cinque anni. Ma cosa poteva fare, se non starsene muto e aspettare che Malfoy se ne andasse? Rivelarsi e condannarsi a sette anni di prese in giro? Ne avrebbe volentieri fatto a meno. Sapeva però che la piccola serpe non stava scherzando, glielo leggeva nella tempesta che aveva al posto delle iridi, e non voleva giocare al gatto col topo con lui. Non di notte, non fuori dagli orari, non rischiando una punizione di dimensioni gigantesche. Che leone, eh?
“Non mettere alla prova la mia pazienza. Esci immediatamente!” sebbene lo nascondesse con maestria, Draco era terrorizzato. Qualcuno lo aveva visto, lo aveva visto suonare. Nessuno doveva saperlo, nessuno! Se la voce si fosse sparsa… non voleva nemmeno pensarci: addio alla gloria, addio al prestigio, addio a tutto. Sua madre non lo aveva specificato nella lettera di Natale, ma era ovvio che nessuno dovesse scoprire la sua passione. Il figlio di Lucius Malfoy, il suo unico erede, che si dilettava a suonare il violino come una stupida ragazzina sarebbe stato uno scandalo in piena regola. Certo, i suoi genitori... anzi, sua madre e basta - dal padre riceveva più che altro indifferenza - lo aveva sempre motivato a continuare perché era davvero bravo, ma sempre e solo tra le mura domestiche.
“La Comunità Magica dovrà esserne tenuta all’oscuro” Erano state le prime parole del padre quando Draco gli aveva chiesto un violino. Aveva solo tre anni e mezzo, ma non aveva dimenticato.
Non ricevendo risposta, puntò la bacchetta verso la porta e aprì la bocca per pronunciare l’incantesimo.
“E va bene, esco” Harry si tolse il mantello, alzandosi da terra. “Ciao, Malfoy”
“P-Potter?” Draco era esterrefatto. “Che diavolo ci fai qui? Non so se l’hai notato, ma mezzanotte è passata da un pezzo, non dovresti essere nel tuo lettino al calduccio a quest’ora?” ghignò incrociando le braccia.
“La mezzanotte è passata anche per te, mi pare. Che c’è, avevi paura del buio, nei tuoi sotterranei?”
“Non hai risposto alla mia domanda” disse Draco sulla difensiva. Effettivamente, un po’ di paura del buio ce l’aveva. Ma era normale, a undici anni, anche per un Serpeverde.
“Nemmeno tu” Harry non aveva intenzione di dargliela vinta, non poteva rivelare che la sua musica gli era piaciuta. Aveva letto da qualche parte che la musica è il linguaggio universale dei sentimenti e delle emozioni e associarne di belle a Malfoy era quanto meno surreale. E imbarazzante, a dirla tutta.
“Che vuoi, Sfregiato?” Draco era furioso.
“Ehi, calma, non c’è bisogno di scaldarsi tanto” Harry non capiva: lo aveva interrotto è vero, e gli aveva fatto prendere un colpo, ma nulla di così imperdonabile. Si detestavano dal loro secondo incontro, nessuno dei due smaniava dalla voglia di rimanere solo o parlare con l’altro, si ignoravano il più delle volte e di tanto in tanto si stuzzicavano. “Vagavo per i corridoi, ho sentito della musica e sono venuto a vedere”
“E non hai pensato che, forse, chi suonava avesse scelto di suonare di notte proprio per non venire disturbato dal primo deficiente? È allucinante, Potter!”
Harry restò a bocca aperta: la reazione di Malfoy era davvero esagerata. “Non avevo intenzione di disturbare sua maestà, anzi credevo di averti fatto una specie di complimento. Secondo te, uno che vaga per i corridoi di notte interrompe la sua passeggiata per una melodia da quattro galeoni?”
“Ma che ne so io!” Draco era arrossito, anche se arrossire per lui voleva dire acquisire un colorito roseo da persona normale sugli zigomi. Sapeva benissimo che la sua musica valesse molto di più di quattro galeoni, ma l’unica persona che glielo aveva detto era stata sua madre, e lei era ovviamente di parte. Suo padre non si era mai espresso a riguardo, e Dobby non aveva il diritto di poter proferir giudizio.
Quindi, a occhio e croce, quello di Potter era il primo vero complimento che riceveva. Assurdo.
E ne era pure onorato. Più che assurdo.
A lui non importava un fico secco né del Bambino Sopravvissuto né della sua opinione, gli bastava solo che tenesse chiusa quella bocca. “Guai a te se ne fai parola con qualcuno”
“Del fatto che non sai se una passeggiata notturna possa essere interrotta da una melodia?”
“Ci sono volte in cui mi chiedo se ci sei o ci fai, Potter”
“Non si può più scherzare, ora?”
Draco sospirò infastidito. “Non su una cosa così importante. Dì ad anima viva che sono un violinista e te la strappo a morsi quella lingua, chiaro?”
Il suo sguardo non ammetteva repliche. “Va bene, anche se non capisco perché ti scaldi tanto”
“Non ti riguarda. Ora sparisci” rispose più freddo e del ghiaccio e più duro del diamante, e si girò di nuovo verso la finestra, posando la bacchetta sul davanzale. Non aveva intenzione di andarsene.
Harry prese alla lettera le sue parole, si rimise il Mantello e uscì dall’aula silenzioso. Passi leggeri.
Le note ricominciarono a riempire l’aria qualche istante dopo.



NdA
Finalmente posso dire che la storia è iniziata per davvero, e la cosa mi rende felicissima :)
Questa è stata la prima scena che mi è venuta in mente, quella che ha dato vita alla storia, ed è un capitolo cui tengo molto proprio per tal motivo.
Non è proprio un approccio facile il loro, sono due bambini cocciuti e orgogliosi, ma tanto tanto teneri e io me li spupazzerei tutto il tempo - non sono solo io a pensarla così, vero? ^^”
Questo capitolo doveva essere un tutt'uno con il 4, che arriverà salvo imprevisti lunedì prossimo, ma poi ho preferito dividerli. Spero lo stesso vi sia piaciuto! ^^
Ringrazio chi segue e ricorda questa storia, chi solo di passaggio legge in silenzio (sappiate che non mordo) e chi ha recensito lo scorso capitolo :)
Un bacio, merrow :*

   
 
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