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Autore: ellychan91    11/12/2008    2 recensioni
Introduzione modificata. E' vietato usare il tag b, se non in casi particolari.
Rinoa81, assistente amministratrice.

Rumori strani notturni,strane sensazioni e poi la rivelzione: una storia iniziata da un sogno, perchè ancora è possibile sognare..perfavore se leggete recensite,anche le critiche sono accettate poiché sono costruttive e aiuteranno la sottoscritta a scrivere capitoli e storia migliori (si spera...XP) thank's!ellychan91
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Strange Things

Elle si accorse di quell'ambigua espressione e fece una smorfia, dopodiché lui le prese la mano e la iniziò a condurre sempre più all'interno della boscaglia senza darle la benché minima spiegazione. Il ritmo della loro movimentata escursione era troppo veloce per Elle che, anche se abituata a correre, dopo quaranta minuti cominciò a rallentare passo per passo sentendosi un peso per il suo accompagnatore che, al contrario non dava segni di stanchezza e continuò imperterrito con la sua andatura sovrumana senza accorgersi che stava lasciando sempre più indietro la ragazza dagli occhi cristallini. Elle non i diede per vinta, continuò a correre diminuendo la velocità e respirando e canticchiando com'era solita a fare quando doveva svagarsi per sentir meno la fatica di ciò che faceva; improvvisamente però inciampò per terra e finì su un cumulo di foglie umide e gialline ambrate, proprio come quelle caduche autunnali  tanto che avevano lo stesso odore particolare mischiato con quello del sottobosco sempre freddo e umido. Fece per rialzarsi ma qualcosa la bloccò: le si era incastrato un piede in una radice sporgente probabilmente dello stesso albero che aveva già perso parte della chioma, provò a tirarsi via da quella "morsa" naturale dando delle lievi, prima, spinte con la caviglia che poi diventarono degli strattoni isterici; desistette un paio di minuti imbroncinadosi e incrociando le braccia come una bambina capricciosa per poi imbattersi nuovamente con quella sua "sfida". Nel frattempo, circa 1 km più avanti, nel fitto verde del bosco si intravedeva na figura scura che si spostava velocissima come una saetta che, tutt'a un tratto, si bloccò: si era ritrovato solo.

Elle sentì uno schianto provenire da lontano e un ringhio raggelante; si sentì sbiancare e tentando di mantenere la calma cercò di togliesi da quell'odioso imprevisto; era quasi riuscita nel suo intento quando davanti ai suoi occhi si materializzò il suo "salvatore" e "compagno di corsa" : aveva un'espressione tutt'altro che serena, gli occhi erano quasi chiusi in due fessure, respirava dalle narici con fare altero e lento come se fosse stato un predatore in caccia; teneva le mani chiuse in due pugni trattenuti con forza e sul dorso della mano si andava formando sino alle nocche la forma del metacarpo per ogni dito e i guardava Elle in un modo misto tra il preoccupato l'arrabbiato e l'allegro( provate a immaginare la scena di questa che prima parla da sola poi corre,inciampa e si inchioda a terra XD..sorry vado avanti..). Elle alzò lo sguardo intimorita verso colui che poco prima l'aveva fatta tremare fissandola; aprì la bocca per pronunciare anche solo una sillaba ma non ne ebbe il tempo: lui si era già avvicinato a lei per aiutarla a estrarre il piede dalla gabbia della radice "Potevi chiamarmi, dirmi qualcosa" ruppe così il silenzio che era sceso "Mi sono spaventato quando non ti ho più vista dietro di me, promettimi che se sei stanca, o devi fermarti me lo farai sapere: questo non è il boschetto del parco o il giardino sotto casa tua." Elle stava per ribattere quando si chiese cosa potesse saperne lui della sua casa e del giardino, ma sorvolò: non le era sembrato quello il momento più adatto per porre certe domande, passò dunque alle scuse:"Scusami, è che tu corri troppo velocemente per me e anche se ho provato a tenere il ritmo ho dovuto rallentare e poi sono inciampata come una scema in questa radice.."  non ebbe il tempo di finire che si sentì sollevata da terra: l'aveva presa in braccio come quella volta che era stata condotta fuori dal parco. "Ti porterò io, non voglio passare la giornata a vederti inciampare" disse lui con voce provocante giusto per constatare se fosse vero o no che la ragazza era permalosa come aveva riferito Michelle, conferme che arrivarono in un secondo "Io non sono un'impedita!Mettimi giù" . Scosse la testa e rise: "Ah,ah,ah ha ragione Michelle!!Sei permalosa!" Elle arrossì e mise le braccia conserte lasciandosi trasportare da quello strano ragazzo.
Attraversarono tutta l'estensione arborea ritrovandosi davanti a un laghetto sulla cui superficie si riflettevano i raggi del sole e i petali danzavano scosatati da una leggera brezza impercepile, l'aria era cosparsa di gelsomino e more e tutto aveva un gusto fatato, così diverso dal sottobosco bagnato di prima; Elle tolse il k-way prendendolo in mano, si guardò intorno entusiasta e ammaliata da quello scrigno meraviglioso. "Non è stupendo?Coraggio, dobbiamo entrare nel lago" , così interruppe le fantasie di Elle che si risvegliò come in seguito a una doccia fredda: "Entrare?!Scherzi vero?Io sto meglio ma non ho così caldo da tuffarmi!" "Insomma, ti fidi o no?" disse lui; la ragazza non esitò a rispondergli "Potrei anche, ma come faccio a fidarmi di qualcuno di cui non conosco neppure il nome?". Scese il silenzio era vero: lui non le aveva ancora rivelato il suo nome, "Mi chiamo Philip" rispose sorridendo "Ora dovrai buttarti senza discutere!" aggiunse prendendola per la vita e tuffandosi; l'acqua per Elle era veramente fredda, si sentiva gelare e pensò che prima o poi glel'avrebbe scontat, o sì, questa "doccia fredda" non l'avrebbe passata liscia!
Risalirono in superficie per prendere fiato e lì potè sfogarsi:" Ma, ma l'acqua è gelida!" provò a lamentarsi lei " Non è così fredda come dici" ribattè lui; Elle mise il broncio e si fissarono per un'instante che le parse un'eternità: da quando i ragazzi hanno gli occhi ambrati, corrono come saette,sbucano dal nulla e assomigliano così tanto a LUI, lui che non la degnava mai di uno sguardo, lui che si fermò con lei a parlare solo dieci minuti pochi giorni, una settimana, fa? Philip scrutò curioso quegli occhi azzurri, erano davvero particolari: chiarissimi non cerulei né turchesi ma chiari con bordature scure sull'iride e dei raggi dorati che partivano dalla pupilla nerissima; pensò a come fosse divertente quella missione sebbene fosse conscio del fatto che non avrebbe potuto osservare troppo quei due cieli, non sarebbe stato giusto per lei, nuova per quella realtà, impacciata ma determinata, timida ma permalosa strana nei suoi silenzi, così carina quando veva dormito in braccio a lui che l'aveva riportata a casa dalla radura quando era ancora "troppo presto". I due ragazzi scostarno lo sguardo forse imbarazzati per quel silenzio e per i loro rispettivi pensieri e si immersero nuovamente, prima Philip seguito da Elle, dirigendosi verso il fondo di quello specchio d'acqua purissima.
  
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