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Autore: piperina    12/12/2008    43 recensioni
ULTIMO CAPITOLO - CAP 1: ringraziamenti "Obsession"
Hermione Granger. Un nome, una garanzia. Quali aggettivi collegate a questo nome? Sinceramente. Non voglio altre prese in giro, decisamente non le tollero più.
Sapete che vi dico? Hermione Granger si è stancata. Mi volete diversa? Perfetto. Sarete accontentati. Non osate lamentarvi, poi, se quello che vedrete non vi piacerà. (cit. Cap 1)
Genere: Romantico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Pansy Parkinson, Theodore Nott | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Draco&Hermione -Leather&Libraries'
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*Act VII*
- Kiss and Tell -

 

 

 

 

 

Il tempo è passato velocemente, pian piano il pettegolezzo su di me è scemato e le voci - malevole, soprattutto - si sono placate. Non sono più la notizia più succulenta della scuola, e anche se ancora la gente mi guarda in un modo un po’ strano non mi interessa. Si abitueranno a vedermi così.

È la sera della festa di Halloween. Io sono vestita da vampira, niente di esageratamente originale. Ovviamente Draco ha avuto da ridire sul mio costume e l’ha sistemato lui a modo suo.

Indosso degli stivali al ginocchio di pelle nera, autoreggenti a rete con reggicalze a vista, una mini di pelle nera che sembra - giustamente - una cintura larga e un corpetto di pizzo nero e rosso, guanti lunghi semi strappati e un mantello nero sulle spalle.

Insomma, sono pronta per andare a lavorare.

Draco è il mio partner, anche se non era obbligatorio presentarsi in coppie.

Comunque lui si è messo un paio di pantaloni di pelle nera aderentissimi e un po’ strappati, una camicia rosso sangue quasi completamente aperta, una croce al collo, mantello nero e capelli un po’ gellati.

Inutile dire che è sexy da morire.

La musica è alta ma non troppo, la Sala Grande è addobbata e incantata come se fosse una specie di castello infestato da fantasmi - il che non è poi tanto lontano dalla realtà - con cimitero annesso, dove suona la band della scuola.

Non ci avrei mai creduto, ma Dean suona la chitarra elettrica a Terry Steeval la batteria. E sono pure bravi!

Sono in piedi appoggiata ad una colonna con in mano un drink analcolico, Draco è accanto a me con il suo Fire Whisky e stiamo guardando compiaciuti il nostro lavoro.

Mi da una gomitata e indica alla nostra sinistra: la McGranitt ci sta raggiungendo. Sorride. Devo preoccuparmi?

- Ottimo lavoro!- le sento dire appena ci raggiunge - Avete svolto un ottimo lavoro davvero, complimenti.-

A Draco potrebbero rizzarsi i capelli, la McGranitt non è mai stata generosa di complimenti, specie vero gli studenti di Slytherin.

- Grazie professoressa.- rispondiamo insieme.

- Dirò, ero scettica all’inizio.- continua lei - Temevo che voi due non sareste riusciti a lavorare insieme, e invece mi sono dovuta ricredere.-

Credo di essere arrossita, il che non è adatto ad un vampiro, ma non importa. La McGranitt non sa che io e Draco ci troviamo bene insieme non per la festa di Halloween ma perché lui ha mostrato al mondo la femmina che è in me.

Professoressa, lo sa che passo quasi tutti i miei momenti liberi in camera di Draco Malfoy a ballare intorno a un palo e flirtare con lui? No, non è proprio il caso di dirglielo.

- Bene, io mi ritiro.- conclude - Divertitevi.-

Salutiamo la professoressa e raggiungiamo un gruppo di Slytherins tra cui vedo Zabini, Nott, Pucey e la Bullstrode. Meno male che non ci sono né la Parkinson né la Greengrass, non mi piace il loro atteggiamento quando ci sono io.

Appena ci avviciniamo partono fischi e commenti poco casti al mio indirizzo, tanto per cambiare. Questi serpenti sono tremendamente lussuriosi.

- Che bel bocconcino di vampiro, Granger.- ghigna maliziosamente Nott passandomi un braccio intorno ai fianchi e attirandomi verso di lui.

- Grazie.- rispondo sorridendo, mostrandogli che ho anche i canini. Il messaggio è: avvicinati e ti faccio due buchi sul collo, e se mi impegno riesco anche a tirarti su il sangue.

- E’ vero, stai molto bene così.- mi dice Zabini, che sorride gentilmente e non osa mai alzare un dito. Mi piace molto la sua compagnia, un po’ meno le mani di Nott che stanno tentando la discesa verso il mio fondoschiena.

Ad un tratto mi sento tirare bruscamente indietro, la mia schiena sbatte contro un petto muscoloso che conosco bene, e un braccio coperto di seta rossa mi avvolge la vita.

Nessuno dice niente per qualche secondo. È Zabini ad interrompere il silenzio. - Theo, sei ubriaco come al solito.-

- Non sono ubriaco!- ribatte quello.

Credo che Zabini abbia tentato di parargli il fondoschiena, e che lui non abbia capito. Ad ogni modo Draco non rimane serio a lungo. Ha tirato fuori un ghigno che fa quasi paura mentre sorseggia il suo drink.

Ultimamente si comporta spesso così. Quando qualcuno mi si avvicina troppo, e in genere questo qualcuno è Nott, mi riporta subito accanto a sé, scoccando in giro occhiate gelide o minacce poco velate.

È molto possessivo nei miei confronti. La cosa, devo ammetterlo, mi fa piacere.

A volte però lo scopro a fissarmi in un modo che non so spiegare. È uno sguardo penetrante, intenso… e io non so come comportarmi quando mi guarda così. E’ come se fossi l’unica cosa che vede davanti a sé, mi fa venire i brividi.

Lui però non dice mai niente, si comporta come al solito. Insulta un po’ Harry, Ron e Ginny quando li incontra nei corridoi e tra una lezione e l’altra, fa battute oscene con i suoi amici e passa molto tempo libero insieme a me.

Studiamo, usciamo, stiamo con gli altri studenti della sua casa… e io sto bene così.

Per quanto riguarda il Trio di deficienti, si sono calmati. Hanno ripreso a salutarmi e dirmi qualche parola durante le giornate. Ron diventa rosso ogni volta che mi guarda e balbetta cose incoerenti, Harry è restio a lasciarsi andare, ma almeno ha fatto il primo passo.

Ginny, beh… lei credo che segua solo il suo ragazzo, quindi si adegua a tutto ciò che lui dice o fa.

Ad ogni modo le cose stanno lentamente iniziando a sistemarsi, e io sono contenta.

 

 

***

 

 

Siamo quasi a metà Novembre. È sabato sera, e come quasi ogni week-end ormai mi trovo a Slytherin. C’è una festa pazzesca, gira tanto di quell’alcool che basterebbe a far ubriacare tre quarti di scuola.

- Mmmh…- mormoro incoerentemente - …Draco…- rido e barcollando mi butto letteralmente addosso a lui.

- Cazzo, Granger!- esclama, afferrandomi prima che possa cadere - Come hai fatto a ridurti in questo stato?-

- Non lo… so…- mi aggrappo al suo collo e appoggio la testa sulla sua spalla.

- Che succede?- sento la voce di Zabini alle mie spalle - Sta male?-

- Ma và.- replica il biondo - Questa cretina si è ubriacata.-

Il moro ride non proprio sommessamente - Vuoi una mano a riportarla alla Torre di Gryffindor?-

- Non credo che Potter sarebbe contento di vederla così.- ribatte tenendomi il più stretta possibile.

- E se la portassimo in infermeria?- suggerisce Zabini - Madama Chips avrà sicuramente qualcosa per farle passare la sbornia.-

Infermeria? Manco morta!

Stringo la presa sul collo di Draco e mi attacco a lui come una mosca alla carta moschicida. Lo sento irrigidirsi appena, poi sospirare.

- La porto in camera mia.-

Non posso vedere l’espressione di Zabini, ma credo sia stupito dalla decisione di Draco.

- Sei sicuro?- gli chiede infatti.

- Non posso farla andare in giro da sola né farla uscire da qui, non nello stato in cui si trova.- sbuffa - La porto in camera mia, le do una pozione e la metto a dormire.-

Il moro ridacchia e si allontana mentre Draco mi tiene stretta a lui nel tragitto per arrivare alla sua camera che ormai conosco fin troppo bene.

Apre la porta e la richiude, sigillandola e insonorizzando la stanza, poi mi conduce fino al suo letto, dove mi adagia con estrema delicatezza.

Bene, posso smettere di fingere: me lo tiro sul letto con me e rotolando mi metto su di lui.

Mi guarda spaesato - Che stai facendo?-

- Credevi davvero che fossi così stupida da ubriacarmi?- ghigno lievemente facendo pressione sulle sue spalle con le mani, e sul suo bacino col mio.

Lo vedo sgranare gli occhi, ma non tenta di liberarsi dalla mia presa. Buono.

- Perché hai finto di esserti ubriacata?- chiede, giustamente confuso.

- Perché volevo stare da sola con te.-

Di nuovo, sembra non capire. Non è che a bere troppo è stato lui, per caso?

- Bastava chiedere.- risponde.

- Sì, e cosa ti dicevo? “Sai, vorrei stare sola con te in camera tua.”- ridacchio - O forse qualcosa di più diretto tipo “Voglio passare la notte con te.” Sarebbe stato meglio?-

Mi guarda con gli occhi a palla. È immobile sotto di me, e non ho la più pallida idea di quali siano i suoi pensieri in questo momento, ma credo di sentire che il suo corpo è d’accordo con quello che ho detto io.

- Perché?- mi chiede, guardandomi con una serietà che dubitavo potesse avere.

- Perché lo voglio.- rispondo semplicemente - Ed è anche un modo di ringraziarti per quello che fai per me.-

Resta in silenzio per qualche secondo, il suo sguardo si scurisce, e poco dopo sento le sue mani sui miei fianchi. Stringe con forza, una mano scivola sulla mia schiena e mi abbassa verso di lui.

Le mie labbra si scontrano con le sue, e il bacio che si unisce è intenso e passionale. Non c’è timidezza né tenerezza, solo… voglia di sesso.

Mi sistemo meglio su di lui, stando ben attenta a sfregare il bacino contro il suo. Si tende un attimo sotto di me, poi mi stringe e in pochi secondi mi trovo premuta contro il materasso.

È una sensazione fantastica, sentire le sue labbra sulle mie e le sue mani su di me mi fa scorrere lunghi brividi per tutto il corpo.

Chiede accesso alla mia bocca con la punta della lingua e io glielo concedo volentieri. È un bacio esigente, chiede tanto e dà tanto allo stesso modo, e mi fa sentire… viva.

Poi scende a baciarmi il collo. Sposto la testa di lato per dargli più accesso, mentre sento una mano tirarmi su il vestito fino ai fianchi. È un semplice tubino di seta turchese, senza zip né bottoni, è facile da togliere.

Credo mi stia facendo un succhiotto sul collo. Non me ne importa molto, anche se si vede di certo non è un problema, anzi domani starò ben attenta a metterlo in mostra… che lo vedano pure tutti quanti!

Un brivido parte direttamente dalla punta delle sue dita, che mi stanno sfiorando da sopra il tessuto degli slip.

Oddio, lo voglio così tanto…

Sento la sue erezione premere contro la mia coscia, e nonostante mi stia mordendo e succhiando la pelle sensibile del collo ogni suo movimento non è frettoloso ma molto più prudente di quel che avevo pensato.

Ad un tratto si allontana da me come se si fosse scottato - Cazzo!- esclama.

Lo guardo stupita. Che gli è preso? Ha la camicia semi slacciata e gli occhi di un grigio scuro, una tonalità che non so definire.

- Che c’è?- chiedo giustamente confusa.

- Tu sei vergine.- non è una domanda, è un’affermazione. Sbagliata, tra l’altro - Non puoi, tu… non devi, non con me, non così…-

Un attimo, cosa sta blaterando? Perché non potrei dare a lui la mia verginità? Che non c’è più, tra l’altro, quindi il problema non si pone.

- Draco, calmati.- dico sorridendo - Non c’è nessuna verginità.-

- Come…?-

- Io non sono vergine.-

Credo che la mia affermazione l’abbia shockato. Si riprenderà mai?

- Ma io… tu…- lo so, tesoro, tutti qui dentro credono che io sia una madonnina infilzata, ma anch’io ho degli istinti sessuali, sai?

 - Quando è successo?- chiede tornando a respirare normalmente - Non dirmi che…-

- Non è stato Ron.- lo interrompo, prendendo la parola - E neanche Harry, o nessun altro della scuola.- il suo sguardo è ancora più confuso, ed è assolutamente adorabile! - E’ successo l’estate scorsa, in vacanza. Mi sono presa una cotta per un ragazzo e l’ho fatto con lui.-

Apre la bocca per parlare, ma non ci riesce. Oddio, ho forse procurato qualche danno irreversibile al suo cervellino da maschio vanitoso e, attualmente, eccitato?

- E’ stata una bella esperienza, lui è stato molto gentile e non ne sono affatto pentita.- mi metto seduta sul letto e mi sfilo l’abito, mostrandogli il mio completo di pizzo nero che ho indossato solo per lui - Come non mi pentirò di essere stata con te, domani mattina.-

Allungo una mano e gli accarezzo il viso. In tutto questo tempo che ho passato con lui non ho mai fatto niente di così intimo. Eppure è un gesto semplice, sfiorare la guancia di qualcuno.

La sua pelle è liscia e delicata, sembra quella di un bambino. Mi avvicino a lui, che è immobile, e lentamente unisco di nuovo le nostre labbra in un bacio lento, tenero, quasi infantile.

Presto però diventa passionale come il precedente. Sento le sue braccia cingermi le spalle mentre approfondisce il bacio, poi mi spinge e di nuovo mi ritrovo stesa sotto di lui.

Le sue mani sono ovunque, sembra che voglia sfiorare ogni singolo centimetro della mia pelle. Poi ne porta una sulla mia schiena e mi slaccia il reggiseno, me lo sfila dalle braccia e lo lancia alle sue spalle.

Lo vedo immobile, con lo sguardo fisso su di me. Mi sento come una statua al museo, ma credo sia normale che voglia guardarmi, non mi ha mai vista nuda prima d’ora.

E anche io muoio dalla voglia di vederlo nudo…

Non resisto. Muovo le braccia verso di lui e gli sfilo la camicia quasi totalmente aperta, lanciandola dietro di lui. Probabilmente farà un bel mucchietto con gli altri indumenti.

Mi rimetto seduta e attacco il suo collo con la bocca, baciando, leccando e mordendo la sua pelle, così buona…

Intanto le mie mani non stanno certe ferme. Non perdo un attimo di tempo e scopro con la punta delle dita quello che gli abiti proibivano di scoprire. Sento ogni curva del suo corpo sotto il mio tocco, ogni muscolo che si tende al mio passaggio, le spalle forti e muscolose, il petto e poi, oddio, quegli addominali che hanno fatto impazzire chissà quante ragazze…

E poi arrivo alla cintura dei pantaloni. La slaccio e la sfilo dai passanti, e anche lei fa un bel volo.

Se lui mi ha fatto un succhiotto, beh, io gliene ho fatto uno che merita l’Oscar. Non andrà via prima di un mese e mezzo, sicuro.

Vorrei prendere un po’ il controllo della situazione per tentarlo fino al limite, ma forse al limite c’è già, dato che all’improvviso mi schiaccia col suo peso sul materasso morbido.

Mi bacia quasi con violenza… e lo adoro. Adoro i suoi baci irruenti e passionali, adoro sentire la sua pelle contro la mia, le sue mani sul mio seno, e poi giù, sul ventre, lungo il mio corpo, fino al centro della mia femminilità.

Mi stuzzica da sopra la stoffa degli slip, di nuovo, poi li sfila e anche loro vanno a coprire il mucchio di vestiti.

Mi bacia, mi bacia e ancora mi bacia, e io mi perdo nel turbine di queste sensazioni, di questi brividi e delle sue dita che toccano i punti più intimi del mio corpo, facendomi provare intense ondate di piacere.

Non credevo che Draco fosse così gentile. Pensavo che fosse un amante esigente e, perché no, anche egoista. Invece non mi ha chiesto nulla, non mi ha fatto fare nulla… non sono io che lo sto ringraziando, è lui che sta premiando me per il successo del nostro piccolo accordo.

- Ah…!-

Sorride al gemito che mi ha strappato dalle labbra, e questo sorriso è tremendamente eccitante. Non resisto, devo baciarlo ancora.

E mentre lui continua con le sue piacevoli attenzioni faccio correre una mano ai suoi pantaloni. Sento il tessuto tirare, ha bisogno di aria. Slaccio il bottone e abbasso la cerniera, liberandolo dalla costrizione dei jeans che indossa.

Senza un filo di timidezza infilo la mano nei suoi pantaloni e lo accarezzo dapprima in punta di dita, poi pienamente. È meraviglioso sentirlo sospirare contro le mie labbra… è una delle cose più eccitanti che mi sia mai successa.

Ma con Draco è tutto eccitante e sensuale. È una tentazione vivente questo ragazzo.

Siamo di nuovo sdraiati, e ormai anche lui è completamente nudo, steso accanto a me, e sto impazzendo. È favoloso davvero, muove quelle dita in un modo che mi fa perdere la testa, ma ho bisogno di lui… dentro di me.

- Draco…- sospiro, facendogli chiaramente capire quello che voglio aprendo le gambe per lui - …ti prego…-

Lo sento sorridere contro la pelle del mio seno, poi solleva il viso per baciarmi e si posiziona tra le mie cosce.

Apro gli occhi e quello che vedo è… un dio. Con le labbra dischiuse, gli occhi intensi, liquidi, più scuri del solito, i capelli un po’ scombinati che gli ricadono ribelli sugli occhi, e quel corpo magnifico che si è costruito con gli anni…

Credo non esista niente di più bello.

Si china su di me e cattura le mie labbra in un bacio esigente. Gli allaccio le gambe intorno ai fianchi e lo sento… lo sento entrare in me lentamente, come una tortura, centimetro dopo centimetro, fino al limite.

Mi sento completa… è una sensazione che non credo di aver mai provato nella mia vita, o forse sì, ma in questo momento non riesco proprio a ricordare quando.

Sento solo Draco, il suo petto a contatto col mio, la sua bocca sul mio collo, lui che si muove in me lentamente, facendomi trattenere il respiro, per poi accelerare il ritmo, dando colpi sempre più forti e profondi.

Il mio corpo sta andando a fuoco, non riesco a trattenere i gemiti e le grida di piacere che mi sfuggono dalle labbra.

Siamo solo noi due, ed è tutto ciò di cui ho bisogno.

 

 

***

 

 

È domenica mattina, sono circa le otto e mezza. Mi trovo davanti allo specchio a figura intera che Draco adora tanto e sto controllando di essere presentabile.

Avendo programmato di passare la notte qui ho messo in borsetta degli abiti di ricambio, prontamente rimpiccioliti. Un paio di jeans chiari, una maglia a collo alto bianca e un poncho nero.

I capelli sono legati in una coda, neanche con la magia sono riuscita a sistemarli… battaglia persa, amen.

L’abito che ho indossato ieri sera l’ho rimpicciolito e infilato in borsa insieme alla bacchetta. Ho scritto un biglietto per Draco, che sta dormendo come un bambino.

Sorrido guardandolo. Ha un’espressione così innocente che non sembra neanche lo stesso ragazzo con cui ho fatto i fuochi d’artificio per tutta la notte.

È stato così intenso e passionale che sento ancora i brividi di piacere percorrermi la schiena… ed è una sensazione splendida.

Gli poso un bacio delicato sulla guancia, controllo di aver lasciato il biglietto ben visibile sul comodino accanto alla sua bacchetta e lascio la sua stanza.

 

 

***

 

 

Quando sono tornata alla Torre ho trovato pochissime persone in Sala Comune… meglio così. Sono salita in camera mia e mi sono fatta una lunga doccia calda, poi mi sono messa sul letto a leggere un po’.

Adesso sto camminando lungo i corridoi per andare a pranzo.

Non ho ancora visto Draco. Harry, Ron e Ginny invece li ho incrociati prima, loro sono già andati a mangiare.

Sembra che nessuno alla Torre si sia accorto che ho dormito fuori… meglio così. Un conto è tornare furtivamente alle quattro del mattino, un altro è tornare direttamente per colazione.

Mi sento felice e serena, molto leggera. La notte con Draco è stata un sogno, entrambi ci siamo divertiti molto, e ne sono davvero contenta e soddisfatta. Direi che anche lui è rimasto piacevolmente colpito dalle mie doti amatorie, il che è solo un bene.

Non mi dispiacerebbe affatto ripetere l’esperienza…

Eccomi, che entro in Sala Grande e sorridendo raggiungo il mio tavolo. Prendo posto accanto a Ron, di fronte a noi ci sono Harry e Ginny.

- Buongiorno!- esclamo raggiante.

Rispondono al saluto seppur ancora totalmente addormentati.

- Sembri molto allegra.- constata Dean alla mia sinistra - E’ successo qualcosa di bello?-

- Più o meno.- rispondo enigmatica versandomi del succo di frutta nel bicchiere.

Si vede così tanto che sono al settimo cielo? Ok che non facevo sesso dall’estate scorsa e ne avevo un bisogno tremendo, soprattutto dopo l’avvicinamento con Draco…

A proposito di Draco, eccolo lì. È appena entrato in Sala Grande. Mh, sprizza gioia da tutti i pori, basta lui da solo ad illuminare tutto intorno.

Si ferma all’ingresso, mi cerca con lo sguardo e quando mi trova si apre in un sorriso che mai, mai gli ho visto in pubblico, poi inizia a camminare verso di me, senza smettere di sorridere.

- Cosa vuole quello?- sento bofonchiare alla mia destra, quindi deve essere stato Ron a parlare. Non gli presto molto ascolto, a dire il vero. I miei occhi sono fissi in quelli del biondone sexy che si sta avvicinando a me.

Molta gente si zittisce quando Draco si ferma proprio accanto a me, mi passa una mano tra i capelli e senza attendere oltre si china su di me e mi bacia.

Oddio!

Le sue labbra sono incollate alle mie, la sua lingua chiede l’accesso alla mia bocca e io, più per stupore che per altro, glielo concedo.

Ho gli occhi sigillati, non mi azzardo nemmeno a socchiuderli… non voglio vedere le facce dei miei ormai non più ritrovati amici.

Draco non accenna ad interrompere il bacio, ma sicuramente anche lui sente le esclamazioni offese dei miei compagni di casa, quelli che hanno fiato per parlare almeno… e i fischi d’approvazione che sento provenire da lontano so per certo che appartengono a Nott, Zabini e quella mandria di tori da monta perennemente arrapati che sono gli Slytherin.

L’aria si frappone di nuovo tra me e Draco, che non ha perso il sorriso e mi guarda con gli occhi che brillano.

- Buongiorno.- mi dice, incurante del rumore intorno a noi.

- Ciao…- balbetto io sorridendo.

Un buongiorno come questo è difficile da scordare…

 

 

 

 

 

   
 
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