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Autore: White Queen of Asgard    05/03/2015    1 recensioni
Incontri, nuovi amori, delusioni, tradimenti, tutto a causa di una semplice festa alla quale quattro ragazzi si sono incontrati per puro caso (o erano già destinati ad incontrarsi?)
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brian May, Freddie Mercury, John Deacon, Roger Taylor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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26) YOU DON'T NEED NOBODY ELSE BUT ME
11/16/72

Dopo la sua uscita dall'ospedale e dopo essere venuto a sapere che Jack era finito in carcere, Roger non poté fare altro se non organizzare una festa.
A differenza del solito, non invitò mezzo mondo, ma solo quei sei ragazzi che gli erano sempre stati accanto.
Gli alcolci c'erano sempre e non furono messi lì per niente.
Questa volta John riuscì, in qualche modo, a bere più degli altri e a fine serata non stava decisamente bene.
Cominciò a cantare a squarciagola cose insensate e, in più, il tutto fu completamente stonato.
Brian per primo cercò di calmarlo prima che i vicini venissero a chiedere qualcosa, dato che quegli urli sarebbero potuti provenire persino da un qualche animale sgozzato, e il tutto sarebbe potuto essere scambiato per un qualche rito satanico.
"John. John, ti dai una calmata?" Tentò il riccio, ma la sua voce, fin troppo bassa, fu coperta da quegli urli strazianti.
"John!" Urlò e questa volta si fece sentire, infatti il ragazzo smise di cantare.
"Si, amico mio? Cosa c'è?" Chiese con un comportamento insolito causato dall'alcol.
"Potresti abbassare un po' la voce? Sai, non vorrei ci fossero problemi coi vicini"
"Ma che problemi e problemi! Tu hai problemi. Non posso neanche cantare adesso?!" Gli rispose l'altro gesticolando in modo strano.
L'altro non rispose ma si voltò verso Roger "Credo sia grave" Gli disse Brian indicando il problema di tutto quel casino.
"Senti, John. Che ne diresti di andare a casa? Sarebbe meglio se..." Tentò il biondo, ma non riuscì neanche a finire la frase.
"No! Non ci voglio tornare a casa!" Ribattè John.
"Non fare il bambino! Esci da questa casa e vattene a casa tua! Devi riposare" Continuò l'altro prendendo il ragazzo per le spalle e spingendolo verso la porta.
"Non mi volete bene!" Urlò John e gli occhi gli si inumidirono.
"Oh mio dio... Fred, Lau. Potete portarlo a casa? Se no questo non si schioda più"
"Ma è dalla parte opposta di casa nostra!" Si lamentò Laura.
"E poi tu hai lo champagne, tesoro" Concluse Freddie.
"Facevate prima a dire di no... Bri? Geo? Voi che lo champagne non vi interessa e abitate dalla stessa parte di sto ubriacone qua, potreste..." Cominciò a dire tirando un'occhiataccia ai due che non avevano fatto altro che inventarsi scuse.
"Non mi dare dell'ubriacone!" Urlò John, liberandosi dalla presa del biondo, che ancora lo teneva per le spalle, e rischiando di cadere per terra.
"Stai zitto un attimo! Dicevo... Potreste portarlo a casa voi?"
E così fecero.
Uscirono di casa ma in vista delle scale John si bloccò.
"Roggie? Vieni qua" Disse "Qua si muove tutto"
"Cosa diavolo c'è ancora?!"
"Tienimi le scale che si muove tutto!"
"Come, scusa?"
"Ho detto: tienimi le scale che qua si muove tutto!"
"Si, le sto tenendo"
"No, non va bene... Tienimi anche il piede che si sta muovendo tutto comunque"
"Scherzi, vero?!"
"Hai una presa da far schifo! Qua continua a muoversi. Tieni bene la scala e tienimi il piede"
Con il solo desiderio che tutto ciò finisse il prima possibile, il biondino si accovacciò e afferrò il piede del ragazzo.
"Bene, ora... Ma che diavolo! Il mio piede non c'entra. È la scala che si muove" Detto questo passò un'altra mezz'ora buona durante la quale non fece altro che scendere di un gradino per poi risalire di due sotto gli sguardi divertiti e preccupati degli altri cinque.
Dopo aver passato inutilmente tutto quel tempo sulle scale, riuscì finalmente ad arrivare al piano terra facendo gli ultimi gradini di corsa, e, inevitabilmente, cadde rimanendo steso sul pavimento.
"Non è che posso dormire qua? Non ce la faccio ad alzarmi"
Roger lo tirò in piedi di colpo rischiando di farlo cadere ancora.
Brian e Georgia li raggiunsero e, finalmente, uscirono.
"Basta. In questa casa sono vietati tutti i tipi di alcolici a John Richard Deacon" Si lamentò il biondo rilasendo le scale per l'ennesima volta.
"Sentite, noi ce ne andiamo" Disse Freddie prendendo Laura per mano e, dopo aver salutato, tornarono a casa anche loro.
Julia avrebbe solo voluto andare a letto in quel momento. Data l'ora era normale che avesse sonno.
Roger chiuse la porta e cominciò a fissare la ragazza. Continuava a guardarla soffermandosi sulle sue forme.
Lo sguardo di Julia incrociò quello del biondo e la stanchezza passò del tutto.
Nessuno disse una parola. Un bacio, solo un bacio disse tutto.
Continuarono a baciarsi sempre meno delicatamente finché il biondino non sollevò la ragazza e la portò in camera da letto.
Julia gli mise le mani sul collo facendole salire fino a raggiungere i capelli biondi del ragazzo.
Ormai il passo decisivo era stato fatto e nessuno dei due aveva intenzione di fermarsi.
Roger la fece coricare sul letto e in un attimo fu sopra di lei. Cominciò a baciarle il collo ma la ragazza gli prese il mento riportando le sue labbra sulle sue.
Nessuno dei due aveva il tempo di respirare ma non volevano staccarsi. Le loro lingue si cercavano e si intrecciavano.
Il biondo le tolse la maglietta buttandola nel buio della stanza e subito dopo lei fece lo stesso con lui.
Lo voleva. Voleva il suo corpo bollente vicino al suo. Lo desiderava come non mai.
"Mi fai impazzire, July" Disse Roger tra un bacio e l'altro.
"A chi lo dici..."
Il ragazzo le slacciò la cintura e le tolse i jeans, poi pensò ai suoi.
Il tempo passò e i due si ritrovarono nudi.
I loro corpi si incontrarono e Roger entrò in lei.
"Mmm..."
Il biondo si staccò da Julia.
"Vuoi che mi fermi?" Chiese preoccupato. 
"Shhh... No" Rispose la ragazza continuando a baciarlo.
Roger aumentò il ritmo sempre di più finché non raggiunsero il vertice del piacere.
Rimasero abbracciati sotto quella leggera coperta, ancora sudati, nonostante fossero in pieno inverno.
Dopo qualche minuto di completo silenzio, Roger aprì bocca notando che la ragazza era-
"July, che c'è?" Domandò notando che la ragazza era immersa nei suoi pensieri e per questo non lo ascoltò.
"A cosa pensi?" Insistette.
"Nulla di particolare. Stavo pensando a tutte le cose successe e... È strano che siano passate..." Rispose tenendo lo sguardo basso.
"Hey... Ormai non c'è più nulla che ci può fermare" Disse abbracciandola e baciandole la fronte.
Lei cominciò ad accarezzargli il petto, poi raggiunse la schiena. Sentiva le cicatrici. Quelle cicatrici che avevano fatto soffrire tutti. Ancora non era riuscita a togliersi quei momenti dalla testa.
Lui la guardava, quasi come se volesse leggerle il pensiero.
"È tutto passato"
"Ma le ferite ci sono... E ci saranno per sempre"
"Ma io sono qui. E ci sarò per sempre. Ok?"
"Ok" Rispose la ragazza baciandolo e sul suo viso comparve un sorriso.
"Però... Se questo fosse solo l'inizio, July? Se tutto questo non fosse nulla in confronto a quello che sta per accadere? Ti assicuro che non è finito qui.
È solamente l'inizio"



Angolo della Queenie:
Trent'anni per caricare un capitolo -.-" Che è anche l'ultimo!
Beh, che dire... Spero vi sia piaciuta questa serie e, dato che continuerò con un'altra, lasciate pure delle recensioni su cosa potrei migliorare ;)
Vorrei ingraziare tutti, in particolare, PeNnImaN_Mercury92 per aver seguito la storia :)
Non so fra quanto comincerò la prossima serie, ma spero di riuscire a farlo il prima possibile. Alla prossima! :D

  
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