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Autore: MissKiddo    09/03/2015    2 recensioni
Isabel Sanchez Torrès è la figlia del torero più famoso ed acclamato di Spagna. L'unico problema? Lei odia la corrida. Non capisce come possa piacere tale vigliaccheria. Per queste ragioni i rapporti con i suoi genitori sono difficili.
Ma dopo un terribile incidente riuscirà a sistemare le cose nella sua famiglia? E se il posto di suo padre venisse preso da un affascinante ragazzo dagli occhi blu? Lei potrà innamorarsi di un ragazzo che segue le orme di suo padre? Non vi resta che scoprirlo leggendo la storia, vi aspetto.
Tratto dalla storia:
Finalmente la corrida era giunta alla terza ed ultima parte: “Tercio de muleta”. Ruben stava sudando, aveva perso molte forze per tenera a bada il toro. Per fortuna le corse mattutine avevano aumentato la sua capacità polmonare. Il toro era sfinito, presto sarebbe arrivata la sua ora. Ruben prese la spada, fissava gli occhi del toro, provava rispetto per l'animale. Si era battuto con orgoglio e forza, ma doveva ucciderlo.
[CAPITOLO BONUS MATRIMONIO ALL'INTERNO!]
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 2

Un nuovo inizio

 

Isabel saltò sulla macchina e partì velocemente verso l'ospedale. Aveva gli occhi pieni di lacrime e continuava a ripetere a se stessa che era solo colpa sua, suo padre sarebbe morto per colpa sua. Il traffico non le permetteva di andare veloce e imprecò più volte suonando il clacson. Al semaforo per poco non investì una vecchietta che la mandò al diavolo.
«Mi scusi...» urlò dal finestrino della macchina.
Appena arrivò di fronte all'ospedale lasciò la macchina in doppia fila e chiamò sua madre, sicuramente lei era con suo padre. Non ricevette nessuna risposta e iniziò ad innervosirsi, si guardò intorno e dopo poco sentì le sirene di un ambulanza, doveva essere quella giusta. Si precipitò all'ingresso dell'ospedale e vide sua madre scendere dall'ambulanza.
«Mamma!» urlò lei andandole incontro. Amanda stava piangendo, il trucco tutto sbavato, gli occhi gonfi.
«Isa! Sei qui... hai visto cosa è successo?» singhiozzava rumorosamente.
Diego fu portato dentro, aveva perso i sensi ma era ancora vivo. Isabel lo vide sulla barella e iniziò di nuovo a piangere.
«È vivo! Mamma, ce la farà» le due donne si abbracciarono piangendo.


Le corna del toro avevano perforato l'addome di Diego, aveva perso molto sangue e durante l'operazione d'urgenza avevano dovuto asportare la milza, ma per fortuna era ancora vivo. Isabel e Amanda rimasero per tutto il tempo nella sala d'aspetto, pregando che l'operazione andasse bene. Il medico le rassicurò dicendo loro che Diego era ancora grave ma non era più in pericolo di vita. Tirarono un sospiro di sollievo e si abbracciarono di nuovo. Isabel pensò che stava davvero per perdere suo padre, un brivido le percorse la schiena.
«Mamma, se fosse morto? L'ultima cosa che gli ho detto è stata una cattiveria, non me lo sarei mai perdonato» disse Isabel asciugandosi le lacrime.
«Non importa, bambina mia. La cosa importante è che adesso sta bene. Si riprenderà, tuo padre è un uomo forte»
«Pensi che tornerà a gareggiare?» chiese Isabel sospirando.
«Non lo so, ma è da qualche mese che pensa di andare in pensione. Forse adesso prenderà una decisione definitiva» Isabel si girò verso sua madre e la fissò.
«Non pensavo che volesse andare in pensione, ha sempre detto che avrebbe continuato fino alla sua morte» Amanda si avvicinò alla figlia e le accarezzò la schiena dolcemente.
«Voleva stare vicino a te» che stupida che era stata. Lei le aveva augurato di morire quando lui voleva riavvicinarsi a lei. Avrebbe dovuto capire che le parole dette al pranzo di poche ore prima erano solo dettate dall'orgoglio di suo padre.
Uno dei medici si avvicinò alle due donne lentamente. «Potete entrare, ma una alla volta, è molto debole»
Isabel guardò sua madre e le chiese di poter andare per prima, l'altra accettò rimettendosi seduta nella sala d'attesa.
Diego era sdraiato sul lettino da ospedale con gli occhi chiusi. Molti tubicini uscivano dal suo corpo e si collegavano a vari macchinari. I continui “bip” rivelavano che il suo cuore e la sua pressione erano apposto. Isabel si avvicinò lentamente e si sedette accanto a suo padre. Le prese una mano e se la portò alla fronte, la strinse il più forte possibile.
«Papà... papà» riuscì solo a balbettare qualcosa. Poi Diego aprì gli occhi e si voltò verso di lei, una lacrima gli solcò il viso.
«Isa... sei qui. Non potrei chiedere di meglio» la sua voce era quasi un bisbiglio.
«Non ti lascerei mai solo nonostante le brutte cose che ti ho detto»
«Anch'io ho esagerato, io esagero sempre...» Isabel strinse ancora più forte la mano di suo padre e pianse di nuovo. Vederlo in quelle condizioni le faceva sentire il cuore racchiuso in una morsa. Quell'uomo era testardo come lei, e anche molto orgoglioso. Pensò che fossero proprio quelle le ragioni per cui non andavano sempre d'accordo. Mentre lo fissava dormire in quel letto, Isabel pensò che non voleva continuare così, voleva di nuovo l'affetto di suo padre. Ovviamente non avrebbe cambiato le sue idee solo per farlo contento, ma avrebbe cercato di mettere da parte il suo orgoglio per lui. Avrebbero avuto di nuovo un buon rapporto, magari avrebbero riso e scherzato nuovamente dopo tanti anni di silenzi e litigi.
Amanda ed Isabel rimasero in ospedale per alcune ore, volevano essere sicure che Diego fosse fuori pericolo. I medici dissero loro che potevano tornare a casa, non c'era nessun motivo di rimanere dato che le condizioni di Diego erano stabili. Isabel portò sua madre in macchina, aveva intenzione di portarla a casa.
«Che ne dici se andiamo a casa tua? Potrei dormire con te» disse Amanda posando la mano su quella di sua figlia. Isabel sorrise. Da quanto non passava un po' di tempo con sua madre?
«Per me va bene, sempre se ti va di dormire in un appartamento ammuffito» nella sua voce non vi era malizia. Amanda rise di gusto, dopo tutta quella tensione ci voleva una risata.
«Correrò gli rischio!» risero entrambe a partirono.


Dalì accolse Isabel miagolando, probabilmente aveva fame, in fondo aveva sempre fame. Si strofinò sulle gambe di Amanda che lo accarezzò dalla testa fino alla lunga coda.
L'appartamento era pulito e le pareti nuovamente bianche davano luminosità all'ambiente anche se ormai si era fatta notte. Amanda si guardò intorno curiosando in giro, sicuramente avrebbe cambiato molte cose, e lei non avrebbe mai vissuto in una casa così piccola però ammise che sua figlia aveva ottimi gusti per l'arredamento.
«Ci beviamo un tè?» chiese Isabel andando in cucina.
«Che ne dici se beviamo una cioccolata calda? Come quando eri piccola, ricordi?»
La cioccolata calda fumava nelle due tazze, era un ottimo rimedio per la tristezza. Dopo tutto quello che era successo quel giorno le avrebbe tirate su di morale. Si accomodarono sul divano e rimasero in silenzio sorseggiando la loro dolce bevanda.
«Sai, mamma... quando ho visto papà in quelle condizioni mi si è stretto il cuore. Dobbiamo smetterla di litigare per cose inutili. Io non condividerò mai il suo lavoro, ma è mio padre e devo accettarlo» Amanda ascoltò attentamente.
«Piccola mia. Tu e tuo padre siete molto simile ed è per questo che vi siete sempre scontrati. Avete due teste dure! Ma credo che non tutti i mali vengano per nuocere, forse l'incidente vi farà riavvicinare»
«Lo spero. Ma dimmi, mi stavi dicendo che vuole andare in pensione...»
«Si, lo dice da qualche mese. Pensava di correre troppi rischi per la sua età, ed aveva ragione. E poi c'è un nuovo ragazzo, pare che stia diventando sempre più bravo e famoso. Dice che è l'unico che potrebbe prendere il suo posto, vorrebbe allenarlo lui stesso»
«Adesso capisco, non vuole ritirarsi completamente. Tipico di papà» Isabel prese una coperta e la mise sulle sue gambe. Le era sembrato strano che suo padre volesse abbandonare del tutto la corrida ed infatti aveva ragione. Voleva diventare un mentore, come aveva fatto suo padre prima di lui. Però Diego non aveva un figlio maschio, aveva solo una figlia ribelle. E così aveva deciso di prendere sotto la sua ala un ragazzo promettente. Isabel rifletté a lungo in silenzio. Questo non avrebbe cambiato i suoi pensieri, era decisa, avrebbe messo fine ai litigi.
Isabel chiamò Iago spiegando quello che era successo e scusandosi per essere andata via senza dire niente, lui le rispose che capiva perfettamente e che per qualche giorno poteva rimanere a casa. Alla fine della telefonata guardò l'ora ed erano già le due passate. Le due donne erano stanche, dovevano riposarsi. Amanda si spogliò e prese uno dei pigiami della figlia, dormirono nello stesso letto come quando lei era una bambina di un anno. Aspirò avidamente il profumo di suo madre, era rilassante e la faceva sentire protetta. Amanda aveva ragione; non tutti i mali vengono per nuocere.

 

***

 

Diego Sanchez Torrès rimase in ospedale per tre giorni, l'operazione era andata bene e non vi erano state ricadute. I medici gli dissero di rimanere a riposo per almeno due settimane, cosa difficile per un uomo attivo come lui, però dovette accettare la realtà. Inoltre avrebbe dovuto prendere per tutta la vita dei medicinali per evitare infezioni. Ma tutto sommato avrebbe potuto continuare con la sua vita senza problemi, sarebbe tornato come nuovo nel giro di un paio di mesi.
Isabel si era trasferita di nuovo a casa dei suoi genitori insieme a Dalì, voleva stare vicino a suo padre. Quando Diego tornò a casa organizzarono una piccola festicciola, senza esagerare, non doveva affaticarsi.
Lo fecero adagiare sulla sua poltrona preferita, così avrebbe potuto leggere o guardare la TV nel grande salotto.
«Brindiamo» disse Isabel sollevando il suo bicchiere pieno di succo di frutto. Amanda e Consuelo fecero lo stesso.
«Al mio papà che è sopravvissuto, ha la pelle dura» risero tutti e sorseggiarono le loro bevande.
«Vorrei ringraziarvi. Ringrazio mia moglie, che mi è sempre stata vicina. Ringrazio mia figlia che pur essendo testarda come un mulo mi ha aiutato a guarire con il suo amore» Isabel lo abbracciò, finalmente dopo molti anni un abbraccio sincero.
La TV era accesa, il telegiornale stava parlando di Diego, stavano facendo rivedere le immagini dell'attacco del toro. Rimasero tutti in silenzio, rivedere quelle immagini fece rabbrividire tutti. Diego strinse forte i braccioli della poltrona.
«Spegni quel maledetto affare» disse infine con il viso contratto. Consuelo si affrettò a spegnarla. Erano rimasti immobili fissando quello schermo nero quando qualcuno suonò alla porta.
«Aspettavi visite? Non puoi affaticarti» disse Amanda. La governante andò ad aprire lasciandoli soli nel salotto.
«Spero non sia qualche giornalista» disse Isabel preoccupata. Avevano evitato in tutti modi di rilasciare interviste, i giornalisti erano degli avvoltoi.
Consuelo tornò nel soggiorno, accanto a lei c'era un ragazzo. Era molto alto. Sorrideva lasciando intravedere dei denti dritti e perfettamente bianchi. I capelli erano neri, li aveva pettinati all'indietro lasciando la fronte scoperta. Gli occhi, invece, contrastavano con il nero dei capelli, erano azzurri. Il viso era ovale, e mentre sorrideva sulla sua guancia sinistra apparve una fossetta. Isabel lo fissò a lungo, quel ragazzo sconosciuto la stava osservando da dentro, cercava di insinuarsi nella sua testa. I suoi occhi erano brillanti e vivaci, avrebbe potuto perdersi in quel mare blu.
«Ruben! Vieni qui, ragazzo mio!» esclamò Diego vedendolo. I due si abbracciarono, poi lo sguardo di Ruben si posò su di Amanda che ricambiò il saluto. Infine andò verso Isabel, fissandola dritta negli occhi.
«Tu devi essere Miss Isabel. Diego mi aveva detto di avere una bella figlia, ma non immaginavo che fossi così bella» lui le prese una mano e si inchinò leggermente sfiorando la pelle bianche e morbida di lei. Isabel arrossì a quel gesto inaspettato. Poi scosse leggermente la testa.
«E lei chi sarebbe?» disse infine cercando di non arrossire di nuovo.
«Io sono Ruben Rùiz Lopez, mia cara»
«Sei il nuovo torero che prenderà il posto di mio padre?» Isabel si stava riprendendo.
«Non potrei mai prendere il suo posto, sto solo cercando di fare del mio meglio per raggiungere il livello di bravura di tuo padre»
«Incredibile, ancora oggi ci sono uomini che amano uccidere. Non pensa che sia orribile quello che fate?» Ruben si voltò verso Diego, entrambi sorrisero.
«Cosa ti avevo detto...» disse Diego sottovoce. Poi lo sguardo di Ruben tornò negli occhi verdi di Isabel.
«Non lo penso affatto. Anzi il nostro è un lavoro antico e nobile, portiamo gioia tra la gente. E poi un toro che viene usato per la corrida vive più allungo e in modo più sano rispetto a quelli che vivono in allevamento» Isabel roteò gli occhi.
«Ma lo torturate e poi lo uccidete. Cosa cambia il come vive prima? Assolutamente nulla.»
«Ha proprio la testa dura» disse infine Ruben rivolto a Diego. I due uomini iniziarono a ridere lasciando Isabel interdetta.
«Come vedi per adesso non posso allenarti ma nel giro di qualche settimana potremo iniziare» disse Diego.
«Sarà l'onore più grande. Rimettiti presto» i due si strinsero la mano. Diego stava iniziando ad affaticarsi, doveva riposare.
«Isa... porta Ruben a fare il giro della villa, magari in giardino»
«Perché proprio io?» chiese lei innervosita. Poi ripensò alle promesse che si era fatta, non doveva litigare con suo padre per ogni minima sciocchezza.
«Te ne sarei grato, mia cara» continuò lui.
«Va bene, magari prenderemo un tè in giardino, oggi il sole splende»
«Che idea meravigliosa! Lo dico subito a Consuelo, voi intanto andate fuori!» Amanda era elettrizzata. Isabel sapeva bene cosa passava per la testa di sua madre. Lui era un ottimo partito, un matrimonio perfetto. Ma a lei le cose perfette non erano mai piaciute.

 

Il sole era alto nel cielo, l'aria non era particolarmente fredda nonostante l'autunno fosse imminente. I fiori stavano iniziando ad appassirsi e l'erba non era più verde come qualche mese prima. Il giardino sul retro era molto grande, la piccola la strada che lo percorreva arrivava sino alle stalle. Isabel camminava in silenzio, accanto a lei Ruben osservava tutto con interesse.
«Avete anche delle stalle? Fantastico! Io adoro i cavalli» disse Ruben all'improvviso.
«Uccidi tori e adori i cavalli, sei per caso razzista?» lui si fermò. Lei continuò a camminare senza voltarsi.
«Aspetta un attimo. Hai intenzione di tirare frecciatine per tutto il tempo in cui parleremo?»
«Non riesco a stare zitta quando si parla di corrida» disse lei voltandosi.
«Che ne dici se lasciamo perdere per qualche minuto questo argomento? Portami dai cavalli»
«Se proprio insisti» i due percorsero la strada per arrivare alle stalle. Per il decimo compleanno di Isabel suo padre le regalò un puledro di andaluso totalmente bianco. Adesso era grande e forte, e Isabel amava cavalcarlo. Entrarono nella stalla, i cavalli si voltarono per vedere chi fosse.
«Questo è Pedro, il mio cavallo. Non è bellissimo?» disse lei baciando il cavallo sulla testa. L'altro le risposte nitrendo.
«Un esemplare magnifico. Sai anche cavalcare?» chiese Ruben.
«Ovviamente, io amo tutti gli animali»
«Avevi detto di smetterla con le frecciatine»
«L'avevi detto tu» Ruben si avvicinò al cavallo, lo accarezzò sul muso. Le sue carezze erano gentili e premurose, Isabel vide negli occhi di lui un incredibile tenerezza. Come poteva comportarsi in quel modo con un cavallo e poi uccidere senza pietà un toro indifeso? Eppure i suoi gesti erano veri. Pedro non si allontanò da lui, anzi accettò di buon grado le sue carezze.
«Un cavallo bellissimo per una ragazza bellissima» disse Ruben interrompendo i pensieri di Isabel. Lei alzò lo sguardo e incontrò di nuovo quegli occhi color dell'oceano. Era occhi incredibilmente profondi, pieni di gioia e allegria. Sentì le guance scottare, era riuscito a farla arrossire due volte nel giro di pochi minuti.
«Scommetto che questo è il tuo metodo per rimorchiare tutte quelle ragazze che amano e venerano i toreri, non è così?» lui sorrise. La fossetta riapparve sul suo viso, ad Isabel venne voglia di toccarla ma si trattenne.
«Mi odi, eh? È più forte di te»
«Non condivido quello che fai come non condivido quello che fa mio padre. Non c'è rispetto per quei poveri tori. Ed anche pericoloso. Quando ero piccola ed arrivava la domenica avevo sempre mal di stomaco, pensavo sempre che quella sarebbe stata l'ultima volta che vedevo mio padre»
«Allora non è solo per amore degli animali, è anche l'amore per tuo padre. Sai anche tuo nonno era un torero, anche il padre di tuo nonno. Ogni ragazzino che ama la corrida conosce la tua famiglia. E io era tra questi ragazzini, non avrei saputo cosa altro fare da grande. Penso che sia l'unica cosa che rende immortale, il torero sfida la morte, l'affronta e la vince»
«Per me sono solo discorsi di altri tempi. Non penso che al giorno d'oggi debbano ancora esistere» Ruben stava per rispondere quando Consuelo li chiamò per dire che il tè era pronto.
Bevvero il tè insieme ad Amanda, parlarono del più e del meno, senza addentrarsi in discorsi sull'immortalità o sulla corrida. Isabel non voleva pensarci, e poi pensò che molto probabilmente non l'avrebbe più rivisto. Quando ebbero finito Ruben andò via, salutando anche Diego che stava leggendo un libro sulla sua poltrona.
«Non è un bel ragazzo? E poi è così educato!» disse Amanda appena chiuse la porta.
«Non iniziare, mamma. Non mi sposerò con lui»
«Magari non adesso, ma tra qualche anno...»
«Mamma! Sei sempre la solita» ma nonostante tutto sorrise e baciò sua madre sulla guancia. Ruben era davvero un bel ragazzo, e i suoi occhi l'attraevano come una calamita, ma non si lasciava abbindolare da un bel viso e qualche battuta da rimorchio sentita milioni di volte. Ma nel suo cuore, Isabel sperò di rivederlo almeno un'altra volta.

 

Spazio autrice:
Sorpresa! Avevo detto che avrei fatto uscire il secondo capitolo Mercoledì ma ho pensato che un'uscita a settimana fosse poco. Così ho deciso che farò uscire i capitoli il LUNEDI E IL SABATO.
Ma comunque ecco, finalmente, il secondo capitolo! Cosa ne pensate? Fatemelo sapere tramite una recensione. Ringrazio tutti quelli che hanno letto e che leggeranno la mia storia, inoltre ringrazio tutti quelli che hanno inserito la mia storia nelle seguite, nelle preferite e nelle ricordate.
A Sabato con il nuovo capitolo, a presto! ^^

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