Regina era nel mausoleo della sua famiglia a preparare gli ingredienti che le sarebbero serviti per spezzare l'incantesimo che confinava lei e gli altri abitanti della Foresta Incanta a Storybrooke. Stava sfogliando diversi libri di incantesimi per assicurarsi di non aver trascurato alcun particolare dell'incantesimo. Sarebbe stato molto impegnativo per lei, ma era abbastanza potente da poterlo gestire da sola, voleva evitare di chiedere aiuto ad Emma per quanto possibile.
Regina non era fiera di ammetterlo, ma aveva approfittato dell'esilio di Gold prendendo ciò che poteva servirle dal suo negozio di antiquariato. Belle le aveva proposto di prendere gratuitamente tutto ciò che potesse esserle utile, non voleva libri o strumenti magici intorno perché le avrebbero ricordato la codardia dell'uomo che aveva amato. Così Regina aveva acquisito nuovi libri, nuove pozioni e una serie di utili artefatti che aveva studiato in queste ultime settimane e tramite cui aveva creato un incantesimo che pensava sarebbe stato abbastanza forte per spezzare definitivamente la maledizione. Era totalmente assorta in quel compito quando un brivido le fece venire la pelle d'oca.
“Cosa diavolo...?” Si alzò dal baule su cui era seduta e si concentrò attentamente. Avvertì una potente forza magica che non riusciva a riconoscere, qualcosa non andava. Istintivamente prese il telefono per chiamare Emma, ma appena prima di premere sul contatto per avviare la chiamata si fermò. Non sapeva più cosa fosse giusto fare. Sospirò e chiamò Henry, ma si inserì la segreteria telefonica, allora chiamò Mary Margaret.
“Pronto?”
“Mary Margaret sono io, Regina. Dov'è Henry?”
“Dovrebbe essere con Emma, non riesci a chiamarli?”
“Lui ha il telefono staccato e... Preferivo evitare di chiamare Emma. Sai dove siano?”
“Dovevano andare a fare una passeggiata penso, non mi hanno detto dove. Comunque ora provo a chiamare Emma e ti faccio sapere se vuoi, stai bene?”
“Io sì, ma ho avvertito qualcosa di pericoloso e volevo assicurarmi che Henry stesse bene.”
“Va bene, ti avviserò appena ci avrò parlato. Cosa intendi con 'ho avvertito qualcosa di pericoloso'?” La voce, prima pacata, di Mary Margaret fece trapelare preoccupazione.
“Non lo so, ma intendo scoprirlo. Grazie, comunque.”
“A dopo” chiusero la chiamata. Regina prese la giacca e uscì dalla cripta; una volta fuori poteva ancora percepire quella presenza magica, era come se l'aria fosse più pesante da respirare. Chiunque sia è molto potente. Non le capitava da tempo di confrontarsi con qualcuno simile, c'era stata sua madre, poi Tremotino e infine sua sorella Zelena. Si addentrò nel bosco e ricevette un messaggio da Mary Margaret:
-
Emma ha il telefono staccato, anche Henry è ancora irraggiungibile. Ho chiesto a David di chiamare Emma per radio, ma non risponde, è andato a cercarla.
Regina sbuffò e mise via il telefono mentre continuava a camminare, ma la sensazione era sparita e chiunque avesse emanato quel potere ora lo stava occultando. La bruna avrebbe voluto poter interpellare lo specchio per varie ragioni in questo momento, ma non aveva nemmeno più visto Sidney dopo che la Regina di ghiaccio, alias ennesima bionda inaffidabile, era scomparsa. Stava quasi per tornare suo propri passi quando sentì il rumore di un ramo spezzarsi. Regina si immobilizzò e rimase in silenzio, sollevò una mano pronta a colpire mentre un rumore di passi veloci che venivano nella sua direzione si faceva più forte.
“Fermi!” intimò la bruna, producendo una sfera di fuoco. Le figure che erano spuntate dagli alberi si arrestarono di colpo e caddero all'indietro lanciando delle urla di spavento.
“Henry? Ashley!” la donna chiuse il palmo della mano facendo sparire le fiamme crepitanti e i due ragazzi si rialzarono.
“Mamma, stavo...stavamo venendo a cercarti!” Henry cercava di riprendere fiato, continuava a tenere la ragazza per mano e mise l'altro braccio intorno alle spalle di Regina “Dobbiamo andare da Mary Margaret e David, subito.”
“Henry che succede? Non dovevi essere con tua madre?”
“Andiamo via, ti spiegherò tutto.”
Erano nel loft di Mary Margaret e Regina continuava ad essere confusa, oltre che preoccupata e al contempo sollevata per l'assenza di Emma.
“Henry, vuoi spiegarci che sta succedendo?” sua nonna lo guardava preoccupata.
“Lily, l'amica della mamma, ha mentito tutto il tempo.” Regina sentì una fitta al cuore sentendo quel nome, le ricordava di averla vista baciare Emma e questo la feriva, ma non come lo sguardo spaventato della bionda che l'aveva vista coglierle sul fatto e la sua voce mentre cercava di raggiungerla fuori dalla centrale.
“Suppongo che le amicizie di tua madre non siano mai state edificanti, non quelle che si è fatta anni fa almeno.” disse la bruna cercando di cancellare quelle immagini dalla mente.
“No, intendo dire: ha mentito su chi sia. Sa perfettamente della magia, di Storybrooke e di tutta la nostra storia.”
A quelle parole tutti si scambiarono degli sguardi allarmati. David e Mary Margaret lanciarono un'occhiata alla culla dove Neal dormiva tranquillo, e Regina capì la loro preoccupazione di vedersi di nuovo strappare dalla braccia un figlio.
“Spiegaci tutto Henry.”
Ashley e lui erano andati nel bosco a fare una passeggiata, aveva detto a casa di essere con Emma per tranquillità, ma sapeva che la madre si sarebbe vista con Lily; ciò che non si aspettava era vedere le due nel bosco. Inizialmente aveva pensato che volessero rimanere sole, ma Henry aveva notato in Emma qualcosa di strano. Sembrava totalmente assente mentre camminava, pensava fosse semplicemente triste, ma poi si è immobilizzata. Lily aveva pronunciato delle parole a voce sempre più alta e si era avvicinata ad Emma, l'aveva baciata, producendo una luce accecante che le aveva avvolte. Emma era rimasta tra le braccia della bruna, totalmente immobile, come se nemmeno respirasse. Lily l'aveva aiutata a raddrizzarsi e allora Emma aveva continuato a seguire la bruna lungo il sentiero.
“Le abbiamo seguite e poi la mamma ha avuto delle convulsioni, è caduta a terra ma Lily era subito sopra di lei a tenerla ferma, finché la crisi non era passata, ma soffriva. Ha urlato urlo e deve aver colpito Lily con un incantesimo perché la sua pelle fumava, ma lei non la lasciava andare, almeno finché non era tornata tranquilla.”
“Emma sembrava essere svenuta” disse Ashley, si strinse nelle spalle “Henry voleva fare qualcosa, ma ho pensato che cercare lei sarebbe stato meglio Regina.”
“Avete fatto bene, non sappiamo quanto sia pericolosa quella donna” disse David “Regina...?”
La bruna era completamente assorta nei propri pensieri, ma sentendosi chiamare tornò vigile.
“Sì, preparatevi. Dobbiamo andare nel bosco a cercarle” Regina si alzò e abbracciò Henry “Voi due invece restate qui. Non preoccuparti Henry, la troveremo.”
“Mamma, no io...”
“Henry, ce la faremo.” Mary Margaret gli sorrise incoraggiante.
Regina aveva usato un incantesimo di localizzazione sulla giacca di pelle rossa di Emma. In quei giorni faceva ancora troppo freddo per indossarla, ma era un oggetto talmente caratteristico di Emma che era impregnato dell'essenza della proprietaria, la rappresentava e quindi rappresentava l'oggetto ideale per quel tipo di incantesimo.
Regina si sentiva mancare il fiato mentre camminava seguendo quella giacca. L'aveva sempre vista addosso ad Emma e ora le sembrava di inseguire un fantasma, quasi provenisse dal proprio passato, piuttosto che essere l'oggetto appartenente a una persona del proprio presente. Un brivido le percorse la schiena a quel pensiero, Regina non poteva credere di essere stata così cieca, avrebbe dovuto capirlo. Lily era stata abile a celare i propri poteri, era stata attenta a comportarsi nel modo meno sospetto possibile, Se non contiamo il fatto che stesse appiccicata ad Emma. Ma Regina non si era accorta di cosa ci fosse dietro, di chi ci fosse dietro e si diede della sciocca. Dal racconto di Henry aveva capito che il comportamento di Emma era dovuto a un incantesimo che permetteva a Lily di controllare la bionda. Lily, o Lilith, era una succube ed Emma si trovava sotto il suo incantesimo, per quanto stesse cercando di resistervi. Il fatto che Emma fosse il frutto del vero amore, il suo cuore fosse puro e la sua magia tanto potente l'aveva aiutata a resistere all'influenza che Lily aveva cercato di esercitare su di lei fin da subito. Regina ricordò i pochi momenti in cui le aveva viste insieme. Certo, Lilith aveva una presenza carismatica e molto charme, a cui difficilmente chiunque altro privo di poteri magici, avrebbe potuto resistere. Di solito alle creature come le succubi bastava avere qualche breve contatto fisico con la persona che desideravano per poter controllare e persone. La situazione stava preoccupando non poco Regina. Possibile che Lilith avesse sempre saputo chi fosse Emma e per questo fosse tornata a cercarla?
“La troveremo” Mary Margaret le si era affiancata e la guardava seriamente.
“Lo so” disse Regina. Le tornò in mente la battuta che aveva fatto alla bionda qualche giorno prima su quello che aveva chiamato "il club del: ci ritroveremo sempre" e un sorriso triste affiorò sul suo viso. Sì, ma come starà lei? Regina non pronunciò quelle parole, non voleva far preoccupare l'amica più di quanto non servisse. Emma era una donna forte, riusciva sempre a cavarsela e la bruna continuava a ripeterselo.
“Guardate” la giacca rossa cadde per terra, mentre David indicava delle persone che si trovavano più avanti, in una piccola radura. Regina riconobbe immediatamente Emma che, inginocchiata al centro, teneva la testa bassa.
“Emma, e quella è Lily e... Gold?” disse Mary Margaret.
I tre soccorritori si scambiarono degli sguardi preoccupati, la presenza di Tremotino complicava enormemente le cose. Era uno stregone molto potente del resto e solo Regina fra oro sapeva usare la magia. Mary Margaret impugnò l'arco e sfilò una freccia dalla faretra.
“David ed io possiamo tenere impegnata Lily, la metteremo KO e poi ti daremo una mano con Gold.”
“Se non ci riducono in cenere prima che abbiamo fatto due passi.” disse Regina.
“Hey, il bene vince sempre” disse David “Ce la faremo.”
“Voi e la vostra irriducibile fiducia nel lieto fine.” borbottò Regina, ma non era questo il momento per discuterne. Lily si era inginocchiata davanti ad Emma e le aveva preso il viso tra le mani.
“Cosa c'è che non va?” chiese impaziente Tremotino. Si trovavano in quella radura da mezz'ora, ma Emma opponeva resistenza, l'incantesimo di Lilith faticava a mantenerla sotto controllo.
“C'è che il suo potere magico è più incontrollabile del previsto.” disse Lilith senza distogliere lo sguardo da Emma.
“Te l'ho detto: è il frutto del vero amore! È naturale che sia difficile da controllare, la madre di Regina non riuscì nemmeno a strapparle il cuore.” Lui fece qualche passo intorno a Lilith ed Emma mentre pensava “Tu sei il frutto dell'odio però, dovresti riuscire a contrastarla, per questo ti ho cercata.”
Lilith lo fulminò con lo sguardo, i suoi occhi si erano illuminati di rosso e aveva emesso un verso poco umano, simile a un ringhio.
“Vi lascio la vostra intimità” Tremotino sollevò le mani e fece qualche passo in disparte. Lily tornò a osservare Emma, aveva uno sguardo completamente diverso ora, era dolce. Sospirò e si inginocchiò davanti alla bionda.
“Odio doverti fare questo, ma non c'è altra soluzione” le prese il viso tra le mani e sorrise tristemente. Dagli occhi di Emma traspariva paura, ma non poteva opporsi, non ci riusciva. Lily guardò le labbra sottili della donna e si avvicinò ad esse socchiudendo gli occhi.
“Mentirei nel dire che mi dispiace interrompere il vostro incontro romantico, comunque Emma è stata in tua compagnia a sufficienza per oggi” la voce sarcastica di Regina si fece sentire con forza, mentre la donna avanzava a passo sicuro verso di loro “Gold, non dovresti far scambiare loro i voti prima che la brunetta qui si fiondi sulla nostra salvatrice?”
“Regina, sebbene non sia stata invitata alla festa, arrivi giusto in tempo.” Gold fece qualche passo verso di lei, frapponendosi tra la sua ex-allieva e le due donne inginocchiate a terra.
“E' inutile, Emma è mia.” sibilò Lily, le sue iridi sembravano rosse mentre guardava Regina. Dopo di che si voltò di nuovo verso la bionda e la baciò, con lentezza, proprio davanti agli occhi di Regina. La bruna sentì montare la rabbia dentro, non tanto per il fatto che potesse essere gelosa, ma perché Lily si stava approfittando del fatto che Emma non potesse reagire, che non potesse respingerla a causa della magia che la tratteneva.
Regina stessa aveva subito degli abusi senza potersi ribellare, ne aveva compiuto verso altri e questo non la rendeva certo una persona che potesse scagliare la prima pietra, perché riconosceva di aver sbagliato. Tuttavia ora Regina era una persona diversa e non avrebbe permesso che una cosa simile accadesse ancora sotto i suoi occhi, specialmente alle persone a cui si era legata.
“Regina non fare scio...” ma Gold non ebbe il tempo di finire la frase, tre palle di fuoco erano già volate nella sua direzione e lui fu costretto a evitarle e spingere a terra con la magia le altre due donne affinché non venissero colpite. In quella confusione volarono due frecce: la prima centrò Lily nel polpaccio, la bruna urlò lasciando andare Emma e portando le mani alla ferita, la seconda era per Gold, ma lui la deviò. Regina comunque non perse tempo e ingaggiò subito uno scontro con Gold, lanciando incantesimi a ripetizione, pur di non lasciargli tempo di formularne nemmeno uno. David era corso verso Emma e l'aveva sollevata, la stava portando via quando la bionda lo fermò.
“Emma andiamo, non c'è molto tempo” disse lui, ma quando incrociò lo sguardo della figlia capì che qualcosa non andava. Emma era totalmente impassibile, lo guardava ma era come se non lo vedesse davvero; lo colse impreparato afferrandolo per la gola, David cercò di opporre resistenza, ma Emma sembrava non accorgersi dei suoi tentativi di liberarsi, strinse sempre di più la presa e lo sollevò persino da terra: David capì che sarebbe morto soffocato di quel passo. Fortunatamente Mary Margaret intervenne, colpendo Emma alla nuca con l'elsa della spada di David che aveva raccolto da terra. La bionda lasciò cadere David a terra, che iniziò a tossire violentemente e cercava di rialzarsi. Emma si voltò in cerca della madre dopo qualche momento di confusione.
“Mamma...” stava dicendo la bionda tenendosi la testa tra le mani, sembrava confusa, ma poi si immobilizzò e quando tornò a fissare i propri genitori il suo sguardo era ancora una volta inespressivo, vuoto. Tese le mani mentre le sue palme si illuminavano e li colpì con la magia, facendoli volare contro degli alberi. L'urto li fece cadere a terra privi di sensi. Regina si era a mala pena accorta di cosa stesse succedendo tra Emma e i genitori, ma sapeva che non sarebbe riuscita a tenere quel ritmo ancora per molto. Tuttavia Tremotino inaspettatamente si fermò e le fece segno di guardare dietro di lei.
“Pensi davvero che possa funzionare?” disse lei; ma sentì una mano sulla propria spalla e si voltò di soprassalto “Emma...” ma Regina capì che, sebbene quella sarebbe dovuta essere l'altra madre di Henry, c'era ben poco di Emma che traspariva dagli occhi che la fissavano, come se non la riconoscesse. Non era preparata per lo schiaffo che la investì, tanto meno per la violenza con cui venne colpita proprio dalla bionda. Lo schianto a terra le mozzò il fiato, inoltre sbatté la testa e tutto sembrò girare vorticosamente intorno a Regina per qualche istante. Quando Regina riuscì a guardare davanti a sé senza sentire la nausea, trovò a sovrastarla, non Emma, bensì Lilith. Che diavolo... Ma prima che potesse reagire, notò gli occhi dell'altra donna diventare rossi, Regina non riusciva a muovere un muscolo o a pensare, e la bruna calò su di lei per baciarla. Lilith posò semplicemente le proprie labbra su quelle di Regina, ma tutto sembrò avvenire con estrema lentezza, come se durasse per delle ore e tutto si facesse pesante; la stessa aria che Regina cercava di respirare sembrava essersi raddensata. La radura si fece sempre più buia e Regina si sentì sollevare da terra. L'ultima cosa che vide fu il viso di Emma immensamente vicino al suo e... delle lacrime? Dopo di che Regina perse i sensi.
Quando rinvenne, Regina si accorse di essere legata al tronco di un albero. Ci mise qualche secondo a ricordare perché fosse lì e cosa fosse successo, aveva la mente annebbiata e si sentiva dolere tutti i muscoli, le sembrava che le gambe stessero per cedere sotto il suo stesso peso, ma la morsa della corda non le permetteva di muoversi: era magica.
“Emma...” bisbigliò mentre ripercorreva gli ultimi ricordi prima di perdere i sensi. Sollevò lo sguardo e cercò di guardarsi attorno, ma la luce dell'unica torcia accesa nella radura era fioca. Intravide altre due figure legate dall'altra parte, le riconobbe come Mary Margaret e David mentre la sua vista si abituava al buio della notte. Regina cercò di usare la magia per liberarsi, ma sembrava tutto inutile.
“La tua magia non può sciogliere quei nodi” Lily emerse dall'oscurità dietro di lei.
“Una succube... avrei dovuto capirlo” disse Regina fissando lo sguardo in quello di Lily. L'altra donna sembrava compiaciuta, e Regina desiderò poterle levare quell'espressione dalla faccia “Se non avessi queste corde a trattenermi non esulteresti così; fa comodo avere il Signore Oscuro che ti copre le spalle, vero?”
“Avresti dovuto in effetti, ma eri troppo occupata a controllare la tua gelosia quando mi hai vista baciare Emma” Lily sorrise e si avvicinò al suo orecchio per sussurrare “Sapevo che mi avresti vista.”
“Tu...” sibilò Regina.
“Io? Io amo Emma, non sto mentendo. Quando questa storia sarà chiusa potremmo andare via, lei vi avrà dimenticati e tutto sarà diverso.”
“Per piacere, risparmia per te questa convinzione; non è manipolandola che otterrai il suo amore.”
“Dimenticavo che tu sei un esperta sul manipolare i cuori delle persone, vero?” Lily la trafisse con lo sguardo, aveva colpito Regina in un punto debole “In ogni caso, non sono affari tuoi. Ti renderai conto che Emma è diversa ora, non ha più nulla da condividere con voi.”
In quel momento Emma e Gold entrarono nell'area illuminata dalla torcia. La bionda rimase al centro della radura in piedi, come se attendesse qualcosa. Tremotino si avvicinò a Lily e Regina.
“E' l'ora.” disse soltanto, Lily si diresse verso Emma e prese le mani della bionda fra le sue, parlandole sottovoce.
“Gold, non puoi fare questo a Emma, a noi tutti.” la bruna non si aspettava davvero che l'uomo cambiasse idea e la lasciasse andare, ma magari sarebbe riuscita a capire cosa stesse succedendo e se avrebbe potuto fare qualsiasi cosa per far tornare Emma in sé.
“Regina ho detto di tenere a te, ed è vero.” Gold la guardò negli occhi, non c'era traccia di rabbia o odio, solo il ricordo di un affetto “Ma preferisco soddisfare i miei scopi. Tu purtroppo ti frapponi tra me e quello che voglio, non c'è nulla da fare.”
L'uomo si diresse verso i genitori di Emma, rimase in piedi fra loro due finché Lily non lasciò le mani della bionda e fece cenno d'assenso a Gold. Lo stregone fece comparire con un gesto della mano un grande piatto d'argento sulla sua mano, poi sollevò lo sguardo verso il cielo. Non c'era luna quella notte, la luce della torcia venne intensificata, e Regina venne scossa da un brivido notando il pugnale dalla lama nera che Emma teneva in una mano: un pugnale rituale.
Salve a tutt@.
Come avevo anticipato le cose si stanno facendo sempre più complicate e ci sono molti interrogativi che stanno saltando fuori in questi ultimi capitoli, per non parlare dell'ansia e panico che proviamo per i nostri cari personaggi. Spero il capitolo vi sia piaciuto e che sia risultato abbastanza dinamico, scrivetemi per dirmi cosa ne pensate; a presto!
Nemo