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Autore: merrow_star    23/02/2015    7 recensioni
Era una notte di luna piena, quando tutto è iniziato, anche se in realtà nessuno ancora lo sapeva.
Sarebbero arrivati Voldemort, la guerra, la morte. Ma anche la vittoria, la pace, l'amore.
Il Prescelto e il ragazzo che ha fatto tutte le scelte sbagliate, sul campo di battaglia, Potter e Malfoy per la Società Magica, Harry e Draco per loro stessi.
Impareranno a esprimersi attraverso la musica, per poi capirsi con le parole e i gesti. E il mondo sarà il loro spartito.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, George Weasley, Harry Potter, Teddy Lupin, Theodore Nott | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Era notte, una notte di luna piena. Soffiava una fredda ma delicata brezza, non c'erano nuvole.
I corridoi erano vuoti, silenziosi in attesa del ritorno di quegli studenti tanto chiassosi e vivaci che in quel momento erano sotto le coperte nei loro letti, cullati da Morfeo, esausti dopo l'ennesimo giorno di festa con la famiglia in occasione del Natale.
Era passata la mezzanotte, e le aule parevano vuote.
Note. Malinconiche, aggressive, davano voce al ghiaccio cristallizzatosi su un cuore.

*

Qualche giorno prima, quando si era svegliato, Draco non si era ricordato subito che giorno fosse. Ma come avrebbe potuto, dato che non lo aveva mai festeggiato?
Prima di notare lo splendido pacco argentato con un nastro smeraldino sul morbido tappeto che ricopriva il pavimento di pietra aveva già indossato la divisa; gli mancavano solo le scarpe, che ogni sera lasciava l'una vicino all'altra ai piedi del letto. Esattamente dove giaceva la sorpresa.
L’aveva guardata stupito per un attimo, le pallide sopracciglia inarcate verso l'alto, poi aveva collegato.
Era Natale.
Il preside aveva annunciato al banchetto di fine novembre che gli studenti sarebbero potuti tornare a casa per due settimane proprio in occasione di quella 'meravigliosa festa babbana', trascorrere giorni felici in famiglia e giocare con i doni che Babbo Natale avrebbe portato loro.
Draco non sapeva nemmeno cosa fosse un 'babbonatale'.
Era stato Blaise Zabini a spiegargli tutto, dal vecchietto dalla barba bianca alle letterine e ai regali sotto l'albero, e quasi gli era venuto un colpo: solo la plebaglia poteva credere ad un’assurdità del genere, e di certo lui non faceva parte della plebaglia. Un vecchio vestito di rosso che in un’unica notte riusciva a portare centinaia, migliaia di regali a tutti i bambini del mondo? Nemmeno un mago ce l’avrebbe fatta. I maghi per lo meno esistevano.
Appena era venuto a conoscenza della nuova bizzarra idea di Albus Silente, Lucius Malfoy si era precipitato a scuola ed era riuscito eccezionalmente ad avere un colloquio privato con il figlio.
“Non ti azzardare a tornare al Manor, mi hai capito? Il Natale è cosa da babbani, e noi non siamo babbani. Rimarrai qui, anche a costo di essere l'unico, anche a costo di stare due settimane da solo. Chiaro?”
“Certo, padre, come desiderate”
Nonostante il suo giudizio a riguardo, Draco era leggermente curioso di tornarsene nel Wiltshire per vedere in che modo mezzosangue e babbani avrebbero vissuto il periodo di festa, ma non sarebbe mai andato contro al volere paterno. Mai.
Cosa importava, comunque, passare con la famiglia due settimane? I Malfoy erano stati insieme tutti i giorni prima che il loro erede iniziasse a frequentare Hogwarts, e undici anni erano tanti.
Narcissa non era dello stesso parere, avrebbe rivisto suo figlio molto volentieri, ma anche per lei la parola del marito equivaleva a legge. Condivideva che il Natale non dovesse essere festeggiato, che era cosa da babbani e loro non erano babbani, ma non che Draco fosse costretto alla Biblioteca o alla Sala Comune in mancanza di qualcuno con cui stare; sapeva, grazie ai suoi contatti, che nessun Serpeverde sarebbe rimasto a scuola, e di certo Draco non avrebbe sprecato il suo tempo con gli appartenenti delle altre Case, considerate inferiori.
Dopotutto, però, era solo un bambino, un bambino cresciuto da Lucius Malfoy. Non aveva mai avuto giochi, solo libri su libri di storia della famiglia; non aveva mai avuto amici, solo elfi domestici a servirlo e riverirlo; non aveva mai potuto dire ciò che pensava né esprimersi come avrebbe voluto, solo ripetere a macchinetta gli insegnamenti del padre quasi fossero ancora ai tempi della regina Vittoria. Eccellente Serpeverde, nulla da dire, ma con un’idea di educazione leggermente strana.
Ecco perché aveva deciso di spedirgli quel pacco, proprio quella mattina.
Draco lo aveva preso tra le mani, il peso gli era famigliare; una lettera profumata al narciso aveva catturato la sua attenzione.

Buongiorno, Draco,
spero tu stia bene lì al castello. Ti avrei tanto voluto qui, anche se solo per poco, ma come ben sai non si può contraddire tuo padre quando ha preso una decisione.
Ho pensato molto a come rendere le tue giornate più piene e piacevoli, da quando ho scoperto saresti stato tutto solo; non travisare le mie parole, non ti sto considerando debole, l'assenza di amici con cui passare il tempo è solo un dato di fatto. E ciò che c'è nel pacco mi auguro ti faccia compagnia.
Mi sono consultata con tuo padre prima di spedirtelo, non è stato facile convincerlo a lasciarmi agire, per cui spero che ne sia valsa la pena.
Passa delle buone vacanze, e lascia il tuo cuore libero di esprimersi, perché ha molto da dire.
Con affetto, mamma.


Draco aveva sempre avuto la certezza che sua madre non lo considerasse un debole, era il suo bambino e lo sarebbe sempre stato, per cui non lo aveva infastidito la sua preoccupazione, anzi; inoltre, non c'era nessuno con cui mostrarsi spavaldo, quindi poteva anche permettersi di gongolare un po' per le attenzioni di Cissy.
Era stato definito egoista, vanitoso, egocentrico, il Principe delle Serpi che otteneva tutto ciò che desiderava con uno schiocco delle dita; era un purosangue, appartenente a una delle famiglie di maghi più importanti e antiche della storia nonché discendente di Salazar Serpeverde; meritava il comando, il prestigio. Tutto.
Solo Narcissa sapeva che Draco era diventato così a causa degli insegnamenti di Lucius, che la sua natura era ben diversa, che la sua anima aveva una melodia malinconica e delicata.
Suo padre non lo sarebbe mai venuto a sapere. Prima di Draco, doveva essere Malfoy.
Il bambino aveva appoggiato quel foglio profumato sul letto, cominciando ad aprire il regalo; a terra prima il nastro color dello smeraldo, poi la carta d'argento.
La custodia era ruvida al tatto, proprio come se la ricordava. L'aveva aperta lentamente, posando lo sguardo sull'oggetto al suo interno. Negli occhi grigi, una scintilla che gli illuminava il viso.
Il legno liscio, le corde tese, le iniziali DLM incise con la magia. Il suo violino. La sua voce.
Sorrise.



NdA
Anche questo è più un capitolo introduttivo che altro, e avrei anche potuto metterlo nel primo con il pov di Harry, ma ci tenevo che Draco avesse un capitolo tutto per sé ^^
Spero che vi sia piaciuto: ci ho lavorato molto, ma sono soddisfatta del risultato, dai. Sarei curiosa di sapere il vostro parere a riguardo ^^
Ringrazio di cuore chi ha messo la storia tra le seguite, chi tra le ricordate e chi ha recensito il capitolo 1: le vostre parole sono state per me una grande gioia, grazie :)
Un bacio, merrow :*

   
 
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