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Autore: Isabeckhtorres    08/03/2015    21 recensioni
Dal Capitolo 21:
Dopo aver analizzato ogni singola sfumatura nei capelli di Rose, Scorpius passò a tormentarle il collo e le orecchie di baci, cercando di distrarla.
“Hei.” Protestò lei.
“Sì?” Il tono innocente.
“Mi stai distraendo.”
“Ma davvero?” Questa volta la sfumatura maliziosa nella voce, impossibile da nascondere.
“Lo stai facendo apposta!”
Scorpius era incredulo: come aveva fatto a non rendersene conto? “Rose. Stai ancora pensando a quello che ho detto?”
“Sì!” Rispose. E' ovvio.
Il ragazzo scosse la testa. “Non ci pensare più. Non era importante.”
Rose avrebbe voluto contraddirlo ma non ne ebbe la possibilità: Scorpius la fece alzare, la prese per mano e la accompagnò alla sua stanza. “Ora vai a dormire.” E dopo averla baciata sulla fronte, le rivolse un ghigno storto e la lasciò imbambolata davanti alla porta.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Capitolo 25: Poi Non Lamentatevi Che Non Vi Avevo Avvertito
 

 

You got that James Dean day dream look in your eye
And I got that red lip classic thing that you like

[…]

You got that long hair, slicked back, white t-shirt.
And I got that good girl faith and a tight little skirt”
-
Style, Taylor Swift

 

“Scorpius!”
Nessuna risposta.
“Scorpius!” Lo scosse leggermente.
Questa volta il ragazzo mormorò qualcosa di incomprensibile.
“Bene. Non ti lamentare se poi ti svegli da solo.”
Rose tentò di scendere dal letto, ma un paio di mani la afferrarono, ributtandola sul materasso
“Non usare più quel tono con me, signorina. Sono appena le sette e mezza.” Scorpius l'aveva bloccata sotto di sé; lo sguardo, nonostante gli sforzi, tradiva il malcelato divertimento.
“Lasciami andare. Ora.”
Ghignò “Sennò?”
“Scorpius.”
“Rose.”
“Scorpius!” Il tono indignato.
“Rose” Sempre più divertito.
“Smettila.”
“Mi sto divertendo troppo, dammi una buona ragione.” Poi si abbassò a sussurrarle “Convincimi.”
Rose cercò di ignorare i brividi che la percorsero e rispose “Arriveremo in ritardo.”
“Questa non è una buona motivazione.”
“Invece sì.”
Scorpius scosse la testa, e allora Rose tentò di liberarsi facendogli il solletico, ma il ragazzo contrattaccò e ben presto dovette baciarla per evitare che le sue urla e le sue preghiere si sentissero nella Sala Comune e nelle altre stanze.
Rose si calmò quasi subito e rispose al bacio con passione, assaggiando le labbra del ragazzo e facendosi solleticare dalla sua lingua.
Dopo qualche minuto, anche se le sembrò molto di più, la parte razionale del suo cervello tornò in azione – con molte lamentele da parte di quella irrazionale – e le fece notare che forse sarebbe stato il caso di alzarsi.
“Scorpius” Cercò di mormorare tra le sue labbra
“Mmmh?” Fu l'unico suono che riuscì ad articolare in risposta
Gli premette le mani sul petto tentando di farlo spostare “Alzati!”
“Mmh.” Fu, ancora, l'unica risposta.
“Daaaai.”
Scorpius finalmente si spostò “Cosa c'è?”
“Lezione.”
“Non puoi andartene.”
“E invece.”
“Non osare scendere da questo letto.” Ordinò, sperando di sembrare minaccioso e perentorio.
“Guardami.” Disse Rose saltando giù dal materasso e indirizzandosi verso la sua stanza. Aprì la porta e si girò a salutarlo con la mano prima di scomparire nella camera.
Scorpius si lasciò cadere sul materasso con uno sbuffo. Merlino, quella ragazza!

 

***

“Scorpius!” Lo chiamò una voce.
Il ragazzo, appena uscito dalla porta si voltò: anche Lysander stava uscendo. Si salutarono. “Scusa, non ti avevo visto.”
“Sì, ho notato che eri un po' distratto. Avuto visite questa notte?” Sorrise con malizia.
Scorpius non riuscì a nascondere lo shock e immaginò di essere impallidito, e infatti Lysander aggiunse subito “Non mi crea alcun problema! Ero solo curioso... Ho sentito delle voci e così...” Gli fece un occhiolino.
“Potrebbe essere” Cercò di rimediare Scorpius, ghignando.
“Chi è?”
“Ah, no. Segreto.”
“Come hai fatto a farla uscire senza che se ne accorgesse Rose? Ti avrebbe scuoiato.”
“Eh, ho aspettato che fosse chiusa in bagno. Spero solo che non abbia sentito le nostre voci come te.” Sono un ottimo bugiardo.
“Ti conviene fare attenzione.” Lysander rise “Dubito te la farebbe passere liscia.”
“Non credo nemmeno io.” Ghignò di nuovo Scorpius.
Intanto avevano raggiunto la Sala Grande e si salutarono davanti al Tavolo dei Serpeverde.

 

***

“Buonasera a tutti!” Lysander sorrise ai Prefetti seduti in una classe vuota al primo piano “Il Due Maggio si sta avvicinando e come da tradizione, Hogwarts terrà un ballo.”
La Sala si riempì di applausi e grida entusiaste.
“Ma” Continuò Lysander “Quest'anno vi saranno dei cambiamenti.”
Ellie prese la parola “Non si terranno lezioni quel giorno, ma personalità della Guerra hanno accettato di venire a tenere delle specie di conferenze”
Tutti sussurrarono eccitati.
“Al pomeriggio invece ci sarà una vera e propria conferenza a cui prenderanno parte tutti i relatori e tutti gli studenti, che, avranno il permesso di porre domande.” Finì Ellie.
La stanza si riempì di gridolini emozionati e Rose credette di poter giurare di aver sentito i nomi dei suoi zii bisbigliati con eccitazione.
Fu Scorpius a prendere la parola qualche secondo dopo. Rose, si voltò a guardarlo mentre parlava: la camicia arrotolata fino a i gomiti, i primi due bottoni aperti, la cravatta allentata, i capelli leggermente disordinati, con nonchalance appoggiato a un banco. Ebbè.
“... Per queste ragioni la Preside ha deciso che potranno partecipare solo i ragazzi del settimo anno ed eventuali accompagnatori di questi.”
La stanza si riempì di lamentele e tutti cominciarono a parlare l'uno sull'altro.
“Ragazzi. Siete Prefetti, voi parteciperete ma sarete staff.” Li bloccò Scorpius “In ogni caso gli anni inferiori non avranno nemmeno studiato l'argomento a Storia della Magia. Il Ballo è da sempre un evento che richiede la massima eleganza e raffinatezza, non può esserci un sovraffollamento. Per cui, così sarà.”
“Ora” Parlò infine Rose “Nel week-end saranno esposti i fogli con l'elenco delle conferenze. Potrete partecipare a due sole conferenze. Le persone ammesse a ciascuna conferenza sono fisse, per cui suggerisco a tutti di iscriversi velocemente. I fogli sono sotto un incantesimo che eviterà scorrettezze di ogni tipo, per cui ve le sconsiglio vivamente. Rimarranno appesi per una settimana, in caso qualcuno decida di aver cambiato idea.”
Rose si fermò e lasciò la parola a Lys, che terminò “Due settimane prima del Ballo dovremo avere un elenco preciso dei partecipanti, per cui consiglio di cominciare a riflettere anche su ciò. Vi prego di riportare le nostre parole alle vostre Case. E vi chiederemo anche sostegno e collaborazione nella preparazione della giornata e della serata del Due Maggio.” Sorrise.
Ellie concluse “Potete andare!”
Si alzarono tutti velocemente e uscirono parlando concitati, qualcuno si fermò a chiedere informazioni e poi scomparve portando con sé le ultime tracce di fermento rimaste nell'aria.
I quattro Caposcuola rimasero a sistemare gli ultimi dettagli della riunione e poi tornarono alla loro Sala Comune, i due uomini davanti e le ragazze dietro. Ellie si complimentò con Rose e Scorpius per l'eccellente comportamento e i due sbuffarono in risposta.
Una volta arrivati davanti al quadro dei Professori riuscirono a scampare a una lunga discussione sulla parola d'ordine poiché il professore grasso già dormiva e appena dentro cominciarono subito a prepararsi per la notte con sbadigli e facce assonnate.
Rose finì di lavarsi i denti, cedendo il bagno a Scorpius e sparì nella sua stanza, solo per ignorare completamente il suo letto, aprire la porta nel muro e fiondarsi su quello del ragazzo.
Quando Scorpius tornò dal bagno la trovò totalmente addormentata, il libro che sembrava aver tentato di leggere, abbandonato sulle lenzuola.
La guardò con occhi adoranti per qualche minuto e poi tirò le coperte su entrambi.

 

***

Nel giro dei due giorni successivi la voce si sparse completamente e l'unico argomento di conversazione fu il Due Maggio con ballo annesso: tutti attendevano con ansia i fogli delle iscrizioni – che sarebbero comparsi nelle rispettive Case – e i Caposcuola dovettero discutere con più di uno studente, venuto a lamentarsi per il veto imposto agli anni minori.
Quando finalmente comparvero gli elenchi dei gruppi e delle conferenze, vi fu una vera e propria corsa alle iscrizioni e – nonostante l'avvertimento di Rose – in molti tentarono di truccare le carte, per poi ritrovarsi i capelli dei colori più disparati.
Una settimana più tardi vennero ritirati i fogli e l'eccitazione si spostò tutta sul Ballo, su chi avrebbe partecipato, con chi sarebbe andato, come ottenere un invito o come entrare senza invito. Rose sentì le storie e le invenzioni più assurde: lei e gli altri Caposcuola ne risero abbondantemente.
Sorprendentemente nessuno fu ancora attaccato da inviti o proposte pressanti, si trattava di semplici chiacchiere, così come quelle sugli abiti, sulle scarpe e gli accessori: pareva il Ballo fosse ancora troppo lontano per pensarci seriamente. E in effetti piano piano l'eccitazione sfumò e fu riposta, sostituita con l'arrivo di un avviso nelle Sale Comuni di tutte le Case che invitava i studenti dell'ultimo anno a prendere appuntamento con il Direttore della propria Casa per discutere del proprio futuro.
Rose e Scorpius ne discussero a lungo, durante le notti insieme, che fossero sotto le coperte o per i corridoio a punire coppiette negli armadi delle scope.
“Non lo so.” Disse Scorpius una sera, passandosi le mani tra i capelli.
“Invece lo sai, ma hai paura.”
Scorpius si allentò ancora la cravatta già allentata “Forse.”
“Devi parlarne con qualcuno però.” Disse Rose, aprendo la porta di una classe vuota e guardando dentro.
“Ne sto parlando con te.”
Rose rise “Sì ma sai già cosa ne penso io. Quindi, domani, ne parlerai.”
“Non lo so.”
“Ascolta, Scorpius, i tuoi voti sono eccellenti ed è indubbio che tu sia incredibilmente portato per il Quidditch – anche se forse non il miglior Cacciatore” Ignorò l'occhiata divertita che le lanciò e il suo sopracciglio inarcato, continuando “Hai già ricevuto un'offerta, e la dovresti accettare, o accettare quelle che verranno, perché verranno – come vuoi fare. Poi, puoi comunque studiare.”
“Ma-”
“Ma, tanto tu non vuoi studiare nulla di magico. Per cui, sono certa troveresti il tempo per studiare in un'Università Babbana, anche” Lo prevenne “Senza seguire tutte le lezioni.”
“E se mi rendessi conto che potrei far carriera nel Quidditch, fare quello e studiare. Se non mi piacesse, solo studiare. Sì, ma...” Lasciò la frase in sospeso.
“Sì?” Indagò Rose con le sopracciglia inarcate e la mani sui fianchi
“Giocare a Quidditch e studiare Letteratura... Non è quello che dovrei fare.”
“Solo perché non è convenzionale... Nemmeno stare con me lo è.” Gli sorrise lei
Scorpius aprì la bocca per rispondere, poi si bloccò e la guardò. “Decisamente no.”
“Eh no.”
“Va bene. Domani all'incontro ne parlerò.” Ghignò, gli occhi ancora fissi in quelli di lei “Abbiamo quasi finito qui?”
“Neanche per idea! Mancano ancora tre piani!”
“E allora muoviamoci! Abbiamo di meglio da fare.”
La sospinse verso le scale e chiuse così il discorso, ma il giorno successivo si decise e ne discusse con il Direttore e la Preside, anche lei presente a riferirgli che altre due squadre si erano fatte avanti, e si meravigliò nello scoprire che entrambi sembravano soddisfatti della sua scelta.
Rose invece entrò, espose senza problemi le prospettive per il suo futuro e anch'ella le vide approvate dal Professor Longbottom che le disse con un sorriso “Sarai un'ottima Guaritrice, Rose.”
Intanto nell'aria cominciò ad aleggiare nuovamente un'atmosfera eccitata, sia per l'avvicinarsi del Ballo, ma soprattutto per l'ultima partita di Quidditch dell'anno: Serpeverde contro Grifondoro.
Sebbene mancassero più di tre settimane, i Capitani imposero allenamenti quotidiani lunghi e faticosi, tanto che Rose si ritrovò a studiare in ogni singolo secondo libero e così Scorpius: gli unici attimi nella giornata che i due passavano soli era alla sera, chiusi nella stanza. Fecero entrambi in modo che quei momenti venissero sfruttati al meglio.
Fu proprio in una di queste notti che si ritrovarono ad affrontare il discorso più spinoso nella loro relazione: Rose aveva la testa appoggiata in grembo a Scorpius, il quale giocava affascinato con i suoi capelli.
“A proposito della partita e del Ballo...” Cominciò lui
“Si?” Rose sorrise, pensando di sapere dove volesse andare a parere.
“Beh, prima la partita... Non voglio che il risultato pregiudichi quello che c'è tra noi.” Le prese una mano e la sfiorò con il pollice “Rose, sono stati i mesi più belli della mia vita. A parte lo studio, si intende.”
Si alzò a guardarlo “Non lo farà. E' solo una partita Scorpius. Non vuol dire che non daremo il massimo, ma è solo una partita.”
“Non credo tuo fratello e Albus la pensino come noi.”
“Probabilmente no, ma che c'entra?”
“Beh, ecco...” La guardò fisso “Vieni al Ballo con me.” Non era una domanda.
Rose rispose allo sguardo “Sì.”
“Sì?” La bocca aperta a formare una 'o'.
“Sì.”
“Sai che venire al Ballo con me vuol dire che lo scopriranno tutti...”
“Sì.”
“E ti va bene comunque.”
Rose si sedette sulle ginocchia, raddrizzandosi. Sbuffò. “Stiamo insieme da mesi. E' ora che il mondo cresca. Funziona. Punto. E' la realtà. Lo accetteranno.”
“E quando intendi dirglielo? Non possiamo semplicemente presentarci insieme. Voglio dire, faremo scandalo. E poi, è in memoria della Guerra, non per crearne una nuova.” Ghignò al pensiero.
“Giusto.” Rose si mordicchiò il labbro, e Scorpius le spostò una ciocca rossa dietro alle orecchie. “Bene. Dovremo dirlo, allora. Ma quando e come?”
Rimasero in silenzio a pensare, fino a che Scorpius la interruppe stufo “Basta. Verrà il momento. Ne riparleremo, ma ora...” E senza aggiungere una parola la baciò.
Rose dimenticò la questione e si immerse nel bacio, le mani attorcigliate nei suoi capelli biondi.

 

***

Marzo passò veloce, sebbene l'aria fosse ancora fredda, le giornate erano luminose, bagnate da una pioggerellina continua che però non impedì ad Albus e Hugo di imporre allenamenti costanti.
L'eccitazione nell'aria in vista della partita aleggiava dappertutto, e aumentò incredibilmente quando una mattina a colazione la McGonagall si alzò e comunicò agli studenti del settimo anno che il Ballo era ormai vicino, invitandoli a comunicare la loro presenza.
L'annunciò scatenò una serie di gridolini, mormorii e sussurri, solo Rose e Scorpius, ai poli opposti della Sala, si scambiarono un'occhiata significativa: il momento si stava avvicinando.
Rose si ritrovò quasi a pensare che sarebbe stato meglio se li avessero scoperti, perché il solo pensiero di dover articolare la questione le stringeva lo stomaco in una morsa; come avrebbe fatto a dirlo? Quali sarebbero state le reazioni della sua famiglia e dei suoi amici?
Immaginò che Albus, Amelia e Lily avrebbero approvato, Louis non si sarebbe espresso, Roxanne l'avrebbe presa in giro per tutta la vita, Lucy e Hugo avrebbero arricciato il naso, arrendendosi poi all'idea. Non riusciva a figurarsi la reazione di sua madre, mentre quella di suo padre e di zio Harry le visualizzava egregiamente: suo padre l'avrebbe diseredata, rinchiusa in una torre, uccisa.
Senza contare che l'intera Hogwarts sarebbe stata lì a osservare, bisbigliare, giudicare. Rose Weasley che si aggiudica Scorpius Malfoy; mi uccideranno.
Quella sera stessa, quando entrò in camera di Scorpius, trovò dieci rose rosse ad attenderla. La sfumatura dei petali ricreava esattamente quella dei suoi capelli – non vi erano mai stati dubbi che Trasfigurazione fosse una materia in cui Scorpius eccelleva – e il bigliettino conteneva una sola frase: “Vieni al ballo con me.” Non una domanda, ma un'affermazione.
Quando Scorpius tornò dall'allenamento la trovò seduta sul letto a gambe incrociate, gli occhi ancora fissi sulle rose.
Passarono il resto della sera a chiacchierare e immaginare le facce scioccate di tutti, ma non riuscirono a trovare il momento perfetto, né il luogo.
La mattina dopo Lily e Amelia comparvero al Tavolo raggianti: passarono l'intera colazione a descrivere le prodezze dei loro ragazzi e il romanticismo del loro gesto, per poi indagare sui piani di Rose per il Ballo e proporle una lunga lista di ragazzi disponibili, che Rose prontamente rifiutò.
Lily, indignata, la riprese “Devi portare qualcuno. Accetta quelli che te lo chiederanno, non venire sola, sei la Caposcuola: scegli.”
Come si rese ben presto conto Rose, Lily non era l'unica a essere in visibilio per il ballo: ovunque guardasse vedeva gruppetti di ragazze bisbiglianti. Quella stessa mattina Albus dovette nascondersi nel dormitorio, dove passò il resto della giornata a fuggire imboscate sleali.
I giorni seguenti furono anche peggio, nessun ragazzo del settimo anno a cui non fosse riconosciuta una ragazza fissa fu risparmiato e per Scorpius e i suoi amici la situazione diventò un vero incubo.
Il quadro dei Professori era perennemente assediato da ragazze che li pregavano di farli entrare, affermando di essere la fidanzata ufficiale di uno o dell'altro Caposcuola.
Lysander confidò a Rose di aver sempre un po' invidiato il successo dei quattro Serpeverde con le donne, ma che ora avrebbe fatto qualunque cosa per poter tornare indietro; alla fine decise di chiedere a una Corvonero del quinto anno e fu lasciato nuovamente in pace.
Rose rimase assolutamente sconvolta quando, fra le risate generali, Olivia raccontò che un paio di ragazzine del quarto anno avevano osato chiedere a Louis di portarle al Ballo e quindi lei era dovuta intervenire.
“Quelle cretine! Sono mesi che stiamo assieme! E hanno osato dirmi che non risulta 'lui ti abbia ufficialmente invitato al Ballo'. Così l'ho fatto io, perché lo sappiamo, in queste cose è un po' impedito.”
Pazzesco a cosa si può arrivare. Disgustoso, pensò, rattristata nel vedere il suo sesso cadere così in basso.
Qualche giorno dopo si ritrovò di nuovo scandalizzata da una serie di episodi riguardanti il suo ragazzo; poiché Nott aveva subito chiesto a Eva Red per evitare problemi, Albus aveva chiesto a un'amica di Lily e Zabini portava una ragazza della sua Casa, Scorpius rimaneva l'unico non accompagnato e la popolazione femminile di Hogwarts ritenne quindi di avere il diritto di abbassarsi a qualunque livello pur di ottenerlo.
Qualcuna tentò un approccio semplice, altre provarono con gufi e lettere, altre si limitarono a implorarlo, e poi ci fu Amber Eiden che, ritenutasi l'unica degna scelta, sparse la voce che ci sarebbero andati insieme: Scorpius si affrettò a smentire, dichiarando di essere già accompagnato.
L'affermazione scatenò un putiferio, e una serie di scenate isteriche e lacrime da parte di Amber Eiden. Pose invece fine alle imboscate delle ragazze, sostituite però dall'assedio di domande che costantemente gli ponevano Nott, Zabini e Albus per scoprire con chi andasse. Quando si resero conto che Scorpius non sembrava intenzionato a parlare, aumentarono le indagini cercando di coglierlo di sorpresa.
Simili indagini compì Lily su Rose, cercando di convincerla a non andare da sola, proponendole nomi ed esortandola ad accettare le proposte che riceveva, le quali piacquero molto poco a Scorpius.
“Non mi lascia in pace.” Si lamentò una sera.
“Lo so. E' in complotto con Albus, ma non mi lasciano ascoltare le loro conversazioni perché ritengono potrei usarle contro di te.” Scosse la testa ghignando “Se solo sapessero.”
E per quanto ne parlassero e discutessero non riuscivano a decidersi a dove e come parlare, e quindi conclusero che, se non avessero trovato il momento adatto, una settimana prima del Ballo avrebbero radunato i Weasley-Potter, Nott e Zabini, Ellie e Lysander in una classe vuota e avrebbero vuotato il sacco.
I giorni seguenti furono per Scorpius un vero proprio incubo: il suo tempo con Rose si era drasticamente ristretto, tra la mole pericolante di compiti e gli allenamenti ossessivi di Quidditch, e Nott non demordeva su quella che aveva chiamato “questione-ragazza”. Ne aveva fatto un affronto personale e, insieme al terzo grado quotidiano aveva incaricato Eva di scoprire qualcosa, ma questa volta, con grande sollievo di Scorpius, la ragazza fallì e una settimana dopo l'annuncio della McGonagall si dichiarò sconfitta.

Qualche giorno dopo Scorpius uscì dalla porta dei Professori e si ritrovò davanti Nott, Zabini e Abus.
“Anche qui? Sono le nove del mattino. Vi prego.”
Fu Albus a parlare per primo “In realtà sono qui perché ho ideato una nuova tattica per la partita.”
“E non potevi aspettare che scendessi a colazione?”
“Loro volevano vedere se beccavano una ragazza uscire di nascosto da qui.”
“Non c'è nessuna ragazza.”
“Lo sappiamo.” Grugnì Nott in risposta “Siamo qui da circa mezz'ora e a parte Scamandro e Macmillan non è uscito nessuno.”
“No, è uscita anche Weasley” Puntualizzò Zabini con un mezzo sorriso “Con la Macmillan.”
“Sì ma lei non conta.” Ribatté Nott.
Certamente. “Siete ridicoli. Ora, ho il permesso di scendere a colazione?”
“Sì, e nel mentre discutiamo la tattica.” Impose Albus.
Scorpius pensò che mai in sette anni di Hogwarts arrivare fino alla Sala Grande fu così lungo e stancante. La spiegazione di Albus veniva continuamente interrotta da domande di Nott e commenti maliziosi di Zabini.
Erano quasi arrivati a destinazione quando Nott interruppe definitivamente Albus e chiese “E' quella del succhiotto?”
“Per le milionesima volta, Nott: non-te-lo-dirò.”
“Lo prendo per un sì. Ha dei tatuaggi? Oggi vi vedrete? Tanto è sabato...”
Scorpius lo ignorò.
“E' brava a letto?”
Tentò di non farsi distrarre dal pensiero di Rose nuda sul suo letto e si concentrò sulla risposta “Non vedo come questo possa aiutare la tua ricerca.”
“Curiosità personale.” Entrarono nella Sala Grande “E' una che è stata con uno di noi?”
Scorpius lo ignorò di nuovo.
Fu Zabini a tornare alla carica “Devi solo rispondere sì o no: è più piccola?”
Ignorò anche lui.
“E' per questo che non ce lo vuoi dire? Perché è troppo piccola?” Continuò Nott.
E riprese Zabini “Ma state insieme? La ami?”
“Non voglio nemmeno pensare a questa possibilità.” Rabbrividì Nott.
Avevano oltrepassato la soglia della Sala Grande e raggiunsero il loro Tavolo, sedendosi.
“Ci devi dire qualcosa.” Asserì Nott, sempre più offeso. “Anche Albus lo pensa.”
“Non tiratemi dentro.” Alzò le mani.
“Però lo pensi.”
“Sì.” Albus guardò Scorpius “Non vedo quale sia il problema.”
“Siamo i tuoi migliori amici.” Nott batté il pungo sul tavolo “Non puoi semplicemente fare come vuoi. Non è un tuo diritto. Vogliamo saperlo. E se la ami – cosa che non dovresti – pazienza. Ma non puoi non dirci se è bella, brutta, piccola, grande... Aspetta!” Gli si illuminò il viso “E' una professoressa.” Ormai gridava.
“Vuoi abbassare la voce?” Gli sibilò Scorpius: cominciavano a fissarli “Certo che non è una professoressa.”
“Perché non ce lo vuoi dire?” Insistette Nott, il tono di voce non si abbassò. “La Preside?”
“Salazar Nott! Ma cosa hai nel cervello? E smettila di urlare.” L'irritazione di Scorpius aumentava.

Anche dall'altra parte della Sala, al Tavolo dei Grifondoro, i toni di voce alti attirarono qualche occhiata curiosa.
“Chissà cosa starà succedendo...” Chiese curiosa una ragazza del quinto anno a un'amica.
“Sarà un altro succhiotto” Suppose Lily, che l'aveva sentita.
“Probabile” Concordò Amelia.
Eppure non dovrebbero vedersi, Rose era perplessa.
“Si è scoperto chi è stata?” Chiese ancora Amelia.
“No.” Lily scosse la testa e poi si rivolse a Rose, cambiando argomento “Allora. Hai deciso?”
“Lily. Avevamo un patto, o sbaglio?”
“Il patto non c'è più.” E si lasciò andare a una serie di insulti poco carini e argomentazioni decise sulla stupidità di Rose e la necessità di aprirsi a sua cugina e alla sua amica. Rose si limitò a ignorarla e Lily dovette gettare la spugna, facendosi coinvolgere in un nuovo gossip da Amelia.
Rose lanciò un'occhiata riconoscente all'amica e tornò alla sua colazione.

Intanto al Tavolo dei Serpeverde la situazione stava peggiorando.
“E' un nostro diritto.” Nott batté nuovamente il pugno sul tavolo.
“Dai Scorpius. Non ti costa nulla” Aggiunse Zabini.
L'intero Tavolo fissava i quattro amici.
“Se non è una Professoressa, se non è la Preside...” Continuò Nott
“Voi non sapete di cosa state parlando.” Rispose Scorpius secco.
“E per forza, porca troia. Non parli. Fai il misterioso: chi credi di essere? Vuoi farti vedere?” Ormai li fissava tutta la scuola, e il tavolo dei Professori era all'erta.
Scorpius cercò di tranquillizzarlo e gli disse a bassa voce “Calmati Nott, non è così, davvero. Capirai.”
“Capirò? Capirò? Sono uno dei tuoi migliori amici Malfoy, che valore ha questo per te? Vai in giro come fossi il padrone del mondo, tanto tu puoi. Ma non puoi. E' una ragazza, Salazar. Una ragazza. Non c'è nessuna ragione al mondo che possa far sì che tu ti comporti così. Nessuna. Il tuo è solo un capriccio, sei una bambino. Fai il misterioso, continua pure. Così tutti parleranno e ti vorranno di più. Così sarai al centro dell'attenzione.” Nott era in piedi. E anche la McGonagall si era alzata, pronta a interrompere la scenata.
Ma prima che riuscisse ad aprire bocca, Scorpius era in piedi e aveva lanciato il tovagliolo, fino a qualche secondo prima poggiato sulle ginocchia, sul tavolo “Bene. Vuoi davvero sapere con chi vado al Ballo? Vuoi sapere perché non te l'ho detto? Ottimo. Poi non lamentatevi che non vi avevo avvertito.”
Voltò le spalle a Nott e Zabini, scavalcò la panca su cui era seduto e cominciò a camminare. La Sala Grande era come congelata, tutti fissavano la scena e nessuno parlava.
Mentre camminava la cercò con gli occhi e la trovò, sedeva immobile, ricambiando il suo sguardo, negli occhi una muta consapevolezza
Superò il Tavolo dei Tassorosso deciso, e qualche secondo dopo si lasciò alle spalle quello dei Corvonero.
“Ma dove sta andando?” Sussurrò Nott, allibito.
Albus e Zabini si limitarono a scuotere la testa come automi, gli occhi fissi sull'amico.
Rose sedeva circa a metà del tavolo e si domandava come mai il suo cuore non fosse ancora esploso, perché batteva martellante nel petto e sentiva il fiato corto.
Scorpius interruppe i suoi passi al fondo della Sala e cominciò a dirigersi lungo il tavolo.
“Oh no. Non può essere” Mormorò a fil di voce Albus.
“Cosa?” Chiese Nott, senza staccare gli occhi da Scorpius.
Ma Albus scosse la testa, incapace di articolare una risposta e intanto Scorpius era sempre più vicino, ma non può essere. Non può essere lei, si ripeteva come un mantra.
Scorpius superò Luke Bryan, superò Amelia e si fermò. La mascella di Lily, dalla parte opposta del Tavolo, pendeva aperta.
Scorpius si abbassò leggermente e le mani di Rose scattarono verso l'alto a incontrare quelle di lui.
La tirò verso di sé e quando Rose fu in piedi, la testa inclinata a guardarlo, gli occhi fissi nei suoi, la baciò.
Non un bacio casto, ma nemmeno uno passionale: un bacio intenso. In piedi, là al fondo della Sala, le bocche unite e le mani intrecciate.
E il mormorio esplose in un colpo solo, inondando la sala di 'Oh, cazzo', 'Oh, Merlino', 'Ma sta succedendo davvero?', 'Non può essere'.
Scorpius interruppe quasi subito il bacio e senza lasciarle le mani le sussurrò “Mi dispiace.”
Rose scosse la testa, le guance in fiamme.
“Andiamo via?” Le chiese con un mezzo ghigno.
Si limitò ad annuire. Non gli lasciò la mano e insieme attraversarono tutta la Sala; migliaia di occhi li seguirono.
“Aspetta” Si bloccò Scorpius, poi la diresse lungo il Tavolo dei Serpeverde, senza mai lasciarle la mano, e si fermò di nuovo davanti a Nott e Zabini.
“E sì, la risposta è che la amo.”
Il viso di Rose andò in fiamme e si rifiutò di alzare gli occhi dal pavimento: sentiva gli occhi di Albus addosso.
Uscirono dalla Sala Grande e una volta fuori, lontano dagli occhi di tutti si fissarono per qualche minuto e scoppiarono a ridere.

 

 


Angolo Autrice


Sì, lo so. No comment. Fatemi pure fuori. Che disastro sono?! Mi dispiae tanto, però lo giuro.

Ed è per questo che il Capitolo è lunghissimo e con un piccolo colpo di scena.

Come sempre, grazie mille a tutti quelli che mi leggono/ricordano/seguono/... (sapete già tutto) siete tantissimi e non so come ringraziarvi. Davvero.
E grazie a chi recensisce. Cioè. Parliamone. W-O-W. Non smettete.

Grazie mille, 
@Isabeckhtorres

P.s. VI PREGO, PERDONO.

   
 
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